A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura. (Salmo 65:2)
LA PREGHIERA (1)
L'evangelista Marco scrive: "Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò per pregare". Gesù pregava abitualmente, e noi dovremmo fare lo stesso, ma non sempre è così. Siamo troppo occupati per pregare, letteralmente immersi nelle più svariate attività. Un uomo il quale decise di dedicare più tempo alla preghiera cosi disse: "Sono passati anni da quando ho iniziato a cimentarmi nella preghiera seriamente. La mia vita è stata trasformata ma l'esperienza più grande non è stata l'essere testimone di numerose risposte miracolose, anche se questo è stato meraviglioso, bensì, quella di vedere la differente qualità del mio rapporto con Dio. Quando ho intrapreso a pregare non sapevo che cosa sarebbe successo. Con Dio avevo un rapporto quasi saltuario, non trascorrevo molto tempo, con Lui, a parlare; ora, invece, colloquiamo spesso, senza fretta. Da quando ho cominciato a dedicarmi intensamente alla preghiera, sento di conoscere maggiormente il mio Signore". Il tempo della preghiera è prezioso perché per esso conosciamo meglio Dio; e se quest'oggi, il nostro desiderio è conoscere meglio il Signore; iniziamo a pregare!
...ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. (Colossesi 1:13)
TRASPORTATI
La Bibbia afferma che "Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio". Trasportati. Quando una persona compra una casa, l'atto di acquisizione della proprietà trasferisce il possesso in nome dell'acquirente. "Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio ..." (1 Corinzi 6:20). Se accetti Gesù quale personale Salvatore; tu appartieni a Lui, questa esperienza è definita dalla Bibbia "nuova nascita". L'apostolo Paolo in una delle sue epistole dice di se stesso che la vita vecchia è passata, ora per lui tutto è diventato nuovo. La grazia di Cristo in noi ci trasforma al punto che siamo animati da nuovi desideri, lo scopo della vita non si limita più alla sola ricerca del benessere materiale, ne a soddisfare ogni umana passione; ma l'amore per il Signore ci spinge a vivere per piacere a Lui, in quanto figli suoi amati. Tutto questo non è certamente facile e non s'impara improvvisando ma se, quotidianamente, ci addentriamo nelle profondità delle Scritture, arriveremo al punto che la nostra vita avrà sempre più come modello da imitare Cristo Gesù. Questa è la vita degna di essere vissuta.
...io muterò il loro lutto in gioia... (Geremia 31:13)
RICOMINCIARE
Si racconta di un uomo che, a motivo della morte della moglie, visse in un profondo stato di depressione. Ma si rese conto che era urgente uscire da tale stato e ricominciare a vivere, trovando uno scopo per farlo. Decise dunque di ritornare a Dio e chiedere a lui l'aiuto necessario. Alcune persone superano il lutto più in fretta di altre ma, tristemente, talune non lo superano mai. Il verso di oggi è una meravigliosa promessa di Dio per tutti coloro che stanno vivendo momenti tragici, pesanti, finanche momenti di lutto. È scritto: "... io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli dal loro dolore". Egli può consolare e rialzare da questa terribile situazione umana e può dare un nuovo scopo di vita; con Lui al fianco è possibile guardare avanti, avanzare ancora mentre la sua mano sorregge e sostiene, può dare un significato alla vita e aiutare a guardare al tempo andato con gratitudine e, nello stesso tempo, in avanti con fiducia. Come? Trasformando le memorie dolorose in motivazioni potenti e in fonti di saggezza per il futuro. Se lo crediamo, Egli ci mostrerà come!
...affinché ... possiate entrare in possesso del paese ... terra dove scorre il latte e miele. (Deuteronomio 11:8-9)
VIVERE DOVE SCORRONO LE BENEDIZIONI DI DIO
Quando Israele era schiavo in Egitto, era costretto ad attingere con fatica l'acqua dal fiume Nilo per irrigare i campi e procurarsi così il sostentamento. Ma le cose cambiarono in meglio quando li condusse nella terra promessa. Egli disse loro: "affinché possiate entrare il possesso del paese, terra dove scorre il latte e miele, non è come il paese d'Egitto nel quale spargevi i semi e poi lo irrigavi". In queste parole è evidenziata una verità importante per noi oggi: con Dio possiamo giungere in un luogo dove smettiamo di "sudare" perché la Sua bontà scorre in ogni circostanza della nostra vita. Questa promessa ha però una condizione: è riservata a quanti obbediscono a Lui. "Osservate dunque tutti questi comandamenti che oggi vi do, affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese ". Tutti desidererebbero camminare dove scorrono i favori divini, eppure solo pochi lo fanno. Chi sono queste persone? Quanti seguono le istruzioni di Dio, coloro che rifiutano le influenze di quanti "pensano solo al deserto", quelli che, per fede, dichiarano: "Il Signore ci farà entrare in quel paese e ce lo darà, non abbiate paura" (Numeri 14:8-9).
Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza... (Salmo 19:14)
PAROLE AFFABILI
Gesù ha condannato le parole leggere, offensive, che disonorano il suo nome; affermando che esse provengono "dal cuore, ed è quello che contamina l'uomo". Come consideriamo, invece, le parole che pronunciamo senza tener conto dell'effetto che avranno sugli altri? Qualora pensassimo che Dio possa chiudere un occhio, sbagliamo! Gesù ha detto: "Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio". Il nostro parlare può edificare o distruggere, incoraggiare o abbattere, guarire o ferire, perciò, scegliamo con cura ciò che dobbiamo dire. Daremmo fiducia a una persona che ha un commento frivolo per qualsiasi cosa? No? Allora fermiamoci e pensiamo a ciò che esce dalla nostra bocca! A volte è meglio tacere piuttosto che dire qualcosa che offenda Dio o il nostro prossimo. La Bibbia dice: "Il vostro parlare sia sempre con grazia ... per sapere come dovete rispondere a ciascuno". Dio ascolta ed è attento ad ogni parola che viene pronunziata; siano allora esse parole che innanzitutto lo ringrazino e lo lodino, e parole atte ad essere di aiuto e incoraggiamento per chi ci sta accanto.
...io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:10)
LA GIOIA È NEL SIGNORE
Alle volte, quando otteniamo ciò per cui abbiamo tanto lottato, scopriamo che non è poi così appagante. Quando riguardiamo agli eventi trascorsi, comprendiamo che la gioia maggiore non era nell'obiettivo raggiunto, quanto, invece, nel cercare di raggiungere quel tale obiettivo, ma alla fine non rimane nulla. A quel punto resta in noi amarezza e delusione, ciò che abbiamo raggiunto e che eravamo convinti ci avesse dato gioia, si rivela non sufficiente, non in grado di soddisfarci appieno. Vi è invece una gioia indescrivibile per chi ricerca Dio e Lo trova; per coloro che smettono di correre dietro a sogni e obiettivi soltanto terreni, che desiderano invece realizzare qualcosa di profondo e duraturo. In che modo tutto ciò è realizzabile? Dobbiamo cercare Dio nella sua Parola, nel fare nostra ogni promessa, nel donare la nostra vita a Cristo e credere che Egli è Il Salvatore, Colui che dona pace al cuore e che riempie la nostra vita della sua gioia, di quella vita "abbondante", esuberante", frutto dell'opera Sua nel cuore dell'uomo che si rivolge e a lui con piena fiducia.
Bisogna che io compia le opere ... mentre è giorno... (Giovanni 9:4)
PRENDI CONTROLLO DEL TEMPO (3)
L'uso del tempo è come l'uso del denaro: deve, sempre, essere pianificato. Il verso di oggi sottolinea il fatto che Gesù "pianificava" bene il suo tempo. Egli aveva compreso la Sua missione. Durante il Suo ultimo tragitto verso Gerusalemme, dove sarebbe stato crocifisso, sentendo il grido accorato di un mendicante cieco, si fermò, causando scompiglio e frustrazione tra i Suoi discepoli. La loro irritazione nasceva dalla convinzione che Gesù non si curasse, minimamente del possibile ritardo, poiché mancavano ancora sei o sette ore di cammino per giungere a Gerusalemme ed essi desideravano arrivarvi quanto presto per adempiere il loro scopo, celebrare la Pasqua. Dal loro punto di vista, il Maestro stava usando male il tempo ma per Gesù, invece, erano momenti spesi bene perché tutto ciò s'inseriva perfettamente nei requisiti armonici della Sua missione. Io e te possiamo avere il "controllo del tempo" se ci prefissiamo uno scopo ben preciso. Se invece di spenderlo in ciò che è futile, contrario al volere di Dio, viviamo per il Signore e per edificare la nostra vita in Lui, saremo arricchiti ogni giorno di ogni suo bene.
Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni... (Salmo 90:12)
PRENDI CONTROLLO DEL TEMPO (2)
La vita odierna è oberata di impegni, appuntamenti, scadenze mancate, ecc. Con grande sforzo e dispendio di energie, cerchiamo di trovare il tempo per fare tutto, tralasciando però la cosa più importante: la mancanza d'intimità con Dio; l'assenza di quel tempo prezioso passato a cercare l'approvazione, la guida, e ogni benedizione che si hanno quando leggiamo e meditiamo la Parola di Dio, La Bibbia. L'unica giustificazione che sappiamo trovare per tale lacuna è la mancanza di tempo. Il verso della meditazione di oggi è una preghiera dal valore fondamentale: chiedere a Dio di darci saggezza, quella consapevolezza che la vita e il tempo passano veloci senza più tornare; affinché impariamo a gestire il nostro tempo in maniera efficace senza un giorno doverci pentire di averlo speso inutilmente. Impariamo dunque a dare le giuste priorità alla nostra vita, sapendo che vi deve essere in ogni giornata, un tempo vissuto in comunione con Cristo, nella ricerca della sua presenza, della sua guida, della sua volontà. Realizzeremo allora un appagamento spirituale e morale, una ricchezza interiore che in niente e in nessun altro possiamo ricevere.
Comportatevi con saggezza ... ricuperando il tempo. (Colossesi 4:5)
PRENDI CONTROLLO DEL TEMPO (1)
Nulla costa più del tempo sprecato; ogni minuto perso lo è per sempre. Mai come oggi abbiamo avuto a disposizione un così gran numero di accessori e di mezzi che ci aiutano a risparmiare tempo, eppure ci sembra di averne sempre meno. Per ben dirigere la nostra vita, dobbiamo, in primo luogo, imparare a gestirlo e ciò significa reindirizzare ogni minuto perso verso uno scopo valido. Tutti abbiamo delle aspirazioni che desideriamo realizzare o che tentiamo di programmare e ci sentiamo grandemente delusi quando ciò non si avvera. Ci accorgiamo di aver sprecato molto tempo quando, pur di raggiungere alcuni obiettivi nella vita, scopriamo che nulla ci appaga veramente, che comunque resta un vuoto incolmabile nel nostro cuore e, nell'impossibilità di tornare indietro, realizziamo di aver sprecato molto tempo. affinché ciò non accada occorre dunque fare la scelta giusta, quella scelta della quale mai ci si pentirà. Quale scelta allora se non quella di accettare Gesù nella propria vita. Da quel momento, ogni giorno vissuto insieme a Lui, sarà "ricco", benedetto, nella pace e nella gioia.
...siate santi in tutta la vostra condotta. (1° Pietro 1:15)
SII SANTO
In questi tempi, il tema della santità non è tra i più trattati. Spesso si crede che essere santi voglia dire essere perfetti, senza difetti. Si attribuisce tale qualità ad un numero limitato di "eletti", scelti. Che cosa significa invece essere santi? Vivere in condizione di santità significa innanzitutto appartarsi in modo speciale ed esclusivo per Colui che amiamo, Gesù, in quanto abbiamo fatto di Lui il nostro personale Salvatore, questa scelta di fede ci "apparta", ci distingue dagli altri perché ci rende figli di Dio. Santo è anche colui che decide di non vivere più solo per se stesso, ma in modo da onorare il Signore per il resto della propria vita. Cioè, colui che, proprio perché ora appartiene a Cristo, manifesta in tutta la propria condotta tale condizione. Pertanto, non è santo chi, con immani sforzi, cerca di attenersi a tutta una serie di regole religiose e acquistarsi così il favore di Dio, ma lo è chi, accetta Cristo nella propria vita e una volta figlio di Dio, vive la propria esistenza manifestando la naturale conseguenza di tale posizione. Se viviamo in comunione con Cristo, siamo santi.
Altro...
...per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri. (Galati 5:13)
VIVERE PER GLI ALTRI
Gesù ha detto: "Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore" (Giovanni 10:11). Per essere come Lui, dobbiamo vivere per qualcosa che vada ben oltre gli interessi personali. Questo significa operare per una causa più grande di noi e per persone che esulano dalla nostra cerchia. Le grandi personalità della Bibbia non erano tali perché favorite dalla sorte o dalla condizione, bensì, perché votate interamente a figure e cause che esulavano da loro stessi. Il loro scopo primario era quello di recare beneficio agli altri per amore del Signore. Purtroppo, è solo una sporadica minoranza pronta a credere di poter fare la differenza nel mondo rinunciando a ogni cosa, pur di vederla realizzata. Di simili persone rimarrà sempre il rimpianto perché la loro vita ha lasciato un segno tangibile. La loro visione non morirà, perché vivendo, non per se stessi, ma per gli altri, hanno trovato la gioia e l'appagamento più grandi. Volgiamo oggi lo sguardo a Gesù, Colui che visse e morì al posto nostro, per donarci salvezza nel Suo nome. Egli sarà il nostro aiuto e sostegno in ogni difficoltà e in ogni problema.
...espresse il desiderio di morire... (1° Re 19:4)
HAI PERSO IL TUO SCOPO?
Alle volte, dopo "aver profuso tutto se stessi", ci si può sentire stremati. Altre volte si può essere così scoraggiati al punto di pensare di essere inutili, che la vita non abbia alcun senso di essere vissuta. A tal proposito, la Bibbia narra di Elia; Dio lo aveva grandemente usato per far scendere il fuoco dal cielo sui profeti di Baal, eppure crollò quando Iezebel lo minacciò. Datosi alla fuga per salvarsi la vita, "andò a mettersi seduto sotto una ginestra ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia vita o Signore!» ". Nel momento in cui spostò la sua attenzione da Dio al nemico e alla difficoltà, fu sopraffatto e vinto dallo sconforto, ma Dio gli parlò di nuovo e lo ristabilì. Se quanto accaduto ad Elia dovesse capitare a noi, il rimedio è andare subito al Signore e trovare ai piedi Suoi pace e consolazione. Davide disse: "Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?" (Salmi 27:1). Poggiamo la nostra vita per fede nel Signore, così come Egli mandò Eliseo ad assistere Elia, allo stesso modo, saprà come rialzarci durante il cammino.
...il vostro no, sia no... (Giacomo 5:12)
IMPARA A DIRE DI NO!
A volte troviamo difficile dire no, perché temiamo di non essere più graditi, oppure, riteniamo che per dimostrare d'essere all'altezza dobbiamo acconsentire sempre. Il verso letto è eloquente: "il vostro no sia no, affinché non cadiate sotto giudizio". Vi sono dei principi da mettere in pratica a tal riguardo: Pensa prima di rispondere. Nel caso ti trovassi in difficoltà, potrai sempre dire: "Ci penso un attimo!". Non assumere impegni senza prima consultare Dio, sapendo che Egli guiderà coloro che si rivolgono a Lui. "Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente" (Giacomo 1:5). Limita i tuoi sì ma sii fedele agli impegni presi, soprattutto, non assumerti altre responsabilità perché ti senti sotto pressione, in colpa o, peggio, indispensabile. Dio ha dato a ciascuno dei talenti unici, impegnati dove i tuoi doni possano essere utilizzati. Sarà sempre facile? Certamente no ma se non imparerai a farlo, ti ritroverai a investire tempo ed energie in cose che sembrano urgenti, trascurando, invece, ciò che è veramente importante.
...l'afflizione produce pazienza. (Romani 5:3)
SVILUPPARE LA PAZIENZA
Potremmo definire la pazienza una dote, una particolare capacità. Quando la nostra onestà passa inosservata, il nostro impegno non è premiato, o quando persino il nostro amore non è ricambiato, è il momento in cui la pazienza può rivelare il fulgore della sua magnificenza. Paolo scrive: "... l'afflizione produce pazienza". Soffermiamoci su tre benefici pratici della pazienza: Innanzitutto, la pazienza produce speranza. "Poiché tutto ciò che fu scritto... lo fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza" (Romani 15:4). In secondo luogo, la pazienza produce frutti spirituali, "... quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza" (Luca 8:15). Infine, per mezzo della pazienza otteniamo quanto Dio ci ha promesso. "affinché...siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse" (Ebrei 6:12). Se questa virtù manca in noi, chiediamo aiuto al Signore, Egli ci aiuterà affinché anche in questo aspetto possiamo piacere a Lui.