Perché sappiate discernere ciò che è impuro da ciò che è puro... (Levitico 11:47)
CIBO SANO
Il capitolo undici del Levitico elenca con precisa selezione i cibi che si poteva e quello che non si doveva mangiare al tempo dell'Antico Testamento. Questa legge di Dio aveva lo scopo principale di mantenere la santità e perché no, la salute del popolo di Dio. Nel mettere in pratica la Sua Parola ogni credente si santifica: "Santificali nella verità, la tua parola è Verità" (Giovanni 17:17). Oggi, nell'epoca in cui viviamo, siamo costantemente invitati a consumare cibi sani, come vengono spesso pubblicizzati ed etichettati. Il credente per avere una salute spirituale e mantenere la sua santità, non soltanto deve mangiare dei cibi naturali, ma deve evitare tutto ciò che potrebbe risultare un danno per la sua salute spirituale. Lo scopo di tutto questo era principalmente quello di "discernere". Sappiamo, anche noi, discernere, selezionare ciò che è sano da tutto ciò che invece potrebbe causare intossicazione, contaminazione e morte. Per mantenere la propria salute spirituale e fisica abbiamo bisogno della Parola di Dio che ci guida al cibo sano! Nutriamoci della Parola di Dio e coltiviamo comunione con Cristo, l'anima nostra sarà saziata.
Il Signore ha ascoltato la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera. (Salmo 6:9)
DIO TI ACCOGLIE
Non c'è nulla di più confortante del fatto di sapere che Dio ci ascolta sempre. Nessuna parola che rivolgiamo a Lui in preghiera e con fede cade nel vuoto. Il Signore ascolta la nostra supplica e accoglie, riceve, conserva la nostra preghiera. Tutto ciò non è dovuto ai nostri meriti, ma grazie all'opera di grazia di Cristo Gesù. Innanzitutto Egli accoglie la nostra lode che scaturisce da un cuore che ha creduto in Lui e da una bocca che Lo riconosce come Signore. Per la Sua grazia, Egli accoglie anche le nostre richieste; ogni difficoltà, ogni necessità, ciò che ci affligge, possiamo confidare tutto al Signore con la certezza che quando, coloro che temono il Signore parlano, il Suo orecchio è attento alle loro parole. Infine, il Signore è Colui che raccoglie le nostre lacrime nei suoi otri, ognuna di esse è nel suo registro; nessuna lacrima versata davanti a Lui e lasciata cadere a terra, anche le più nascoste, le più segrete, quelle che nessuno vede perché sono nell'intimo del cuore; quelle lacrime che sono il risultato di un fallimento, della debolezza, della solitudine, di qualche amarezza. Quale conforto sapere che il Signore mi accoglie!
Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (Romani 8:35)
CHI CI PUÒ SEPARARE DA DIO?
Dio non sempre ci preserva dalle difficoltà, ma ci dice: io sarò con te nella distretta. Le prove che si abbattono durante la vita non potranno mai essere tanto terribili da arrivare a privarci dell'amore di Dio e della nostra relazione con Lui. Paolo dice che "in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori". Non parla di cose immaginarie, ma di prove concrete e attuali, in quelle prove Cristo ci terrà uniti e stretti a Lui. "Sarà forse la tribolazione"; La tribolazione non è mai piacevole, e potrà pure abbattersi su te con violenza, snervandoti, affaticandoti, ma non potrà mai separarti dall'amore di Dio. "Sarà la distretta"; l'amore di Dio non si scosterà da te quando affronti situazioni in cui sembra non esserci giustizia, e tutto sembra indicarti che esso è menzogna. "Sarà la fame?"; puoi arrivare a toccare il fondo, ma anche allora puoi essere certo che Dio ti ama, non ti abbandona. Accade qualcosa di veramente straordinario nella vita di chi si tiene ancorato all'amore di Dio. La logica va messa a tacere di fronte a situazioni di questo genere, la sola spiegazione è "l'amore di Dio in Cristo Gesù".
Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l'arroganza dalla vostra bocca; poiché il Signore è un Dio che sa tutto e da lui sono pesate le azioni dell'uomo. (1° Samuele 2:3)
MODELLATI DA DIO
Qualcuno ha fatto un'affermazione molto importante dicendo: "Dio non conta gli uomini, ma li pesa". La bilancia di Dio è perfetta, Egli non sbaglia mai la Sua valutazione e sa tutto. Il suo modo di valutare ogni uomo è assolutamente imparziale e privo di pregiudizio. Quest'oggi saliamo sulla bilancia di Dio e lasciamo che Lui scruti il nostro cuore, scandagli la nostra vita e giudichi il nostro operato. Una volta fatto ciò permettiamogli di modellarci come Egli crede meglio. L'uomo, generalmente, cerca di piacere agli altri, avere il consenso della gente e vivere seguendo le proprie idee. Quante volte, però, ricerca la volontà di Dio, la Sua guida, la Sua approvazione? Ciò che veramente conta è ricercare attraverso la rivelazione della Bibbia, la Parola di Dio, il volere di Dio e sottomettersi a Lui affinché la Sua volontà sia fatta in noi. Esaminando sinceramente e in modo accurato la nostra vita, certamente emergeranno cose che devono essere abbandonate e altre cambiate, lasciamo che il Signore stesso operi in noi secondo la Sua volontà in modo da renderci come Lui ci gradisce ed esserGli accettati in ogni cosa.
Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti... (Ebrei 13:4)
ONORARE IL MATRIMONIO
L'idea del "matrimonio perfetto" ci porta fuori strada e ci disillude preparandoci ad alzare i tacchi quando la fantasia si scontra con la realtà. E succede sempre! Soltanto quando si accetta la verità, ovvero che le persone sono fragili, frustrate, tentennanti (e tu stesso forse sei uno di quelli), si può trovare la felicità duratura nel matrimonio. Il problema è che quando siamo stremati dal badare ai figli, al lavoro, al mutuo nel tram-tram quotidiano qualcosa deve cedere. La Bibbia dice: "L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa" (I Corinzi 13:4-7). Caro lettore, se sei sposato non aspettare che sia il tuo coniuge a onorare la tua vita e il vostro matrimonio. Fai tu la tua parte a prescindere da cosa sta facendo il tuo coniuge. Onora con ogni mezzo e possibilità il tuo matrimonio e per certo Dio opererà per il bene della vostra unione coniugale.
Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze... (Ecclesiaste 9:10)
CHE COSA FARE?
Salomone scrive: "Godi la vita ... per tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha data ... tutto quello che la tua mano trova da fare fallo, con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza" (Ecclesiaste 9:7-10). La scelta di come impostare la propria vita e di come viverla, rimane sempre una scelta personale. Che cosa fare e cosa non fare lo decidi tu. Come fare le cose è una tua responsabilità. Troppo spesso l'uomo tende a incolpare gli altri, le circostanze e finanche Dio dei propri insuccessi. Soltanto chi agisce secondo i parametri della Parola di Dio potrà fare ciò che onora il Signore. In questo caso sono fondamentali le parole che leggiamo nel testo della nostra meditazione. Il motivo è che Dio stesso preparerà ciò che noi possiamo fare secondo la Sua volontà per rendere a Lui la gloria e l'onore. Caro lettore, studiati di trovarti sempre al centro della volontà di Dio e tutto quello che Dio prepara per la Sua gloria, per il tuo bene e per il bene degli altri "fallo con tutte le tue forze".
Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere? (Salmo 130:3)
SECONDO DIO
Viviamo in una società meritocratica dove veniamo premiati per i nostri risultati a scuola, nello sport e nel lavoro. Ma il Signore non la pensa così: i Suoi pensieri e le Sue vie sono ben al di sopra di noi (Isaia 55:8, 9). Egli non rimane impressionato da "rituali vuoti ... Egli vuole che tu lo ascolti!" (cfr. I Samuele 15:8, 9). Le emozioni e i sentimenti sono potenti, ma raramente sono obiettivi. E quando si basa il proprio valore cristiano sulle attività umane e imperfette, allora ci si ritrova in un terreno pericoloso. Facciamo sempre molta attenzione a come ci muoviamo. Davide disse: "Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere?" Anche il discepolo più disciplinato ha degli aspetti per cui ancora lotta e sbaglia. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno della grazia di Dio e del Suo perdono: "Poiché egli conosce la nostra natura" (Salmi 103:14) e non si sorprende mai quando, nonostante le nostre buone intenzioni, veniamo meno. Perciò metti via il tuo metro di giudizio e rallegrati che Dio non ti misura per ciò che fai tu, ma per quello che Cristo ha fatto per te.
...poco mancò che i miei passi non scivolassero. (Salmo 73:2)
PER NON SCIVOLARE
Se tu avessi incontrato Asaf, il quale scrisse alcuni dei salmi, probabilmente avresti pensato che non gli interessava molto degli altri. Avresti però sbagliato: "Ma quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non scivolassero". Poi alla fine del salmo fa un cambio di direzione e scrive: "La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno" (Salmo 73:26). Nonostante i suoi problemi, decise di dare delle parole di incoraggiamento. Quando hai un'opportunità di incoraggiare qualcuno, fallo. Non sai mai cosa stia vivendo quella persona. Ecco un principio importante da tenere a mente: le persone tendono a diventare ciò che le persone più importanti della loro vita pensano di loro! Quindi pensa il meglio, credi il meglio ed esprimi il meglio verso dì loro. Possa il Signore aiutarci in modo che focalizziamo la nostra attenzione solamente su Lui, che facciamo la Sua volontà e che dipendiamo da Lui in ogni cosa. Questo ci aiuterà a relazionarci nel giusto modo con le altre persone, anche con quelle che sono difficili.
...come sono stato con Mosè, così sarò con te... (Giosuè 1:5)
DIO SARÀ CON TE
La Bibbia racconta: "Dopo la morte di Mosè ... il Signore parlò a Giosuè ... Mosè, il mio servo, è morto. Alzati dunque, attraversa questo Giordano, tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figli d'Israele" (Giosuè 1:1,2). Giosuè sapeva che Mosè era morto e lo sapeva anche Israele. Allora perché Dio glielo ricordò? Perché Giosuè non stava semplicemente sostituendo un capo, ma una leggenda. Mosè era stato la sicurezza di Israele per quarant'anni. Mosè liberò un'intera generazione da quattrocento anni di cattività in una sola notte; divise il mare col movimento del suo bastone; pregò e Dio fece piovere la manna dal cielo ogni giorno. Quando il popolo stava per morire di sete, egli percosse la roccia e ne scaturì acqua da riempire otri. La buona notizia invece, era che Dio restava: "Nessuno potrà resistere di fronte a te tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerà". È scritto: "Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro 'sì' in Lui [Cristo]; perciò pure per mezzo di Lui noi pronunciamo l'amen alta gloria di Dio" (II Corinzi 1:20).
Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. (Salmo 103:2)
SEMPRE GRATI A DIO
Il salmista ci mostra come superare un atteggiamento ingrato coltivando uno spirito di ringraziamento: "Benedici, anima mia il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici". La gratitudine è il ringraziamento vanno sempre di pari passo. La memoria è un catalizzatore per l'adorazione. Chi dimentica facilmente, diventa inevitabilmente ingrato. Il salmista ci incoraggia a fare tre cose. In primo luogo a pensare a ciò che Dio ci ha dato: il Suo Figliolo, il Suo perdono, la redenzione, il Suo amore, la Sua pace, la guarigione dell'anima, la Sua protezione. "Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni; egli sazia di beni la tua esistenza" (Salmo 103:3-5). In secondo luogo, pensare a ciò che Dio non ci ha dato, la sofferenza per i nostri peccati (cfr. Salmo 103 8-12). In terzo luogo, pensare a ciò che Dio ci sta ancora dando: "La bontà del Signore è senza fine per quelli che lo temono" (cfr. Salmo 103:17). Facciamo nostre le prime parole pronunciate dal salmista: "Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch'è in me, benedica il suo santo nome" (Salmo 103:1).
Altro...
Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra... (2° Corinzi 4:7)
TESORO IN VASI DI TERRA
La Scrittura getta luce su un episodio che vede Paolo e Barnaba discutere per Giovanni detto Marco. Barnaba voleva portarlo con loro nel secondo viaggio missionario e Paolo non voleva affatto. Perché? Perché Paolo era stato deluso dal fatto che Giovanni, detto Marco, era tornato indietro durante il primo viaggio missionario. L'apostolo Paolo dopo diverso tempo cambiò idea e scrisse: "Perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato ... prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per ii ministero" (II Timoteo 4:10, 11). Da quello che scrisse Paolo possiamo trarre delle lezioni. Prima di tutto ognuno merita un'altra possibilità. Dopo tutto, questo è ciò che Dio fa ripetutamente per noi. Ora, nel tempo della grazia è possibile essere feriti e delusi, ma se stai cercando di essere simile a Cristo si tratta di un rischio che devi correre. In secondo luogo non tutti hanno la stessa chiamata. Infine è sempre importante cercare il meglio negli altri: "Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra". Caro lettore, in ogni situazione tiriamo fuori "il tesoro dai vasi di terra" dalla nostra vita per la gloria di Dio.
...finché Cristo sia formato in voi. (Galati 4:19)
CRISTO FORMATO IN TE
Quando diventi un cristiano scopri che parte di te vuole camminare in "novità di vita" (Romani 6:4), mente un'altra parte vuole camminare "secondo la carne" (Romani 8:5). La Bibbia afferma: "Colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Filippesi 1:6). Paolo scrive ancora: "Figli miei, per i quali sono dì nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi" (Galati 4:19). Soltanto Dio conosce il processo che occorre affinché quel Cristo che ti ha salvato sia formato in te. Ognuno viaggia al proprio passo, ma il nostro scopo è lo stesso: assomigliare sempre di più al Padre Celeste. E condurci a tale meta è compito di Dio, perciò lasciaglielo fare. Il tuo compito è di camminare con Lui giorno dopo giorno mentre Egli opera in te. L'opera di formazione di Cristo nella vita del credente è sempre proporzionata a come il cristiano lascia operare il Signore nel proprio cuore. Dio agisce nella tua vita per l'azione potente ed efficace della Sacra Scrittura mediante lo Spirito Santo. Possa Cristo essere sempre più "formato in te"!
Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, hanno fiducia nei cavalli, confidano nei carri, perché sono numerosi, e nei cavalieri, perché sono molto potenti, ma non guardano al Santo d'Israele e non cercano il Signore! (Isaia 31:1)
DOVE CERCHI SOCCORSO?
Dove cerchi soccorso quando vivi ed affronti momenti difficili? Quando si ricorre a soluzioni umane il fallimento è quasi certo; dobbiamo invece imparare ad attendere con fiducia l'intervento e il soccorso del Signore. Chi appartiene a Cristo è consapevole che l'aiuto non viene da altro ma, soltanto da Lui. Dio può e ci vuole aiutare, ed è per questo che ci esorta ad andare a Lui e lo fa con un amorevole rimprovero: "Guai a quelli che cercano soccorso altrove". Egli lo fa per il nostro bene, per evitarci spiacevoli conseguenze che sopraggiungono quando voltiamo le spalle a Lui e facciamo di testa nostra. Il soccorso che viene da Dio non è paragonabile all'inutile aiuto che potrebbe darci l'uomo, confidare nelle risorse umane e appoggiarsi sulla forza che esse possono dare, non fanno altro che allontanare la nostra vita dal Signore, ecco perché Egli rivolge a tutti l'invito a guardare a Lui per fede. Egli è l'Iddio di coloro che sperano in Lui, di quelli che con tutto il cuore e piena fiducia vanno a Lui e trovano soccorso al momento opportuno: È scritto: "In lui s'è confidato il mio cuore, e sono stato soccorso".
Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te... (Salmo 39:5)
QUANTO TEMPO TI RESTA?
La Bibbia ci ricorda che la nostra vita sulla terra è breve, gli anni passano presto e ci ritroviamo a fare i conti con quello che sarà dopo la morte, quando ci ritroveremo faccia a faccia col Signore, Creatore di ogni cosa e della nostra stessa vita. "l giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni; o, per i più forti, a ottant'anni e noi ce ne voliam via" (Salmo 90:10). Solo Dio conosce il numero dei nostri giorni che ci sono dati da vivere. Egli ha il controllo di ogni essere umano e decide quando la vita deve giungere al termine. Il suo scopo è donare vita eterna con Lui, alla sua presenza; ma il peccato in noi ci priva di questa ricchezza, ecco perché allora Egli ha tanto amato il mondo che ha mandato Gesù, il Suo Figliuolo, "affinché chiunque crede in lui, non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Nessuno sa quanto tempo gli resta da vivere, ma possiamo e dobbiamo avere piena certezza di essere pronti per il giorno in cui Egli ci chiamerà. Mettiamo oggi la nostra vita al sicuro facendo di Cristo il nostro personale Salvatore, affinché, qualunque sia il momento in cui lasceremo questa terra, ci ritroveremo alla sua gloriosa presenza.