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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

...se uno viene sorpreso in colpa, ... rialzatelo... (Galati 6:1)

SOLLEVARE CHI CADE

Riprendere qualcuno che, a nostro avviso sta sbagliando, va bene, l'importante è non farlo con senso di superiorità, ma sempre con amore. Al tempo di Gesù, le autorità religiose insistevano sulla lapidazione della donna colta in flagrante adulterio (Giovanni 8:4) ma Egli così ripose: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei" (v. 7). Qual è il nostro obiettivo nei confronti di chi viene meno? Reintegrare i "figli prodighi" oppure, per caso, nascondiamo nel nostro cuore il desiderio di elevarci sopra gli altri per "condannare" quanti ci circondano? Soltanto Dio, unico possessore della perfetta combinazione tra santità e compassione, può giudicare il cuore umano. La Bibbia afferma: "Se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato". Gesù pur essendo l'unico degno di condannarci, ha, invece, scelto di perdonarci. Caro lettore, se ora, che sei un peccatore salvato per grazia, qualora lo Spirito Santo ti mettesse in cuore di riprendere qualcuno, fallo con onestà, compassione e umiltà!

Ripensateci, non commettete errori! ... (Giobbe 6:29)

DISPOSTI A CAMBIARE

L'esortazione che ci viene dalla Parola di Dio attraverso il testo della meditazione è di "ripensarci, non commettere errori". Qualora non riusciamo nei nostri propositi, forse, è perché non stiamo agendo nel giusto modo. La chiave per avere maggiore costanza non consiste, necessariamente, nel fare qualcosa di particolare, bensì, nell'essere disposti a cambiare ciò che non funziona. Modificare che cosa? Il modo di pensare, di agire. Se nutriamo la convinzione di non fare tutto giusto ma non riusciamo in quello che stiamo facendo, significa che dobbiamo cambiare la prospettiva di come vediamo le cose e, di conseguenza, il modo di operare. Riconsideriamo, pertanto, le nostre attese e concediamoci tempi più ragionevoli altrimenti ci troveremo a sperimentare la frustrazione e la sconfitta. Questa non è, certamente, la volontà di Dio! Il desiderio di Paolo era: "Pur di condurre a termine la mia corsa" (Atti 20:24). Chi è disposto a cambiare ciò che la Parola di Dio gli rivela come sbagliato, manifesta umiltà. Ricerchiamo la guida nella Sacra Scrittura e agiamo secondo la volontà di Dio!

Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuole ravvedersi... (Apocalisse 2:21)

ASCOLTA DIO!

Scrivendo alla chiesa di Efeso, l'apostolo Paolo così si esprime: "Non vi ho nascosto nessuna delle cose che vi erano utili" (Atti 20:20). Un chirurgo può salvarti la vita estirpando ciò che ti minaccia; la stessa cosa è compiuta dalla Parola di Dio. Uno dei moniti dati alla chiesa di Tiatiri, consisteva in questo: "Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie" (Apocalisse 2:21-22). Quando starai per cadere in un precipizio, chi davvero ti ama, cercherà in ogni modo di fermarti e, credimi, non c'è nessuno che ti ami più di Dio! Necessariamente, però, non devi continuare a ignorare i Suoi ammonimenti. I tuoi amici potranno anche pensare che la tua disobbedienza non sia nulla di grave ma Dio, che ben conosce la gravità della tua perdita futura, farà il possibile per incoraggiare il tuo pentimento finché c'è ancora tempo. Oggi, se ti sta richiamando su qualcosa in particolare, ascoltaLo e obbedisci alla Sua Parola!

...tu sei quell'uomo!... (2° Samuele 12:7)

NON ACCUSARE, MA AIUTARE

Un giorno Natan si presentò da Davide per porlo davanti alle responsabilità del suo peccato con Bathsceba e gli raccontò la storia di due uomini. Uno dei due, aveva molti buoi e l'altro soltanto una piccola agnellina. Avvenne che giunse un ospite a casa dell'uomo ricco, il quale prese l'agnellina del povero per cucinarla: "Davide si adirò moltissimo contro quell'uomo e disse a Natan: 'Com'è vero che il Signore vive, colui che ha fatto questo merita la morte; e pagherà quattro volte il valore dell'agnellina, per aver fatto una cosa simile e non aver avuto pietà'. Allora Natan disse a Davide: 'Tu sei quest'uomo!'" (2° Samuele 12:5-7). Davide non lo sapeva ma aveva pronunciato la propria condanna quando disse: "Pagherà quattro volte". Così avvenne! La lezione è chiara: non accusare mai gli altri per le cose che scusi nella tua vita, ma aiutali! Il credente non è chiamato a giudicare gli altri, ma a conoscere Cristo e a testimoniare del Signore con la propria vita. Ci aiuti il Signore in modo che possiamo sempre essere d'aiuto per i bisognosi ed essere strumenti nelle mani di Dio per il bene degli altri.

...la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita... (1° Giovanni 2:16)

I TRE CAMPI DELLA TENTAZIONE

La tentazione può raggiungerci da tre varchi: "La concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita". È così che entrò nel Giardino di Eden: "La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi (concupiscenza della carne), che era bello da vedere (concupiscenza degli occhi) e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza (superbia della vita); prese del frutto" (Genesi 3:6). Satana non ha nuovi sistemi ma traveste sempre le vecchie tentazioni. Il credente non deve mai fare affidamento su sé stesso, sulla propria esperienza, sulle capacita e sulle risorse umane. Chi pensa di vincere la tentazione da solo commette un grave errore e presto cadrà in qualche tranello del nemico. La vittoria su ogni aspetto della tentazione è possibile perché Gesù ha vinto e soltanto chi per fede si identifica nell'opera compiuta da Cristo realizza la vittoria. Facciamo nostra la promessa che dice: "Tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo" (1° Giovanni 2:16).

...ognuno è tentato... (Giacomo 1:14)

LA MODALITÀ DELLA TENTAZIONE

Notiamo i tre punti in cui Satana tentò Gesù. Prima di tutto nella provvidenza: "Ordina che queste pietre diventino pani" (Matteo 4:3). Ciò prende in considerazione uno dei nostri timori più profondi, in altre parole, la paura che s'insinua al solo pensiero che nessuno si prenderà cura di noi, al di fuori di noi stessi. Ecco, però, le parole di Gesù: "Non siate dunque in ansia" (Matteo 6:31). In secondo luogo nella protezione. Satana portò Gesù sulla guglia del tempio dicendoGli: "Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo" (Matteo 4:5, 6). Questo affronta un altro dei nostri timori più grandi, cioè, l'insicurezza sulla protezione di Dio. Quando questo pensiero cerca di farsi strada nella nostra mente, afferriamo questa promessa: "Egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura" (Salmo 27:5). Infine, nella posizione: "Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori" (Matteo 4:8). Come Gesù, ogni volta che siamo tentati, per poter vincere il tentatore, rispondiamo come Gesù: "Sta scritto"!

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. (Matteo 4:1)

LA TENTAZIONE

La tentazione di Cristo nel deserto è correlata a due specifiche domande: Chi è tentato? Quando siamo tentati? Alla prima domanda la risposta è: tutti! Gesù fu tentato e lo saremo anche noi. Con la preghiera possiamo vincere la tentazione ma non evitarla. Satana ha usato diversi approcci con Gesù e, di sicuro, farà altrettanto con noi. Essere tentati non significa essere lontani dalla volontà di Dio, bensì vicino al Signore. Il conflitto inizia nello stesso momento in cui decidiamo di servire il Signore e gli attacchi sono quotidiani, pertanto: "Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo" (Efesini 6:11). Quando siamo tentati? Il rivestire un ruolo, più o meno importante, nel piano di Dio, ci rende un bersaglio appetibile per il diavolo. Matteo scrive: "Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo" (Matteo 4:1). La tentazione, pertanto, è un apprezzamento perché dimostra che siamo chiamati da Dio. Non soltanto, è altresì una conferma poiché è l'evidenza che stiamo camminando nella Sua volontà.

Non siate dunque in ansia... (Matteo 6:31)

NON ESSERE ANSIOSO

L'imperativo che Gesù ci rivolge per questo nuovo giorno è fondamentale per vivere serenamente. Due sono le cause che ci deruberanno della pace qualora lo permettessimo: il passato e il futuro. Tutti sbagliamo, anche quelli che ammiriamo o che riteniamo immuni all'errore. La Bibbia dichiara: "Ciascuno infatti porterà il proprio fardello" (Galati 6:5). Tutti combattiamo in determinate situazioni e tutti diciamo e facciamo cose di cui poi ci pentiamo. "Che cosa possiamo fare?" ci domandiamo. Ebbene, chiediamo a Dio di perdonarci e confidiamo in Lui sapendo che Egli opererà per il meglio. Per quanto riguarda il futuro, Dio non interverrà nelle necessità del nostro domani fino a che questo non sia giunto. Quando saremo assaliti dai "perché" e dai "se" fermiamoci e consideriamo le parole di Gesù: "Non siate dunque in ansia, dicendo: 'Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?' Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:31-33).

...sempre abbondanti nell'opera del Signore... (1° Corinzi 15:58)

SERVIZIO FEDELE

Nelle Scritture il termine "abbondare" acquisisce il significato di "traboccare". Oggi ci soffermeremo a considerare le caratteristiche di un servizio fedele. Il credente fedele a Dio è nella condizione di essere "sempre abbondante nell'opera del Signore" perché la grazia di Dio è abbondante nella sua vita; come afferma l'apostolo Paolo: "Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata" (Romani 5:20). È evidente che non possiamo meritare né guadagnare la grazia di Dio perciò questa è una cosa buona perché eravamo tutti spiritualmente senza speranza. L'opera di grazia consente di "abbondare nel servizio" in modo che sia sempre fedele: "Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana" (1° Corinzi 15:58). Chi ha conosciuto il Signore si adopererà in tutto quello che il Signore attraverso la Sua Parola chiede di fare, e il servizio reso, affinché possa essere fedele, è necessario che si "abbondi nell'opera del Signore". Anche oggi, disponiamoci a fare in ogni cosa la volontà di Dio.

...non fate posto al diavolo. (Efesini 4:27)

ATTENZIONE AL NEMICO

Il diavolo è un nemico contro cui combatterai quotidianamente. Egli ha la capacità di reinventarsi in ogni occasione, infatti, la Bibbia attesta che egli "Si traveste da angelo di luce" (2° Corinzi 11:14). Nonostante il suo approccio possa sembrare allettante, il suo intento è sempre quello di "rubare, ammazzare e distruggere" (cfr. Giovanni 10:10). Che cosa vuole, caparbiamente, eliminare? La pace mentale, il futuro, le relazioni, ecc. Come sconfiggerlo? Prima di tutto affidandosi al Signore: "Il Signore ti preserverà da ogni male" (Salmo 121:7). Nel Nuovo Testamento leggiamo trentun volte che, in quanto credenti, siamo "in Cristo", infatti, per arrivare a te, Satana deve prima "passare" per Cristo! Inoltre, non dobbiamo "aprirgli la porta". La Scrittura afferma: "Non fate posto al diavolo". Satana non può impadronirsi della vita salvo che non gli permettiamo di entrare ma, se Cristo alberga nel tuo cuore, non c'è spazio per lui. Il miglior modo per spezzare le cattive abitudini, è di sostituirle con quelle buone. Ugualmente, per sconfiggere Satana, bisogna costituire Gesù Signore della nostra vita.

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