Ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso. (Filippesi 2:3)
STIMARE GLI ALTRI
Il testo della meditazione di oggi esprime il concetto della stima che dobbiamo avere degli altri. Il versetto si colloca in un contesto ricco di insegnamenti per la nostra vita: "Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse ma anche quello degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù" (Filippesi 2:3-5). L'apostolo Paolo esorta i destinatari della sua epistola, e di conseguenza tutti noi che leggiamo, a prendere Gesù come Modello di sentimenti che devono animare il nostro cuore. L'umiltà è un atteggiamento che ci fa agire secondo l'esempio che ci ha lasciato Gesù. La stima degli altri è sempre proporzionata a come Cristo vive nella nostra vita e da come manifestiamo le Sue qualità attraverso la Sua grazia. Certamente anche oggi il Signore ci concederà tante opportunità per onorare il Suo Nome. Questo significa che la stima che manifesteremo nei confronti degli altri sarà proporzionata all'amore di Cristo Gesù nel nostro cuore. Questo ci porterà ad agire per il bene del prossimo, senza cedere all'egoismo.
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8)
TUTTO CAMBIA!
Tutto cambia nella vita. Una volta giravo in bici perché ben pochi possedevano una macchina; visitavo i miei familiari almeno settimanalmente servendomi del mio ciclo. Ora però quasi tutti usano la macchina e ci sentiamo sempre al telefono. Non c’incontriamo fisicamente quasi più perché i telefonini azzerando le distanze, ci permettono di restare sempre in contatto. Perdere la fisicità di un incontro è un vero peccato ed io mi ritrovo sovente a chiedermi come trovavamo il tempo di frequentarci, di parlare, di giocare e magari indulgere a mangiare quelle squisitezze semplici che sapevamo preparare anche se i quattrini e gli agi non abbondavano di certo. Una volta si giocava con una bambola di pezza, con "Monopoli" o a "Risiko". Era bello stare in gruppo ridendo e divertendosi. Una volta c’era tempo per Dio, per incontrarlo in preghiera, per la lettura della Parola. Non è che propriamente non vogliamo pregare, andare in chiesa o leggere la Bibbia, è che pensiamo di non averne il tempo. Questa è la vita d’oggi! Ci sono però delle cose che non cambiano né mai cambieranno: - Dio ci ama, - Dio ha sempre tempo per noi, - Dio ama stare con i Suoi "familiari" specie i suoi figli. Dio è vicino a noi e parla nella speranza di stabilire un dialogo non affrettato bensì profondo ed all’insegna dell’amore. Ritrova le cose antiche con Dio!
...io l'ho chiamato ... e la sua impresa riuscirà. (Isaia 48:15)
QUANDO DIO TI CHIAMA
Dio disse a Geremia: "Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho consacrato e costituito" (Geremia 1:5). Quando Dio decide di usarsi di te, accadono cinque cose. Prima di tutto Egli ti chiama. Dio chiede a persone comuni di fare cose inconsuete, come Pietro quando uscì dalla barca e camminò sulle acque. In secondo luogo tu manifesterai insicurezza. Quando Dio chiamò Mosè per presentarsi davanti a faraone, lui disse: "Non sono un parlatore, usati di qualcun altro". La terza cosa che accade Dio ti rassicura. L'idea di mettersi nei panni di Mosè deve aver scosso Giosuè, perché Dio gli disse: "Come sono stato con Mosè, così sarò con te" (Giosuè 1:5). Quarto, c'è una decisione. Dal momento che diciamo di si a Dio viviamo la nostra vita con gioia. C'è sempre una decisione da prendere. Infine, c'è un cambiamento di vita. Coloro che dicono di si alla chiamata di Dio non camminano perfettamente, niente affatto. Ma siccome dicono di si, imparano e crescono anche dai loro fallimenti. Dio ti sta chiamando? Dire si a Dio è la scelta migliore che potresti mai fare.
Allora Gionatan ... andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio. (1° Samuele 23:16)
AMICI "NELLA FORESTA"
Gesù sapeva che Pietro lo avrebbe rinnegato, ma lo aveva perdonato con la Sua grazia ancor prima che accadesse. Gli disse: "Quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli" (Luca 22:32). Quando Dio ti ristabilirà, vorrai raggiungere gli altri con il Suo amore. Per te sarà naturale come respirare. Vivrai secondo la Scrittura: "Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti. Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: 'siate forti... ecco il vostro Dio... verrà Egli stesso a salvarvi'" (Isaia 35:3, 4). Nella Bibbia leggiamo: "Gionatan ... andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio". Quando sei smarrito, hai bisogno di un Gionatan. Come dice un vecchio proverbio: "Nella prosperità gli amici ci conoscono; ma nell'avversità siamo noi a riconoscere gli amici". Sono le persone a cui ci rivolgiamo nei momenti difficili. Se pensi di aver bisogno di un simile amico, diventalo tu stesso! In questo giorno ci saranno per certo tanti amici che si trovano "nella foresta". Raggiungili, stagli vicino, aiutali e realizzerai la gioia delle parole di Gesù che disse: "Più felice cosa è il dare che il ricevere".
La follia è legata al cuore del bambino, ma la verga della correzione l'allontanerà da lui. (Proverbi 22:15)
CORRETTI E DI CORREZIONE
I genitori devono essere delle guide per i propri figli. La Bibbia afferma: "La follia è legata al cuore del bambino, ma la verga della correzione l'allontanerà da lui". Ora, qui non si parla di non divertirsi o di non fare errori, che fanno parte del normale percorso dell'infanzia e della crescita. La Bibbia parla di "follia". Questa parola ha diversi significati come mancanza di maturità e saggezza o la tendenza a ribellarsi alle regole. Se ami tuo figlio, gli insegnerai che la vita è costruita su regole che vanno osservate e chi non le rispetta ne avrà le conseguenze. Salomone dice: "Il ragazzo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre" (Proverbi 29:15). Perché? Perché un bambino abbandonato a se stesso è lasciato nella condizione in cui è nato. E i figli nascono in una condizione chiamata "follia". Perciò ai fanciulli si deve insegnare a rispettare gli altri, le autorità e a obbedire alle regole. Devono imparare che a ogni azione corrisponde una reazione. Caro lettore, se sei genitore "correggi" tuo figlio con la Parola di Dio, ma prima lascia che la Scrittura corregga te!
Queste sono le ultime parole di Davide... (2° Samuele 23:1)
LE ULTIME PAROLE
La Bibbia dice: "Queste sono le ultime parole di Davide". Che cosa vuole dirci? La sua storia è stata una scacchiera di bene e male, profitti e perdite, vittorie e sconfitte. Durante la vita di Davide uno dei suoi figli violentò una delle sue figlie, uno dei suoi figli ne uccise un altro, sua moglie gli voltò le spalle, i suoi amici lo tradirono e presero il suo regno, il suo benefattore tentò di ucciderlo, la sua famiglia lo rifiutò e lui spese parecchio tempo a nascondersi dentro le caverne. Ed ora Davide parla per l'ultima volta: "Lo Spirito del Signore ha parlato per mio mezzo e la sua parola è stata sulle mie labbra. Il Dio d'Israele ha parlato, la Rocca d'Israele mi ha detto: Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timore di Dio, è come la luce mattutina, quando il sole si alza in un mattino senza nuvole e con il suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l'erbetta dalla terra. Non è così della mia casa davanti a Dio? Poiché egli ha stabilito con me un patto eterno, ben regolato in ogni punto e perfettamente sicuro. Non farà germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò che io bramo?'" (II Samuele 23:2-5).
Giacobbe ... lottò con lui fino all'apparire dell'alba. (Genesi 32:24)
PERDERE PER VINCERE
Alcune delle battaglie più impegnative nella tua vita saranno "con Dio". Questo perché in ognuno di noi c'è la "natura di Giacobbe", che resiste alla volontà di Dio, e bisogna affrontarla. Lo stesso Dio che chiese a Giacobbe: "Come ti chiami?", chiederà anche a te di identificarti. E fino a che di tua spontanea volontà non farai una valutazione onesta e dirai la verità, la tua vita non può cambiare per il meglio. Dio dovette piegare Giacobbe lussandogli l'anca sulla quale dipendeva, Giacobbe ottenne la sua benedizione nello stesso momento in cui rimase zoppo. Chiediti: "Davvero voglio la benedizione di Do nella mia vita?" Se la tua risposta è positiva sappi che devi essere pronto a fare quello che ti chiede Gesù: "Diceva poi a tutti: 'Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua'" (Luca 9:23). Dal momento che "perdiamo con Dio" riportiamo la vittoria di Dio. Soltanto chi rinuncia a sé stesso affinché Cristo Gesù abbia il pieno controllo della propria vita, realizza la vera vittoria nel Signore: perde per vincere!
I tre prodi si aprirono un varco attraverso... (2° Samuele 23:16)
SEGUACI DI CRISTO
Davide riconosceva il talento degli altri e dava loro delle opportunità, poi le premiava e le onorava. E il risultato è che avrebbero dato la loro vita per lui. In 2 Samuele 23 leggiamo: "Davide ebbe un desiderio e disse: 'Oh se qualcuno mi desse da bere dell'acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!' i tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero dell'acqua dal pozzo vicino Betlemme, vicino alla porta della città e, presala con sé, la portarono a Davide (vv. 15, 16). È impossibile imparare e portare avanti le proprie responsabilità senza un modello, un esempio da seguire. Gesù è il Signore di ogni credente. Egli è per i cristiani il Modello da seguire ed essi in ogni circostanza nella quale si verranno a trovare, cercheranno sempre di seguire il Suo esempio. Caro lettore, non prendere a modello per la tua vita un uomo, ma fai di Cristo il tuo punto di riferimento. Segui sempre e soltanto le Sue orme. Fallo secondo le indicazioni che ha dato Gesù: "Diceva poi a tutti: 'Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua" (Luca 9:23).
Il quale ci consola in ogni nostra afflizione... (2° Corinzi 1:4)
GUIDATI DA DIO
Dio può farti sentire a proprio agio anche nei luoghi più disagiati della vita. Ti può condurre attraverso situazioni dove pensi di non sopravvivere o di sentirti intrappolato per sempre. Ti può dare pace quando sei sotto pressione. Prima che la tua vita finisca, sperimenterai una perdita. In effetti perdere qualcosa ti può aiutare ad apprezzare le cose che hai. Vivrai senza sapere che cosa ti riserva il domani, ma sapendo che Dio ha tutti i tuoi domani pianificati. Dio ha promesso: "Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li guiderò per sentieri che non conoscono; cambierò davanti a loro le tenebre in luce, renderò pianeggianti i luoghi impervi. Sono queste le cose che io farò e non li abbandonerò" (Isaia 42:16). Quindi apprestati a conoscere Dio perché hai bisogno di Lui. Il salmista scrive: "La sera ci accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia" (Salmo 30:5). Per quanto lunga possa essere la notte, la mattina arriverà e con essa la Sua gioia. Guardandoti indietro ti accorgerai che la Sua grazia ti ha protetto, ha provveduto per te, ti ha tranquillizzato e guidato. Il tempo e le stagioni cambiano, ma non il Signore.
...salirono tutti a cercarlo... (2° Samuele 5:17)
LEZIONI DALLA VITA DI DAVIDE
L'apostolo Paolo scrive: "Combatti il buon combattimento della fede" (I Timoteo 6:12). Ci sono promesse di Dio per le quali occorre combattere. I Gebusei che controllavano Gerusalemme dissero a Davide: "Tu non entrerai qua" (II Samuele 5:6). A peggiorare le cose c'era che Gerusalemme si trovava più in alto dell'esercito di Davide, di una trentina di metri, e l'unico modo per salirci era attraversare un canale di acqua e fango: "Ma Davide prese la fortezza di Sion" (II Samuele 5:7). Cerca di comprendere questo: se è necessario, Dio vi porterà fino al trono facendovi attraversare il fango. Dio può mostrarti come sfruttare le circostanze per il tuo bene e per la Sua gloria, ma non aspettarti l'aiuto dagli uomini: "Quando i Filistei udirono che Davide era stato unto re d'Israele, salirono tutti a cerarlo. Davide lo seppe e scese alla fortezza". In ogni nuova battaglia devi rivolgerti a Dio per avere nuove istruzioni: "Allora Davide consultò il Signore, e disse: 'Devo salire contro i Filistei? Me li darai nelle mani?' Il Signore rispose a Davide: 'Sali, perché certamente ti darò i Filistei nelle mani'" (II Samuele 5:19).
Altro...
Correggi tuo figlio; egli ti darà conforto, e procurerà gioia al tuo cuore. (Proverbi 29:17)
CORREGGERE I FIGLI
Tra le tante responsabilità che i genitori hanno nei confronti dei propri figli, certamente un aspetto molto importante, riguarda la correzione. Notate attentamente cosa scrive il saggio Salomone: "Correggi tuo figlio; egli ti darà conforto, e procurerà gioia al tuo cuore". La parola "correggere" significa: "Castigare, riprovare o costringere qualcuno a tornare sul sentiero giusto". Ricordiamoci che la disciplina è sempre un'arma a doppio taglio; non si usa soltanto per correggere un figlio quando sbaglia, ma anche a dirigerlo sulla strada giusta. E si otterranno migliori risultati da un rinforzo positivo piuttosto che da uno negativo. Comprendiamo questo: non è compito nostro rendere i figli felici; il compito nostro è crescerli in modo che diventino maturi. Quando si fa questo, la loro felicità è garantita! Non scoraggiamoci se i risultati non saranno evidenti e immediati. Il miglior modo per correggere i propri figli è farlo sempre con amore, sensibilità e discrezione. Un genitore che corregge il proprio figlio non lo farà "piangere", ma lo farà "piangendo"!
...avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande. (Marco 9:34)
UMILTÀ
Gesù chiese ai discepoli: "Di che cosa discutevate per strada?". Essi non risposero perché "per la via avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande". Gesù concluse: "Se qualcuno vuole essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servitore di tutti" (Marco 9:33-35). I discepoli di Gesù vissero con Lui tre anni e mezzo, eppure il concetto di umiltà era ancora un ostacolo per loro; a maggior ragione, è un ostacolo per ciascuno di noi oggi. Più tardi il Maestro diede una lezione che non avrebbero mai dimenticato: "Gesù, sapendo che era venuto da Dio e a Dio tornava, si alzò da tavola, depose le sue vesti e preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale si era appena cinto (Giovanni 13:3-5). Infine li sbalordì del tutto dicendo: "Se io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come ho fatto io" (Giovanni 13:14-15). Per i discepoli di Cristo l'umiltà non deve essere un precetto religioso, ma uno stile di vita.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. (Filippesi 4:7)
LA PACE DI DIO
Quante volte siamo stati presi da eventi improvvisi che hanno tolto la pace dentro i nostri cuori. Le diverse situazioni, che s'incontrano nella vita, vengono a minacciare la mente e il cuore dell'uomo, a tal punto, da creare tempeste interiori. L'apostolo Paolo rivela il raggio d'azione della pace che Dio trasmette al credente. La pace di Dio è custode della mente e del cuore di chi confida in Dio. Hai bisogno di confidare nel Signore nelle tempeste che affronti. La pace di Dio riesce a calmare mente e cuore. Quante volte i pensieri sono stati in continua e frustante movimento, a tal punto, da toglierci il sonno; quante situazioni producono turbamento, agitazione e ansia? Caro lettore, devi sapere che Dio calma ogni tipo di tempesta perché dona la Sua pace. Solo Dio sa custodire la mente e il cuore dell'uomo, Egli agisce con la Sua pace, che supera ogni intelligenza andando oltre il ragionamento o la logica umana, nel senso che diventa inspiegabile e irraggiungibile secondo la ragione umana il Suo intervento, perché si realizza attraverso la fede. Arrendi interamente la tua vita in Dio ed avrai una pace immensa.
Allora Maria, presa una libbra d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell'olio. (Giovanni 12:3)
OFFRITI A DIO
Maria, come racconta Giovanni, offrì a Gesù una libbra d'olio profumato e "la casa fu ripiena di profumo". In questa casa Maria diede il suo profumo, ma anche Marta e Lazzaro contribuirono a spander un "buon profumo" per il Maestro. Marta stava offrendo un profumo particolare a Gesù: " Lo serviva". In tempi come i nostri dove si vuole soltanto esser serviti, Marta continua ad essere un esempio di discepolo, che offre il profumo di un servizio pratico a Gesù. Lazzaro spandeva il profumo della testimonianza: "Una gran folla di Giudei andarono non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti". La folla veniva a vedere Gesù e Lazzaro, il quale era stato riportato in vita. Egli testimoniava di quanto il Signore aveva compiuto nella sua vita. Si comprende che Lazzaro era un uomo di poche parole, ma la sua vita testimoniava più delle sue parole. Maria prese la cosa più preziosa che aveva, questa libbra di olio odorifero e la verso sui piedi di Gesù. Il suo gesto dimostra la sua totale e completa consacrazione a Dio. Oggi è fondamentale che ogni credente si chieda: "Quale profumo offro a Dio?"