Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori... (Ebrei 12:15)
VIVI CON LA GRAZIA DI DIO
Gesù, sedendo con i discepoli durante l'ultima cena, disse: "uno di voi mi tradirà" (Marco 14:18), facendo riferimento a Giuda; ma Egli non diede spazio all'amarezza; perché Dio è amore. Egli non voltò le spalle neppure a Pietro quando lo rinnegò. Lo stesso apostolo fu l'unico a essere chiamato per nome quando Egli fece in modo di incontrare i suoi discepoli, dopo la resurrezione. Gesù vedeva le persone alla luce della sua grazia, non dei loro peccati e difetti. La condizione che stava vivendo, non Lo distraeva dal vedere cosa sarebbero diventati nel momento in cui la Sua grazia avrebbe toccato le loro vite. Allo stesso modo Dio è pronto ad agire verso di te, e si aspetta che anche tu faccia lo stesso verso il prossimo: "Via da voi ogni amarezza, siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4:31-32). Che cosa stai facendo per assicurarti che l'amarezza non si stabilisca nel tuo cuore? Se permetti a Dio di perdonarti e di operare in te con il suo amore, sarai in grado di agire verso gli altri con misericordia.
Spera nel Signore e segui la sua via... (Salmo 37:34)
SPERA NEL SIGNORE
La prima parte del versetto di oggi, esorta a sperare nel Signore. Farlo vuol dire non riporre più la propria speranza nel mondo, nelle ricchezze, in tutto ciò che è materiale e terreno. La Bibbia dice che tutto "ciò che si vede è per un tempo" mentre eterne sono le ricchezze "invisibili": "... mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne" (2 Corinzi 4:18). Dio ha promesso molto più della sola realizzazione di un sogno terreno, del raggiungimento solo di obiettivi volti ai fini materiali. Gesù ha detto "cercate prima il regno e la giustizia di Dio, tutte le altre cose vi saranno date in più". Caro lettore, alla luce di tutto ciò, sei esortato a riporre ogni tua speranza in Colui che può salvarti dalla perdizione eterna, dal peccato e da una vita vissuta solo nella ricerca di cose vane. Quando la grazia di Dio avrà raggiunto e riempito il tuo cuore e la tua vita, la sua gioia ti colmerà, allora nuovi desideri e nuovi obiettivi animeranno ogni tuo progetto, la tua speranza sarà in Dio e nella ricerca di ogni suo bene.
... crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo... (2° Pietro 3:18)
COSTRUIRE UNA RELAZIONE CON IL SIGNORE
La prima cosa da fare per instaurare una personale relazione con Dio, è confessare il proprio peccato, abbandonarlo e accettare la grazia e la salvezza che Cristo ci offre. Occorre credere in quanto l'incredulità non ci permette di andare a Dio. Un altro passo da fare è quello di arrenderci nelle mani di Dio, la nostra volontà deve adeguarsi alla Sua affinché diveniamo conformi al suo volere. Un ulteriore passo importante è quello di ubbidire alla guida dello Spirito Santo e lasciarsi da Lui condurre; senza temere in quanto Egli non ci deluderà, ma credere che Egli agirà in nostro favore: "Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6). Infine, dobbiamo essere disposti a seguire il Maestro, Gesù: "se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà" (Matteo 16:24-25). Vogliamo costruire un rapporto con il Signore e fare questi importanti passi di fede.
... nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo. (1° Corinzi 12:3)
FAI DI GESÙ IL TUO SIGNORE
Fare di Gesù il Signore della propria vita, vuol dire che bisogna lasciare a Lui il controllo della nostra vita. Significa camminare con Lui, compiere la sua volontà in ubbidienza alla sua Parola. Farlo vuol dire realizzare benefici spirituali; innanzitutto, se Egli è il Signore della nostra vita, saremo guidati da Lui nel fare quelle scelte che Lo onorano e che di conseguenza arrecano pace e benedizione alla nostra vita. Inoltre, quando verremo a trovarci in difficoltà, quando avremo bisogno di aiuto; il nostro Signore combatterà per noi e ci condurrà in vittoria. Realizzeremo quanto è scritto nel Salmo 27; "Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita, di chi avrò paura? Quando i malvagi che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono caduti. Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso". Infine, quando il fardello ti sembrerà troppo pesante, lo porterà per te. "Getta sul Signore il tuo affanno, ed egli ti sosterrà...." (Salmo 55:22).
... egli ne riceverà ricompensa. (1° Corinzi 3:14)
DIO RICOMPENSA
Consideriamo alcuni versi Biblici: "... il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha costruito sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno" (vv. 13-15). "... non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna" (Marco 10:29-30). "Ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla resurrezione dei giusti" (Luca 14:13-14). Questi brani insegnano con chiarezza che Dio terrà in considerazione se avremo scelto per Lui o meno e ci ricompenserà di conseguenza. Chi rifiuta la grazia di Dio e vive solo per se stesso, sarà eternamente separato da Lui. Dio invece premierà con il dono della salvezza eterna coloro che in questa vita avranno accettato Gesù quale personale salvatore.
La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte. (Giudici 16:16)
NON CEDERE AL PECCATO
Quando l'uomo è sotto pressione, è anche vulnerabile, perciò più propenso a commettere gravi errori. Questo fu il caso di Sansone. Notiamo come Dalila lo fece cadere nel peccato: "La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte e le aperse tutto il suo cuore" (v. 16-17 ). Si può essere estremamente religiosi, pur tuttavia non riuscire a resistere alle passioni terrene. Abbiamo bisogno dell'intervento della grazia di Dio, la quale, quando accettiamo Gesù come personale Salvatore, ci cambia interiormente e mette in noi il desiderio di non peccare contro il Signore. Non significa che non verremo più meno, ma che, quando ciò accade, ne siamo profondamente rattristati, ricorriamo a Cristo e gli chiediamo di purificare il nostro cuore; Egli lo farà. La Bibbia dice: "Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato" (Isaia 40:29). Se trascorriamo del tempo con Dio, pregando e leggendo la Sua Parola, Egli ci fortificherà e ci darà nuova pace e serenità. Saremo liberi dal peso del peccato, la presenza di Dio riposerà nelle nostre vite e nei nostri cuori.
...dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata. (Romani 5:20)
GRAZIA ABBONDANTE
L'apostolo Paolo non avrebbe mai immaginato che, un giorno, si sarebbe convertito al Signore e fosse divenuto oggetto della grazia Divina. È evidente che quando Dio ha un piano per la nostra vita, non v'è nulla che Lo possa fermare. Prima ancora di chiamarti, Egli ha posto in atto la Sua opera in te. Anche se Paolo viveva disubbidendo al Signore, Dio aveva già dei progetti per la sua vita, proprio come ha fatto per te mentre stai continuando a vivere lontano da Lui; mentre vivi soddisfacendo ogni desidero carnale e passionale; mentre pensi solo ai beni materiali. Nulla di tutto questo ha distolto il Signore poiché: "... dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata". Qualora Paolo avesse saputo che Dio lo attendeva sulla via di Damasco, forse avrebbe cambiato strada, ma "d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra udì Gesù che lo chiamava" (Atti 9:3-4). Per portarti sotto l'influsso della Sua volontà, il Signore è pronto a tutto, perciò, ora lo sai! Dio non permetterà alla tua testardaggine di sabotare i Suoi piani per la tua vita! Egli vuole salvarti e attende solo che tu glie Lo chieda.
...non ricevete, perché domandate male... (Giacomo 4:3)
PREGARE CON L'ATTEGGIAMENTO GIUSTO
Alle volte le nostre preghiere sono concentrate solo su noi stessi e trattiamo Dio come Colui che deve esaudire ogni nostro desiderio. Quando, poi, non riceviamo ciò che vogliamo, pensiamo che Egli non ci ascolti, non si curi di noi o, addirittura, che non esista. Giacomo è categorico: "... domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri". L'egoismo è alla base di molte preghiere non esaudite. La nostra prima preoccupazione in preghiera, dovrebbe invece essere la soddisfazione del desiderio di Dio e non di ciò che vogliamo noi. La prima cosa che dovremmo chiedere al Signore è di essere purificarti con il Suo sangue, in quanto non possiamo accostarci a Lui "sporchi" di peccato, dobbiamo pertanto confessarlo a Lui e chiedere perdono. ChiediamoGli inoltre, di proteggerci e di guidare ogni nostro passo. Domandiamo a Dio di usarci per la Sua gloria. Diventa un Suo servitore desideroso di fare la Sua volontà. A conclusione: quando preghiamo con l'atteggiamento giusto, conosceremo e realizzeremo risposte tali che non avremmo mai considerato possibili!
Nessuno disprezzi la tua giovane età... (1° Timoteo 4:12)
DIO NON TI DISPREZZA
L'apostolo Paolo, nell'incoraggiare il giovane Timoteo nel servizio a Dio, lo esorta affinché egli non venga disprezzato, nel caso specifico, dalla sua giovane età. Il pericolo era che Timoteo potesse sentirsi inadeguato, inadatto, sottovalutato; poteva divenire vittima del pregiudizio altrui. In che modo poteva il giovane servo di Dio vincere questo senso di "inferiorità", lo scoraggiamento del non sentirsi all'altezza della situazione? Doveva fare affidamento a Dio, alla grazia con la quale Cristo Gesù lo aveva accolto quando egli credette nell'opera di redenzione compiuta alla croce. È Paolo stesso che glie lo ricorda: "... fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture ..." (2 Timoteo 3:15). Fin dall'infanzia Timoteo si era cibato della Parola di Dio e la sua vita era fondata sulla verità: "Ricordo infatti la fede sincera che è in te, la quale abitò prima in tua nonna Loide e in tua madre Eunice e, sono convinto, abita pure in te" (2 Timoteo 1:5). Caro lettore; Dio non ti disprezza, chiunque va a Lui è "qualificato" ad essere un Suo figliuolo e a ricevere ogni giorno il Suo aiuto.
Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: "Tu non sei lontano dal regno di Dio"... (Marco 12:34)
UN PASSO DI FEDE
Molti pensano che Dio sia lontano e disinteressato. È vero che esiste una separazione tra Dio e gli uomini, causata dal peccato; un muro che nessuno può abbattere né valicare con le proprie forze. È altresì vero, però, che Gesù è sceso dal cielo, si è fatto uomo per noi, morendo sulla croce per riconciliarci con Dio. Pertanto, non cercare di valutare con il tuo metro religioso quanto sei lontano dal regno di Dio, né di raggiungerlo con le tue forze. Il Signore è più vicino di quanto puoi immaginare. È tempo di fare un passo di fede, lasciando l'infida copertura delle tenebre spirituali, per camminare nella luce divina. Quello che urge è un passo di fede. Dio ti è venuto incontro, in Cristo, ma non si ravvede al tuo posto: è il passo che devi compiere tu, credendo nell'Evangelo. Non obiettare ancora. Potresti restare sulla soglia per tutta la vita senza mai entrare nel regno di Dio, potresti sentire la Sua chiamata senza mai rispondere, avvertire l'esigenza di vivere secondo le Sue leggi senza mai ubbidire. Accostati senza indugi né riserve al tuo Redentore; Gesù non caccia via quanti si accostano a Lui compiendo un passo di fede.
Altro...
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. (Romani 12:21)
NON LASCIARTI VINCERE
Lasciarci vincere significa perdere, essere sconfitti. Il peccato purtroppo, ha "sconfitto" il genere umano e lo ha reso schiavo di esso, lontano e separato da Dio, l'uomo vive nella ricerca e nella soddisfazione delle passioni terrene. Ogni tentativo di liberarsi da ciò che lo rende schiavo e quindi privo della gioia e della salvezza del Signore, è vano e inutile. Come dunque è possibile vincere, realizzare gioia, pace, appagamento spirituale, e soprattutto la certezza della vita eterna? Andando a Gesù, ai piedi della croce, la dove Egli ha vinto il peccato e la morte, Cristo ha sconfitto per sempre ciò che io e te non potevamo vincere. La Bibbia, a tal proposito dice: "siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati" (Romani 8:37). Quindi, l'unico modo che abbiamo per "non lasciarci vincere dal male", soggiogare dal peccato, schiavizzarci dalle nostre stesse incapacità; è dare il nostro cuore e la nostra vita a Colui che ha vinto per noi. Una volta "liberati dal peccato, siamo servi di Dio" e abbiamo come "frutto, la nostra santificazione e come fine ultimo, la vita eterna" (Romani 6:22)
Benedici, anima mia, il Signore ... Egli perdona tutte le tue colpe... (Salmo 103:2-3)
SEI PERDONATO
La Bibbia dice che "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio"; cioè lontani e separati dal Signore. Tutto ciò produce nel cuore dell'uomo un senso di vuoto e di angoscia che lo spinge in una affannosa ricerca della gioia e della pace interiore. A volte il senso di colpa per ciò che si è commesso e l'incapacità di arrivare a Dio non fanno che peggiorare la condizione spirituale. Cosa possiamo fare dunque davanti a questa condizione? Ammetterlo e confessare a Dio ciò che siamo e abbiamo fatto; e accettare per fede il perdono che Cristo offre in dono. Quando hai accolto il perdono di Dio, sappi che Egli ha cancellato il tuo peccato. Da quel momento in poi potrai vincere, non più legato dai sensi di colpa, ma dalla gratitudine a Dio per averti fatto un suo figliuolo; e come Davide, potrai dire: "Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni" (Salmi 103:2-4). Se non lo hai fatto, vai a Cristo e realizza il suo perdono.
In lui abbiamo ... il perdono dei peccati... (Efesini 1:7)
SEI PERDONATO DAL SIGNORE
Quando Dio ti perdona, accettalo; senza opporre alcun rifiuto, in quanto, rifiutarlo vuol dire respingere la Sua grazia e scegliere di vivere nella miseria spirituale. Spesso questo accade quando permettiamo ai nostri pensieri di abbatterci, quando i peccati e le colpe del passato vengono riportati alla memoria, dimenticando invece che, se li abbiamo confessati e abbandonati, il sangue di Gesù li ha cancellati. E ogni qualvolta veniamo meno, la Bibbia afferma: "Egli tornerà ad avere pietà di noi... e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati" (Michea 7:19). Smetti di rivangare ciò che Dio ha, definitivamente sepolto, guarda avanti altrimenti ti rivolterai nel fango creato da te stesso. La Bibbia dice inoltre: "In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza" (Efesini 1:7-8). Dal perdono di Dio provengono la sapienza e la capacità di imparare a non limitarsi a sopravvivere al passato, ma anche di imparare da esso diventando più forti e più fedeli al Signore.
Così ... invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì. (Esdra 8:23)
INVOCA DIO IN PREGHIERA
Una parte del complesso compito affidato a Esdra consisteva nella ricostruzione del tempio e questo gli creava notevoli preoccupazioni, a tal punto, che in certi momenti si sentiva sopraffatto. Ecco, però, come egli impostò le sue priorità prima di iniziare il viaggio: "...invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì". Egli pregò "... per chiedergli un buon viaggio per noi e per i nostri bambini..." (v. 21). Senza la guida di Dio, siamo alla mercé del nostro intuito carnale e ciò potrebbe, facilmente, trarci in inganno causandoci problemi molto complicati da superare. Dio non vuole che ci avventuriamo ciecamente nel futuro, sperando per il meglio. La Sua promessa è: "Invocami, e io ti risponderò, ti annuncerò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci" (Geremia 33:3). È evidente che nella vita possono verificarsi varie difficoltà; ma ci comporteremmo da persone veramente sagge se consultassimo Dio prima di prendere qualsiasi decisione conclusiva. Aspettiamo fiduciosi la sua guida e poi, ubbidiamo a Lui desiderando di portare a termine quanto a Lui piace!