Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli... (Matteo 6:9)
IL MODELLO DELLA PREGHIERA
L'insegnamenti di Gesù sulla preghiera costituisce un modello per i credenti: "Padre nostro che sei nei cieli". Usando la parola "Padre", dobbiamo riconoscere di appartenere a una "famiglia", di avere una relazione speciale con Dio che ci autorizza a rivolgerci a Lui in qualsiasi momento, sapendo d'essere accolti con amore e benevolenza. Dicendo Gesù: "Nei cieli", ci rivela che non possiamo salire più in alto perché ci stiamo rivolgendo alla fonte della grazia. L'espressione: "Sia santificato il Tuo nome" indica quale deve essere il pensiero dominante del credente. "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra" è l'espressione di chi si affida a Dio e si fida di Lui per ogni cosa. Il credente si rivolge in preghiera al Padre celeste perché ha con Lui una relazione d'intima comunione spirituale e questo ne determina la fiducia che ha di Dio. La preghiera che il credente eleva al Padre celeste non è meccanica, ma rivolta con il cuore perché ama Dio, con fede perché si fida di Lui e regolarmente perché desidera avere comunione con il Signore.
Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. (Romani 10:17)
LA FEDE VIENE DALLA PAROLA DI DIO
Dio ci parla attraverso la Bibbia. Chi ascolta la Sua Parola è saggio. La Sacra Scrittura è la Parola di Dio. Il Signore si rivela attraverso di Essa. La lettura della Sacra Scrittura deve essere sistematica, regolare e con delle sane aspettative. Quando satana attaccò Gesù nel deserto, Cristo rispose citando le Scritture, proprio come afferma il salmista "Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te" (Salmo 119:11). La Parola di Dio susciterà ed edificherà la fede: "La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo". Essa cresce quando sentiamo parlare di Dio ed è esercitata quando facciamo ciò che Lui ti comanda. Qualora non riuscissimo a vivere una vita cristiana vittoriosa, leggiamo attentamente queste parole: "Come potrà il giovane render pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola" (Salmo 119:9). Nella Bibbia c'è la soluzione per ogni problema. Per diventare saggio nelle cose di Dio dobbiamo approfondire la conoscenza della Bibbia; per fortificarci nella fede, dobbiamo crederci; per avere una vita vittoriosa, dobbiamo metterla in pratica.
I passi dell'onesto sono guidati dal Signore... (Salmo 37:23)
LA GUIDA DI DIO
Ci sono due cose importanti da ricordare quando dobbiamo affrontare una situazione importante: credere che Dio stia dirigendo ogni cosa e che il Signore ci prende per mano: "I passi dell'onesto sono guidati dal Signore ... Se cade, non è però abbattuto, perché il Signore lo sostiene prendendolo per mano" (Salmo 37:23, 24). Dio non ha detto che non saremmo mai caduti; ha promesso, però, che ci avrebbe risollevato, curato e corretto quando ne avremmo avuto bisogno e che sarebbe rimasto al nostro fianco. Il credente deve sempre realizzare che Dio può rivelare il bene anche nelle situazioni difficili e dolorose: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno" (Romani 8:28). L'apostolo Paolo scrive anche: "Non faccio nessun conto della mia vita" (Atti 20:24). Da dove proviene una simile predisposizione del credente? È il risultato della certezza che Dio guida la sua vita e che detiene il pieno controllo di ogni cosa. Soltanto chi ha una tale certezza affronta serenamente ogni evento, anche le vicende più dolorose!
Affida al Signore le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo. (Proverbi 16:3)
LE GIUSTE SCELTE
Se nel corso della vita sei stato messo in guardia dal rischio di prendere decisioni sbagliate e, oggi, la paura potrebbe portarti a perdere quelle opportunità che Dio ha preparato per te. Devi agire altrimenti rischi di paralizzarti. Prima di tutto devi smetterla di cercare di piacere agli altri: "La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro" (Proverbi 29:25). Dopo aver compreso ciò che può farti davvero sentire realizzato, sempre che corrisponda alla volontà di Dio, traccia il tuo percorso e non permettere che le opinioni altrui ostacolino il tuo cammino o influenzino la tua visione spirituale. Gli obiettivi possono variare nel tempo. Quello di cui hai bisogno oggi, tra un anno potrebbe non andare più bene, quindi riassetta i tuoi piani regolarmente e tieniti pronto a cambiare direzione: "Il cuore dell'uomo medita la sua via, ma il Signore dirige i suoi passi" (Proverbi 16:9). Lascia che sia sempre Dio a guidare la tua vita attraverso la Bibbia. La Sacra Scrittura è la guida per eccellenza affinché tu possa sempre fare le scelte giuste!
Scrutami, o Signore, e mettimi alla prova; purifica i miei reni e il mio cuore. (Salmo 26:2)
STAI DEVIANDO DAL SENTIERO?
La Bibbia afferma: "Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse" (Ebrei 2:1). Il termine "trascinare", dovrebbe essere un campanello d'allarme. Non succederà nottetempo ma lentamente e, in modo impercettibile, inizierai a deviare e finirai in luoghi dove non avresti mai pensato di ritrovarti, luoghi da cui, forse, non potrai più fare ritorno. Un aeroplano che voli con un solo grado di differenza rispetto alla rotta assegnatagli, finirà a centinaia di chilometri dalla sua destinazione, e, nel caso non abbia più carburante, andrà in un unico posto: si schianterà a terra. Il salmista, conoscendo la sua inclinazione a deviare e a guardare ai propri difetti con occhi ciechi, scrive: "io cammino nell'integrità e confido nel Signore senza vacillare. Scrutami, o Signore e mettimi alla prova; purifica i miei reni e il mio cuore. Poiché ho davanti agli occhi la tua benevolenza e cammino nella tua verità" (Salmo 26:1-3). Si noti qui il verbo "scrutare". Scrutare cosa? I motivi o le ragioni che ci spingono ad agire. Gli affetti, o le cose da cui ci sentiamo attratti. Rifletti, stai deviando dal sentiero?
...si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». (Matteo 26:39)
GESÙ SOFFRÌ PER TE
Gesù, nel Getsemani sperimentò una profonda sofferenza: "si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi". Gesù soffrì e ci mostrò come glorificare Dio nonostante la Sua condizione di dolore. Un autore di libri cristiani scrisse: "Dio non ha mai promesso che i tornado avrebbero evitato le nostre case distruggendo solo quelle pagane, né ha promesso che i microbi non avrebbero raggiunto i corpi dei credenti. Non siamo esonerati dalle tragedie di questo mondo e nemmeno Gesù lo era. Pietro si guadagnò un duro rimprovero quando si oppose al fatto che Egli dovesse soffrire. Gesù disse a lui: "Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini". Per salvarci, Dio scelse la cosa peggiore, la condanna a morte del proprio Figlio innocente; e la trasformò nel trionfo finale sulla morte. "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti" (Isaia 53:5). Ringrazialo oggi per tutto questo.
Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui...rendesse perfetto, per via di sofferenze, l'autore della loro salvezza. (Ebrei 2:10)
GESÙ CONOSCE IL TUO DOLORE
Nessuno di noi ha mai vissuto da vicino quello che Gesù ha patito sulla croce, eppure noi tutti soffriamo. Un lavoro perso, una malattia debilitante; nessuno di noi è esente dalla sofferenza. Anche Gesù "imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì" (Ebrei 5:8). La sofferenza è una lezione e la Bibbia afferma che Dio rese Gesù "perfetto, per via di sofferenze". Gesù soffrì sulla croce quando, al posto nostro, permise che i chiodi lo trafiggessero. Egli, sulla terra, sperimentò ogni tipo di dolore, ed ora, comprende appieno quale sia la nostra sofferenza, la nostra solitudine, il nostro dolore. L'autore dell'epistola agli Ebrei si meravigliava nel considerare che qualsiasi esperienza vissuta, Dio l'ha provata prima di noi: "Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato" (Ebrei 4:15). Non serve più piangere e gridare dal profondo del nostro abisso: "Signore, riesci a sentirmi?" Venendo sulla terra, Gesù ci ha fornito la prova storica e visibile che Dio ascolta i nostri lamenti e soffre con noi. Questo è un grande conforto!
Davide consultò di nuovo Dio... (1° Cronache 14:14)
DIPENDERE DA DIO
Nella Bibbia è scritto: "Davide consultò di nuovo Dio; e Dio gli disse: "Quando udrai un rumor di passi tra le vette dei gelsi, esci subito all'attacco, perché Dio marcerà alla tua testa". Egli fece come Dio gli aveva comandato, e gli Israeliti sconfissero l'esercito dei Filistei. Vi sono in queste parole alcuni aspetti fondamentali: Innanzitutto il rifiuto di Davide di prendere iniziative fino a che non ebbe parlato con Dio. Non era qualcosa che faceva occasionalmente o nei momenti di crisi, bensì, regolarmente. Inoltre, egli aspettò finché non ebbe udito la risposta di Dio. Conosci Dio abbastanza da riconoscere il suono della sua voce? Con il tempo e con le prove riuscirai a farlo. Infine, Davide si mosse sapendo che Dio lo avrebbe preceduto per gestire ogni difficoltà che avrebbe ostacolato il suo cammino. La Bibbia dice: "Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data" (Giacomo 1:5). La saggezza è "l'abilità di usare la conoscenza per affrontare con successo le sfide della vita". La nostra vita riuscirà quando e nella misura che dipenderà dal Signore.
Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi... (Daniele 3:18)
MEGLIO UBBIDIRE A DIO
Questi tre giovani avevano un ruolo di rilievo nella società, eppure decisero di non sottostare agli ordini del re di Babilonia. Per quale ragione? Perché quest'ultimo aveva ordinato loro di disubbidire a Dio e trasgredire ai princìpi della loro fede nel Signore. Sapevano che quella scelta volontaria di non piegarsi per adorare idoli pagani, li avrebbe condotti nella fornace ardente, alla pena di morte. La loro avita apparteneva a Dio, "nel bene e nel male"; e nulla poteva costringerli a rinnegare il loro Dio. Erano certi che Egli aveva il controllo della situazione e che l'ultima parola spetta sempre a Lui. Si affidarono così, fiduciosi al Signore e avrebbero accettato qualunque fosse stata la Sua volontà. Ancora oggi, Dio ricerca uomini e donne di questo tipo. Rifiutando d'inchinarsi, anche se sembrava l'unico modo per salvarsi, i tre giovani parlarono di Dio ai cuori di un'intera nazione. Ora, la tua influenza, non sarà così vasta ma puoi, sicuramente, contare su una cosa: gli altri stanno osservando per vedere chi sarà influenzato dalle tue capacità, perciò chiedi a Dio di fortificarti e fa' la cosa giusta!
...sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere. (Daniele 3:18)
ONORARE DIO
Osserviamo Sadrac, Mesac e Abed-Nego. La loro dedizione per Dio li ha portati in una fornace ardente, riscaldata ben sette volte più del normale, ma li ha anche portati in una posizione influente e benedetta, perché in quella dolorosa circostanza hanno deciso di onorare Dio piuttosto che scendere a compromesso col peccato e la disubbidienza. La loro storia c'insegna che, quando la nostra vita è messa alla prova, sarà autentico solo se sfocerà in una situazione il cui esito non risieda nelle tue mani ma dal Signore. Tu semplicemente, farai la scelta giusta agli occhi di Dio e lascerai a Lui il controllo delle conseguenze. È la prova del fuoco, ma si tratta di una fiamma che raffina, perciò, ne uscirai più forte di prima. Ogni qual volta ti troverai a decidere, scegli di non scappare ma di percorrere il sentiero che onora Dio. Questo è ciò che scoprirono questi tre uomini fedeli. Accadrà come a loro, che Dio interverrà e ti aiuterà. Potrai servire il tuo Re Onnipotente e negarti agli altri pretendenti che non avranno più alcun potere su te. In quel momento vincerai perché non conta solo "chi tu sia", piuttosto quanto "a Chi" tu appartenga.
Altro...
Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. (2° Timoteo 2:3)
IL COMBATTIMENTO DELLA FEDE
Con la nuova nascita inizia una vera battaglia tra la tua vecchia natura e quella nuova. Nel momento stesso in cui sei salvato, diventi un soldato chiamato a combattere questa battaglia. Proprio perché sei seguace di Cristo, l'aggressione cui sei sottoposto ogni giorno, è particolarmente atta affinché volti le spalle al tuo Salvatore. Vi sono combattimenti interiori e attacchi che vengono dall'esterno. È scritto: "non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio" (Giacomo 4:4). Questo non significa che devi isolarti dagli amici che non conoscono Dio e, di conseguenza, condannare ogni loro attività; né ti autorizza a sentirti più santo e quindi migliore di loro. Vuol semplicemente dire, che, non bisogna farsi influenzare negativamente. Qualsiasi cosa ci danneggi, ci indebolisca nello spirito e nell'anima, deve essere eliminata perché Gesù è il nostro Signore. Come detto, il cammino cristiano è un combattimento, vincere significa restare fedeli a Dio fino alla fine. Raggiungeremo vittoriosi il traguardo se restiamo attaccati al Signore.
...e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. (Giovanni 1:14)
INCONTRARE IL MAESTRO FACCIA A FACCIA
La Bibbia dice: "La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre". Conoscere il Signore Gesù Cristo vuol dire amarLo, amarLo significa servirLo e servirLo equivale a sperimentare la gioia e soddisfazioni più grandi della vita. L'esperienza più bella e importante che dobbiamo fare nella vita, è quella di incontrare Cristo quale Salvatore e Signore. Non è possibile spenderla solo per raggiungere comodità e i piaceri; avere come unici obiettivi posizione e ricchezze; vivere in tale modo, ci tiene lontani dalla Sua grazia e ci priva del dono della vita eterna. Purtroppo, la tendenza e la natura umana è quella di preoccuparsi esclusivamente a soddisfare ciò che è materiale, e si trascura il proprio destino eterno. L'apostolo Paolo esorta a non avere "lo sguardo fisso alle cose che si vedono in quanto esse sono momentanee", ma di averlo invece rivolto a "ciò che non si vede, che è eterno". Godiamo già in questa vita della grazia di Dio in noi e in vista di quel giorno quando incontreremo il Maestro a faccia a faccia.
Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. (Giacomo 1:12)
VITTORIA SULLA TENTAZIONE
Nessuno sarà mai esente dalle tentazioni che variano secondo il periodo della propria vita. In gioventù, probabilmente, si desidera compagnia e appagamento fisico e nel lavoro, forse, si sarà tentati di distorcere la verità o truffare per accumulare denaro. Dopo quaranta giorni di digiuno e preghiera, satana tentò finanche Gesù. Allo stesso modo tu sei vulnerabile agli attacchi sia nella floridità spirituale, sia nei tuoi momenti più bui e tristi. Satana aveva compreso la missione di Gesù e voleva impedirgli di compierla, similmente, egli intende fermare anche te! La battaglia in cui ti trovi, non riguarda il tuo passato: è in gioco proprio il tuo futuro. Quando Gesù era ripetutamente tentato, riuscì a sconfiggere satana usando la Parola di Dio, così dovrai fare anche tu, altrimenti non avrai difese. Il peccato può accecare, incatenare e schiacciare. Esso rende schiave le persone, "tutti sono privi della grazia di Dio"; ma Gesù, sulla croce ha vinto il peccato e la morte, e chiunque crede in Lui e Lo accetta quale personale Salvatore, potrà essere vincitore con Lui.
... ed elessero ... Filippo ... (Atti 6:5)
AL SERVIZIO DI DIO
Filippo era uno dei sette uomini scelti per condurre la chiesa del Nuovo Testamento. Sicuramente aveva qualità ben specifiche. Si lasciava guidare dallo Spirito Santo. "Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i miracoli che faceva" (Atti 8:5-6). In seguito venne inviato dal Signore altrove, ed egli prontamente ubbidì anche se ciò gli poteva costare qualcosa in termini di prestigio e onore. Quando Dio ti parla, probabilmente, non dirà ciò che vorresti sentire, né ti manderà laddove vorresti andare. L'avevi considerato? O è, forse, questo il motivo per cui non stai cercando attivamente la Sua guida? Nel deserto, Filippo incontrò un eunuco etiope, gli parlò di Cristo e quell'uomo credette alla parola di Dio e fu salvato. Questo accadde solo perché Filippo riuscì ad abbandonare le comodità della vita, crescendo nella fede e seguendo Dio. Essere al suo servizio rende la vita completamente appagata e ci fa ottenere l'approvazione e la benedizione del Signore. Fai tua questa gioia.