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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

«Fermatevi», ... «e riconoscete che io sono Dio». (Salmo 46:10)

TRASCORRI DEL TEMPO DA SOLO CON DIO

Dio ci parla; lo fa in qualsiasi momento, lo fa in molti modi, ma soprattutto per mezzo della Sua Parola. Spesso però ciò che Egli dice viene oscurato dalle preoccupazioni, impegni e responsabilità della vita. Il verso di oggi è ancora una volta un messaggio da parte del Signore il quale dice: "Fermatevi, e riconoscete che io sono Dio". Nella calma, quando la nostra mente e il nostro cuore si prendono il giusto tempo per ascoltare Dio, la sua voce è più chiara al nostro cuore. Non cadiamo nella trappola di pensare che Dio sia soddisfatto se il nostro tempo è completamente saturo di impegni. Disimpegnarsi significa fare silenzio davanti al Signore, avere quel tempo di conversazione celestiale, durante il quale ascoltiamo più che parlare. Ed il silenzio richiede a volte quella necessaria solitudine con Dio. Restando in calma attesa al cospetto di Dio, il nostro orecchio spirituale diverrà sempre più sensibile per udire la Sua voce. Tra i mille impegni di questa giornata, e prima di affrontarli da solo, fermati, trova prima il tempo di stare ai piedi del Signore, "riconoscilo in tutte le tue vie ed Egli appagherà i desideri del tuo cuore"

Infatti così parla il Signore...«Io sono il Signore e non ce n'è alcun altro». (Isaia 45:18)

UN SOLO DIO

L'enorme varietà di religioni presenti nella società odierna produce nella mente dell'uomo una sempre più confusione. Dinanzi a questa realtà le reazioni sono diverse. Alcuni si aggrappano a quanto la tradizione gli ha tramandato, mentre altri non credono nell'esistenza di Dio. Tutto questo infonde nel cuore dell'uomo quell'incertezza che si perpetua nel tempo: "Esiste Dio?" Qual è il vero Dio? L'uomo trova il vero ed unico Dio soltanto nella Sacra Scrittura. La Parola di Dio rivela l'esistenza di un solo ed unico Dio: "Io sono il Signore e non ve n'è alcun altro". Prima di tutto Dio si rivela quale unico Creatore: "Io sono il Signore che ha fatto tutte le cose senza che vi fosse alcuno con me". In secondo luogo Dio si rivela quale unico Dio: "Io sono il primo e l'ultimo, e fuori di me non v'è Dio", questa stessa identità è attribuita a Gesù Cristo nel Nuovo Testamento. Infine, Dio si rivela quale unico Salvatore: "Io sono il Signore e fuori di me non v'è Salvatore". L'uomo troverà unicamente la salvezza se crede nell'unico vero Dio. Caro lettore, il Signore rivelatosi nella Bibbia sarà il tuo Unico Salvatore, se tu credi e lo invochi.

Il suo padrone vide che il Signore era con lui e che il Signore gli faceva prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva. (Genesi 39:3)

LA FEDELTÀ PREMIATA

La Parola di Dio ci presenta uomini vissuti in svariate epoche la cui vita è per noi un esempio e un monito. Da Giuseppe, figlio di Giacobbe, riceviamo molti insegnamenti riguardo all'agire di Dio nella vita degli uomini. La Parola di Dio evidenzia le sue sofferenze quando, odiato dai fratelli, viene gettato in una cisterna per poi essere venduto come schiavo, quando accusato ingiustamente viene relegato in una prigione, ma queste tristi esperienze sono scandite da una semplice frase che dà senso a quanto stava vivendo: "Il Signore era con lui". Le difficoltà che noi affrontiamo sono certamente diverse da quelle di Giuseppe ma ci accomuna la sofferenza che ci arrecano e la sicurezza e consolazione che derivano dalla presenza del Signore nella nostra vita. Quanto sono preziose per il nostro cuore le parole di Gesù che ci dice: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell'età presente". Quale sicurezza deriva dal sapere che la nostra vita è nelle Sue mani dalle quali nessuno potrà mai rapirci. Il nostro cuore può riposare fiducioso su queste promesse perché fedele è Colui che ha fatto le promesse. Dio ti benedica.

Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco». Difatti, era tanta la gente che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare. (Marco 6:31)

VIVI UNA VITA EQUILIBRATA

La Bibbia dice: "I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni; o, per i più forti, a ottant'anni; e quel che ne fa l'orgoglio, non è che travaglio e vanità perché passa presto, e noi ce ne voliam via." (Salmo 90:10. Sembrano tanti anni, ma col passare del tempo ci accorgiamo che scorrono veloci, durano un attimo e ci ritroviamo alla fine di essi come "un soffio, un vapore". Inoltre, è scritto che la vita dell'uomo è come il fiore dell'erba, la mattina esso è, e la sera è gettato via. Dobbiamo dunque usare con saggezza il tempo che Dio ci concede di vivere su questa terra e dare ad esso le giuste priorità. La prima di esse è dare il cuore a Cristo e permettere che Dio possa sviluppare in noi un carattere cristiano. È un errore pensare che essere sempre di corsa ci faccia acquistare più tempo. Non lo fa; anzi, correre ci affanna maggiormente e aumenta in noi ansia e preoccupazione. In che modo allora evitare tutto questo? Ascoltare il consiglio di Gesù letto nel verso di oggi. Andare "in disparte con Lui" e trovare quel riposo dell'anima ai piedi Suoi, lasciare a Lui ogni peso e ansietà.

...le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. (Giovanni 5:19)

IL PADRE E IL FIGLIO

Gesù agiva sempre in perfetta armonia con il Padre. Il brano in cui tutti erano distrutti e disperati per la morte di Lazzaro presenta la calma di Gesù e la Sua fiducia nel Padre: "Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio" (Giovanni 11:4). Gesù dimorava del continuo con il Padre. Egli fin dall'alba si poneva in preghiera e comunicava con il Suo Padre, anche durante le ore della notte quando tutti dormivano, estraniandosi dalle continue richieste della folla, al fine di essere certo di compiere la volontà di Dio. Pensi realmente che il Signore desideri la stessa cosa anche per te? Assolutamente sì! Un tale stile di vita è promesso, non garantito, infatti, ha un prezzo. Sei pronto a pagarlo? Giovanni scrive: "Quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo" (1° Giovanni 1:3). Soltanto quando avrai vissuto alla presenza di Dio e avrai "visto e udito", allora sarai in grado di parlare di Gesù in modo tale che le persone stesse vorranno ascoltarti.

...la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata. (Ebrei 4:2)

FEDE NELLA PAROLA DI DIO

Tanti sono quelli oggi che almeno una volta hanno letto la Bibbia, alcuni l'hanno fatto in più di un'occasione, altri la leggono regolarmente. Può accadere però, che ciò non giovi a nulla e che nessun beneficio sia realizzato da coloro che la leggono. Il verso di oggi ci evidenzia quale è la ragione per cui non vi sia alcun giovamento dalla lettura della Parola di Dio: ciò accade quando non la si riceve e non la sia "assimila" per fede. Chi si accosta a Dio "deve credere che Egli è e che premia coloro che Lo cercano". I benefici promessi dalla Parola di Dio sono possibili quando c'è la giusta attitudine del cuore nell'accostarsi ad Essa; cioè piena fiducia certa nel Suo potere, saggezza e bontà. Dio ci aiuti ogni giorno e ci faccia comprendere quanto sia importante non fare della Sua Parola qualcosa da leggere con superficialità, indifferenza o incredulità; ma che facciamo di essa la guida per la nostra vita, il messaggio di Dio per il nostro cuore. Permettiamo ancora alla Parola di Dio di modellare l'intero essere nostro, secondo quanto Dio desidera e vuole compiere in noi in nostro favore.

Celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, perché il Signore li aveva rallegrati... (Esdra 6:22)

LA GIOIA DEL SIGNORE

La festa degli Azzimi prevedeva il divieto assoluto di mangiare pane lievitato, ma anche soltanto di tenere del lievito in casa per sette giorni. Nella Scrittura, il lievito, agente di fermentazione, è sempre considerato come un simbolo della corruzione, del male me del peccato. Chi ha sperimentato la gioia della salvezza è pronto a gioire sperimentando la gioia della santificazione. Troppo spesso la santificazione viene considerata un aspetto triste del cristianesimo: la separazione dal mondo, le rinunce vengono viste come qualcosa di spiacevole. Se amiamo davvero il Signore non ci sarà tristezza nel nostro cuore nell'allontanarci da ciò che a Lui non piace e non ci sarà rimpianto nel rinunciare a ciò che Dio non desidera per noi. Se il Signore ci chiede di rinunciare a qualcosa è perché desidera darci qualcosa di meglio. Egli non ci impoverisce mai! Santifichiamoci con gioia: è bello separarsi dal peccato per consacrarsi al Signore. È bello santificarsi, perché ci permette di assomigliare sempre di più a Gesù. Gusteremo allora la gioia del Signore, la pace che va oltre le circostanze avverse della vita.

Ed egli disse loro: «Perché siete turbati? E perché sorgono dubbi nel vostro cuore? (Luca 24:38)

NON DUBITARE

I discepoli si ritrovarono insieme dopo la morte di Gesù sulla croce. Erano scoraggiati, il loro cuore deluso, le loro speranze non più certe. Il loro stare insieme non aveva più lo stesso significato come quando Gesù era in mezzo a loro, perché ciò che da senso alla vita è la presenza di Cristo nel nostro cuore. Ma avvenne che, mentre si trovavano in questo stato di turbamento, Gesù si presentò vivente in mezzo a loro, e lo fa proprio con questa domanda: "Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?" Ma dopo aver così parlato, Egli fa di più, e per fugare, debellare ogni dubbio, la loro paura, l'incertezza; li invita a guardare le Sue mani e i Suoi piedi, in altre parole a non guardare ai loro problemi ma a ciò che Egli ha compiuto sulla croce per loro. Egli li invita, inoltre, a toccare con mano. L'opera di Cristo non è immaginaria, ma puoi realmente sperimentare nella tua vita il tocco della Sua mano, la reale certezza della vita eterna, il tangibile aiuto che Egli è pronto a darti in ogni situazione difficile. Non farti sopraffare dai dubbi, credi nel Signore Gesù e sperimenta la grazia e l'amore che Lui vuole donarti.

...Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! (Isaia 43:1)

TU APPARTIENI A DIO

Quando Dio, per mezzo della fede nel Suo Figliuolo Gesù, redime l'anima nostra, noi apparteniamo a Lui, siamo Suoi e quindi oggetto delle sue cure e della sua protezione. Nella Bibbia si racconta la storia del re Baldassar; egli "...fece un grande banchetto per mille dei suoi grandi, mentre stava assaporando il vino, Baldassar ordinò che si portassero i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor, suo padre, aveva preso dal Tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere" (Daniele 5:1-2). Ogni suo bene fu riservato a persone a lui care, le quali ebbero in quella circostanza il privilegio di gustare le cose migliori. Probabilmente non stai affrontando situazioni facili, prove e difficoltà investono la tua vita, la tua famiglia; ma sappi che, se credi in Cristo Egli ti riscatterà, apparterai a Lui, sei prezioso agli occhi suoi. Dio sarà con te nei momenti difficili, ti sosterrà, non permetterà che la tua vita vacilli e sia sopraffatta dalle prove. Non temere dunque, se Dio "è per noi" dice l'apostolo Paolo, "chi sarà contro di noi?".

Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio, il tuo Spirito benevolo mi guidi in terra piana. (Salmo 143:10)

FARE LA VOLONTÀ DI DIO

Spendere la propria vita lontani da Dio e con l'unico obiettivo di soddisfare esclusivamente i bisogni materiali, non soddisfa appieno, e quando, avanti negli anni, guardiamo al passato, non resterà che amarezza e delusione. Al contrario invece, saremo appagati e soddisfatti se, nel guardarci indietro, potremo affermare di aver fatto di Cristo il nostro personale Salvatore e compiuto la sua volontà. Affinché ciò accada però, dobbiamo davvero volere e desiderare di fare la volontà di Dio. Gesù disse: "Se uno vuole fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio". Dipende dunque dal personale desiderio di servire il Signore; è scritto: "Fate la volontà di Dio di buon animo, servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dai Signore, servo o libero che sia" (Efesini 6:6-8). Il Salmista pregò "Dio mio, desidero fare la tua volontà, la tua legge è dentro il mio cuore". La mia e la tua preghiera dovrebbe essere "In tutto quello che faccio oggi, Signore, il mio desiderio è piacere a Te e fare la Tua volontà."

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