...non vi rattristate... (Genesi 45:5)
LA GIOIA DEL PERDONO
Giuseppe disse ai suoi fratelli: "Non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto ... Dio mi ha mandato qui prima di voi perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati" (Genesi 45:5, 7). Quando siamo più propensi a gettare il senso di colpa sugli altri? Quando ci dimentichiamo la grazia che noi stessi abbiamo ricevuto da Dio. Spesso è il tuo perdono che rende possibile agli altri il perdonare se stessi! Perdonare se stessi è un grande ostacolo per la maggior parte di noi. L'apostolo Paolo ha scritto: "lo devastavo la chiesa" (Galati 1:13). Usa un termine di mafia per uccidere la gente. Ora torna in quelle stesse città e predica, e chi c'è tra il pubblico? Le vedove e gli orfani! Se Paolo non avesse imparato a ricevere la grazia di Dio, non avrebbe mai potuto soddisfare la volontà di Dio. Chi ha ricevuto il perdono di Dio e ha perdonato di cuore tutti coloro che gli hanno fatto dei torti, realizza la gioia del perdono. Soltanto in un cuore scombro dal rancore e dal risentimento può dimorare il Principe della pace, Gesù!
...siate pieni di affetto gli uni gli altri. Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. (Romani 12:10)
IL VERO AFFETTO
Nel profondo di ciascuno di noi c'è un desiderio di gestire le nostre stesse vite e in alcuni casi anche la vita delle altre persone. Il risultato è che diventiamo esperti a manipolarci a vicenda. Il desiderio di controllo causa diversi comportamenti. Sono tanti i mezzi ai quali è possibile ricorrere per far sì che gli altri facciano quello che vogliamo. E non soltanto gli adulti sono buoni in questo, anche gli adolescenti possono essere maestri di manipolazione, specialmente quando non pensano correttamente. Un litigio che diventa un disperato grido d'aiuto è il peggiore incubo di molti genitori che hanno figli adolescenti. La manipolazione è un gioco pericoloso di cui tutti sono capaci che può avvenire proprio nel privato della vostra casa. Coloro che prendono parte a questo pagano un prezzo alto in termini di conflitto, ostilità e risentimento. Qual è la soluzione? La Bibbia c'è la fornisce: "Siate pieni di affetto gli uni gli altri, quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente". Caro lettore, sii pieno d'affetto per gli altri, agisci per il bene altrui e per certo Dio ti onorerà come solamente Lui sa fare.
...sarai vicino a me e ... io ti sosterrò... (Genesi 45:10,11)
VICINI E SOSTENUTI
Non soltanto Giuseppe perdonò i suoi fratelli, ma li protesse dal loro incubo peggiore, quello di dover tornare indietro e dire al padre, ormai vecchio, quello che avevano fatto ventidue anni prima. Giuseppe è un passo avanti rispetto a loro e dice loro cosa dire e cosa non dire: 'Salite da mio padre, e ditegli: "Così dice tuo figlio Giuseppe: "Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto; scendi da me ... tu abiterai nel paese di Goscen, e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli ... qui io ti sosterrò" (Genesi 45:9-11). Tu dirai: "Penso che siano stati costretti a confessare quello che avevano fatto". No, ciò avrebbe dato al loro padre, Giacobbe, un fardello maggiore da sopportare, lottando con il rammarico per i suoi anni perduti con Giuseppe e l'amarezza verso gli altri figli. Giuseppe fu saggio. E fece in modo che i suoi fratelli lo rispettassero di più. C'è una grande differenza tra confessare e "scaricare". Si possono fare danni irreparabili quando si tenta di risollevarsi scaricando i dettagli della propria colpa su qualcuno che non può gestirli. Chi si avvicina al Signore con sincerità sarà sostenuto da Lui!
...il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. (Matteo 6:32)
L'ANSIETÀ NON SERVE
L'apostolo Paolo scrisse: "Combattimenti di fuori, timori di dentro. Ma Dio che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito" (II Corinzi 7:5, 6). Tu non sei l'unico; altri stanno affrontando le tue stesse paure. Se "denunci" le tue ansietà, queste incominciano a perdere la loro efficacia. Ricorda: "Due valgono più di uno solo. Infatti, se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senza avere un altro che lo rialzi!" (Ecclesiaste 4:9, 10). Condividi i tuoi sentimenti con qualcuno di cui hai fiducia e chiedigli di pregare con te. Soprattutto affidati completamente nelle mani del Signore. Gesù conclude la Sua chiamata alla serenità con questa sfida: "Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:32, 33). Caro lettore, non caricarti di ansia, essa non serve a nulla. Deponi ogni tuo peso ai piedi del Signore Gesù, confida in Lui con tutto il tuo cuore, lascia che sia Dio a operare secondo la Sua volontà e tu sperimenterai la gioia della cura dal Padre celeste.
...Così li confortò e parlò al loro cuore. (Genesi 50:21)
CAMMINA PERDONANDO
Diciassette anni dopo aver ritrovato Giuseppe, il figlio a lungo perduto, Giacobbe morì e i fratelli di Giuseppe si trovarono in preda al panico. Cominciarono a pensare: "Chi sa se Giuseppe non ci porterà odio e non ci renderà tutto il male che gli abbiamo fatto?" (Genesi 50:15). Così si riunirono, costruirono una storia e mandarono a dire a Giuseppe: Tuo padre prima di morire, diede quest'ordine: "dite così a Giuseppe: Perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché ti hanno fatto del male". (Genesi 50:16, 17). Se il padre avesse veramente detto questo, non lo avrebbe detto ai fratelli di Giuseppe, lo avrebbe detto a Giuseppe stesso? Quando Giuseppe sentì che i suoi fratelli dubitavano del suo perdono li chiamò insieme e pianse, dicendo: "Non temete lo provvederò al sostentamento per voi e i vostri figli. Così li confortò e parlò al loro cuore" (Genesi 50:21). Il vero perdono, il tipo che viene insegnato nelle Scritture, è un impegno che devi mettere in pratica ogni giorno della tua vita. Certo, è più facile perdonare quando gli altri riconoscono di averci fatto del male, ma comunque devi perdonare sempre!
...camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati... (Efesini 5:2)
CHIEDI A DIO DI BENEDIRLI
Camminare nell'amore e nel perdono è difficile su più fronti. Va contro la tua natura umana. C'è la possibilità che gli altri non sappiano mai che hai perdonato loro l'offesa. Il tuo cuore potrebbe spezzarsi se vedessi Dio benedire l'autore del reato in risposta alle tue preghiere, come se non avesse mai peccato contro di te per primo. La Bibbia dice che la sofferenza di Giobbe si concluse e la sua prosperità venne restaurata una volta che egli fu in grado di pregare per coloro che erano diventati una spina nel fianco (Giobbe 42:10). Quando preghi in questo modo metti in pratica le parole di Gesù nel suo sermone sul monte: "Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e che vi perseguitano; affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli" (Matteo 5:44, 45). Il vero perdono è la medicina che guarisce le più profonde ferite emotive e costituisce il rimedio a tante sofferenze della propria vita. Chiude la porta al passato, perdona di cuore a chi ti ha ferito, onora il Signore con tutta l'anima e tu realizzerai la benedizione di Dio.
E la pace di Dio, ... custodirà i vostri cuori... (Filippesi 4:7)
SUPERARE L'ANSIETÀ
Alla luce dell'insegnamento biblico possiamo fare alcune considerazioni per come puoi superare l'ansia quando essa si affaccia alla tua vita. Elenca le preoccupazioni. Fai una lista delle cose che ti preoccupano maggiormente. Figli? Salute? Soldi? Matrimonio? Lavoro? Queste non sono preoccupazioni che vengono una volta e vanno via velocemente. Queste sono cose che ti rendono "perpetuamente inquieto" (vedi Matteo 6:25), quindi inizia ad esaminarle. Chiediti quante di queste in effetti si sono trasformate in realtà? La risposta ti sorprenderà! Analizzale. Individuerai delle preoccupazioni ricorrenti, che potrebbero diventare delle ossessioni: cosa pensano le persone di te; il fatto che malattie di cuore, cancro, Covid 19 siano presenti nella tua famiglia; la paura che non avrai abbastanza da vivere quando sarai anziano. Identifica ogni paura, rimetti ogni cosa nelle mani del Signore in preghiera e confida in Lui con tutto il cuore: "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa, fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere. E la pace di Dio custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù" Filippesi 4:6, 7).
...non siate in ansia per la vostra vita... (Matteo 6:25)
COME SUPERARE L'ANSIETÀ
Ecco alcuni passi per superare la tua ansietà. Parla con Dio. Non dispiacerti per il crollo di un investimento; chiedi a Dio di aiutarti. Non camminate su e giù nella sala di attesa dell'ospedale; prega per il successo dell'intervento: "Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione" (I Pietro 5:7). Andare piano. "Sta in silenzio davanti al Signore, e aspettalo" (Salmo 37:7). Il primo miracolo di Gesù avvenne ad un matrimonio. Avevano finito il vino, a quei tempi era un disastro sociale. Maria avrebbe potuto incolpare l'ospite per una povera gestione o gli ospiti per aver bevuto troppo, invece lei ha portato la mancanza a Gesù e Lui ha risolto il suo problema. Tu puoi fare lo stesso. Valuta il problema e portalo al Signore in preghiera. Non permettere alle tue ansietà di avere la meglio su di te. La piena fiducia in Dio mette a tacere ogni voce dell'ansia e della preoccupazione. Deponi la tua ansietà a Dio e lascia che ci pensi Lui! Il Signore opera con potenza e in modo straordinario nella vita di chi non si lascia vincere dall'ansia ma si arrende a Lui!
...non c'era alcun uomo per coltivare il suolo. (Genesi 2:5)
AL POSTO GIUSTO
La Bibbia dice: "Dio il Signore non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo". All'inizio della creazione Dio fece salire un vapore dalla terra che bagnava tutta la superficie del suolo. Fino a quel momento non vi era stata alcuna pioggia dal cielo. Questo perché non c'era nessuno che facesse il lavoro di preparazione per "coltivare il suolo". C'è una lezione spirituale qui! Ci sono cose che Dio ha pianificato di fare, che ha provveduto, e desidera fare ma non farà nulla di tutto questo fino a quando non sarai "arrivato al punto" in cui puoi ricevere ciò che Egli desidera darti. La benedizione è lì, al sicuro nella custodia di Dio. Ma la benedizione non può giungere fino a quando il cuore non è nel posto che Dio reputa giusto per agire. In questo momento puoi gioire del "vapore", ma sai che Dio ha di più per te. Cosa vuole Egli che tu abbia? Non una nebbia, ma un acquazzone! Lui è disposto e "può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo" (Efesini 3:20). Ma prima è necessario che tu sia "arrivato al posto giusto".
Pregate ... con ogni preghiera e supplica... (Efesini 6:18)
DIVERSI TIPI DI PREGHIERA
Nelle Scritture ci sono diversi tipi di preghiera. La preghiera dell'arresa. Quando Paolo incontrò Cristo sulla via di Damasco egli pregò: "Signore, che vuoi che io faccia?" (Atti 9: 6). Che è un po' come affermare: "Eccomi, Signore, fai di me ciò che desideri. Chi si affida al Signore con tutto il cuore in preghiera si fida di Dio. La preghiera dell'impegno. La Bibbia dice: "Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi" (I Pietro 5: 7). Finché cerchi di controllare tutto, i tuoi livelli di stress continueranno a salire. Ma una volta che imparerai a consegnare le cose nelle mani Dio, ti chiederai come mai hai trascorso anche un solo giorno a preoccuparti. La preghiera d'intercessione. Il profeta Ezechiele scrive: "Ho cercato fra loro qualcuno che stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese" (Ezechiele 22:30). "La breccia" è la distanza tra ciò che è e ciò che può essere. Quando c'è una "breccia" nel rapporto di una persona con Dio a causa di un particolare peccato, come credente hai il privilegio (e la responsabilità) di mettere te stesso in questa breccia e pregare per loro.
Altro...
...un tempo per tacere e un tempo per parlare. (Ecclesiaste 3:7)
PARLA!
La Bibbia ha molto da dire circa il non criticare e formulare giudizi. A volte il silenzio non è "d'oro", ma è mortale. Per esempio il silenzio è mortale quando lo usi in maniera passiva, come uno strumento vendicativo per esprimere la tua rabbia o il tuo malcontento. Questo si chiama "manipolazione emozionale". Gesù ha detto: "Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta avrai guadagnato tuo fratello" (Matteo 18:15). Gesù sta raccomandando un comportamento assertivo comandandoci a prendere l'iniziativa nell'affrontare il "peccato". Il silenzio è mortale quando tu non difendi qualcuno da una critica ingiustificata o un feroce pettegolezzo. Non permettere che la paura di essere isolato o rigettato faccia sì che non affronti una calunnia o un carattere diffamatore, soprattutto quando sai che i fatti sono il contrario. La Scrittura dice: "C'è un tempo per tacere e un tempo per parlare". Abbi il coraggio delle tue convinzioni bibliche e parla secondo la volontà di Dio, per la Sua gloria e per il bene degli altri!
Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi... (Luca 16:10)
SII FEDELE NELLE PICCOLE COSE!
Il testo della meditazione si colloca in un contesto dove Gesù afferma: "Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri?" (Luca 16:10-12). Ogni piccolo passo di fede conduce a una profonda, ricca e più gratificante relazione con Dio. Per il Signore è fondamentale che i credenti siano fedeli "nelle piccole cose". Quando Michelangelo dipingeva gli affreschi nella Cappella Sistina, passava ore interminabili sdraiato sull'impalcatura, perfezionandone i dettagli. Era un lavoro infelice. Uno studente, curioso del perché il rinomato scultore si prendesse tanti dolori per dei dettagli che potevano essere osservati solo da una certa distanza, chiese: "Chi saprà se è o non è perfetto?". Il maestro artista rispose: "lo!". E così farà il tuo Maestro, Gesù! Quello che farai oggi conta. È il fattore determinante di cosa Dio ti chiamerà a fare domani. Perciò sii fedele nelle piccole cose.
Tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo... (Giobbe 4:3,4)
PRONUNCIA PAROLE DI INCORAGGIAMENTO
La Bibbia dice: "Cerchiamo comunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione" (Romani 14:19). Quando Giobbe era travagliato, il suo amico Elifaz gli ricordò come nel passato le parole di Giobbe avessero incoraggiato quelli che stavano per mollare. Le parole possono ferire o guarire, benedire o maledire, distruggere o liberare, demolire o edificare: "Morte e vita sono in potere della lingua" (Proverbi 18:21). In un mondo dove le persone sono colpite e annichilite da parole che sono pronunciate con cattivi sentimenti, ci aiuti il Signore in modo che possiamo con la Sua forza essere strumenti nelle Sue mani per essere d'aiuto per coloro che si trovano nella sofferenza. Caro lettore, ogni volta che ne hai la possibilità pronuncia delle parole che siano d'incoraggiamento, di sprone, di edificazione, per chi le ascolta e tu stesso sarai incoraggiato per aver fatto del bene a chi si trovava nella necessità. Vivi questa giornata studiandoti di pronunciare parole che facciano del bene per chi le ascolta.
...«La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». (2° Corinzi 12:9)
DIPENDERE DA DIO
Le preoccupazioni sono un ostacolo e motivo di grande sofferenza per chi non dipende da Dio. Il Signore non ti permetterà di usare le tue debolezze come una stampella o una scusante, ma le permetterà affinché tu dipenda da Lui. Paolo scrisse: "Mi è stata messa una spina nella carne affinché io non insuperbisca" (II Corinzi 12:7). Perché Dio dovrebbe tenerti in contatto con le tue limitazioni? Per metterti in imbarazzo? No, ma per potenziarti così che tu possa fare il Suo volere. L'intenzione di Dio è di aumentare, non diminuire, il tuo bisogno di Lui. Noi siamo forti tanto quanto la nostra area più debole! Ecco perché certe volte cerchiamo di scusare le nostre debolezze o ignorarle, ma questo è pericoloso perché, contando sulle tue forze, potresti vincere e arrivare a pensare di poter gestire tutto da solo. Fu perché Paolo era brillante che Dio permise circostanze difficili che lo trattennero sulle sue ginocchia, vivendo in uno stato di dipendenza forzata. Dopo aver ripetutamente pregato Dio che si portasse via le sue debolezze, Paolo finalmente giunse al punto di poter dire: "Mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me" (II Corinzi 12:9).