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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese (Apocalisse 2:7)

COME ASCOLTI LA PAROLA DI DIO?

La Parola di Dio è vitale, ma l’udito spirituale umano ha la sua importanza. Non tutti coloro che ascoltarono Gesù ritennero i Suoi insegnamenti. Capi e dottori religiosi erano tra questi, non per mancanza di cultura, ma perché non disponibili ad accettare la divinità di Colui che parlava, né il messaggio che annunciava. Il profeta Isaia scrive: "Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come fanno i discepoli. Il Signore, l’Eterno, m’ha aperto l’orecchio, ed io non sono stato ribelle e non mi sono tratto indietro" (Isaia 50:4, 5). È necessario manifestare l’attitudine del discepolo che ascolta per imparare e non per discutere, che si dispone all’insegnamento del Maestro con attenzione, desiderio e umiltà. Dio sensibilizza il nostro orecchio, mentre noi lo tendiamo per ubbidire a quanto Egli dice. Il mondo religioso dà sempre più importanza a segni visibili, dimenticando che "la fede viene dall’udire", non dal "vedere"!

E dicevano tra loro: chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro? E alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pur molto grande (Marco 16:3, 4)

L’OSTACOLO RIMOSSO

Non passa settimana che tu ed io non ci troviamo ad affrontare ostacoli che vanno al di là della nostra portata. Macigni che paiono crescere a vista d’occhio. Chi può togliere l’impedimento affinché possa realizzare il mio desiderio, chi può risolvere il mio problema e rimuovere dal mio cuore il macigno del peccato, del male, della depressione, del fallimento? Le donne pie discutevano tra loro lungo il cammino, cercando una possibile soluzione e ripetendo: "Chi ci rotolerà la pietra?". Quando alzarono gli occhi, però, videro la pietra rotolata. Per fede ognuno di noi è chiamato a levare lo sguardo verso il cielo, sapendo che l’aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra. È Gesù Cristo che, mediante la Sua morte e risurrezione, ha rimosso ogni ostacolo che ci impediva di giungere a Dio e realizzare che Egli è vivente. Il Signore è ancora all’opera, pronto a prendere su di Sé ogni peso ed ogni difficoltà che si presenta dinanzi a noi nel cammino quotidiano.

Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà (Michea 7:7)

QUANTO A ME

La Bibbia ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nel Signore, guardando verso di Lui per trovare la risposta alle domande del nostro cuore. Non importa ciò che gli altri penseranno, né quello che diranno: quanto a noi vogliamo cercare soccorso nel Signore. Perché il profeta Michea può sperare in Dio? Perché egli può considerarlo come il Dio della sua salvezza. Questa è l’esperienza che segna il nostro nuovo rapporto con il Signore, il fondamento della nostra fede in ogni circostanza della vita. Sicuramente il Signore ascolterà tutti coloro che hanno risposto al Suo messaggio di redenzione. La Sua Parola ci invita a cercarlo perché Egli si farà trovare dove ha stabilito, a bussare perché ci aprirà la porta della benedizione al tempo opportuno, a chiedere perché Egli continuerà a donarci quanto ci occorre per servirlo. Non lasciarti influenzare dall’ansia di risolvere i tuoi problemi, non attingere alle risorse umane, ma confida pienamente nel tuo divino Salvatore.

Se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3:5)

DIVIETO D’ACCESSO

La nuova nascita vivifica spiritualmente i peccatori morti nella ribellione e nelle trasgressioni, trasformandoli in adoratori profondamente devoti al Signore. Soltanto una vera nuova nascita permette agli uomini di essere buoni cittadini del Regno di Dio, impartendo loro le forze e l’entusiasmo per vivere in tutto secondo la Sua volontà. La porta del regno dei cieli è aperta a chiunque lascia prima entrare il Signore Gesù Cristo nel proprio cuore, accogliendolo per fede quale proprio personale Salvatore. Quando questo accade, quando il peccatore comincia a gustare la presenza e l’amore di Cristo, allora non ci si sente più stranieri, ma cittadini, non più orfani, ma figli di Dio. Forse il Signore ti ha raggiunto con la Sua Parola, ma devi ancora entrare nel Suo Regno. Invocalo e ringrazaLo, perché nel Suo popolo c’è posto per tutti, anche per te.

E a questo popolo dirai: Così parla il Signore: ecco, io pongo davanti a voi la via della vita e la via della morte (Geremia 21:8)

IL BIVIO DELLA VITA

Il popolo doveva scegliere se ubbidire al messaggio di Geremia, che invitava la nazione a non opporre resistenza all’esercito di Babilonia, arrendendosi senza indugio. Chi decideva di resistere al comando divino avrebbe incontrato la morte. Dio non nascose le Sue intenzioni agli abitanti di Gerusalemme ed ancora oggi, rivela la Sua volontà, i Suoi piani e le conseguenze dell’incredulità ostinata. Hai fatto una scelta, stai servendo Dio, hai cominciato a seguire Cristo? Forse è da tempo che senti Dio bussare alla porta del tuo cuore, ma ancora non ti sei deciso. Non puoi rimanere al bivio per sempre. Le direzioni sono due: con Cristo verso la vita eterna, lontano da Cristo verso la perdizione eterna. Dio ha fatto la Sua parte, ti ha posto davanti la verità, ti ha messo a disposizione la via della salvezza. Sta a te adesso scegliere.

Mandò la sua parola e li guarì (Salmo 107:20)

IL PREMIO DELL’UBBIDIENZA

Una piaga del Medioevo fu la peste, che nel solo quattordicesimo secolo uccise una persona su quattro, per un totale di circa sessanta milioni di vite. Che cosa permise di porre un freno a tale flagello? Quando i medici del tempo si arresero, si andò a cercare quali erano gli ordini che Dio aveva dato a Mosè in casi di malattie infettive. Mettendo in atto i principi dettati dalla Scrittura, ogni volta che si individuava una persona affetta da peste, questa veniva isolata da tutte le altre ed esclusa dalla collettività. Soltanto allora il flagello iniziò ad arrestarsi. La procedura era indicata nel testo che dichiarava riguardo al malato: "Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo" (Levitico 13:46). Se desideriamo ricevere una risposta risolutiva ai nostri problemi, grandi o piccoli che siano, impariamo ad andare alla Parola di Dio, confidando che Egli vuole preservare le nostre vite. Il Signore ha mandato la Parola eterna per sanarci da una piaga ben più grave, quella del peccato: poni fede ad essa e sarai salvato.

Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime (Isaia 38:5)

QUALCUNO MI HA VISTO

Il vuoto che c’era nella mia vita, l’insoddisfazione, nonostante apparentemente non mi mancasse nulla, mi facevano vivere come se fossi privo di tutto, della stessa vita. Un giorno, grazie alla lettura della Bibbia e alla testimonianza di alcuni amici che dicevano di aver incontrato Gesù, mi rivolsi a Dio. Ero militare di leva e nella mia camera Gli chiesi di salvarmi e di cambiare la mia vita. Avvertii chiaramente che la mia preghiera era stata ascoltata ed esaudita dal Signore che mi trasmise nel cuore una pace profonda. Il vuoto che prima avvertivo iniziò a sparire e al suo posto percepivo l’amore di Dio. Ora so con certezza che Gesù mi vede e si cura di me. È un’esperienza questa, simile a quella di molte altre persone. Possiamo dire davvero che Dio vede il profondo del nostro cuore e si prende cura di chi Lo cerca con fede. Egli ti è accanto, t’ascolta e ti vede. Invocalo anche tu nel tuo bisogno e vedrai che ti risponderà.

Considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi (Giacomo 1:2)

PERLE PREZIOSE

"L’ostrica da perla" è abbastanza rara e vive soltanto in alcune zone del nostro pianeta. Il processo che permette a questo mollusco di produrre perle si compie nei fondali di un mare particolarmente pulito. L’ostrica genera al suo interno una sostanza conosciuta col nome di "madreperla". Ciò avviene soltanto in condizioni particolari, quando all’interno dell’ostrica s’introduce della sabbia che comincia a creare un’irritazione fastidiosa. Per difendersi da questo "attacco", l’ostrica comincia a ricoprire i granelli di sabbia, creando in poco tempo una preziosa rarità: la perla. Più è grave l’irritazione interna, maggiore sarà la fuoriuscita di madreperla e più rilevanti saranno le dimensioni finali della perla prodotta. Per il credente avviene la stessa cosa nel campo spirituale. Quando è colpito dalle svariate prove della vita non ne è sopraffatto, ma proprio in quei momenti realizza la preziosità e l’unicità della sua fede in Cristo, che gli permette di reagire in maniera da trasformare ogni motivo di scoraggiamento in una grande vittoria.

Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita (Apocalisse 2:10)

VITTORIOSI SULLA MORTE

Gesù rivolge queste parole alla comunità di Smirne, una delle chiese dell’Asia Minore del primo secolo. I credenti di questa comunità sono esortati a non temere le prove che dovranno affrontare, poiché il Signore saprà mutare ogni loro amarezza in un motivo di lode. Il nome Smirne, infatti, significa letteralmente "amarezza". La storia ci ha tramandato il racconto della morte di Policarpo, discepolo dell’apostolo Giovanni e pastore della comunità cristiana di Smirne, al principio del secondo secolo. Quest’uomo quando fu arrestato, all’età di ottantasei anni, si mise in preghiera invocando Dio per oltre due ore, fino a che il Signore lo visitò. In quell’ora di estrema necessità egli fu fortificato dalla grazia di Dio e dopo di questo si avviò al luogo del supplizio. Il Proconsole che doveva giustiziarlo cercò di convincerlo a rinnegare Gesù così da evitare la morte. Quel vegliardo gli rispose con la calma di chi teme soltanto Dio, dicendo: "Per ottantasei anni ho servito Gesù, ed egli non mi ha mai deluso in nessuna maniera. Come posso dunque maledire il mio vero Re e Salvatore?".

Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; quivi lo vedrete (Matteo 28:7)

LA RISURREZIONE DI CRISTO

Il fatto più importante nella storia umana non è un’invenzione straordinaria che ha cambiato la nostra esistenza, neanche la scoperta dell’America o la conquista della democrazia. L’evento storico più incisivo che mai è avvenuto è la Risurrezione di Gesù Cristo! Un fatto capace di mutare radicalmente la vita dell’uomo sulla terra e per l’eternità. Non è "il ritorno in vita" di una persona morta, comunque destinata a morire, come nel caso di Lazzaro. La Risurrezione di Cristo, dopo la croce e la sepoltura, è il Suo trionfo sulla morte con un corpo glorioso e incorruttibile. Questa risurrezione è la somma attestazione che Dio ha gradito il sacrificio di Cristo e quindi ci dà garanzia che in Lui otteniamo, per fede, la giustificazione. Inoltre essa è la "primizia" della risurrezione di tutti i redenti, garanzia del loro futuro eterno. Ora Gesù non "ci precede" in qualche regione della terra, bensì nella gloria celeste.

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