Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6)
LA VIA GIUSTA
A chi onestamente desidera la vita eterna, apprezzandola più dei piaceri mondani passeggeri, è lo stesso Salvatore a dare una risposta rassicurante. Mentre dilaga il relativismo religioso ed etico, Gesù usa termini assoluti e chiari: Egli non è una delle possibili vie, ma l’unica Via. Gesù non è una tra le tante verità, che accomodanti ecumenismi vogliono "assemblare", ma la sola Verità che illumina l’anima. Soltanto Lui dona nuova vita allo spirito umano, così che possa godere la presenza di Dio e fare la Sua volontà. Non vantarti di avere una buona religione, ma accertati di essere un buon credente. Chiediti a quali comportamenti essa ti sta conducendo, se ti procura la forza per fare il bene che discerni ed astenerti dal male che Dio condanna, se hai la serena certezza di essere con Cristo dopo la morte fisica o temi ancora l’aldilà. Unicamente chi "parte" da Cristo nella propria fede, può seguirlo nella morte al peccato e nella rinascita a nuova vita, fino alla risurrezione per la gloria eterna.
Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente (Matteo 14:22)
COSTRETTI DA CRISTO
I discepoli avevano appena visto coi loro occhi il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ora, però, il Signore li obbligava a prendere la barca per attraversare il lago. La ragione di tale ordine, come spiega l’evangelista Giovanni, sta nel fatto che Gesù, sapendo che volevano farlo re, intendeva disperdere la folla iniziando ad allontanare i Suoi discepoli. Stupisce come Egli li spronasse a prendere il largo sapendo che, di lì a poco, avrebbero dovuto affrontare una tempesta. Tuttavia, talvolta Egli fa lo stesso con noi, non per farci perire, ma per insegnarci verità che altrimenti ci rifiuteremmo di comprendere. Infatti, proprio nel mezzo della tempesta, Gesù andò loro incontro camminando sulle acque. Essendo il Signore dell’universo, Egli aveva il potere di sgridare i venti contrari e di calmare le onde minacciose. È da notare che per prima cosa il Maestro calmò i loro cuori agitati, pronunciando le parole: "State di buon animo, sono io; non temete!".
Egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno (1° Pietro 2:24)
IL PERDONO DI DIO
Nella natura umana c’è la realtà del peccato e ciò che esso produce è disastroso. Nessuno può sentirsi escluso da tale condizione, né dalle sue conseguenze. Grazie a Dio, però, nessuno è escluso dal rimedio che Dio offre: "E son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù". Nessuno di noi merita di essere salvato, "ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". Cristo ha portato su di Sé, alla croce, anche i tuoi peccati, per inchiodarli là una volta per sempre, affinché tu fossi dichiarato giusto davanti a Dio. In questo giorno, invocando il Suo perdono, Cristo può alleggerire il tuo cuore come non hai mai immaginato. Perché non riconosci ora di essere peccatore, per essere affrancato dalla colpa e salvato dal giudizio? Credi in Lui, non te ne pentirai!
Io sono il pane della vita (Giovanni 6:48)
IL PANE DELLA VITA
Il Signore è in grado di fornire il pane materiale, ma, ancor di più, è venuto per provvedere quello spirituale. Egli stesso è quel pane! Egli si è donato a noi e per noi, per diventare pane genuino. Il frumento deve essere macinato, impastato e cotto. Così, per essere il pane della vita, Gesù patì indicibili sofferenze, passando per il fuoco del giudizio divino. Quanta povertà c’è nel mondo, che produce sofferenza e morte, ma anche quanta fame spirituale, che causa peggior sofferenze e perdizione eterna. È la fame di chi non sa che la Parola di Dio può nutrire la fede, che la Sua grazia dà forza per ubbidirgli e che la presenza del Suo Spirito soddisfa il cuore. Cara anima, smetti di sprecare le tue risorse per cibarti all’infido banchetto di un mondo senza Dio, che riserva soltanto bocconi amari. Ascolta attentamente il Signore e mangerai ciò ch’è buono, gusterai cibi succulenti!
Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà (Geremia 31:3)
GESù TI AMA!
Gesù non è un Dio lontano e disinteressato, come alcuni pensano, né ha lasciato il mondo in balia di sé stesso o, peggio ancora, in mano di Satana, l’avversario Suo e delle Sue creature. Egli è Colui che compie ogni gesto per amore e lo ha mostrato creandoci a Sua immagine e somiglianza, per avere comunione con noi. Ha rimediato ai nostri errori, dando la vita del Suo Figliolo Gesù come prezzo di riscatto per noi, provvedendo perdono e vita eterna per quanti confidano in Lui. Puoi esserne certo, Dio ti ama! Non importa quanto potranno sembrare insormontabili le tue difficoltà, Dio ti ama! Non importa quanto sono grandi i tuoi problemi, Dio ti ama! Non importa quali sono i tuoi errori e i tuoi peccati, Dio ti ama! Vai a Lui con la fiducia nel cuore, parla e discuti con Lui dei tuoi problemi. Il Signore è disposto a donarti salvezza, liberazione e guarigione nel Suo Figliolo, Cristo Gesù. Ancora una volta, oggi, Dio vuol prolungare la Sua bontà verso di te. Egli ti ama d’un amore eterno.
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi somiglia (Luca 6:47)
AGIRE PER RESISTERE
Il vero credente si distingue non per le cose che ascolta e che sa, ma per quello che fa. Le azioni che manifestano la fede genuina sono ben individuate. C’è un solo modo per iniziare una salda relazione con Dio: andare a Cristo. Serve una sincera conversione per edificare una vita cristiana. Altra azione indispensabile, per non soccombere alle intemperie della vita, è ascoltare le parole di Gesù. Andare a Lui non per calcolo o per superstizione, ma per udire tutta la Sua Parola, unica fonte di fede vera. Infine, movimento indispensabile dell’anima è "mettere in pratica", coinvolgendo l’intero essere verso Dio. Non basta andare a Gesù e ascoltare le Sue parole: bisogna realizzarle. Il vero cristianesimo non è teorico: è una vita nuova concretizzata per la fede nel sacrificio di Cristo. Per costruire qualcosa di solido, che duri per l’eternità, accetta l'invito: vai a Lui, assimila la Sua Parola e adempila nella tua vita.
Allora Mosè tornò dal Signore (Esodo 5:22)
DIO NON DELUDE
Dio vuole liberare il popolo di Israele dalla schiavitù di Egitto. Ha chiamato e preparato il Suo servo Mosè affinché fosse la guida di questo popolo. Pieno di speranze, Mosè si reca da Faraone dicendogli: "…'Così dice l’Eterno, l’Iddio d'Israele: Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto'". La risposta di Faraone però è negativa ed il popolo è costretto a lavorare con maggiore durezza e preoccupazione. Deluso, Mosè torna alla presenza di Dio per chiedere spiegazione di tale fallimento. Qualche volta sembra che perfino il Signore ci deluda; abbiamo pregato con intensità, abbiamo pensato di aver ben compreso che Egli voleva operare per una soluzione positiva, ma, dopo aver atteso con pazienza, il problema è sembrato perfino peggiorare. La scelta di Mosè è saggia perché ne parla con Dio. È, infatti, nella presenza di Dio, nella preghiera e nell’ascolto della Sua Parola che possiamo trovare una risposta soddisfacente.
L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie (Matteo 12:35)
TESORI ETERNI
I veri tesori sono quelli che provengono da Dio e che possono custodire l’anima nostra. Essi si possono realizzare unicamente meditando la Parola di Dio, si ricevono aprendo il cuore a Lui nella preghiera. Se tali gemme celesti mancano, nessun tesoro terreno li può sostituire. La natura del nostro deposito interiore caratterizzerà inevitabilmente la qualità di tutte le nostre scelte e delle nostre azioni. Gesù stesso afferma: "Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo". Per trarre cose buone occorre che il tesoro interiore sia buono. Ancor prima, però, perché vi sia un contenuto buono bisogna che lo stesso contenitore sia tale. Gesù non desidera soltanto riempirci, ma vuole trasformare la nostra natura malvagia. Caro lettore, chiedi a Dio di cambiare il tuo cuore e sarai riempito dei Suoi tesori eterni!
Silenzio, davanti al Signore, a Dio (Sofonia 1:7)
QUANTE PAROLE
L’invito che la Bibbia rivolge oggi è fermo: "Silenzio, davanti al Signore, a Dio". La consapevolezza di stare alla Sua presenza santa deve spingerci a lodarlo piuttosto che a mormorare, a lasciargli sempre l’ultima parola, a permettergli di intervenire secondo la Sua perfetta volontà, invece di tentare di approdare subito a comode soluzioni con i nostri giri di parole. Attendi con pazienza e con profonda fiducia l’opera di Dio. Nella calma comprenderai quello che c’è realmente nel tuo animo, nel silenzio saranno più chiari i desideri del tuo cuore. Così potrai vagliare ogni cosa, separando l’eco dei tuoi sentimenti dalla voce del Signore. Appartandoti con Dio avrai modo di avvertire i sospiri ineffabili dello Spirito Santo, la Sua azione preziosa nella tua vita. Impariamo tutti a stare in silenzio davanti al Signore, quando ci è ordinato di farlo, e non potremmo che trarne benedizioni abbondanti. Perché non provare?
Nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no (Romani 7:18)
SE VUOI VINCERE, ARRENDITI
L’opera salvifica di Cristo ci ha provveduto una potente liberazione: "Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l'ha fatto; mandando il suo proprio Figliolo…" (Romani 8:3). Non accontentarti delle buone intenzioni e non cullarti col ritornello: "Io sono fatto così". D’altro canto, non avvilirti limitandoti a considerare che certi impulsi naturali sono più forti di te. Impara a confidare in Dio per ogni tua debolezza. A Lui puoi confessare ogni cosa, senza riserve. Proprio per questo Gesù si è dato in croce, per prendere su di Sé la tua condanna, non per condannarti. Non è sufficiente lottare con la tua "carne", con i tuoi sforzi per vincere il male. Devi arrenderti completamente a Cristo, realizzando per fede che Egli ha vinto il peccato per te. Per la potenza della Sua Grazia riceverai una nuova natura, delle nuove sante aspirazioni che potrai realizzare ogni giorno nella comunione con Dio. È così, cara anima: se vuoi vincere il male devi arrenderti al Signore!
Altro...
Come hai fatto, così ti sarà fatto; le tue azioni ti ricadranno sul capo (Abdia 1:15)
RESPONSABILITà PERSONALE
Il profeta Abdia lancia un forte messaggio, avvertendo senza mezzi termini che ciascuno dovrà dare conto a Dio del proprio comportamento. La Bibbia ricorda non solo le azioni saranno giudicate, ma finanche le parole e i pensieri. Non conviene a nessuno dire di essere senza peccato; se lo facesse accuserebbe Dio di mentire, poiché Egli sa tutto di noi. Cristo, però, è morto sulla croce subendo, al nostro posto, il giudizio per le nostre iniquità, dandoci la possibilità di confessare i peccati a Dio senza timore di condanna. Il Signore è largo nel perdonare ma al contempo, essendo Giusto e Santo, non terrà il colpevole per innocente. Tutto questo dovrebbe portare a riflettere e considerare come "far quadrare i conti" dinanzi alla perfetta giustizia di Dio. L’unica possibilità che ci è data è quella di andare con fede a Cristo, confessando i nostri peccati.
Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata (Giacomo 1:5)
SAGGEZZA NELLE DIFFICOLTà
Giacomo scrive a dei credenti che si trovano ad affrontare svariate prove. Non è errato immaginare, comprensibilmente, la necessità che avevano di consolazione e di liberazione. Lo Spirito Santo, però, guida l’apostolo a chiedere loro di esaminarsi per vedere se non abbiano bisogno di sapienza. Forse oggi l’avversario dell’anima ti affligge perché stai vivendo momenti difficili e, come la moglie di Giobbe, ti ha detto: "Ma lascia stare Dio, e muori!" (Giobbe 2:9). Se tali pensieri affiorano nella tua mente, non indugiare in essi e non sentirti in colpa: hai avuto un momento di debolezza, poco sensatamente ti sei ribellato alla prova o ti sei rassegnato di fronte ad essa. Ora, però, chiedi sapienza a Dio. Va’ a Cristo, con umile fede e chiedigli: "Signore aiutami a capire cosa stai cercando di fare in me e per me". Poi, resta in ascolto. Egli ti dirà: "Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo" (Giovanni 13:7).
Non fate della libertà un'occasione alla carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni gli altri (Galati 5:13)
LIBERTà E AMORE
L’amore di Dio ci libera dall’egocentrismo, facendoci amare il prossimo come Lui ha amato noi, permettendoci di servire le creature come servendo il Creatore stesso. Credente nato di nuovo, tu puoi e devi servire gli altri, senza aspettare che siano loro a far la prima mossa per poi ricambiare, ma spinto dall’amore del tuo Salvatore. Non nasconderti dietro le tue incapacità, perché se tu non avessi tempo da dedicare (e non è così), non avessi talenti da far fruttare (e non è così), non avessi parole da dire (e non è così), né beni da condividere (e quasi mai è così) avrai sempre un cuore da riempire dell’amore di Cristo fino a traboccare, per farne parte ad altri. Gesù ti dice: "Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno" (Giovanni 7:38).
Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte (1° Samuele 3:10)
DIO CHIAMA
Samuele non capiva chi lo stesse chiamando e per due volte si recò dal sacerdote. Non vi era in lui l’ostinazione di chi non voleva ubbidire, ma la limitazione di chi non Lo conosceva personalmente. Così il Signore gli andò amorevolmente incontro e quel giovinetto comprese che il suo compito nel tempio non era per volere del sacerdote né per un voto di sua madre, bensì per una chiamata celeste. Se oggi ti recherai in una comunità cristiana, considera che se chi predica è un uomo, ma l’appello è divino. Non un pastore, i tuoi genitori, i tuoi parenti o amici ti stanno chiamando, ma Dio si sta rivolgendo a te per la tua salvezza e la tua santificazione. Quando Dio ti parla ricorda sempre che è un privilegio ascoltarlo ed una responsabilità rispondergli. L’ubbidienza fiduciosa ci rende familiari con la voce del Signore. Rigetta ogni elemento di distrazione e disponi il tuo cuore ad ascoltare bene, perché quando gli uomini prendono sul serio la Sua Parola, Dio continua a rivelarsi e a dispensare le Sue benedizioni celesti.