Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca e assetata (Proverbi 25:25)
LA BUONA NOTIZIA
Ricevere una buona notizia è sempre piacevole e spesso rinfranca il cuore. Tuttavia, dobbiamo constatare che sovente le cattive novità sono capaci di spegnere ogni entusiasmo, sovrastando per quantità ed effetti quelle buone. Eppure c’è una buona notizia che vale per ogni giorno e supera qualunque altra: l’Evangelo della grazia di Dio, che annuncia Gesù, venuto sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto. Il messaggio della salvezza in Cristo è la buona novella che rinfresca ogni anima assetata. Esso può rinnovare la vita di chi vi crede, donargli una profonda, esuberante vitalità spirituale nel deserto di questo mondo. Ti senti inaridito nelle tue ansietà, stanco degli affanni della vita, deluso da te stesso e dagli altri? Accogli l’annuncio divino che ti sollecita a chiedere perdono per i tuoi peccati. La tua vita, trasformata dall’amore di Dio, diventerà a sua volta una buona notizia, una lettera di Cristo per chi è stanco ed assetato. Sappi che, qualunque cosa accada, nulla potrà separarti dall’amore di Dio, né impedire il Suo piano per la tua vita. Questa è davvero una notizia meravigliosa.
Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Ed egli entrò per rimaner con loro (Luca 24:29)
LA PRESENZA DI GESù
Due discepoli camminavano verso un villaggio chiamato Emmaus, lasciandosi alle spalle la periferia di Gerusalemme, dove Cristo era stato crocifisso. I loro cuori erano affranti e discutevano degli eventi appena accaduti. Sebbene alcune donne avessero testimoniato della Sua risurrezione, essi erano rimasti perplessi. Il Signore, accostatosi loro, cominciò a spiegargli le profezie che Lo riguardavano. Mentre ascoltavano la Sua voce e le Scritture si svelavano nella loro mente, essi provarono un conforto così profondo che la loro fede si riaccese, facendo ardere i loro cuori. Così, pur non avendolo ancora riconosciuto, invitarono Gesù a fermarsi con loro ed Egli accettò. Hai tu qualcuno che riesce a confortarti nei tuoi affanni, che ha risposte certe da contrapporre alle tue perplessità? Cristo è una persona unica; quei discepoli l’intuirono e non vollero lasciarlo andare via. Forse conosci tante persone e puoi vantare di avere molti amici. Sii certo, però, che nessuno di loro potrà mai parlare al tuo cuore come Gesù.
Se cade, non è però atterrato, perché il Signore lo sostiene per la mano (Salmo 37:24)
MAI ATTERRATO
Il cristiano che cammina nelle vie del Signore, può scivolare, e se ciò dovesse avvenire, Dio è pronto a perdonarlo. Colui che ama il Signore può inciampare, ma la promessa di oggi è un sostegno straordinario per coloro che confidano pienamente in Lui. La Sua mano non si limita ad indicare la direzione, né addita la nostra colpa se cadiamo, ma ci afferra e risolleva per trasportarci verso il bene spirituale, cioè nella Sua volontà. Il sostegno di Dio è profondo, paziente, completo: include quel discernimento che ti fa evitare le trappole tese ad affossarti, quando rimani attaccato alla Sua Parola. Egli ti condurrà nelle vie e nei luoghi che fanno bene alla tua vita, coronando ogni tuo sano desiderio spirituale, con la Sua celeste approvazione. Se, invece, tu sei caduto, non tormentarti nella polvere e non dar retta a chi ti sussurra che è tutto finito. Non avverti la mano divina che t’ha evitato di sprofondare più in basso? Se non lasci quella presa, non sarai mai atterrato, non resterai schiacciato al suolo. Colui che t’ha preso per la mano destra, non ti lascerà mai!
Ma quei che ha ricevuto la semenza in buona terra, è colui che ode la Parola e la comprende (Matteo 13:23)
UDIRE E COMPRENDERE
Nella parabola, Gesù indica quattro tipi di suolo. Sulla strada opera il diavolo, che non può fare tutto quel che vuole. Sul terreno roccioso la Parola trova l’ostacolo della superficialità e non può radicarsi bene; il cuore subito la riceve e subito è sviato. Sul roveto opera il mondo; il terreno infestato dalle spine raffigura l’amore per gli inganni mondani, che assorbe tempo ed attenzioni vitali. Sulla buona terra agisce lo Spirito Santo. Questo suolo fertile rappresenta colui che ode, riceve, intende sinceramente l’Evangelo, che porta frutto. La Parola di Dio è il seme che fa sbocciare la fede in colui che l’ascolta. Non basta però soltanto udire, è necessario intenderla, assimilarla e metterla in pratica. Occorre cioè riconoscere il nostro stato di peccatori bisognosi di un radicale rinnovamento spirituale e credere che l’opera di Cristo sia perfettamente sufficiente a tale fine. Ricevi e custodisci la Parola, dissoda il terreno del tuo cuore, rimuovendo ogni indurimento ed ostacolo. Rifiuta le cure mondane, affinché essa sia fruttuosa alla gloria di Dio.
Ma Gesù non le rispose parola (Matteo 15:23)
IL SILENZIO DI DIO
Molti dicono di non credere nell’esistenza di Dio perché, in alcune circostanze della loro vita, hanno pregato senza ricevere alcuna risposta. In realtà, il silenzio di Dio non è affatto un segno della Sua disattenzione o di incapacità d’intervento nei nostri riguardi. Dinanzi a questa donna, Gesù rimase zitto volutamente. Egli ha sempre voluto condurre le persone ad una maggiore riflessione intorno a sé stesse, per rispondere alle loro più urgenti necessità. Il Dio cui gli uomini si rivolgono desidera che essi non gridino da lontano, ma si accostino per sentire il calore della Sua presenza e udire la completezza della Sua volontà. Il silenzio del Signore è istruttivo quanto le Sue parole. Se stai invocando il nome di Dio con tutto il cuore, ma non giunge risposta, non ti scoraggiare; avvicinati alla Sua Parola, considera più profondamente i bisogni della tua anima e contempla il perfetto interessamento di Cristo, che, morendo per i tuoi peccati, ha risposto per te alle richieste della giustizia divina.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono (Giovanni 10:27)
LA VOCE INCONFONDIBILE
Si racconta che un celebre tenore si presentò un giorno in una banca per incassare un assegno; la somma era elevata ed il cassiere gli chiese un documento di identità, che, però il cantante in quel momento non aveva con sé. Egli mostrò allora una lettera a lui indirizzata, ma l’impiegato fu irremovibile. Ad un tratto il famoso cantante ebbe un’idea: intonò un pezzo della Tosca con tale destrezza che il bancario, avendolo già udito in quel brano lirico, non ebbe più dubbi e si affrettò a pagare. La voce inimitabile era servita come mezzo d’identificazione. In un mondo che ignora il Suo messaggio, Gesù si presenta come il Buon Pastore che ha una relazione intima con il Suo gregge. Chi vuol udire la voce divina per meschino tornaconto personale, non svilupperà alcuna familiarità con Cristo. Quanti, invece, confidano nella Bibbia per seguire il Signore, imparando a godere i benefici dell’ubbidienza, affinano una sensibilità che permette di distinguere la voce del Signore da qualsiasi imitazione fraudolenta. Il fatto che Cristo ci conosce appieno rende sempre inconfondibilmente intima la Sua voce. Noi conosciamo di Gesù quanto basta per fidarci totalmente di Lui e realizzare la Sua promessa di donarci la vita eterna.
Non vi lascerò orfani; tornerò a voi (Giovanni 14:18)
LA PROMESSA DI GESù
La parola "orfano" intende la condizione di chi ha perso un genitore e con lui una serie di sicurezze indispensabili per un sereno sviluppo della propria personalità. Orfano è pure chi ha perso i suoi riferimenti più importanti, non ha più un modello cui ispirarsi e confidarsi per basare le proprie scelte. L’Evangelo, tuttavia, ci reca questa splendida notizia: Gesù non ci lascia orfani. Il Signore non ti nasconde che la scelta di essere giusto, santo e non conformato all’andazzo del mondo, in cui ognuno è smarrito seguendo la sua via; ti potrà causare la perdita di qualche affetto e un certo isolamento sociale. Gesù assicura, però, che ogniqualvolta sperimenterai ciò, Egli sarà con te! Non sei solo. Mentre Cristo non è con noi fisicamente, Egli lo è però spiritualmente, con ognuno di noi, non per mezzo di un padre umano, ma per lo Spirito Santo. Non si tratta di qualcosa di virtuale, bensì di una presenza spirituale! Il meraviglioso Consolatore ci sostiene, guida e protegge teneramente in ogni cosa, con la Sua saggezza e potenza divine.
Il Signore è buono; la sua benignità dura in perpetuo, e la sua fedeltà per ogni età (Salmo 100:5)
LA FEDELTà DI DIO
L’intero Salmo è un inno di ringraziamento che evidenzia alcuni aspetti del Signore. Dio Creatore, Cui si deve la lode per il respiro, la forza e la vita che ci dona ogni giorno. Dio Pastore, che ci custodisce e, come un gregge, ci cura amorevolmente. Dio è buono, non c’è cattiveria in Lui; siamo rassicurati che il Signore della nostra vita ci guiderà sempre nella direzione più giusta per noi, ci impedirà di fare passi sbagliati, e questo sarà sempre una manifestazione della Sua benevolenza. L’onestà e la lealtà sono virtù rare tra gli uomini, spesso imprevedibili e instabili. Considerando noi stessi dobbiamo ammettere le nostre incoerenze. C’è bisogno di fedeltà nella nostra società, nei posti di lavoro, nella famiglia, nella chiesa e, soprattutto, nel rapporto con Dio. Conoscere un Redentore fedele produce pace nel cuore e, al contempo, ispira il desiderio di essere come Lui. Mentre ci rallegriamo in questo giorno, celebrando Dio per quello che Egli è, apriamoci alla Sua benigna opera in noi, affinché possiamo assomigliargli sempre più in tutta la nostra condotta.
Deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge (Ebrei 12:1)
LA LEGGEREZZA DELL’ANIMA
È nell’istinto della natura umana corrotta sgravarsi dai pesi con qualche bugia o scaricando su altri le proprie responsabilità. Ciò che si ottiene con tali strategie, però, è soltanto un più stretto legame per l’anima, che è maggiormente appesantita dalla colpa. Qualunque sia il tuo carico, chiedi a Dio di mostrartene la causa, getta il tuo peso ai Suoi piedi ed Egli ti darà la gioia della Sua salvezza. Assumiti le tue responsabilità, senza celare o scusare nulla e, in virtù della Sua espiazione, sarai giustificato dalle colpe ed alleggerito da ogni fardello. Non continuare a trascinarti carico di pesi, ma trova in Cristo la forza per correre "corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:1, 2). Fermarsi appesantito o correre con perseveranza? A te la scelta, oggi.
Chi cammina in fretta sbaglia strada (Proverbi 19:2)
NON SBAGLIARE STRADA
Essere decisi è una virtù che ci permette di conseguire obiettivi altrimenti irraggiungibili. Essere frettoloso è tutt'altra cosa, poiché ci fa dimenticare le "regole della corsa" ed espone al serio rischio di sbagliare strada. Andare in fretta non sempre equivale ad arrivare prima, il pericolo di imboccare la strada sbagliata è sempre in agguato. In alcuni momenti della nostra vita dobbiamo prendere tempo per riflettere, in preghiera, davanti a Dio. La fede deve produrre in noi la serena convinzione che il tempo passato in preghiera non causa ritardi alla realizzazione dei nostri progetti. Questo tempo, invece, ci permette di non trovarci nella situazione in cui, avendo sbagliato strada, dobbiamo necessariamente tornare indietro e riprendere il cammino dal "bivio" che abbiamo, troppo velocemente, oltrepassato. Caro lettore, lascia che Dio guidi la tua vita attraverso la Sua Parola scritta, la Bibbia, non agire secondo i tuoi pensieri ma secondo la Sua volontà.
Altro...
Gesù gli disse: Vai a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatto (Marco 5:19)
RACCONTA CIò CHE DIO TI HA FATTO
La storia dell’indemoniato di Gerasa mostra la potenza di Dio nel trasformare le vite più disperate. Quest’uomo, posseduto da una legione di demoni, miracolosamente liberato, tornò a sana mente riprendendo una vita normale grazie a Gesù. Egli desiderò poi lasciare il suo paese e seguire Cristo. Il Signore non lo permise, ma lo mandò fra la sua gente a raccontare ciò che Dio aveva fatto per lui. La potenza divina, evidente nell’uomo liberato, avrebbe continuato a lavorare il cuore dei Geraseni lasciando loro uno spiraglio di luce e di salvezza. Rinnovare la possibilità all’uomo di ravvedersi è dimostrazione della grande pazienza che Dio ha verso l’umanità. Come credente ti stai chiedendo cosa potresti fare per il Signore? Accetta il Suo piano per la tua vita. Dio ti fa sapere che la tua testimonianza di fede serve nella tua città, sul tuo posto di lavoro e nella tua famiglia. A casa tua, dai tuoi cari, vi sono persone che soltanto tu puoi raggiungere; vai e racconta loro le cose grandi che Dio ha fatto per te.
Aprigli gli occhi, affinché veda! E il Signore gli aprì gli occhi (2° Re 6:17)
VEDERE PER FEDE
Eliseo pregò per il suo servo affinché potesse vedere anche le schiere celesti dispiegate sui monti. In quell’istante il terrore scomparve così che il servo si sentì al sicuro. Capita a tutti di restare attoniti davanti a certi ostacoli ed essere afferrati da un senso di sconforto; vediamo i problemi come monti insuperabili. L’occhio umano non ci permette di vedere la realtà nella sua completezza e spesso ci si sofferma unicamente sulla grandezza dell’avversità, senza considerare la magnificenza di Dio. Il versetto di oggi non è un rimprovero perché ti sei spaventato, neanche vuole banalizzare la prova che stai affrontando; è invece un incoraggiamento a pregare con fede affinché tu possa ricordare e capire che se Dio è con te, nessuno sarà contro di te! Non vi sono soltanto le difficoltà, c’è anche Cristo al tuo fianco e al di sopra di esse. Apri gli occhi della fede, confida in Lui, ed Egli ti soccorrerà.
ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere (Giobbe 19:25)
CERTEZZE IN TEMPI DI DUBBI
Giobbe fu in grado, per grazia di Dio, di fondare la sua vita su tre solidi pilastri. Il primo è la Rivelazione: "Io so che il mio Redentore vive". Egli non giunse a tale conclusione per via d’intuizione, Dio stesso gli si era rivelato quel tanto che bastò a sorreggerlo durante la prova. Il secondo cardine è quello della Redenzione. Giobbe era profondamente consapevole che nessuno, più di Dio, poteva difendere la sua causa e la sua vita. Egli ancora non sapeva (noi si) che c’è "un uomo" il quale ci rappresenta presso Dio: Gesù Cristo, il Redentore! Infine, il patriarca fu sorretto dalla speranza della Risurrezione che gli fece dire: "…lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d'un altro…" (v. 27). È la vittoria della fede sulla morte che, seppure uccide il corpo, non intacca la speranza della vita eterna. E tu, puoi dire: "Io so che il mio Redentore vive"? Se non è così, oggi puoi conoscerlo di persona. Cristo Gesù può redimerti dal peccato e dalle sue conseguenze; oggi stesso può darti la certezza della vita eterna! Affidati a Lui ed i tuoi pensieri si eleveranno al di sopra di ogni circostanza per contemplarlo appieno.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, sono diventate nuove (2° Corinzi 5:17)
UN VERO CAMBIAMENTO
Anni fa un alcolista gridò disperato a Cristo. Pregando, chiese al Signore di redimere la sua anima dal peccato e liberarlo dalla sua dipendenza. Divenne un cristiano consacrato a Dio e, per la potenza di Gesù, smise di bere. I suoi vecchi amici al pub consideravano la conversione di quest’uomo come un qualcosa di passeggero. Provarono a deriderlo sulla sua nuova fede: "Credi a quella parte della Bibbia dove Gesù trasformò l’acqua in vino?", "Certo", rispose. "Non potresti chiedergli di farlo per noi? Sarebbe gentile da parte Sua farci un favore. O pensi che sia qualcosa inventato apposta per far sì che gente come te si converta?". L’uomo rispose: "Io credo che Gesù trasformò l’acqua in vino, ma per me ha fatto qualcosa di meglio. Ha trasformato l’alcool in mobili e cibo. Chiedete alla mia famiglia!". La fede nel sacrificio di Cristo produce un radicale cambiamento nel cuore, modificandone le abitudini. Le cose cattive scompaiono. Nuovi desideri rimpiazzano quelli vecchi. Se vuoi realizzare una tale trasformazione nella tua vita, accetta Gesù come tuo personale Salvatore, confessagli i tuoi peccati ed Egli farà di te una nuova creatura!