Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza (Salmo 98:2)
CONOSCI LA SALVEZZA?
Il desiderio, la volontà di Dio di riconciliare a Sé l’uomo, perso in una vita vuota e senza senso, non è mai stata un segreto per pochi illuminati. La Bibbia rivela ripetutamente il pensiero della "salvezza". Egli stesso ha rivelato pienamente la natura e la portata eterna della salvezza, il riscatto dell’anima dalla schiavitù del peccato e dalla condanna divina. Se tale salvezza rimane oscura a molti, è perché essi, con ostinatezza, rifiutano d’ascoltare l’Evangelo. Vi sono inoltre, tanti altri, che con superficialità, non comprendono la necessità urgente di perdono e purificazione. La salvezza che Dio ha preordinato prima della creazione del mondo, Cristo l’ha conquistata sulla croce e oggi la vuol rivelare al tuo cuore. Non occorre acquisire conoscenze occulte per realizzare l’ineffabile redenzione della salvezza; devi soltanto aprire il cuore alla Parola di Cristo. Essa soltanto può creare nel tuo cuore la fede che dà accesso alla salvezza di Dio.
Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel Signore (Salmo 112:7)
UN CUORE SALDO
Chi si preoccupa di servire Dio ed onorare la Sua perfetta volontà ha deposto l’ansietà per gli imprevisti della vita, che ha affidato totalmente a Lui. Un cuore saldo in questa fede non pretende di essere esente da "cattive notizie", ma sa per certo che ogni cosa rimane sotto il controllo divino, il quale fa cooperare tutte le cose per il bene di quelli che amano Dio. Essi, infatti, condividono pienamente il piano del Signore e i Suoi disegni. Vi si sottomettono, anche se non li comprendono razionalmente, perché non cercano unicamente la propria gratificazione, ma innanzitutto la gloria di Dio. Nella Scrittura Dio è paragonato ad uno scudo, ad una fortezza per coloro che credono in Lui. Non essere fra quelli che credono in loro stessi e si sentono autosufficienti, sicuri di sé. Innanzitutto devi confessare il bisogno di un Salvatore per la tua sorte eterna, per invocarlo poi nel giorno della tribolazione. Gesù rimane l’unica speranza, la sola certezza nell’imponderabile della vita.
Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi (Salmo 100:3)
RICONOSCI CHE IL SIGNORE è DIO
La Parola di Dio invita a riflettere sul grande debito che abbiamo con Colui che ci ha creato e che ci sostiene ogni giorno con la Sua benignità. Tutti quanti dipendono dal tempo e dalle circostanze che sono governate da Dio. È Lui che dirige l’universo con le Sue leggi, lo sostiene con la Sua potenza e ci permette ogni giorno di continuare a vivere. Nelle Sue mani stanno il primo e l’ultimo respiro di ogni persona. Il ritmo frenetico della nostra vita ci distrae dal riflettere su questa verità e dal riconoscere che "Egli è Dio". Con i progetti e le scelte di ogni giorno, con i sentimenti che ci animano, spesso mettiamo in evidenza la nostra superbia e l’ignoranza riguardo alla Sua volontà e capacità di prendersi cura di noi. Udendo la Sua voce, non indurire il tuo cuore, riconosci la somma autorità del Signore Gesù, i Suoi diritti sulla tua vita. Caro lettore, volgiti a Lui che ti ha tanto amato da morire per te sulla croce. Scoprirai anche tu la gioia di appartenere a Lui, al Suo popolo.
Dio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Giovanni 3:17)
GLI SCOPI DI DIO
L’intento di Cristo non fu compreso dai Suoi contemporanei che in massa Lo seguivano per approfittare dei Suoi miracoli, ma rifiutarono il Suo messaggio di grazia. Spesso l’uomo fraintende Dio e la Sua volontà, ricorrendo a Lui soltanto quando soffre e solitamente per accusarlo. Se Dio fosse stato davvero ostile all’uomo, avrebbe potuto abbandonarlo al suo destino, fino al giudizio finale. Egli, invece, è intervenuto mandando il Suo Figliolo con lo scopo preciso di salvare l’umanità dalla rovina eterna. Tu puoi fraintendere l’interesse divino verso te, ciò che Dio permette; perché non Lo conosci appieno e pensi di usare la Sua potenza per i tuoi fini, piuttosto che a realizzare i Suoi amorevoli scopi eterni. Non pensare che Dio sia maldisposto nei tuoi confronti; non "leggere" la Sua volontà nelle circostanze: accettala per come ti è presentata nell’Evangelo. Forse, mediante una dura situazione, Dio vuole farti volgere a Cristo, ma certamente Egli medita il tuo sommo bene.
Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mitspa e Scen, e la chiamò Eben-Ezer dicendo: "Fin qui il Signore ci ha soccorsi" (1° Samuele 7:12)
LA PIETRA DEL SOCCORSO
"Eben-Ezer" è una pietra miliare che segnala quanto sia sicuro l’intervento del Signore in favore dei Suoi figli. Dio ha promesso la Sua presenza, la Sua protezione e la Sua liberazione a tutti coloro che seguono le orme di Cristo. Forse credi che il Signore ti abbia abbandonato o che la tua personale situazione Gli sia sfuggita di mano e perciò non sai cosa fare né a chi rivolgerti. Rifiuta l’incredulità e non cadere nello scoraggiamento, ma continua a camminare nelle vie di Dio, senza smarrirti né a destra né a sinistra, e sperimenterai come Lui t’è venuto incontro in Cristo per salvarti. Tu, ed anche chi ti circonda, vedrete con quale saggezza e potenza Dio soccorre coloro che Lo amano e confidano in Lui. Caro amico non temere! Qualunque prova tu stia passando, potrai posare "la tua pietra" ed affermare che, nel nome di Gesù, Dio ti ha soccorso.
Tu conti i passi della mia vita errante (Salmo 56:8)
DIO CONTA I NOSTRI PASSI
Colui che può contare i tuoi capelli sa contare anche i tuoi passi! Dio non t’impedisce di fuggire da pericoli e malvagità altrui, ma segna un confine affinché l’istinto di sopravvivenza non t’induca a commettere errori. Forse sei stato ingiustamente accusato, scacciato come un ladro: dove ti stai rifugiando, a chi ti stai unendo per cercar protezione, come stai reagendo? Siamo chiamati a seguire le orme di Gesù Cristo "che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi…, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente" (I Pietro 2:23). Se, per difenderti, hai imboccato vie umane, non fare altri passi, nella foga di tutelarti, rischiando di rinnegare la potenza divina. Accostati al Signore ed i tuoi nemici indietreggeranno. Rifugiati in Cristo, inoltrandoti nella via della fede, invece di fuoriuscirne. Non sei un vagabondo, ma un’anima custodita da Dio, che sa sostenerti ad ogni passo nel cammino verso la casa celeste.
Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante (Matteo 12:20)
DALLA PARTE DEI DEBOLI
A tutti i deboli la Bibbia annuncia che se essi sono dimenticati dagli uomini, non sono, però, rigettati da Dio, il "Padre degli orfani e difensore delle vedove" (Salmo 68:5). Circa duemila anni fa Gesù è venuto a noi dalla gloria, come uomo fra gli uomini, Colui che ama gli ultimi, gli emarginati, i falliti. Egli ha sofferto per ogni derelitto, riscattando tutti gli uomini, mentre erano senza forza né speranza. Forse devi constatare che sono stati il tuo orgoglio o la tua invidia a causare disastrose crepe nella tua vita, che la negligenza ha lasciato spegnere la fiamma della dignità umana. Anche verso di te è teso il braccio dell’Eterno Dio, per rialzarti e riaccoglierti a Sé. Se stai ammettendo che, ancor prima di altri, sei tu ad aver bisogno che Cristo ti aiuti, allora anche per te è valida la promessa: Egli fascerà ogni ferita e risveglierà la tua vita. Chiunque afferra la mano del Signore Gesù scoprirà la profondità delle Sue compassioni e l’altezza della Sua giustizia, realizzando la potenza vitale che ricostruisce le canne rotte e riaccende i lucignoli fumanti.
Affinché tutti invochino il nome del Signore, per servirlo di pari consentimento (Sofonia 3:9)
IL BUON USO DELLE PAROLE
La lingua è definita "il mondo dell’iniquità", "una belva indomabile", "un male continuo" (cfr. Giacomo 3:6,8). Soltanto Dio può domare il linguaggio dell’uomo. L’ordine qui esposto dal profeta è chiaro: prima la trasformazione delle labbra, poi il servizio della lode. La Bibbia, infatti, insegna che la bocca parla dall’abbondanza del cuore. Le labbra di un uomo possono essere trasformate soltanto dopo che il suo cuore è stato rigenerato dallo Spirito Santo. Egli può rendere persone dal linguaggio volgare e blasfemo, degli adoratori che glorificano Dio in spirito e verità. Il Signore può purificare labbra che esprimono il sarcasmo più pungente e malevolo in strumenti efficaci per edificare la fede altrui ed incoraggiare chi è nell’angoscia e nel peccato. Vuoi essere un credente di labbra pure, desideri che le tue parole siano strumenti per annunciare l’amore di Dio e il perdono di Cristo? Invoca, con fede, il Nome del Signore e lascia che Dio crei in te un cuore puro: avrai allora delle labbra trasformate.
Vi predichiamo che da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente (Atti 14:15)
CONVERTIRSI A DIO
Paolo e Barnaba furono accettati con grande facilità nella città di Listra, dove Enea, un uomo che non aveva mai camminato, era stato guarito. La folla scambiò i due per divinità discese in forma umana, e il sacerdote di Giove portò tori e ghirlande per offrire un sacrificio in loro onore. Gli apostoli, però, si stracciarono le vesti, dichiarando la loro umanità ed esortandoli, secondo la Parola del Signore, a lasciare quelle pratiche e convertirsi al Dio vivente e vero. Ancor oggi è necessario convertirsi da convinzioni errate, difficili da estirpare, perché profondamente radicate, da generazioni, nell’animo dell’uomo. Riti ed usanze che si crede onorino Dio, invece Lo sminuiscono e "velano" la Sua gloria. Per i credenti, però, è fondamentale ciò che è scritto: "Vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire al Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il suo Figliolo" (I Tessalonicesi 1:9). Lascia gli idoli, le tradizioni popolari, i riti e le diverse ricorrenze per avere, mediante l’Evangelo, un incontro personale con il Signore Gesù. Egli oggi è venuto a trovarti, credi in Lui!
Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio (Luca 12:21)
RICCHI IN VISTA DI DIO
Il protagonista della parabola non fu definito stolto perché era ricco, bensì perché non lo era "in vista di Dio". Il suo problema non era la ricchezza in sé, ma l’aver escluso il Signore dalla sua vita. Nei suoi ragionamenti c’è tutto meno che Dio. "Che farò?", è la prima domanda che questo uomo pose. A chi? A sé stesso, e sempre lui si diede la risposta: "Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi" (Luca12:18, 19). In tale risoluzione c’è apparentemente un interesse non soltanto per le cose materiali, ma anche per la sua anima. Caro lettore, forse anche tu, davanti ad una decisione importante da prendere o ad un problema da affrontare, hai detto: "Che farò?". Non cercare risposte in te stesso. Hai bisogno di Dio: la salute spirituale, il tuo vero bene eterno possono trovare soluzione soltanto in Cristo! Lascialo entrare nel tuo cuore ed in ogni tuo progetto.
Altro...
Hanno Mosè e i profeti… Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse (Luca 16:29, 31)
IL PIù GRANDE MIRACOLO
La natura spesso ci sorprende con i suoi "miracoli" che permettono alla vita di continuare nel tempo. Il più grande miracolo della creazione, però, rimane la perfetta rivelazione di Dio, "la Bibbia". Questo libro non ha conosciuto il logorio del tempo perché è sempre attuale; si propone come soluzione a tutti i problemi dell’umanità e comunica un messaggio che, se accettato, è potente a trasformare qualsiasi persona. La Bibbia nella Sua semplicità rivela Cristo, che è ancora oggi "sapienza di Dio". Solamente l’ostinata incredulità di chi preferisce le tenebre alla luce, rifiuta la profonda convinzione che la Bibbia autorevolmente produce. Chi cerca segni miracolosi e manifestazioni soprannaturali disprezzando la rivelazione non otterrà mai la certezza della vita eterna. L’Evangelo, null’altro, è la potenza di Dio per la salvezza di tutti quelli che credono!
Furono soccorsi combattendo contro di loro… perché durante il combattimento essi gridarono a Dio (1° Cronache 5:20)
SOCCORSI NEL COMBATTIMENTO
Le tribù d’Israele avevano ricevuto l’eredità promessa della quale, però, dovevano prendere possesso. Posti di fronte alle nuove terre, ancora abitate, essi avrebbero dovuto conquistarle, combattendo. Il versetto di oggi narra come Dio soccorse le Sue schiere in una battaglia memorabile. È una gran benedizione essere soccorsi da Dio! Tutte le prove della vita risultano più leggere, avendo una tale grazia. Anche tu puoi essere soccorso come quegli Israeliti. In che modo? Considera il loro agire: essi confidarono in Dio, non in armamenti né in strategie. Quanti fallimenti hanno origine nella troppa sicurezza con cui usciamo di casa ogni mattina! Inoltre, pressati dal bisogno, essi gridarono a Dio, che li esaudì. Caro amico, non puoi pensare di avere vittoria sul peccato e sul vizio continuando a convivere con essi. Né puoi aspettarti di superare la prova e le difficoltà precipitando nella depressione. Esci a combattere, non confidando sulla tua potenza ma su quella del sacrificio di Cristo. Egli, con la Sua Grazia, soccorre tutti quelli che gridano a Lui con fede. Anche te, oggi, se lo vuoi.
Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto; ma di soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito (Matteo 8:8)
SOLTANTO UNA PAROLA
Il versetto di oggi attesta qualcosa di grandioso; la vera fede ci dà certezza della potenza guaritrice della parola pronunciata da Gesù. Basta una sola Sua parola. Nel racconto della creazione leggiamo che "Dio disse… e così fu". Il centurione romano, che qui si rivolge a Gesù, mostra di aver afferrato una grande verità: non serve la presenza fisica del Signore, basta il Suo ordine sovrano sul regno della natura. La stessa verità fu sperimentata da Pietro che, dopo una notte di pesca inconcludente, alla Parola di Cristo, calò le reti e pescò copiosamente. L’uomo può fare qualcosa unicamente se vede, se mette le mani, fondandosi sulla sua esperienza… ma al Signore, che è l’onnipotente, è sufficiente dare un cenno della Sua volontà affinché il miracolo avvenga. Sii cosciente della tua indegnità e dei tuoi limiti, ma non trasferirli in alcun modo su Cristo. Oggi, qualunque sia il tuo problema, abbi fede e chiedi al Signore di pronunciare la Sua Parola in tuo favore. Egli lo farà, e tu lo glorificherai.
L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato (Proverbi 11:25)
ARRICCHITI DONANDO
Dai Vangeli non risulta che il Signore insegnò mai, né compì miracoli presso le acque del Mar Morto, mentre, diversi miracoli avvennero presso il Mar di Galilea. Come mai questa differenza? Perché in uno c’è la vita e nell’altro no? La risposta è molto semplice: il "Mar di Galilea" riceve l’acqua, ma la fa anche fuoriuscire e gode così di una continua freschezza che sostiene varie forme di vita. Il "Mar Morto" riceve, ma non sfocia da alcuna parte e ciò lo rende un bacino d’acqua stagnante. Sembra che il Creatore abbia voluto inserire un messaggio nel paesaggio d’Israele: riceviamo per dare e finché continuiamo a dare. L’avarizia inaridisce, ma la benedizione di Dio fa sgorgare fiumi d’acqua viva da coloro che credono in Cristo e nel Suo sacrificio. Esaminiamoci: siamo un lago stagnante, avido, egoista ed amaro, o un corso d’acqua viva, fluente e dissetante? (cfr. Giovanni 7:37, 38).