Gesù gli disse: Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6)
LA VIA PER IL CIELO
A quanti sono alla ricerca di una via per il Cielo si potrebbe dire solamente: "Mi dispiace, non potete arrivare lassù da quaggiù". Tanti hanno cercato di tracciare un proprio cammino verso il Cielo attraverso religioni o filosofie, ma a causa del peccato che lo separa da Dio, l’uomo è incapace di arrivare a Lui con le sue facoltà. Gesù non si è limitato ad indicare una via che porta al Cielo, ma l’ha aperta Lui stesso e l’ha già percorsa per noi. Morendo sulla croce, Egli ha inaugurato l’unica via per arrivare al Padre. Quest’opera gloriosa è stata suggellata con la Sua risurrezione ed ascensione ed ora ogni uomo che desidera giungere a Dio può arrivare lassù da quaggiù, ripartendo dalla croce di Cristo! Caro lettore, soltanto se crederai in Gesù e lo accetterai come tuo personale Salvatore e Signore, ti incamminerai per la via del Cielo! Chi segue soltanto Gesù nel cammino della fede è sicuro che alla fine del tragitto della vita sarà con Lui per l'eternità!
Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente (Matteo 28:20)
GESù è CON NOI
Le parole di Gesù, pronunciate dopo la Sua risurrezione e prima della Sua ascensione al Padre, costituiscono una promessa fondamentale per quanti credono in Lui. Affinché Gesù possa essere sempre con noi, è necessario che Egli diventi il nostro Signore e Salvatore, cioè, che apriamo il cuore alla Sua Parola, credendo in Lui e lasciandogli dirigere la nostra vita. Perché "fino alla fine dell’età presente"? Forse smetterà di essere con chi crede? No, vuol dire che allora i credenti Lo vedranno e non avranno più bisogno di esercitare fede per godere la Sua presenza. Ora è il tempo in cui tenere lo sguardo della fede fisso su Gesù; la Sua presenza è una garanzia in ogni momento. Cristo non ci promette che non vivremo circostanze difficili, ma che nell’avversità Egli rimarrà con ciascuno di noi e ci sosterrà. Quale gioia, conforto e speranza per tutti i credenti. Essi non saranno mai soli, mai disperati, perché il Signore li accompagna, li guida verso la gloria eterna.
Figli mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie (Proverbi 23:26)
DARE IL CUORE A DIO
Sono le parole di un padre interessato al benessere del proprio figlio. Esse esprimono la consapevolezza che soltanto conquistando tutta la stima e l’affetto della prole, si potrà sperare che questa vorrà condursi secondo gli insegnamenti paterni, dovunque e comunque. Comportarsi in un certo modo quando visti da altri "educa" all’ipocrisia, ma agire nel rispetto di principi e valori in cui si crede denota una trasformazione del cuore. Una salutare educazione non può basarsi sulla spinta di premi o sul freno di punizioni. Occorre dare profonda fiducia in chi insegna, in modo da seguirne le direttive anche quando non saprà quel che facciamo. Alla stessa stregua, bisogna camminare nelle vie di Dio non sulla base di "minacce", ma fidandosi profondamente di Lui, della Sua onniscienza e del Suo perfetto amore, pure negli aspetti della Sua volontà che appaiono duri e perfino vani. Dona il tuo cuore al Signore, amalo con tutta la tua forza e scoprirai che nulla potrà mai separarti dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, il Suo Figliolo (cfr. Romani 8:35-39).
Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l'amore che si hanno in Cristo Gesù (2° Timoteo 1:13)
IL MODELLO PERFETTO
L’apostolo Paolo, nonostante le tante personalità ed idoli presenti nella sua epoca, scelse di imitare Gesù, venuto sulla terra per servire e donare la Sua vita per il bene eterno di tutti gli uomini. Il tema dei suoi discorsi era "Cristo crocifisso". Paolo fu tanto conquistato da questo amore che giunse a dire: "Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me…" (Galati 2:20). L’imitazione di Cristo non consiste nel cercare di ricopiarne umanamente parole e gesti, ma nel giungere a tale realtà lasciando dimorare, mediante la fede, il Signore in noi. In tal senso l’apostolo afferma: "Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo" (I Corinzi 11:1). Fu morendo a sé stesso, al proprio orgoglio ed alla propria giustizia, che Paolo permise al Signore di modellare il suo intero essere. Chi è il tuo modello? Riguarda a Cristo, risorto per te. Riceverai forza spirituale per vivere conformemente al Suo insegnamento, somigliando, in ogni pensiero ed azione, al tuo perfetto Salvatore.
Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato (Gioele 2:32)
CHIUNQUE!
L’uomo, a causa del peccato, ha bisogno della salvezza divina. Per quanto uno cerchi di vivere felice, agire in maniera corretta e altruistica, non può mai riuscire a cambiare la sua condizione spirituale. L’uomo senza Dio è fallito, perduto, con o senza il progresso! Il profeta Gioele, circa ottocento anni prima della venuta di Gesù, presentava la promessa della salvezza in Cristo, offerta a tutti gli uomini indistintamente. Soltanto il Signore può aiutare, trasformare, redimere il peccatore. Perché questi possa sperimentare il perdono dei peccati e realizzare la salvezza in Cristo, deve riconoscere il proprio stato spirituale ed invocare la misericordia e la grazia di Dio per mezzo dell’unico Salvatore. Se tu comprendi che sei lontano da Dio e desideri scampare a una sorte così tragica, non devi negare la tua condizione né affannarti a cambiarla da solo. Nemmeno devi disperarti. Tutto quello che devi fare è invocare "il nome del Signore", confessando il tuo bisogno, ed Egli ti salverà, cambiando meravigliosamente la tua vita.
Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture (Luca 24:45)
LA MENTE APERTA
Chi non si è mai sentito dire, almeno una volta: "Sei chiuso di mente". Nella stragrande maggioranza dei casi s’intende: "Sei ottuso, non capisci come va il mondo, vai e divertiti finché sei in tempo". Il peccato, che per molti è motivo di soddisfazione e vanto, esso è invece per la Parola di Dio, la causa che tiene l’uomo lontano dal Suo Creatore. Dio diede la Legge per indicare chiaramente la differenza fra il bene e il male. Allora, se proprio bisogna aprire la mente, lasciamo prima di tutto che lo Spirito Santo ce l’apra facendoci intendere le Scritture, che annunziano Cristo, il Suo sacrificio e la Sua Grazia. La nostra mente sarà nutrita, il nostro cuore sarà ben alimentato e tutto il nostro essere godrà di benedizioni indescrivibili. Intendere le Scritture ci porterà alla verità, di conseguenza alla salvezza e alla vita eterna. Una persona di mente aperta odierà il peccato e prenderà profondo piacere nella comunione con Chi la mente gliel’ha aperta. Non temere di aprirti a Cristo. Affidati con fiducia a Dio e permettigli di operare nella tua vita.
Io mi confido nel Signore (Salmo 11:1)
CONFIDARE IN DIO
Davide confidava in Dio, aveva totale fiducia nel suo Signore. Egli non confidava, né poteva confidare in nessun altro e in nessun altra cosa. La fiducia in Dio comporta il poggiarsi su di Lui senza esitare. Da Dio proviene la sicurezza di ogni sincero credente. Affidiamo, cominciando dalla nostra anima, ogni cosa al Signore. La nostra vita presente e quella futura, la famiglia, il lavoro e ogni altra cosa siano affidati a Colui che ci ama e soccorre in ogni istante. Non vi è mai stato un tempo in cui l’uomo ha potuto fare da solo, ma oggi più che mai è urgente che ciascuno riponga la sua fede in Dio. C’è ancora speranza di salvezza e questa non può che trovarsi in Colui che è il Salvatore di chiunque crede: "…Cristo Gesù nostra speranza" (I Timoteo 1:1). Caro amico, prendiamo, insieme, esempio dal re Davide. Un uomo che nonostante le sue debolezze, scelse di confidare in Dio fin dalla sua giovinezza ed in Lui confidò fino alla fine dei suoi giorni.
Oh sapessi dove trovarlo! (Giobbe 23:3)
LA RICERCA DI DIO
Molte persone potrebbero sostenere che Giobbe fosse un folle a pensare che avrebbe mai trovato Dio. Un ateo dei nostri tempi ha chiamato la ricerca di Dio "la più inutile della storia". Se talvolta senti Dio vicino e poi subito dopo Lo senti distante, o se non hai mai conosciuto la realtà di una comunione con Lui, non credere neanche per un attimo che stai conducendo una ricerca inutile. Ricorda che Dio stesso ha preso l’iniziativa di rivelarsi ad ogni uomo mediante la Sua Parola, la Bibbia. Egli ti ama così tanto che ha mandato Suo Figlio per cercarti e salvarti. Mentre brancoli nel buio, la Sua mano forata, amorevolmente tesa verso di te, ti ha trovato: non nascondere i tuoi peccati! Scoprirai che la ricerca di Dio non è vana, ma è la via per trovare perdono al peccato ed appagare il desiderio più profondo del tuo cuore: una comunione personale con il Dio dell’universo. Egli "…è il rimuneratore di quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6).
Possa io morire della morte dei giusti, e possa la mia fine esser simile alla loro! (Numeri 23:10)
LA GIUSTIZIA DI DIO
Il re di Moab, Balac, seppe che gli Israeliti avevano avuto successo nei confronti degli Egiziani e dei vicini Amorei, pensò quindi che essi avrebbero costituito una minaccia per la sicurezza del suo regno; pertanto offrì onori e ricchezze al profeta Balaam affinché maledicesse Israele. La sua cupidigia portò Balaam a scendere a compromessi contro la volontà di Dio. Nonostante il monito divino, Balaam cercò il modo di pronunciare una maledizione sugli Israeliti. Ma ogni volta che apriva la bocca per maledire, pronunciava invece parole di benedizione. Molte persone assomigliano a quest’uomo; conoscono le Scritture e desiderano "morire della morte dei giusti", ma non sono disposte a vivere la vita dei giusti. La Bibbia ammonisce a non seguire l’esempio di "Balaam, figliuolo di Beor, che amò il salario d’iniquità" (II Pietro 2:15). Sei dinanzi a delle proposte allettanti ma contrarie alla Scrittura? Non accettare, non ribellarti alla volontà di Dio, ma ricevi e ritieni la Sua benedizione!
I Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio (Giovanni 12:43)
PROFESSIONE DI FEDE
Una fede vissuta in un’intima relazione con Dio non può essere muta e nascosta. Senza una chiara confessione, la fiducia in Cristo risulta pericolosamente incompleta già nelle fondamenta. La vera fede vince le opposizioni del mondo, le accuse e le beffe dei nemici dell’Evangelo. Hai paura di perdere la tua posizione di prestigio, di essere escluso dalla cerchia delle amicizie, di essere schernito o discriminato sul posto di lavoro? Non sacrificare le tue convinzioni spirituali sull’altare dell’approvazione umana, non stimare alcun privilegio sociale superiore ai frutti, preziosi ed eterni, della comunione con Dio. Forse è già un po’ di tempo che nascondi quel che Dio ha fatto nella tua vita e, se continui, ciò ti farà precipitare verso la disapprovazione di Dio e la morte spirituale. Riconosci intimamente e pubblicamente Cristo quale unico Signore della tua vita!
Altro...
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (Matteo 11:28)
UN INVITO UNICO
Guardandoci intorno ed osservando soprattutto la condizione della nostra vita, possiamo ben dire che mai una parola è giunta così propizia. Quando ci sentiamo affaticati e oppressi o stanchi e carichi vorremmo trovare riposo, ma dove trovarlo? Non certo nella società in cui viviamo, dove la violenza, la cattiveria, il male in ogni sua forma sembrano prevalere. Forse neanche in famiglia, dove le difficoltà di vario genere non fanno altro che appesantire il nostro cuore. Allora possiamo dare fiducia a Colui che, essendo Dio, si è fatto uomo e pertanto può comprendere appieno i nostri affanni quotidiani. Inoltre, Gesù è stato esaltato dalla destra di Dio ed oggi si rivolge agli uomini quale Signore del cielo e della terra. Egli non è limitato dalle circostanze ed è in grado di prendersi cura di chi, con fede, gli affida la propria esistenza. Il riposo che il Signore dona è profondo e duraturo perché riguarda l’anima, che, liberata dal peso del peccato, trova la vera pace con Dio. Non perdere tempo, vai oggi a Lui!
Non vedono con gli occhi, e non intendano col cuore (Giovanni 12:40)
L'INCREDULITà
L’incredulità non è causata da limitazioni sensoriali o razionali, ma è un accecamento spirituale, dovuto al peccato che non si vuole abbandonare e che offusca il cuore. Il Signore non ha previsto prove scientifiche per dimostrare la veracità della Sua Parola, ma una più autorevole conferma spirituale per applicarla ai cuori, infatti: "Chi crede nel Figliolo di Dio ha quella testimonianza in sé; chi non crede a Dio l'ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha resa circa il proprio Figliuolo (I Giovanni 5:10). Caro lettore, il tuo problema vero non è l’incapacità di credere: se il tuo cuore è indurito, nessun segno soprannaturale potrà sensibilizzarlo. Ricevi, per mezzo del Vangelo, la testimonianza che il Padre ha reso in Cristo, morto per i tuoi peccati e risorto per la tua giustificazione. Constaterai una meravigliosa luce nella tua vita, e lo Spirito Santo in persona attesterà al tuo spirito che sei un figliolo di Dio (cfr. Romani 8:16).
E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano in piedi davanti al trono e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro (Apocalisse 20:12)
PRONTI MA IMPREPARATI
Troppo spesso si vive non pensando a quello che dovremo affrontare domani a causa delle scelte o della trascuratezza odierna. Dio, nella Sua sapienza, non ci fa conoscere il nostro futuro terreno, però ci dice che ogni uomo un giorno comparirà davanti a Lui per essere giudicato. Troppe persone vivono come se non dovessero mai presentarsi davanti a Dio, rendere conto al Creatore di quello che hanno fatto o omesso di fare. Un uomo al quale era stato annunciato l’Evangelo, rispose: "Se ci sarà un aldilà, solo allora vedrò che cosa fare". Illuso: sarà troppo tardi, proprio come per la cicala della fiaba, morta di stenti perché impreparata al futuro. Ci sono poi coloro che a motivo di sofferenze invocano una morte veloce, pensando così di risolvere tutto e per sempre. In realtà, si può essere pronti a morire e tuttavia non preparati ad incontrare Dio. E tu sei preparato? Solamente Gesù ha compiuto tutto per la tua redenzione: accettalo quale tuo unico Signore ed Egli stesso scriverà il tuo nome nel libro della vita, assicurandoti la celeste benedizione di Dio.
Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie (1° Pietro 2:1)
LA VITTORIA SULL'INVIDIA
L’invidia non ha forme benigne e maligne: essa è un virus che genera sempre mali spirituali e pure fisici. L’invidia è portatrice di miopia, perché fa evidenziare i progressi altrui, ma sminuisce la profonda e fiduciosa resa a Dio che ne è alla base. L’invidia reca ribellione, perché sottovaluta la sovrana volontà del Signore che può aver previsto certe cose per altri ma non per noi. L’invidia ha il seme della vanagloria e dell’egocentrismo, preferendo gli onori individuali, alla possibilità di gioire per quanto Dio ha donato a ciascuno per essere reciprocamente di benedizione. Se l’odio giunge a far godere delle disgrazie altrui; l’invidia ne è intima compagna, facendo provare sofferenza a causa del bene di altri. Riscontri, in te, qualche forma di tale sentimento? Esaminati dinanzi alla Parola di Dio: "L’amore non invidia". Amore ed invidia non possono convivere nel cuore: amare Dio ed il prossimo è il segreto per vincere l’invidia!