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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Poiché io, il Signore, non muto; e perciò voi, o figlioli di Giacobbe, non siete consumati (Malachia 3:6)

DIO NON CAMBIA

Viviamo in un’epoca caratterizzata da tanti e repentini cambiamenti ambientali, tecnologici e culturali. Ci sono mutamenti nei rapporti coniugali, familiari e sociali. Seppure su posizioni talvolta opposte, tutti paiono concordare sul fatto che ciò rappresenti un’involuzione invece che un progresso. Questi cambiamenti rischiano di consumare velocemente la vita sulla terra. In una società in continuo movimento, c’è un fondamento saldo e veramente sicuro: Dio, l’Eterno è immutabile! Egli non cambia. Egli non cambia idea sul peccato: la Bibbia inizia e termina con la preclusione della vita eterna al peccatore. Tuttavia Egli desidera ancora perdonare, salvare e trasformare quanti accolgono l’invito dell’Evangelo. Forse tante cose sono state stravolte nella tua vita in quest’ultimo periodo, ma non lasciarti condizionare dai cambiamenti. Sappi che l’Immutabile non è cambiato nei tuoi confronti. Egli ancora ti ama e vuole operare nella tua vita. Aggrappati con fede a Cristo. Egli diverrà il tuo punto fermo.

Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, ma il cui diletto è nella legge del Signore (Salmo 1:1, 2)

DILETTARSI NEL SIGNORE

Chi fa della volontà di Dio la propria delizia è veramente beato; un tale uomo ha trovato in Dio infinitamente di più e di meglio. La profonda osservanza della Parola di Dio, quella che Lo onora, non può essere animata dalla paura del giudizio. La persona che possiede la vera fede sa che in ogni precetto biblico vi è una benedizione e in essi vi si trova la vita. Essa non necessita di costrizioni o intimidazioni, ma si trova nel fondare volontariamente la propria vita sull’amore di Dio, per riposarvi e ricambiarlo. Quelli che fanno della Parola del Signore il loro ristoro sono pienamente felici ed appagati; difficilmente essi si lasceranno trascinare nei sentieri dei piaceri momentanei. Chi conosce e sperimenta la vera gioia saprà riconoscere e rigettare ogni suo surrogato. Beato sarai anche tu, caro lettore, se avrai il coraggio di dire: "Signore Gesù non voglio più vivere secondo l’empietà dilagante, prendi la mia vita nelle tue mani". Prendi il tuo diletto nel Signore ed Egli soddisferà il tuo cuore.

Perché gli uomini saranno... senza amore per il bene (2° Timoteo 3:2, 3)

UNA GRAVE ASSENZA

L’impressionante elenco prosegue, dispiegando l’inarrestabile rovina d’ogni relazione umana. Gli uomini, dunque, mancano d’un patrimonio interiore che potrebbero avere riconoscendo l’insostituibile bisogno di Dio. L’aridità di valori e sentimenti, tanto denunciata di fronte alla spirale di terrificante barbarie umana, proviene da un vuoto basilare: l’uomo è "senza Cristo… senza speranza e senza Dio nel mondo" (Efesini 2:12). Non vi è rimedio sociale, né psicologico a tali "assenze", né si può evadere la cruda realtà o ricolmarla con altro. Ti riscopri indurito dalla quotidianità del male intorno a te, abbrutito in un mondo ove il cammino della vita è sempre più un’aspra gara di sopravvivenza? Hai perduto l’ineguagliabile conforto della presenza di Dio, dopo averla gustata, e ti accorgi che non sei la persona affabile di un tempo? Potrà apparire semplicistico, ma la soluzione è in un ritorno a Dio e alla Sua Parola, depositata nel cuore e vissuta per la potenza dello Spirito Santo.

Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore (Geremia 29:13)

LA VERA SODDISFAZIONE

L’umanità è alla continua ricerca della felicità. Molte volte l’uomo ha creduto di averla a portata di mano, ma poi l’entusiasmo si è sciolto come neve al sole, lasciando il posto all’amarezza e alla delusione. Le libertà, civile e religiosa, la cultura e il benessere, anche se non sono da disprezzare, non hanno potuto farci realizzare una felicità profonda e duratura. Qualsiasi traguardo l’uomo raggiunga, sente sempre, nel suo cuore, che manca ancora qualcosa per dare piena soddisfazione e un vero senso alla sua vita. Le domande cui non sappiamo dare una risposta sono le stesse in ogni epoca: "Da dove veniamo? Dove andiamo? Che senso ha la nostra esistenza, se poi tutto finisce con la morte"? Un famoso pensatore un giorno disse: "Nel cuore di ogni uomo c'è un vuoto che ha la forma di Dio e che soltanto Dio può riempire per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo". Ecco perché una sincera preghiera rimane l’unico mezzo attraverso il quale puoi incontrarti con Dio. Egli stesso t’incoraggia, rende certo l’esito di questa esperienza, dicendo a ciascuno di noi: "Mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore".

Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge (Salmo 119:18)

OCCHI APERTI

I credenti parlano con le altre persone in modo veramente naturale delle realtà della loro relazione con Dio, ma spesso ci si accorge che quelle stesse cose rimangono incomprese da chi ascolta. È proprio vero: gli uomini hanno bisogno che Dio li illumini per afferrare le realtà spirituali, per comprendere la Sua Parola. Abbiamo bisogno che lo Spirito Santo ci riveli la persona e l’opera di Gesù. Ancora oggi il consiglio, per chiunque voglia comprendere e realizzare la Parola di Dio, è lo stesso: accostarsi con l’umiltà di chi si riconosce bisognoso, con la sincerità di chi non gli nasconde nulla e con la preghiera di chi esercita fede nell’onnipotente grazia di Dio. "Signore, aprici gli occhi per contemplarti". Caro lettore, chiedi a Dio di aprirti gli occhi del cuore in modo da realizzare gli effetti della Parola di Dio nella tua vita. Il Signore per certo non ti deluderà!

Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno; cammina! (Atti 3:6)

IL BENE PIù PREZIOSO

Nel giorno in cui Pietro e Giovanni incontrarono uno zoppo alla porta del tempio, condivisero con lui un bene davvero prezioso: la loro fede in Cristo Gesù. Il Signore, durante i tre anni trascorsi sulla terra, non accumulò tesori materiali da lasciare come eredità ai Suoi seguaci, però disse loro: "Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Quale aiuto ti aspetti da Dio? Se non godi queste ricchezze, cosa ti può sollevare dalle tue ansie, rialzare dalla tua depressione? Come potrai camminare nella potenza e nella consolazione dello Spirito Santo? Hai bisogno sicuramente di qualcosa di più pregiato di metalli rari. Occorre una fede personale in Cristo. Qualunque cosa tu debba lasciare per afferrare le promesse di Dio e ricevere le Sue benedizioni incorruttibili, non indugiare, Egli è il bene più prezioso.

L'anima che pecca sarà quella che morrà (Ezechiele 18:4)

DI CHI è LA COLPA?

Oggi è diffusa l’idea che gli individui non possono essere incolpati per ciò che fanno o non riescono a fare. Si è soliti rintracciare la causa delle proprie mancanze nelle negligenze dei genitori, degli insegnanti o dello Stato, ma non in sé stessi. La Bibbia dà, alle scuse "scarica-barile" di questo tipo, una risposta netta e chiara: ciascuno renderà conto delle sue azioni a Dio. Gli Israeliti usavano dire: "I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati" (Ezechiele 18:2), ma il Signore ordinò di non usare questo proverbio, poiché ognuno è responsabile dei propri peccati e deve allontanarsi da essi. Ciascuno risponderà, al Giudice Onnisciente, di ogni comportamento contrario alla Sua legge santa. La sola speranza è quella di confessare i nostri peccati, ponendo fede in Gesù e sulla Sua opera espiatoria. Alla croce ti carichi delle tue responsabilità, ma al contempo puoi alleggerirti da tutte le tue colpe, sicuro che non c’è "alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1).

Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò il Signore (Giosuè 9:14)

CONSULTARE SEMPRE DIO

Abbiamo bisogno di riposare nelle istruzioni che Dio dà a quanti lo cercano prima di muoversi, invece di sperare in una Sua liberazione dopo. Lo Spirito Santo desidera dirigere la nostra vita, non essere il nostro rimedio quando ci siamo procurati qualche problema. Caro lettore, prima di ogni altra cosa, hai bisogno di consultare il Signore, perché ti dia forza, mentre il cammino è in salita, che ti doni saggezza, quando si prospetta una facile discesa. Nessuno pretenda di manipolare il Signore perché imprima sempre il Suo benestare alle proprie scelte. Dio è molto chiaro: puoi percorrere il Suo cammino o il tuo. Non puoi decidere di seguire Cristo e continuare a scegliere altre direzioni. Sei confuso, pressato da difficoltà ed attratto da facili scorciatoie? Non essere avventato, ma chiedi a Dio di "chiudere le porte" che Egli non gradisce e che t’impedirebbero di crescere e proseguire nelle Sue vie. Poi, accetta umilmente la Sua volontà e Dio ti rivelerà il resto.

Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano (Atti 16:25)

LA GIOIA NELLA SOFFERENZA

Paolo e Sila si trovano in carcere a causa del messaggio che annunciavano, dell’opera potente con cui Cristo accompagnava la testimonianza al Suo nome. Questi uomini, pur trovandosi rinchiusi ingiustamente, non si avvilirono. Di fronte ai violenti soprusi furono non soltanto sorretti dalla presenza di Dio, ma sospinti a lodare il Signore. I due credenti, consci che Gesù Cristo era con loro, cantavano perché benedetti dalla grazia di Dio. La pienezza dello Spirito Santo nella loro vita addolciva l’amarezza di trovarsi in una cella buia. Quando il vento è contrario, l’amore di Dio soffia ancora a favore, facendo cooperare tutte le cose al bene di coloro che Lo amano. Gettare il peso sul Signore, credendo che Lui ha il controllo della nostra vita, ci evita di sprofondare nello sgomento e dà forza per innalzarlo. Lasciamo che la Parola di Dio ci aiuti a non farci condizionare dalle avverse circostanze, bensì ad ammirare le meraviglie che Dio opera nel nostro cuore e per il bene delle anime.

Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità (Isaia 53:5)

L'INNOCENTE AL POSTO DEI COLPEVOLI

La società umana, purtroppo, ignora le motivazioni di una condanna ben più eclatante. Circa duemila anni fa Gesù fu condannato a morire sulla croce. Egli non aveva commesso alcun reato. L’uomo aveva infranto la legge di Dio, contraendo un debito a nome di tutta l’umanità, tale che nessuna creatura poteva riscattarci da esso. La sentenza del Giusto Giudice è la morte eterna, l’irrimediabile separazione da Dio. Gesù, l’innocente, decise di prendere su di Sé la condanna, morendo al posto d’ogni uomo. Perché continuare a rifiutare il rimedio che Cristo offre, rimanendo sotto il peso del peccato e dell’ira divina? Sia che tu ti proclami innocente o irrecuperabile, sappi che soltanto Gesù ha soddisfatto la somma giustizia di Dio, propiziandoti la Sua piena assoluzione.

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