Considera dunque la bontà e la severità di Dio (Romani 11:22)
LA BONTà DI DIO
Considera la bontà di Dio. La vita è una manifestazione della bontà di Dio. Tu che ti lamenti, che ti mostri insoddisfatto di quello che hai, considera la bellezza della vita che Dio ti ha dato, anche quando essa è difficile, faticosa, travagliata. Ringrazia Dio per la Sua provvidenza fino ad oggi. Considera la bontà del Signore in tutte le liberazioni che ti ha concesso, in tutte le occasioni nelle quali ti ha tirato fuori da qualche pericolo o ti ha mostrato la Sua protezione. Considera la bontà del Signore soprattutto nella salvezza che ti vuole dare in Cristo: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). La bontà del Signore si manifesta con il dono della Sua grazia, vale a dire nel trattare l’uomo non secondo ciò che esso merita, ma secondo la Sua misericordia. Caro lettore, considera tutto questo, accetta il Suo dono e ringrazialo di cuore.
Dio disse a Noè: Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia (Genesi 7:1)
DIO PARLA E SALVA
Dio parlò a Noè, che pur vivendo in mezzo a una generazione incredula e malvagia, trovò grazia ai Suoi occhi, perché prestò fede alla Sua Parola. Egli fu ubbidiente, realizzando la salvezza per sé e per la sua famiglia. In questo versetto possiamo riconoscere tre preziose verità: Dio parla e salva. Come Dio parlò a Noè, così Egli parla a noi oggi. Per mezzo della Sacra Bibbia, Egli vuol farci conoscere la Sua volontà e ci dice: "Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua" (Atti 16:31). Gesù Cristo è l’arca della salvezza che Dio stesso ha preparato per noi. Chiunque entra per Lui sarà salvato dal giudizio divino. Noè costruì l’arca da sé, mentre Dio ha mandato Suo Figlio nel mondo "affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Dio salva: hai accettato Gesù Cristo nella tua vita quale tuo personale Salvatore? Se non lo hai ancora fatto, Dio ti dice oggi: "Entra nell’arca". Non indugiare, ubbidiscigli e sarai salvato.
L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti ambedue il Signore (Proverbi 20:12)
NON ESSERE INDIFFERENTE
L’indifferenza al male è spesso un peccato tanto grave quanto quello di chi il male lo commette. Una delle parabole raccontate da Gesù narra di un uomo che, trovandosi in viaggio, si imbatte nei briganti che lo derubano, lo feriscono e se ne vanno col bottino, lasciandolo sulla strada a morire. Per quella stessa strada scesero due persone religiose, prima un sacerdote e poi un levita, ambedue questi uomini rimasero indifferenti e veduto il moribondo passarono oltre. Subito dopo scese un samaritano che, invece toccato nel cuore da quanto udiva e vedeva, si fermò e si prese cura di quel moribondo, salvandogli la vita. Il peccato dei due religiosi fu di omissione, quello di non fare nulla, quando avrebbero potuto fare qualcosa. Caro amico, non essere indifferente all'Evangelo, all'amore di Dio, all'Opera compiuta da Cristo Gesù, ma credi nel Signore e invoca la Sua Grazia ed Egli ti salverà.
Non è più a motivo di quel che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi, e sappiamo che questi è veramente il Salvator del mondo (Giovanni 4:42)
L'ESPERIENZA DI SALVEZZA è PERSONALE
Ti sarà capitato, quasi certamente, di udire da altre persone che Gesù è buono ed è potente a compiere miracoli. Ti avranno parlato di un Dio che ancora oggi può fare cose grandi in favore di chi lo cerca con fede e l’invoca di vero cuore. È la stessa testimonianza che udirono i concittadini della donna samaritana, la quale avendo sentito parlare Gesù ed avendo compreso che Egli era il Messia, raccontò a tutti di Lui. Che cosa fecero costoro? Una cosa giusta: andarono dal Signore e Lo invitarono, Gli fecero domande ed attesero risposte. Il risultato fu che quegli uomini, colpiti dalle Sue parole, realizzarono anche loro che Gesù era il Messia, cioè il Salvatore del mondo. Se finora hai udito qualche parente o un amico che ti ha parlato di Gesù, è tempo che tu verifichi la veridicità di un messaggio così importante. Perché non rivolgerti adesso direttamente al Signore? Prova a pregarlo, con semplici ma sentite parole, chiedigli di parlarti personalmente, di rivelarsi proprio a te. Caro amico, ascolta la Parola di Dio, credi in Cristo Gesù e accettalo nel tuo cuore ed Egli ti salverà.
In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l'impurità (Zaccaria 13:1)
UNA FONTE APERTA
Sebbene questa parola profetica faccia riferimento alla fine dei tempi, possiamo constatare che “quel giorno” ebbe inizio al Calvario, dove Gesù versò il Suo sangue per la nostra salvezza. Fin da allora Dio ha aperto per noi una fonte di benedizione ed immenso ristoro. Chiunque lo desidera può attingere con gioia alle fonti della salvezza, accostarsi al Signore e ricevere in dono la vita eterna. Fino a quando Dio terrà aperta questa fonte di purificazione e di salvezza? Fino a quando la benedizione divina si manifesterà all’umanità decaduta? Non lo sappiamo. Le Scritture tuttavia ribadiscono che non si tratta di una bontà permissiva, per cui Dio benedice lo stesso tollerando i nostri peccati. Il messaggio biblico è un appello amorevole, ma dichiara sempre che senza purificazione non vi è ristoro! La fonte è ancora aperta, ma prima di dissetare essa deve purificare il cuore dell’uomo! Queste parole potrebbero essere la tua ultima opportunità: accostati a Gesù per essere lavato e saziato.
Certo, il Signore è in questo luogo ed io non lo sapevo (Genesi 28:16)
LA PRESENZA DEL SIGNORE
Molti uomini e donne vivono senz’alcun riguardo verso Dio, progettano la loro vita e programmano il loro domani senza renderlo minimamente partecipe delle loro scelte. Giacobbe era in fuga a causa dei suoi intrighi e della sua incuranza della volontà di Dio, quando il Signore con estrema bontà gli fece sentire la Sua presenza. Proprio nel giorno del fallimento e della solitudine più buia, Egli misericordiosamente si mostrò attento alla sua vita. Infatti, Dio non si nasconde all’uomo; piuttosto sono i nostri peccati, la nostra affannosa ricerca delle cose del mondo, che c’impediscono di comprendere che il Signore ci è vicino, pronto a benedire con la Sua grazia chiunque l’invoca. Forse tu non lo scorgi, non senti la Sua voce, eppure il Signore è proprio accanto a te. Smetti di vivere come se tu fossi il centro dell’universo, ignorando Dio e perfino le persone che ti amano. Cristo, una volta ancora, ti sta tendendo la mano, smetti di fuggire, ammetti il fallimento e confessagli i tuoi peccati. E poi, lasciati “toccare” dalla Sua dolce presenza e plasmare dalla Sua potenza: aprigli il tuo cuore e avvertirai il Suo perdono, il Suo calore e la Sua cura in ogni circostanza della tua vita.
Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio (Matteo 26:42)
PREGA CON GESù!
Gesù rimproverò i Suoi discepoli perché non avevano saputo trascorrere nemmeno un’ora in preghiera con Lui. Egli avrebbe voluto il conforto della loro vicinanza, in un momento così delicato. Tuttavia, la forza tratta dalla comunione con il Padre celeste permise a Gesù di giungere a dire "…se non è possibile… sia fatta la tua volontà", mentre prima, dinanzi alla prospettiva della crocifissione, Egli aveva detto "…se è possibile, passi oltre da me questo calice!". La vera preghiera non mira a forzare la mano di Dio per adempiere la nostra volontà, ma ad accettare i Suoi preziosi disegni per la nostra vita. Forse stai vivendo situazioni che non comprendi e, "litigando" con Dio, stai chiedendo che Egli operi come vuoi tu. Oppure ti sei rassegnato e, non riconoscendo il piano del Signore, hai smesso di pregare e di sperare?
Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? (Ebrei 2:3)
NON TRASCURARE LA SALVEZZA
"Non ho tempo", questa è la frase che spesso gli uomini oppongono quando sono invitati a leggere la Bibbia, pregare e occuparsi della loro salute spirituale. Solitamente, si trova il tempo per ogni altra cosa, ma non per Cristo; eppure ogni cosa ci è data da Lui e senza la Sua provvidenza non potremmo disporre neanche di un minuto di vita. Dio offre una gran salvezza, costata la morte del Suo Figliuolo Gesù Cristo, ma gratuita per tutti coloro che la ricevono per fede. È grande perché abbraccia il tempo e l’eternità e riguarda tutto il nostro essere: lo spirito, l’anima ed il corpo. Eppure troppi continuano a vivere come se Dio non esistesse o non si curasse affatto delle vicende umane, del destino del mondo. Caro lettore, cosa ne stai facendo di Gesù Cristo il Signore, immolato per i tuoi peccati? Rifiuta l’apatia ed inizia a curarti del tuo sommo bene, prestando la giusta attenzione al messaggio del Suo Evangelo e dando la giusta attenzione alla Sua perfetta opera di grazia.
L'ambasciatore fedele porta guarigione (Proverbi 13:17)
LA GUARIGIONE DEL'ANIMA
C’è bisogno di dimostrare che viviamo in un mondo malato? Qual è la risposta a questa urgente necessità? Tanti, troppi, propongono le solite panacee che hanno avvelenato la storia, rendendo triste il presente ed angoscioso il futuro per gli abitanti di questo devastato pianeta. C’è un solo modo per debellare questo male tremendo che è il peccato. Lo Spirito Santo, che è Dio, reca guarigione a chi è nell’inquietudine: "Gridarono a Dio nella loro difficoltà, e li salvò dalle loro angosce. Mandò la sua parola e li guarì (Salmo 107:19, 20). Non cercare nuove rivelazioni teologiche o spiegazioni filosofiche, non ascoltare falsi profeti e maestri religiosi che sono pronti a dirti tutte le cose piacevoli che vuoi sentire, sviandoti dall’affrontare il tuo vero problema spirituale con rassicurazioni menzognere. La Parola di Cristo, sarà il dolce balsamo che guarisce la tua “malattia spirituale” se, con semplice fede, avrai invocato il Suo Nome!
Gesù disse loro: "Riempite d'acqua i recipienti". Ed essi li riempirono fino all'orlo (Giovanni 2:7)
LA GIOIA DOPO LA FESTA
La festa nuziale è certamente un momento di grande felicità per una famiglia che si va formando. Non soltanto per gli sposi; anche per gl’invitati vi è la gioia profonda per la condivisione di un momento unico. Tuttavia, queste circostanze, spesso celebrate in un contesto religioso dove si realizza un’atmosfera serena e gioiosa, rappresentano un breve sogno che ben presto sfocia nel duro risveglio di una realtà di litigi, separazione e divorzio. Quanti cuori, matrimoni e case senza Cristo conoscono soltanto gioie effimere, ebbrezze che stordiscono ed un vuoto senza fine! La tristezza, le profonde e inspiegabili malinconie, sono riconducibili al vuoto del cuore umano; un vuoto che nessuna “benedizione” religiosa o divertimento possono colmare. Se questo vuoto ha fatto capolino nella tua esistenza, sappi che presto divorerà ogni gioia. Soltanto la presenza di Cristo consente alla festa di continuare in un crescendo di maturità, gioia, sacrificio e devozione reciproca. Ubbidisci a Cristo, riempi fino all’orlo la tua vita della Sua Parola, della Sua grazia e della Sua gioia. Credi in Lui e vedrai che a casa tua la festa non finirà mai!
Altro...
Per compiere l'espiazione dei peccati del popolo (Ebrei 2:17)
SACRIFICIO E SOSTITUTO
Il sacrificio secondo Levitico 16:7-10 prevedeva che il sommo sacerdote conducesse un capro presso l’altare per essere ucciso come riparazione del peccato del popolo; il suo sangue doveva essere sparso sul propiziatorio; mentre un altro capro, scampato alla morte, descrive un’altra verità. Il sacerdote poneva entrambe le mani sul suo capo e confessava i peccati del popolo, quindi il capro era condotto nel deserto e lasciato libero. Così, vagando lontano, per non essere mai più visto, conduce simbolicamente i peccati del popolo lontano da esso. I peccati non ci sono più, il popolo è riconciliato con Dio: quel capro era un sostituto. Entrambi questi capri sono figure di ciò che Cristo ha fatto per noi. La croce diventa come un altare, dove l’Agnello di Dio offre la Sua vita come sacrificio espiatorio per i nostri peccati. E ciò che il capro scampato simbolicamente rappresenta per Israele (la rimozione dei peccati) Gesù lo trasforma in realtà per noi, oggi. Egli è il nostro sostituto, perché è morto per noi e ha portato via i nostri peccati. I due capri rappresentano dunque due verità: sacrificio e sostituzione. Gesù ha preso il nostro posto di condannati e ci ha dato la Sua pace.
Sotto questi portici giaceva un gran numero di infermi, di ciechi, di zoppi (Giovanni 5:3)
LA PRESENZA DI GESù
Lo scrittore biblico ci dice che vi era una festa a Gerusalemme, città nella quale non mancavano certo grida gioiose per l’occasione e momenti di commemorazione. Poteva, Gesù, cogliere l’occasione per attirare a Sé gli sguardi e dare una certa risonanza alla Sua presenza in quel giorno? Egli non lo fece: il Maestro non ebbe bisogno di pubblicità e di eventi mondani per farsi conoscere. Bastavano, per Lui, i luoghi di una vita vissuta sull’orlo della disperazione per comunicare tutto il Suo amore e la potenza della Sua Grazia. È davvero toccante considerare come Egli scelse di recarsi sotto quei portici. Gesù volle stare con coloro che di sicuro non vivevano la gioia, né la spensieratezza di una giornata di festa. Troppe volte chi soffre è tenuto fuori della serenità di un momento gioioso e costretto ad aspettare che qualcosa si “muova” intorno a lui per godere un po’ di sollievo. È consolante notare come Cristo frequenti i luoghi del dolore piuttosto che le vuote festaiole della vita. Egli preferisce visitare i luoghi della sofferenza, della malattia e della solitudine. Là dove tu giaci è venuto Gesù: apriti alla gioia del Suo perdono.
Questi uomini hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore, e si son messi davanti l'intoppo che li fa cadere nella loro iniquità (Ezechiele 14:3)
IDOLI NEL CUORE
La Bibbia, nel secondo comandamento, vieta chiaramente l’idolatria: "Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro" (Esodo 20:4, 5). Nel comune immaginario religioso, gli idoli sono identificati con statue o con dipinti raffiguranti uomini ed animali divinizzati nelle antiche civiltà. Tuttavia, le Scritture rivelano l’idolatria già alla radice, nei pensieri e nei sentimenti che la producono. Ogni affetto, ricchezza o obiettivo che si antepone a Dio o che limita la devozione a Lui, è condannato come oggetto di culto che usurpa il primato che spetta soltanto a Dio. Quanti idoli, innalzati nel segreto del cuore, creano barriere invalicabili nella tua relazione con Dio. Ciò che stimi un utile aiuto è, invece, un inciampo per la tua coscienza. Lascia che la Parola di Dio ripulisca il santuario della tua anima e faccia di te un vero adoratore, come Egli richiede. Non farti ingannare da qualche liturgia formale, né della superstizione o della magia, ma sia il tuo cuore oggi convertito dagli idoli al Dio vivente e vero!
E io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me (Giovanni 12:32)
GESù è STATO INNALZATO PER TE
Si innalzano le persone che devono essere viste bene da tutti. Si innalzano cantanti sulle platee, re e uomini illustri che devono essere onorati. Così facevano anche i Romani quando innalzavano i condannati a morte sulla croce. Un supplizio plateale, un deterrente per tutti. Eppure la croce dove Cristo morì assume tutto un altro significato. Quella croce è stata innalzata per mostrare il Giusto che paga per gli ingiusti, per manifestare il grande amore di Dio per noi, e quanto è misera la condizione umana. Quella croce è divenuto il punto di incontro tra il peccatore e Dio, il ponte tra il cielo e la terra. Gli uomini hanno innalzato Gesù Cristo per condannarlo, ma per la Sua giustizia Egli è divenuto un punto di attrazione per i peccatori che si ravvedono; perciò “Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio” (Filippesi 2:9, 10). Dio Lo innalzò, quando, sul Monte degli Ulivi, lasciò i Suoi discepoli per salire al cielo. Che gioia sarà, quando Gesù tornerà! Sarà un glorioso appuntamento per tutti i redenti, Egli quel giorno beato attrarrà a Sé quelli che hanno amato la Sua apparizione.