Poiché anche io sono stato afferrato da Cristo Gesù (Filippesi 3:12)
AFFERRATO DA CRISTO
Paolo fu preso e tenuto stretto da Cristo, in altre parole: afferrato. Il verbo afferrare contiene in sé anche il concetto di rapidità. Prima che sia troppo tardi, anche tu, lascia che la mano del Signore, già stesa verso te, ti afferri. Non rimandare più la saggia decisione di conoscere Cristo ed essere da Lui salvato. Lasciati afferrare prima che il vizio e il peccato ti distruggano definitivamente. Permetti a Cristo di prendere le redini della tua vita di coppia, prima che il tuo matrimonio fallisca, con tutte le prevedibili conseguenze. Chiedi a Dio che preservi la vita dei tuoi figli e portali, a loro volta, ad invocare Dio; prima che la loro esistenza sia segnata dagli effetti dei loro errori. Non sfuggire più alla stretta di Cristo. Imploralo in questo stesso istante, invocalo con tutto il cuore.
Te beato, Israele! (Deuteronomio 33:29)
LA BEATITUDINE
Dopo secoli di schiavitù in Egitto, umiliazioni ed oltraggi, Israele fu liberato da Dio, guidato nel deserto, entrando, infine, nella Terra Promessa. La piena felicità però non poteva coincidere con il semplice possesso della terra. Per raggiungere un tal fine, il popolo aveva bisogno di godere la presenza di Dio, una profonda comunione d’intenti e sentimenti con Lui. "Beato te!". Questa espressione si ode, spesso, come manifestazione d’invidia verso la salute, il benessere o la gioia altrui. A tutti coloro che usano questa espressione, rivelando così tutta la loro insoddisfazione, la Bibbia risponde che in Dio si può essere felici nonostante le prove, le sofferenze e le privazioni. La felicità non consiste in conquiste materiali, ma nel vivere in comunione con il nostro Creatore. Per donarci la felicità vera, Gesù Cristo è morto per noi, e per quel sacrificio ci ha riscattati, dandoci vita eterna.
Ed ella partorirà un figliolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati (Matteo 1:21)
È LUI!
Tutto il valore di questa dichiarazione è nell’indicazione: "È Lui". Certamente il Gesù che doveva nascere da Maria non fu l’unico a portare un nome con tale significato, ma sarebbe stato l’unico a nascere per virtù dello Spirito Santo, così da essere Il Divino Salvatore dell’intera umanità. La Bibbia insegna che questo Gesù è l’Unico morto per i peccati del mondo, l’Unico che è risorto trionfando sulla morte, l’Unico che intercede per noi alla destra del Padre, l’Unico che tornerà una seconda volta, per portare in cielo chi Lo avrà amato ubbidendo alla Sua Parola, cioè i Suoi redenti. Gesù non è "una via fra tante", per giungere a Dio. Non è "una delle possibili verità rivelate". Egli stesso disse: "…Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Se sei alla ricerca di Dio, non ridurlo ad uno dei tuoi punti di riferimento, per quanto elevati e positivi. Fai di Cristo il fondamento della tua vita, rimuovendo ogni altro sostegno che ti lega alle passioni terrene.
Nel principio Iddio creò i cieli e la terra (Genesi 1:1)
LA RIVELAZIONE DEL CREATORE
La verità dichiarata nel primo versetto della Bibbia è triplice: primo, Dio è l’Eterno, non creato, ma creatore di ogni cosa: "Avanti che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, ab eterno in eterno, tu sei Dio" (Salmo 90:2); secondo, Dio è l’Onnipotente, cioè, Egli può ogni cosa, può creare dal nulla (Ebrei 11:3); terzo, Dio è il Creatore, "i cieli e la terra" sono opera Sua, dell’Unico Dio che ha dato origine all’immenso Universo. Caro lettore, questa è la risposta efficace a soddisfare l’assillante domanda che ogni uomo si è posto e si pone: "Chi ha fatto i cieli e la terra?". Dio, Colui che si rivela nella Bibbia, ne è l’Autore. Quando guarderai il cielo azzurro o il firmamento stellato potrai considerare che tutto è opera di Dio, compresa la tua vita. Nel sacrificio di Cristo Gesù, Egli t’è venuto incontro per salvarti dai tuoi peccati; riconciliati con Lui e avrai pace, sarai realizzato, una creatura compiuta. Ora, e nell’eternità.
Or nell'ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva (Giovanni 7:37)
ACQUA DISSETANTE
La festa di cui si parla era una ricorrenza importantissima per i Giudei, i quali ricordavano l’antico soggiorno in tende nel deserto, dopo la liberazione dall’Egitto. All’apice di essa, Gesù mise in crisi tutta una generazione ed una concezione della vita spirituale, mostrando che essa non consiste in commemorazioni di eventi storici distanti dalla vita attuale. "Rilegare" varie solennità religiose, scaglionandole durante l’anno, non può stringere un’anima a Dio, né sostituire un legame diretto con Colui che è il donatore dello Spirito Santo! Non sforzarti di riempire la tua religione con più funzioni o nuove celebrazioni, ma rendila viva lasciando che Cristo ti faccia partecipe della natura celeste, attraverso la Rigenerazione. Non accontentarti di surrogati per placare la tua sete di Dio; rivolgiti al Signore ogni giorno, affinché Egli ti ricolmi del Suo Spirito, per manifestare una continua, esuberante vita spirituale.
Signore, a chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna (Giovanni 6:68)
SCEGLIERE SOLO GESù
Vedendo che molti si ritiravano da Lui, Gesù chiese ai dodici discepoli: "Non ve ne volete andare anche voi?". Se qualcuno tra loro avesse nutrito questa intenzione, sarebbe stato un’opportunità da cogliere al volo. La risposta di Pietro, data in nome di tutti, rivela non soltanto la loro scelta fatta con convinzione, ma un’importante realtà per tutti noi: dove potremmo andare, chi potremmo interpellare, cosa potremmo scegliere al posto di Cristo? Davanti ai capi del popolo, l’apostolo proclamerà con ferma convinzione: "E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati". Forse anche tu ti trovi dinanzi a un bivio: da una parte la volontà di Dio pare troppo dura, dall’altra le vie del mondo sembrano molto convenienti. Non optare per un facile guadagno occasionale, ma scegli di stare con Gesù, ritenendo insostituibile la Sua presenza e sicure le Sue promesse di vita eterna.
Poiché io, il Signore, non muto; e perciò voi, o figlioli di Giacobbe, non siete consumati (Malachia 3:6)
DIO NON CAMBIA
Viviamo in un’epoca caratterizzata da tanti e repentini cambiamenti ambientali, tecnologici e culturali. Ci sono mutamenti nei rapporti coniugali, familiari e sociali. Seppure su posizioni talvolta opposte, tutti paiono concordare sul fatto che ciò rappresenti un’involuzione invece che un progresso. Questi cambiamenti rischiano di consumare velocemente la vita sulla terra. In una società in continuo movimento, c’è un fondamento saldo e veramente sicuro: Dio, l’Eterno è immutabile! Egli non cambia. Egli non cambia idea sul peccato: la Bibbia inizia e termina con la preclusione della vita eterna al peccatore. Tuttavia Egli desidera ancora perdonare, salvare e trasformare quanti accolgono l’invito dell’Evangelo. Forse tante cose sono state stravolte nella tua vita in quest’ultimo periodo, ma non lasciarti condizionare dai cambiamenti. Sappi che l’Immutabile non è cambiato nei tuoi confronti. Egli ancora ti ama e vuole operare nella tua vita. Aggrappati con fede a Cristo. Egli diverrà il tuo punto fermo.
Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, ma il cui diletto è nella legge del Signore (Salmo 1:1, 2)
DILETTARSI NEL SIGNORE
Chi fa della volontà di Dio la propria delizia è veramente beato; un tale uomo ha trovato in Dio infinitamente di più e di meglio. La profonda osservanza della Parola di Dio, quella che Lo onora, non può essere animata dalla paura del giudizio. La persona che possiede la vera fede sa che in ogni precetto biblico vi è una benedizione e in essi vi si trova la vita. Essa non necessita di costrizioni o intimidazioni, ma si trova nel fondare volontariamente la propria vita sull’amore di Dio, per riposarvi e ricambiarlo. Quelli che fanno della Parola del Signore il loro ristoro sono pienamente felici ed appagati; difficilmente essi si lasceranno trascinare nei sentieri dei piaceri momentanei. Chi conosce e sperimenta la vera gioia saprà riconoscere e rigettare ogni suo surrogato. Beato sarai anche tu, caro lettore, se avrai il coraggio di dire: "Signore Gesù non voglio più vivere secondo l’empietà dilagante, prendi la mia vita nelle tue mani". Prendi il tuo diletto nel Signore ed Egli soddisferà il tuo cuore.
Perché gli uomini saranno... senza amore per il bene (2° Timoteo 3:2, 3)
UNA GRAVE ASSENZA
L’impressionante elenco prosegue, dispiegando l’inarrestabile rovina d’ogni relazione umana. Gli uomini, dunque, mancano d’un patrimonio interiore che potrebbero avere riconoscendo l’insostituibile bisogno di Dio. L’aridità di valori e sentimenti, tanto denunciata di fronte alla spirale di terrificante barbarie umana, proviene da un vuoto basilare: l’uomo è "senza Cristo… senza speranza e senza Dio nel mondo" (Efesini 2:12). Non vi è rimedio sociale, né psicologico a tali "assenze", né si può evadere la cruda realtà o ricolmarla con altro. Ti riscopri indurito dalla quotidianità del male intorno a te, abbrutito in un mondo ove il cammino della vita è sempre più un’aspra gara di sopravvivenza? Hai perduto l’ineguagliabile conforto della presenza di Dio, dopo averla gustata, e ti accorgi che non sei la persona affabile di un tempo? Potrà apparire semplicistico, ma la soluzione è in un ritorno a Dio e alla Sua Parola, depositata nel cuore e vissuta per la potenza dello Spirito Santo.
Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore (Geremia 29:13)
LA VERA SODDISFAZIONE
L’umanità è alla continua ricerca della felicità. Molte volte l’uomo ha creduto di averla a portata di mano, ma poi l’entusiasmo si è sciolto come neve al sole, lasciando il posto all’amarezza e alla delusione. Le libertà, civile e religiosa, la cultura e il benessere, anche se non sono da disprezzare, non hanno potuto farci realizzare una felicità profonda e duratura. Qualsiasi traguardo l’uomo raggiunga, sente sempre, nel suo cuore, che manca ancora qualcosa per dare piena soddisfazione e un vero senso alla sua vita. Le domande cui non sappiamo dare una risposta sono le stesse in ogni epoca: "Da dove veniamo? Dove andiamo? Che senso ha la nostra esistenza, se poi tutto finisce con la morte"? Un famoso pensatore un giorno disse: "Nel cuore di ogni uomo c'è un vuoto che ha la forma di Dio e che soltanto Dio può riempire per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo". Ecco perché una sincera preghiera rimane l’unico mezzo attraverso il quale puoi incontrarti con Dio. Egli stesso t’incoraggia, rende certo l’esito di questa esperienza, dicendo a ciascuno di noi: "Mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore".
Altro...
Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge (Salmo 119:18)
OCCHI APERTI
I credenti parlano con le altre persone in modo veramente naturale delle realtà della loro relazione con Dio, ma spesso ci si accorge che quelle stesse cose rimangono incomprese da chi ascolta. È proprio vero: gli uomini hanno bisogno che Dio li illumini per afferrare le realtà spirituali, per comprendere la Sua Parola. Abbiamo bisogno che lo Spirito Santo ci riveli la persona e l’opera di Gesù. Ancora oggi il consiglio, per chiunque voglia comprendere e realizzare la Parola di Dio, è lo stesso: accostarsi con l’umiltà di chi si riconosce bisognoso, con la sincerità di chi non gli nasconde nulla e con la preghiera di chi esercita fede nell’onnipotente grazia di Dio. "Signore, aprici gli occhi per contemplarti". Caro lettore, chiedi a Dio di aprirti gli occhi del cuore in modo da realizzare gli effetti della Parola di Dio nella tua vita. Il Signore per certo non ti deluderà!
Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno; cammina! (Atti 3:6)
IL BENE PIù PREZIOSO
Nel giorno in cui Pietro e Giovanni incontrarono uno zoppo alla porta del tempio, condivisero con lui un bene davvero prezioso: la loro fede in Cristo Gesù. Il Signore, durante i tre anni trascorsi sulla terra, non accumulò tesori materiali da lasciare come eredità ai Suoi seguaci, però disse loro: "Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Quale aiuto ti aspetti da Dio? Se non godi queste ricchezze, cosa ti può sollevare dalle tue ansie, rialzare dalla tua depressione? Come potrai camminare nella potenza e nella consolazione dello Spirito Santo? Hai bisogno sicuramente di qualcosa di più pregiato di metalli rari. Occorre una fede personale in Cristo. Qualunque cosa tu debba lasciare per afferrare le promesse di Dio e ricevere le Sue benedizioni incorruttibili, non indugiare, Egli è il bene più prezioso.
L'anima che pecca sarà quella che morrà (Ezechiele 18:4)
DI CHI è LA COLPA?
Oggi è diffusa l’idea che gli individui non possono essere incolpati per ciò che fanno o non riescono a fare. Si è soliti rintracciare la causa delle proprie mancanze nelle negligenze dei genitori, degli insegnanti o dello Stato, ma non in sé stessi. La Bibbia dà, alle scuse "scarica-barile" di questo tipo, una risposta netta e chiara: ciascuno renderà conto delle sue azioni a Dio. Gli Israeliti usavano dire: "I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati" (Ezechiele 18:2), ma il Signore ordinò di non usare questo proverbio, poiché ognuno è responsabile dei propri peccati e deve allontanarsi da essi. Ciascuno risponderà, al Giudice Onnisciente, di ogni comportamento contrario alla Sua legge santa. La sola speranza è quella di confessare i nostri peccati, ponendo fede in Gesù e sulla Sua opera espiatoria. Alla croce ti carichi delle tue responsabilità, ma al contempo puoi alleggerirti da tutte le tue colpe, sicuro che non c’è "alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1).
Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò il Signore (Giosuè 9:14)
CONSULTARE SEMPRE DIO
Abbiamo bisogno di riposare nelle istruzioni che Dio dà a quanti lo cercano prima di muoversi, invece di sperare in una Sua liberazione dopo. Lo Spirito Santo desidera dirigere la nostra vita, non essere il nostro rimedio quando ci siamo procurati qualche problema. Caro lettore, prima di ogni altra cosa, hai bisogno di consultare il Signore, perché ti dia forza, mentre il cammino è in salita, che ti doni saggezza, quando si prospetta una facile discesa. Nessuno pretenda di manipolare il Signore perché imprima sempre il Suo benestare alle proprie scelte. Dio è molto chiaro: puoi percorrere il Suo cammino o il tuo. Non puoi decidere di seguire Cristo e continuare a scegliere altre direzioni. Sei confuso, pressato da difficoltà ed attratto da facili scorciatoie? Non essere avventato, ma chiedi a Dio di "chiudere le porte" che Egli non gradisce e che t’impedirebbero di crescere e proseguire nelle Sue vie. Poi, accetta umilmente la Sua volontà e Dio ti rivelerà il resto.