Ogni cosa egli [Dio] ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa (Efesini 1:22)
CAPO SUPREMO
Purtroppo, nel tempo, il cristianesimo è stato contaminato da miti e figure pagane e con riti e ricorrenze tutt’altro che cristiani. Ancora oggi molti cristiani stanno ignorando Cristo quale Capo unico e supremo, ponendo altri accanto a Lui, trasformando punti di riferimento (i santi del passato) in pietre di fondamento. Soltanto Gesù di Nazaret, il Cristo della Bibbia, ha compiuto un’opera assolutamente completa. Non dobbiamo e non possiamo aggiungere nulla ad essa, né affiancare a Lui alcuna altra creatura. Egli è l’unico che può dire: “Io sono il primo e l'ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli…” (Apocalisse 1:18). Il Padre lo ha innalzato e lo Spirito Santo lo glorifica (cfr. Giovanni 16:14). E tu? Smetti di pensare a Gesù come ad un personaggio storico o come te lo presenta la tua religione. Rifiutati di andare a Lui per mezzo di altri mediatori. Cercalo con fede, nella Scrittura e con la preghiera. Egli, per mezzo del Suo Spirito, si farà conoscere come il tuo Supremo Signore, Salvatore ed Amico.
Colui che attesta queste cose, dice: Sì; vengo presto! Amen! Vieni, Signor Gesù! (Apocalisse 22:20)
GESù VIENE
Il rapimento della chiesa: un momento nella storia che Dio solo conosce, quando Gesù scenderà per raccogliere con Sé tutti coloro che, in ogni tempo e luogo, hanno confessato la loro fede nel Suo nome. In un batter d’occhio, tutti i cristiani nati di nuovo si incontreranno nel cielo con il Signore. Ai tempi degli apostoli era una verità risaputa, i primi cristiani si salutavano dicendo "Maranathà": il Signore viene. La traslazione della chiesa, mentre sarà per i credenti una gioia ineffabile, segnerà per chi non sarà preso, l’inizio di un tempo di angoscia mai vissuta fino ad allora sulla terra. Purtroppo pochi predicano ancora questa verità, la cristianità odierna ne è quasi all’oscuro. Non farti trovare impreparato, accetta oggi Gesù come tuo Signore e Salvatore e sarai pronto per il Suo imminente ritorno. Caro lettore, Gesù presto verrà per rapire la Sua Chiesa, sei pronto?
Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie (Salmo 127:1)
INVANO…
Questo bel salmo, tuttavia, insegna qualcosa di ancor più gratificante: il Signore vuol edificare e custodire personalmente il nostro futuro. La casa qui indica una famiglia, la città e le relazioni sociali. Realtà così importanti non si presentano semplicemente a Dio, perché Egli si limiti a benedirle, dopo aver disposto ed ultimato ogni cosa da soli. Non mettiamo la Sua volontà fuori dei nostri progetti ed affari. Non illuderti che il tuo impegno e le tue abilità possano prescindere da una costante dipendenza dal Signore. Il più bel palazzo del mondo, se vi manca l’amore di Dio, può crollare miseramente travolgendo gli affetti e le persone più care. Le fortezze più sicure saranno saccheggiate, quando ne fai la ragione della tua vita e non permetti a Cristo di vigilare sul tuo cuore. Non sprecare invano le tue energie, il tempo ed i beni.
Se ascolti attentamente la voce del Signore... perché io sono il Signore che ti guarisco (Esodo 15:26)
SALUTE BIBLICA
Mosè non sapeva nulla riguardo ai "batteri", ma bastava fare ciò che richiedeva Dio ed il male sarebbe scomparso. Nel libro del Levitico è anche ordinata una condotta igienico sanitaria che risulta ancora valida nel prevenire malattie infettive d’ogni tipo. La "salute biblica" già includeva l’ambiente in cui l’uomo viveva, come nei casi di muffa nelle case… Essa, poi, non si limitava a vietare atti innaturali, tra quelli alimentari o sessuali, ma ogni comportamento giudicato immorale secondo la santità di Dio. Così, mentre i pagani praticavano la prostituzione "religiosa" e ingerivano il sangue dei sacrifici, in Israele la prescrizione della fedeltà coniugale, della monogamia e il divieto di mangiare sangue azzeravano i rischi di contrarre malattie fisiche. Ascoltiamo i salutari comandi divini, non soltanto per il nostro benessere fisico ma, soprattutto, per il bene dell’anima nostra!
E il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: 'Padre mio, li debbo colpire? Li debbo colpire?' Eliseo rispose: 'Non li colpire!' (2° Re 6:21, 22)
INTERCESSIONE
Il profeta Eliseo visse in tempi difficili: Israele era diviso in due stati, idolatria e violenza imperversavano tra guerre e carestie. Gli uomini erano abbrutiti dal peccato e crudeli, ma Eliseo mostrò misericordia anche verso i terribili Siri. È toccante vederlo intercedere per loro presso il re d’Israele. Ricorda Gesù, che ebbe tale compassione per i nemici al punto da pregare per quelli che L’avevano inchiodato sulla croce. Al Calvario Egli ha interceduto per tutti noi, nonostante i nostri peccati siano stati la causa della Sua morte. Anche noi abbiamo agito in questo mondo come i predoni Siri facevano con Israele: viviamo nella Creazione di Dio e, disprezzando le Sue regole, siamo vissuti cercando di approfittarne quanto più possibile! Il Signore dell’Universo avrebbe dovuto colpirci, ma Gesù prega per noi dopo aver subito la nostra condanna! Realizzare questo significa anche imitarlo, intercedendo per i nostri nemici, per coloro che ci perseguitano.
Gerusalemme, Gerusalemme... quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figlioli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! (Matteo 23:37)
UN RIFIUTO OSTINATO
Sono parole piene di rammarico, che manifestano il profondo dolore di Cristo, perché nonostante le tante opportunità offertegli, il Suo popolo ha continuato a rifiutarne le cure. Notiamo l’espressione: "Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli". Prima di tutto avrebbe voluto farlo con tenerezza ammirevole, "come la chioccia raccoglie i suoi pulcini"; poi avrebbe voluto ripararli sotto le Sue ali, per dare loro calore e sicurezza nella Sua presenza. Non avendo voluto essere raccolti dal Signore, essi saranno dispersi. Non avendo voluto la salvezza saranno perduti. Avendo rifiutato il dono della benevola grazia di Dio pagheranno per la loro malvagità. Quale immensa perdita, che triste condizione, che tragica prospettiva! Dio ti sta offrendo, anche oggi, la Sua grazia, il perdono dei peccati, la certezza della vita eterna: non rifiutare il Suo invito.
Ma Gesù gli disse: Giuda, tradisci tu il Figlio dell'uomo con un bacio? (Luca 22:48)
L’ESPERIENZA PIù AMARA
Il tradimento, quando ci colpisce personalmente facendo diventare noi parte lesa, allora è, come qualcuno l’ha definito, "la più amara delle esperienze". Non è raro che apparenti manifestazioni d’affetto nascondano le insidie peggiori, precedendo "pugnalate" alle spalle da cui non abbiamo potuto guardarci. Se siamo passati per questa esperienza lacerante, non possiamo in alcun modo credere che tradire sia conveniente, anzi sentiamo l'urgente bisogno di trovare una persona di cui possiamo fidarci pienamente ed in ogni situazione. Il tradimento di Giuda si compì con un bacio. Il Signore Gesù, però, Colui che ha subito il peggiore dei tradimenti, è anche la Persona più fedele dell'universo. Se, superando ogni amarezza e diffidenza vai a Lui, troverai l'amico che ama in ogni tempo, nato per essere un fratello nella difficoltà. Se "i baci" di chi ti ha tradito sono stati amari segnando profondamente la tua vita, avvicinati oggi a Colui che può capirti e garantirti che resterà "il Fedele", sempre, perfino se tu dovessi venir meno.
Egli veglierà sui passi dei suoi fedeli (1° Samuele 2:9)
DIO CAMMINA CON NOI
L'Onnisciente veglia sui nostri passi avvisandoci della presenza di ostacoli improvvisi, liberandoci da eventuali trappole tese dall’avversario. Egli vigila sul tipo di terreno in cui si posano i nostri piedi, evitando che lungo il cammino siamo appesantiti dalla stanchezza, affinché non scivoliamo né sprofondiamo. Dio può appianare i colli o solidificare la molle argilla, ma anche farci prendere altre vie. Non recriminare, quindi, quando trovi sbarrate le strade che volevi prendere: Egli non guarda altrove, ma ti sta preservando da rischi che non scorgi. L’Onnipotente è con noi quando affrontiamo delle salite, scaliamo dei pendii scoscesi. Egli ci dona forze proporzionate alla pendenza; tuttavia, può anche dirci di lasciare a valle dei pesi inutili. Fidiamoci dei Suoi consigli. Il Signore veglierà sui nostri passi. È una promessa valida in ogni tempo e circostanza, fatta a tutti coloro che desiderano camminare fedelmente nelle Sue vie!
E quando furono saziati, [Gesù] disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda (Giovanni 6:12)
NULLA SE NE PERDA!
L’ordine che Gesù diede ai Suoi discepoli è di grande insegnamento per noi oggi. La prima considerazione riguarda il fatto che niente di ciò che viene da Dio è da buttare; siamo chiamati a raccogliere tutti i Suoi insegnamenti per ricordare tutte le Sue opere. Le esperienze che Dio ci permette di fare hanno un gran valore e devono essere serbate nel cuore per onorarlo. Inoltre, è bene, nei giorni di abbondanza, fare buon deposito, poiché potranno giungere giorni difficili nei quali dobbiamo attingere al patrimonio di benedizioni divine che già possediamo. "Raccogliere i pezzi avanzati", indica l’impegno dell’uomo; Dio distribuisce generosamente la Sua grazia, ma spetta all’uomo amministrala e custodirla. Alcuni dissipano i doni ricevuti dal Signore vivendo nella trascuratezza e perfino nella dissolutezza. Infine, è opportuno raccogliere il "pane avanzato", per condividerlo con altri; la benedizione di Dio raggiunge il suo scopo, quando porta beneficio a molti. Chi tiene, egoisticamente, tutto per sé, perde la benedizione celeste, ma chi dà generosamente sarà ricompensato.
Il Signore protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato, egli mi ha salvato (Salmo 116:6)
NELLO STATO IN CUI SEI
La fede può sempre attingere dal Signore energie celesti che né gli increduli né i superbi conoscono. Forse la tua condizione corrisponde allo stato d’animo del salmista: ti senti a pezzi e non sai come rimettere insieme i "cocci" della tua vita, o ritrovare ciò che hai perduto. Qualunque sia il tuo dolore, deponi ogni cosa ai piedi della croce di Cristo: là soltanto comincia la ricostruzione delle vite distrutte. In Gesù, Dio ha provveduto una salvezza ben più grande e profonda di qualsiasi abisso in cui puoi essere sprofondato. Hai già riposto male la tua fiducia rimanendo deluso? Indirizzala ora nel modo migliore: verso Cristo risorto. Non lasciarti frenare dai dubbi e dalla diffidenza, afferra la Sua mano tesa per tirarti fuori dai legami mortali del peccato. Proprio nello stato in cui sei, di miseria e debolezza, lascia che il potente amore di Cristo ti salvi per l’eternità!
Altro...
Or dunque temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà… scegliete oggi a chi volete servire (Giosuè 24:14, 15)
LA SCELTA PIù IMPORTANTE
Ogni giorno siamo posti dinanzi a delle scelte. Alcune di esse sono poco determinanti per il nostro cammino e per la nostra etica, altre invece influenzeranno profondamente la nostra vita ed il nostro destino. Ci sentiamo come davanti ad un bivio, dove l’errore ci porterebbe su un sentiero che, allontanandoci da Dio, ci farebbe inevitabilmente patire le sue amare conseguenze. C'è una scelta che possiamo definire la più importante in assoluto perché determinerà la condizione eterna di chi è chiamato a farla: decidere di accettare Gesù come personale Salvatore. Molti pensano di non trovarsi mai davanti a questa scelta e decidono di non farla. La mancanza di scelta è una scelta: il rifiuto. Caro lettore, oggi sei chiamato a fare la tua scelta per il Signore Gesù, che cosa deciderai? Scegli di servire il Signore, scegli la vita.
Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno (Giovanni 7:37, 38)
L’INVITO DIVINO
Gesù riconosce le necessità di ogni uomo: "Se qualcuno ha sete". Cosa indica la sete se non il bisogno innato dell’uomo di avere comunione con Dio: "O Dio, tu sei l'Iddio mio, io ti cerco dall'alba; l'anima mia è assetata di te…" (Salmo 63:1). Inoltre, Gesù propone la soluzione: "…venga a me e beva…". Egli è la "Roccia spirituale" che seguiva Israele nel deserto: "Ecco, io starò là dinanzi a te, sulla roccia che è in Oreb; tu percoterai la roccia, e ne scaturirà dell'acqua, ed il popolo berrà" (Esodo 17:6). è Cristo la fonte che ristora il peccatore: "Uno dei soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua" (Giovanni 19:34). Chi vuole bere l’acqua della vita deve lavare le proprie vesti nel sangue di Cristo, L’Agnello di Dio (Apocalisse 22:14). Non c’è vero ristoro senza purificazione! Infine, Gesù prospetta una benedizione: "Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno". Vai con piena fiducia ai piedi di Gesù, confessando i tuoi peccati che inaridiscono l’anima, e traboccherai della Sua vita esuberante.
Dio ha fatto ogni cosa bella a suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità (Ecclesiaste 3:11)
IL PENSIERO DELL’ETERNITà
Questo "pensiero dell’eternità" resta una prospettiva percepibile ma non perfettamente comprensibile alla mente umana. Cristo, però, permette alla fede di tradurlo in certezza della vita eterna. Dinanzi alla caduta di Adamo, Dio non rigettò la Sua creatura: il Creatore è divenuto anche il Redentore, manifestando il Suo proposito di riscattarla col prezioso sangue di Gesù, ben preordinato prima della fondazione del mondo. Chi rimarrà ostile al pensiero ed all’opera di Dio dovrà rendere conto dinanzi al Suo trono, al momento del Giudizio. Caro amico, tu hai uno spirito che aspetta di essere vivificato e nel tuo cuore c’è il pensiero dell’eternità. Come sarai introdotto in essa? Non è una domanda cui dare una risposta evasiva. Considera che Dio, per mezzo di Gesù Cristo il Salvatore del mondo, ti offre la possibilità di godere l’eternità alla Sua gioiosa presenza.
Or vi era tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte a Gesù (Giovanni 3:1, 2)
LUCE NELLA NOTTE
La notte è sinonimo di "tempi oscuri, difficili". Il giorno, con la luce del sole, invece, ben raffigura una situazione serena e positiva. Due realtà che quindi si contrappongono e si contendono i nostri stati d’animo. Considerando l’esperienza di Nicodemo, dottore della Legge, non c’interessa sapere se scelse la notte per timore dei Giudei o perché spinto dallo zelo. In ogni caso, egli andò da Colui che, anche di notte, riceve chiunque è alla ricerca della verità e tutti quelli che si rivolgono a Lui bisognosi di luce riguardo alla Sua Persona e alle cose spirituali. Il Signore l’accolse e gli diede risposte che restano memorabili per noi e che segnarono la sua vita. Quando vai a Gesù, la notte per Lui è chiara come il giorno! C’è sempre una parola di conforto. Potresti arroccarti sulle tue certezze umane e restare nelle tenebre spirituali. Vai al Signore anche tu, disposto a rimettere in discussione le tue convinzioni religiose, entra nel raggio di luce della Sua benedetta e chiara Parola.