Venite, cantiamo con giubilo al Signore, mandiamo grida di gioia alla rocca della nostra salvezza! (Salmo 95:1)
LA ROCCA DELLA SALVEZZA
Il versetto è un invito ad innalzare dal cuore canti di lode e ringraziamento a Dio per la gioia che scaturisce dall’essere al sicuro in Lui. Il salmista realizza nel suo Signore un rifugio inespugnabile, una realtà su cui appoggiarsi in qualunque momento e circostanza della vita. Sono parole che rivelano sentimenti di fiducia e di stabilità, in grado di dissolvere lo smarrimento, il dubbio e l’incertezza. Nel salmista non v’è alcun dubbio riguardo alla salvezza perché confida in Dio, Colui che non cambia mai. Caro lettore, probabilmente stai vivendo momenti particolari o forse ti senti sopraffatto da mille inquietudini. L’invito della Parola di Dio ti giunge al momento opportuno: vai a Cristo, la Rocca vivente. Porta a Lui le tue ansie, il tuo peccato ed i tuoi fallimenti. Ricevi, per la fede nel Suo sacrificio, la gioia, la cura ed il conforto della Sua grazia infinita. Scopri in quest’oggi la grandezza di Dio, il ristoro che si gode dimorando alla Sua presenza.
Io ho invocato il tuo nome, o Dio, dal fondo della fossa; tu hai udito la mia voce (Lamentazioni 3:55)
DIO TI ASCOLTA
Quando pare che nessuno ti dia retta, sappi che hai l’attenzione di Dio: "Tu hai udito la mia voce", dice Geremia. Forse altri no, altri hanno altro da fare, ma Dio no! Egli è stato attento ed ha udito il tuo grido. Quando pare che nessuno ti stia vicino, Dio è presente. Noi ci allontaniamo da Lui, non Lui da noi. Il profeta riconosce che Dio "è sceso nella sua fossa", gli è stato accanto, tenendogli la mano, e la fossa non è stata più così profonda e buia! Quando nessuno ha una buona parola per te, allora scopri la consolante Parola di Dio: "Tu hai detto: 'Non temere!'". Se dovessi trovarti a toccare il fondo, grida al Signore e aspetta con fede. Anche tu potrai dire: "O Signore, …tu hai redento la mia vita". Dio può udire i sospiri più flebili del tuo animo. Alza gli occhi al cielo e scoprirai che il tuo aiuto viene dal Signore. Cristo ti ascolta, tende l’orecchio e la Sua mano verso te. Confida in Lui!
Camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono voltati indietro (Geremia 7:24)
DOVE PORTA IL CUORE?
Il versetto di oggi dà una spiegazione più che sufficiente: chi cammina seguendo "il proprio cuore" finirà per volgersi indietro. Un cuore ostinato, che s’irrigidisce sulle proprie posizioni ci farà abbandonare il Salvatore. Non esistono pause ininfluenti nel cammino spirituale: se non continui ad andare avanti, sarai inesorabilmente trascinato indietro, "Perciò bisogna che ci atteniamo vie più alle cose udite, che talora non siamo portati via lungi da esse" (Ebrei 2:1). Non è vita cristiana quella che stagna nei dubbi e incertezze perenni, che si trascina fra mille sollecitudini ed ansie; che continuamente ci fa voltare indietro per calcolare se quel che abbiamo lasciato alle spalle sia in realtà migliore delle promesse divine. La vita reale del cristiano, pur tra ostacoli d’ogni genere, è una vita dinamica, piena di energia, che avanza del continuo nella pienezza delle benedizioni celesti. Se non vuoi essere trascinato indietro, non hai scelta: devi proseguire ogni giorno alla luce della Parola di Dio! Con l’aiuto di Cristo, mano nella mano con Lui.
Colui che è potente da preservarvi da ogni caduta e da farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo (Giuda 1:2)
LA POTENZA DI DIO
L’uomo non può tutto, ci sono dei confini che egli non è in grado di oltrepassare, costretto ad inchinarsi dinanzi a situazioni più grandi di lui. Se ciò è vero, è altrettanto vero che Dio può ogni cosa. La Sua onnipotenza non ha limiti e le Sue possibilità sono inesauribili. Giobbe, un uomo vissuto tanti secoli fa, esclamava: "Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d'eseguire un tuo disegno" (Giobbe 42:2). Nulla esiste che sia troppo difficile per il Signore! Egli può liberare dalla schiavitù del peccato, può guarire da ogni infermità, può dare pace al cuore affranto, può esaudire ogni preghiera elevata secondo la Sua volontà e può dare speranza a chiunque. Le possibilità di Dio sono davvero immense! Invece di inchinarti dinanzi alle circostanze, inginocchiati davanti a Dio; invocalo e sperimenterai che Egli: "Può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente al di là di quel che domandiamo o pensiamo" (Efesini 3:20).
E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo (Giovanni 17:3)
CONOSCERE IL SOLO VERO DIO
Il versetto di oggi rivela la sostanza della conoscenza di Dio ed il modo per sperimentarla, affermando che si può aver accesso a Dio esclusivamente attraverso Colui che Egli stesso ha mandato per rivelarsi agli uomini. Gesù infonde nel cuore dell’uomo la certezza di essere in comunione con il vero Dio. In Lui vi è "tutta la pienezza della Deità" (Colossesi 2:9), poiché è "l’impronta della sua essenza" (Ebrei 1:3). Viviamo tempi di grande confusione anche religiosa. Una delle reazioni più errate, insieme allo scetticismo che rifiuta, a priori, ogni messaggio divino; è il voler accostarsi a Dio soltanto con il raziocinio. In ogni tempo, i veri credenti fondano e nutrono la loro fede sulla Parola di Dio e non sulle proprie capacità intellettive. Tutti quelli che in fede conoscono il Padre conoscono anche il Figlio, perché nessuno può conoscere Dio e rinnegare Gesù Cristo. Ogni riscattato che adora il Padre adora il Figlio, senza eccezioni. Questa è la conoscenza del Vero Dio, quella che cambia la vita, che procura salvezza eterna!
Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca e assetata (Proverbi 25:25)
LA BUONA NOTIZIA
Ricevere una buona notizia è sempre piacevole e spesso rinfranca il cuore. Tuttavia, dobbiamo constatare che sovente le cattive novità sono capaci di spegnere ogni entusiasmo, sovrastando per quantità ed effetti quelle buone. Eppure c’è una buona notizia che vale per ogni giorno e supera qualunque altra: l’Evangelo della grazia di Dio, che annuncia Gesù, venuto sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto. Il messaggio della salvezza in Cristo è la buona novella che rinfresca ogni anima assetata. Esso può rinnovare la vita di chi vi crede, donargli una profonda, esuberante vitalità spirituale nel deserto di questo mondo. Ti senti inaridito nelle tue ansietà, stanco degli affanni della vita, deluso da te stesso e dagli altri? Accogli l’annuncio divino che ti sollecita a chiedere perdono per i tuoi peccati. La tua vita, trasformata dall’amore di Dio, diventerà a sua volta una buona notizia, una lettera di Cristo per chi è stanco ed assetato. Sappi che, qualunque cosa accada, nulla potrà separarti dall’amore di Dio, né impedire il Suo piano per la tua vita. Questa è davvero una notizia meravigliosa.
Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Ed egli entrò per rimaner con loro (Luca 24:29)
LA PRESENZA DI GESù
Due discepoli camminavano verso un villaggio chiamato Emmaus, lasciandosi alle spalle la periferia di Gerusalemme, dove Cristo era stato crocifisso. I loro cuori erano affranti e discutevano degli eventi appena accaduti. Sebbene alcune donne avessero testimoniato della Sua risurrezione, essi erano rimasti perplessi. Il Signore, accostatosi loro, cominciò a spiegargli le profezie che Lo riguardavano. Mentre ascoltavano la Sua voce e le Scritture si svelavano nella loro mente, essi provarono un conforto così profondo che la loro fede si riaccese, facendo ardere i loro cuori. Così, pur non avendolo ancora riconosciuto, invitarono Gesù a fermarsi con loro ed Egli accettò. Hai tu qualcuno che riesce a confortarti nei tuoi affanni, che ha risposte certe da contrapporre alle tue perplessità? Cristo è una persona unica; quei discepoli l’intuirono e non vollero lasciarlo andare via. Forse conosci tante persone e puoi vantare di avere molti amici. Sii certo, però, che nessuno di loro potrà mai parlare al tuo cuore come Gesù.
Se cade, non è però atterrato, perché il Signore lo sostiene per la mano (Salmo 37:24)
MAI ATTERRATO
Il cristiano che cammina nelle vie del Signore, può scivolare, e se ciò dovesse avvenire, Dio è pronto a perdonarlo. Colui che ama il Signore può inciampare, ma la promessa di oggi è un sostegno straordinario per coloro che confidano pienamente in Lui. La Sua mano non si limita ad indicare la direzione, né addita la nostra colpa se cadiamo, ma ci afferra e risolleva per trasportarci verso il bene spirituale, cioè nella Sua volontà. Il sostegno di Dio è profondo, paziente, completo: include quel discernimento che ti fa evitare le trappole tese ad affossarti, quando rimani attaccato alla Sua Parola. Egli ti condurrà nelle vie e nei luoghi che fanno bene alla tua vita, coronando ogni tuo sano desiderio spirituale, con la Sua celeste approvazione. Se, invece, tu sei caduto, non tormentarti nella polvere e non dar retta a chi ti sussurra che è tutto finito. Non avverti la mano divina che t’ha evitato di sprofondare più in basso? Se non lasci quella presa, non sarai mai atterrato, non resterai schiacciato al suolo. Colui che t’ha preso per la mano destra, non ti lascerà mai!
Ma quei che ha ricevuto la semenza in buona terra, è colui che ode la Parola e la comprende (Matteo 13:23)
UDIRE E COMPRENDERE
Nella parabola, Gesù indica quattro tipi di suolo. Sulla strada opera il diavolo, che non può fare tutto quel che vuole. Sul terreno roccioso la Parola trova l’ostacolo della superficialità e non può radicarsi bene; il cuore subito la riceve e subito è sviato. Sul roveto opera il mondo; il terreno infestato dalle spine raffigura l’amore per gli inganni mondani, che assorbe tempo ed attenzioni vitali. Sulla buona terra agisce lo Spirito Santo. Questo suolo fertile rappresenta colui che ode, riceve, intende sinceramente l’Evangelo, che porta frutto. La Parola di Dio è il seme che fa sbocciare la fede in colui che l’ascolta. Non basta però soltanto udire, è necessario intenderla, assimilarla e metterla in pratica. Occorre cioè riconoscere il nostro stato di peccatori bisognosi di un radicale rinnovamento spirituale e credere che l’opera di Cristo sia perfettamente sufficiente a tale fine. Ricevi e custodisci la Parola, dissoda il terreno del tuo cuore, rimuovendo ogni indurimento ed ostacolo. Rifiuta le cure mondane, affinché essa sia fruttuosa alla gloria di Dio.
Ma Gesù non le rispose parola (Matteo 15:23)
IL SILENZIO DI DIO
Molti dicono di non credere nell’esistenza di Dio perché, in alcune circostanze della loro vita, hanno pregato senza ricevere alcuna risposta. In realtà, il silenzio di Dio non è affatto un segno della Sua disattenzione o di incapacità d’intervento nei nostri riguardi. Dinanzi a questa donna, Gesù rimase zitto volutamente. Egli ha sempre voluto condurre le persone ad una maggiore riflessione intorno a sé stesse, per rispondere alle loro più urgenti necessità. Il Dio cui gli uomini si rivolgono desidera che essi non gridino da lontano, ma si accostino per sentire il calore della Sua presenza e udire la completezza della Sua volontà. Il silenzio del Signore è istruttivo quanto le Sue parole. Se stai invocando il nome di Dio con tutto il cuore, ma non giunge risposta, non ti scoraggiare; avvicinati alla Sua Parola, considera più profondamente i bisogni della tua anima e contempla il perfetto interessamento di Cristo, che, morendo per i tuoi peccati, ha risposto per te alle richieste della giustizia divina.
Altro...
Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono (Giovanni 10:27)
LA VOCE INCONFONDIBILE
Si racconta che un celebre tenore si presentò un giorno in una banca per incassare un assegno; la somma era elevata ed il cassiere gli chiese un documento di identità, che, però il cantante in quel momento non aveva con sé. Egli mostrò allora una lettera a lui indirizzata, ma l’impiegato fu irremovibile. Ad un tratto il famoso cantante ebbe un’idea: intonò un pezzo della Tosca con tale destrezza che il bancario, avendolo già udito in quel brano lirico, non ebbe più dubbi e si affrettò a pagare. La voce inimitabile era servita come mezzo d’identificazione. In un mondo che ignora il Suo messaggio, Gesù si presenta come il Buon Pastore che ha una relazione intima con il Suo gregge. Chi vuol udire la voce divina per meschino tornaconto personale, non svilupperà alcuna familiarità con Cristo. Quanti, invece, confidano nella Bibbia per seguire il Signore, imparando a godere i benefici dell’ubbidienza, affinano una sensibilità che permette di distinguere la voce del Signore da qualsiasi imitazione fraudolenta. Il fatto che Cristo ci conosce appieno rende sempre inconfondibilmente intima la Sua voce. Noi conosciamo di Gesù quanto basta per fidarci totalmente di Lui e realizzare la Sua promessa di donarci la vita eterna.
Non vi lascerò orfani; tornerò a voi (Giovanni 14:18)
LA PROMESSA DI GESù
La parola "orfano" intende la condizione di chi ha perso un genitore e con lui una serie di sicurezze indispensabili per un sereno sviluppo della propria personalità. Orfano è pure chi ha perso i suoi riferimenti più importanti, non ha più un modello cui ispirarsi e confidarsi per basare le proprie scelte. L’Evangelo, tuttavia, ci reca questa splendida notizia: Gesù non ci lascia orfani. Il Signore non ti nasconde che la scelta di essere giusto, santo e non conformato all’andazzo del mondo, in cui ognuno è smarrito seguendo la sua via; ti potrà causare la perdita di qualche affetto e un certo isolamento sociale. Gesù assicura, però, che ogniqualvolta sperimenterai ciò, Egli sarà con te! Non sei solo. Mentre Cristo non è con noi fisicamente, Egli lo è però spiritualmente, con ognuno di noi, non per mezzo di un padre umano, ma per lo Spirito Santo. Non si tratta di qualcosa di virtuale, bensì di una presenza spirituale! Il meraviglioso Consolatore ci sostiene, guida e protegge teneramente in ogni cosa, con la Sua saggezza e potenza divine.
Il Signore è buono; la sua benignità dura in perpetuo, e la sua fedeltà per ogni età (Salmo 100:5)
LA FEDELTà DI DIO
L’intero Salmo è un inno di ringraziamento che evidenzia alcuni aspetti del Signore. Dio Creatore, Cui si deve la lode per il respiro, la forza e la vita che ci dona ogni giorno. Dio Pastore, che ci custodisce e, come un gregge, ci cura amorevolmente. Dio è buono, non c’è cattiveria in Lui; siamo rassicurati che il Signore della nostra vita ci guiderà sempre nella direzione più giusta per noi, ci impedirà di fare passi sbagliati, e questo sarà sempre una manifestazione della Sua benevolenza. L’onestà e la lealtà sono virtù rare tra gli uomini, spesso imprevedibili e instabili. Considerando noi stessi dobbiamo ammettere le nostre incoerenze. C’è bisogno di fedeltà nella nostra società, nei posti di lavoro, nella famiglia, nella chiesa e, soprattutto, nel rapporto con Dio. Conoscere un Redentore fedele produce pace nel cuore e, al contempo, ispira il desiderio di essere come Lui. Mentre ci rallegriamo in questo giorno, celebrando Dio per quello che Egli è, apriamoci alla Sua benigna opera in noi, affinché possiamo assomigliargli sempre più in tutta la nostra condotta.
Deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge (Ebrei 12:1)
LA LEGGEREZZA DELL’ANIMA
È nell’istinto della natura umana corrotta sgravarsi dai pesi con qualche bugia o scaricando su altri le proprie responsabilità. Ciò che si ottiene con tali strategie, però, è soltanto un più stretto legame per l’anima, che è maggiormente appesantita dalla colpa. Qualunque sia il tuo carico, chiedi a Dio di mostrartene la causa, getta il tuo peso ai Suoi piedi ed Egli ti darà la gioia della Sua salvezza. Assumiti le tue responsabilità, senza celare o scusare nulla e, in virtù della Sua espiazione, sarai giustificato dalle colpe ed alleggerito da ogni fardello. Non continuare a trascinarti carico di pesi, ma trova in Cristo la forza per correre "corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:1, 2). Fermarsi appesantito o correre con perseveranza? A te la scelta, oggi.