E Agrippa disse a Paolo: "Per poco non mi persuadi a diventar cristiano" (Atti 26:28)
PER POCO... NON BASTA
Durante l’ingiusta detenzione a motivo della fede, Paolo compare prima dinanzi al governatore Felice e poi al suo successore Festo. In seguito giunge a Cesarea il re Agrippa che, avendo udito parlare di lui, chiede di incontrarlo per udire la sua difesa. L’apostolo, ancora una volta, racconta della sua vita passata, quando perseguitava i cristiani costringendoli alla bestemmia, e del suo incontro con Cristo che aveva trasformato completamente la Sua esistenza. Ora si trova prigioniero, perché intende portare a compimento la missione ricevuta dal Signore di testimoniare della Sua grazia annunziando liberazione, perdono dei peccati e guarigione a chiunque crede. A conclusione del discorso, Paolo rivolgendosi al re, chiede: "…credi tu ai profeti? Io so che ci credi". La risposta di Agrippa è quella del nostro testo. Egli sceglie di rimandare la decisione, non senza una punta d’ironia che, ancora oggi, lo eleva ad esempio negativo da non imitare. Caro lettore, oggi lo Spirito Santo t’interroga e ti chiede se credi davvero in Cristo come tuo Salvatore e Signore. Come rispondi? Prendi una decisione chiara e definitiva poiché non esiste una "quasi salvezza".
Poiché il paese del quale state per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti (Deuteronomio 11:10)
LA NUOVA VITA IN CRISTO
Israele era giunto alla fine di un lungo viaggio nel deserto, durato quarant’anni. Lasciato l’Egitto alle spalle, aveva davanti la terra promessa e una vita benedetta. Tuttavia, la successiva narrazione biblica dimostra come a questo fine non sia sufficiente cambiare ambiente, ma è fondamentale che il cuore umano sia trasformato dalla grazia redentrice di Dio, per impossessarsi delle benedizioni celesti che si ottengono per fede. Forse tu hai tanti rimpianti per come hai vissuto e vorresti voltare pagina, ma non sai come fare. La soluzione è Gesù Cristo; Egli desidera trasformare potentemente la tua vita. Fai di Lui il tuo Salvatore e Dio darà libero accesso "nel regno del suo amato figlio". I due paesi, infatti, rappresentano due opposte condizioni spirituali in cui l’uomo può trovarsi. Da una parte l’Egitto, figura di una posizione di schiavitù nel peccato e nelle sue conseguenze, infatti: "…uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto" (II Pietro 2:19). Dall’altra parte, Canaan raffigura la nuova posizione che godono quanti sono redenti da Cristo: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove" (II Corinzi 5:17).
La fede che si ha per mezzo di Lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione (Atti 3:16)
PERFETTA GUARIGIONE
L’uomo in questione era stato zoppo dalla nascita. Quando egli fu sanato per la fede in Cristo, non soltanto fu in grado di alzarsi e reggersi in piedi, ma ancor più poté compiere dei passi di natura spirituale, entrando nel tempio di Dio, per beneficiare non più di elemosine umane, bensì del perfetto dono della Sua presenza. Una perfetta guarigione è indubbiamente un’opera duratura, non un momentaneo sollievo emotivo, spontaneo o volutamente manipolato. Tuttavia, la perfezione della guarigione di una creatura umana indica soprattutto la completezza di un’opera compiuta dal Redentore, che ristabilisce la salute dell’intero essere suo: spirito, anima e corpo. Non pochi, purtroppo, miracolosamente toccati dal Signore, hanno poi continuato a camminare nell’incredulità o nelle superstizioni. La guarigione viene soltanto da Dio e porta a Lui, a rendergli il culto con profonda devozione e secondo la lucente verità della Sua rivelazione. Forse sei stato sanato da Cristo, ma non ti sei poi lasciato attirare dal messaggio della croce, per realizzare il perdono dei peccati. Lascia che Egli ti ristabilisca nella comunione con Dio, base della perfetta guarigione interiore.
Non cessate mai di pregare (1° Tessalonicesi 5:17)
LA PREGHIERA INCESSANTE
Per molti, purtroppo, pregare si riduce a qualche invocazione rivolta a Dio nelle difficoltà e, forse, ad un ringraziamento, se le cose sono andate come loro chiedevano. La Parola di Dio insegna ben altro. Attraverso la preghiera il credente esprime al Redentore l’adorazione e la lode; intercede per le necessità altrui e presenta al Padre celeste i propri bisogni, fiducioso che Dio risponderà secondo la Sua saggezza. Se stai invocando Dio per qualcosa, ma le circostanze sembrano aggravarsi anziché risolversi, non cessare di confidare nella Sua benignità. Se il Signore ti ha esaudito e ti trovi nel benessere, non cessare di dipendere da Lui: persevera nella preghiera. Essa è stata definita "il respiro dell’anima". "Non cessare mai di pregare", è come dire: "Non cessare di respirare l’ossigeno celeste", in un mondo inquinato dalla malvagità del peccato. Possa la tua fede essere caratterizzata da una vita di costante preghiera.
Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici (Giovanni 15:15)
IL VERO AMICO
L’uomo, per il suo stato spirituale ed i suoi atteggiamenti morali, contrapposti alla santità del Signore, è definito: privo della gloria di Dio e suo nemico. Condizione pesante e frustrante, perché pur avendo l’anelito alla giustizia, all’amore e alla pace, le persone sono condizionate dalla loro natura corrotta, senza realizzare le alte aspirazioni per cui sono state create. Soltanto la grazia di Dio può liberare da questo dramma; è la comunione con Lui che permette di realizzare tali propositi, elevandoci alla dignità di figli di Dio. Essere chiamati amici, quindi, non è qualcosa d’inferiore alla condizione di figli e neanche annulla l’ubbidienza fedele che, come Suoi servitori, dobbiamo rendere al Signore. L’amicizia di Cristo non suggerisce l’idea di un’insana confidenza che cancella il giusto rispetto per la maestà divina, ma introduce il cuore del redento nella comunione con Dio che porta a condividere, nei pensieri e nei sentimenti, la Sua volontà, senza subirla come un’incognita ansiosa e frustrante. Anche tu puoi essere liberato dal peccato e chiamato ad una tale relazione con Dio che ti rende amico di Gesù.
Io conosco la tua tribolazione (Apocalisse 2:9)
CONOSCIUTI DA DIO
Il versetto di oggi ci ricorda che nessuno può dire di essere stato dimenticato dal Signore. Egli, infatti, conosce tutto di noi e nulla sfugge alla Sua comprensione e al Suo controllo. Cristo, avendo subito sulla terra tutto ciò che noi affrontiamo può "simpatizzare con noi nelle nostre infermità". Egli conosce appieno l’origine e le finalità di ogni tribolazione che ci affligge. Se Dio ha permesso la tua avversità, Egli ne vede la motivazione, sa perfettamente cosa essa può produrre di positivo nella tua vita. Anche quando resta in silenzio, non significa che Cristo è disinteressato al tuo problema, ma attende l’ora opportuna affinché, mediante il Suo intervento, Dio sia maggiormente glorificato. Il Signore è fedele e non permetterà che tu sia provato oltre le tue forze; anzi, ti aiuterà ad uscirne. "Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te" (Isaia 49:15). Abbi fiducia nel Signore.
Preparati ad incontrare il tuo Dio (Amos 4:12)
L’ULTIMA SCADENZA
Tutti noi dobbiamo confrontarci con varie scadenze. Quella che, secondo logica, reputiamo l’ultima scadenza della vita, in realtà è, per importanza, la prima a cui dobbiamo assolvere: prepararci all’incontro con Dio. La Bibbia dice: "È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Ebrei 9:27). È insensato trascurare la preparazione necessaria per questo appuntamento inevitabile. Troppa gente si prepara per il futuro prossimo, senza minimamente preoccuparsi d’incontrare il Creatore. Tanti, purtroppo, a causa delle sofferenze si dicono pronti a morire ignorando che la morte non è la fine di tutto, ma apre le porte verso l’eternità. E tu, ti sei preparato ad incontrare Dio? Dove pensi di passare la tua eternità? Ti sei rivestito della giustizia di Cristo, secondo l’invito dell’Evangelo? Se non hai accettato Gesù come tuo personale Salvatore, fallo senza rimandare! Chi Lo riceve oggi come Redentore, non temerà di trovarlo un giorno quale Giudice. Credi in Gesù che ha sparso il Suo sangue per il perdono dei tuoi peccati e che è risorto per la tua giustificazione. Allora potrai affrontare l’ultima scadenza con piena serenità.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove (2° Corinzi 5:17)
UNA VITA NUOVA
L’uomo esiste per volontà di Dio, al quale ha donato vita completa: spirituale, sentimentale e fisica. La disubbidienza dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, ha introdotto nel mondo la triste realtà del peccato, interrompendo il rapporto di fiducia ed intimità che l’uomo aveva con Dio. Per questo motivo la creatura umana vive separata dal Creatore, con una natura incline al male, irreparabilmente destinata ad una sorte eterna angosciosa. Dio, però, si è rivestito della natura umana ed ha portato sulla croce i nostri peccati. Credendo in Cristo, chiunque è affrancato dalla punizione eterna; le sue colpe sono cancellate, il potere del peccato che incatena l’anima è spezzato. Riceviamo una mente nuova, cerchiamo nuovi obiettivi, possediamo nuovi desideri. In sostanza, per mezzo dello Spirito Santo, siamo nuove creature. Intorno a noi le cose sono ancora quelle della vecchia creazione deturpata dal peccato, ma chi è in Cristo può ricevere ogni giorno il perdono dei suoi peccati mediante il sangue il sangue che Egli ha versato sulla croce.
Dio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità (Giovanni 4:24)
LA NATURA DI DIO
Da tempi antichissimi l’uomo ha creato divinità d’ogni tipo, si è fatto degli idoli di legno, pietra ed altro; ha chiamato "dio" le forze della natura, l’ha rappresentato attraverso immagini d’ogni creatura. Nonostante ciò, il dubbio rimane: "Com’è Dio?". l’Evangelo risponde con profonda chiarezza: "Dio è spirito". La risposta di Gesù alla Samaritana supera e annulla tutto ciò che le religioni d’ogni tempo hanno insegnato e insegnano intorno alla natura di Dio. La risposta di Gesù è tale da essere completa, senza aggiunta di commenti: Dio è spirito! Egli non può essere rappresentato, in alcun modo. Il fatto che Dio sia spirito, non significa che sia astratto o intangibile. L’uomo non vede il vento, ma ne avverte l’esistenza e l’azione. Caro lettore, non percepisci la presenza di Dio? Il motivo è semplice: Lo stai cercando attraverso mezzi e metodi che offuscano la Sua gloria. Per vederlo hai bisogno di conoscere Cristo, Che ha detto "…Chi ha veduto me, ha veduto il Padre…" (Giovanni 14:9). La gloriosa realtà del Signore sarà visibile solamente attraverso un’adorazione che rispetti la Sua natura, perché "…i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità" (Giovanni 4:23).
Considera dunque la bontà e la severità di Dio (Romani 11:22)
LA BONTà DI DIO
Considera la bontà di Dio. La vita è una manifestazione della bontà di Dio. Tu che ti lamenti, che ti mostri insoddisfatto di quello che hai, considera la bellezza della vita che Dio ti ha dato, anche quando essa è difficile, faticosa, travagliata. Ringrazia Dio per la Sua provvidenza fino ad oggi. Considera la bontà del Signore in tutte le liberazioni che ti ha concesso, in tutte le occasioni nelle quali ti ha tirato fuori da qualche pericolo o ti ha mostrato la Sua protezione. Considera la bontà del Signore soprattutto nella salvezza che ti vuole dare in Cristo: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). La bontà del Signore si manifesta con il dono della Sua grazia, vale a dire nel trattare l’uomo non secondo ciò che esso merita, ma secondo la Sua misericordia. Caro lettore, considera tutto questo, accetta il Suo dono e ringrazialo di cuore.
Altro...
Dio disse a Noè: Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia (Genesi 7:1)
DIO PARLA E SALVA
Dio parlò a Noè, che pur vivendo in mezzo a una generazione incredula e malvagia, trovò grazia ai Suoi occhi, perché prestò fede alla Sua Parola. Egli fu ubbidiente, realizzando la salvezza per sé e per la sua famiglia. In questo versetto possiamo riconoscere tre preziose verità: Dio parla e salva. Come Dio parlò a Noè, così Egli parla a noi oggi. Per mezzo della Sacra Bibbia, Egli vuol farci conoscere la Sua volontà e ci dice: "Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua" (Atti 16:31). Gesù Cristo è l’arca della salvezza che Dio stesso ha preparato per noi. Chiunque entra per Lui sarà salvato dal giudizio divino. Noè costruì l’arca da sé, mentre Dio ha mandato Suo Figlio nel mondo "affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Dio salva: hai accettato Gesù Cristo nella tua vita quale tuo personale Salvatore? Se non lo hai ancora fatto, Dio ti dice oggi: "Entra nell’arca". Non indugiare, ubbidiscigli e sarai salvato.
L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti ambedue il Signore (Proverbi 20:12)
NON ESSERE INDIFFERENTE
L’indifferenza al male è spesso un peccato tanto grave quanto quello di chi il male lo commette. Una delle parabole raccontate da Gesù narra di un uomo che, trovandosi in viaggio, si imbatte nei briganti che lo derubano, lo feriscono e se ne vanno col bottino, lasciandolo sulla strada a morire. Per quella stessa strada scesero due persone religiose, prima un sacerdote e poi un levita, ambedue questi uomini rimasero indifferenti e veduto il moribondo passarono oltre. Subito dopo scese un samaritano che, invece toccato nel cuore da quanto udiva e vedeva, si fermò e si prese cura di quel moribondo, salvandogli la vita. Il peccato dei due religiosi fu di omissione, quello di non fare nulla, quando avrebbero potuto fare qualcosa. Caro amico, non essere indifferente all'Evangelo, all'amore di Dio, all'Opera compiuta da Cristo Gesù, ma credi nel Signore e invoca la Sua Grazia ed Egli ti salverà.
Non è più a motivo di quel che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi, e sappiamo che questi è veramente il Salvator del mondo (Giovanni 4:42)
L'ESPERIENZA DI SALVEZZA è PERSONALE
Ti sarà capitato, quasi certamente, di udire da altre persone che Gesù è buono ed è potente a compiere miracoli. Ti avranno parlato di un Dio che ancora oggi può fare cose grandi in favore di chi lo cerca con fede e l’invoca di vero cuore. È la stessa testimonianza che udirono i concittadini della donna samaritana, la quale avendo sentito parlare Gesù ed avendo compreso che Egli era il Messia, raccontò a tutti di Lui. Che cosa fecero costoro? Una cosa giusta: andarono dal Signore e Lo invitarono, Gli fecero domande ed attesero risposte. Il risultato fu che quegli uomini, colpiti dalle Sue parole, realizzarono anche loro che Gesù era il Messia, cioè il Salvatore del mondo. Se finora hai udito qualche parente o un amico che ti ha parlato di Gesù, è tempo che tu verifichi la veridicità di un messaggio così importante. Perché non rivolgerti adesso direttamente al Signore? Prova a pregarlo, con semplici ma sentite parole, chiedigli di parlarti personalmente, di rivelarsi proprio a te. Caro amico, ascolta la Parola di Dio, credi in Cristo Gesù e accettalo nel tuo cuore ed Egli ti salverà.
In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l'impurità (Zaccaria 13:1)
UNA FONTE APERTA
Sebbene questa parola profetica faccia riferimento alla fine dei tempi, possiamo constatare che “quel giorno” ebbe inizio al Calvario, dove Gesù versò il Suo sangue per la nostra salvezza. Fin da allora Dio ha aperto per noi una fonte di benedizione ed immenso ristoro. Chiunque lo desidera può attingere con gioia alle fonti della salvezza, accostarsi al Signore e ricevere in dono la vita eterna. Fino a quando Dio terrà aperta questa fonte di purificazione e di salvezza? Fino a quando la benedizione divina si manifesterà all’umanità decaduta? Non lo sappiamo. Le Scritture tuttavia ribadiscono che non si tratta di una bontà permissiva, per cui Dio benedice lo stesso tollerando i nostri peccati. Il messaggio biblico è un appello amorevole, ma dichiara sempre che senza purificazione non vi è ristoro! La fonte è ancora aperta, ma prima di dissetare essa deve purificare il cuore dell’uomo! Queste parole potrebbero essere la tua ultima opportunità: accostati a Gesù per essere lavato e saziato.