"Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo." (Efesini 4:26,27)
COMPORTAMENTI CRISTIANI
Ci sono dei comportamenti che è giusto che il cristiano tenga nella sua vita e ci sono delle situazioni che sembrano non aver niente a che vedere con la vita cristiana, eppure esistono e ce ne rendiamo conto ogni giorno. A volte le vicende della vita ci portano ad essere nervosi, tesi ed il nostro carattere non ci aiuta a mantenere la calma e l'autocontrollo. Se è vero che il Signore cambia il nostro carattere modellandolo in base alla Sua Parola, è anche vero che questo non avviene istantaneamente, ma è il frutto di un lavoro costante e incessante che Dio opera nella vita di ciascuno di noi. Tuttavia, a volte può accadere che l'ira si impadronisce di noi procurandoci amarezza. Ci sentiamo indegni di essere chiamati cristiani. Vorremmo che ciò non accadesse mai, ma purtroppo accade e senza l'aiuto di Dio accadrebbe sempre più spesso. Allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo chieder l'aiuto a Dio e Lui ce lo darà affinché non pecchiamo e non ci allontaniamo dalla Sua grazia. L'ira è uno stato d'animo che dispiace a Dio, ma in qualche modo è tollerato. Il peccato no. L'ira dovrebbe essere il frutto di un momento, e Dio ci invita amorevolmente a non far tramontare il sole sul nostro cruccio.
"Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio." (Matteo 5:9)
AMORE DOPO TANTO ODIO (III)
Le parole di Enzo colpirono il cuore del cugino tanto che quest'ulti.mo gli diede appuntamento la sera successiva per continuare il discorso. La notte sembrava non passasse mai ed il giorno seguente Enzo pregò molto. Giunta l'ora dell'appuntamento, Enzo bussò alla porta del cugino, il quale lo invitò ad entrare con affetto, ma sia lui che la moglie erano pronti per uscire: volevano incontrare la madre malata. Era passato già troppo tempo dall'ultima visita e non ne volevano perdere altro. L'incontro fu la manifestazione dell'opera amorevole di Dio. Madre e figlio si abbracciarono e un misto di sentimenti coinvolse tutti. La pace era tornata! Vent'anni d'odio avevano portato ogni genere di male, ma un istante d'amore ne aveva spezzato le catene! Voglia Iddio far comprendere a quanti si trovano in simili circostanze che l'amore e il perdono sono i mezzi più belli ed efficaci per ottenere vittoria!
"Ora, o figliuol d'uomo, io ti ho stabilito come senti.nella per la casa d'Israele, quando dunque udrai qual.che parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia." (Ezechiele 33:7)
AMORE DOPO TANTO ODIO (II)
Enzo era stanco, scoraggiato, ma soprattutto deluso dal comportamento dei suoi cari. Una mattina, come era solito fare, aprì la Bibbia e il suo sguardo si posò sul capitolo 33 del profeta Ezechiele. Il richiamo del Signore ad intervenire era forte. La responsabilità per non farlo era ancora maggiore. Il Signore era chiaro:"...Quando avrò detto all'empio: "Empio tu per certo morrai!" e tu non avrai parlato per avvertir l'empio che si ritragga dalla sua via, quell'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano" (Ezechiele 33:8). Quelle parole erano per Enzo come un martello. Una sera rientrando a casa decise di chiamare suo cugino, ma prima pregò sinceramente il Signore di guidarlo. Telefonò al cugino spiegandogli che sua madre era gravemente ammalata e desiderava tanto riabbracciarlo prima che fosse troppo tardi. L'uomo sembrò indifferente a tal notizia, ma egli incalzò: "Se tua madre morirà si porterà dietro il suo orgoglio, e in questo vi somigliate, ma anche un gran dolore per non averti visto. Tu porterai un peso eterno che ti condurrà in giudizio davanti a Dio, perciò non indurire il tuo cuore e otterrai bene per la tua famiglia." (Continua)
"Un fratello offeso è più inespugnabile di una città forte, e le liti tra fratelli sono come le sbarre di un castello." (Proverbi 18:19)
AMORE DOPO TANTO ODIO (I)
Tra un uomo, le sue due sorelle e la loro madre nacque una disputa per la proprietà di una piccola casa. Il figlio pretendeva quella casa, ma per svariati motivi essa fu assegnata ad una delle sue sorelle. Da quel momento iniziò una lunga serie di malintesi, di risentimenti, di dispute, che hanno contribuito ad ingrossare sempre più i canali dell'odio, del rancore e del disprezzo separando le famiglie, compresi i bambini nella loro innocenza. Protagonisti di questa sto.ria sono anche i maldicenti che attizzano il fuoco della discordia invece di spegnerlo. Enzo, rispettivamente cugino e nipote degli interessati alla disputa, cercò di porre fine alla vicenda, ma era come parlare ad un muro. Vent'anni di insistenza e nessun segno di apertura dei loro cuori, ma forse qualcosa si poteva ancora fare... (Continua)
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." (Matteo 24:35)
LA STAGIONE È VICINA
In più parti della Bibbia l'arrivo della stagione estiva è paragonato al momento della "resa dei conti" per il mondo. I segni che accompagnano la sua venuta sono tanti: il clima più caldo, gli alberi in fiore, le giornate più lunghe. Allo stesso modo il ritorno del Signore è accompagnato da segni particolari descritti molto chiaramente nei Vangeli, e proprio in questi tempi, tutto ci dice che Gesù sta per tornare. Nessuno può sapere l'ora, il giorno, il mese o l'anno, ma una cosa è certa: dobbiamo prepararci ogni giorno, come se Gesù tornasse oggi stesso. E' detto che Egli arriverà come un ladro, nel momento in cui non pensi, all'improvviso, e non avrai più tempo per nulla! Le cose che ci circondano passeranno, cieli e terra compresi, ma le Parole del Signore rimarranno in eterno e chiunque le accetterà vivrà in eterno, non passerà. Accogli il Signore nella tua vita ed Egli ti donerà più di quel che il tuo cuore desidera. Non indugiare!
"Quanto son numerose le tue opere Signore! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze. Ecco il mare, grande e immenso, dove si muovono creature innumerevoli, animali piccoli e grandi... Tutti quanti sperano in te perché tu dia loro il cibo a suo tempo. Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano e sono saziati di beni." (Salmo 104:24-28)
LA GLORIA DI DIO
Questi versi riassumono l'atteggiamento di tutta la creazione davanti al proprio Creatore. " Tutte le opere di Dio sono assolutamente incapaci di conservare la propria vita. Se la creatura è incapace di crearsi da sola, è anche totalmente incapace ed impotente davanti alle proprie necessità. La creazione intera è "obbligata" ad un'unica regola: sperare e confidarsi interamente nel suo Creatore. E' una verità semplicissima ed evidente, ma confesso che non ci avevo mai pensato! Tante volte mi sono chiesto: perché Dio ha dato la vita a tutte le sue creature? Mi dico: è perché in loro Dio può manifestare e far risplendere la Sua saggezza, la Sua potenza e tutto il Suo amore. Egli stesso, in ogni istante della loro vita, è tutto ciò di cui hanno bisogno. Nella natura stessa di Dio c'è il desiderio di provvedere alle Sue creature. In noi, quali creature particolari di Dio ci deve essere il desiderio di sperare in Lui, di attendere da Lui e di ricevere da Lui tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
"Abbiate gli stessi pensieri gli uni verso gli altri; non aspirate alle cose alte, ma attenetevi alle umili, non siate savi da voi stessi." (Romani 12:16)
LAVORI UMILI
Sono molto affollate le fila delle posizioni che portano ad ottenere onori; deserte quelle che richiedono lavoro e sudore. In ogni casa, in ogni gruppo, in ogni azienda si possono notare delle aree trascurate. In ogni casa c'è bisogno che qualcuno si adoperi per riparare qualche guasto, che spacchi o carichi la legna, che pulisca il camino, che riordini il ripostiglio. Ci vuole una buona dose di volontà e umiltà per adempiere questi compiti. In ogni gruppo si tende a star vicini ai "leader", ad accontentarli e tenerseli amici, trascurando i meno ambiziosi, i più umili e i meno pretenziosi. La vita è fatta di scelte e se, a volte, non siamo proprio noi a scegliere cosa fare o con chi abitare, è sempre bene sapersi adattare alla luce dell'amore di Dio. L'umiltà è una grande dote! Coltiviamola con rispetto e cura. Accontentiamoci di quello che il Signore ci dona giorno dopo giorno e impariamo a lamentarci meno! Il Signore benedica le nostre vite!
"Perciò disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?». Simon Pietro gli rispose: «Signore da chi andremo noi? Tu hai parole di vita eterna»." (Giovanni 6:67,68)
VUOI ANDARTENE?
Capita, a volte, di avere l'ansia di andare via da qualche posto: ci si sente a disagio perché non ci piace, si vuole uscire in fretta. Ci si aggrappa ad ogni scusa possibile per togliere il disturbo, per uscire da quel luogo e situazione così imbarazzante. Nell' episodio espresso dal versetto di oggi è lo stesso Gesù che chiede ai discepoli se vogliono andarsene ed essere liberi di con.durre la vita di prima. Non sappiamo il motivo che aveva indotto il Maestro a formulare quella domanda, ma di certo sappiamo che voleva essere sicuro che i discepoli avessero fatto la scelta di seguirlo perché convinti e in piena libertà. Pietro rispose pronta.mente alla domanda del Suo Signore dicendo che non c'era altro posto dove essi desiderassero andare. E tu? Dove vuoi andare? Ricordati che solo Gesù ha parole di vita eterna ed è l'unico che non crea disagi perché ti accetta così come sei. Non allontanarti da Gesù, non scoraggiarti e vai avanti. Egli ti ama ed è pronto ad accoglierti in mezzo a quelli che gradisce.
"Ecco, tu ami la sincerità nell'interiore; insegnami dunque sapienza nel segreto del cuore." (Salmi 51:6)
LA SINCERITÀ
Una delle qualità che l'uomo deve possedere per essere gradito a Dio è la sincerità. Avere un cuore ed un animo sincero, onesto, è una gran benedizione agli occhi di Dio e degli uomini. Il termine sincero significa senza cera, senza falsità. Gli antichi commerciavano molti vasi e cocci vari di terracotta, argilla e altro. Questi, venivano usati quotidianamente in casa come recipienti o semplicemente come decorazioni. Per loro propria natura erano soggetti a facili lesioni o rotture. Il commerciante, che voleva comunque venderli, attuava una riparazione con la cera. Essa era fatta asciugare e coperta con dello stucco. Vi si decorava sopra e tutto sembrava perfetto. Il compratore attento, però, controllava il materiale minuziosamente e spesso in contro luce ne evidenziava i danni. Dio vuole che il nostro cuore sia sincero, non falsato da buonismo e finti sentimenti d'amore. Possiamo ingannare quanti ci circonda.no, ma non Dio, che scruta nell'intimo e valuta la sincerità del nostro animo. Umiliamoci davanti al nostro Creatore e chiediamogli un cuore sincero!
"Poiché è lui che è la nostra pace...ed ha abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa dell'inimicizia, la legge.." (Efesini 2:14,15)
LA LEGGE (II)
Oggi viviamo il tempo della Grazia, non dobbiamo, perciò osserva.re vincolanti cerimoniali, o regole rigidamente restrittive. La Legge aveva essenzialmente il compito di convincere gli uomini di peccato, di evidenziare le loro trasgressioni e di prospettare il giudizio e la conseguente condanna per i peccatori. Dopo la morte di Gesù, la Legge non ha assolto più il suo primario compito. Ad eccezione dei Dieci Comandamenti, non abbiamo nessuna ferrea regola da osservare. Dio sapeva che l'inadempimento della Legge era la causa d'inimicizia con gli uomini. Era troppo rigida e pertanto ha offerto Gesù affinché nel Suo nome le genti siano salvate. Ovviamente, il fatto che non ci sia più la Legge, non significa che il credente cade in una sorta di libertinaggio, dove tutto o quasi gli è concesso. E' chiaro che restiamo sottomessi alla Parola di Dio quale unica regola di fede e di condotta, sottomessi all'eterna legge dell'amore, la sola garanzia di libertà e pacifica convivenza. Non trascuriamo questo importantissimo momento. La Grazia è offerta a tutti gratuitamente, semplicemente ravvedendosi dal peccato e credendo nel potente nome di Gesù.
Altro...
"Poiché è lui che è la nostra pace...ed ha abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa dell'inimicizia, la legge.." (Efesini 2:14,15)
LA LEGGE (I)
Con il termine "Legge" indichiamo la legge dell'Eterno. Questa si trova nel Pentateuco, ossia nei primi cinque libri della Bibbia. I Dieci Comandamenti e gli statuti che ne derivarono, dati sul Sinai, sono la costituzione dello stato teocratico, cioè retto in base alla volontà e ai comandamenti di Dio. Il popolo intero udì la promulgazione di questa legge fondamenta.le. L'insieme di tutti gli ordinamenti che regolano il culto, che salva.guardano i diritti dell'uomo, che ispirano la condotta individuale, che prescrivono le cerimonie dei sacrifici e delle feste, fu dato con.temporaneamente ai Dieci Comandamenti. Tra tutte queste regole veniva anche stabilito nei particolari la maniera d'avvicinarsi a Dio. Siamo tutti concordi nel pensare che il rispetto di tutte queste imposizione era davvero gravoso. Per ogni comportamento umano esisteva una regola da seguire, e più le imposizioni erano tante, più la natura umana tendeva a trasgredirle. Era davvero difficile sostenere tutto ciò, ma data la natura ribelle del popolo israelita era anche l'unico modo per evidenzia.re le sue carenze e renderlo migliore agli occhi di Dio. Era il tempo della Legge.
"Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Giovanni 19:24)
IL PADRE E IL FIGLIO
Nel capitolo 5 del Vangelo di Giovanni si parla della natura divina di Gesù che Lo rende uguale al Padre. Gesù ed il Padre sono profondamente uniti ed hanno gli stessi obiettivi, desiderano le stesse cose (v.19). Gesù, pur essendo uguale a Dio, è pur sempre Figlio e come tale è sottomesso al Padre, dipende dal Padre e fa ciò che Lui vuole in modo che gli uomini imparino a conoscerLo. Il Padre ed il Figlio sono legati da un rapporto d'amore. Per questo motivo il Padre è felice di farsi conoscere per mezzo di Gesù (v.20). Il Figlio, come il Padre, può trasmettere la vita, la vita eterna (v.21). Nell'Antico Testamento ciò era prerogativa esclusiva di Dio (Deuteronomio 32:39; 1 Samuele 2:6) e questi versi confermano incontestabilmente che Gesù Cristo è perfettamente Dio. Gesù dona la vita eterna a coloro che Lo ascoltano e credono nel Padre (v.24). Non si può essere salvati, senza passare necessariamente attraverso la persona di Gesù. "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:7).
"Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo..." (Efesini 6:11)
DALLA TESTA AI PIEDI
Ci siamo mai guardati allo specchio dalla testa ai piedi? O siamo abituati a specchiarci a metà? Abbiamo controllato se la nostra armatura spirituale è completa? Il grande pericolo deriva dal sostituire la fede con la religiosità, che è rassomigliante ad uno specchietto da tasca: comodo da portare, per nulla ingombrante e lascia vedere solo le cose che più saltano all'occhio. Spesso preferiremmo andare lonta.no da tutto e tutti, magari su un alto monte, ma il Signore ci manda invece nella valle, lì dove sono presenti l'affanno e il bisogno e dove è necessario portare e dimostrare l'amore di Dio. Si, Signore, fa che ognuno di noi possa rispecchiarsi in Te dalla testa ai piedi e come il profeta Nahum annunciare con gioia: "Ecco sui monti i pedi di colui che reca buone novelle, che annunzia la pace" (Nahum 1:15).
"L'angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli lo temono, e li libera." (Salmo 34:7)
ANGELI SENZA ALI (III)
Bisognava cambiare il tubo, ma non essendo pratico della zona, uno dei ragazzi andò a comprarlo al posto mio. L'affetto di quei ragazzi, che mi trattarono come se fossi un loro vecchio amico, aumentò la mia commozione e non riuscii a trattenere le lacrime. Il pensiero, però, andava soprattutto alla mia piccola nipotina e al pericolo che aveva corso. Uno dei tre per incoraggiarmi mi disse: "Sa, in genere, per aggiustare la maniglia del cofano ci vuole un pò di tempo, ma questa volta è bastato un attimo per sistemarla!". "Certo", risposi, Perché tutto coopera al bene di coloro che amano Dio!" Mi chiese della mia fede religiosa, ed io gli dissi di essere un pastore evangelico; così chiamò un giovane che stava lavorando: era anche lui un mio fratello in Cristo! Il mio cuore gioiva e glorificava Dio allo stesso tempo! Non conoscevo quel giovane, ma ci salutammo e ci abbracciammo nell'amore del Signore. Ero commosso: il Signore mi aveva fatto scampare da un grosso pericolo. Era intervenuto mettendo sulla mia strada degli "angeli" senza ali, ma con un grande e generoso cuore! Ringrazio Dio anche per aver imparato la lezione! Nessuna incoscienza vale la vita dei propri cari e la propria. Il Signore ci aiuti ad essere saggi anche in questo!