"Io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me". (Giovanni 10: 17-18)
UNA LIBERA SCELTA D'AMORE
Quel che Cristo ha fatto per noi l'ha fatto volontariamente, di Sua scelta, con gioia, per il Suo grande amore verso di noi. Non che noi meritassimo una tale immensa misericordia, ma perché così è la natura del Suo carattere. In realtà Egli non avrebbe potuto fare altrimenti. Non c'era nulla in noi che meritasse la Sua benigna attenzione. L'unico motivo in Lui era quello del Suo amore meraviglioso. Non siamo quindi sorpresi quando leggiamo nel Vangelo la dichiarazione di Gesù che per questo Suo amore Egli fu tanto amato dal Padre? Quest'amore non fu allora e non sarà mai morbido, senti.mentale o insipido, ma forte come l'acciaio, durevole come l'eternità e scintillante della lucentezza incandescente di un brillante. Per quest'amore Egli sopportò i maltrattamenti e le calunnie dei suoi giorni terreni da parte degli uomini malvagi ed egoisti. Deliberatamente scelse di deporre la Sua vita in quel modo ed affrontò le sofferenze della vita e di quella morte sulla croce per noi peccatori. Ma la Sua morte non fu la Sua fine, non poteva essere trattenuto da essa, nulla poteva ostacolare la Sua resurrezione
...Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto dell'Eterno (Giona 1:3)
UNA COMODA NAVE
Dio aveva comandato a Giona di recarsi a Ninive e di predicarvi il Suo giudizio; ma il profeta aveva preferito andare esattamente nella direzione opposta. Quivi trovò una comoda nave, pronta per salpare e per trasportarlo nella direzione desiderata. Anche noi, come Giona, vogliamo afferrare ciò che è comodo anziché quello che è nel piano di Dio. Quando trascuriamo il volere di Dio, troviamo tante scuse per imboccare la nostra propria strada. Le circostanze della vita devono essere esaminate alla luce della Parola di Dio, per vedere ciò che il Signore vuole dirci. Ben presto la "comoda nave" di Giona fu sballottata qua e là dalla tempesta ed egli fece spaventose esperienze prima che il Signore lo riconducesse sulla via che era secondo il volere divino. Guardati bene dal ritenere i tuoi desideri al posto di quelli del Signore e rivolgi oggi la tua preghiera a Dio, così come fece il salmista Davide: "Oh Signore! Fammi conoscere le Tue vie, insegnami i Tuoi sentieri".
Principio del vangelo di Gesù Cristo, Figliolo di Dio. E una voce venne dai cieli: "Tu sei il mio diletto Figliolo; in Te mi sono compiaciuto". (Marco 1:1, 11)
UNA BUONA NOTIZIA
Le parole che introducono questo libro: il vangelo di Marco, ci rivelano la natura di ciò che sarà narrato in seguito. Il Vangelo, dal Greco "la Buona Notizia", ci presenta, infatti, la più bella notizia che noi potessimo mai sperare. Aprendo i quotidiani o ascoltando i telegiornali, la nostra mente è sommersa da cattive notizie: omicidi, catastrofi, guerre ecc.. Ma grazie a Dio, esiste un libro, il libro dei libri, "La Sacra Bibbia" che ancora oggi, nonostante tutto vada verso la rovina, continua ad annunziare "la buona notizia" di Cristo Gesù, che essendo Dio si è fatto uomo per dare speranza a me e a te in questo mondo di disperazione, per donare guarigione ai malati e liberazione agli oppressi. L'aspetto più importante di questa buona notizia è che Cristo è venuto soprattutto per liberarci dal "peccato che così facilmente ci avvolgeva" (Ebrei12:1). Quest'annuncio non è il risultato di uno studio o una ricerca umana, ma è scaturito direttamente dalla fonte inesauribile dell'infinito amore di Dio.
Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce e dapre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. (Apocalisse 3:20)
UN INVITO PER TUTTI
Nella società moderna, molte persone sono abbandonate ed emarginate a causa della povertà e del livello d'istruzione. La Parola di Dio, la Bibbia, afferma che Dio non fa differenza tra le persone, Lui rivolge il Suo invito a tutta l'umanità e nessuno è escluso dal Suo amore. Gesù stesso affermò: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati". "Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Marco 2:17). Gesù è venuto per tutti coloro che riconoscono il loro stato di bisogno e di perdono per i peccati, per coloro che si rivolgono a Dio con umiltà, chiedendo la salvezza e la liberazione. Quest'opera redentrice di Cristo va contro le regole e le tradizioni religiose. Gesù sedeva a tavola con i peccatori, cosa che scandalizzava i religiosi dell'epoca... ancora oggi l'opera di Gesù e dello Spirito Santo, tramite i Suoi seguaci, scandalizza molti. Dio sta bussando alla "porta" di cuori disposti ad accettare il Suo invito e che non si lasciano intimorire dal giudizio delle persone.
Siate dunque imitatori di Dio, come figlioli suoi diletti;Camminate nell'amore, come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio aDio, qual profumo d'odor soave. (Efesini 5:1,2)
UN ESEMPIO DA IMITARE
Oggi tutti cercano un esempio da imitare, le varie mode tracciano le linee guida e tutti si adeguano, ma questo atteggiamento porta ad un appiattimento dell'intelletto umano e ad una repressione della propria personalità per adeguarsi agli standard dettati dalle mode. Tutto questo, però, è soltanto una facciata esterna di un edificio privo di fondamenta e di colonne che è destinato a crolla.re. La Bibbia, invece, ci mostra un esempio che rimane stabile nel tempo ed è immutabile, "Cristo Gesù", che ha dato la Sua vita come prezzo per liberarci dal nostro peccato. Gesù è l'esempio che noi dobbiamo seguire, perché con la Sua vita ha tracciato un sentiero nel quale noi possiamo camminare, essendo anche consapevoli che sarà Lui stesso a guidarci e sostenerci. L'amore che Lui ha dimostrato nei confronti dell'uomo, morendo sulla croce, dà consistenza e robustezza all'edificio che Dio sta edificando, "la Sua chiesa".
E quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: "È compiuto!" E chinato il capo, rese lo spirito. (Giovanni 19:30)Poi mi disse: "È compiuto! Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine. A chi ha sete Io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita".(Apocalisse 21:6)
TUTTO È COMPIUTO
Nella Bibbia, questa esclamazione è pronunciata due volte. Dio in queste due occasioni dichiara il compimento del piano di redenzione dell'uomo. La prima volta Gesù pronuncia questa frase mentre muore sulla croce pagando per le colpe dell'umanità: "È compiuto!". Con la sua morte e successiva risurrezione ha sconfitto per sempre Satana; ha adempiuto le profezie ed ha portato a compimento il meraviglioso piano di salvezza che Dio aveva annunziato già dalla fondazione del mondo. La seconda volta viene pronunziata dalla voce Divina che sta rivelando a Giovanni gli avvenimenti degli ultimi tempi. La voce ripete "È compiuto!", in questa profezia che Giovanni sta ricevendo, questa frase indica il compimento della promessa fatta a coloro che nel corso dei secoli hanno creduto in Dio. Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio, chiedendoGli di prepararci per quel giorno meraviglioso in cui Gesù porterà a "compimento" ogni cosa.
Per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno! (Filippesi 1:21)
C'È TUTTO DA GUADAGNARE
L'apostolo Paolo con quest'affermazione, fa capire il profondo legame che lo unisce a Gesù, legame inaugurato dalla sua con.versione a Cristo (dal Giudaismo alla rivelazione di Gesù sulla via di Damasco - Atti degli apostoli 9:1-19); seguito dal battesimo, e poi vissuto in tutte le circostanze della vita. Esperienza che ogni "cristiano" dovrebbe rivivere in se stesso, a sua volta. Ringraziamo allora Dio per la vita che ci ha dato, e senza disprezzarla, perché è proprio da questa vita terrena che si può sperare, per i meriti di Gesù Cristo, alla vita eterna; ravviviamo la nostra fede in Colui che è fedele alla Sua Parola. E quando vediamo avvicinarsi il giorno della nostra partenza, per la casa del Padre, non affliggiamoci, ma rallegriamoci, sapendo che la nostra redenzione è vicina (Luca 21:28). Se realizzerete questo, amici, sarete allora d'accordo con me, di non più dire: "Tutte le persone nate sono destinate a morire!"; ma direte piuttosto, come me: "Tutte le persone morte sono destina.te a riposare! Alleluia!".
Poiché non v'è distinzione fra Giudeo e Greco; perché lo stesso Signore è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che Lo invocano; poiché chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato. (Romani 10:12,13)
TROPPO FACILE...
Cosa bisogna fare per guadagnare la salvezza? Molte volte ho sentito che pronunciavano questa domanda! Ma voglio evidenziare che essa è posta in maniera errata, in quanto noi non potremo mai "guadagna. re" la salvezza. Dio nel suo infinito amore ha provveduto a salvarci mediante lo spargimento di Sangue del Suo figlio Gesù Cristo sulla croce. "Poiché è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede e ciò non viene da voi è il dono di Dio" (Efesini 2:8). La risposta di molti a questa semplice verità del Vangelo: "È troppo facile!". Siccome ci è stato sempre inculcato che bisogna fare delle opere meritorie e delle penitenze per riuscire ad ottenere la salvezza, allora ci è difficile accettare con semplicità ed umiltà la verità del Vangelo. L'orgoglio umano ed il desiderio di fare opere (meritorie) rende ancora più difficile accettare che il sacrificio di Cristo è l'atto unico, perfetto e sufficiente a garantirci la salvezza ed il perdono dei nostri peccati. "Il sangue di Gesù, Suo Figliolo, ci purifica da ogni peccato" (1 Giovanni 1:7).
Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me. (Galati 2:20)
TRASFUSIONE
Un bambino è appena nato eppure è già in pericolo di vita. In effetti, il sangue dei suoi genitori contiene degli elementi che non si accordano tra loro e se il bambino non è immediatamente curato, morirà! Grazie a questa tecnica che rimedierà a pompare sangue nuovo nelle vene del nascituro, sostituendosi a quello ereditato, la vita è assicurata. La Bibbia afferma che siamo tutti peccatori e che il cuore dell'uomo è insanabilmente maligno. Niente e nessuno potranno cambiare questa realtà se non l'azione di Gesù Cristo in noi. Colui nel quale Egli dimora è salvato dalla morte, ma colui che rifiuta questa "trasfusione", certamente morrà nel suo peccato. L'Apostolo Paolo esperimentò questo cambiamento... tanto da dire: «Non sono più io che vivo ma Cristo vive in Me". Questo è dunque il segreto della nostra serenità e della nostra forza interiore. Non è una religione, né una regola morale, è Cristo che vive in noi.
Avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in noi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. (Filippesi 1:6)
TIMORE DI NON FARCELA
Questo verso della Parola di Dio, è veramente molto prezioso a riguardo di coloro che temono di cadere e di non mantenersi saldi nella grazia. "Si tratta di un'opera di Dio". È, quindi, compito del pasto.re di custodire le pecore. Chi mai ha sentito dire che una pecora ha condotto il pastore all'ovile? Molti credono di doversi auto sorreggere e sorreggere anche Cristo; è opera del pastore quella di cercare e curare quelli che si affidano a Lui. Egli ha promesso di farlo... Si racconta di un capitano di marina che in punto di morte disse: "Gloria a Dio, l'ancora è salda!". Da questo comprendiamo che egli confidava in Cristo. La sua "ancora" era attaccata alla solida "roccia". Un irlandese disse in una occasione, che "egli tremava ma la roccia no." Noi abbiamo bisogno di poggiarci su Gesù, la roccia eterna. Nell'epistola a Timoteo è scritto: "Io so in chi ho creduto, e sono persuaso che Egli è potente da custodire il mio deposito fino a quel giorno", IL GIORNO DI DIO (2 Timoteo 1:12).
Altro...
"...direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà" (Matteo 21:3)
SUBITO LI MANDERÀ
Il Signore manda due dei suoi discepoli alla casa di un uomo che non è nominato, che essi non conoscono, e dice loro quel che avrebbero dovuto fare e quel che avrebbero trovato. Chissà quante domande sorsero nella mente dei due discepoli... ma soprattutto se il proprietario sarebbe stato d'accordo, almeno, di mettere a disposizione quegli animali? Il Signore risponde subito alle loro domande facendo trovare com'Egli aveva loro predetto. Che ristoro, in quel momento, per il cuore dei due discepoli ma ancor più per Gesù! Gli uomini erano stati testimoni della Sua grazia e della Sua potenza, aveva.no udito le parole d'amore che uscivano dalla Sua bocca e n'era.no rimasti sbalorditi. Egli aveva nutrito le folle e aveva guarito i malati; per tre anni erano stati testimoni di tutto ciò che Egli faceva, ed ora erano tutti concordi nel rigettarLo: che gioia dunque per il Signore poter con.tare sull'ubbidienza e sull'amore di "quell'uomo innominato!". Oggi Gesù continua ad essere rigettato; la gente sente parlare di Lui ma non né è attirata. Gesù conta poco nei pensieri di quelli che ci attorniano. Noi... diciamo d'amare il Signore; ma come risponde il nostro cuore, in giorni come questi, all'amore e alla grazia del nostro Salvatore?
E presi i sette pani, dopo aver rese grazie, li spezzò e li diete ai discepoli perché li ponessero dinanzi alla folla... e mangiarono e furono saziati. (Marco 8:6-8)
TI FIDI DI GESU'?
Supponiamo che i discepoli non avessero avuto sette pani ma solo tre o uno: che cosa sarebbe successo? Le folle sarebbero state saziate lo stesso. In effetti, in un'altra occasione Gesù aveva soltanto cinque pani, invece di sette, ciò nonostante Egli nutrì una folla ancora più numerosa e rimase un maggior numero di ceste piene d'avanzi (Marco 6:41-43). Puoi servire Dio con quel poco che hai. La Sua benedizione non dipende dalla dimensione o dalla quantità di quello che hai, ma dal fatto che tu lo voglia portare a Lui. Supponiamo che io non abbia nulla da portare, e allora? È impossibile, perché non esiste uomo che non abbia nulla da portare a Gesù. Né la Parola, né la cifra "zero" esistono nella Bibbia. Puoi portare la tua propria per.sona, quella persona che dice "Io non possiedo nulla, io non sono nulla"; tu, invece, hai qualcosa di valore: te stesso e la tua estrema povertà! Puoi, almeno, deporre i tuoi peccati ai piedi di Gesù. La Sua forza si mostrerà perfetta nella tua debolezza e ti farà grazia. Comincia con poco e, al posto di usarlo tu, questo poco, portalo a Gesù ed Egli lo benedirà e lo moltiplicherà grandemente.
Non errate, fratelli miei diletti. (Giacomo 1:16)
SEGUIRE LA PAROLA DI DIO
Quando siamo tentati, non dobbiamo mai dire: "Io sono tentato da Dio". Infatti Egli non può essere tentato dal male e né tenta alcu.no; invece, siamo noi ad essere tentati quando veniamo adescati, trascinati e sedotti dai nostri stessi desideri. Quando il desiderio scatta dentro di noi, dà vita al peccato ed il peccato, una volta generato, causa la morte. Per questo motivo non ci dobbiamo ingannare. Il Signore ci guida verso la luce, mediante la sua Parola, che illumina il nostro sentiero ed inoltre è una verità. Impariamo ad essere pronti ad ascoltare, lenti ad adirarci, perché la nostra ira non pratica e non produce quella vita giusta, santa che Dio desidera; anzi, il nostro farci giustizia da soli è come presentare un panno sporco davanti a Lui. Perciò sbarazziamoci di tutta la sporcizia immorale e del male che prevale così facilmente e accogliamo con umiltà la Parola che ci può salvare, stando accorti non solo ad ascoltarLa semplicemente ma sopratutto a metterLa in pratica; saremo così, considerati da chi ci osserva, persone gradite e ben accette agli occhi del nostro Creatore e Signore.
Ravvedetevi, e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati. (Atti 2: 38)
OGGI È TEMPO DI GRAZIA
Chiunque legge questo piccolo messaggio: si ricordi che può ravvedersi ora e liberarsi dal triste ricordo del passato. Iddio sta aspettando per perdonarti, Egli sta cercando di ricondurti a Lui. Io credo che la Bibbia insegni chiaramente che non v'è possibilità di ravvedimento dopo questa vita. Vi sono alcuni i quali, parlano di una seconda opportunità di ravvedimento dopo la morte, ma questo non è scritturale. Ho guardato nella Bibbia molto attentamente e non ho potuto trovare un solo punto in cui mi si affermasse che un uomo avrà un'altra possibilità di salvezza... quando è trapassato da questa vita. Perché si chiederebbe ancora dell'altro tempo? Abbiamo abba.stanza tempo ora da ravvederci. Potresti allontanarti dal tuo peccato in questo momento se tu lo volessi, invocando il perdono e la misericordia di Dio; Colui che dice: "Io non prendo piacere nella morte del peccatore, ma che egli si converta e viva". (Ezechiele 18: 32)