Per tutto v'è il suo tempo, v'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e uno per raccogliere. (Ecclesiaste 3:1)
NÉ PRIMA, NÉ DOPO
Una caratteristica invisibile e visibile di Dio è la Sua amministrazione degli eventi del mondo (perfetti o meno per noi uomini). Lui e l'economi.sta Supremo! Non ignora neanche un atomo della sua creazione; niente per piccolo che sia dell'intero universo. Non ci sono posti ed eventi, fisici e spirituali, che siano nascosti ai Suoi occhi e alla Sua diligenza. Il nostro pianeta, terra, sta vivendo cambiamenti climatici che sfidano i meteorologi e scienziati di tutto il mondo, non dimentichiamolo mai! "Siamo sotto il cielo!". Ci sono nel mare elementi e materiali tratti fuori per essere studiati: alberi, ed altro, di milioni di anni fa per scoprire i segreti dei passato nei suoi numerosi anelli. Sì, dobbiamo riconoscerlo, che gli uomini di scienza rivelano alcuni misteri di Dio in maniera che possiamo vedere quante meraviglie Dio ha fatto e come le ha messe al posto giusto e nel tempo giusto. Dio ha piani e proposi.ti per ogni cosa che Lui ha creato! Questo non potrebbe significare che ha avuto, ed ha, anche per la tua vita il tempo giusto di nascita e per darti la vita eterna?
... Gesù gli rispose dicendo: in verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno diDio. (Giovanni 3:1-9)
NUOVA NASCITA
Quando noi udiamo parlare della nuova nascita, facciamo sempre le medesime domande. Nicodemo chiese "come può avvenire questo? (v.9). La domanda, infatti, potrebbe essere; "perché dovrebbe avvenire questo?". La nuova nascita è una necessità rivelata da Dio: a) Perché senza di essa noi "...non possiamo vedere il regno di Dio (v. 3); né entrare " (v.5). Nel regno di Dio si entra quando noi siamo nati di nuovo, spiritualmente. b) Per questo motivo noi abbiamo la necessità di imparare a ragionare e camminare spiritualmente (v.2); c) Per questo noi abbiamo la necessità di una fresca e nuova partenza con Dio con l'aiuto dello Spirito Santo. Così non saremo fuori "né ora né mai"; ed anche i "perché" saranno sconfitti. Se tu apri la porta del tuo cuore... Ti sarà, anche, aperto il Regno di Dio... perché sarai una nuova creatura in Lui.
Gesù disse: Io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano ad esuberanza. (Giovani 10:10)
TUTTA L'UMANITÀ È MORTA
La Bibbia ci dice che per un uomo il peccato è entrato nel mondo. Dalla disubbidienza d'Adamo il peccato come un germe ha infettato fino ad oggi tutta l'umanità. I problemi morali e sociali di ogni generazione, inclusa quella in cui viviamo, non potranno mai essere risolti da professori d'università, dottori in medicina o psichiatri; nemmeno da capi di governo o da istituti di correzione, perché il male è nel cuore di ogni individuo. Il mondo è malato di una malattia spirituale e nessuna cura umana può guarirlo. La stessa Parola di Dio che ci dichiara il nostro stato attuale "Che siamo tutti morti nei falli e nei pecca.ti", ci offre anche il rimedio. Dio che vede le condizioni del genere umano ci rivolge il suo invito dicendo: "Riguardate a me... e sarete salvati". Perché ci vuole salvare? Egli ci vuole salvare perché ci ama di un amore eterno. Chi desidera la vita, deve credere ed accettare Gesù il Salvatore perché solo in Lui è la vita.
Infatti, se siamo stati totalmente uniti a Lui con una morte simile alla Sua, saremo uniti a Lui anche con una risurrezione simile alla sua. (Romani 6:3-5)
MORIRE PER RISORGERE
Tutte le persone nate, sono destinate a morire! Qualcuno potrebbe dire: Bella scoperta! Ma vedete, anche se è la logica della vita umana, resta sempre una riflessione pagana, poiché noi non siamo solo formati di un corpo, ma anche di un'anima e di uno spirito. L'apostolo Paolo, infatti, dirà ai Tessalonicesi: "Dio, che dona la pace, vi faccia essere completa. mente degni di Lui e custodisca tutta la vostra persona - spirito, anima e corpo - senza macchia fino al giorno in cui verrà il Signor nostro Gesù Cristo." (1 Tess. 5:23.) Gesù Cristo, prima di morire, affidò il suo spirito a Dio Padre, così, noi pure, essendo uniti a Cristo, quando noi moriremo possiamo contare su Gesù Cristo, il Giusto. Egli è il nostro avvocato presso il Padre; Egli si è sacrificato per ottenere il perdono dei nostri peccati, e non soltanto dei nostri, ma di quelli di tutto il mondo. (1 Giovanni 2:1-2). Dunque, il nostro spirito non morirà, ma passerà da questa vita terrena alla vita celeste, in attesa della risurrezione del corpo. Ora, sapendo questo, perché avere paura della morte? La morte è già stata vinta da Dio in Gesù Cristo che lo ha fatto risorgere, liberandolo così dal suo potere (Atti 2:24). O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è la tua forza che uccide? La morte è distrutta! La vittoria è completa! (1 Corinzi 15:55)
...E licenziatele, si ritirò in disparte sul monte per prega.re. E fattosi sera, era quivi tutto solo. (Matteo14:23)
UN MODELLO
In questo passo della Sacra Scrittura Gesù ci appare come un modello di vita. In effetti lo vediamo, dopo aver licenziato la folla che aveva nutrito col pane, ritirarsi in disparte sul monte per pregare; «fattosi sera, era quivi tutto solo». Il Signore dunque, prima di mettersi in cammino sul mare alla volta dei discepoli, cerca la presenza del Padre. Sul mare, la tempesta si era scatenata; ma contemporaneamente, durante le veglie della notte, Egli era solo col Padre Suo. Non voglio dire sia proprio questo che lo renderà capace di camminare sui flutti, perché era in grado di farlo comunque; ma col suo esempio ci mostra ciò che può rendere capaci anche noi di camminare attraverso i marosi: è la preghiera, la comunione col Padre. Dobbiamo realizzare che cosa significa pregare, a tu per tu, da soli "sul monte", da soli nei luoghi elevati ove possiamo entrare alla presenza di Dio, affinché, quando le prove sopraggiungono, noi siamo portati al di sopra delle difficoltà, come lo era il Signore.
Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non ve la do come il mondo dà. (Giovanni 14:27)
CHE TIPO DI PACE TRASMETTE GESU'?
La pace di Dio è una tranquilla consapevolezza che Egli è con noi in ogni circostanza, è la sensazione del Suo conforto in mezzo ai problemi della vita. Immagina una vita dove non hai bisogno di preoccuparti di nulla! Sembra impossibile, tutti abbiamo preoccupazioni al lavoro, a casa o a scuola. Ma il consiglio dell'apostolo Paolo è di trasformare le preoccupazioni in preghiere. Ti vuoi preoccupare di meno? Allora prega di più! Ogni volta che cominci a preoccuparti, fermati e prega. La pace di Dio è diversa da quella del mondo. Non si trova nel-l'ottimismo psicologico, bensì procede dalla certezza che Dio ci ama individualmente, risponde alle nostre preghiere, ci protegge e domina su ogni situazione. La pace che Dio dà, supera ogni intelligenza umana, è un dono in Cristo Gesù a tutti coloro che si accostano a Lui con la fede certa di ricevere la ricompensa. Gesù, il Principe della pace, ha anche detto: "Venite a me voi che siete stanchi e affaticati, ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28).
Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono diDio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:23)
CHE COS È IL PECCATO?
Il peccato è la violazione della legge di Dio, come l'infrazione del codice stradale è una violazione alle leggi dello Stato. Il peccato non è soltanto qualcosa di passivo, cioè l'assenza d'amore verso Dio, ma anche qualcosa di attivo, cioè il porre se stessi sul piano di Dio. È peccato rivolgere la propria attenzione e la propria cura esclusivamente a noi stessi invece di cercare con tutto il cuore di amare Dio. L'egoismo e l'egocentrismo sono forme di peccato tanto reali quanto il furto e l'omicidio. Sono i mali innati più sottili e raffinati e non si dà loro l'attenzione dovuta alla loro gravità. Coloro che si affidano a se stessi, che concentrano tutta la loro attenzione sulla loro persona, che non guardano al di là dei loro interessi, e non difendono altro che i loro diritti, sono peccati quanto lo è l'ubriachezza e la prostituzione. Per uscirne fuori c'è un solo modo e un'unica via, affidarsi intera.mente a Gesù che ci lava col Suo sangue da ogni peccato, dandoci il dono della vita.
Gesù gli rispose: << tu non sai ora quello che io faccio,ma lo capirai dopo>>. (Giovanni 13:7)
CAPIRE LO SPIRITO DEL VANGELO
Capire lo spirito del Vangelo non è facile! Non si tratta di sapere o avere una conoscenza; tutto questo non ci aiuterà a capire veramente il Vangelo. Ma allora? Mi direte... Allora per leggere e capire il Vangelo abbiamo bisogno della grazia. Usando un'espressione biblica, abbiamo bisogno di ricevere un nuovo cuore. Il cuore nuovo è la condizione necessaria per vivere una vita diversa, per essere una nuova creatura, per imitare Gesù Cristo, per capire l'Evangelo, per essere veramente cristiani a fatti e a parole. Come ottenere un cuor nuovo? Ebbene, se lo chiediamo come dei piccoli che non hanno pretese, che non si mettono a discutere per avere quello che chiedono, ma che domandano con umiltà, Dio ci darà un cuore nuovo. Perché è col cuore che si capisce veramente il Vangelo. Tutti i santi uomini, lo hanno capito così. Abbiamo tanti studiosi, parecchi di questi sono chiamati teologi. E la gente pensa che questi capiscono qualcosa del Vangelo! Eppure, cari amici, capita spesso che questi capiscono meno di tutti... Forse il loro troppo sapere, o la pretesa di sapere, n'è l'ostacolo. Dio ci aiuti e ci assista per mostrare a chi ci circonda la nostra testimonianza di cristiani!
Grazie siano rese a Dio che sempre ci conduce in trionfo in Cristo. (2 Corinzi 2:14)
CAMPIONI DEL MONDO (II)
Quei calciatori, che nel duemilasei si fecero onore sia per loro sia per il Paese che rappresentavano, l'Italia, nel diventare campioni del mondo, fecero divenire campioni anche tutti gli italiani. Se questa realtà è vera nel calcio, perché ti meravigli se ti dico che io credo verace e accetto per me e per la mia salvezza, ciò che è scritto nella Bibbia, ovvero che per la fede, nella morte e nella resurrezione di Gesù ho l'accesso a questa grazia, sono cioè perdonata e riconciliata con Dio? Gesù solo è morto sulla croce, trionfando sulla morte, Lui solo è risuscitato ed è tornato in gloria alla destra del Padre. Tutto ciò che mi rimane da fare è di partecipare alla Sua vittoria mediante la fede. Lui rappresentava me sulla croce, come quegli undici calciatori rappresentavano l'Italia nel campo. Lui ha vinto sulla croce, dunque anch'io ho vinto. Loro hanno vinto nel campo dunque anch'io per quell'anno sono stata campione del mondo. Ora per la vittoria di Cristo anch'io sono vincitore (Apocalisse 21:7).
"Ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo delSignore nostro Gesù Cristo". (1Corinti 15:57) "Fatevi animo Io ho vinto il mondo". (Giovanni 16:33)
CAMPIONI DEL MONDO (I)
Ogni domenica le squadre di calcio si dispongono nel campo. Ogni allenatore schiera i calciatori più in forza e ogni squadra gioca per vincere. Il tifoso che assiste, vive quei 90 minuti con la stessa emozione e trepidazione dei calciatori nel campo. Nell'ottantadue quando l'Italia fu campione del mondo, anch'io, che non amo molto il calcio e tutto il business che c'è attorno, fui tra quelli che a fine partita, cominciò a gridare "Abbiamo vinto .Abbiamo vinto - siamo noi i campioni"!. Che cosa avevo fatto io e che contributo avevamo portato noi tutti tifosi italiani nell'esito della partita? Assolutamente niente, eravamo solo restati a guardare. Eppure, la vittoria della squadra che ci rappresentava, aveva qualificato tutti noi ad essere campioni. Allo stesso modo, anche noi, come quei giocatori che riportarono la vittoria per il loro paese che rappresentavano, siamo vittoriosi per la vittoria che Cristo ha riportato per tutti noi sulla croce (Romani 8:37).
Altro...
Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li condurrò per sentieri che non conoscono. (Isaia 42:16)
CAMMINARE CON DIO
È una realtà ancora oggi: le nazioni, le famiglie e gli individui vanno avanti nella vita come a tentoni, brancolando nel presente e ignorando il futuro. Soltanto la Parola di Dio illumina l'oscurità e rischiara l'orizzonte nelle sue grandi linee. La prima cosa che questa Parola chie.de agli uomini, è di ritenere per vere le promesse di Dio per il futuro: "Li menerò per sentieri che non conoscono". Facciamo un esempio: se si vuole andare in un luogo dove non siamo mai andati, occorre, prima, assicurarsi qual è il treno che ci condurrà alla destinazione desiderata. Poi si sale su quel treno mettendo la propria fiducia sul conducente, senza preoccuparci di conoscere, nei minimi particolari la via, essa si conoscerà man mano che si percorrerà. Gesù afferma: "Io sono la Via!" (Giovanni 14:6); e tutti quelli che in Cristo sono divenuti figli adottivi di Dio, sono tutti su quella via... Gesù è la via che conduce a Dio. A loro il Padre Celeste assicura che li condurrà per sentieri che non conoscono. Questi sentieri di Dio sono i più sicuri e i più tranquilli che uomo abbia conosciuti.
Credi nel Signor Gesù Cristo e sarai salvato tu e la Tua famiglia. (Atti 16:31)
BISOGNA CREDERE
Tale passo non si può fare con le proprie forze, ma per fede. "Chi crede in me ha vita eterna", disse Gesù. Alcuni non comprendono questa verità e dicono: "ma che fede è! Fin da bambino ho creduto in Gesù". Ed è vero, perché fin da quando erano ancora sulle ginocchia della mamma hanno conosciuto la storia di Gesù. Ma, cari amici, la Parola "fede", come il verbo "Credere", hanno vari significati. È vero che voi credete nell'esistenza storica di Gesù e che Gesù è il Figlio di Dio, ma ciò non vi salva. La fede che salva è l'accettazione di Gesù nel proprio cuore e la fiduciosa certezza che Gesù è morto proprio per voi. La fede che salva è quella che produce una rinascita spirituale, una trasformazione completa della vostra vita, per cui l'uomo rinunzia completamente al suo passato, ai suoi vizi, ai suoi peccati, e comincia a camminare nella luce della grazia e della comunione con Dio.
Come Giacobbe si fu svegliato dal suo sonno, disse:"Certo, l'Eterno è in questo luogo ed io non lo sapevo!". (Genesi 28:16)
BETEL, CASA DI DIO
Quando Giacobbe si svegliò dal suo sonno, scoprì che Dio stesso era pre.sente in quel luogo e in ciò che aveva vissuto. Solo allora comprese che Betel significava per lui il cielo aperto. Se tu che leggi stai attraversando una penosa e, forse, dolorosa esperienza, non ti lasciare indurire il cuore o bloccare la volontà per un'incomprensione della circostanza. Chissà, se Dio non ha scelto precisamente questo modo per farsi conoscere più intimamente. Allora è il caso di cambiare atteggiamento verso di Lui e dire: «Parla o Eterno, poiché il tuo servo ascolta» (1° Samuele 3:10). Dovremmo risvegliarci dal nostro sonno, poiché, certamente, Egli è presente, vicino a noi e noi tante volte non ce ne rendiamo conto. Egli è proprio lì e fa appello all'amore e alla fiducia che dobbiamo avere in Lui. Arrendiamoci nella Sua mano ed Egli ci ammaestrerà e ci porterà verso la santificazione. Non è forse questo il significato della parola "Betel", Sua presenza e Sua casa? Questo è come il cielo aperto sulla nostra vita. Realizzeremo allora quello che realizzò Giacobbe: una benedizione che l'accompagnò tutta la vita.
Non v'è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. (Romani 8:1) La grazia e la verità sono venute per mezzo di GesùCristo. (Giovanni 1:17)
AVEVA LA GRAZIA IN TASCA
Ricordo di aver letto di un uomo che, condannato a vita, avendo però amici influenti, riuscì ad ottenere la grazia del Re, a condizione, però, che egli fosse sottoposto al processo e fosse condannato regolarmente. Egli andò in tribunale con il perdono in tasca. Gli astanti erano indignati contro di lui ed anche il giudice lo era; la corte, in generale, era molto scossa a motivo della sua indifferenza. Quando la sentenza fu pronunziata condannandolo, naturalmente a vita, egli trasse di tasca la concessione di grazia, la presentò ed uscì dalla sala in perfetta libertà. Il pensiero va alla Sacra Scrittura, La Bibbia. Come fu graziato quell'uomo lo possiamo essere anche noi... Se oggi accettiamo Gesù come il nostro personale Salvatore. La condanna che pesava su noi, a causa del nostro peccato, a suo tempo, l'ha cancellata Gesù quando è morto sulla croce per dare a noi il per.dono, la grazia e la libertà.