"Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti". (1 Timoteo 6:8)
IL SOSTEGNO DI DIO
Anche noi cristiani, dopo aver detto grazie, ricominciamo a desiderare e a sospirare. Nella Sua Parola, Iddio ci comanda di accontentarci delle cose necessarie per la nostra vita e di non attaccare i cuori alle cose transitorie di questa terra. L'apostolo Paolo diede questa testimonianza: "Non lo dico perché io mi trovi nel bisogno; giacché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11). Hai anche tu un irresponsabile desiderio di "Solo un po' di più"?, questo desiderio nasce prestissimo, anche i bambini ne sono dominati. Mio figlio aveva solo tre anni e ricordo che si era scelto un ghiacciolo alla fragola, dopo averlo mangiato con tanto gusto, elogiandolo ad ogni succhiata, mi disse: "Ma io lo volevo a limo.ne"!, questo mi fece ridere; poi mi fece riflettere e considerando tutti i desideri che si agitavano nel mio cuore, mi ricordai di come è scritto in Ebrei 13:5 "Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete"; poiché Egli stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò".
"Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti" (1 Timoteo 6:8)
SOLO UN PO' DI PIÙ (I)
Come cristiani, noi, fra tutti gli altri, abbiamo tutti i motivi per essere contenti. Ma, temo che troppo spesso, nonostante tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto, non lo siamo, proprio come gli altri; noi vorremmo sempre qualcosa di più. Lord Cougleton, un uomo di Dio, un giorno, udì la sua cuoca che diceva: "Oh, se avessi solo cinque sterline, sarei veramente contenta!", egli andò dalla donna e dandole cinque sterline, le disse che voleva farla contenta. La donna lo ringraziò, poi Cougleton uscì dalla cucina e si trattenne un po' dietro la porta. La donna, pensando che il padrone si fosse allontanato, riprese a lamentarsi: "Ma perché, stupida come sono, non ho detto dieci o venti sterline?". La natura umana sembra soffrire del morbo: "Volere di più", desiderio di ricchezza e di possesso. (Segue...)
" Ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi" (Proverbi 12:22)
LA SINCERITA'
La persona sincera è quella che nell'agire e nel parlare esprime con assoluta verità ciò che sente e ciò che pensa. Anche gli Apostoli si comportarono e parlarono mossi dalla Sincerità di Dio. E' importante sapere che la verità detta con amore edifica ed incoraggia. Ma la nostra sincerità, come pure le menzogne, sono immediatamente messe alla prova dalle reazioni che manifestiamo; potremmo riuscire, con l'astuzia, a camuffare le nostre reazioni agli occhi degli uomini, ma Gesù conosce i cuori e li scruta in profondità. Fu proprio per questo che un gior.no Egli chiamò i Farisei ipocriti (Matt.15:7-9). La loro sincerità era soltanto sulle loro labbra ma non nei loro cuori. Quest'esempio dei Farisei ci insegna che è buono dire la verità ma con sincerità di cuore e cioè: oltre all'atteggiamento, all'espressione, è necessaria un'azione positiva che porti frutto, risultato buono. L'ipocrisia è un'insidia malefica dalla quale dobbiamo stare attenti, perché un giorno... ogni nostra opera passerà per il fuoco del giudizio di Dio. Quali saranno le nostre reazioni?
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua". (Matteo 16:24)
SEGUIRE GESÙ
Nel nostro paese, fino ad ora, in un'epoca di libertà, nessuno di noi è chiamato a lasciare famiglia o casa per amore del Signore. Le verità della scrittura ci sono familiari e noi ne parliamo senza provare i nostri cuori se sono esercitati o no da questa parola. Eppure, sebbene i tempi in cui viviamo siano relativamente facili, non è possibile, in nessun giorno della storia della chiesa, segui.re Cristo senza rinunziare a se stessi. Sappiamo che Gesù mette questa rinunzia in primo piano: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso" (Matteo 16:24). Facciamo spesso l'esperienza che: quando pensiamo che il Signore ha un diritto su noi, subito molte altre cose hanno anch'esse un diritto da far valere. Sono cose che consideriamo come necessarie, se non essenziali; qui c'è un grave pericolo: pericolo, che quelle cose prendano nei nostri cuori il primo posto. È a Lui che dobbiamo tutto; il Suo amore ci attira, e se noi lo seguiamo, potremo godere nel servirLo e radunati attorno a Lui, come gente che l'ha esperimentato, ci dedicheremo al Suo servi.zio.
Questa generazione malvagia ed adultera chiede un segno, ma segno non le sarà dato se non quello delProfeta Giona, e lasciatili se n'andò. (Matteo 16:4)
SEGNI PER CREDERE
Molti chiedono un segno per credere a Dio e alla Sua Parola. Quest'abitudine che caratterizza molto gli increduli, conduce solo al dubbio. Se io promettessi ad un mio amico di incontrarlo ad una certa ora e in un determinato posto, ed egli mi chiedesse l'orologio come segno della sicurezza dell'appuntamento, ciò sarebbe per me un segno di grande sfiducia. Similmente non dobbiamo porre in dubbio ciò che Dio ha detto o promesso a noi. Egli ha fatto dichiarazioni infinite e in mille modi ci ha parlato. Cristo dice: "Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato" (Giovanni 10:9). "Io sono il buon pastore, il buon pastore mette la sua vita per le Pecore" (Giovanni 10:11). Gesù, quindi, non l'ha solamente dichiarato, ma l'ha fatto veramente... sacrificando la sua vita per noi peccatori. Una prova più grande di questa non la troveremo in nessun angolo della terra! Perciò, senza chiedere segni, afferriamo in fede le promesse del Signore... esse sono la nostra gioia, sicurezza e vita eterna.
"I nostri fratelli ci hanno fatto struggere il cuore......" (Deuteronomio 1:28)
SCORAGGIAMENTO = PERICOLO DI MORTE! (II)
Secondo la meditazione di ieri "sugli attrezzi venduti dal diavolo"... Ma un attrezzo era così caro che nessuno poteva comprar.lo, era vecchio ed era stato molto usato. Quando si chiese al dia.volo il nome di questo costosissimo strumento, egli rispose che si trattava dello «scoraggiamento», e che era il più valido di tutti perché con esso, si poteva atterrare qualunque cristiano. Il dia.volo, lo possiede ancora e a volte, purtroppo, anche i cristiani ne sono vittime. Ma quando tu sei da esso attaccato pensa a ciò che in Cristo hai trovato. Lo scoraggiamento è la distrazione degli occhi dalle meraviglie di Dio e dalle sue promesse per noi. Il coraggio spirituale è invece vestirsi delle benedizioni di Dio, leggendo la Sua Parola (la Bibbia), considerando il suo grande amore che ci ha mostrato morendo sulla croce e noteremo che ci alzeremo come aquile sfruttando anche i venti contrari.
..."I nostri fratelli ci hanno fatto struggere il cuore, dicendo: quella gente è più grande e più alta di noi!" (Deuteronomio 1:28)
SCORAGGIAMENTO = PERICOLO DI MORTE! (I)
Scoraggiare una persona è peccato, ma lasciare che altri venga.no scoraggiati per le tue parole è ancora più grave. Se tu non sai dire niente per incoraggiare il fratello, è meglio che taci. Mosè disse al popolo d'Israele: "Non temere e non ti spaventare" (Deut.1:21). Ma quando gli esploratori ritornarono da Canaan e riferirono che nella terra promessa c'erano grandi città e potenti giganti, il popolo si scoraggiò, si voltò indietro e mori nel deserto. Si racconta, che il diavolo, un giorno, volesse chiudere bottega e che perciò offriva tutti i suoi attrezzi al migliore offerente. Fu venduto un attrezzo dopo l'altro: la cattiveria, l'odio, il pettegolezzo, l'invidia, la gelosia, la sensualità, il piacere, l'inganno, l'insincerità, l'avarizia e tutti gli altri oggetti in suo possesso, ma ne rimase uno, il quale, perché troppo costoso, nessuno l'acquistò. Questo attrezzo si chiama: "Lo scoraggiamento", e il diavolo lo usa ancora oggi come arma per far perdere la fede. (Segue)
"Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio" (Salmo 143:10)
SCOPRIRE LA VOLONTÀ DI DIO
Cosa hanno in comune il pilota di un jet da combattimento, una pattinatrice su ghiaccio di classe internazionale, un capomastro e un pianista da concerto? La padronanza. La padronanza è quella che permette al pilota di sfrecciare nel cielo ad una velocità doppia di quella del suono. Eseguire una picchiata da toglie.re il fiato e fare mille acrobazie senza urtare il suolo. Padronanza è quella sicurezza che proviene da un continuo, incessante allenamento e permette alla pattinatrice di volteggiare vorticosamente, senza sforzo, sulla superficie del ghiaccio, tra gli applausi scroscianti degli spettatori. Padronanza è l'esperienza, la capacità e l'abilità tecnica di un capomastro, che costruisce una casa destinata a durare 100 e più anni. Padronanza è anche il risultato di ore e ore di esercizio che danno ad un concertista di pianoforte. Come si può acquisire questo tipo di padronanza, l'abilità e la forza per rendere la propria vita come la si vuole? Una vera padronanza della vita spirituale e morale la potete avere quando conoscerete e adempirete la volontà del Signore. Dio vi ha dato ciò che è necessario per scoprire e seguire il suo piano nella vostra vita: la Sua Parola... questa sì che ci fa acquistare familiarità e vera padronanza!
Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono: ma per noi che siamo sulla via della salvezza, è la potenza di Dio. (1 Corinzi 1:18)
LO SCANDALO DELLA CROCE
Nella sua missione di precursore del Messia, Giovanni Battista aveva annunciato al popolo la venuta di uno più potente di lui: Costui avrebbe realizzato sulla terra l'atteso giudizio di Dio. Giudizio di salvezza per coloro che l'avrebbero accettato come Messia, giudizio di condanna per tutti gli altri. Ma ora - ricordiamo che Giovanni si trova in prigione - nello squallore della sua cella, deve constatare che l'opera di Gesù non realizza l'idea che egli ha del Messia. Egli aveva parlato di un battesimo di fuoco e di un giudizio punitore: Gesù non è niente di tutto questo. Il tono dimesso, l'eccessiva precauzione di presentarsi al popolo, la tattica del segreto messianico... sono altrettanti colpi inferti all'atte.sa ansiosa di Giovanni. Tutto il comportamento di Gesù diventa per il Battista un enigma, quasi uno scandalo. La crisi di fede che sicuramente tormentò Giovanni nella sua prigione, era originata dal fatto che egli non faceva distinzione tra la prima venuta, nel dolore, del Messia, e la seconda, nella gioia, alla fine del mondo. La domanda di Giovanni è sempre attuale: sapere se Gesù è realmente il Messia, o se dobbiamo invece attendere un altro. Tutto dipende da quale Messia si cerca. È per te, Gesù Cristo, Messia, Salvatore e Signore?
Siate contenti delle cose che avete. (Ebrei 13:5)
SAPERSI ACCONTENTARE
Sapersi accontentare è una qualità interiore, indipendente dalle circostanze esterne. Uno dei più grandi esempi di gioia nel poco, l'ho potuto constatare nella casa di una coppia. Costoro possedevano amore, pace, gioia e allegrezza perché erano contenti della loro condizione. Invece la maggior parte dei brontolii di malcontento li ho uditi da gente che aveva tutto ciò che il mondo può offrire. Il nostro modello di vita dipende dunque dal punto di vista, dal gusto e dai desideri che abbiamo. Perché una situazione dà gioia ad una persona mentre fa annoiare un'altra? Senz'altro, nessuno ha attraversato tante prove e tribolazioni come l'apostolo Paolo; pur tuttavia egli era sempre felice. Il segreto stava nel fatto che aveva imparato ad essere contento nello stato in cui si trovava. Tutto dipende dal proprio punto di vista. Se paragoniamo la nostra condizione attuale di credenti con quella in cui ci troveremmo senza la grazia di Dio, in noi verrà presto la gioia. Se potessimo vedere le prove presenti alla luce dell'eternità, asciugheremmo subito le nostre lacrime.
Altro...
Gesù disse: "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna". (Giovanni 5:24)
LA SALVEZZA È PERSONALE
La mamma ci avrà raccontato la storia di Gesù, possiamo appartenere ad una chiesa, ma la salvezza dell'anima non ci può venire né dalla mamma né dalla chiesa, ma da Gesù, che ha detto: "Chi crede in me è salvato". La salvezza ci fa figli di Dio. Nel Vangelo di S. Giovanni è scritto: " A chi lo ha ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio". Questo è reso possibile non perché noi abbiamo dei meriti davanti a Dio, ma per la misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è morto non per darci una nuova religione, ma la redenzione; non per trasmetterci una nuova teologia, ma la salvezza; non per darci il nome di cristiani, ma per farci cristiani. Caro amico, sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù nel tuo cuore. Ma puoi esserlo oggi stesso se accetti Gesù quale tuo personale Salvatore, riconoscendo che Egli è morto al tuo posto.
"Io muterò il loro lutto in gioia" (Ger. 31:13)
RISPETTOSO SILENZIO (II)
Grazie al sacrificio di Cristo, io posso chiamare Dio "Padre". Lui adesso mi chiama "figlio/a", io ho la certezza della vita eterna, perché ho creduto nella Sua promessa. Tutte le Sue promesse sono vere, perché Egli è l'immutabile. Anche quando io sono mancante, Lui rimane fedele nel suo amore. Di fronte ad un così grande Dio, come si può restare a bocca chiusa, come si può frenare un cuore pieno d'allegrezza, come si possono calmare le grida festanti di gente perdonata? Come si può dire ad un condannato, che ha ricevuto grazia, di non esagerare con il ringraziamento? I vangeli raccontano l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, leggilo e rifletti sulle parole: "Se essi tacessero le pietre griderebbero". "Chi trattiene la lode deruba Dio". Questa gran verità la mia amica non l'ha ancora compresa.
L'Eterno regna; gioisca la terra . (Salmo 97:1) Io muterò il loro lutto in gioia . (Ger. 31:13)
RISPETTOSO SILENZIO (I)
"Non posso venire alla riunione con te", mi disse una sera un'amica. "C'è troppo rumore, siete troppo euforici. Io ho bisogno di silenzio, di concentrarmi in me stessa, altrimenti non riesco a ricordarmi le pre.ghiere che ho imparato a memoria da bambina. Tutta questa vostra festa, non la condivido, per me è importante fare un rispettoso silenzio". Non le risposi nulla perché tante volte avevamo parlato di quest'argomento. Se nulla era cambiato in lei, perché forzarla a ridere se voleva solo piangere? E tu caro lettore come pensi che bisogna andare alla presenza del Signore? "Io mi sono rallegrato quando m'hanno detto andiamo alla casa dell'eterno" (Salmo 122:1); questo fu quello che disse il salmista. Tutta questa gioia, tutta questa allegrezza, tutta questa fiducia che abbiamo e dimostriamo, durante i nostri incontri, viene dal fatto, che Gesù, ha perdonato tutti i nostri peccati e ci ha riconciliati con Dio. (segue)
Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato. (Luca 24:6)
RISORTO TRIONFANTE
Gesù risuscitò dimostrando così di essere veramente il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo. Se Gesù è il Figlio di Dio, allora Dio esiste, e se l'esistenza di Dio c'è provata da Cristo, sono veri e reali anche la volontà e il carattere di Dio che troviamo nell'Evangelo. La Sua perfetta giustizia che condanna ai tormenti eterni ogni incredulo, il suo amore infinito che salva ogni peccatore, che umiliato e pentito invoca dal profondo del cuore il Suo perdono. È tempo perciò che si creda in Lui, che si esca dal dubbio e si riponga la fede in Cristo, il quale vuole salvare dall'eterna perdizione! Caro amico che leggi questo foglietto, non gettarlo via indispettito, cercando di distogliere la mente da queste cose. Sappi che la realtà rimane anche se tu non vuoi pensare ad essa. Un giorno dovrai incontrare Dio anche se tu non ti sei mai curato di Lui! Perciò cercaLo, preoccupati di conoscerLo, non aver paura di Lui, perché Egli ti ama e desidera salvarti. Il medesimo Dio che oggi vuole salvarti, se non lo accetti, domani sarà Colui che ti condannerà.