"Io ascolterò quel che Dio dirà, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli". (Salmo 85:8)
MANTENERSI IN COLLEGAMENTO (I)
Mentre preparo il pranzo mi piace, appena posso, guardare fuori dalla finestra il via vai della gente, lo sfilare delle macchine, riuscendo così a distrarmi dalla quotidianità dei gesti, consentendomi di proiettarmi oltre. Ad un incrocio rumoroso, per l'intenso traffico, osservo che un uomo lavora in cima ad un palo telefonico. Di tanto in tanto, il suo aiutante che si trova giù mette in un secchio attrezzi e materiale che l'altro tira su; i due lavorano in perfetta armonia tanto da attirare il mio sguardo. Ma come fa l'uomo dal basso a sapere esattamente ciò che l'uomo sul pilone ha di bisogno? Il segreto è un piccolo ricevitore telefonico che l'uomo dal basso ha posizionato al suo orecchio, e spesso lo noto sistemarselo sempre meglio; così, il tutto si svolge alla perfezione e senza grida. Per l'ignaro, tutto ciò, rimane un segreto incomprensibile fino a tanto che non lo scopre o non l'ode. Gli increduli difendono la loro posizione dicendo: "perché Dio non parla facendo udire la sua voce? ... In oltre, se Dio esistesse perché non ha risposto a Gesù quando, nel Getsemani, gridò " Dio mio, Dio Mio perché mi hai abbandonato?" (Segue)
Subito dopo, Gesù costrinse i suoi discepoli a salire su una barca e a precederlo all'altra riva, mentre Egli licenziava le folle. (Matteo 14:22-23)
CIRCOSTANZE DIFFICILI
Il Signore si serve delle circostanze difficili che attraversiamo per dirigere i nostri sguardi verso il momento benedetto in cui Egli ci verrà incontro, ci prenderà con Sé, e noi saremo sempre con Lui. Notate che, quando il Signore si avvicina alla barca, i discepoli sono spaventati. Non lo sono tanto per la tempesta, quanto dalla vista del Signore Gesù. «Vedendolo camminare sul mare, si turbano...». Penso che da questo possiamo trarre un'utile lezione. Se siamo occupati dalle circostanze che attraversiamo, queste possono impadronirsi delle nostre anime. Invece di essere pieni di gioia al pensiero che Egli viene, e che saremo con Lui per sempre, i nostri cuori sono preoccupati e anche spaventati. Ogni volta che ci lasciamo distogliere dalla persona del Signore Gesù, preoccupati dai pericoli dei giorni attuali e in apprensione per l'avvenire, perdiamo di vista la Sua prossima venuta; essa sarà per noi come l'apparizione di un «fantasma». E ci capiterà di gridare di paura invece di rallegrarci.
"Allora Gionathan, figlio di Saul, si alzò e andò daDavide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia inDio". (1Samuele 23:16)
IL VALORE DI UN AMICO (II)
Ma Gionathan riconosceva che Davide era stato scelto da Dio per il trono e sarebbe stato sciocco da parte sua opporvisi, come invece fece per tutto il tempo suo padre, re Saul. Riflettendo sulle caratteristi.che dell'amico Gionathan nei confronti di Davide, possiamo notare che Gionathan si è sempre trovato al fianco di Davide nel momento del bisogno. La delicatezza del suo saper stare vicino a Davide e al tempo stesso la forza e il coraggio con cui lo faceva, mi possono aiutare a considerare che tipo di amico sono per il mio amico o amica: lo cerco o la cerco solo quando ho bisogno di una spalla su cui piangere? Quell'amico/a saprà essere disponibile anche se si sentirà usato! Gionathan correva dei rischi ogni volta che soccorreva Davide, vista la sua posizione di figlio del re, tuttavia non abbiamo mai avuto l'impressione, leggendo, che Gionathan facesse conti di convenienza! Se abbiamo avuto questo dono di un amico fidato, vogliamo essere per lui o lei un appoggio, un sostegno per fortificare la sua fiducia in Dio e non demolire, abbattere o primeggia.re.
"Allora Gionathan, figlio di Saul, si alzò e andò daDavide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia inDio". (1Samuele 23:16)
IL VALORE DI UN AMICO (I)
Tutti conosciamo il detto: "Chi trova un amico trova un tesoro." Quando pensiamo a un amico, pensiamo sempre a ciò che noi ci aspettiamo di ricevere da lui o lei, difficilmente facciamo il processo inverso: che tipo di amico sono per il mio amico? Sono un amico di valore? Sono un fratello nel momento della difficoltà? Se abbiamo un pò di familiarità con la storia biblica dell'amicizia fra Gionathan e Davide, sappiamo che Gionathan è stato più di un fratello per Davide, mentre dal poco che possiamo osservare della relazione di Davide con i suoi fratelli di sangue, comprendiamo che vi era molta rivalità. Nel rapporto d'amicizia, forse perché l'amico si sceglie e non si eredita con il legame di sangue, si instaura un rapporto di solidarietà, sostegno e mutuo soccorso. Eppure Gionathan avrebbe dovuto, da un punto di vista umano, allearsi a suo padre nel tentativo di eliminare questo rivale al trono.
Distretta e tribolazione mi hanno colto, ma i tuoi comandamenti sono il mio diletto". (Salmo 119:143)
LA BIBBIA DEL DETENUTO
Martin Niemoeller, oppositore del nazismo ed internato in un campo di concentramento dal 1937 al 1945, l'uomo che Hitler chiamava "il suo prigioniero particolare", ci ha lasciato questa testimonianza: "Non posso esprimere ciò che la Bibbia ha significato per me durante i miei lunghi anni di prigionia e soprattutto negli ultimi quattro che ho passato in una cella di Dachau. La Parola di Dio fu per me consolazione, forza, guida, speranza, padrona delle mie giornate, compagna delle mie notti, il pane che mi nutriva e l'acqua che mi rinfrescava l'anima. La mia finestra era troppo alta perché potessi guardare fuori ma non troppo alta per chiamare chi passava per strada e dargli qual.che incoraggiamento tratto dalla Bibbia, come granelli di frumento seminati dall'alto della mia finestra e afferrati dai passanti. In seguito, quando mi fu permesso di passeggiare un'ora al giorno nel cortile, trovai altre finestre per inviare il messaggio della Parola di Dio a qualche fratello prigioniero". "La Parola di Dio non è incatenata" (2 Timoteo 2:9). Oggi siamo posti continuamente in mezzo ad un mondo che aspetta la pace di Dio. Il nostro compito è quello di far conoscere all'uomo queste pagine meravigliose della Parola di Dio e di annuncia.re ad un'umanità sofferente il messaggio dell'amore di Dio. Noi tutti possediamo un libro dato da Dio, la Bibbia. Apriamolo, leggiamolo e condividiamo con gli altri i tesori che esso di volta in volta ci rivela.
"Ma io vi dico: amate i vostri nemici". (Matteo 5:44)
CHI È IL MIO PROSSIMO
Cinque secoli prima di Gesù, Sofocle disse nell'antigone (una tragedia di Sofocle) "Io sono qui non per odiare ma per amare". Anche nell'Antico Testamento si insegnava l'amore per il prossimo. Gesù portò l'amore al suo culmine dimostrando come esso debba com.prendere anche il proprio nemico. Un' ebrea, il cui marito era stato condotto nella camera a gas e il il figlio ucciso, si trovava anche ella in un campo di concentra.mento, quando compose una poesia che diceva "Non posso odiare. Mi percuotono, mi calpestano sotto ai loro piedi. Non posso odiare. Mi gettano pietre. Non posso odiare. Posso soltanto piangere amaramente". Astenersi dai sentimenti d'odio è un alto successo umano. Dio ci da' di più: ci dà la forza di amare il nemico. Il suo odio lo acceca; tu puoi guardare con mente serena alla sua posizione. Amare il nemico significa che non sei obbligato ad usare i suoi metodi... ma come Gesù, puoi prendere su di te la sua colpa; considerare come tuo il suo peccato ed espiarlo con atti di bontà verso di lui e verso le sue vittime.
Beato l'uomo il cui diletto è nella legge del Signore. (Salmo 1:1-2)
AVERE FIDUCIA IN DIO
Dobbiamo riconoscere che viviamo in un mondo pieno di preoccupazioni, ansietà e sollecitudini e che, di conseguenza, la felicità è diventata sempre più rara. Nella vita moderna è sempre più difficile conoscere persone che hanno nel cuore la tranquillità, la pace e l'allegrezza che solo colui che si diletta nella legge di Dio può sperimentare. Spesso anche noi credenti, influenzati dal ritmo frenetico di coloro che ci circondano, trascorriamo non solo ore, ma intere giornate presi da tanti impegni, affanni e rumori, e non conosciamo più il segreto di una vita felice e serena nel Signore. Spesso dimentichiamo che la serenità e la felicità di un credente, in questo mondo irrequieto e sconvolto, glorificano Dio, e sono una testimonianza efficace della realtà della trasformazione che la fede opera nel cuore di chi ha ricevuto Cristo come Salvatore e Signore. Caro lettore, il segreto di una vita tranquilla e felice sta nel dilettarsi ogni giorno nella Parola di Dio. Vuoi ricevere la meditazione ogni giorno sulla tua e-mail?Vai su www.paroledivita.orge iscriviti alla newsletter! passaparola...
"Per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia e la guarigione sarà nelle sue ali" (Malachia 4:2)
LUI... ED IO
In un tardo pomeriggio, mentre passeggiavo lungo la riva di un lago, mi chiedevo perché erravo così solo nella vita. La tinta madre perlacea dell'acqua si stendeva fino ai piedi delle scuri montagne, annebbiate dalla controluce; ma quella scena così naturale rendeva solo più amara la mia disperazione... Dove stavo dunque andando? Perché ero in vita? A cosa serviva quel bel paesaggio, se non riusciva a calmare la tristezza del mio cuore? Poi vidi il sole come un disco di fuoco vicino alle montagne, un immenso raggio rosa scorre.va sull'acqua calma; io ero lì fermo e osservavo. Quel raggio giungeva a me da così lontano... e mi toccava. Feci alcuni passi a sinistra... e mi seguì; andai un po' a destra... mi seguì pure. Un effetto ottico? Può darsi! Ma poteva anche essere una rivelazione del grande Creatore, "l'Altissimo", che è pari al fuoco consumante, ma che in Cristo si è velato d'umanità per farsi conoscere da me, da noi! Il Suo amore è come un "Raggio", quasi un incredibile miracolo, che può attraversare gli abissi del nostro peccato e dell'orgoglio. Lasciati toccare, non sottrarti a tanto amore! Riconosci che in questo momento Egli t'è vicino! La Sua luce ti apre una nuova speranza di vita che non sarà mai più solitaria.
E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella Sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito. (2 Corinti 3:18)
CONTROCORRENTE
Il modo di vivere che Dio approva è opposto allo spirito del mondo, dove il peccato è stato introdotto e domina. Gli "empi" si compiaccio.no nel male, i "peccatori" lo praticano in ribellione contro Dio, gli "schernitori" innalzano i loro ragionamenti contro ciò che Dio ha rive. lato. Ciò che è strano, e che può essere spiegato soltanto con il degrado della natura umana, è che ciascuno di noi, pur sapendo molto bene che questo o quello è male, ha ugualmente voglia di farlo. È ciò che la Bibbia chiama "concupiscenza". Certamente dobbiamo lottare contro le provocazioni esterne a noi, ma bisogna anche resistere contro le nostre tendenze. Rifiutiamo la menzogna, l'immoralità e la violenza. Non abbiamo paura di dire no al disprezzo, ma avremo l'approvazione del Signore e saremo in pace con noi stessi. Soltanto Gesù è vissuto nella perfetta astensione da ogni male. Quel Giusto ha provato la contraddizione dei peccatori contro la sua persona, perché, Lui solo, ha vissuto gli insegnamenti del salmo 1. Egli è nello stesso tempo il nostro modello e colui che dà la forza per seguire il cammino che ci indica.
...Non errate, fratelli miei diletti. (Giacomo 1:13-16)
LO SPECCHIO
Quando siamo tentati, non dobbiamo mai dire: "Io sono tentato da Dio!". Infatti, come Egli non può essere tentato dal male, così non tenta alcuno; ma quando siamo tentati lo siamo a causa della nostra concupiscenza che ci attrae e ci adesca. (Quindi trascinati e sedotti dai nostri stessi desideri). Quando il desiderio scatta dentro di noi, dà vita al peccato ed il peccato, una volta generato, causa la morte. Per questo motivo non dobbiamo errare ed essere ingannati da un falso concetto. Il Signore ci guida verso la luce, mediante la Sua Parola, la verità, che illumina il nostro sentiero. Dio può provare la nostra fede per fortificarla, ma mai, con l'intenzione, per condurci a peccare. Dio ci avvisa, come a figliuoli, di non peccare, per non essere esposti e così diventare vittime agli attacchi del maligno. Impariamo a conoscere e ascoltare la Parola di Dio, la quale, come uno specchio, ci fa scorgere i nostri difetti e non attribuire a Dio le colpe che sono solo nostre.
Altro...
"... Tra i canti di giubilo e di lode d'una moltitudine infesta". (Salmo 42:4)
LODE A DIO
Dio, nella Sua Parola (La Bibbia), ci parla che l'unzione dello Spirito Santo ci dona il manto della lode al posto di uno spirito abbattuto. Lo Spirito Santo è colui che ci porta a lodare, cantare e gioire. Dio, poi, quando siamo nella Sua pienezza di benedizione, ci riempie il cuore di gratitudine, mostrandoci ciò che Dio realmente è, Le Sue opere e la Sua grandezza fanno scaturire in noi la lode... con manifestazioni visibili. Cos'è la lode? Parole di elogio, plauso, approvazione, benedizione, celebrazione, merito, virtù. Il salmista Davide sapeva lodare veramente e sostanzialmente, egli conosceva l'autore della sua serenità. Loderemo il Signore quando riconosceremo ciò che Lui ha fatto per noi. Nel nostro cammino Lo vedremo agire verso di noi, tempestiva.mente, quando ci troveremo in difficoltà, tristezza e pericoli. Nella "battaglia" di questa vita ci fortificherà e nella malattia ci guarirà. Tutto questo ci porterà a lodare Dio in ogni tempo, a proclamare i Suoi prodigi, il Suo soccorso. Il nostro cuore, allora, non potrà contenersi, qualcosa proromperà in noi, e la lode uscirà dalle nostre labbra spontaneamente, dando lode, onore e gloria all'autore della felicità..., grideremo che a Lui spetta tutto l'onore e la riconoscenza dei nostri cuori.
Gesù disse: "Tutto ciò che domanderete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato. (Giovanni 14:13)
LODARE E RINGRAZIARE DIO
La Bibbia dice che Gesù è venuto sulla terra per insegnarci a conoscere e a lodare Dio. Il profeta Isaia ha detto di Gesù, che Egli è venuto "Ad annunziare la Buona Novella... a curare e guarire i cuori rotti, a proclamare la libertà ai prigionieri (fisica e spirituale), a proclamare l'anno di grazia dell'Eterno... a portare la consolazione e la gioia a coloro che piangono e un manto di lode invece di uno spirito affranto e abbattuto" (Isaia 61:1-3). Può darsi che ti riconosci in quest'elenco. Hai il cuore spezzato? Sei legato da un impedimento fisico, da una malattia o da problemi spirituali? Sei nel pianto, incapace di rallegrarti, d'essere riconoscente e di lodare Dio? Il tuo spirito è aggravato e abbattuto? Perché non hai compreso la grande e Buona Novella che Gesù è venuto a portare a tutti gli uomini? Essa è giunta anche a te che leggi questo piccolo trattato, Afferrala! E la gioia vera, riempirà la tua vita e potrai così lodare Dio anche tu.
"... Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato". (Romani 10:13)
LO CHIAMARONO IL SALVATORE (II)
Per colui che è stato salvato dall'annegamento e adagiato in un posto sicuro, automaticamente, scompare la paura e la disperazione. Nel cuore di quella persona si fa spazio la speranza, la serenità, la calma, la pace, la gioia e dirà: "Ero ad un passo dalla morte, ma ora, grazie a Dio, la vita continua." Questa è la salvezza...! A causa dei nostri peccati siamo tutti destinati alla morte eterna; forse alcuni cercano ancora di farcela "nuotando" disperatamente, altri hanno perso la speranza e la disperazione ha invaso il loro cuore. "Invoca il nome di Gesù e sarai salvato!". Gesù è specialista in "salvataggi", anzi è l'unico che può salvare perché Egli è morto sulla croce per salvarci dalla morte e darci la vita eterna. Egli è il Salvatore (Atti 16:31).
"... Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato". (Romani 10:13)
LO CHIAMARONO IL SALVATORE (I)
La Bibbia dichiara che: "Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato". Ma salvato da cosa? Avete mai pensato come avviene il salvataggio di una persona che sta annegando? Quella persona è consapevole del pericolo, e che la sua vita sta andando velocemente verso una drastica fine; il suo desiderio di continuare a vivere è inter. rotto dalla paura di dover morire. Nella disperazione di quei momenti, le mani cercano un appiglio e la bocca si apre per invocare aiuto. Qualcuno che sente il grido o vede la persona nel bisogno, velocemente studia un piano per recuperare la persona in pericolo, forse gli lancia una corda e gli grida di afferrarla. La persona l'afferra con tutte le sue forze, in pochi secondi è tirato fuori della zona pericolosa e viene adagiata su un posto sicuro. Con questo esempio ricordiamo quanto avvenne a Pietro quando stava annegando... "Vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: "Signore, salvami!" E Gesù, stese subito la mano, lo afferrò e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato?" (Matteo 14:30). (segue)