Dio mi cinge di forza e rende la mia via retta (Salmo 18:32)
DETERMINAZIONE E L'AIUTO DEL SIGNORE VINCERÀ
Nella sua autobiografia, la cantante Dolly Parton racconta: "La mia scuola superiore era piccola, così durante la cerimonia di diploma ognuno di noi ebbe la possibilità di alzarsi ed annunciare i propri progetti per il futuro, “lo andrò all’università”, disse un ragazzo; “lo mi sposerò e andrò a vivere a Maryville”, proseguì una ragazza. Quando venne il mio turno, io dissi: “Andrò a Nashville e diventerò una star”. Tutti i presenti scoppiarono a ridere. Io rimasi scioccata. Tuttavia, in qualche modo, quella risata infuse in me una determinazione maggiore a realizzare il mio sogno. Sarei potuta soccombere sotto il peso delle difficoltà che sarebbero sopraggiunte, se non fosse stato per la risposta della folla quel giorno. A volte è buffo il modo in cui troviamo ispirazione”. Ogni eroe nella Scrittura, senza eccezioni, superò ostacoli e opposizione. Davide scrive: “Essi mi erano piombati addosso nel dì della mia calamità, ma il Signore fu il mio sostegno. Egli mi trasse fuori al largo, mi liberò, perché mi gradisce. Con Te io assalgo tutta una schiera, con il mio Dio salgo sulle mura. La via di Dio è perfetta; la parola del Signore è purificata con il fuoco; Egli è lo scudo di tutti quelli che confidano in Lui: è Dio che mi cinge di forza e rende la mia via retta. Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve, mi rende saldo sulle mie alture. Tu m’hai cinto di forza per la guerra, Tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari”. (vv. 18-19, 29-30, 32-33, 39).
Manoà supplicò il Signore e disse... insegnaci quello che dobbiamo fare per il bambino ché nascerà (Giudici 13:8)
LA PREGHIERA DI UN PADRE
Questa preghiera fu scritta dal generale Douglas MacArthur, un eroe della II Guerra Mondiale, per conto di suo figlio che amava teneramente. Se sei un genitore potresti volerla tenere a portata di mano e pronunciarla spesso: “Signore, fa che mio figlio cresca abbastanza forte da sapere quando è debole, e abbastanza coraggioso da accettare di aver paura e prendersi per mano; che sia fiero e deciso in un’onesta sconfitta, e umile e gentile nella vittoria. Un figlio la cui spina dorsale non siano i propri desideri, ma il carattere e il coraggio; un figlio che Ti conosca... Guidalo, ti prego, non nel sentiero dell’agio e della comodità, ma sotto la spinta e l’impulso delle difficoltà e delle sfide. Lì, fa che impari a rimanere in piedi nella tempesta; lì, fa’ che impari la compassione per quelli che cedono. Concedimi un figlio dal cuore puro, i cui obiettivi siano alti. Un figlio che domini sé stesso prima di dominare gli altri; uno che impari a ridere, ma che tuttavia non dimentichi mai come piangere; uno che sia proteso verso il futuro senza dimenticare le lezioni del passato. E quando avrà ottenuto tutte queste cose, aggiungi, Ti prego, abbastanza senso dell’umorismo, così da essere sempre serio senza prendersi troppo sul serio. Donagli umiltà, per ricordare sempre la semplicità della grandezza, l’apertura della vera saggezza, la mitezza della vera forza. Allora io, suo padre, oserò sussurrare, “Non ho vissuto invano’’.
Non darmi ne povertà ne ricchezze, cibami del pane che mi è necessario (Proverbi 30:8)
PRIMA DI SOTTOSCRIVERE UN PRESTITO
Se ci pensi, puoi essere ricco in uno di questi due modi: considerando quanto hai, oppure quanto poco desideri avere. La recente crisi economica è stata causata dalla nostra incapacità di essere soddisfatti del necessario. In uno splendido passo di Proverbi, scritto dal misterioso Agur, troviamo questa preghiera: “lo ti ho chiesto due cose; non me le rifiutare, prima che io muoia; allontana da me vanità e parola bugiarda; non darmi né povertà né ricchezze, cibami del pane che mi è necessario, perché io, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: «Chi è il SIGNORE?» oppure, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio” (vv 7-9). Avendo in mente queste parole, cerchiamo sempre di osservare alcune regole prima di chiedere un prestito. Il prestito è dannoso, da evitare: 1. Quando va al di là della tua possibilità di ripagarlo nei tempi previsti. 2. Quando ti impedisce di dare a Dio ciò che Gli spetta di diritto. 3. Quando l’onere del debito è tale da impedirti di risparmiare per il futuro. 4. Quando è destinato al lusso. 5. Quando metti a rischio gli altri per la firma di una cambiale (vedi Proverbi 6:1-6). 6. Quando metti il tuo matrimonio sotto pressione economica. L’esperto finanziario Larry Burkett afferma che i debiti sono il fattore scatenante per l'80% dei divorzi. Ciò non vuol dire che la ricchezza garantisca l’assenza di problemi famigliari; semplicemente, che mettere il denaro prima della famiglia farà di te null’altro che un fallimento benestante. Quindi prima di chiedere un prestito, prega e chiedi a Dio saggezza.
Cercando... anche “l'interesse”degli altri (Filippesi 2:4)
RAGIONA IN MODO DISINTERESSATO; DONA IN MODO ANONIMO
Scrive Paolo: “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria; ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:3-5). Il primo passo per essere meno egoisti è smettere di pensare tanto a sé stessi e iniziare ad ingegnarsi per aiutare gli altri. Se vuoi assomigliare di più a Gesù ed essere meno egoista, comincia da queste due prese di posizione. 1. Vai deliberatamente là dove le persone hanno bisogno. È rischioso? Certamente. Rischi di venir respinto, frainteso e di commettere errori. Uscire dall’egoismo però richiede di porsi in atteggiamento di ascolto dei bisogni altrui, di mettersi nella posizione di poter fare qualcosa per loro. In parole semplici: fatti coinvolgere! 2. Dona in silenzio e restando anonimo. Gesù insegnò: “Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli... la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (Matteo 6:1-4). È più semplice essere generosi se gli altri ti ammirano, piuttosto che quando nessuno vede. Ma chi dà per ottenere lode e riconoscimento, ha già in questo modo avuto la propria ricompensa (Matteo 6:2). Chi dona nell’anonimato ottiene benefici spirituali, mentali ed emotivi. Fai la prova. Il senso di appagamento che ne otterrai ti incoraggerà a farne uno stile di vita.
Verremo rapiti insieme... consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole (1° Tessalonicesi 4:17-18)
CI SARÀ UNA GRANDE RIUNIONE DI FAMIGLIA?
Nel film "Heaven is for Real” (Il paradiso per davvero), Colton Burpo era un bimbo di soli 4 anni quando fu operato di appendicite d'urgenza. Nei mesi successivi, cominciò a dire di aver visto il Paradiso. Colton descrisse nei particolari ciò fecero i suoi genitori durante l’intervento e raccontò delle persone incontrate nel Cielo, persone che non aveva mai visto sulla terra e di cui non aveva mai sentito parlare. Colton disse a sua madre: “È vero che aspettavi una bambina che è morta nella pancia?” I suoi genitori non avevano mai parlato con lui di questo. La mamma gli chiese: "Chi te lo ha detto?” E il bambino: “Lei! È tutto ok mamma, sta bene e Dio l’ha adottata”. [La madre disse: "Volevi forse dire che Gesù l’ha adottata?” E Colton: "No mamma, suo papà lo ha fatto!” La mamma alzò gli occhi al cielo e riprese: "Come si chiama la piccola?” Colton, quattro anni, rispose: “Non ha un nome; non glielo avevate dato...Ah, dimenticavo, non vede l’ora di rivedervi su nel Cielo”, aggiunse mentre usciva a giocare. In questo momento qualcuno sta dicendo la stessa cosa di te, aspettando con trepidazione il momento in cui la famiglia di Dio si radunerà insieme. Non dovremmo fare lo stesso anche noi? La Bibbia ci consola con questi versi "...verremo rapiti insieme... consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole”.
Chi è più grande, colui che è a tavola o colui che serve? (Luca 22:27)
SERVITO O SERVITORE?
Il mondo ammira la ricchezza, il potere, il talento e la notorietà. E spesso considera oneroso mettersi al servizio. Gesù aveva un metro di misura diverso quando chiese ai suoi discepoli: "Chi è più grande, colui che siede a tavola o colui che serve?” Diede poi lui stesso la risposta: “lo sono in mezzo a voi come colui che serve". Paolo disse che Gesù "svuotò sé stesso, prendendo la forma di servo” (Filippesi 2:7). Per essere un servitore, devi innanzitutto essere svuotato dall’egocentrismo e ciò esige morire a sé stessi. Siamo Cristiani e ci piace definirci dei servitori, ma come reagiamo quando ci trattano come tali? Nel Cenacolo, i discepoli cercarono i posti migliori; Gesù invece quello per servire! Mentre loro aspettavano di essere serviti, Gesù prese una bacinella d’acqua e lavò i loro piedi callosi e sporchi. Pensa come si saranno sentiti! Il mondo valuta la tua importanza dal numero di persone che ti servono; Dio guarda quante persone tu servi. Egli rende onore a chi serve generosamente, senza lamentarsi né cercare riconoscimenti. Richiede più carattere servire che essere serviti. La domanda è dunque questa: sei più spesso un "servito” o un “servitore”? Se ti accorgi di stare troppo seduto per essere servito, è tempo che tu chieda a Dio uno spirito altruista e un cuore da servitore. Inizia a cercare le occasioni di servizio, ovunque Dio ti conduca. Perché? Perché Gesù ha vissuto per servire e “il servo non è più grande del suo Signore” (Giovanni 15:20). Questa è la parola per te oggi!
Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto (Atti 27:25)
STAI PER SUPERARE LA TEMPESTA!
Andando a Roma, Paolo si imbatté in una tempesta devastante. La sua storia ci insegna tre lezioni preziose: 1. La tua disobbedienza può causare la tempesta. Poiché il capitano non volle ascoltare gli avvertimenti di Paolo, perse la nave con il suo carico e per poco non perse anche la sua vita. La tua disobbedienza può causare tempeste nella salute, nelle finanze, nella famiglia e nel lavoro, Dio non anticipa i Suoi comandamenti dicendo: "Se senti di fare questo, fallo". No! Egli parla seriamente e per il tuo bene, quindi fai attenzione! 2. Non sei solo nella tempesta. Dio è lì con te e si prende cura di te. Paolo disse: "Poiché un angelo del Dio al quale appartengo, e che lo servo, mi è apparso questa notte, dicendo: "Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te". Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto." (vv 23-25). Con Dio a bordo, non esiste tempesta, per quanto potente, che possa atterrarti. 3. Quando sei fermo nelle Sue promesse, hai la Sua autorità. Paolo poteva sembrare un prigioniero; in realtà aveva più potere del capitano. Anche se in catene, Paolo era l'uomo più libero della nave. Vedi, quando hai ascoltato chiaramente da parte di Dio, puoi affrontare ogni situazione perché la Sua Parola insegna: "Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l'eredità dei servi del SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da me", dice il SIGNORE" (Isaia 54:17). Dunque, la parola per te oggi è: fortificati nel Signore ed egli ti farà superare la tempesta!
Portate i pesi gli uni degli altri, e... adempirete così la legge di Cristo (Galati 6:2)
SII PORTATORE DI PESI!
Chiunque incontri nasconde qualcosa, e non perché sia ingannevole. Alcune ferite sono troppo personali per essere esposte. Quando ricevi una parola dura da tuo marito, il dolore può essere troppo profondo per riuscire a discuterne. Quando tuo marito ascolta parole acide da te, si sente a pezzi, ma non può darlo a vedere. Quindi entrambi andate a leccarvi le ferite e cercate di evitare commenti e domande di altri. È così che ti senti, in lotta con qualcosa di troppo difficile per parlarne? Se è così, ricorda che altre persone si trovano nella stessa situazione! Spesso la loro rabbia è sintomo del loro dolore, e il loro apparente distacco sta semplicemente velando la loro paura di aprirsi e magari essere respinti. Gesù vide la parte migliore delle persone, fece di tutto per essere amorevole con loro e prendere su di Sé ogni peso. Ricordi come ha trattato la donna colta in flagrante adulterio? (vedi Giovanni 8:1-11). Gesù la sollevò, perché in Lui ogni erbaccia è potenzialmente una rosa! Ricorda che gli altri stanno attraversando difficoltà di cui non sei consapevole. Stanno piangendo lacrime che non vedi, si sentono isolati in modi che non puoi immaginare. Quindi, invece di appesantire il loro carico, cerca di alleggerirlo. Proprio tu potresti essere l’unico rimedio che incroceranno nel loro cammino oggi. E quando li aiuti a sollevare il loro fardello, Dio solleverà il tuo. La Bibbia dice: ‘‘sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore” (Efesini 6:8). Oggi, chiedi a Dio di renderti un portatore di pesi.
Egli guarisce chi ha il cuore spezzato (Salmo 147:3)
I TUOI GIORNI MIGLIORI TI ATTENDONO
Se ti stai riprendendo dopo la fine di una relazione affettiva, non buttarti a capofitto in un’altra; solo la guarigione favorisce scelte positive. Guarire richiede tempo, ma non scoraggiarti: “Egli guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe”. Dai una possibilità al Signore, investiga la Sua Parola per capire come Lui ti vede e I suoi sentimenti per te: sarà il fondamento della tua autostima. Se Dio ti ama e ti accetta pur conoscendo perfettamente le tue imperfezioni, la lezione che devi trarne è questa: "Non essere così rigido con te stesso!” Puoi ancora amare ed essere amato, ma solo nella misura con cui ami te stesso! (Vedi Matteo 22:39). Assicurati che le prossime decisioni che prenderai siano salutari per te e non dettate dal bisogno o dalla paura della solitudine. E sappi che quando ti sottovaluti, attiri solo chi ti considera una nullità e chi vuole controllarti. Meriti di meglio, dunque aspettati il meglio. Inoltre, gli altri ti tratteranno come tu tratti te stesso. Lungo il processo di guarigione ti renderai conto di quanto negative e malsane siano state alcune tue scelte relazionali. Se qualcuno si allontana da te, “lascia fare”. A volte bisogna lasciare il poco perché Dio possa darti di più. Egli ha in serbo nuove amicizie, ma sta aspettando che il modo di vedere te stesso e la tua autostima siano in linea con la Sua Parola. Quindi affronta il cammino un passo alla volta, giorno per giorno. Sii gioioso, ti attendono i tuoi giorni migliori!
Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà (Proverbi 22:6)
INSEGNA AI TUOI FIGLI A CREDERE IN SE STESSI
Il giornalista William Hodding Carter scrisse: “Ci sono solo due eredità durature che possiamo sperare di lasciare ai nostri figli. La prima sono le radici, la seconda le ali”. 1 Bambini che sanno di essere amati incondizionatamente, sono bambini con le radici. Di conseguenza sono capaci di resistere a qualsiasi cosa la vita gli presenti. Per lo stesso motivo, quando infondi nei tuoi bambini la fiducia in se stessi e li incoraggi a sognare, tu gli stai dando le ali. Ogni volta che dai loro la voglia di vincere, sono già a metà strada per il successo; se però li cresci senza tale incoraggiamento, sono a metà strada per il fallimento. Questo ci insegna che, come genitori, dobbiamo dimostrare fiducia nei nostri bambini cosicché loro stessi imparino ad averne. Ogni bambino ha dentro di sé un seme di grandezza che viene da Dio, e quando credi in loro e lo dimostri, stai innaffiando quel seme, dandogli la possibilità di crescere. Hai notato come le persone migliorano o retrocedono coerentemente alle tue aspettative? Se sei critico nel loro confronti, ininterrottamente, i bambini crescono pessimisti, dubitando di se stessi e timorosi. Ma quando credi in loro e sei certo che ce la faranno, faranno strada, cercando di vivere all’altezza delle tue aspettative. È la tua fiducia in loro che crea l’ambiente adatto per imparare a volare. Dai loro soldi e li spenderanno; risorse e le sperpereranno; ma trasmetti la fede in Dio e in se stessi avranno la possibilità di riuscire in qualsiasi cosa faranno nella vita.
Altro...
Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... siano oggetto dei vostri pensieri (Filippesi 4:8)
ASSUMI IL CONTROLLO DELLA TUA MENTE
Recita un vecchio adagio: “Una mente pigra è l’officina del diavolo”. La Bibbia dice: “Satana entrò in Giuda... egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di consegnarlo nelle loro mani” (Luca 22:3). Sembra che Giuda fosse ossessionato dal denaro e Satana sfruttò questa debolezza per distruggerlo. Giuda aveva ripetutamente ascoltato Gesù avvertire del pericolo di amare il denaro, ma non comprese. La mente è sempre attiva e se non impariamo a controllarla, sarà lei a controllare noi. Scrive Paolo: “Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”. Diventiamo i pensieri che occupano la nostra mente. Ralph Waldo Emerson scrisse: “La vita è coerente con ciò che un uomo (o una donna) pensano in continuazione”. John Locke scrisse: “Le azioni di un uomo (o una donna) sono l’interprete più fedele dei suoi pensieri”. E James Alien: “Oggi sei dove ti hanno condotto i tuoi pensieri; domani sarai dove essi ti condurranno”. Ecco perché l’apostolo Pietro ci esorta: “Dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri” (1 Pietro 1:13) ed il salmista scrive: “Trattieni il tuo servo dai peccati volontari e fa che non prendano il sopravvento su di me... Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore, mia rocca e mio redentore!” (Salmo 19:13-14). Sottolineo l’espressione “meditazione del mio cuore”. È questa dunque la parola per te oggi: assumi il controllo della tua mente.
Noi abbiamo la mente di Cristo (1° Corinzi 2:16)
PENSARE SECONDO LO SPIRITO
Dice la Bibbia: "Com’è scritto: "Le cose che occhio non vide, e orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito” (1 Corinzi 2:9-10). Amiamo Dio? Se lo amiamo, Egli ci rivelerà i Suoi pensieri. Che privilegio! Scrive Paolo: “Noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali” (v.13). Non fare l’errore di limitare le “cose spirituali” alla preghiera, alla meditazione della Bibbia e alle attività della Chiesa. È una promessa che raggiunge ogni aspetto della vita: famiglia, finanze, carriera ...La Bibbia afferma: “Abbiamo la mente di Cristo”. Ciò significa che di fronte ad un problema, possiamo pregare: “Signore, aiutami a vedere come Tu vedi”. Prima di una decisione importante, “Signore, mostrami ciò che non so e insegnami ciò che serve per decidere in linea con la Tua volontà e per il bene delle persone coinvolte”. Non relegare Dio alla chiesa e alle così dette “attività spirituali”; coinvolgilo invece in ogni aspetto della tua vita. Nel Salmo 46:10 leggiamo “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio”. Significa che dobbiamo fermarci abbastanza a lungo da permettere a Dio di mostrarci i Suoi pensieri. Quando ciò accadrà, e accadrà, non vorrai più pensare in alcun altro modo.
Ciò che brama lo spirito è vita e pace (Romani 8:6)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (3)
Dopo aver ceduto a quelli che abbiamo definito "pensieri sgradevoli”, il tuo stato d’animo si incupisce, perdi energia, Dio sembra distante, la preghiera inutile, il peccato allettante e la tua visione della vita si fa tetra. Quando capita questo, ti concentri così tanto su ciò che senti da non capire che è proprio il tuo modo di pensare a farti sentire così. Accade ai migliori di noi. Guarda il profeta Elia. Il suo momento migliore fu quando chiamò il fuoco dal cielo e sconfisse i profeti di Baal. Fu una grande vittoria! Poi arrivano le parole della regina Izeebel: “Tu hai ucciso i miei profeti. Bene, indovina un po’? Adesso io uccido te” (I Re 19). Come risultato, Elia sprofondò nella paura. Si sentì inutile ed insignificante: “lo non valgo più dei miei padri!” (v.4); senza speranza: “Se ne andò per salvarsi la vita” (v.3); isolato: “Sono rimasto io solo” (v.1O); incapace di resistere: “Basta!” (verso 4); desiderava morire: “Prendi la mia anima, o SIGNORE...” (v.4). Come risponde Dio ad Elia? In quattro semplici passi: 1. Dio lo aiutò a ricominciare a mangiare regolarmente e a riposarsi. 2. Gli parlò con “un mormorio di vento leggero.” (v.12), lo rassicurò ed incoraggiò. 3. Assicurò ad Elia di non essere solo: “Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato davanti a Baal” (v.18). 4. Gli affidò un’altra missione da compiere. Ci sarà sempre una “Izeebel” minacciosa pronta a disfare i tuoi sforzi migliori e a distruggerti. Il segreto è imparare a controllare il tuo modo di pensare!
Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente (Romani 12:2)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (2)
Se una puzzola si introduce in casa vostra, aprire la finestra e far entrare aria fresca non risolve il problema! Ci sono persone specializzate nel trattare con le puzzole, “I sussurratori di puzzole”; non è economico ingaggiarli, ma utile per risolvere il problema. Che cosa c’entra tutto questo con i tuoi pensieri? Semplice: i tuoi sentimenti sono l’odore e i tuoi pensieri sono la puzzola. Per cambiare i tuoi sentimenti devi andare alla fonte di ciò che li produce, ossia i pensieri. Sono i pensieri a produrre i sentimenti, non il contrario. Le persone preoccupate tendono ad avere pensieri ansiosi e col tempo questi pensieri sono così automatici che, come un odore persistente di puzzola, smetti di farci caso e impari a conviverci. Ti abitui a “pensieri sgradevoli”. Il nostro modo di pensare diventa un’abitudine, come lavarsi i denti. Pensieri amari, ansiosi ed egoistici diventano la norma e non ci facciamo più attenzione. Se vuoi cambiare la qualità della tua vita, devi cambiare il tuo modo di pensare. Il salmista pregava così: "Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23). Dio ci aiuterà a diventare consapevoli del nostro modo di pensare. Egli ti guiderà dove vive la puzzola e ti aiuterà a trattare con lei; non solo ti mostrerà come eliminare i cattivi pensieri, ma anche come sostituirli con quelli buoni, indirizzando i tuoi pensieri verso le "cose dello Spirito" (Romani 8:5).