Darai istruzioni a tutti gli artigiani (Esodo 28:3)
SII CREATIVO (4)
Dio disse a Mosè: "Per Aronne, tuo fratello, farai abiti sacri, per mostrare la dignità della sua funzione sacerdotale. Per questo darai istruzione a tutti gli artigiani che io ho dotato di maggiore abilità, ed essi faranno gli abiti di Aronne” (v. 2-3). Osserva la parola “artigiani". Dio ci dà abilità artistiche e, quando le usiamo, Lo glorifichiamo. Confezionare abiti che mostrino la “dignità della funzione sacerdotale” richiede creatività. Smettiamo di separare spirituale da secolare! “Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù” (Colossesi 3:17). Come diventare creativi? 1. Riconoscendo che Dio ti ha fatto per essere creativo. 2. Chiedendo a Lui di rivelarti le aree in cui hai talento e creatività. 3. Valorizzando le idee nuove. Qualsiasi cosa tu stia ora facendo, e per quanto bene tu la faccia, un’idea creativa ti permetterà di farla meglio. La creatività è capace di vedere quello che tutti gli altri non hanno visto, di pensare ciò che nessun altro ha pensato, per fare quello che nessun altro ha mai fatto. A volte il pensiero creativo sostiene l’ingegno e l’inventiva per entrare in territori inesplorati. Altre volte l’innovazione, per fare cose vecchie in un modo del tutto nuovo. In entrambi i casi, comunque, significa vedere il mondo con occhi sufficientemente nuovi da far apparire nuove soluzioni. “Il settimo giorno Dio compì [finì] l’opera che aveva fatta” (Genesi 2:2). Attenzione, la creatività richiede lavoro e fatica, ed è per questo che molti tendono ad evitarla. Ma se desideri lavorare sulla tua creatività, Dio ti userà per fare grandi cose.
Siate fecondi e moltiplicatevi (Genesi 1:28)
SII CREATIVO (3)
Il Tuo Padre Celeste ha creato il mondo e tu sei fatto a Sua immagine. Ciò significa che sei naturalmente portato a pensare in modo creativo. Dio finì il suo lavoro creativo in sei giorni; dopo ebbe inizio il nostro lavoro. Dio disse, in sostanza: "Ti ho dotato delle risorse e dei talenti necessari per una vita esuberante. Ora usali per farne qualcosa di buono". Le pecore, che Egli creò, forniscono lana con la quale possiamo creare bellissimi tessuti in diversi colori da abbinare. Dio non creò il formaggio, ma le mucche affinché dessero latte con il quale produrre il formaggio. La Bibbia descrive l’inizio di tutte le cose con queste parole: "Dio li benedisse; e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi”. La parola “moltiplicatevi” significa che Dio vuole che alla fine tu abbia di più di quello che avevi all’inizio. Ma per fare ciò devi iniziare a pensare in modo creativo! Invece di accettare semplicemente una cosa, devi prenderla e trasformarla in qualcosa di più. Quando lo fai, stai seguendo le orme del Padre celeste. A volte le chiese bocciano idee o attività non religiose, considerandole "terrene” e perciò non gradite a Dio. È un po’ come affermare che Dio opera solo tra le quattro mura della chiesa. No, “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti” (Salmo 24:1). Ovunque tu sia, chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia nella vita, Dio vuole che tu usi la tua creatività, per glorificare Lui e benedire gli altri.
Infatti, è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo benevolo disegno (Filippesi 2:13)
SII CREATIVO (2)
Avrai delle buone idee solo se attribuisci valore alle idee, altrimenti vivrai trasportato dalle idee degli altri. I pensatori creativi: 1. Esplorano ogni opzione. Esplorare una moltitudine di possibilità aiuta a stimolare la tua immaginazione, che è cruciale per la creatività. Albert Einstein disse: '‘L’immaginazione è più importante della conoscenza”. Perché? Perché cerca nuovi modi per mettere a frutto la conoscenza. 2. Accettano l’ambiguità. Le persone creative non sentono il bisogno di sradicare l’incertezza. Vedono le contraddizioni e le crepe della vita e gioiscono nell’esplorarle o nell’usare la loro immaginazione per colmarle. Di fronte ad un bisogno insoddisfatto, puoi decidere che non ci sia niente da fare in proposito, o puoi pregare e cercare un modo per soddisfare quel bisogno (Filippesi 4:19). 3. Celebrano l'anticonformismo. La creatività esplora sentieri non convenzionali. Kingman Brewster, ex-presidente dell'università di Yale disse: “C’è una correlazione tra creativo ed eccentrico. Pertanto, dobbiamo sopportare volentieri gli eccentrici". Per promuovere la creatività, devi saper tollerare l’originalità e le stranezze. 4. Non si spaventano dei fallimenti.Il filosofo americano Charles Frankel scrisse: "L'ansietà è la condizione essenziale della creazione artistica ed intellettuale”. La creatività richiede di essere disposti a sembrare stupidi; significa salire su un ramo sapendo che potrebbe spezzarsi. Le persone creative sanno tutto ciò e comunque continuano a cercare nuove idee. Non accettano che idee inefficaci li fermino dal cercarne nuove, efficaci e funzionanti.
Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina (Genesi 1:27)
SII CREATIVO (1)
Perché festeggiamo la nascita dei nostri figli? Perché come Dio, abbiamo contribuito a creare qualcosa. Un famoso coach di football americano,Vince Lombardi,disse: “La gioia sta nel creare, non nel mantenere”. È un errore credere che Dio sia interessato solo alle “cose spirituali” e non alle cose “secolari". Sì, devi crescere spiritualmente: devi anche usare i doni che Lui ti ha dato per raggiungere il Suo scopo qui sulla terra e per benedire altri. Non devi essere ricco o avere un alto quoziente intellettivo per essere creativo. Potresti essere un parrucchiere creativo, o inventare una nuova ricetta, o creare un’opportunità di lavoro per carcerati, attraverso cui poter ricominciare. Ciò non è solo secolare, è anche spirituale! Noterai che la croce ha due pali: verticale e orizzontale. Il palo verticale rappresenta la tua relazione con Dio, quello che Lui vuole fare per te e quello che Lui vuole che tu faccia per Lui. Il palo orizzontale rappresenta quello che Dio ci chiama a fare per gli altri. Potresti dire: “Ma io non sono molto creativo”. Quando scopri il dono che Dio ti ha dato, sprigionerai la tua creatività. Paolo scrive: “Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa” (Romani 12:6). Non abbatterti solo perché non sei creativo come vorresti! Un pensiero creativo non è necessariamente un pensiero originale. In realtà, si tende a mitizzare il pensiero originale. Molto spesso il pensare creativo è un insieme di pensieri altrui scoperti man mano nella vita. Quindi, la parola per te oggi è: sii creativo.
Suonate bene (Salmo 33:3)
IMPEGNATI PER IL MEGLIO
"Suonare con abilità” significa farlo bene e puntare all'eccellenza quando si tratta dei talenti che Dio ci ha donato. Un autore ne parla cosi: "C'è una notevole differenza tra un impegno al 99% e uno al 100%. Al 100% consideri i problemi fino in fondo, fino alla loro soluzione. Al 99% puoi ancora cercare dl imboccare la strada della resistenza minima. Viviamo in una cultura dove l'eccellenza è l'eccezione, ma la Parola dl Dio esorta "siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente" (Romani 12:2). Devi essere disposto a pagarne il prezzo: "Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa... per ricevere una corona corruttibile... io dunque corro così, non in modo incerto... anzi tratto duramente il mio corpo... perché non avvenga che... io stesso sia squalificato" (1 Corinzi 9:25-27). Le persone misureranno il tuo carattere dall’altezza dei tuoi ideali, dall’ampiezza della tua compassione, dalla profondità delle tue convinzioni e dalla durata della tua perseveranza. Affronta ogni compito con l’idea di svolgerlo meglio. Se sei bravo coi numeri, distinguiti come contabile. Se hai abilità comunicative, sii il miglior insegnante che tu possa essere. Se sei un visionario capace di ispirare gli altri, sii il miglior leader possibile. Un ex rettore dell’università di Yale ha detto che nessun comitato avrebbe potuto scrivere l’Amleto, né la Monna Lisa essere dipinta da un club, né il Nuovo Testamento essere scritto da un’associazione. Solitamente le idee creative vengono dai singoli. Se decidi di accettare solo il meglio, lo otterrai spesso! Questo è una caratteristica meravigliosa della vita!
La vostra mansuetudine sia nota a tutti (Filippesi 4:5)
VIVI UNA VITA EQUILIBRATA
La guida per una vita equilibrata sono questi due passi della Scrittura: 1. "Gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi”(1 Pietro 5:7). 2. “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare”. (v.8). Quando non rispetti uno dei due, lasci campo libero a satana. “Troppo” di qualcosa, anche se è qualcosa di buono, è comunque un problema. Ad esempio, lavorare è giusto, ma un eccesso di lavoro causa stress e, di conseguenza, malattia, risentimenti, depressione, relazioni spezzate. Mangiare è cosa buona, ma troppo cibo causa problemi di salute. Essere organizzati è importante, ma se diventiamo perfezionisti, faremo impazzire noi e gli altri. L’area della tua vita che non è in equilibrio, ti allontanerà dalla gioia che Dio ha preparato per te. Mantenere in equilibrio la propria vita è una delle sfide maggiori. “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini”. Se hai una personalità fortemente motivata, segnati la parola “mansuetudine”. Significa “non andare agli estremi”. Pastori, eccellete nel vostro ministero, ma non trascurate la vostra famiglia. Genitori, non vivete solo per guadagnarvi da vivere e sostenere la famiglia, ma gioite con le persone per cui lavorate. Cerca sempre di apparire al meglio di te, ma non esserne ossessionato, perché non è da questo che si misura il valore di una persona. Osserva la tua vita e chiediti: “Quale aspetto della mia vita non è in equilibrio?” Poi chiedi a Dio di aiutarti a ritrovarlo.
Come il viso si riflette nell’acqua, così il cuore dell’uomo si riflette nell’uomo (Proverbi 27:19)
È CONTAGIOSO (2)
Il tipo di persona che sei si riflette negli amici che hai. Se vedi la tua vita improduttiva e stagnante, prova a considerare le persone di cui ti sei circondato. Le amicizie, buone e cattive, indicano la direzione verso cui stai andando. “Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli insensati diventa cattivo” (Proverbi 13:20). L’infelicità vuole compagnia, quindi tieniti alla larga da coloro che pensano negativamente. È meglio viaggiare da soli che passare la vita ad ascoltare persone che ti avviliscono. Quando c’è intesa con le persone giuste, “due valgono più d’uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica” (Ecclesiaste 4:9). L’autore John Mason scrive: “Meno frequenti certe persone, più la tua vita migliorerà”. Le amicizie e le compagnie giuste danno forza all’autentico te. Sai a chi mi riferisco: dopo esser stato con loro ti scopri meno critico, pieno di fede e con una visione per il futuro. Il diavolo non usa estranei per scoraggiarti o fermarti... saranno gli amici a distorcere la tua visione o soffocare i tuoi sogni. Le tue relazioni cambieranno man mano che cresci in Dio. Alcuni amici non vogliono che tu vada avanti; ti vogliono fermo dove sono loro. Ma come Edwin Louis Cole osservò: "Quando permetti a qualcun altro di creare il mondo per te... lo farà sempre troppo piccolo". Non tutti hanno diritto di parola nella tua vita. Rispetta chi ti è stato condotto da Dio, per aiutarti. Dio si prende cura delle persone attraverso altre persone... e saggio è colui che fortifica la propria vita con le giuste amicizie”.
Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi (1° Corinzi 15:33)
È CONTAGIOSO (1)
Raffreddore e febbre non sono le uniche cose ad essere contagiose, anche le attitudini lo sono: “le cattive compagnie corrompono i buoni costumi". I ricercatori lo chiamano "contagio emotivo" ed infetta ogni aspetto della vita, come una mela marcia rovina l’intero cesto. Un esperto in relazioni ha detto: “Un impiegato negativo può inquinare un’intera squadra e creare un ambiente lavorativo tossico. Un leader negativo può rendere il lavoro avvilente per il suo team. Un impiegato di cattivo umore può trasmettere il suo stato d’animo ai clienti. Lamentarsi può agire come un cancro e diffondersi nell’intera organizzazione, sabotando il morale e la performance di team di grande talento e potenziale. Tu non sei soltanto una creatura della cultura in cui vivi, la crei ogni giorno attraverso i tuoi pensieri, le tue convinzioni, le tue azioni... puoi essere contagioso negativamente o positivamente. Puoi essere un germe ed attaccare il sistema immunitario dell’organizzazione o agire come una dose di vitamina C e rinforzarlo... le tue emozioni hanno un impatto sul mondo intorno a te”. Paolo scrive; “Avete imparato... a spogliarvi del vecchio uomo... a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente” (Efesini 4:22- 23). Come? Chiedendo a Dio di renderti “un altro uomo” (1 Samuele 10:6) e trasformando il tuo atteggiamento contagioso negativamente, in uno che influisce positivamente sulle persone con cui hai a che fare ogni giorno. Allo stesso tempo, sii selettivo con chi frequenti; sai per esperienza chi ti butta giù e prosciuga le tue energie. Prega per loro, ma riduci al minimo il tempo che passi in loro compagnia.
Meditalo, giorno e notte (Giosuè 1:8)
TRE REGOLE BIBLICHE PER IL SUCCESSO (2)
Secondo, lasciala entrare. La parola “meditare” significa “ponderare, riflettere o esaminare attentamente”. Quindi non leggere solamente le Scritture, ma digeriscile scrupolosamente. Prega: “Apri i miei occhi e contemplerò le meraviglie della tua legge” (Salmo 119:18). Puoi leggere la Scrittura decine di volte ed improvvisamente vedere qualcosa che non hai mai visto prima.L’idea è quella di esercitare la tua mente a vedere le cose dal punto di vista di Dio. Mark Twain disse che i due giorni migliori della vita di un uomo sono il giorno in cui nasce e quello in cui scopre perché è nato; l'unica persona che può dirtelo è il tuo Creatore. Terzo, mettila in pratica. “Abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai” (Giosuè 1:8). Sì, studia la Bibbia, meditala e memorizzala. Ma se vuoi vivere con successo, devi obbedire alla Bibbia, devi tradurla in azioni. Nessuno, eccetto Dio, può garantire che tu viva con successo; questa garanzia si trova nel leggere, meditare ed obbedire alla Sua Parola. Valore e merito sono direttamente correlati allo scopo. Un’auto che non funziona è inutile. Una penna che non scrive è inutile. Allo stesso modo, se vuoi realizzare ciò è dentro di te, devi trovare il tuo scopo nella vita ed adempierlo. Alla morte, fama e fortuna non conteranno nulla. Ciò che avrà valore eterno sarà la risposta a questa domanda: “Ho vissuto la mia vita alla presenza di Dio e per il Suo scopo?” C. S. Lewis ha espresso così questa verità: "Colui che ha Dio e tutto il resto, non ha niente di più di colui che ha solamente Dio”.
Allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai (Giosuè 1:8)
TRE REGOLE BIBLICHE PER IL SUCCESSO (1)
Dio disse a Giosuè: "Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai” (v.8). Per Dio il successo è semplice da realizzare ed egualmente semplice da misurare. Se vogliamo avere successo nelle cose che realmente contano, dobbiamo seguire le istruzioni di vita che si trovano nella Scrittura. Ecco tre regole bibliche per il successo. Primo, cerca nella Scrittura. “Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca”. Il successo implica che lo studio della Parola di Dio sia una parte costante della tua vita. Questo potrebbe significare un cambiamento radicale per te. Il 90% degli Americani possiede una Bibbia. Il 50% non l’ha mai letta, incluso il 23% di cristiani. Solamente il 18% di questi legge la Bibbia ogni giorno. Immagina di andare dal dottore quando sei malato e di ricevere una medicina che può farti stare meglio, ma la prendi solamente una volta alla settimana o quando hai voglia oppure mai. Incolperesti il dottore per non essere guarito? Alcuni di noi fanno così con Dio: “Signore, perché è successo a me? Non capisco”. Diresti che la medicina non ha funzionato? No, se non la prendi. “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4:6). Dunque, la parola per te oggi è: entra nella Parola di Dio e falla entrare dentro di te!
Altro...
Beati voi quando gli uomini vi odieranno... a motivo del figlio dell’uomo... (Luca 6:22-23)
SEI STATO TRATTATO MALE?
Quando ti trattano male, chiediti: “Che cosa posso imparare da questa esperienza? Come posso reagire in modo cristiano? Sono disposto a riconoscere i miei errori? Come posso essere più saggio e affrontare meglio simili esperienze in futuro?” Quando tutto è stato detto e fatto, la risposta all’incomprensione è il perdono. Ora, perdonare non significa necessariamente essere d’accordo o avere una relazione di amicizia con la persona che ti ha maltrattato. Significa però lasciar andare il rancore. Quando sotterri l’ascia di guerra, assicurati che l'estremità del manico non spunti dal suolo! In altre parole, perdona perché scegli di perdonare! Ralph Waldo Emerson disse: “Essere persone eccezionali significa essere fraintesi”. Ed ecco una definizione migliore; “Essere persone eccezionali significa perdonare chi ti ha maltrattato”. Paolo definisce la vita del cristiano come: “La celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:14). Quindi percorri la strada maestra! Com’è questa strada? Gesù la descrive: “Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, e quando vi scacceranno da loro, e vi insulteranno e metteranno al bando il vostro nome come malvagio, a motivo del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei cieli; perché i padri loro facevano lo stesso ai profeti” (Luca 6:22-23). Vivendo in questo modo, riprendi in mano la tua forza, perché non permetterai più alle persone di condizionare il tuo umore e il tuo punto di vista e riuscirai a mantenere la gioia.
Quando pregate, non siate come gli ipocriti (Matteo 6:5)
PREGA COL CUORE
Gesù disse che i Farisei avevano trasformato la preghiera in uno “spettacolo” e che Dio non ne era toccato. L’autore John Ortberg ha analizzato le loro preghiere in cinque punti: 1. Erano diventate degli esercizi superficiali anziché mattoni di un rapporto profondo. 2. Erano dei rituali piuttosto che espressioni autentiche di un cuore che ama. 3. Erano lunghe e piene di parole, fatte per impressionare gli altri. 4. Erano piene di insignificanti frasi fatte. 5. Divennero motivo d’orgoglio anziché occasione per esprimere un umile affidamento a Dio. Riesci ad immaginare i tuoi figli che si rivolgano a te con un sacco di appellativi formali e religiosi? Come ti sentiresti? Riguardo al pregare, Gesù disse: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che è nel segreto, te ne darà la ricompensa. Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6:6-8). Puoi pregare ovunque, in qualsiasi momento: in auto, in bagno, sdraiato sul letto, mentre fai ginnastica, al lavoro. Tutto quello che Dio ti chiede è di essere spontaneo, personale ed onesto. In altre parole, prega col cuore.
Ciascuno di voi... abbia di sé un concetto sobrio (Romani 12:3)
SII REALISTICO CIRCA LE TUE CAPACITÀ
Dio disse a Mosè: "lo ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall’Egitto il mio popolo” (Esodo 3:10). Ma al posto di pensare “Quale onore”, Mosè rispose “Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall’Egitto i figli d’Israele?" (Esodo 3:11). L’educazione di Mosè come nipote adottivo del faraone lo aveva preparato per il ruolo di guida, ma ora era in esilio dopo aver ucciso un egiziano. È facile criticare l’esitazione di Mosè, ma Mark Roberts osserva: “I leader saggi hanno una certa riluttanza che proviene dall’umiltà personale e dal prendere seriamente la responsabilità di guida... Dopo tutto, Dio scelse Mosè sapendo bene che sarebbe stato riluttante... Dio avrebbe potuto scegliere qualcuno più sicuro di sé, ma non lo fece... Come sarebbe stata diversa questa scena se Mosè avesse risposto: “Nessun problema, sono il tuo uomo... ho anni di esperienza presso la casa del faraone!” Ma una persona con così tanta autostima sarebbe stata adatta per quell'incarico? lo ne dubito. Se la nostra riluttanza alla leadership viene da un senso realistico del nostri limiti e da un riconoscimento genuino della grande responsabilità correlata... sarebbe perfetta, perché darebbe una sana sicurezza di noi stessi come leader... invece di elencare le capacità e i talenti di Mosè, Dio disse semplicemente: lo sarò con te" (v. 12). In altre parole "So che non puoi farcela da solo, ma sarò con te ed è questo ciò che conta”. Paolo scrive "Ciascuno di voi... abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno" (Romani 12:3). Non importa quanto sai o quante persone ti seguono, la cartina tornasole della leadership è operare con la forza di Dio, non con la nostra "Perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza" (1 Corinzi 4:20).
Se fai questo, e se Dio te lo conferma, potrai resistere (Esodo 18:23)
SCEGLI CON SAGGEZZA LE TUE BATTAGLIE
Un buon generale sa che è un errore combattere su più fronti contemporaneamente; mettere "troppa carne al fuoco” ti rende vulnerabile! Lo stesso vale nella vita. Per evitare stress non necessario, devi decidere di non farti turbare da ogni piccola cosa. In altre parole, scegli le tue battaglie con saggezza. Non trasformare granelli di sabbia in montagne. Prima di dedicare tempo, energia e sentimenti a un problema, chiediti quanto sia importante e quanto tempo, sforzi ed energie è appropriato dedicarvi. Cerca di discernere ciò che conta davvero e concentrati su quelle cose. Impara la differenza tra questioni importanti e questioni minori. Mosè si stava esaurendo, perché gestiva personalmente ogni problema, controversia e crisi sorte tra gli Israeliti. Forse pensava di doverlo fare, dal momento che era il capo della nazione. Ma suo suocero gli disse, in sostanza: "Occupati delle questioni importanti e lascia le cose minori a qualcun altro”. Continuò dicendo: "Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere... Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto” (vv. 23-24). Fermati e pensaci: nella tua vita c’è già notevole stress e tensione, quindi perché aggiungerne altro, se puoi evitarlo? Quando sei tentato di affrontare una "battaglia”, fai un passo indietro e decidi se ne vale la pena e cosa ti richiederà. Non andare in guerra quando non c’è bottino.