...lo Spirito intercede Egli stesso per noi con sospiri ineffabili (Romani 8:26)
SOSPIRARE IN PREGHIERA
Solitamente pensiamo al sospiro come qualcosa di negativo. Una delle cose migliori da fare è sospirare in preghiera: “Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio. Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.” (vv.26-28). A volte, quando stiamo pregando per un determinato bisogno, sentiamo nel profondo di non riuscire ad esprimerci con le giuste parole. A questo punto lo Spirito Santo prende il controllo.Egli prende il nostro dolore e i nostri bisogni più profondi, trasmettendoli a Dio. Cosa ci può insegnare questo fatto riguardo la preghiera? Lo Spirito Santo si unisce alle nostre preghiere quando provengono dal nostro cuore e non solo dalle nostre labbra. Ci sono volte in cui non siamo in grado di dire nemmeno una parola in preghiera, tuttavia stiamo avendo un’importante comunione. Hai mai raggiunto un punto in cui eri così preoccupato per qualcosa da andare davanti a Dio e non riuscire a far altro che sospirare? Stai imparando qualcosa di fondamentale riguardo alla preghiera: Dio ci permette di sospirare, altrimenti non riusciremmo a pregare veramente. Pronunceremmo parole, ma non pregheremmo veramente dal profondo del cuore, là dove inizia la preghiera del giusto che “ha una grande efficacia” (Giacomo 5:16).
C'è grande sicurezza nel timore del Signore (Proverbi 14:26)
IL TIMORE DEL SIGNORE
Quando ti sottometti a Dio, non deve spaventarti niente perché Egli è per te "un rifugio e una forza" (Salmo 46:1). Aver timore di Dio non significa temere che Egli voglia farti del male. Lui è un Dio buono! Avere "timore del Signore" significa semplicemente seguire le Sue direttive e riconoscere la Sua autorità in tutte le cose. Avrai certamente notato che oggigiorno non c'è più molto rispetto per le autorità; abbiamo sviluppato quel tipo di mentalità che dice: "Nessuno può dire a me cosa fare”, ma la Bibbia afferma che "C'è grande sicurezza nel timore (reverenziale e d'adorazione) del Signore. Perché dice questo? Perché un timore reverenziale e di adorazione verso il Signore significa essere altresì rispettosi e ubbidienti. Vuol dire che farai quello che Dio ti dice di fare e che la tua fiducia e fede in Lui continueranno a crescere. Noterai qualcos'altro d'importante: più timore reverenziale avrai in Dio e più attento e cortese sarai nei rapporti con gli altri; Salomone scrive: "Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: "Temi Dio e osserva i Suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell'uomo" "(Ecclesiaste 12:13).Mosè disse ai figli d'Israele: "Che cosa chiede da te il Signore, il tuo Dio, se non che tu tema il Signore... che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e lo serva, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua" (Deuteronomio 10:12). Non è così complicato!
L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia (1° Corinzi 13:4)
IL VERO SIGNIFICATO DI AMORE
L’apostolo Paolo ci regala una delle visioni più profonde e significative dell’amore. “Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo ad essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non si inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà mai meno” (1 Corinzi 13:3-8). John e Mary sono sposati da cinquant’anni. Una notte, a letto, lei dice: “Un tempo, quando eravamo giovani, mi stringevi la mano”. Un po’ infastidito, lui allunga la mano. “Un tempo, quando eravamo giovani, mi abbracciavi”, continua Mary. Ancor più lentamente, il corpo di John si gira, quasi cigolando, e si accoccola accanto a lei. “Quando eravamo giovani, mordicchiavi il mio orecchio”, sussurra la moglie. All’improvviso, il marito allontana le coperte e salta fuori dal letto. Sorpresa, Mary chiede: “Dove vai?”. “A mettere la dentiera!”, borbotta lui. Coccole e romanticismi sono quasi scontati quando si è nel fiore degli anni. Ma viverli quando si portano dentiere, apparecchi per l’udito e il profumo che si avverte è quello di Vicks VapoRub, ecco, quello è l’amore!
Voi non avete, perché non domandate (Giacomo 4:2)
RAGGIUNGERE CIÒ CHE DESIDERI (3)
Prendi nota: 1) Ci sono benefici che non riceverai se non li richiederai tu stesso.”Chiedere e ricevere”, rinforza la tua autostima.Dunque, da figlio redento di Dio, dichiara: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”(Romani 8:31). 2) La scelta del momento adatto è importante. “L’uomo accorto vede il male e si mette al riparo, ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze" (Proverbi 27:12). Le figlie di Selofead si fecero avanti quando erano nel deserto e la Terra Promessa era ancora da conquistare. Niente è più efficace di un’accurata programmazione. Non puoi startene tranquillo e inoperoso e dare per scontato che qualcun altro si preoccupi del tuo futuro benessere. Per esempio: dopo che gli aumenti di stipendio sono stati dichiarati, non è più il momento di chiederne uno al tuo capo.Parlare apertamente e affrontare la situazione sarà una benedizione non solo per te stesso, ma anche per altri. 3) Impegnati per una situazione vantaggiosa per tutti. La battaglia non era ancora vinta. Le figlie di Selofead avevano degli zii che presentarono appello contro il nuovo ordinamento, sottolineando il fatto che se queste donne avessero sposato un uomo di una diversa tribù, allora i loro territori sarebbero passati ad altre tribù. Dio prese dunque una nuova decisione: per poter essere proprietari della terra, sarebbe stato necessario sposarsi all'interno della propria tribù (vedi Numeri 36:5-11). Per quanto riguarda il matrimonio, spiritualmente parlando, questo principio è ancora valido. “[La donna] è libera di sposarsi con chi vuole, purché lo faccia nel Signore” (1 Corinzi 7:39). Lo stesso vale per l'uomo.
Le figlie di Selofead... si presentarono davanti Mosè (Numeri 27:1-2)
RAGGIUNGERE CIÒ CHE DESIDERI (2)
Le figlie di Selofead insegnano che dobbiamo: 1) Volere fare qualcosa. Lamentarsi non cambia la situazione, ti fa solo sentire più infelice. Nella Terra Promessa entrarono milioni di persone e di certo altre donne erano nella stessa situazione difficile. Ma non cambiò nulla fino all’energica presa di posizione di quelle cinque sorelle che rifiutarono di accettare lo status quo. Ci volle coraggio! Rivolgersi a Mosè era come appellarsi alla Corte Suprema. Le soluzioni si trovano quando decidi di affrontare il problema in modo diretto e di fare qualcosa al riguardo. 2) Avere chiaro ciò che vuoi. Che cosa vuoi che accada, o che non accada più? Se non sai dove sei diretto, una strada vale l’altra; devi avere una meta chiara. Le figlie di Selofead erano certe di avere diritto alle stesse benedizioni dei loro parenti maschi e rifiutarono ogni compromesso. Di conseguenza, Dio le ascoltò. E lo stesso farà con te: “Non ci scoraggiamo a fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo” (Galati 6:9). 3) Rifiutare di farsi dissuadere da opinioni, abitudini e tradizioni. Sotto la Legge di Mosè, le donne non erano nemmeno censite come membri delle comunità di Israele (vedi Numeri 26). Prova ad immaginare come sarebbe la Chiesa, se ancora oggi vivessimo sotto quella Legge. Nella Scrittura leggiamo che Dio ha alterato la “norma” molte volte, in risposta ad una fede sincera e coraggiosa, cambiando così il destino di quelle persone. E ciò che fece per loro, Egli lo farà per te.
Dacci una proprietà in mezzo ai fratelli di nostro padre (Numeri 27:4)
RAGGIUNGERE CIÒ CHE DESIDERI (1)
Le cinque figlie di Selofead sono un buon esempio di come ottenere ciò che si vuole. Gli Israeliti sarebbero entrati nella Terra Promessa da lì a poco. Era stato stabilito come dividere la terra tra le varie tribù. Ma per la Legge, il diritto ad ereditare la terra spettava solo agli uomini. Un principio ingiusto, secondo queste cinque donne, a cui era così negato ereditare la terra del padre, ora deceduto. Decisero dunque di appellarsi a Mosè. “Nostro padre morì nel deserto...e non ebbe figli maschi... dacci una proprietà in mezzo ai fratelli di nostro padre” (vv. 3-4). Ora, poiché la Legge veniva da Dio, Lui soltanto avrebbe potuto cambiarla. Quindi Mosè presentò il caso al Signore, ed ecco la Sua risposta: “Le figlie di Selofead dicono bene... sì, tu... farai passare ad esse l’eredità del loro padre” (v. 7). Donne coraggiose, che hanno preso in mano la situazione. Non c’erano uomini che potessero parlare per loro conto, nessun marito, fratello, figlio. Avevano degli zii, è vero, ma era piuttosto improbabile che le avessero supportate, visto che la terra, secondo l’uso consueto, sarebbe andata tra le loro proprietà. In conclusione, ci sono tre insegnamenti in questo racconto: 1) Quando qualcosa è sleale e ingiusto, Dio può chiederti di metterlo in discussione e cambiarlo. 2) I risultati non arrivano per chi aspetta, ma per chi è pronto ad agire per ottenerli. 3) L’uomo può chiudere la porta, ma quando ti rivolgi a Dio, Egli può aprirla per te.
Il Signore è per me, io non temerò (Salmo 118:6)
QUATTRO PASSI PER VINCERE LA PAURA
Primo, sii pronto a correre dei rischi. Certo, potresti uscirne ferito o imbarazzato, e allora? Per superare l’insicurezza e conquistare fiducia, devi prenderti la libertà di osare. Inizia a scrivere quel libro, vai a lezione di musica, alzati e parla in pubblico se hai qualcosa da dire! Avverti la tua paura e fallo comunque! “La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro" (Proverbi 29:25). Secondo, impara a sorridere di te stesso. Supera il bisogno ossessivo di essere approvato e accettato e impara a sorridere dei tuoi errori. Siamo tutti esseri umani, non prenderti sempre così sul serio! Quando commetti un errore, sii tu il primo a vederne il lato comico, e ti accorgerai che le persone sono più comprensive di quanto immagini. Terzo, inizia a pensare in modo realistico. È il momento di crescere e renderti conto che non tutto riguarda te. Non sei il centro dell’universo e i tuoi piccoli passi falsi non incidono granché nel più grande disegno della vita. Inoltre, gli errori sono gli insegnanti migliori per il successo. Quarto, concediti un premio per le piccole vittorie. Quando porti a termine un progetto, premiati. Quando accetti un consiglio o una correzione senza reagire, premiati. Spesso le persone che attacchiamo verbalmente, sono quelle che più cercano di aiutarci. Abituati all’idea di essere valido, di avere talento e abilità, e che il tuo valore, agli occhi di Dio, è inestimabile. Smetti di scrutarti attraverso lenti che distorcono la realtà ed inizia a guardarti con 10 decimi di vista. Quando sarai in grado di fare ciò, le tue paure lasceranno il posto alla fiducia in te stesso e nel tuo futuro.
Sì, voi partirete con gioia... (Isaia 55:12)
SIATE GIOIOSI!
Prova a dire ogni mattina: “Sì! Oggi inizierò la giornata con gioia!’’. Ti metterà nella giusta disposizione d’animo! Generalizzando, possiamo dividere le persone in tre gruppi: 1) Quelli che pensano che non si debba stare bene: non si deve essere felici, ma solo “responsabili’’. 2) Quelli che ti guastano la festa, perché la tua gioia li infastidisce. Spesso sono persone ferite o deluse dalla vita e covano rabbia e risentimento. 3) Quelli che ti risollevano il morale e ti infondono vitalità. Obietterai: “La Bibbia non dice forse che i credenti debbano distinguersi dai non credenti?”. Certo, ma non in negativo.E a meno che tu non decida di camminare nella luce del Signore, potrai distinguerti solo in negativo. Paolo scrive: “Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi” (Filippesi 4:4). Se stai pensando: “È semplice per Paolo; non aveva certo i miei problemi!”. Voglio ricordarti che quando Paolo scrisse quelle parole, era in carcere, con nessuna speranza di rilascio. Per lui la gioia era una decisione, non una conseguenza di circostanze esterne. Ti domanderai: “Com’è possibile che fosse gioioso in prigione?”. Perché aveva compreso che la vera gioia viene dall’impegnarsi per qualcosa di più grande dei propri interessi personali. Nella Bibbia è scritto che “La gioia del Signore è la vostra forza”( Neemia 8:10). La vera gioia ha tre condizioni: a) Scegliere di focalizzarsi ogni giorno sulla bontà di Dio. b) Aiutare gli altri ogni volta che se ne ha la possibilità. c) Capire che la gioia genera forza.Se perdi la gioia, perdi anche la tua forza, e satana vince. Quindi, sii gioioso!!
Egli ci ha liberati... e abbiamo la speranza che ci libererà ancora (2° Corinzi 1:10)
LA GUIDA DIVINA (3)
L’Apostolo Paolo scrive. “Fratelli, non vogliamo che ignoriate, riguardo all’afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati grandemente oppressi, oltre le nostre forze, tanto da farci disperare perfino della vita. Anzi, avevamo già noi stessi pronunciato la nostra sentenza di morte, affinché non mettessimo la nostra fiducia in noi stessi, ma in Dio che risuscita dai morti. Egli ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e abbiamo la speranza che ci libererà ancora” (2 Corinzi 1:8-10). Ciò che a Paolo sembrava la fine, era invece solo l’inizio di una nuova unzione da parte di Dio, perché ricevesse la Sua forza e il Suo favore. Paolo da quell’esperienza negativa ha imparato a non fare affidamento su sé stesso, ma su Dio, che “risuscita dai morti”. Proprio quando i tuoi progetti sembrano esauriti, la forza della resurrezione di Dio inizia ad agire nella tua vita in maniera più decisa. Finché avrai un amorevole Padre Celeste a cui rivolgerti, una Promessa del Signore su cui appoggiarti e la fede per renderla operante, allora avrai sempre un motivo per rallegrati. Dunque, coraggio! Fai appello a Dio ora, non rimandare! E fallo con fede, senza dubbi. Sii certo che Egli agirà in tuo favore con forza, e osservaLo capovolgere la situazione in cui ti trovi. Perché?Ricorda sempre che per quanto tu possa essere una persona forte o di successo, non ci sarà mai un momento della tua vita in cui potrai fare a meno della grazia e della guida di Dio. Prima te ne convinci, migliore sarà la tua situazione.
È Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo (Filippesi 2:13)
LA GUIDA DIVINA (2)
Evidenzia queste parole: “E' Dio che produce in voi”. Lo fa mentre usi la tua intelligenza, parli, ti sposti e usi le tue mani per realizzare ciò che Egli ha già messo nel tuo cuore di fare. Quando rispondi SI’ al Suo volere, Egli ti dona la capacità di realizzarlo. Nota però, che Dio non ti svela la Sua volontà prima di chiamarti. Per prima cosa ti chiama, e mentre tu fai un passo di fede e decidi di obbedire, Egli ti mostra il Suo piano passo dopo passo, sostenendoti e dandoti le forze necessarie per proseguire il cammino. Forse ritieni di dover sapere qualcosa di più preciso prima di prendere un impegno. Allora rifletti. Primo: Dio può iniziare a farti essere a disagio li dove sei ora. “Come un’aquila che desta la sua nidiata... il Signore lo ha condotto” (Deuteronomio 32:11-12). Per insegnare a volare ai suoi piccoli, mamma aquila li butta letteralmente fuori dal nido.Forse penseranno: è proprio mia madre a spingermi!! Ma l’aquilotto non si rende conto di essere nato per volare finché la madre non lo spinge fuori dal nido, fuori dalla sua comfort-zone. Solo allora il piccolo apre le ali, scopre le sue capacità e prende il suo posto nell’aria. Dio sta forse scombussolando anche la tua comfort-zone? Il tuo quieto trantran? Secondo: La direzione data da Dio non si può seguire senza il Suo aiuto. I Suoi progetti funzionano così. “Senza di me non potete fare nulla”, disse Gesù (Giovanni 15:5). Terzo: la Sua guida è continua e tenace. Le idee umane sono fugaci, la guida di Dio rimane stabile.Dunque stai al passo con Dio e non camminare davanti a Lui.
Altro...
Il Signore... insegnerà la via ai peccatori (Salmo 25:8)
LA GUIDA DIVINA (1)
Nella Scrittura leggiamo come Dio parlò a persone ordinarie e parlerà anche a te! Disse ad Abramo quando lasciare la sua casa (Genesi 12:1) e a Giacobbe quando ritornarvi (Genesi 31:3). Disse ad Elia dove trovare cibo durante la carestia (1Re 17:1-5). Due volte Dio fermò Paolo e gli impedì di proseguire il viaggio in una direzione che sembrava un’ottima opportunità, perché aveva in mente per lui qualcosa di meglio. È scritto: “Il Signore è buono e giusto, perciò insegnerà la via ai peccatori. Guiderà gli umili nella giustizia, insegnerà agli umili la sua via. Tutti i sentieri del Signore sono bontà e verità per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze” (Salmo 25:8-10). Nella vita, nulla è più importante che essere guidati da Dio.Finché non avrai davvero udito il Signore, però, sarai tentato di scambiare le idee degli altri con la guida di Dio e ciò potrebbe ferirti. Sei unico, Dio ha un progetto e uno scopo specifici per te soltanto. Quando non sei certo della strada da intraprendere, rimani saldo nella Sua promessa: “Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li guiderò per sentieri che non conoscono; cambierò davanti a loro le tenebre in luce, renderò pianeggianti i luoghi impervi. Sono queste le cose che lo farò e non li abbandonerò" (Isaia 42:16). Non esiste nulla di meglio!
Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, i fiumi non potrebbero sommergerlo (Cantico dei cantici 8:7)
LEGATO ALL’AMORE DA UNA PROMESSA
Si racconta di un matrimonio durante il quale il ministro di culto chiese allo sposo: “Prendi questa donna come tua sposa nella buona e nella cattiva sorte? In ricchezza e in povertà? Nella malattia e nella salute?”, E lo sposo: “Sì, no, sì,no,no,sì”. Tutti noi desideriamo la parte migliore, ricca e sana del matrimonio, ma le relazioni non funzionano in questo modo. La formula odierna di alcuni matrimoni recita: “Staremo insieme finché durerà l’amore”. Ci auguriamo che sia lo sposo che la sposa conoscano un buon avvocato divorzista, perché con ogni probabilità ne avranno bisogno. L’unica vera stabilità nel matrimonio deriva da una promessa, un impegnoche mantiene due persone salde quando le emozioni oscillano. Prova ad immaginare un genitore dire al proprio figlio: “Avrò cura di te finché ti vorrò bene”. Impossibile pensarlo, vero? Prova a metterla in questi termini: l’emozione è la carrozza di un treno, l’impegno è il motore che spinge la relazione attraverso gli alti e bassi della vita quotidiana. Salomone lo descrive così: “Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, i fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore, sarebbe del tutto disprezzato”. Un ultimo pensiero, il tema della Bibbia è la Resurrezione, ciò significa che sebbene il vostro amore possa apparire morto, Dio può farlo vivere di nuovo se siete entrambi pronti a lasciarLo intervenire nel vostro cuore.
...sotto di te stanno le braccia eterne... (Deuteronomio 33:27)
BUTTATI (2)
Prova a immaginare la seguente scena: In una piscina, un papà desideroso di giocare con i suoi due figli, li invita a tuffarsi lanciandosi tra le sue braccia. Il primo, senza esitare, si lancia; l’altro, invece, no; guarda con gioia, applaude, saltella ma non si tuffa. Il padre, per rincuorarlo, lo sollecita a immergersi ma lui rifiuta e si allontana. È forse, questo il tuo caso? Vivi anche tu sull’orlo di una piscina evitando di tuffarti, accontentandoti di godere indirettamente il successo delle azioni altrui? Preferisci, forse, evitare ogni rischio piuttosto che provare? Per timore del pericolo non potrai mai assaporare l'elettrizzante soddisfazione del mettersi alla prova. È vero, potresti giustificarti dicendo: "Non sono assolutamente sicuro di ciò in cui mi dovrei impegnare!”, lo t’invito, però, a soffermarti su queste parole: "Sotto di te stanno le braccia eterne!”. Sarebbe certamente folle lanciarsi senza neppure controllare che nella piscina vi sia l’acqua, oppure farlo prima dell'assicurazione paterna: “Dai buttati, ti prendo io!”. La fede consiste nel sapere che l’unico modo per vincere la paura dell'acqua consiste nell’affrontarla, perché Colui che ti sta chiamando è lì in trepida attesa fin dal momento in cui hai accettato di essere Suo figlio. A Lui nulla importa più della tua sicurezza, della tua crescita nella fede e del tuo successo nella vita. Così Dio si rivolse a Giosuè: “...Alzati dunque, attraversa questo Giordano... per entrare nel paese che io do ai figli d’Israele. .. .Solo sii molto forte e coraggioso, abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, che ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai” (Giosuè 1:2,7). Presta particolare attenzione alle successive parole: “Alzati.. attraversa.. sii forte...”. In altre parole: buttati!
...l’uomo prudente fa attenzione al suoi passi (Proverbi 14:15)
BUTTATI (1)
Dopo aver pregato, fatto progetti ed esserti preparato, arriva il momento in cui devi osare. Ti spaventa? Vi sono due tipi di persone: i primi si lanciano senza pensare al pericolo perché guidati dai loro impulsi; i secondi, invece, osservano e riconsiderano ma, alla fine, non si buttano mai, perché, sono controllati dalla paura. A quale gruppo pensi di appartenere? Per raggiungere la Terra Promessa, Israele doveva guardare il Giordano durante il flusso della marea, cosa che avrebbe fatto tremare chiunque. Dio aveva promesso che l’acqua del fiume si sarebbe ritratta nel momento in cui i piedi dei sacerdoti che trasportavano l’arca, l’avessero toccata. Prova a immaginare i loro pensieri! "Perché non aspettiamo la bassa marea?". “Dobbiamo per forza farlo?”. “Qualora l’acqua non si ritirasse, finiremmo con l'annegare?”. Il confine fra prudenza e paranoia è molto incerto:la cautela risparmia per la vecchiaia, la paranoia si attacca ai centesimi. Una calcola i rischi e osa, l'altra non azzarda. Qualora desiderassi essere pienamente partecipe del piano che Dio ti ha riservato, non devi indietreggiare. Ubbidisci, piuttosto, ed entra in acqua di buon grado. Facendolo, si apriranno nuove prospettive e Dio ti darà quanto ti necessita per adempiere la Sua volontà, lasciandoti alle spalle la sterilità che oggi sperimenti. Dio provvedere i mezzi, le metodologie e la manodopera, perciò resta saldo su questa promessa: “«...io ti amo, io do degli uomini al tuo posto e dei popoli in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te...»” (Isaia 43:4-5).