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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

...chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore (Marco 10:43)

LAVORARE NEL REGNO (1)

Disneyland è definito il "Regno della magia”. Per quanti vi lavorano, esiste un valore che è enfatizzato sopra ogni altro ed è ciò che rende "magico” quel posto. Che cos’è? Il servizio! Ai dipendenti è chiaramente ordinato di soddisfare al meglio ogni utente che varca quel cancello. Ogni singolo ospite deve essere trattato come fosse un invitato strettamente personale. Nel caso chiedesse indicazioni, bisogna accompagnarlo; qualora rivolgesse domande, magari già poste centinaia di volte, è necessario rispondere come se non fossero state mai udite prima. Al parco di Disneyland c’è un'attrazione che si chiama Jungle Cruise (un numero che simula una crociera fluviale attraverso la giungla, lungo i grandi fiumi del mondo) e la domanda più frequente è: "Quanto dura l’escursione?”. Ai membri dello staff è stata fornita una risposta standard per soddisfare la curiosità degli ospiti: "La Jungle Cruise è un’avventura emozionante della durata di dieci minuti". Un impiegato, però, stanco di sentirsi rivolgere questa domanda, sbottò seccamente con la coppia che gliela poneva per l'ennesima volta: “Dura tre giorni!’’. La coppia, meravigliata, abbandonò la fila e tornò all’hotel Disney, dove stava trascorrendo la luna di miele. Rifece frettolosamente le valigie e dopo aver riposto ogni cosa, andò a rimettersi in coda davanti all’attrazione. Il giorno dopo, la guida che li aveva incontrati non c’era più e al suo posto c’era qualcun altro che rispondeva: "La Jungle Cruise è un’avventura emozionante della durata di dieci minuti!". Quando rappresenti il regno di Dio, devi fare tutto il possibile per essere d'aiuto alle persone, devi amarle e andare incontro ai loro bisogni. Perché? Semplicemente perché Gesù è il Re di questo regno e dice: "...il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire...’’ (Matteo 20:28).

...il giusto cade... e si rialza... (Proverbi 24:16)

REAGIRE AL FALLIMENTO

Si possono capire molte cose su una persona dal modo in cui risponde alle sfide della vita. Tutti cadono ma ciò che conta è sapersi rialzare velocemente. Verta Gillmor spiega: "Il fallimento ci insegna cose che, diversamente, non impareremmo... trattalo come un ospite cui è permesso consegnare spiacevoli notizie, ma non permettergli di risiedere presso di te. Ricorda: i fallimenti non sono tutti uguali! Quando, ad esempio, una bella, brava e giovane concorrente arriva seconda a un concorso di bellezza, qualcuno potrebbe dire che ha fallito. Eppure un'altra farebbe qualsiasi cosa pur di raggiungere quel posto in classifica ed essere tra le più belle di una gara. Dipende dal punto di vista... esamina i tuoi fallimenti e pesali, in un quadro più generale, secondo la loro importanza. Un anno, all'università, non superai un esame. È ridicolo, ma quando ci penso, mi fa ancora male, come un sassolino nella scarpa. Perché devo fissare la mia attenzione su questo insuccesso e soffrire ogni qual volta ci penso, visto che nello stesso quadrimestre ho ottenuto tanti altri risultati positivi? Avevo un lavoro part-time, mi ero fidanzata e, oltretutto, ho dovuto trascorrere sei settimane in una clinica universitaria con la mononucleosi! Nel momento in cui metto quest'esperienza nel giusto contesto, essa perde il potere di rendermi insicura. Il fallimento ci insegna ciò che è veramente importante. Un'amica, un giorno, perse il lavoro. Fu un fatto assolutamente inaspettato perché era molto brava nella sua professione. «In quei tempi ero molto orgogliosa», racconterà poi. «In parte, potevo permettermelo perché i miei risultati erano ottimi, ma perdere il lavoro... fu umiliante. L'orgoglio non ammette fallimenti. È un giogo pesante... che ora non porto più. Mi sento più leggera nello spirito, senza il peso di dover essere sempre perfetta»”.

...queste cose avvennero loro per servire da esempio... (a) noi (1° Corinzi 10:11)

SANSONE E GIUSEPPE (2)

Mentre Sansone aveva ogni cosa a suo favore, Giuseppe era costretto a lottare contro tutti. Ecco tre importanti motivazioni: 1) Egli fu trattato malamente dal suo popolo. I suoi fratelli, risentiti per la visione che Dio aveva dato al giovane Giuseppe e del favore dimostratoli dal Signore, decisero di sbarazzarsene e, a soli diciassette anni, lo vendettero come schiavo agli egiziani. Qualcuno ti ha forse detto che sarai apprezzato da tutti? Dio non di certo! Gesù, parlando ai discepoli, disse: "«Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me»’’ (Giovanni 15:18). Nonostante tutto, Giuseppe conservò uno spirito di perdono e, alla fine, non solo si riconciliò con la famiglia, ma la sfamò durante la carestia. 2) Si trovò da solo in una terra, dove non conoscevano Dio. Ciononostante, come un giglio in una palude fangosa, egli rimase puro e crebbe nella fede. Non sono le circostanze che ti circondano a determinare il tuo successo, bensì quello che è in te. 3) Fu esposto alla tentazione. Giuseppe era solo, lontano da casa e soggetto agli impulsi tipici di un uomo prestante e virile. La moglie di Potifar cercò ripetutamente di sedurlo, ma egli non cedette. Fosse stato un altro servo, sarebbe anche potuto uscirne indenne ma la motivazione del suo rifiuto non era certo comprensibile e gradita alla moglie dell’ufficiale: “«...Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?»” (Genesi 39:9). Per Giuseppe nulla era più importante de! suo rapporto con il Signore. 4) La sua integrità costò cara. Per colpa delle false accuse mossegli dalla sua padrona, Giuseppe finì in prigione per un crimine che non aveva commesso. Dio, forse, lo aveva abbandonato? No di certo! I contatti che lo avrebbero portato al trono lo stavano aspettando proprio in prigione. Sii fedele a Dio ed Egli ti benedirà.

...queste cose avvennero loro per servire da esempio... (a) noi (1° Corinzi 10:11)

SANSONE E GIUSEPPE (1)

Sansone si è rivelato un perdente mentre Giuseppe un vincitore. Eppure il figlio di Manoà aveva avuto tutto a suo favore: era il risultato di una nascita miracolosa, fu allevato da genitori che amavano e onoravano Dio e, per di più, il Signore lo aveva dotato di una forza sovrannaturale. Eppure, fallì miseramente. Perché? 1 ) Non pregava. L'unico momento in cui lo fa è quando si trova nei guai. Ti suona, forse, familiare? Qualora potessi fare un'autopsia ai tuoi fallimenti, scopriresti, tra i cocci, l’assenza della preghiera. Non puoi guidare una vettura senza carburante, né lavorare a stomaco vuoto o pagare le bollette senza avere denaro sul conto bancario. Allo stesso modo non puoi vivere una vita cristiana vittoriosa senza pregare quotidianamente. 2) Egli si rifiutò di vivere secondo la Parola di Dio. Quando i genitori lo misero alle strette contestandogli la decisione di sposare la donna sbagliata, Sansone rispose loro: “«...mi piace»” (Giudici 14:3). Quando sei guidato dai sentimenti piuttosto che dalla Parola di Dio, “ti precipiterai” verso i problemi. Sembra strano ma una delle migliori definizioni del termine "disobbedienza" è “obbedienza incompleta". Non puoi scegliere i versetti biblici che più ti fanno comodo e trascurare gli altri! 3) Aveva lo spirito sbagliato. Mentre Giuseppe offrì il suo perdono a quanti gli avevano fatto del male, Sansone pregò di potersi vendicare. Ogni qualvolta darai spazio ai risentimenti, permetterai a qualcuno, che non sia Dio, di condizionare le tue azioni e soffrirai maggiormente. 4) Era spinto dall’avidità. Trattando con i Filistei, propose un enigma e scommise con loro, dicendo: "«...se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta vesti a me»” (Giudici 14:13). Ribatterai: “Che cosa centra questo?” Attento, se è successo a Sansone, può accadere anche a te!

...nessuna... scrittura proviene da un’interpretazione personale (2° Pietro 1:20)

PROMESSE PROMESSE! (2)

Ecco due principi per discernere quali altre promesse personali trovare nelle Sacre Scritture: 1 ) Cerca di comprendere il contesto. Nessun versetto deve essere isolato, bensì letto congiuntamente ad altri passi che trattano lo stesso tema. Ad esempio, qualora prendeste, a se stante, questo scritto: "lo posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13), con la convinzione che in “tutte le cose” sia incluso anche il saltare dal dodicesimo piano, non biasimare, poi, la Parola per la tua morte inaspettata! Bisogna leggere anche il contesto che afferma: “...ho imparato a essere saziato e ad avere fame; a essere nell'abbondanza e nell’indigenza, lo posso ogni cosa [tutte queste cose] in colui che mi fortifica” (Filippesi 4:12-13). Questo passo non significa che puoi fare quanto vuoi, bensì che Dio ti darà la forza per affrontare le difficoltà che incontrerai nel fare la Sua volontà. 2) Metti alla prova quanto scritto con le Scritture e non con ciò che desidereresti sentire. "Nessuna... Scrittura proviene da un’interpretazione personale”. Alcune promesse hanno un’applicazione universale, altre invece sono personali. Queste ultime sono applicate allo specifico uditore, mentre quelle universali valgono per tutti i credenti. Ora, devi imparare a distinguere quali siano le une e quali le altre. Qualora pensassi che il versetto “...«Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»” (Atti 16:31) garantisca la salvezza di tutta la tua casa, potresti restare deluso e pensare che Dio non sia fedele. Quella fu una promessa personale fatta al carceriere di Filippi che si adempì. Una parola "universale” per te e la tua famiglia è: "Il Signore... è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento" (2 Pietro 3:9). Egli desidera che tutta la tua famiglia sia salva!

...fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso... (Ebrei 10:36)

PROMESSE PROMESSE! (1)

Molti si ricorderanno di aver cantato: “Ogni promessa del Libro è mia!" Belle parole, ma sono realmente vere? Qualora tu non avessi ricevuto l’adempimento di una promessa letta nella Bibbia, probabilmente potresti essere deluso, scoraggiato oppure, addirittura, aver perso la fiducia. La verità è che ogni promessa della Bibbia intesa per te, è tua! Dio si è impegnato a mantenerle tutte (cfr. Matteo 24:35). Come puoi giungere a conoscere quali sono le promesse per te? Ecco di seguito alcuni passi che potranno guidarti ed esserti d’aiuto: 1) Accertati di comprendere bene il senso della promessa. Dio rispetta la Sua Parola e non la tua interpretazione d'essa. Quando Gesù, rispondendo ai Giudei, disse: "«Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!»” (Giovanni 2:19), i Suoi ascoltatori Lo fraintesero completamente, pensando che Egli facesse un riferimento letterale al tempio, mentre, invece, Egli intendeva il Suo corpo. 2) Procedi nello Spirito e non nella carne. Proprio perché camminava nello Spirito, Pietro fu in grado di comprendere, in modo divino, la deità di Cristo. Quando Gesù chiese ai Suoi discepoli: "...«E voi, chi dite che io sia?», Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù, replicando, disse: «...non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli» (Matteo 16:15-17). Poco tempo dopo, lo stesso uomo, camminando nella carne, fraintese completamente Gesù e ne fu severamente rimproverato (cfr. Matteo 16:21-23). Perché? La motivazione è semplice “...l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio...e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente" (1 Corinzi 2:14). Sottometti, perciò, i tuoi pensieri a Lui, chiediGli di guidarti e, a tempo debito, riceverai la rivelazione di cui hai bisogno.

Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato?... (Isaia 53:1)

A CHI CREDERAI?

Una fuoriuscita di petrolio inquina il Goffo del Messico, devastando la vita marina e il sostentamento di milioni di persone. Un terremoto a Haiti uccide 200.000 persone e il popolo più povero del mondo rimane desolatamente privo di viveri e senza un tetto sotto cui ripararsi. Un terrorista, nato in America, ritorna a casa dopo aver frequentato un corso presso un sito segreto di Al Qaeda. S’imbarca sull’aereo con una bomba nascosta nei pantaloni e cerca di distruggere, non solo il velivolo, ma anche gran parte della città di Detroit. Persone ed enti cui abbiamo concesso fiducia, quali banchieri, case produttrici di automobili e magnati del petrolio, al quesito delle Commissioni Parlamentari sul come siamo arrivati a questo caos, rispondono di non saperlo. Ogni giorno apprendiamo dalla televisione questa e altre cose. I rapporti continuano ad arrivare senza tregua. I presentatori televisivi sfruttano il momento e amplificano ciascun evento per innalzare gli ascolti, vendere pubblicità e incrementare le entrate. Molti giornalisti hanno raggiunto il successo in questo modo: la paura vende! In effetti, è l’industria più fiorente. Paradossalmente, siamo la generazione più prospera della storia, ma anche la più timorosa. Nel passato, la dose quotidiana di ansia giungeva dai notiziari serali; oggi, invece, si riceve in tempo reale sul nostro Blackberry e iPad. Ora non possiamo fingere di non sapere e se non selezioniamo ciò che ascoltiamo, rischiamo di perdere la serenità. Dio, certamente, questo lo sa e ci rilancia un quesito: “Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE?’’. Nelle Scritture, “il braccio del Signore’’ rappresenta il Suo potere di liberarci e di prendersi cura di noi in ogni evento della nostra vita. A questo punto, a chi darai ascolto, a chi crederai e risponderai?

...la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo... (Matteo 27:51)

ACCOSTATI A DIO CON FIDUCIA

Una volta l’anno, nel giorno dedicato alle espiazioni, il sommo sacerdote poteva varcare la tenda ed entrare nel "Luogo Santissimo” dove si trovava la presenza di Dio. Ciò che gli permetteva di varcare quella soglia, tassativamente proibita agli altri, era il sangue di un agnello sacrificale che doveva ricoprire il propiziatorio sotto il quale si trovava l’Arca del Patto. Dio, a tal merito, aveva dato precise istruzioni. Ti chiederai: “Che cosa conteneva l’Arca?”. Oltre alla manna contenuta in un vaso d’oro e alla verga fiorita di Aronne, custodiva le tavole del patto: quei dieci comandamenti che tutti noi abbiamo infranto uno a uno. L’unico modo con cui Dio poteva guardare l’evidenza delle colpe del Suo popolo, era proprio attraverso il sangue dell’Agnello. Ora, rivolgiamoci ai piedi della croce quando: “...Gesù ...rese lo spirito. Ed ecco la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo”. In quel giorno, tutto cambiò in modo meraviglioso! Nonostante i tuoi errori, ora puoi accostarti alla presenza di Dio, sapendo che i tuoi peccati sono coperti dal sangue di Gesù e, con speranza, puoi chiederGli qualsiasi cosa tu abbia bisogno. “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:16). Di certo quando, con il cuore pentito, ti accosterai a Lui dicendo: “Vengo nel nome di Gesù per i meriti del Suo sangue versato per me, per i miei peccati!’’, Egli aprirà le braccia e ti accoglierà. Funziona come il sistema dei crediti. "Tu dimori in Cristo", perciò, per le tue necessità, puoi far valere i crediti che Lui ti ha conquistato! Pertanto, quando ti sentirai inadeguato e penserai di non meritare nulla, se li chiedi con fede, Dio te li concederà "per amore di Cristo" (cfr. Efesini 4:32).

Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate... (Matteo 25:5)

FOLLIA DI MEZZANOTTE (2)

Osserviamo queste dieci vergini e vediamo che cos'altro possiamo imparare da loro. Risaltano subito tre cose: 1) La folla di mezzanotte. "Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono”. Chi si addormentò? Tanto le avvedute quanto le stolte, che potremmo parafrasare così: sia il mondo, sia la chiesa. Paolo, esortando alla vigilanza, scuote i credenti con queste parole: “...è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo” (Romani 13:11). Siamo coinvolti in un combattimento mortale contro un nemico che non osserva alcuna tregua, non propone armistizi o trattative di pace. Il Titanic trascurò cinque ammonimenti prima di colpire l’iceberg. Il porto navale di Pearl Harbour ignorò sei avvertimenti prima di essere attaccato. Cristo non ritornerà per i religiosi, bensì per i redenti, non per i raffinati ma per i rigenerati, non per le persone rispettabili ma per i giusti. 2) Il grido di mezzanotte. "Verso la mezzanotte si levò un grido: «Ecco, lo sposo, uscitegli incontro!»" (Matteo 25:6). Tutt’intorno a noi udiamo gridi di paura. A chi possiamo rivolgerci per essere rassicurati? Al governo? Alle banche? All'industria? Agli intellettuali? No! Da credenti possiamo fare affidamento solo su queste parole: "Aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù” (Tito 2:13). 3) La crisi di mezzanotte. Il messaggio urgente che questa parabola trasmette è questo: alcuni avranno quanto è sufficiente per andare alle nozze, altri, invece, no! Ora rifletti: conoscendo questo, che cosa devi fare tu? "«Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire e di comparire davanti al Figlio dell'uomo»’’(Luca 21:36).

Verso mezzanotte si levò un grido... (Matteo 25:6)

FOLLIA DI MEZZANOTTE (1)

Probabilmente conosci la parabola delle cinque vergini avvedute e delle cinque stolte che Gesù raccontò. In quei tempi, un requisito necessario alla servitù in attesa dello sposo che festeggiava il suo matrimonio, era portarsi appresso e mantenere sempre acceso un lume a olio. Quando, dopo un lungo ritardo, questi arrivò, cinque delle vergini avevano terminato le loro scorte d’olio. Così corsero dalle compagne e dissero “...Dateci del vostro olio...” (Matteo 25:8), ma queste risposero: «No, perché non basterebbe per noi e per voi...» (Matteo 25:9). Così, mentre le giovani andarono a comprarlo, la festa nuziale iniziò e queste furono chiuse fuori. La parabola dì Gesù ci propone quattro importanti lezioni: 1) La follia di dipendere da altri. Tutta la tua famiglia può anche essere fervidamente credente, ma questo non ti porterà in cielo. Devi accettare Cristo come tuo personale Signore e Salvatore. 2) La futilità dei preparativi fatti all’ultimo momento, “...mentre quelle andavano a comprarne [l'olio], arrivò lo sposo..." (Matteo 25:10). Rifletti, Gesù sta parlando di quanti saranno in vita al Suo ritorno, perciò la domanda è: "Stai, forse, rimandando alla vecchiaia la decisione di accettare la salvezza di Gesù? Qualora non dovessi vivere tanto a lungo, che faresti?’’. 3) L’irrevocabilità del giudizio, “...e la porta fu chiusa. Più tardi vennero anche le altre vergini, dicendo: “Signore, Signore, aprici!” Ma egli rispose: “lo vi dico in verità: Non vi conosco” (Matteo 25:10-12). 4) L’inganno sulla moralità. Esse erano “vergini”, ciononostante furono chiuse fuori. Il tuo buon carattere e le opere fatte non ti porteranno in cielo. "... è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede...’’ (Efesini 2:8). Sei pronto a incontrare il tuo Signore? Qualora non lo fossi, riponi oggi stesso la tua fede in Lui e preparati.

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