"Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti in verità." (1° Giovanni 3:18)
TROPPE PAROLE
Nel mondo siamo abituati a sentire sempre troppe parole che spesso ci confondono soltanto senza portarci nessun buon contributo. Si parla di amore, si parla di pace, si parla di serenità, ma poi ci rendiamo conto che sono solo parole che non vengono supportate dai fatti. Gesù durante il suo ministero sulla terra ha usato molte parole ma ha operato molto mettendo ad affetto quello che diceva. Il suo esempio ci dovrebbe spronare ad imitarlo. Se vogliamo essere suoi discepoli a fatti e non solo a parole, dobbiamo seguire le sue orme e operare come Lui ha agito. Gesù ha ridato la vista ai ciechi, ha fatto camminare i paralitici, ha persino resuscitato i morti; ma Egli è stato soprattutto di conforto a chi gli chiedeva aiuto. Ha saputo essere un amico sincero e sempre pronto nel momento del bisogno, ha sacrificato se stesso morendo sulla croce. Dio non ci chiede di compiere degli atti più grandi di noi. Egli ci conosce molte bene e sa quali sono i nostri limiti. Dio ci chiede di amare il nostro prossimo con i fatti e non con le parole e di prodigarci affinché la nostra fede non sia qualcosa di morto, ma che serva di sprone a chi ci è attorno.
"La mia voce sale a Dio e io grido; la mia voce sale a Dio ed Egli mi porge l'orecchio." (Salmo 77:1)
DIO ASCOLTA
Abbiamo una certezza, ed è quella che Dio ascolta la nostra voce. Se non avessimo questa sicurezza nella nostra vita, a nulla varrebbero le nostre preghiere e non riusciremmo nemmeno a parlare con Dio perché non avremmo la consapevolezza di ottenere risposte da Lui. Quando gridiamo, il Signore ci ascolta e siamo sicuri di non essere soli, di non essere abbandonati. Il Signore è colui che è attento al nostro grido e nessuna delle nostre parole andrà persa. Se abbiamo fede nel Signore, che Lui opera nella nostra vita, abbiamo anche fede nei suoi tempi, fede che al momento opportuno egli esaudirà quelle che sono le nostre aspettative. Dio è un buon Padre che ascolta il proprio figlio. Non sempre da genitori possiamo esaudire le richieste che i nostri figli ci fanno, a volte dobbiamo dire di no anche se a malincuore, ma dietro il no vi è sempre il bene che desideriamo per loro. Ci aiuti Dio ad accettare la sua volontà e a sapere che un suo rifiuto dipende da una visione più ampia che Egli ha della nostra vita. Abbiamo fiducia in Dio ed Egli ci darà sempre il meglio per la vita nostra.
"Giunsero a Capernaum; quando fu in casa, domandò loro: "Di che discorrevate per strada?" Essi tacevano, perché per via avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i dodici e disse loro: 'Se qualcuno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servitore di tutti." (Marco 9:33,35)
UN TESORO ETERNO
Nessuno si ricorderà mai di uno giunto secondo, magari ad un "secondo di tempo" dal primo, non c'è spazio per i vinti, solo chi vince merita il premio più grande. Questa è la filosofia dell'uomo, anche al tempo di Gesù non era molto diverso il modo di pensare, difatti leggiamo che proprio i discepoli discutevano tra loro chi fosse il più "grande". Gesù che è davvero il più grande in ogni senso, disse ai discepoli ed anche a noi oggi lo ricorda: "Se qualcuno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servitore di tutti". Non lasciamoci condizionare da questo mondo che vuole vederci impegnati costantemente in una gara senza quartiere, senza regole, che comunque alla fine ci vedrà perdenti, così come ci ricorda la parola di Dio: "Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:19,21).
"Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." (Apocalisse 3:20)
L'OSPITE PIÙ IMPORTANTE
Queste parole pronunciate da Gesù, riportateci da Giovanni, sono quanto di più tenero si possa immaginare dell'amore e della pazienza del nostro Signore. Gesù afferma che si trova alla porta del nostro cuore che bussa e ci parla senza posa, in ogni tempo. "Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta»" (1 Samuele 3:10). In qualsiasi condizione ci troviamo, Gesù ci parla stando dietro la porta del nostro cuore, ci lascia liberi di decidere se aprirla o meno, finché siamo in vita. Il nemico della nostra anima ci dice ‘domani', per ingannarci, ma Dio ci dice ‘Adesso!'. Non esitiamo ad aprirci davanti alla presenza del Signore ed avremo l'ospite più importante di sempre e per sempre nel nostro cuore, nella nostra anima. Apri il tuo cuore, Gesù entrerà per stare con te!
"Mosè disse: 'Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma'!" (Esodo 3:3)
MAI DARE TUTTO PER SCONTATO
La vita di Mosè è straordinaria, per quarant'anni ha parlato e visto il Signore faccia a faccia! Inoltre è stato spettatore di straordinari miracoli e di innumerevole vittorie. Ma quali doti o meriti possedeva per avere un rapporto così intimo con il Signore? La Bibbia ci dice: "Or Mosè era un uomo molto umile, più di ogni altro uomo sulla faccia della terra" (Numeri 12:3). L'umiltà di Mosè permise al Signore di operare nel suo cuore, guidandolo in ogni circostanza. Difatti la sua vita è stata indubbiamente caratterizzata da scelte, apparentemente poco importanti, ma decisive: "Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!». Egli poteva restare nel palazzo del faraone ed avere un'esistenza diversa ma scelse di seguire Dio. Inoltre Mosè proseguire per la sua strada quando vide il pruno ardere, ma era interessato di sapere perché non si consumava. Con la curiosità e l'umiltà tipiche di un bambino, Mosè è l'esempio di quanto Dio possa fare anche nella nostra vita. Lo credi tu possibile? Non dare per scontato quando Dio ti esorta ad avvicinarti a Lui.
"Poco dopo egli si avviò verso una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran folla andavano con lui. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei. Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: Non piangere!." (Luca 7:11,12,13)
MAI PIÙ SOLO!
Immaginiamo per un attimo di trovarci alla porta della città di Nain, mentre stanno per incontrarsi Gesù e la vedova con la gente al loro seguito. Vedremmo una donna disperata, circondata da persone meste che facevano cordoglio per la sua ennesima grande perdita. Dall'altra parte invece, apparirebbe una moltitudine allegra a cagione della presenza del Signore Gesù. Di sicuro avremmo un'immagine dal contrasto forte, da un lato la fragilità umana, dettata dall'umore tanto suscettibile del vivere il quotidiano in una condizione di solitudine interiore (perché è tale la condizione dell'uomo senza il Signore), di contro una folla felice, perché ha la gioia di avere Gesù non solo in mezzo, ma soprattutto dentro loro. Gesù ebbe pietà della vedova e le disse "Non piangere!". Questo perché stava per compiere un miracolo che avrebbe cambiato la sua esistenza. Forse anche tu stai patendo a causa di qualche situazione che pensi sia definitiva, irrisolvibile, ebbene oggi il Signore ti sta dinnanzi come alla vedova di Nain e ti dice "Non piangere", confida in Lui e non sarai più solo.
"Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo spirito." (Giovanni 3:7,8)
FINALMENTE LIBERI!
Queste parole pronunciate da Gesù, sono rivolte a Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Un personaggio importante, eppure egli vuole incontrare il Signore di notte! Si, perché aveva paura del giudizio della sua gente, ma aveva dentro di se delle domande a cui non sapeva dare risposta, così si rivolse a Gesù. Il Signore non lo mandò via, tutt'altro, ammaestrò Nicodemo intorno alla nuova nascita, perché lo amava e voleva salvarlo. Se anche noi, esaminandoci, riscontriamo che alle volte diamo più peso a quello che può pensare la gente, rispetto alla nostra fede in Cristo, chiediamo perdono al Signore ed Egli ci ristabilirà e ci renderà liberi. Si, proprio così, senza più esser legati solo alle cose materiali, sospinti e guidati dallo Spirito Santo, sapendo per fede che il Signore si prenderà cura di noi in ogni circostanza. Ma affinché ciò possa accadere, deve succedere qualcosa dentro di noi, bisogna nascere di nuovo, cioè dobbiamo spalancare il nostro cuore e permettere allo Spirito di Dio di operare una reale conversione e quindi essere una creatura completamente rigenerata, appunto una nuova creatura, finalmente libera.
"Io alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore." (Salmo 116:13)
LA CERTEZZA DELLA SALVEZZA
Sei certo di essere salvato? Sei cosciente del fatto che solo chi è salvato va in cielo? Sai che Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvarti? Questa domanda ne genera altre: Cos'è la salvezza? Da cosa devo essere salvato? Bisogna essere salvati dal peccato! Niente è più dannoso per l'essere umano; il peccato è la causa di tutte le miserie spirituali, morali e materiali del mondo. Tant'è che la Bibbia afferma: "Il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23). Dio ci ha creato! Egli ha un progetto di felicità per ognuno di noi, ma il peccato impedisce all'uomo di realizzarlo ed è per questo che abbiamo bisogno di essere liberati dal peccato, ed è a causa di questo che siamo pieni di vizi, cattivi pensieri, egoismi, e quant'altro di brutto esiste. La salvezza dal peccato è stata conseguita da Gesù, il Figlio di Dio. Egli è venuto in questo mondo come un uomo, ha vissuto senza peccare, morendo sulla croce ed è risorto il terzo giorno, vincendo la morte. Gesù ha fatto tutto ciò che era necessario per salvarti, non resta che pentirti dei tuoi peccati ed invitarlo affinché possa entrare nella tua vita.
"Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli." (Luca 22:31,32)
SEI NATO DI NUOVO?
Convertirsi al Signore, vuol dire cambiare completamente, dentro e fuori, Gesù parlò del bisogno di questo cambiamento a Nicodemo, uno dei capi dei farisei: Gesù gli rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio". Nicodemo gli disse "Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?" Gesù rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo" (Giovanni 3:3,7). Pietro dopo aver visto Gesù risorto, si convertì completamente al Signore, passò il resto della vita professando Gesù Cristo come unico mediatore tra Dio e l'uomo. Anche tu potresti calcare le orme di Pietro, un uomo semplice, un pescatore che si lasciò usare dal Signore per la Sua gloria.
"Fedele è colui che ha fatte le promesse." (Ebrei 10:23)
LE PROMESSE DI DIO
È meraviglioso sapere che Dio oggi è con noi. Egli conosce tutto di noi e vuole intervenire e aiutarci nelle difficoltà quotidiane, solo se noi siamo con Lui, e soprattutto se crediamo in Lui. Gesù ha promesso lo Spirito Santo, il consolatore, la guida e la potenza per vivere una vita cristiana vittoriosa. "Pure, io vi dico la verità, egli v'è utile ch'io me ne vada; perché, se non me ne vado non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò."(Giovanni 16:7) Afferra questa promessa, se ancora non hai gustato questo meraviglioso dono di Dio, che dà a tutti i suoi figliuoli, a tutti colore che sono stati salvati. Per mezzo dello Spirito Santo siamo messi in grado di testimoniare di lui con potenza e sapienza, ed inoltre abbiamo luce e guida nella sua parola. Un'altra promessa, che non si è ancora adempiuta, è quella del ritorno di Gesù. Il Signore certamente non mancherà, Egli rapirà la sua chiesa, e saremo sempre col Signore. (1 Tessalonicesi 4:17)
Altro...
"Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno?" (Salmo 13:2)
ANSIETÀ
La fiducia in Dio è l'unico rimedio contro l'ansietà. Questo lo aveva capito Davide e questo dobbiamo comprenderlo anche noi. La preghiera di Davide non ottiene una risposta immediata, ma Dio gli indicò la via che gli avrebbe fatto trovare il rimedio. A proposito dell'ansia, la Bibbia, la parola di Dio dà questo consiglio: "Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e suppliche con azioni di grazie". (Filippesi 4:6); ed ancora la Parola di Dio sottolinea: " Non siate dunque con ansietà solleciti del domani perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno." (Matteo 6:34) Se ti trovi in questa condizione di ansia, confida in Dio, fai tua questa preghiera, troverai sicuramente la via d'uscita perché Dio è fedele ed è attento al grido di chiunque si rivolge a lui con fede. Il Signore ti benedica.
"Saulo, Saulo... Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo." (Atti 26:14)
NON RECALCITRARE
Il verbo "recalcitrare" si applica soprattutto agli animali da soma (asini, muli, cavalli) che invece di ubbidire ai comandi del padrone si imbizzarriscono e iniziano a scalciare. Il senso del versetto di oggi è ovviamente figurato e si riferisce a chi, come Saulo, viene richiamato ripetutamente dal Signore ma si ostina a resistere e a rifiutare. Chissà da quanto tempo il Signore Gesù cercava di indurre Saulo al ravvedimento e alla conversione? Quante volte Dio ci ha parlato tramite la coscienza, un versetto o un avvenimento? Quante volte Dio ci ha fatto capire che una particolare scelta era sbagliata e pericolosa, ma noi, ricalcitrando, l'abbiamo fatta lo stesso? Quante volte abbiamo capito che quello che ci veniva consigliato dal Signore, ma non abbiamo voluto ascoltare? Forse tu che stai leggendo è da un po' che "ricalcitri", invece di ubbidire al "pungolo" del Signore. Non pensi sia arrivato finalmente il tempo di dire come il giovanissimo profeta: "Parla, poiché il tuo servo ascolta" (1 Samuele 3:10)?
"Sono incapaci di prestare attenzione." (Geremia 6:10)
STAI ATTENTO!
Il contesto di questa affermazione è un duro discorso di Dio al profeta Geremia riguardo il Suo popolo, reo di essersi sviato. Dio denuncia senza mezzi termini che le colpe d'Israele sono "tante e dappertutto, in mezzo a lei, non c'è che oppressione. Come un pozzo fa scaturire le sue acque, così essa fa scaturire la sua malvagità; in lei non si sente parlare che di violenza e di rovina" (vv. 6,7). Ma questo popolo, che si vantava di essere il popolo eletto, ha un'atra gravissima colpa: "Sono incapaci di prestare attenzione, la parola del Signore è diventata per loro un obbrobrio" (v. 10). La stessa cosa vale per me e per te, caro lettore. Noi siamo prima di tutto colpevoli per i peccati che abbiamo commesso o per il bene che non abbiamo fatto, ma il Signore ha provveduto l'Agnello di Dio che è morto sulla croce per salvarci. La colpa più grave è quella di rifiutarsi di ascoltare la Sua Parola, la Buona Notizia che ci rivela il perdono in Cristo e ci spinge a ravvederci e a rivolgerci a Lui. Se rifiutiamo di ascoltare le indicazioni divine per trovare e intraprendere l'unica via di salvezza, la via di Cristo, non otterremo la vita eterna.
"Un centurione... avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire." (Luca 7:3)
UN SAGGIO INVITO
Di Gesù si parla da oltre duemila anni e spesso in termini errati. C'è chi lo considera un mito poco realistico; chi un buon maestro religioso, tanti lo considerano un personaggio storico vissuto e morto. Il Vangelo ci presenta Gesù come un personaggio straordinario il quale trattava sempre le persone come individui importanti a cui dedicava tempo e affetto, ma soprattutto il Vangelo ci mostra un Gesù che dice e fa cose molto più "divine" che umane. E tutti e quattro i Vangeli sottolineano la Sua risurrezione. Il centurione, di cui parla il versetto di oggi, ha anch'egli "udito parlare di Gesù" e fa la cosa più intelligente: lo fa venire a casa sua. Anche tu, amico lettore, non conoscerai mai veramente Gesù fino a quando non lo inviterai nella tua vita e nel tuo cuore. In Apocalisse è scritto: "Io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me". Non rimanere solo al sentito dire, Gesù può e vuole entrare nel tuo cuore, proprio adesso, se sei disposto a "pregarlo di venire".