"In verità l'anima mia è calma e tranquilla. Come un bimbo divezzato sul seno di sua madre,
cosí è tranquilla in me l'anima mia" (Salmo 131:2)
I SEGNI DELLA VITA DI DIO I segni della vita spirituale presentano un parallelo con quelli della vita fisica. Una delle prime manifestazioni di vita nel neonato è il grido; allo stesso modo, una persona "nata di nuovo" pregherà rivolgendosi a Dio con speranza e fiducia. "Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori che grida: Abba, Padre". Un secondo segno è che il neonato è spontaneamente affamato, così chi ha conosciuto Cristo, sente una gran fame del nutrimento spirituale che è La Parola di Dio. Un neonato si muove, non è immobile benchè piccino; così il credente farà delle scelte, estenderà le sue relazioni cristiane, s'ingegnerà a trovare ogni tipo di occasione per rendere testimonianza del suo Signore, sarà zelante nelle buone opere (Tito 2.14). Infine, un neonato si riposa; si addormenta sereno tra le braccia della mamma. Chi ha creduto in Cristo trova il suo riposo nella certezza che Dio lo circonda con il Suo amore. Può dunque essere tranquillo e fiducioso, nonostante le difficoltà incontrate.
"...il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore" (1° Samuele 16:7)
I DUE SPICCIOLI DELLA VEDOVA
Osservando quelli che depositavano i loro doni nella cassa delle offerte del tempio, Gesù notò una vedova senza nessuna risorsa che vi gettava due spiccioli. Paragonato ai doni di chi era ricco, quel dono era insignificante, ma il Signore ha una scala di valutazione diversa dalla nostra. "In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti; poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte, del loro superfluo; ma costei, del suo necessario; v'ha gettato tutto quanto aveva per vivere". Per dare così, bisogna aver posto tutta la propria fiducia in Dio. Solo chi ripone tutta la sua fiducia in Dio può donare se stesso a Lui con la certezza che Egli si prenderà cura di lui e non gli farà mancare niente di quello che gli necessita. Il Signore si aspetta che poniamo fede in Lui, una fede sincera, vera e incondizionata. Gesù spesso diceva: “Ti sia fatto secondo la tua fede". Oggi puoi essere oggetto della Sua opera in te a condizione che credi in Lui e ti abbandoni nelle sue mani.
"La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice" (Salmo 19:7)
UN SEME INCORRUTTIBILE
La Bibbia è paragonata a diverse figure: "Un seme incorruttibile; vivente e permanente" ; questo seme può cadere in vari terreni: in un cuore duro come sentiero battuto; in un cuore invaso dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri, dove rimane soffocata; oppure in una buona terra, un cuore che trattiene il seme e porta frutto. Lubbidienza alla parola di Dio ci permette di evitare gli ostacoli ed i lacci che vogliono evitarci di andare a Dio. Essa è anche "Un fuoco e un martello" in quanto giudica e purifica le nostre opere carnali. Altrove nella Bibbia, è definita "Uno specchio" che riflette la nostra immagine e ci fa vedere quello che siamo agli occhi di Dio, e "L'acqua" che lava la nostra coscienza ogni volta che un peccato ha interrotto la nostra comunione con Dio. Infine, è "Il puro latte spirituale", cioè un alimento completo che assicura la nostra sopravvivenza e crescita spirituale. Diamo dunque alla Parola di Dio il giusto valore, amiamola e facciamola nostra ogni giorno.
"Mentre uscivano da Gerico, una folla lo seguí. E due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesú passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide" (Matteo 20:29-30)
IL SIGNORE E' PRONTO
Tre gruppi di persone ci vengono presentati in questo passo: i discepoli che amavano Gesù e Lo seguivano ovunque; la folla che era li solo per interesse e curiosità; e i due ciechi che volevano incontrare Gesù per essere guariti. Vi è un insegnamento particolare proprio dai due ciechi i quali ci danno una profonda lezione spirituale: ci ricordano che il Signore è sempre pronto a rispondere al grido di chi Lo cerca con sincerità. Ma c'è un mondo dominato dal nemico, il mondo della folla che si frappone fra noi e la liberazione. Questo mondo può e deve essere vinto, mediante la fede e la preghiera: "Essi gridavano ancora più forte”. Quando le difficoltà si accavallano, quando sembra che ormai non vi sia più speranza, via di scampo, ecco il Signore! Chiediamo, discutiamo dei nostri bisogni come i due ciechi, non ascoltiamo la folla, ma sicuri della presenza del Signore, prestiamo attenzione a quello che Egli vuole dirci e confidiamo certi che Egli è pronto ad operare nella nostra vita.
"In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesú, dicendo: «Chi è dunque il piú grande nel regno dei cieli?" (Matteo 18:1)
MAGGIORE E MINORE
Era il tempo in cui Gesù ammaestrava i propri discepoli dicendo che Egli sarebbe stato dato nelle mani dei suoi nemici, sarebbe stato ucciso per risuscitare il terzo giorno. I discepoli non capivano cosa intendesse dire e dicevano in cuor loro: "Chi di noi sarà il maggiore?", senza però avere l'ardire di domandarlo al divino Maestro; ma Gesù, che conosceva bene il loro pensiero, volle dimostrar loro la via per poter essere il maggiore. Prese un piccolo fanciullo e lo pose in mezzo a loro, era un esempio di semplicità e allo stesso tempo di umiltà; esso raffigurata la necessità di umiliarsi e di come bisogna vivere con fede semplice e sincera, abbandonando ogni frode e malizia. Ma un altro esempio davanti a loro: Gesù stesso che disse: "Imparate da me che sono mansueto e umile di cuore e troverete riposo alle anime vostre" (Matteo 11:29). È questo il bisogno di ogni credente oggi, dobbiamo renderci conto della necessità del nostro arrendimento a Cristo e alla Sua crescita in noi.
"Allora risposi loro: «Il Dio del cielo ci farà ottenere successo..." (Neemia 2:20)
UN IMPEGNO DI FEDE!
Nehemia, dopo l'esilio, si mise all'opera, in condizioni difficili, fra le rovine della città e tra il rimanente di quello che era stato un grande popolo. Egli amava l'opera di Dio e aveva fiducia in Lui, perciò decise di lavorare per la restaurazione della città. Il popolo, spinto dalla sua fermezza, si dispose alla ricostruzione. Nehemia, come tanti altri servitori di Dio, è per noi un esempio di come gli impegni assunti possono essere portati a buon termine. L'impegno, quando è un impegno di fede, non si poggia sulle nostre deboli risorse, ma su quelle ben più grandi del nostro Signore. Fu Lui che donò forza agli stanchi, debellò i nemici del popolo e mise su ogni pietra della riedificazione il proprio sigillo. Inoltre, egli agì credendo fermamente che Dio era in grado di risolvere tutti i problemi e permettere la ricostruzione della città. Dio cerca uomini come Nehemia, disposti a riporre in Lui la propria fede per credere che ogni nostra opera riuscirà quando confideremo nel Signore.
"Ma quanto piú lo opprimevano, tanto piú il popolo si moltiplicava e si estendeva..." (Esodo 1:12)
UN POPOLO FORTE
Il libro dell'Esodo narra come Dio riuscì a manifestare il Suo amore e la Sua potenza in un popolo che aveva messo radici in terra d'Egitto, diventando schiavi e che dovettero sopportare numerose prove in seguito alle dure condizioni di vita in cui vennero a trovarsi. Gli Ebrei erano deboli e, se fossero rimasti in balia di loro stessi, non sarebbe rimasto altro che lo sterminio; e la potenza dominatrice d'Egitto voleva raggiungere questo scopo. Era quello il momento opportuno di sperare nel Signore! Non potevano essere sterminati perché Dio li aveva scelti per l'adempimento delle Sue promesse. Questo principio si applica nella vita degli uomini in ogni tempo. Il peccato ha reso schiavo l'uomo e lo costringe ad una vita infelice, ma Dio ha mandato Gesù quale liberatore, Egli ha pagato il prezzo del peccato espiandolo alla croce, e così come Dio liberò il popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto, Egli libera oggi coloro che vanno a Lui per la fede in Cristo, ed essi prospereranno.
"fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti" (Colossesi 1:11)
LA NOSTRA FEDE: UN ACCIAIO TEMPRATO
La fabbricazione dell’ acciaio richiede l'uso del fuoco e dell'acqua. Così la prova per il credente può prendere parecchie forme, ma che tutte insieme hanno lo scopo di forgiarne la fede. La prova ci insegna la pazienza e imparare a sopportare è una penosa lezione; la pazienza ne è il frutto. Allora la nostra volontà è soggiogata a quella di Dio, accettata come ciò che è buono, che Gli piace, che è perfetto (Romani 12:2). La prova ci insegna il coraggio, toglie il timore di soffrire man mano che sperimentiamo la grazia di Dio che ci sostiene. Ed alla fine della nostra vita terrena, potremo stare in piedi, come buoni soldati di Gesù Cristo che portano, è vero, le cicatrici dei combattimenti, ma anche la gloria delle vittorie riportate con Lui. La prova può fare di noi degli esempi e delle lezioni viventi per altri, mostra quello che può compiere, nonostante la nostra debolezza, una vita ripiena di Cristo. Possiamo essere la dimostrazione che Cristo è sufficiente per tutte le situazioni.
"Con te io assalgo i bastioni, con il mio Dio salgo sulle mura" (2° Samuele 22:30)
CON IL MIO DIO IO POSSO OGNI COSA
Qual è il muro che sta tra te e le benedizioni di Dio? Risorse limitate? Fallimenti passati? Il tuo lavoro sembra troppo grande per te e tu ti senti troppo piccolo? Alzati e dichiara: “Con Te io assalgo i bastioni, con il mio Dio salgo sulle mura”. Invece di accettare quello che la tua vista ed i tuoi sentimenti ti dicono, afferra le promesse che Dio ti ha dato nella Sua Parola. Dall’altra parte del muro c’è una vittoria per te. Fu dopo la tempesta che i discepoli si chiesero: “Che uomo è mai questo, che anche i venti ed il mare Gli ubbidiscono?”. Colui che comandò loro di salire sulla barca sapeva che ci sarebbe stata una tempesta, eppure li fece salire ugualmente, perché? Per sviluppare la loro fede! Per isegnar loro a dipendere da Lui, a fidarsi della Sua Parola. Quando fai di Gesù il "capitano" della tua vita, allora potrai gioire perché, grazie a Lui, riuscirai ad uscire da quella tempesta e giungerai all’altra riva. Dio l’ha promesso. Comincia a dire: Con il mio Dio posso ogni cosa.
"Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete" (Matteo 21:22)
UNA CONDIZIONE
C'è una condizione per ottenere: “chiedere, e v'è un modo per farlo: chiedere bene. A volte non chiediamo e quindi non otteniamo, altre volte chiediamo male perché non sappiamo farlo, altre ancora sbagliamo perché non ci rivolgiamo direttamente a Dio. Quando ci accostiamo a Lui, dobbiamo riconoscere innanzitutto chi Egli è; cioè colui che può soddisfare ogni nostra richiesta, Egli può fare tutto, è L'Iddio dell'impossibile. Per cui, quando ci accostiamo a Lui, facciamolo fiduciosi che risponderà alle nostre richieste, se sono secondo la Sua volontà, nei tempi e nei modi che Lui deciderà. Noi non sappiamo quello che è meglio per le anime nostre, Lui sì. Rimettiamo la nostra vita con fiducia nelle sue mani e presentiamo le nostre richieste al trono della grazia; crediamo che Dio possa fare ogni cosa nella nostra vita, e ciò che Egli farà, sarà la cosa migliore per noi. Non pensiamo mai che Egli non ci ascolti, il suo orecchio è sempre pronto ed attento ad ogni nostra richiesta per esaudirla.
Altro...
"L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia" (Romani 1:18)
PROBLEMI ATTUALI
Vi è attorno a noi un "inquinamento" morale e spirituale che sommerge il mondo attuale: completo rilassamento dei costumi, egoismo, violenza, ecc... Tutte queste cose sono menzionate nell'epistola ai Romani. L'apostolo, ispirato da Dio, mette a nudo la causa ed il rimedio di questo stato di cose. La causa sta nel rifiuto di riconoscere Dio da parte degli uomini: "Pur avendo conosciuto Iddio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato. Dicendosi savi son divenuti stolti" (Romani 1:21,22). Dio non ci ha creati come dei robot, Egli ci lascia liberi di fare o meno la Sua volontà. Ma l'uomo, ribelle, si è lasciato andare all'impurità, alle passioni infami, all'immoralità. Questo purtroppo è il ritratto dell'umanità. Quale è allora il rimedio? Non v’é nessun altro se non l'Evangelo di Gesù Cristo! Esso è la potenza di Dio per salvare chiunque crede. L'uomo si trova lontano da Dio, ma Gesù li libera dalla schiavitù del peccato e dà finalmente un senso alla vita di chi crede in Lui.
"Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita piú del nutrimento, e il corpo piú del vestito?" (Matteo 6:25)
PREOCCUPARSI
Preoccuparsi è come dire che Dio non è in grado di avere cura di noi, mentre nutre gli uccelli e orna di fiori l'erba dei campi (Luca 12:24,28). E' dimenticare quello che la Sua Parola ci invita a fare: "Gettando su Lui ogni vostra sollecitudine, perché Egli ha cura di voi" (1 Pietro 5:7). Preoccuparsi lascia supporre che Dio non s'interessi ai nostri problemi. Invece Egli sa benissimo di che cosa abbiamo bisogno (Matteo6:32); è pure come pensare che Dio non ci ami, che non voglia soddisfare i nostri bisogni, invece, Egli è interessato a ciascuno di noi. E per l'avvenire? Ci preoccuperemo per i giorni futuri? Gesù raccomanda: "Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno" (Matteo 6:34). Ci sono stress e ansie provenienti dal fatto che ci si occupa troppo dei problemi del momento e degli affari del mondo. Il rimedio è di essere molto occupato delle "cose di sopra" (Colossesi 3:1.2), che sono eterne.
"Io ho fatto la terra e ho creato l'uomo su di essa; io, con le mie mani, ho spiegato i cieli e comando tutto il loro esercito" (Isaia 45:12)
DIO HA CREATO OGNI COSA
L'incredulo contesta l'esistenza di Dio e afferma: Come mai, se Egli esiste, ci sono sulla terra tante sofferenze, ingiustizie e tanto male? La verità però è che l'uomo, creatura di Dio, ha offeso il suo Creatore, si è ribellato alla sua volontà, ha lasciato la sua posizione di essere dipendente da Lui e se ne è separato a causa del peccato; ha rigettato l'unica sorgente di felicità; non c'è dunque da stupirsi se, come conseguenza della sua colpa, l'essere umano è soggetto al male e alla sofferenza. Ma Dio, nella sua infinita misericordia, dà all'uomo colpevole un mezzo per uscire dalla sua miseria e per recuperare la felicità, quella felicità infinitamente al di sopra di quella da lui persa, grazie al suo infinito amore e alla sua grazia il peccatore colpevole può essere in pace con Dio. L'obiezione posta dunque sull'esistenza di Dio deve essere respinta, in quanto ciò che accade nel mondo è colpa dell'uomo che ha rigettato Dio e vive lontano dal suo Creatore, indifferente al Suo amore.
"Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi" (2° Corinzi 4:8-9)
PARADOSSI DIVINI
Un paradosso è un fatto o un'affermazione contraria all'opinione comune; sono due aspetti della stessa verità che sembrano contraddirsi. La Bibbia, in apparenza, ne contiene diversi e non c'è da stupirsene. I pensieri di Dio rovesciano le idee comunemente accettate dagli uomini. Eccone alcuni: Beati i poveri... i mansueti, quelli che sono perseguitati a causa di Gesù (Matteo 5:3-11). Se alcuno vuol essere il primo, dovrà essere l'ultimo di tutti e il servitore di tutti (Marco 9:35). Il credente trova il riposo portando il giogo del Signore (Matteo 11:28-30), egli gode della libertà quando diventa servo di Cristo (Romani 6:17); possiede tutto nel cielo, ma non ha niente di definitivo sulla terra (2 Corinzi 6:10). E' "come contristato, eppure sempre allegro; povero, eppure arricchente molti; come non avendo nulla, eppure possedente ogni cosa". E' forte quando realizza la sua debolezza (2 Corinzi 6:10, 12:10). Sappi dunque, caro lettore, che donarsi a Cristo non è sconfitta, ma vittoria.