Giacobbe... Prese una delle pietre del luogo, se la mise per capezzale e lí si coricò (Genesi 28:10-11)
UNA PIETRA SULLA QUALE RIPOSARE
La Parola di Dio ci parla di Giacobbe, che in un momento di desolazione e solitudine, trovò una pietra sulla quale poggiare il capo. La sua vita sembrava crollare sotto il pesante fardello dei suoi errori: aveva ingannato il padre, rattristandolo profondamente; si era attirato le ire del fratello, il quale minacciava di ucciderlo. Era un uomo in fuga dai suoi problemi, dalle sue sconfitte e da sé stesso. Pieno di sensi di colpa, paure, amarezza, dove trovare riposo? Trovò una pietra sulla quale appoggiò il capo insieme all’immenso groviglio di pensieri che si affollavano nella sua mente. Forse ti senti così e ti chiedi: “Dove troverò riposo?” La Parola di Dio offre anche a te una pietra sulla quale riposare: Cristo Gesù. Egli disse: “Venite a me voi tutti affaticati e stanchi e io vi darò riposo”. Lui solo ha portato il peso dei tuoi fallimenti e affanni alla croce. Appoggia il tuo capo, col suo pesante fardello su Gesù. Credi in Lui, nella Sua opera di grazia e troverai riposo per la tua mente e per il tuo cuore.
...Il Signore era con lui... (Genesi 39:3)
LA PRESENZA DI DIO
Da Giuseppe, figlio di Giacobbe, riceviamo molti insegnamenti riguardo all’agire di Dio nella vita degli uomini. La Parola di Dio evidenzia le sue sofferenze quando, odiato dai fratelli, viene gettato in una cisterna per poi essere venduto come schiavo, quando accusato ingiustamente viene relegato in una prigione, ma queste tristi esperienze sono scandite da una semplice frase che dà senso a quanto stava vivendo: “Il Signore era con lui”. Le difficoltà che noi affrontiamo sono certamente diverse da quelle di Giuseppe ma ci accomuna la sofferenza che ci arrecano e la sicurezza e consolazione che derivano dalla presenza del Signore nella nostra vita. Quanto sono preziose per il nostro cuore le parole di Gesù che ci dice: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente”. Quale sicurezza deriva dal sapere che la nostra vita è nelle Sue mani dalle quali nessuno potrà mai rapirci. Il nostro cuore può riposare fiducioso su queste promesse perché fedele è Colui che ha fatto le promesse.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16)
LA MISURA DELL' AMORE DI DIO
L’amore, come tutti i sentimenti è difficile da quantificare: non si può né pesarlo né misurarlo. Esiste però un metodo infallibile per valutarne l’intensità: consiste nel considerare quanto saremmo disposti a donare per l’oggetto del nostro amore. Se facessimo una rapida indagine scopriremmo che, per amore, molti sarebbero disposti a donare parte dei loro averi, qualcuno sarebbe disposto a donare perfino la propria vita ma nessuno sarebbe disposto a donare il proprio figlio. Quale meraviglia ci coglie nello scoprire che proprio questa è stata la misura dell’amore di Dio per noi: il dono del proprio Figlio. E ancora più sconvolgente è scoprire che questo dono senza misura e limiti non è stato offerto per persone giuste o meritevoli ma per dei miseri peccatori quali noi siamo. Ma perché tutto questo? Perché Dio è amore e tutto quello che compie è espressione della Sua essenza. Tutto questo ci coinvolge e ci sconvolge sospingendoci ad accostarci con gratitudine all’immenso oceano dell’amore di Dio.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16)
IL DONO DI DIO
Nel corso della nostra vita noi tutti riceviamo molti doni: piccoli pensierini, doni importanti, pegni d’amore…. Spesso li accettiamo con gratitudine, rare volte li rifiutiamo. Anche Dio ha fatto un dono all’umanità: “Gesù”. Il dono che Dio ha fatto all’uomo non è un pensierino bensì un immenso pegno d’amore, un segno tangibile dell’amore intenso e profondo che nutre verso di noi: “Suo Figlio Cristo Gesù”. Nel corso dei secoli gli uomini sono stati chiamati a prendere posizione riguardo a questa offerta di grazia: accettarla oppure rifiutarla. La vita di quanti l'hanno accettata è stata illuminata. Questa proposta non è relegata a tempi remoti ma è più che mai attuale. Dio offre anche a te questo immenso e glorioso dono, il Suo Figliolo, e ti invita con immensa compassione a credere in Lui che è morto per donarti vita, a riceverlo nel tuo cuore, ad amarLo, onorarLo, servirLo. Accetta questo ineffabile dono, riconoscine l’immenso valore e la tua vita sarà illuminata dall’amore e dalla grazia di Dio per l’eternità.
Dio il Signore chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura... (Genesi 3:9-10)
LA VOCE DI DIO
L’udire la voce di una persona cara è sempre fonte di grande gioia. Per Adamo non fu così. All’udire la voce di Dio si nascose. Fino a poco tempo prima il suo rapporto con Dio era molto diverso: la voce di Dio era un dolce richiamo. Dio scendeva regolarmente nel giardino dove aveva posto Adamo per intrattenersi con lui ed egli, con gioia andava incontro al suo Dio. Ma ora quella stessa voce gli incuteva imbarazzo e paura. Perché tutto ciò? Era intervenuto il peccato che aveva infranto la perfezione del loro rapporto ponendo una barriera tra essi. Ogni uomo è simile ad Adamo, separato da Dio a causa del proprio peccato, ma similmente ad Adamo è l’oggetto dell’amore e della ricerca di Dio. Il Signore, che con brama intensa desidera aver comunione con noi, è Colui che compie il primo passo invitandoci a una relazione intima e personale con Lui. Accostati a Lui con fiducia, così come sei, con i tuoi sensi di colpa e paure, non troverai un Dio accigliato ma un Padre amorevole che ti accoglierà tra le Sue braccia.
La parola del Signore era rara a quei tempi (1° Samuele 3:1)
UNA PAROLA ABBONDANTE
Dio ha sempre desiderato comunicare con gli uomini. Tuttavia la Bibbia ci narra di un periodo spiritualmente oscuro nel quale la parola di Dio era rara. Perché? Forse Dio non desiderava più parlare con l’uomo? Al contrario: era l’uomo che non voleva più ascoltare la Sua voce! Anche noi viviamo tempi analoghi nei quali la “parola di Dio sembra rara”. In realtà Dio parla abbondantemente attraverso la Sua Parola, ma troppo spesso l’uomo si fa sordo alla Sua voce rendendola rara al suo cuore. Basterebbe rendere attento il nostro cuore per scoprire che in realtà Dio sta parlando abbondantemente, sta gridando tutto il Suo amore per noi. Se anche per te la Parola di Dio è divenuta rara sappi che puoi renderla abbondante nel tuo cuore. Accostati alla Bibbia con fiducia e udrai la voce amorevole del tuo Padre celeste. Egli ha tante cose da dirti, tante promesse da trasmetterti, tante benedizioni da donarti. Rendi attento il tuo orecchio alla Sua voce ed Egli saprà parlare al tuo cuore e ti colmerà di abbondanti benedizioni.
Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia (Matteo 7:24)
LA CASA FONDATA SULLA ROCCIA
Spesso Gesù presentava insegnamenti spirituali attraverso la simbologia delle parabole. Un giorno narrò di due case apparentemente molto simili, una costruita sulla roccia, l’altra sulla sabbia. La stabilità di queste due case venne messa alla prova dallo scatenarsi improvviso di venti e tempeste. Ambedue furono ugualmente investite dalla violenza dei venti, dal fragore delle onde. Una rimase in piedi e una crollò sotto la violenza dei flutti. Cosa fece la differenza? Il fondamento sul quale erano state edificate. Così è della vita dell’uomo. Viviamo vite apparentemente simili, ma ciò che fa la differenza è invisibile allo sguardo: è il fondamento di una vita vissuta nell’ubbidienza alla volontà di Dio. Anche la stabilità della nostra casa verrà prima o poi messa alla prova ma se la nostra vita ha come fondamento Gesù il Signore e la Sua Parola, non avremo nulla da temere: la nostra vita non crollerà. In questi tempi così instabili appoggiamoci su Gesù ed Egli saprà sostenere pienamente la nostra vita.
La sera di quello stesso giorno... Gesù venne e si presentò in mezzo a loro e disse Pace a voi (Giovanni 20:19)
LA PACE DI GESÙ
Pace a voi. Con queste semplici parole Gesù salutò i Suoi discepoli, era il primo incontro con loro dopo la Sua morte. Quanto furono preziose per il loro cuore turbato queste parole! Quanto bisogno avevano di pace! Nel loro cuore regnava l’amarezza delle loro speranze disattese e la paura. Ma quale meraviglia nell’incontrare Gesù vivente e quale gioia nell’udire quelle dolci parole! Gesù mostrò loro le mani e il costato recanti i segni delle ferite, poi ripeté: “Pace a voi”, come a significare che la pace che Egli donava loro era la conseguenza delle Sue sofferenze. Quelle parole erano più di un semplice saluto: erano il dono di Gesù per loro, un’eredità preziosa ottenuta grazie alla Sua vittoria sulla morte. Anche il nostro cuore agitato e inquieto è alla ricerca della vera pace. Accostati a Gesù, Colui che ti ha provveduto una pace reale e completa. Credi in Lui, nella Sua opera di salvezza, nel Suo sacrificio e sperimenterai una pace profonda che inonderà la tua vita e il tuo cuore.
Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta (Ebrei 12:1)
LA GARA DELLA FEDE
La vita è paragonabile a una gara. Anche il credente intraprende la gara della fede sostenuto dallo stesso entusiasmo! Tutto sembra bello, facile, il traguardo sembra a portata di mano, le difficoltà sembrano insignificanti, ma spesso però scopriamo giorno dopo giorno che gli ostacoli sono più grandi, i combattimenti più aspri di quanto avevamo immaginato. A volte ci capita di rallentare il passo, altre volte sperimentiamo cadute e perfino battute di arresto. Ci accorgiamo allora che le difficoltà hanno scalfito l’iniziale entusiasmo e hanno lasciato dolorose ferite. Quale meraviglia però nel constatare che, proprio quando le forze sembrano esaurirsi e siamo tentati ad abbandonare la gara, un amico forte e generoso si affianca a noi e ci sostiene nei tratti più impervi e difficili. E se proprio siamo esausti, ci sorregge e ci porta sulle sue braccia amorevoli. Questo amico ha un nome: Cristo Gesù. Appoggiati a Lui che ti sostiene ogni giorno con la Sua forza e concluderai la tua gara da vincitore.
La donna gli disse: Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete... (Giovanni 4:15)
LA SETE DELL'ANIMA
Dissetarsi è uno delle necessità primarie per l’uomo. Un giorno Gesù si fermò presso un pozzo per parlare con una donna venuta ad attingere acqua e fece un’affermazione sorprendente: “Chi beve di quest’acqua avrà sete di nuovo, ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete”. Queste parole colpirono la donna che, attenta alle sue necessità fisiche, non seppe coglierne immediatamente la portata, ma Gesù la guidò ad esaminarsi più a fondo e considerare la sua necessità spirituale: la sete della sua anima. Anche noi, come quella donna, abbiamo sete e cerchiamo ristoro per la nostra anima arida e riarsa da fonti inadeguate. Soltanto Gesù è la fonte di acqua viva che può dissetare il nostro cuore. Il Signore, attraverso le pagine della Bibbia estende ad ogni uomo lo stesso invito: “Chi ha sete venga a me e beva”. Come quella donna accostiamoci a Gesù chiedendogli: “Dammi di quest’acqua affinché io non abbia più sete”, e sperimenteremo il profondo ristoro che Gesù vuole donare alle anime nostre.
Altro...
Tutte le fonti della mia gioia sono in te (Salmo 87:7)
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ
L’uomo è perennemente alla ricerca della felicità, ricerca che spesso rimane disattesa. Molto si è scritto sulla gioia, ma esiste un libro che è in grado di dare una risposta a questo profondo bisogno del cuore dell’uomo: la Bibbia, la Parola di Dio. Essa sa dare consigli veri perché è stata ispirata da Colui che ha creato il cuore dell’uomo e, di conseguenza, ne conosce ogni sussurro e palpito. Dio, infatti, ben conosce la causa dei nostri turbamenti, dolori e ne conosce l’unica soluzione. Il problema dell’uomo è che egli si è allontanato da Dio, l’unica fonte della gioia. Ha escluso dalla propria vita proprio Colui che poteva soccorrerlo e benedirlo. Ma esiste una soluzione: tornare a Dio con tutto il cuore. Dalle parole della Bibbia il Signore ci invita a tornare a Lui, unica fonte di vita e gioia. Accostiamoci quindi a Lui con tutto il nostro cuore, la nostra vita sarà rinnovata, inondata da una gioia infinita e potremo finalmente affermare: “Tutte le fonti della mia gioia sono in te”.
Allora Maria, presa una libbra d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell'olio (Giovanni 12:3)
UNA CASA PIENA DI PROFUMO
La Parola di Dio narra di una donna che mostrò la propria devozione a Gesù ungendo i Suoi piedi con olio profumato. La simbologia biblica identifica il profumo con la preghiera: un prezioso aroma che si eleva verso l’alto similmente all’elevarsi dal nostro cuore di preziosi aneliti verso Dio. Ma quali aromi si elevano dal nostro cuore a Dio? L’aroma della lode: il riconoscimento della Sua grandezza e maestà, il sentimento di stupore e ammirazione di fronte alle Sue perfezioni. L’aroma del ringraziamento: la gratitudine che sgorga da un cuore riconoscente per gli innumerevoli benefici ricevuti dalla Sua mano. L’aroma dell’adorazione: un cuore rapito dall’incanto della Sua meravigliosa persona. Ma soprattutto l’aroma di Cristo, unico tramite che ci permette di essere accettati da Dio e accolti alla Sua presenza. La donna del racconto offrì a Gesù quanto di più prezioso possedeva. Seguiamo il suo esempio offrendo a Dio i più preziosi aneliti del nostro cuore e anche la nostra casa sarà piena di profumo.
È bello celebrare il Signore e cantare le tue lodi, o Altissimo; proclamare al mattino la tua bontà, e la tua fedeltà ogni notte (Salmo 92:1,2)
LA FEDELTÀ DI DIO DURANTE LA NOTTE
La notte della quale parla il salmista sono i momenti di prova, di malattia, di difficoltà che tutti noi prima o poi incontriamo. In quei momenti di tenebre possiamo essere vinti dalla disperazione, dalla paura e dalla solitudine. Che cosa possiamo fare? Considerare prima di tutto che Dio è fedele. Egli è sempre fedele con noi e, come afferma la Scrittura, Egli rimane fedele anche quando noi siamo infedeli. La fedeltà di Dio è per noi una preziosa e sicura garanzia. In modo particolare possiamo sperimentare la Sua fedeltà ogni notte, cioè in ogni buia situazione. Durante la notte della malattia, della prova, della solitudine, dello scoraggiamento, della paura, dell’abbandono, del lutto; afferriamo questa grande verità e facciamola nostra: Dio è fedele e non deluderà coloro che vanno a Lui. In quale condizione ti trovi? Che cosa vorresti per la tua vita? Quali sono i desideri del tuo cuore? Puoi avere la certezza che Dio opererà per te in questo momento così difficile? Sì, perché Dio ti ama ed è fedele!
Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra? (Luca 18:8)
VIVIAMO PER FEDE?
In almeno quattro occasioni la Parola di Dio usa l’espressione il giusto vivrà per fede, riferita ai credenti che hanno conosciuto Dio e vivono per la Sua gloria. La Scrittura inoltre afferma che senza fede è impossibile piacere a Dio e che la fede viene dall’udire la Parola di Cristo. Da questo possiamo concludere che la fede è una componente indispensabile per chi desidera conoscere Dio, e vuole gustare ogni suo bene. Se sei un credente, sei chiamato a vivere il tuo rapporto di comunione con Dio per fede. Essa deve essere riposta nella Persona, nell’Opera di Cristo e nella Parola di Dio. Chiediamoci con onestà e sincerità se abbiamo fede in Dio per quello che Lui è, se la nostra fiducia in Lui rimane inalterata anche nelle difficoltà che incontriamo nel corso della nostra esistenza. La fede ci fa credere l’impossibile; ci fa vedere l’invisibile; ci fa sperare l’insperabile, ma ricordiamoci sempre le parole di Gesù: “Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?”