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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno come fogliame" (Proverbi 11:28)

IL DANARO NON E' TUTTO!

Con i soldi si possono comprare tante cose, ma non tutto! Si può comprare un letto, ma non il riposo; il cibo, ma non l’appetito; i gioielli, ma non la bellezza; una casa, ma non una famiglia; le medicine, ma non la salute; il lusso, ma non la cultura; il divertimento, ma non la felicità... Quello che il danaro non può donarci, Gesù Cristo lo dona liberalmente e gratuitamente a tutti. Gesù è il tuo Signore e Salvatore? Se la risposta è no, puoi ricevere la salvezza, ora, in dono, semplicemente accettando Gesù nel tuo cuore quale tuo Salvatore (cfr. Atti 16:31). Si profila davanti a te una domanda molto importante: Sei salvato? Se la tua risposta è affermativa, tu sei beati, perché hai la vita eterna, la gioia della salvezza e la comunione con Dio. Se invece è negativa, sei ancora in tempo e puoi essere salvato semplicemente invocando il perdono e la misericordia di Dio: "Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato" (Atti 2:21).

 

"Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era." (Giacomo 1:23, 24)

GLI ABITI NEL BAULE

Un credente del passato pregava, alla fine di un culto della domenica: “Non permettere, Signore - diceva – che le belle parole che abbiamo appena udito abbiano la stessa sorte degli abiti della festa che chiuderemo nel loro baule fino a domenica prossima". Questa preghiera non sarebbe forse valida oggi? Si è ascoltato la Parola, si è potuto provare della commozione per un istante, si sono presi dei buoni propositi... E poi, la vita quotidiana riprende interamente come un ingranaggio, senza lasciar posto a quella meditazione segreta che "guarda attentamente nella legge perfetta, quella della libertà" (Giacomo 1:25), né alla preghiera che chiede a Dio di aprirci gli occhi per vedere le meraviglie di questa Parola divina. Uditori che dimenticano quali noi siamo, non accontentiamoci di essere o di apparire cristiani per un momento, in chiesa... alla domenica. Che cosa siamo noi realmente, che cosa si vede di noi nel nostro lavoro giornaliero, in casa come in officina, a scuola, in ufficio?

 

"Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8)

NON SIATE UNA PREDA

Quando qualcuno è stato attirato verso Cristo diventa il bersaglio di colui che la Bibbia chiama Satana, il diavolo. "Il vostro avversario, il diavolo, va' attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare", dice l'apostolo Pietro (1° Pietro 5:8). Ma questo nemico non si mostra sempre allo scoperto, ed è ancora più pericoloso. Una delle sue astuzie più sottili è di insinuare, a fianco della verità divina, gli errori inventati dallo spirito umano separato da Dio. A volte è l'immaginazione che ha libero corso, inventando miti e superstizioni di ogni genere sotto la copertura della "religione", altre volte è il ragionamento filosofico, cioè il razionalismo, il modo peggiore di usare la propria ragione. "Guardate", non lasciatevi prendere nelle trappole di una falsa conoscenza. I principi morali di questo mondo senza Dio sono fondati sull'alta opinione che l'uomo ha di se stesso, mentre Dio dice che è un peccatore. E’ su Cristo solo che riposano la certezza, la pace e la gioia del credente.

 

"Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni" (Matteo 15:19)

TRISTE CONSTATAZIONE

Le affermazioni della Parola di Dio sono incisive e chiare: "Non v'è alcuno giusto, neppure uno... non v'è alcuno che pratichi la bontà" (Romani 3:10-12). Noi non siamo migliori di coloro che hanno crocifisso il nostro Signore. Chi avrebbe pensato che Davide, l'autore di salmi così belli, sarebbe diventato un giorno adultero ed omicida? (2 Samuele 11). Questa natura incorreggibile non poteva attirare altro che una giusta condanna di Dio. Questa condanna l'ha voluta subire qualcuno al nostro posto: "Gesù Cristo, il quale ha dato se stesso per i nostri peccati" (Galati 1:4) ed “è morto per noi" (Romani 5:8). Ha preso su di sé i peccati di tutti quelli che credono in Lui e nel valore del Suo sacrificio per espiarli. È alla croce che misuriamo la grandezza infinita dell'amore divino. Dio non ha risparmiato il Suo proprio Figliuolo (Romani 8:32) e questo Figliuolo ha dato se stesso per noi (Galati 2:20). Se Lo accetteremo saremo salvati, se Lo rifiuteremo saremo responsabili della nostra perdizione eterna.

 

"Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento..." (Luca 3:8)

RAVVEDERSI

Il ravvedimento segue il pentimento, ed è ben più del semplice rincrescimento delle colpe commesse; è anche l'umiliazione davanti a Dio di averLo disonorato. Esso porta con sé un nuovo modo di pensare e di vivere a partire da quel momento. Trasforma il nostro piano di vita, i nostri valori, la nostra morale e le nostre azioni per il fatto che cominciamo a vedere le cose con gli “occhi di Dio”. Il richiamo al ravvedimento è uno dei motivi più costanti della Sacra Scrittura. L'esigenza di ravvedrersi è chiara nei comandamenti dati a Mosé. Ritorna costantemente nei profeti. Il ravvedimento è pure la nota dominante del Nuovo Testamento. E' l'unico messaggio di Giovanni Battista: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino". Le parole "ravvedersi", "pentirsi", "ravvedimento" e "pentimento" ritornano spesse volte nel Nuovo Testamento. Il ravvedimento è un elemento indispensabile della conversione. In seguito, quelli che sono convertiti compiono atti che dimostrano la realtà di questo cambiamento.

 

"Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio" (Salmo 42:5)

PORTA A DIO I TUOI PROBLEMI

Quante volte abbiamo pensieri e preoccupazioni delle quali non riusciamo a sbarazzarci? Tante situazioni agitano l'anima nostra. Nel Salmo 42, invece di essere agitata, l'anima è calma, eppure molte erano i problemi del salmista. Invece di tormentarsi, egli espone le sue preoccupazioni a Dio; come ci esorta l'apostolo Paolo, in preghiera e supplicazione, con azioni di grazie. Aprire o "espandere" il proprio cuore, non significa soltanto recitare rapidamente una preghiera imparata a memoria, ma stare davanti a Dio e confidare a Lui tutto ciò che abbiamo nel cuore. E' esporGli semplicemente il nostro problema, come lo faremmo con un amico, lasciandoGli la cura di risolverlo. Allora avremo la certezza della Sua presenza che metterà da parte il nostro povero “io” con le sue esitazioni. Il Suo amore ci riempirà di fiducia e "la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i nostri cuori e i nostri pensieri in Cristo Gesù". Potremo dire con l'autore del salmo: "L'anima mia s'acquieta in Dio solo".

 

"Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al Signore», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato" (Salmo 32:5)

NON SONO PEGGIORE DEGLI ALTRI

"Non sono poi peggiore degli altri, non ho fatto male a nessuno"; questa è un affermazione molto comune che gli uomini fanno. E comunque, essi aggiungono, Dio è buono e alla fine perdonerà tutti. Ma agli occhi di Dio le cose non stanno così. Ognuno di noi renderà conto a Lui per se stesso. Nella Sua Parola è scritto che "non v'è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:22,23), quindi Egli non tollera il peccato; ma nel contempo Dio ci ama e ci ha dato un Salvatore, il Suo Figliuolo diletto Gesù, in perfetto accordo col Padre, Egli ha preso volontariamente il nostro posto subendo il giudizio di Dio che non l'ha risparmiato. Guardiamo alla croce del Calvario: è là che è stato condannato il peccato, è là che Gesù ha espiato le colpe di tutti quelli che confidano in Lui. Non pensiamo che Dio passerà sui nostri peccati, soprattutto perché ci ha offerto il mezzo per ottenere il Suo perdono pieno, e questo gratuitamente per la fede in Gesù Cristo.

 

"sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia" (1° Pietro 1:18-19)

ESSERE GIUSTO, SOTTO L'AGNELLO

Gesù è definito "L'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Questo messaggio è l'essenza del Vangelo. In virtù di questa verità possiamo affermare: "Io, sotto l'Agnello, sono giusto", se nascondo la mia vita sotto l'opera che Gesù compì sulla croce per me sarò salvo. Cristo è "l'Agnello senza difetto né macchia" annunciato dalle Sacre Scritture (1 Pietro 1:19-21). Già al momento della sua uscita dall'Egitto, il popolo d'Israele aveva offerto in ogni casa un agnello, figura di Cristo, sacrificato per la salvezza degli uomini. Il sangue posto sugli stipiti della porta proteggeva la famiglia risparmiando il figlio primogenito, mentre all'interno si mangiava l'agnello, segno che ci si appropriava del sacrificio. Quando il giudizio di Dio giunse, Egli passo oltre la dove vedeva il sangue dell'agnello; allo stesso modo, chiunque oggi crede in Cristo e si ripara sotto il suo sangue, avrà vita eterna. Caro lettore, non devi fare altro che credere e appropriarti di quello che Gesù ha fatto.

 

"E voi non avete ricevuto uno spirito di servitú per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio" (Romani 8:15-16)

DIO NON E' INDIFFERENTE

Un figlio parla con intimità col proprio padre, lo fa con semplicità, naturalezza, fiducia e amore. Parla delle cose più svariate, tanto le semplici e quotidiane, ancor di più dei suoi reali desideri e bisogni. Se un figlio avesse un padre indifferente, invece non racconterà gli nulla. Chi fa di Cristo il proprio personale Salvatore, è un figlio di Dio, lo chiama Padre. A Lui portiamo ogni cosa che abbiamo nel cuore, ogni fallimento, delusione, paura, difficoltà. Egli stesso desidera che gli confidiamo ogni cosa, anche se Lui gia le conosce, ma vuole che impariamo a fidarci, che deponiamo ai suoi piedi ogni nostra difficoltà; Il Signore vuole semplicemente che portiamo a Lui i nostri bisogni. Quando impareremo a farlo e deporremo tutto a Lui, scopriremo che Lui "giorno per giorno porta per noi il nostro peso". Gesù ci ha promesso che sarebbe stato con noi "ogni giorno, fino alla fine"; questo significa che, Egli come un Padre amorevole, non ci perderà mai di vista, ma ci accompagnerà sempre.

 

"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio], affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16)

IMMENSITA' DELL'AMORE DIVINO

Che straordinaria verità! Dio Creatore ama ognuno di noi individualmente così com'è, e abbastanza per aver sacrificato quello che ha di più caro, il Suo Figliuolo, Gesù Cristo, morto per i nostri peccati. Sperimentare personalmente l'amore di Colui che ha concepito e costruito l'universo è la più grande scoperta che un uomo possa fare. Ma aver coscienza di quest'amore personale e rifiutarlo è il più grande peccato che l'uomo possa commettere. La Bibbia dice: "Come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?" (Ebrei 2:3). Se accettiamo questo amore saremo salvati, sta dunque ad ognuno di noi scegliere tra la vita eterna ed il giudizio eterno. Dio offre la vita: basta accettarla per poter dire con la Sacra Scrittura: "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 5:1). Quando conoscerete la grandezza della grazia di Dio, potrete anche voi aspettare il giorno in cui condivideremo nella gloria eterna la presenza del Signore Gesù.

 

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