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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi" (Efesini 5:15-16)

LA LEZIONE DELLA CLESSIDRA

Chi guarda la caduta silenziosa e continua della sabbia nella clessidra, non può che avere un pensiero: questi secondi, che trascorrono inesorabilmente, non torneranno mai indietro! Chi può far risalire la sabbia? E' durante il tempo presente che l'uomo è chiamato a servire il suo Creatore; Dio cerca uomini e donne che prendano coscienza di quanto il tempo sia un prezioso regalo da non sciupare, perché è stato dato per glorificare il Donatore. Il tempo perso non sarà mai ritrovato. E' proprio questo l'insegnamento della clessidra. I versetti citati ci ricordano che afferrare le occasioni, o riscattare il tempo, significa essere saggi. Queste occasioni ci sono date per cercare Dio, per accogliere la grazia di Cristo nel nostro cuore, per servirlo fedelmente. La Bibbia dice che "oggi è il giorno della salvezza, il domani non ci appartiene". Se il tempo trascorre inesorabilmente, riscattiamolo e dimoriamo fedeli nell'amministrazione e nell'uso del tempo così breve che abbiamo a disposizione.

 

"Ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lí sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:21-21)

INVESTIRE SE STESSI

Questa espressione moderna, tratta dal linguaggio finanziario, significa che ci si impegna a fondo per una causa ritenuta buona o per un obiettivo che si vuole raggiungere. Quale causa è migliore di quella di Gesù Cristo? Che scopo è più elevato del cielo e della gloria eterna? La gente sa investire il proprio tempo, le proprie forze e il proprio denaro in investimenti che non rendono rigorosamente nulla nell'aldilà. Il credente non dovrebbe fare altrettanto quando si tratta del suo avvenire eterno? Ciò presuppone delle rinunce pur di "£possedere il cielo". L'apostolo Paolo cita l'esempio dei Macedoni, gente povera che, non solo avevano dato il loro denaro per il servizio dell'Evangelo, ma avevano dato se stessi al Signore. Il Signore Gesù, che è l'esempio della suprema rinuncia, ha detto: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24). Investiamo per il cielo; è l'unico investimento a prova di ladri, che durerà per tutta l'eternità.

 

"Preparatevi delle parole e tornate al Signore! Ditegli: «Perdona tutta l'iniquità e accetta questo bene;

noi ti offriremo, invece di tori, l'offerta di lode delle nostre labbra" (Osea 14:2)

LA BUONA DECISIONE L'Iddio d'amore ha parlato ed ancora oggi il suo amore sollecita ogni uomo. La nostra coscienza ci accusa in quanto lontana da Dio, ma Egli, nel suo infinito amore, ci invita a volgerci a Lui. Quale sarà la nostra risposta? Dobbiamo fare una scelta e decidere di cambiare direzione, cioè pentirci e convertirci a Lui. La conversione impegna la totalità del nostro essere, volontà, ragionamento e sentimento. Implica pure un modo di vivere diverso da quello precedentemente seguito. Nonostante i richiami divini, nonostante i suoi bisogni di cui è cosciente, l'uomo resiste, perché la sua volontà è sistematicamente ribelle a quella di Dio. Quando invece, ci riconosciamo bisognosi del suo perdono e accettiamo la sua grazia nella nostra vita, questa è la vera conversione. L'anima fiaccata ritorna a Dio come ad un Padre per mezzo di Gesù Cristo. Quando prenderemo questa "saggia decisione" e correremo tra le sue braccia, godremo appieno la pace del suo perdono e la gioia della salvezza in Cristo,

 

"Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno" (Matteo 6:34)

NON SIATE IN ANSIA DEL DOMANI

Gesù non dice di non occuparsi del domani; d'altronde, in Proverbi è scritto che il lavoro della formica che fa provviste per l'inverno ci è dato come esempio. Il Signore dice semplicemente di non essere solleciti per il domani. Ora, essere sollecito per l'avvenire ed occuparsi dell'avvenire sono due atteggiamenti molto diversi. Chi pone nelle mani di Dio il proprio domani, non ne sarà angustiato in quanto egli realizza che il Signore toglie dal nostro cuore ogni ansia e preoccupazione portando per noi "giorno per giorno il nostro peso". Certamente, ognuno di noi si darà da fare per provvedere il necessario per noi e la nostra famiglia, ma con la presenza di Gesù nella vita, non vi sarà eccessica preoccupazione, e quandanche delle difficoltà sopraggiungessero, le deporremo nelle mani di Colui che ha preso la nostra vita nelle sue mani e, sorretti da Lui, quel peso non ci schiaccerà e Dio stesso provvederà per noi. Riponi dunqe oggi la tua vita e ogni cosa nelle mani di Dio, senza ansietà.

 

"Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine" (Apocalisse 22:13)

IL PUNTO DI CONVERGENZA

“Qual è il punto di convergenza che dà un senso proprio alla vita dell'uomo? Come conciliare le sue molteplici contraddizioni? Tutti i tentativi degli studiosi di voler trovare una soluzione a questo dilemma cozzano in ogni caso contro al fatto che la nostra vita terrena termina in corrispondenza di un capolinea ben determinato: la morte. Solamente superando questa difficoltà che si può sperare di individuare il punto di convergenza che darebbe alle nostre vite il vero seno e lo scopo per il quale Dio ci ha creati. Dunque La Parola di Dio ci rivela questo punto di convergenza; non è una religione, ma una Persona: Gesù Cristo; per mezzo di Lui, Dio ha dimostrato il Suo amore, Egli ci ha insegnato le realtà inaccessibili allo spirito dell'uomo. Gesù è lo scopo della nostra vita quando Lo riconosciamo quale Salvatore e Signore. Solo allora potremo affermare e realizzare la vera vita in Cristo. La vita non termina dopo il breve passaggio su questa terra, ma continua con Lui nel cielo.

 

"Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te" (Salmo 119:11)

UN CUORE CHE ASCOLTA

"Dona al tuo servo un cuore intelligente" (1 Re 3:9). E' questa la preghiera che indirizzava a Dio un giovane che sentiva tutta la sua debolezza davanti alla grandezza del compito che aveva. Si trattava del Re Salomone, agli inizi del suo regno. Quando la Parola divina penetra in un cuore, la vita intera ne è influenzata, poiché è il cuore che regola ogni nostra attività e che determina tutto il nostro modo di essere. Ma chiediamoci: che cos'è che occupa il nostro cuore? Dalla risposta che daremo a questa domanda dipenderà la nostra intera esistenza. Un cuore può essere sede di ciò che Dio non gradisce, ed esso sarà un cuore arido e freddo; un tale cuore è allora troppo occupato dai propri interessi o ambizioni per avere il tempo di ascoltare la voce di Dio. Se non abbiamo "un cuore che ascolta", i rumori di questo mondo soffocheranno il suono della Sua voce; essa raggiungerà forse le nostre orecchie, ma non andrà oltre. Vegliamo dunque, affinché sia veramente il nostro cuore ad ascoltare.

 

"Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione" (Ebrei 3:15)

GLI ERRORI NON SONO AMMESSI!

Quante volte ci è stato detto: non si ammettono errori! Fra tutte le decisioni possibili che ognuno di noi è chiamato a prendere, ve ne è una che non ammette errore: la nostra salvezza eterna. Ognuno di noi deve prenderla, un giorno o l'altro, ed è la più importante di tutta la nostra vita! Non mettersi in regola con Dio su questa terra, avrà delle conseguenze eterne per tutti coloro che avranno trascurato di farlo. Poiché "è stabilito che gli uomini muoiano una volta, dopo di che viene il giudizio" (Ebrei 9:27) e non vi saranno nell'aldilà delle "sedute di recupero". E' sulla terra che la sorte dell'anima viene fissata per l'eternità. Esiste, quindi, solamente un'alternativa: o si è salvati o si è perduti; “colui che ha il Figliuolo Gesù Cristo ha la vita, colui che non ha il Figliuolo non ha la vita” (1 Giovanni 5:12), ma l'ira di Dio rimane sopra di lui (Giovanni 3:36). Una scelta! Fatela ora; non rimandarla a domani. Caro lettore, afferra dunque oggi la salvezza che Cristro ti offre in dono.

 

"Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio ha suscitato a Israele un salvatore nella persona di Gesú" (Atti 13:23)

DIRE SI O NO A DIO

Alla croce, Dio mostra l'intensità della sua ira contro il peccato dell'uomo, abbandonando Colui che se lo era caricato per espiarlo. Discerniamo, in quest'atto, l'enormità del male che ci caratterizzava e il costo infinito del perdono divino. A causa del fatto che Cristo ha dato la sua vita per noi, Dio ci dà la vita eterna. E' un dono che tutti coloro che credono accettano con gratitudine. Ma ognuno ha la possibilità di dire sì o no a Dio. Chi rifiuta volontariamente la salvezza che Dio gli offre, non sarà salvato. E' scritto: "In nessun altro è la salvezza", solo in Gesù (Atti 4:12). Si è portati a credere che sia impossibile che gli uomini respingano una tale salvezza gratuita; eppure, quanti sono quelli che se ne disinteressano. Gesù solo, per mezzo del Suo sacrificio, può riconciliare con Dio tutti coloro che credono in Lui. Non riconoscersi colpevoli, rifiutare la salvezza che Dio offre, è, inesorabilmente, esporsi all'infelicità eterna ed assumersene tutta la responsabilità.

 

"Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6)

GIUSTIFICATI PER FEDE

Credere a ciò che una persona dice sottintende il fatto che è considerata affidabile. Dimostrare fiducia in qualcuno è il più grande onore che gli si possa rendere. Inversamente, ritenerlo un mentitore è la più grave ingiuria. Quando qualcuno crede fermamente alla Parola di Dio, significa che considera Dio veritiero e giusto. Chi crede in Dio gli lascia libertà di agire nella sua vita come Lui desidera. Chi invece non crede in Lui, asserisce di non fidarsi e lo rinnega. Quando Dio constata che l'uomo riconosce la Sua veracità e confida in Lui, lo onora e a sua volta e lo giustifica". Il credente non è un ingenuo che crede a chiunque e qualunque cosa. Egli crede a Dio; "Se accettiamo la testimonianza degli uomini, maggiore è la testimonianza di Dio" (1 Giovanni 5:9). Ora, le testimonianze degli uomini le riceviamo ogni giorno. Rifiutare la testimonianza di Dio è dunque ancora più grave. "Chi non crede a Dio l'ha fatto bugiardo" (1 Giovanni 5:10) e dovrà rispondere un giorno per una tale offesa.

 

"Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?" (Matteo 16:26)

GESTIRE BENE LA PROPRIA VITA

Gesù sa che abbiamo bisogno del necessario per poter andare avanti nella vita, ma Egli sottolinea un importante verità: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte". Nel vangelo di Luca si racconta di un personaggio che arricchiva materialmente, mentre la sua vita spirituale andava impoverendo. Egli credeva di poter vivere e prosperare nel suo piccolo mondo incentrato sulla sua propria persona. Parlava come se egli avesse il controllo di ogni cosa, che regolasse la pioggia e le stagioni. Si comprende facilmente che questo ricco finisca per trovarsi tanto impegnato negli affari importanti e in banalità insignificanti, che dimentica Dio e il suo avvenire eterno. Oggi, l'uomo è immerso nella frenesia di una vita che ricerca solo ciò che è materiale, ma la Bibbia ci ricorda che la vita di un uomo non dipende dai suoi beni ne dalla posizione che egli ricopre nella società. Per conoscere la pace nel proprio cuore, bisogna che Gesù vi abbia preso posto.

 

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