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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Ricordati di queste cose perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu non sarai da me dimenticato (Isaia 44:21)

DIO NON TI HA DIMENTICATO

Si dimentica ciò o chi non ci interessa; e con facilità l’uomo dimentica molte cose. Può accadere che qualcuno si dimentichi di noi, ed è a motivo di questa realtà, che qualcuno pensa che anche Dio si sia dimenticato della Sua creatura. A Lui viene pertanto attribuita la colpa del male che c’è intorno a noi, la verità invece è che tutto questo accade non perché Dio ci abbia dimenticati, ma perché l’uomo si è dimenticato di Lui. Se in cuor tuo stai affermando che Dio ti ha dimenticato, Lui dice a te: “Ricordati di queste cose”. Ricordati che il Signore ha pagato il tuo debito, quando per espiare il tuo peccato, denso come una fitta nube che ti impediva di scorgere l’amore di Dio, ha donato Cristo Gesù a morire sulla croce. Ricordati che Egli è pronto a donarti una nuova vita, Egli dimentica il tuo triste passato, e ti offre in dono la salvezza eterna. Ricordati che il Signore può ricostruire la tua vita, non ti ha scordato ed è pronto a rimettere ogni cosa a posto.

Io ti dico disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua (Marco 2:11)

GESÙ TRASFORMA LE SITUAZIONI

Vi era un uomo paralitico, incapace di camminare il quale venne portato a Gesù perché vi era la certezza che Egli potesse compiere un miracolo. Molti dei presenti invece erano critici, increduli, pieni di pregiudizi verso Gesù. Ma, nonostante la vita del paralitico fosse segnata per sempre, Gesù trasformò quella situazione. Ancora oggi Gesù è Colui che può dare una svolta alla tua vita, trasformare quelle situazioni che nessuno ha potuto fino ad ora. Soltanto Gesù può operare! Quando con fede e coraggio vai a Lui, come fece quell’uomo; costretto a farsi largo tra la folla che attorniava il luogo dove era il Signore e calarsi dal tetto pur di raggiungerlo. Gesù operò innanzitutto nel suo cuore, lavando i suoi peccati e trasformando così la sua condizione di peccatore; dopodiché, la mano potente di Cristo fu stesa verso il suo bisogno fisico e la sua vita fu cambiata. Se prima il lettuccio lo portava, ora è lui a portarlo.

Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme (Salmo 23:2)

LA CALMA DI DIO

Il cuore dell’uomo è spesso sottoposto a stati di agitazione che giungono da circostanze esterne come prove, difficoltà, paura e incertezza del futuro. Vi sono inoltre ansie e agitazioni che nascono interiormente, la causa di esse è innanzitutto la mancanza della pace di Dio prodotta dal peccato. Questo Salmo ci mostra la mano del Signore che desidera tirarci fuori da quello stato di agitazione e condurci verso un luogo di pace, di riposo, di calma interiore. Gli sforzi umani volti al raggiungimento di questo beato stato interiore, sono momentanei, parziali, se non inutili. Il Salmo 23 afferma che è possibile vivere una vita gustando la pace di Dio e la calma che Egli sa dare. Vivendo accanto a Lui ogni giorno, riponendo nel proprio cuore la Sua Parola e afferrando per fede le promesse in Essa contenute, farà trovare ristoro all’anima stanca e la certezza che anche attraversando la valle dell’ombra della morte, la calma di Dio sarà tangibile perché Egli è accanto a noi.

Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo (2° Timoteo 1:10)

DALLA MORTE ALLA VITA

La più triste realtà della vita è la morte: la cessazione di tutte le funzioni vitali. Essa è l’evidente conseguenza del peccato, racchiude in sé ciò che è nel senso più esteso, come dice la Scrittura: la morte spirituale e la morte eterna, vale a dire la separazione da Dio, oggi è per sempre. C’è chi guarda ad essa con paura e trema al pensiero che un giorno gli toccherà; chi invece cerca di non pensarci e godersi al massimo la vita per non cedere anch'egli a questo pensiero. Ma colui che accetta Gesù nel proprio cuore quale personale Salvatore “è passato dalla morte alla vita” (I Giovanni 3:14.) Per il credente la morte è una condizione passata perché Gesù ne ha distrutto il potere. La morte spirituale, la separazione da Dio, è stata sconfitta da Cristo sulla croce ed è stata sostituita dalla vita. Le cose vecchie sono passate, sono diventate nuove; la gioia, la pace, la presenza di Dio, occupano il cuore di coloro che un giorno erano morti e lontani da Dio.

Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto? (Salmo 121:1)

L'AIUTO DA DIO

Il salmista esprime il suo stato d’animo con franchezza, si trova in un momento di grande bisogno e sconforto, ma egli trova la soluzione alle sue difficoltà. Egli vede delle montagne davanti a sé, lo sguardo che non può non soffermarsi e non guardare alla difficoltà che gli stanno dinanzi. Quante volte i tuoi problemi sono proprio davanti a te, come non vederli? Una montagna che non puoi scalare, è troppo alta; ci vorrebbe un aiuto, ma esso non giunge. Se inizialmente lo sguardo è rivolto alle prove e alle difficoltà, deve poi però emergere la fede di guardare a Dio: “Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra” (v. 2). Colui che ha creato ogni cosa si prenderà cura di coloro che si rivolgono a Lui rendendo saldo il piede che vacilla, proteggendolo dal male. Diverse possono essere oggi le tue difficoltà, forse grandi quanto i monti, se non sai dove cercare aiuto, guarda al Signore, prega con fede, otterrai per certo il Suo aiuto.

Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo (2° Re 6:17)

LA VISTA DELLA FEDE

Si parla nel testo di vista, non quella fisica, ma la vista della fede. Il servo di Eliseo mostra inizialmente di avere una vista spirituale debole, fu pertanto necessario l’intervento del Signore affinché egli potesse vedere ciò che occhio umano non vede. Come la cecità fisica fa vivere nel buio, così è per quella spirituale, essa ti impedisce di vedere le cose dalla prospettiva di Dio. In Ebrei 11:1 è scritto che “la fede è dimostrazione di realtà che non si vedono”. Siano allora i nostri occhi aperti per vedere quelle realtà che se trascurate ci portano a vivere lontano da Dio e nella insoddisfazione. La vista della fede non soltanto ti farà vedere tutto ciò, ma ti mostrerà l'amore di Dio, l’opera che Cristo ha compiuto sulla croce per te; vedrai come il Signore si prende cura della tua vita ogni giorno se ti affidi a Lui. Eleva oggi una preghiera: “Signore, fa che io veda quanto è grande l’amore tuo per me, e come senza di esso io sono nel buio più totale”.

Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono (Luca 4:43)

GESÙ VUOLE RAGGIUNGERTI

Il testo racconta che tutti quelli che ne sentivano il bisogno o avevano delle difficoltà, andavano con fede a Gesù, con umiltà, riconoscendo la loro debolezza, ed Egli operava compiendo meraviglie nella loro vita. Si nota, però, che ad un certo punto, Gesù si allontana da quella folla, la quale fa di tutto per trattenerlo, per non permettergli di andare via; ma Egli dice loro che vi erano ancora molte persone che non avevano ancora realizzato quanto desiderava fare. Caro lettore, tanti sono coloro che hanno conosciuto Cristo come personale Salvatore e hanno realizzato per la fede l’opera Sua nella propria vita, ma sappi che ancora oggi Gesù desidera raggiungere anche te, Egli non cessa di operare e vuole portare benedizione ancora al tuo cuore. Vuole raggiungerti per annunciarti la buona notizia, in altre parole Egli stesso è venuto per salvarti dalla schiavitù del peccato. Vuole raggiungerti per avere comunione personale con te e per farti conoscere la Sua volontà per la tua vita.

Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita (Geremia 51:6)

SALVATI LA VITA

Di fronte a una qualsiasi imminente calamità o pericolo, si udrebbe un forte grido: “Fuggite, scappate, mettetevi al sicuro”. Fuggire significa: "Allontanarsi rapidamente, tenersi lontano, evitare, eludere, schivare". Nella Scrittura vi è lo stesso urgente appello: “Fuggite, salvatevi la vita” (Atti 2:40); non riferito però ad eventi naturali, ma ad un pericolo ben più serio, la perdizione eterna per coloro rifiutano la grazia che Dio vuole donare per la fede nel Suo Figliolo Gesù Cristo. Senza Dio la vita è in pericolo ed è pertanto necessario fuggire per non perire insieme a coloro che vivono nel peccato, allontanarsi rapidamente da tutto ciò che è peccato. Chi fugge sa che ogni attimo è prezioso e quindi ogni distrazione potrebbe essere fatale; l’unico suo scopo è quello di raggiungere il luogo sicuro, esso è e rimane ai piedi del Signore. Oggi puoi scegliere di essere salvato. Salvati la vita, oggi vai a Cristo.

Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze (Matteo 22.11)

L'ABITO DELLE NOZZE

Il regno di Dio viene paragonato da Gesù ad un re che organizza le nozze per suo figlio. L’invito a partecipare a quelle nozze è rivolto a tutti, senza distinzione. Gesù offre la salvezza a tutti. Facendo attenzione al testo, un elemento affiora: occorreva l’abito delle nozze. Per essere partecipi dell’opera di Cristo, occorre un "abito" che Egli stesso offre in dono, l’abito della Sua giustizia che deve essere “indossato” per fede; infatti l’invito era chiaro: “Tutto è già pronto”. Gli invitati dovevano indossarlo e quindi spogliarsi del loro vecchio abito per apparire davanti al re, soltanto così sarebbero stati idonei a rimanere in quel luogo e non coi loro vestiti. Infine, dopo aver afferrato e indossato l’abito, esso va conservato puro e non contaminato, continuamente lavato dal sangue dell’Agnello, Cristo Gesù; fino al giorno in cui Egli tornerà e ci accoglierà presso di Lui, non grazie a ciò che siamo, ma per quello che Gesù è e ha fatto per noi.

liberò colui che era stato messo in prigione per sommossa e omicidio, e che essi avevano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà (Luca 23:25)

GESÙ AL POSTO NOSTRO

Gesù fu condannato al posto di Barabba. Ogni uomo può identificarsi con Barabba, peccatore, separato e lontano da Dio. Non sappiamo che ne fu di lui e di quell’esperienza, sappiamo però che, quel che accadde quel giorno per lui, è ciò che Cristo ha fatto anche per te. Gesù Santo, perfetto, giusto, si offre al posto di un colpevole; Egli ha pagato ciò che Barabba non avrebbe mai potuto pagare, si è sostituito a lui e si è fatto carico del suo peccato. La diretta conseguenza di tutto questo è che Barabba fu risparmiato dalla grave condanna, irrevocabile e, secondo le leggi di allora, meritevole di morte. Cristo, non soltanto è Colui che si offrì alla morte al posto nostro, ma Colui che cancella e revoca la nostra condanna. Nonostante la riprovevole vita di Barabba, egli fu libero grazie a Cristo; mentre Gesù avrebbe affrontato l’agonia della croce, un uomo fu messo in libertà. Per mezzo della Sua morte ora Gesù può liberare dal peccato e dalla condanna tutti quelli che lo invocano con il cuore.

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