Comportatevi con saggezza ... ricuperando il tempo. (Colossesi 4:5)
PRENDI CONTROLLO DEL TEMPO (1)
Nulla costa più del tempo sprecato; ogni minuto perso lo è per sempre. Mai come oggi abbiamo avuto a disposizione un così gran numero di accessori e di mezzi che ci aiutano a risparmiare tempo, eppure ci sembra di averne sempre meno. Per ben dirigere la nostra vita, dobbiamo, in primo luogo, imparare a gestirlo e ciò significa reindirizzare ogni minuto perso verso uno scopo valido. Tutti abbiamo delle aspirazioni che desideriamo realizzare o che tentiamo di programmare e ci sentiamo grandemente delusi quando ciò non si avvera. Ci accorgiamo di aver sprecato molto tempo quando, pur di raggiungere alcuni obiettivi nella vita, scopriamo che nulla ci appaga veramente, che comunque resta un vuoto incolmabile nel nostro cuore e, nell'impossibilità di tornare indietro, realizziamo di aver sprecato molto tempo. affinché ciò non accada occorre dunque fare la scelta giusta, quella scelta della quale mai ci si pentirà. Quale scelta allora se non quella di accettare Gesù nella propria vita. Da quel momento, ogni giorno vissuto insieme a Lui, sarà "ricco", benedetto, nella pace e nella gioia.
...siate santi in tutta la vostra condotta. (1° Pietro 1:15)
SII SANTO
In questi tempi, il tema della santità non è tra i più trattati. Spesso si crede che essere santi voglia dire essere perfetti, senza difetti. Si attribuisce tale qualità ad un numero limitato di "eletti", scelti. Che cosa significa invece essere santi? Vivere in condizione di santità significa innanzitutto appartarsi in modo speciale ed esclusivo per Colui che amiamo, Gesù, in quanto abbiamo fatto di Lui il nostro personale Salvatore, questa scelta di fede ci "apparta", ci distingue dagli altri perché ci rende figli di Dio. Santo è anche colui che decide di non vivere più solo per se stesso, ma in modo da onorare il Signore per il resto della propria vita. Cioè, colui che, proprio perché ora appartiene a Cristo, manifesta in tutta la propria condotta tale condizione. Pertanto, non è santo chi, con immani sforzi, cerca di attenersi a tutta una serie di regole religiose e acquistarsi così il favore di Dio, ma lo è chi, accetta Cristo nella propria vita e una volta figlio di Dio, vive la propria esistenza manifestando la naturale conseguenza di tale posizione. Se viviamo in comunione con Cristo, siamo santi.
...per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri. (Galati 5:13)
VIVERE PER GLI ALTRI
Gesù ha detto: "Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore" (Giovanni 10:11). Per essere come Lui, dobbiamo vivere per qualcosa che vada ben oltre gli interessi personali. Questo significa operare per una causa più grande di noi e per persone che esulano dalla nostra cerchia. Le grandi personalità della Bibbia non erano tali perché favorite dalla sorte o dalla condizione, bensì, perché votate interamente a figure e cause che esulavano da loro stessi. Il loro scopo primario era quello di recare beneficio agli altri per amore del Signore. Purtroppo, è solo una sporadica minoranza pronta a credere di poter fare la differenza nel mondo rinunciando a ogni cosa, pur di vederla realizzata. Di simili persone rimarrà sempre il rimpianto perché la loro vita ha lasciato un segno tangibile. La loro visione non morirà, perché vivendo, non per se stessi, ma per gli altri, hanno trovato la gioia e l'appagamento più grandi. Volgiamo oggi lo sguardo a Gesù, Colui che visse e morì al posto nostro, per donarci salvezza nel Suo nome. Egli sarà il nostro aiuto e sostegno in ogni difficoltà e in ogni problema.
...espresse il desiderio di morire... (1° Re 19:4)
HAI PERSO IL TUO SCOPO?
Alle volte, dopo "aver profuso tutto se stessi", ci si può sentire stremati. Altre volte si può essere così scoraggiati al punto di pensare di essere inutili, che la vita non abbia alcun senso di essere vissuta. A tal proposito, la Bibbia narra di Elia; Dio lo aveva grandemente usato per far scendere il fuoco dal cielo sui profeti di Baal, eppure crollò quando Iezebel lo minacciò. Datosi alla fuga per salvarsi la vita, "andò a mettersi seduto sotto una ginestra ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia vita o Signore!» ". Nel momento in cui spostò la sua attenzione da Dio al nemico e alla difficoltà, fu sopraffatto e vinto dallo sconforto, ma Dio gli parlò di nuovo e lo ristabilì. Se quanto accaduto ad Elia dovesse capitare a noi, il rimedio è andare subito al Signore e trovare ai piedi Suoi pace e consolazione. Davide disse: "Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?" (Salmi 27:1). Poggiamo la nostra vita per fede nel Signore, così come Egli mandò Eliseo ad assistere Elia, allo stesso modo, saprà come rialzarci durante il cammino.
...il vostro no, sia no... (Giacomo 5:12)
IMPARA A DIRE DI NO!
A volte troviamo difficile dire no, perché temiamo di non essere più graditi, oppure, riteniamo che per dimostrare d'essere all'altezza dobbiamo acconsentire sempre. Il verso letto è eloquente: "il vostro no sia no, affinché non cadiate sotto giudizio". Vi sono dei principi da mettere in pratica a tal riguardo: Pensa prima di rispondere. Nel caso ti trovassi in difficoltà, potrai sempre dire: "Ci penso un attimo!". Non assumere impegni senza prima consultare Dio, sapendo che Egli guiderà coloro che si rivolgono a Lui. "Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente" (Giacomo 1:5). Limita i tuoi sì ma sii fedele agli impegni presi, soprattutto, non assumerti altre responsabilità perché ti senti sotto pressione, in colpa o, peggio, indispensabile. Dio ha dato a ciascuno dei talenti unici, impegnati dove i tuoi doni possano essere utilizzati. Sarà sempre facile? Certamente no ma se non imparerai a farlo, ti ritroverai a investire tempo ed energie in cose che sembrano urgenti, trascurando, invece, ciò che è veramente importante.
...l'afflizione produce pazienza. (Romani 5:3)
SVILUPPARE LA PAZIENZA
Potremmo definire la pazienza una dote, una particolare capacità. Quando la nostra onestà passa inosservata, il nostro impegno non è premiato, o quando persino il nostro amore non è ricambiato, è il momento in cui la pazienza può rivelare il fulgore della sua magnificenza. Paolo scrive: "... l'afflizione produce pazienza". Soffermiamoci su tre benefici pratici della pazienza: Innanzitutto, la pazienza produce speranza. "Poiché tutto ciò che fu scritto... lo fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza" (Romani 15:4). In secondo luogo, la pazienza produce frutti spirituali, "... quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza" (Luca 8:15). Infine, per mezzo della pazienza otteniamo quanto Dio ci ha promesso. "affinché...siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse" (Ebrei 6:12). Se questa virtù manca in noi, chiediamo aiuto al Signore, Egli ci aiuterà affinché anche in questo aspetto possiamo piacere a Lui.
...compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà... (Efesini 1:11)
DIO STA OPERANDO NELLA TUA SITUAZIONE
Il salmista scrive: "... mi hai intessuto nel seno di mia madre" (Salmo 139:13). Prima ancora che tu fossi concepito, Dio ha considerato ogni evento che avrebbe influenzato la tua vita, inclusi "... i tempi e le stagioni ..." (Daniele 2:21), le decisioni della politica (Proverbi 21:1) e, finanche, la quantità dei capelli che avresti avuto sul capo (Luca 12:7), perciò non dimenticare questa considerazione quando vedrai le circostanze intorno a te cambiare! Vi sono persone che attribuiscono al caso la loro nascita, forse ad errori commessi da altri, pensano sia solo una casualità la loro vita sulla terra, ma la Scrittura attesta nel Salmo 139 che Dio è Colui che conosce la nostra vita, pertanto non siamo venuti al mondo per caso. In qualche modo Dio è in grado di usare anche uno "scadimento morale" per portare a compimento il Suo piano, anche dai nostri errori può trarre del bene, allora perché ci dovremmo sorprendere quando li usa per compiere la Sua volontà? È un concetto troppo profondo per noi ma che, sicuramente, offre speranza a quanti hanno fallito nella vita". Lascia operare Dio nella tua vita.
...ci siamo saziati, ed è rimasta roba in abbondanza... (2° Cronache 31:10)
COME RESISTERE ALLO SCOMPIGLIO FINANZIARIO
Si racconta di una famiglia che venne a trovarsi in difficoltà economica durante il periodo della Grande Depressione. Non sapendo che fare, decisero comunque di continuare ad onorare Dio senza smettere di offrire quanto nelle loro possibilità. Offrire a Dio è un atto di fede, perché siamo certi che Egli saprà provvedere il necessario. Esiste un'invisibile riserva d'abbondanza che si riversa su noi quando obbediamo alla Parola di Dio. La Bibbia dichiara: "Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore e il tormento che uno si dà, non le aggiunge nulla" (Proverbi 10:22). I favori di Dio non dipendono dalle nostre disponibilità; se Lo onoriamo attraverso l'ubbidienza, Egli promette: "... «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla". Nell'Antico Testamento, quando il popolo di Dio iniziò "a portare le offerte nella casa del Signore ...", poté affermare: "... è rimasta roba in abbondanza ...". Per quale ragione? Semplicemente perché il Signore aveva "benedetto il Suo popolo". Non riponiamo speranza nelle cose terrene, ma riponiamo la nostra fiducia nel Signore.
Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca. (Salmo 23:1)
LA SICUREZZA NEL SIGNORE
Il Salmo 23 manifesta la sicurezza che il credente può realizzare soltanto nel Signore. Davide, lo scrittore del salmo, sapeva molto bene che soltanto confidando nel Suo Sommo Pastore avrebbe realizzato tutto ciò che gli necessitava. La sicurezza per il credente non deriva dalla mancanza di necessità, ma unicamente dal Signore e dall'opera che Dio compie in favore di coloro che confidano in Lui con tutto il cuore. Tutti viviamo dei periodi della nostra vita dove tante cose ci vengono a mancare e possiamo cedere allo sconforto o alla disperazione. Che cosa fare? Cercare aiuto negli uomini? Saremmo delusi! Fare affidamento su noi stessi e sulle risorse umane? Saremmo impotenti! Cedere alla rassegnazione? Arriveremmo alla disperazione! Come il salmista l'unica strada che il credente può percorrere per arrivare a realizzare ciò che gli necessita e affermare: "Nulla mi manca", è fare del "Signore il proprio Pastore", confidare in Lui con tutto il cuore e agire secondo la Sua Parola con la certezza che Egli opererà con potenza e fedelmente! Caro lettore, la soluzione è soltanto in Gesù il Signore.
...grande la bontà che tu riservi a quelli che ti temono... (Salmo 31:19)
LA FIDUCIA NEL SIGNORE
La preoccupazione è il peggior tormento e le storie che lo dimostrano, sono in continuo aumento. Colpisce, senza riguardo alcuno, tra amici, parenti, conoscenti, fratelli in comunità, vicini di casa e tra le persone più anonime. Un licenziamento, una liquidazione, un benservito, consegnano un volto alle statistiche e creano tanta paura da trasformare ogni giorno in un'agonia. È possibile che anche tu possa sentirti scoraggiato e colpito dalle frecce della frustrazione che ti derubano della gioia privandoti, sottilmente, giorno dopo giorno, delle tue forze. La domanda da porsi è: come resistere quando tutto è scosso? Isaia dichiara: "A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida" (Isaia 26:3). Qualora Mosè, trovandosi tra il Mar Rosso e gli Egiziani, si fosse concentrato sui suoi problemi, non avrebbe mai avuto pace. La sua serenità proveniva dalla sicurezza di trovarsi dove Dio voleva. La pace in se stessa non è l'obiettivo primario: è il diretto risultato della consapevolezza Dio ha il controllo della vita di chi ha riposto in Lui la propria fiducia.
Altro...
...la parola del Signore fu rivolta... (Genesi 15:1)
LA PAROLA DEL SIGNORE
Dio disse ad Abraamo: "In te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:3). Questa sì che è una preziosa parola! Dio sapeva perfettamente che Abraamo aveva la fede per accoglierla. Qualora tu non sopportassi ciò che devi fare per realizzarla, significa che qualcosa non va. Esamina con sincerità le motivazioni che ti spingono. Individua eventuali discrepanze tra ciò che sei e quanto vorresti ottenere. Hai ben focalizzato il desiderio del tuo cuore? Ti sta veramente a cuore il tuo bene spirituale? Qualora per realizzare il tuo desiderio dovessi violare i principi biblici non è la volontà di Dio per la tua vita. L'unico modo per realizzare la Parola di Dio è credere a Essa. Che cosa ti sta rivelando Dio attraverso la Sua Parola scritta per la tua condizione attuale? Come puoi conoscere di più il Signore e la Sua volontà per la tua vita? Considera che il premio più appagante nel realizzare un obiettivo, è ciò che avviene di te per opera del Signore e per quello che Egli ti dona per il tuo benessere spirituale. La Parola del Signore ti viene rivolta affinché Dio ti possa elargire i Suoi beni spirituali.
Alzati ... fatti coraggio e agisci! (Esdra 10:4)
IMPEGNO E CORAGGIO
L'impegno è la volontà di fare tutto il possibile; è una promessa fatta a te stesso che fa rifiutare la resa. C'è una grande differenza tra "interesse" e "impegno": nel primo caso operi soltanto quando te ne deriva una convenienza, nel secondo, assunto un impegno, non puoi presentare scuse ma soltanto risultati. Solamente tu puoi sapere se i risultati giustificano la pena, perché, purtroppo, vi concorrono dei compromessi. Non puoi pensare di mantenere un fisico sano mangiando cibo spazzatura, né aspettarti un guadagno soddisfacente da un'attività appena iniziata. Non puoi attenderti buoni voti quando passi troppe ore davanti al televisore. Impegnarsi significa fare il proprio dovere e non solo. Richiede, anche, d'ignorare quanti ti criticano, proprio come fece il Maestro: "Ma Gesù, udito quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: "Non temere; soltanto continua ad aver fede!" (Marco 5:36). Per stabilire un piano d'azione e seguirlo, ci vuole coraggio!. Caro lettore, agisci secondo la Parola di Dio, riguarda soltanto al Signore e impegnati a rendere solamente a Cristo l'onore e la gloria.
Io ho cercato ... qualcuno che ... stesse sulla breccia... (Ezechiele 22:30)
STARE SULLA BRECCIA
Qualcuno ha affermato che: "La preghiera smuove la mano di Dio", pertanto, nella tua vita, dai alla preghiera lo spazio che le è dovuto: il primo posto. Per mezzo della preghiera il credente entra in comunione con Dio per rendergli ciò che gli è dovuto e per realizzare ciò che il Padre celeste desidera elargire ai Suo figli. Il credente accoglie l'invito che gli viene dalla Sacra Scrittura da parte di Dio stesso: "Io ho cercato fra loro qualcuno che riparasse il muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese". Molti pensano erroneamente che la preghiera sia soltanto il mezzo per chiedere a Dio e per ricevere ciò che necessita. Molto belle e importanti le parole pronunciate dall'apostolo Paolo inerenti la preghiera: "Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini" (1° Timoteo 2:1). Caro lettore, sei tu "sulla breccia" per qualcuno, oggi? Sii incoraggiato: le tue preghiere possono smuovere la mano di Dio ed Egli risponderà! "Chiuditi nella tua cameretta segreta" ed eleva la tua preghiera a Dio in favore degli altri!
Il serpente...disse alla donna: "Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?" (Genesi 3:1)
L'INGANNO DEL DIAVOLO
L'unico potere che Satana ha su di te è quello della persuasione. "Il serpente ... disse alla donna: "Come! Dio vi ha detto di non mangiare ... Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare" ... "No, non morirete affatto ... Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio ... La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito ... Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi ... Poi udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore fra gli alberi del giardino. Dio il Signore chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?" Egli rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto" (v. 3:1-10). Caro lettore, ascolta soltanto ciò che Dio ti dice attraverso la Bibbia, la Sua Parola e agisci di conseguenza in ubbidienza al Signore.