L'amore ... crede ogni cosa... (1° Corinzi 13:4,7)
NON ESSERE CINICO
Sono pochi i monumenti eretti a memoria degli scettici. Questi non edificano le persone, le demoliscono. Il fratello maggiore di Davide, Eliab, era così. Ecco la sua storia. Quando nessun altro nell'esercito di Saul, incluso Eliab, che era un generale, era intenzionato a combattere contro Golia, Davide si offrì volontario per raccogliere la sfida di questo "Filisteo incirconciso" (I Samuele 17:36). Davide era sicuro della vittoria nel nome del Signore. Ovviamente, non era questa la situazione di Eliab. Egli "si accese d'ira contro di lui e disse: "Perché sei sceso qua? A chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? lo conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore; tu sei sceso qua per vedere la battaglia" (I Samuele 17:28). Facciamo attenzione: il cinismo è in grado di causare distruzioni in ogni relazione e in ogni contesto. Ecco perché la Bibbia afferma: "Beato l'uomo ... che non siede in compagnia degli schernitori" (Salmo 1:1). Caro lettore, non seguire l'esempio di Eliab, ma agisci come Davide e fidati del Signore perché "Egli onora quelli che lo onorano".
Cercate prima il regno di Dio... (Matteo 6:33)
LE GIUSTE PRIORITÀ
Gesù ha detto: "Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più". Quali sono le "cose" a cui fa riferimento? Sono il denaro, le case, le relazioni sociali, la salute, il lavoro. Che cosa intendeva Gesù per "Regno di Dio"? Intendeva vivere ogni attimo sotto la signoria di Cristo e sottomettere tutto alla Sua volontà. La parola "cercate" che usa Gesù, richiama tre concetti. Prima di tutto Gesù parla d'intenzionalità. Se qualcosa di importante si è perso, devi cercarlo fino a ritrovarlo, tralasciando il resto. In secondo luogo il Divino Maestro parla d'importanza. Posizione sociale, un buon lavoro, una buona abitazione possono essere aspetti positivi, se usati bene, ma mai beni prioritari per un credente. Ma senza il comando di Cristo nella tua vita, sarai sempre vulnerabile. In terzo luogo Gesù parla d'insistenza. Non importa quanto tempo ci metterai o quanto lavoro duro hai da fare o se dovrai rimediare alle cose diversamente, riorganizzare i tuoi piani con Dio nella posizione che gli spetta. Il salmista scrisse: "Il mio cuore mi dice da parte tua: "Cercate il mio volto!" lo cerco il tuo volto, o Signore" (Salmo 27:8).
Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te... (Numeri 6:25)
CERCARE IL VOLTO DI DIO IN PREGHIERA
La vita di Cristo Gesù sulla Terra era caratterizzata dalla preghiera. Egli aveva comunione col Padre. Il credente che ha fatto una genuina esperienza di nuova nascita e vive la salvezza in Cristo fa della preghiera "il respiro dell'anima". La vita di preghiera di Gesù ci dimostra la comunione con il Suo Padre celeste. Egli chiamava Dio "Abbà", una parola aramaica che assomiglia molto a "papà". Gesù parlava in aramaico e alcune porzioni del Nuovo Testamento sono in aramaico piuttosto che in greco. "Abbà" era la prima parola di un bambino Ebreo, perché era facile da pronunciare. In qualche modo quando Gesù era intima comunione con il Padre realizzava la Sua unità con le altre due Persone della Trinità. Il credente, per i meriti di Gesù e per l'opera dello Spirito Santo realizza comunione spirituale con il Padre celeste attraverso la preghiera. Per fede anche tu puoi avere la stessa esperienza. Per questo Paolo scrisse: "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: 'Abbà! Padre!'. Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio!
...e per la tua volontà furono create... (Apocalisse 4:11)
COMUNIONE PERSONALE CON DIO
Dio ti ha creato per amore perché desidera avere comunione spirituale personalmente con te. L'opera compiuta da Gesù morendo sulla croce, la Sua risurrezione e la Sua ascensione in cielo alla destra del Padre ha reso possibile la comunione spirituale tra Lui e te. Quando Adamo peccò, Dio lo condusse fuori dal giardino dell'Eden e mise a guardia dell'ingresso angeli con le spade, così che l'umanità non potesse rientrare. Poi Dio fece qualcosa di davvero meraviglioso in Gesù: assunse forma umana, visse tra di noi, morì al nostro posto e subì il giudizio divino sulla croce, aprendo la via per poter tornare alla Sua presenza. Nell'Antico Testamento soltanto un uomo, il Sommo Sacerdote, poteva entrare nel Luogo Santissimo e poteva farlo soltanto una volta all'anno. Una spessa cortina separava Dio dal popolo. Quando Gesù gridò: "È compiuto!" (Giovanni 19:30), la Bibbia afferma che "La cortina del tempio si squarciò in due, da cima [dov'era Dio] a fondo [dove eravamo noi]" (Marco 15:38). Ora possiamo avere comunione con Dio per i meriti e nel Nome di Gesù il Salvatore!
...egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio. (Luca 6:12)
LA PREGHIERA
Perché abbiamo la necessità ogni giorno momenti di personale comunione con Dio? Perché è ciò che ha fatto Gesù ed Egli è il nostro esempio: "La mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava" (Marco 1:35). La verità è che noi troviamo il tempo per ciò a cui diamo più valore, per chi amiamo maggiormente, per le nostre più alte priorità e per ciò che riteniamo più remunerativo. Gesù pregò raramente per qualcuno in pubblico. Perché? Perché aveva già pregato prima di giungere in quel luogo! Se guardiamo la storia, chiunque sia stato grandemente usato da Dio era un uomo di preghiera. Un'attività frenetica ti prosciugherà e ti renderà vulnerabile alle insidie della vita. Gesù costituisce il nostro modello per eccellenza e come credenti vogliamo seguire il Suo esempio anche per quanto riguarda la Sua vita di preghiera. Caro lettore, se necessario riscopri la bellezza della preghiera personale e l'edificazione della preghiera comunitaria. Una vita cristiana benedetta è sempre il risultato di una vita di preghiera.
...vi ho fidanzati ad un unico sposo ... a Cristo (2° Corinzi 11:2)
APPARTENERE SOLTANTO A CRISTO
Ai tempi della Bibbia la promessa di matrimonio era molto più importante di un fidanzamento, era parte del rito del matrimonio. Non appena una coppia era promessa in matrimonio, erano considerati come una sola cosa. Ma il matrimonio non veniva consumato ancora per un anno o anche di più. Durante quel periodo, lo sposo costruiva la loro nuova casa, continuava a corteggiare la propria sposa, continuava a conoscerla e a lasciare che lei lo conoscesse. E così anche la sposa si preparava, cercando di imparare più cose possibili riguardo il suo futuro marito in modo da soddisfarlo in ogni cosa. Poi, alla fine, lo sposo portava la sposa alla loro nuova casa e cominciavano a vivere come marito e moglie. La Chiesa è la sposa di Cristo, tutti noi dovremmo aspettare con ansia il momento in cui la nostra unione con Lui sarà compiuta e parteciperemo alle Nozze dell'Agnello in cielo (cfr. Apocalisse 19:7). Fino a quel momento Gesù farà la sua parte, preparandoci un posto in cielo, pregando e intercedendo per noi, continuando a darci grazia del Suo amore e portandoci nella "Sua piena conoscenza" (Efesini 4:13).
...ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca. (Giobbe 23:12)
COMUNIONE CON DIO
La comunione con Dio è l'aspetto più importante della vita di un credente. Essa ne determinerà la crescita spirituale e la maturità di un cristiano, a prescindere dalle situazioni che vive da un punto di vista terreno. Forse tu dirai: "Ma io vado in chiesa ogni domenica". Riesci ad immaginare che cosa accadrebbe se tu mangiassi soltanto una volta alla settimana? Il patriarca Giobbe disse: "Ho custodito nel mio cuore le parole della tua bocca". Pietro descrisse le Scritture come un latte nutriente (I Pietro 2:2) e lo scrittore della lettera agli Ebrei chiamò la Parola di Dio cibo solido (cfr. Ebrei 5:14). Chi manca di comunione spirituale, profonda e continua con il Signore, per certo verrà meno nel fare la volontà di Dio e si adattano a lui le parole che Gesù ha pronunciato verso Pietro quando gli disse: "Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini" (Matteo 16:23). Ecco il nocciolo della questione: la comunione con Dio ne determina la vita cristiana. Caro lettore, relazionati con il Signore soprattutto per realizzare la Sua presenza nella tua vita perché questo è prioritario e fondamentale.
Per questo anch'io mi esercito ad avere sempre una coscienza pura davanti a Dio e davanti agli uomini. (Atti 24:16)
UNA BUONA COSCIENZA
Quando attraversi un metal detector in un aeroporto, ti viene richiesto dalle autorità di togliere ogni cosa dalle tue tasche. Se non lo fai, suonerà un allarme. E se provi a nascondere un'arma o un coltello, probabilmente finirai in prigione. La tua coscienza funziona allo stesso modo. Quando fai volontariamente qualcosa di sbagliato, lo Spirito Santo che vive in te toccherà la tua coscienza e un allarme comincerà a risuonare dentro di te. Se sei saggio, ti pentirai dell'errore e farai ciò che è giusto. Per quale motivo? Perché le tue alternative non sono buone: "Conservando la fede e una buona coscienza, alla quale alcuni hanno rinunciato e, così, hanno fatto naufragio quanto alla fede" (I Timoteo 1:19). Lo scrittore della lettera agli Ebrei dice "Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa" (Ebrei 13:18). Questa dovrebbe essere la tua preghiera per oggi e per ogni giorno. Ci aiuti il Signore in modo che possiamo "avere sempre una coscienza pura davanti a Dio e davanti agli uomini" per poter onorare Dio e rendere una buona testimonianza di Cristo.
Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza. (Salmo 68:19)
GRATITUDINE VERSO DIO
Si racconta di un dodicenne che non aveva mai detto una parola in vita sua. Come risultato, i suoi genitori erano convinti che non potesse parlare. Un giorno sua madre mise un piatto di zuppa davanti a lui e il bambino ne prese un cucchiaio, subito spostò il piatto e disse: "Ha un sapore terribile, non ho intenzione di mangiarla!". La sua famiglia rimase sbalordita. Il padre gli chiese "Perché non ci hai mai parlato prima d'ora?" e il ragazzino rispose: "Perché fino ad ora andava tutto bene". La maggior parte delle volte in cui molti di noi parliamo è per lamentarci! Qualcuno dirà: "Ma non ho nulla per cui essere grato". Certamente tutti noi attraversiamo prove e giornate difficili ma non dobbiamo per questo lamentarci con Dio e non sminuire le Sue benedizioni dicendo che non hai nulla per cui essere grati. È il momento di parlare a te stesso, come fece il salmista Davide: "Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici" (Salmo 103:2). La gratitudine del credente è proporzionata a come vive il Suo rapporto di fiducia nel Signore!
...considerate Gesù... (Ebrei 3:1)
IMITANDO GESÙ
L'apostolo Paolo scrive: "Vi esorto fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà" (Romani 12:1, 2). Per poter vincere le nostre debolezze non dobbiamo cercare nell'auto convincimento abbiamo le forze per la vittoria, come se la risorsa fosse in noi stessi e nella nostra volontà. La via della vittoria su ogni cosa è focalizzare l'attenzione su Gesù e riporre la propria fede nella Sua Parola, nella Sua Persona e nella Sua Opera. La vittoria è facile da conquistare o giunge dalla sera alla mattina? No; satana ha tentato Gesù ripetutamente nel deserto, e continuerà a tentare anche te, fino a quando non si renderà conto che le sue strategie non funzionano più. "Allora il diavolo Lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a Lui e lo servivano" (Matteo 4:11). Imitando Gesù, puoi vincere le tue debolezze. La vittoria: "Considerare Gesù"!
Altro...
Quando l'Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me. (Giobbe 29:5)
IL GIUSTO ORDINE
I sette figli di Giobbe e le tre figlie morirono tragicamente in un solo giorno. Guardandosi indietro egli disse "Oh, potessi tornare come ai mesi di una volta, come ai giorni in cui Dio mi proteggeva ... quando l'Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me (Giobbe 29:2-5). Chi sacrifica il proprio matrimonio, i propri figli, gli affetti più importanti per la carriera lavorativa, o per altre cose materiali, arriverà il tempo nel quale se ne pentirà amaramente. Non lasciate che ciò accada. Il miglior modo per collocare nella propria vita ogni cosa nel posto giusto è mettere Dio al primo posto. Soltanto se il Signore è il fondamento della propria vita, la guida delle proprie scelte, il cardine di ogni cosa che viene fatta, la meta che viene perseguita, ogni altra cosa sarà collocata nel modo giusto. La Bibbia fornisce al credente tutte le indicazioni necessarie per poter conoscere Dio e la Sua volontà. Caro lettore, sei disposto a mettere il Signore al primo posto nel tuo cuore, nella vita di tutti i giorni e in ogni cosa che fai? Il giusto ordine delle cose è la via per arrivare alla benedizione di Dio.
Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica. (Filippesi 4:13)
CONFIDARE IN CRISTO
La Bibbia dice: "Benedetto l'uomo che confida nel Signore e la cui fiducia è il Signore" (Geremia 17:7). Per riuscire bene in qualsiasi cosa Dio ti abbia chiamato a fare devi imparare ad avere fiducia, non in te stesso, ma in Cristo. Paolo era un uomo brillante, ma disse: "lo posso ogni cosa in Colui che mi fortifica". Gesù disse: "Senza di me non potete fare nulla" (Giovanni 15:5). Sembra che per comprendere questa verità ci voglia una vita intera. Molta della nostra frustrazione deriva proprio dalla fiducia mal riposta. Paolo dice: "Non mettiamo la nostra fiducia nella carne" (Filippesi 3:3). Ora, Paolo non intendeva dire che non devi fidarti di nessuno, ma che se poni negli altri o in te stesso la fiducia che spetta a Dio soltanto, non riuscirai a fare la Sua volontà. A volte la nostra fiducia è messa alla prova quando qualche difficoltà si presenta sul nostro cammino, specialmente se questa persiste. Quando succede così, devi fare come fece Davide: si fece coraggio e "si fortificò nel Signore" (I Samuele 30:6). Caro lettore, confida soltanto in Dio ed Egli ti darà la forza per fare la Sua volontà.
E voi non avete ricevuto uno spirito... di paura, ma di adozione... (Romani 8:15)
ADOTTATI DA DIO
I fratelli di Giuseppe: "Erano ... atterriti dalla sua presenza. 'Avvicinatevi a me', egli disse. Quelli s'avvicinarono ed egli disse ancora: 'lo sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto. Ma ora non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi portato qui; poiché Dio mi ha mandato qui'" (Genesi 45:3-5). Noterete che Giuseppe non ha reagito nel modo in cui molto spesso facciamo noi quando qualcuno ci fa del male. Egli non ha preso le distanze dai suoi fratelli e non ha manifestato nei loro confronti nessuna forma di risentimento, rivalsa, cattiveria. Dio non fa apparire il tuo passato, oppure ti tiene a distanza a causa dei tuoi peccati. Egli vuole che tu sappia che puoi andare a Lui in qualsiasi momento, che sei accettato, vuole che tu ti senta al sicuro alla Sua presenza e che puoi accostarti liberamente a Lui nel nome e per i meriti di Cristo Gesù il Signore. Caro lettore, se ancora non hai accolto l'invito amorevole di Dio di andare a Lui per realizzare la Sua grazia, fallo oggi stesso perché tu possa "ricevere lo spirito di adozione".
...non vi rattristate... (Genesi 45:5)
LA GIOIA DEL PERDONO
Giuseppe disse ai suoi fratelli: "Non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto ... Dio mi ha mandato qui prima di voi perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati" (Genesi 45:5, 7). Quando siamo più propensi a gettare il senso di colpa sugli altri? Quando ci dimentichiamo la grazia che noi stessi abbiamo ricevuto da Dio. Spesso è il tuo perdono che rende possibile agli altri il perdonare se stessi! Perdonare se stessi è un grande ostacolo per la maggior parte di noi. L'apostolo Paolo ha scritto: "lo devastavo la chiesa" (Galati 1:13). Usa un termine di mafia per uccidere la gente. Ora torna in quelle stesse città e predica, e chi c'è tra il pubblico? Le vedove e gli orfani! Se Paolo non avesse imparato a ricevere la grazia di Dio, non avrebbe mai potuto soddisfare la volontà di Dio. Chi ha ricevuto il perdono di Dio e ha perdonato di cuore tutti coloro che gli hanno fatto dei torti, realizza la gioia del perdono. Soltanto in un cuore scombro dal rancore e dal risentimento può dimorare il Principe della pace, Gesù!