Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce (Giacomo 4:14)
LA FUGACITA' DELLA VITA
Tutto passa sulla terra, pure quelle cose che, per la loro pregiata qualità, sembrano intramontabili. Ancor più triste del consumarsi delle opere dell’uomo, che spesso gli sopravvivono, è la caducità della sua esistenza terrena. Salomone scriveva: “Vanità delle vanità; tutto è vanità. Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che dura sotto il sole? L’uomo anela alla certezza che la vita continui, anzi si perfezioni, dopo la morte fisica e, al contempo, che le cose di cui gode siano transitabili nella sua eterna dimora. Tale idea non è fantasiosa, ma realizzabile secondo la promessa dell’Evangelo. Ecco perché Dio stesso ha posto nell’uomo “il pensiero della eternità”. Una profonda ed arcana aspirazione che diviene sicura eredità di fede in Gesù, calatosi nella nostra dimensione storica per donarci la vita eterna in Cristo. Essa non si limita ad un’infinita durata dell’esistenza, ma abbraccia la qualità di un’inalterabile comunione con Dio. I beni che corredano questa vita, come la pace del perdono, la gioia della presenza di Dio, il frutto del nostro servizio al Signore, non saranno sepolti dalla terra, ma ci accompagneranno per l’eternità.
Certo un uomo vale molto più di una pecora! È dunque lecito far del bene in giorno di sabato (Matteo 12:12)
SEI PREZIOSO PER IL SIGNORE
Il valore della vita umana è sempre più sminuito, reso relativo ad interessi commerciali... Per tali motivi alcuni esponenti religiosi tra i Giudei si preoccupavano per la sorte di una loro pecora, equivalente a cibo e lana, prestandovi soccorso anche nel giorno del riposo. Certamente, tutta la natura nel suo insieme va apprezzata come opera divina da salvaguardare e godere. Il Signore precisa, tuttavia, quanto una creatura umana è maggiormente degna di compassione e di misericordia. La volontà di Dio per l’uomo è che esso ami il Signore con tutto il cuore e ami il suo prossimo come sé stesso, guarendo dal subdolo male dell’egoismo. Il Creatore non è rimasto imperturbabile di fronte all’urgenza di redimere l’uomo, ma ha mostrato il Suo amorevole interesse per l’umanità. Il Figlio di Dio ha lasciato la gloria celeste per venire a trarre fuori il peccatore dal baratro in cui giaceva, considerandolo “il Suo tesoro particolare”. Forse sei precipitato in una situazione disperata e non sai come venirne fuori; per Gesù, il Buon Pastore, sei una creatura preziosa: afferra ora la Sua mano e sarai salvato anche tu!
In verità, in verità vi dico: Io son la porta delle pecore (Giovanni 10:7)
GESU' E' LA PORTA
L’ovile aveva soltanto una piccola apertura. Quando il pastore si sdraiava davanti a quel varco, lo occupava completamente, divenendo, egli stesso, la porta dell’ovile. In tal modo il gregge era al sicuro dai predatori, ma anche da ogni piccola insidia che le stesse pecore potevano introdurvi, dopo il pascolo. Il pastore si fermava all’ingresso e le esaminava una ad una, per controllare se erano state intaccate da qualcosa o se si erano ferite, ungendole eventualmente con olio balsamico. Appartenere a Cristo è un benedetto privilegio che implica benedizione. Dobbiamo pertanto permettere a Gesù di curare l’anima nostra, attraverso un ravvicinato esame, dagli effetti prodotti dal cammino in questo mondo. È proprio passando dall’attento sguardo del Signore che siamo purificati e consolati, ricevendo il Suo tenero tocco di guarigione da tutto quel che può infettare il nostro cuore e contagiare altri. Non aver paura dell’esame divino: eluderLo ti esporrebbe a gravi rischi, lasciandoti fuori dall’azione della Sua mano benedetta. Lascia che il Signore poggi il dito sulle ferite del tuo cuore, ripulendole da tutte le contaminazioni mondane.
L’Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo, e per benedire tutta l'opera delle tue mani (Deuteronomio 28:12)
CERCA IL VERO TESORO
Molte storie avventurose hanno come oggetto un baule colmo di gioielli da conquistare con tenacia e coraggio. Una buona posizione economica, una bella famiglia, un lavoro gratificante, la celebrità, diventano il “tesoro” che tanti cercano per sentirsi ricchi ed appagati. Presto si scopre che questi beni così ambiti, però, non piovono dal cielo, ma bisogna sudare per ottenerne qualcuno, sacrificandone altri. Essi, poi, possono esserci portati via in un momento. Ci si accorge, allora, di avere sprecato la propria esistenza inseguendo soddisfazioni passeggere, che sono soltanto vanità, inadatte a riempire il cuore. Quali perle stai bramando? Per quale tesoro vuoi spendere la tua vita? La Bibbia definisce “stolto” l’uomo che crede di saziare la propria anima con i beni terreni e magari di fondarvi la propria esistenza eterna. Dio ha aperto i forzieri celesti per noi, donandoci, per la fede in Cristo, ogni grazia con Lui. Prima ancora delle opere delle nostre mani, i nostri cuori saranno immensamente benedetti. Impegniamoci a procacciare e conservare queste insondabili ricchezze, sapendo che dov’è il nostro tesoro, lì sarà anche il nostro cuore.
Non giudicate, affinché non siate giudicati (Matteo 7:1)
IL GIUDIZIO SPETTA A DIO
Nessuno può ergersi a giudice, basandosi su di una presunta conoscenza dei sentimenti altrui, per giungere ad inappellabili sentenze sulla sorte eterna di un’anima. C’è un giudizio, riguardante il destino eterno degli uomini ribelli, che rimane esclusiva prerogativa del Creatore. Il giudizio del Signore è perfettamente obiettivo, perché Egli solo è Colui che “pesa gli spiriti”, conoscendo il cuore di tutti e le profonde motivazioni d’ogni uomo. Consideriamo che, senza una reale conoscenza delle intenzioni e delle possibili situazioni “a monte” di certi comportamenti, rischiamo di affossare il peccatore senza individuare e condannare il peccato alla radice. Sicuramente non vogliamo che altri ci giudichino spietatamente basandosi sull’apparenza e in base a criteri soggettivi. Pretendiamo rispetto dagli altri, equità, comprensione e anche sopportazione. Non dovremmo fare altrettanto noi? Valutiamo sempre ogni cosa, dunque, con il sincero intento di aiutare chi ha sbagliato, poiché “Uno soltanto è il legislatore e il giudice, Colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” (Giacomo 4:12).
Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna (Giovanni 6:68)
RESTARE CON GESU'
Vedendo che molti si ritiravano da Lui, Gesù chiese ai dodici discepoli: “Non ve ne volete andare anche voi?”. Ma la risposta di Pietro rivela non soltanto la scelta fatta con convinzione, ma un’importante realtà per tutti noi: dove potremmo andare, chi potremmo interpellare, cosa potremmo scegliere al posto di Cristo? Sicuramente, altri hanno trovato diverse risposte a questa domanda. Giuda, in futuro, cercò il denaro, Dema bramò “questo mondo”, ma nessuno di loro ottenne soddisfazione dalla scelta di lasciare il Signore. Pietro, con i suoi errori e le sue insufficienze, rimase saldo in Cristo. Davanti ai capi del popolo, l’apostolo proclamerà con ferma convinzione: “E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati”. Forse anche tu ti trovi dinanzi a un bivio: da una parte la volontà di Dio pare troppo dura, dall’altra le vie del mondo sembrano molto convenienti. Non optare per un facile guadagno occasionale, ma scegli di stare con Gesù, ritenendo insostituibile la Sua presenza e sicure le Sue promesse di vita eterna.
Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano (Atti 16:25)
SOPPORTARE LA PROVA
Paolo e Sila si trovano in carcere a causa del messaggio che annunciavano, dell’opera potente con cui Cristo accompagnava la testimonianza al Suo nome. Questi uomini, pur trovandosi rinchiusi ingiustamente, non si avvilirono. Di fronte ai violenti soprusi furono non soltanto sorretti dalla presenza di Dio, ma sospinti a lodare il Signore. La loro esperienza porta a chiederci come reagiamo alle ingiustizie e alle situazioni avverse della vita. Abbiamo una tale forza interiore da poter cantare con gioia? Troppe volte incolpiamo Dio, quando attraversiamo momenti tragici, allontanando da noi l’Unico che può consolarci efficacemente. Paolo e Sila, consci che Gesù Cristo era con loro, cantavano perché benedetti dalla grazia di Dio. La pienezza dello Spirito Santo nella loro vita addolciva l’amarezza di trovarsi in una cella buia. Quando il vento è contrario, l’amore di Dio soffia ancora a favore, facendo cooperare tutte le cose al bene di coloro che Lo amano. Gettare il peso sul Signore, credendo che Lui ha il controllo della nostra vita, ci evita di sprofondare nello sgomento e dà forza per innalzarLo.
Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione (Isaia 53:5)
GESU' CONDANNATO AL POSTO NOSTRO
“Condannato un innocente”, questo il titolo di un articolo su un noto quotidiano nazionale, che parlava della scarcerazione di un uomo condannato a venti anni di reclusione per aver commesso un grave reato. La vicenda, presto dimenticata dall’opinione pubblica, sconvolse la vita di quell’uomo, al quale rimase l’enorme amarezza per gli anni perduti, che il ritorno alla libertà non ha potuto restituirgli. La società umana, purtroppo, ignora le motivazioni di una condanna ben più eclatante. Gesù fu condannato a morire sulla croce. Egli non aveva commesso alcun reato. L’uomo aveva infranto la legge di Dio, contraendo un debito a nome di tutta l’umanità, tale che nessuna creatura poteva riscattarci da esso. La sentenza del Giusto Giudice è la morte eterna, l’irrimediabile separazione da Dio. Gesù, l’innocente, decise di prendere su di Sé la condanna, morendo al posto d’ogni uomo. Perché continuare a rifiutare il rimedio che Cristo offre, rimanendo sotto il peso del peccato e dell’ira divina? Sia che tu ti proclami innocente o irrecuperabile, sappi che soltanto Gesù ha soddisfatto la somma giustizia di Dio, propiziandoti la Sua piena assoluzione.
Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi (Giovanni 8:36)
VERA LIBERTA'
Il concetto di libertà è molto soggettivo. Per alcuni, la libertà è vivere senza vincoli particolari. Per altri, vuole dire agire secondo le proprie vedute personali senza lasciarsi condizionare dalle idee altrui. Per altri ancora, significa non dover rendere conto a nessuno di quello che si pensa, si dice e si compie. Oltre a mostrare gli effetti della falsa libertà, la Bibbia indica la vera libertà alla radice, come l’affrancamento dal potere peccato, che induce a fare quello che odiamo e impedisce di fare quello che vorremmo. I vari tentativi umani, compiuti con lo scopo di svincolarsi da qualche legame, il più delle volte si concludono in fumose parole. Gesù è l’unico che può sottrarre al condizionamento del male. Forse hai la necessità di una potente liberazione perché prigioniero di qualche vizio o di una condizione morale o spirituale, ma non sai cosa fare. Rivolgiti al Signore con tutto il cuore, senza paura che ti privi di ciò che ti piace, o che ti appesantisca con quel che non vuoi fare. Chiedi a Cristo di affrancarti da tutto ciò che ti lega ed opprime. Gesù, il Figlio di Dio, ti “farà veramente libero”.
'Ascoltate la mia voce, e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie ch'io vi prescrivo affinché siate felici (Geremia 7:23)
LA VERA FELICITA'
Ascoltate la mia voce…” È Dio stesso che esorta a prestare la massima attenzione a quanto sta per dichiarare. Dio parla attraverso la Sua Parola, La Bibbia; come ti stai disponendo ad ascoltare la voce del Signore? Con fiduciosa disponibilità o con superficialità e con preconcetti? Apprestati oggi ad ascoltare la voce di Dio con animo sincero e duttile, non per udire l’eco dei tuoi pensieri, dare spazio soltanto alle conferme dei tuoi desideri. È scritto: “Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de' peccatori; né si siede sul banco degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato presso a rivi d'acqua, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e la cui fronda non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà” (Salmo 1:1-3). Realizza in questo modo la gioia di un cammino che ha l’amore di Dio per forza propulsiva e la Sua saggezza come direttiva. Questa è la via per la vera felicità.
Altro...
E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati (Atti 4:12)
SOLO GESU' SALVA
La necessità di essere salvati dalle conseguenze eterne del peccato include chiaramente tutti: “difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). Adamo non ci ha lasciato la colpa della sua personale trasgressione, ma ha trasmesso una natura corrotta dal peccato, incline all’incredula disubbidienza. La Bibbia afferma con certezza che Cristo può salvare tutti gli uomini sotto il cielo. Anzi, eliminando ogni possibile equivoco, tale verità è posta anche in termini negativi, escludendo che qualcun’altro, al di fuori di Cristo, sia abilitato a redimere un solo essere umano. Caro lettore, dove stai ricercando intercessione e perdono? Non puoi rivolgerti a Cristo e al contempo ad altre figure, del presente o del passato. Aggiungere qualcuno accanto a Gesù è tanto errato quanto il togliere qualcosa alla Sua Persona ed alla Sua opera. Unicamente nel Nome che Dio ti ha donato per invocarLo ottieni certezza di salvezza e garanzia di giustificazione. Non farti paralizzare dai dubbi, deponi credenze terrene e superstizioni umane, afferrando pienamente il dono celeste di Dio: la vita eterna in Cristo Gesù!
Quelle nazioni, del cui paese tu vai ad impossessarti, danno ascolto ai pronosticatori e agl'indovini; ma, quanto a te, l'Eterno, il tuo Dio, ha disposto altrimenti (Deuteronomio 18:14)
CONSULTARE DIO
Molte persone cominciano la loro giornata informandosi sull’oroscopo, lasciandosi poi inevitabilmente influenzare da quanto letto o ascoltato. In genere si tratta di frasi sibilline, che possono significare una cosa come il suo opposto. La superstizione, d’altronde, non produce certezza: un segno può essere sconfessato da un'altra circostanza e questa da altri segni ancora. Dio però vieta ciò e chiamerà in giudizio tutti coloro che le praticano o che vi si appoggiano. Quanti invece cercano il Signore e confidano in Lui sono affrancati da qualunque forma di paura superstiziosa. I veri credenti non hanno bisogno delle direttive di un segno zodiacale, perché il Signore stesso, il Creatore degli astri luminosi, è la loro guida e presso di Lui “… non c’è variazione né ombra di mutamento …” (Giacomo 1:17; N.R.). Dio parla chiaramente, insegnando il sentiero della vita eterna. Egli ha disposto la tua liberazione dalle false scienze occulte, irradiandoti con la Sua immutabile Parola; ascoltala, affinché possa dire, come il salmista: “La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero”.
Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand'è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere? (Giovanni 3:4)
UNA NUOVA VITA
Per il “vecchio” è quasi gia tutto tramontato: con gli anni sono finiti i sogni, con gli acciacchi si sono affievolite le gioie. Per le difficoltà della memoria e del linguaggio sono sempre più ridotte le sue relazioni umane. Cosa resta ad una persona anziana che si riconosce in tale quadro così ingiallito? Può ancora progettare, sperare qualcosa? Non gli serve una seconda esistenza fisica sulla terra, magari anche quando la biotecnologia avrà raddoppiato la durata della vita terrena. Commetterebbe gli stessi errori e avrebbe le medesime sofferenze, fisiche e interiori. La necessità della sua anima, dinanzi all’eternità, è ben altra: deve nascere di nuovo, quale figlio di Dio, attraverso il perdono dei peccati rivelati dalla santità di Dio. Ciò farà divenire semplici come fanciulli, per lasciare che lo Spirito Santo agisca nel cuore, producendo dei pensieri ed una condotta che riflettano il carattere del Padre celeste. Con Cristo, il Signore risorto, è possibile per chiunque nascere a questa meravigliosa relazione personale con Dio, non per sforzi umani ma per la potenza della Sua grazia.
Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui (Apocalisse 3:20)
APRI LA PORTA DEL CUORE
Durante la visita ad una galleria pittorica uno dei presenti notò un quadro alquanto singolare e poco comprensibile, in cui era raffigurata una porta chiusa, che sembrava dare accesso ad una zona molto preziosa e riservata. La cosa incomprensibile, però, era che quella porta non sembrava poter essere, in alcun modo, aperta dall’esterno, essendo senza maniglia e senza serratura. L’uomo chiese spiegazioni al pittore intorno al significato di quel ritratto. L’autore gli disse: “Nel mio dipinto ho voluto rappresentare il cuore dell’uomo, che come quella porta non può essere aperto se non dall’interno”. Il cuore dell’uomo è proprio fatto così. Il Creatore stesso non lo violerà e non lo forzerà, ma continuerà a bussare finché Gli apriamo e Gli permettiamo di entrare in profonda comunione con noi. Gesù è alla tua porta e sta bussando, Oggi stesso decidi di aprirGli ed Egli ti donerà il ristoro della Sua ineffabile presenza, che mai rende cupo il cuore, ma lo allarga verso luminosi orizzonti che non avresti mai immaginato.