Hanno Mosè e i profeti… Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse (Luca 16:29,31)
IL PIU' GRANDE MIRACOLO
La natura ci sorprende con i suoi “miracoli” che permettono alla vita di continuare nel tempo. Il ciclo dell’aria, il processo della fotosintesi, la perfetta rotazione della Terra, sono dei prodigi naturali quotidiani. Il funzionamento del nostro stesso corpo, anche se osservato superficialmente, ci stupirà testimoniando della saggezza e della bontà del Creatore. Il più grande miracolo della creazione, però, rimane la perfetta rivelazione di Dio, “la Bibbia”. Questo libro non ha conosciuto il logorio del tempo perché è sempre attuale; si propone come soluzione a tutti i problemi dell’umanità e comunica un messaggio che, se accettato, è potente a trasformare qualsiasi persona. La Bibbia nella Sua semplicità rivela Cristo, che è ancora oggi “sapienza di Dio”. Solamente l’ostinata incredulità di chi preferisce le tenebre alla luce, rifiuta la profonda convinzione che la Bibbia autorevolmente produce. Chi cerca segni miracolosi e manifestazioni soprannaturali disprezzando la rivelazione non otterrà mai la certezza della vita eterna. L’Evangelo, null’altro, è la potenza di Dio per la salvezza di tutti quelli che credono!
Affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi (Atti 17:27)
PERCHÉ CERCHI GESÙ?
Nella Bibbia leggiamo un particolare importante relativo alla nascita di Gesù: “Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui” (Matteo 2:3). Nel tentativo di uccidere il bimbo Gesù, Erode si macchiò di una delle maggiori atrocità della storia, ordinando la morte dei bambini ebrei sotto i due anni. Combattere Dio, però, è uno sforzo vano; una battaglia persa in partenza, perché in ultimo: "Ogni ginocchio si piegherà e ogni lingua darà gloria a Dio" (Romani 14:11). Ognuno confesserà che Gesù Cristo è il Signore. Le profezie della prima venuta di Cristo sulla terra si sono puntualmente avverate e accadrà lo stesso per quelle che riguardano la Sua seconda venuta. Qualora volessi incontrarlo in pace, arrenditi a Lui oggi e accettalo come tuo Salvatore! Caro lettore, stai cercando Gesù? Quale motivo ti anima per cercare il Salvatore? Se stai cercando il Signore Gesù con tutto il tuo cuore per invocare la Sua grazia e la Sua misericordia per essere salvato dalla condizione di peccato, per certo Egli farà una grande opera nella tua vita.
Io cerco il tuo volto, o Signore (Salmo 27:8)
CONOSCIAMO DAVVERO IL SIGNORE?
Un predicatore scozzese, attribuiva ogni sua conoscenza a un’unica abitudine: restare, ogni giorno, un'ora da solo con il Signore. Nel caso in cui qualcuno fosse entrato nel suo studio in quello spazio di tempo, non avrebbe, comunque, potuto parlargli. Egli sedeva su una vecchia poltrona e teneva la Bibbia aperta sulle ginocchia; a volte leggeva qualche pagina, ma, più spesso, rimaneva semplicemente seduto, la mano appoggiata sul mento. In quell’ora non leggeva la Bibbia per studio, né preparava sermoni. Uno dei suoi assistenti ricorda: ’’La leggeva come un bambino avrebbe letto la lettera di un padre assente, o come un innamorato che gioisse delle parole dell’amata lontana”. Siamo davvero sicuri di conoscere bene il Signore? Vogliamo incontrarlo realmente? La risposta a queste domande è in ciò che fai, non in quello che dici; è in ciò che realmente desideri e persegui. Il salmista scrive: “Il mio cuore mi dice da parte tua: 'Cercate il mio volto!' lo cerco il tuo volto, o Signore” (Salmo 27:8).
Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sull’arida terra (Isaia 44:3)
COME STAI AVANZANDO?
Davide pregò così: “L’anima mia, come arida terra, è assetata di te, fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te" (Salmo 143:6-8). Questa preghiera, forse, sarebbe stata diversa se Davide avesse vissuto nell’agiatezza e nel lusso? Egli dormiva in rifugi di fortuna ogni notte e, per di più, non era mai certo di quando avrebbe nuovamente toccato cibo. Tutto ciò ha cambiato il suo punto di vista. Quando nella vita tutto prosegue bene, diventiamo auto-sufficienti e ci scordiamo del Signore. Spiritualmente parlando, continuiamo senza fermarci finché una scintilla innesca un’esplosione. Nel caso in cui la tua auto fosse in riserva, di chi sarebbe la responsabilità? I distributori non si sono spostati; sei tu che hai deciso di guidare senza mai fermarti. Qualora corressi oltre il necessario, finiresti per ferire chi ti vuole bene e dovresti fare i conti con il senso di colpa che si prova dopo un eccesso d'ira. Dio ci dice che verserà dell’acqua sul suolo assetato per calmare la sete. Oggi, pertanto, apri la Bibbia e fa il pieno alla tua anima! Soltanto in questo modo potrai avanzare con regolarità e forza nelle vie del Signore!
Dov'è il re dei giudei che è nato? (Matteo 2:2)
CERCARE E TROVARE GESÙ
Perché mai qualcuno dovrebbe lasciare la sicurezza della propria abitazione e incamminarsi verso una destinazione sconosciuta avendo per guida una stella? Perché attraversare tanti chilometri di deserto sui cammelli, sfidando una natura difficile e innumerevoli pericoli? C’è una sola risposta possibile. Gli uomini e le donne sagge, in ogni epoca, hanno sempre fortemente desiderato conoscere Dio. È insito nella natura umana fare affidamento su qualcosa di più grande; qualcuno in grado di amarci, proteggerci, guidarci. Giobbe gridò al Signore quando la sua vita cadde a pezzi: “Oh, sapessi dove trovarlo! Potessi arrivare fino al suo trono!” (Giobbe 23:3). Gli antichi greci avevano sull’Areopago un altare dedicato al “dio sconosciuto”. L'apostolo Paolo disse loro: "Ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annuncio” (Atti 17:23). Possiamo cercare Dio e trovarlo, attraverso Gesù, nostro personale Salvatore. Il profeta Osea afferma: "Conosciamo il Signore, sforziamoci di conoscerlo! La sua venuta, è certa come quella dell'aurora; egli verrà a noi come la pioggia che annaffia la terra" (Osea 6:3).
Ti ricordo di ravvivare il carisma di Dio che è in te (2° Timoteo 1:6)
RAVVIVA IL TUO DONO
Dio ha donato a ciascuno dei talenti; è nostra responsabilità farli fruttare, ravvivarli. Non poiché i doni ricevuti, di solito, hanno a che fare necessariamente con qualcosa che ci appassioni. Pensa: il Signore ti ha creato e ha inciso i desideri del tuo cuore. Questo aiuta a capire perché ciò che troviamo gratificante è legato a talenti e abilità innate. D’altro canto, ogni qual volta siamo impegnati in qualcosa che non è naturale per noi, è sempre una lotta. Nel caso che, pur allenandoti, facendo pratica, sforzandoti, non riuscissi ancora a impadronirti di una data abilità e conoscenza, significa, probabilmente, che non è nella tua natura e, quindi, non ti è congeniale. Naturalmente dobbiamo essere perseveranti e imparare anche ciò che troviamo difficile. In generale, però, la vita non dovrebbe essere una lotta continua. Quando si adempiono il proprio compito e il proprio scopo, uno dei risultati più evidenti è capire quanto sia gratificante "ravvivare il dono di Dio" in noi, mettendo a frutto le nostre abilità naturali. Per il credente è una gioia e un piacere poter vivere sempre secondo la volontà di Dio così come rivelata nella Bibbia.
Il regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volga, egli ha successo (Proverbi 17:8)
RAVVIVARE IL PROPRIO DONO
Paolo paria del “carisma di Dio che è in te” (ii Timoteo 1:6). Non si tratta di imparare una cosa qualsiasi, bensì qualcosa di personale che Egli ti da, che nessun altro può far fruttare. Con l’utilizzo, il dono si "ravviva”, porta frutto. Salomone ha scritto: “Il regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volga, egli ha successo” (Proverbi 27:8). Il dono che è in te arricchirà la tua vita, anche se non in senso finanziario, ma spirituale. Dedicare la vita a uno scopo come il tornaconto o il denaro, non è la cosa giusta da fare. Sviluppare il dono di Dio è, invece, gratificante e soprattutto rende onore al Signore. Siamo tutti stati creati unici ma molti, purtroppo, si accontentano di vivere come delle copie carbone. Rifletti: nel caso in cui diventassi come gli altri e partecipassi a una gara, quand'anche vincessi, ciò farebbe di te soltanto un uomo importante! Il dono che ti appartiene creerà lo spazio per te affinché tu possa vivere per il Signore in modo che Gesù sia sempre conosciuto, onorato e glorificato.
Esaminate ogni cosa e ritenete il bene (1° Tessalonicesi 5:21)
FARE SEMPRE CIÒ CHE È GIUSTO
Un recente sondaggio evidenzia come il 50% degli intervistati nega che si possa fare una netta distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male. Osservate intorno a voi e ne vedrete te conseguenze. Dio, però, non condivide quest’opinione. È scritto: “Esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male” (I Tessalonicesi 5:21, 22). Lotta perciò che è giusto e non temere le critiche, l'isolamento e gli attacchi degli uomini. L’oscurità non è mai stata amica della luce; né l’errore, di ciò che è giusto. Ciò nonostante, cammina nella luce e fa sempre il bene. Chi decide con fermezza di cuore di osservare scrupolosamente tutto ciò che Dio richiede attraverso la Sua Parola, da un punto di vista umano, avrà delle opposizioni. Egli, però, avrà l'approvazione e la benedizione di Dio sulla propria vita. Non perderti d'animo se agisci per fede secondo la Sacra Scrittura. Il Signore per certo ti darà la vittoria e altri potranno conoscere il vero Dio e realizzare la Sua preziosa opera di Salvezza. Ciò che è giusto è ciò che rende sempre onore a Dio e produce sempre del bene agli uomini.
Il padre vostro celeste li nutre (Matteo 6:26)
FIDUCIA IN DIO
Gesù ha detto: "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può, con la propria preoccupazione, aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita?" (Matteo 6:26, 27). Nel caso in cui non vi dovesse bastare, ecco qualche altra promessa della Scrittura sulla quale ancorare la vostra fiducia: “Temete il Signore, o voi che gli siete consacrati, poiché nulla viene a mancare a quelli che lo temono” (Salmo 34:9); “Beato l’uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti” (Salmo 112:1). Il Signore ha voluto registrare queste promesse nella Sua Parola perché potessimo leggerle e rileggerle e, così facendo, potessimo elevarci dall’ansietà e vivere la nostra vita con gioia. Caro lettore, affidati con piena fiducia nelle mani del Padre celeste e per certo Egli si prenderà cura della tua vita in ogni aspetto e in ogni momento. Dio non delude mai chi ripone in Lui la propria fede e confida in Lui con tutto il cuore.
Qual è il tuo nome? (Genesi 32:27)
CAMMINARE NELL'IDENTITÀ CHE DIO CI DONA
"Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell’alba ... l’altro gli disse: 'Qual è il tuo nome?' Ed egli rispose: 'Giacobbe'. Quello disse: 'Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto'" (Genesi 32:24, 27, 28). Dio ha obbligato Giacobbe a riconoscere la sua nuova identità. Ha lottato con lui fino a rivelargli chi egli fosse veramente; non l’idea che gli altri avevano di lui. I genitori gli avevano imposto un nome e le persone lo chiamavano con quello. Egli, dunque, credeva di avere quell'identità ma il Signore aveva altri progetti per lui. Lascia che sia Dio a fissare "la tua identità spirituale". Nella Bibbia è scritto che chi cammina con il Signore è parte di un sacerdozio regale (cfr. I Pietro 2:9); è un vincitore (cfr. I Giovanni 2:13, 14). Afferma, inoltre, che sei la testa, non la coda; che stai in alto, non in basso (cfr. Deuteronomio 28:13, 14). Forza, quindi! Asciuga le lacrime, risolleva il capo, raddrizza le spalle e inizia a camminare nella vita con l’identità che Dio ti ha dato!
Altro...
Non temete dunque; voi valete più di molti passeri (Luca 12:7)
PREZIOSI AGLI OCCHI DI DIO
Gesù usa l'immagine dei passeri per trasmetterci un prezioso insegnamento: “Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio ... Non temete dunque; voi valete più di molti passeri" (Luca 12:6, 7). Ai tempi di Gesù si vendevano passeri, due per un soldo; cinque per due: l'offerta per chiudere l'affare! I passeri non avevano grande valore. Che cosa vuole farci capire Gesù con quest’immagine di vita reale? Tu sei prezioso agli occhi del Signore! Forse pensi che nessuno noterebbe la tua assenza; la tua vita ti sembra inutile. Quando il Signore chiamò Geremia affinché diventasse Suo profeta, egli gli rispose di aver paura della gente. Dio lo spronò così: “Non li temere, perché io sono con te per liberarti” (Geremia 1:8). Ricorda quanto vali agli occhi del Signore! Nel Suo amore non c'è posto per il rigetto ma soltanto per una completa accoglienza. Hai ben compreso quanto detto? C’è un amico per te nei luoghi altissimi. Così Gesù si è espresso per indicare il valore che Lui ha dato alla tua vita: “Vi ho chiamati amici” (Giovanni 15:15).
Egli è risuscitato da' morti, ed ecco, vi precede in Galilea; quivi lo vedrete (Matteo 28:7)
GESU' E' RESUSCITATO
L’evento storico più incisivo che mai è avvenuto è la Risurrezione di Gesù Cristo! Un fatto capace di mutare radicalmente la vita dell’uomo sulla terra e per l’eternità. Non è “il ritorno in vita” di una persona morta comunque destinata a morire, come nel caso di Lazzaro. La Risurrezione di Cristo, dopo la croce e la sepoltura, è il Suo trionfo sulla morte con un corpo glorioso e incorruttibile. Questa risurrezione è la somma attestazione che Dio ha gradito il sacrificio di Cristo e quindi ci dà garanzia che in Lui otteniamo, per fede, la giustificazione. Inoltre essa è la “primizia” della risurrezione di tutti i redenti, garanzia del loro futuro eterno. Ora Gesù non “ci precede” in qualche regione della terra, bensì nella gloria celeste. Milioni di persone celebrano la Pasqua, ma hanno veramente creduto che Gesù sia risorto? Gli stessi discepoli si convinsero perché Gesù si presentò loro vivente, spiegando le Scritture che parlavano di Lui. E tu, hai realizzato la potenza della Sua risurrezione nella tua vita? Ricevi, mediante l’Evangelo, la testimonianza dello Spirito Santo e incontra, oggi, il Cristo vivente.
Anche il passero si trova una casa (Salmo 84:3)
TORNARE A CASA
Un passero sperduto cerca e trova casa. Questa è l'immagine che ci viene dal testo della meditazione di oggi. La perdita è un’esperienza comune a tutti. Potremmo aver perduto il matrimonio, il lavoro, la casa, la fiducia in noi stessi, la sicurezza e molto altro ancora. Gesù, però, “è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto" (Luca 19:10). Diversamente da noi, Egli non parlava di “buoni" e “cattivi”, bensì soltanto di "perduti". Sapeva che queste persone avevano smarrito la strada, perso i loro valori, la loro capacità di affrontare le situazioni, la fede e, spesso, anche la ragione di vita ma, nonostante questo, è andato a cercarli. Possiamo citare, ad esempio, la donna al pozzo, con cinque divorzi alle spalle e una convivenza in atto; il paralitico rimasto accanto alla piscina di Betesta per 38 anni, senza che nessuno andasse ad aiutarlo; Maria, che ha pianto sulla tomba di colui che amava più d’ogni altro. Qualora tu fossi perduto, puoi, oggi, rivolgerti al Signore. Puoi “tornare a casa”, presso Dio, costruire il tuo nido e far crescere la tua famiglia all’ombra della Sua protezione; puoi sentirti pienamente sicuro accanto a Lui.
Sono come il passero solitario sul tetto (Salmo 102:7)
COME UN PASSERO SOLITARIO
L'immagine è di una piccola creatura indifesa e triste. Il tuo nido è stato spazzato via dalla tempesta? Hai perso il coniuge di una vita o una persona a te molto cara? Questo è qualcosa che riguarda Gesù se lo coinvolgi nel tuo dolore. I discepoli non sempre capivano il loro Maestro, tant'è che, in un’occasione, avevano discusso su chi, tra loro, fosse il più grande. Non furono in grado di pregare con Lui nell'ora più buia; Lo abbandonarono. Gesù sulla croce gridò: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Matteo 27:46). Il Signore dice: “Io so dove tu abiti” (Apocalisse 2:13). Dio conosce il tuo nome, la tua dimora e ogni dettaglio che ti riguarda, ma, sopratutto, Egli s’interessa a te, al tuo benessere spirituale! Un ultimo pensiero: a volte la solitudine non è assenza di affetti ma di direzione; non la mancanza di persone care, ma di obiettivi. Inizia, pertanto, ad interessarti agli altri; rispondi a un bisogno che nessun altro vede, metti ogni cura in questo e osserva come la tua stessa situazione inizierà a migliorare.