E udirono la voce dell'Eterno Iddio, il quale camminava nel giardino sul far della sera (Genesi 3:8)
UDIRE LA VOCE DI DIO
Al tramonto, un incontro con Dio completava la vita quotidiana dei primi coniugi sulla terra, ne era il più alto coronamento. Per quanto confortevole, non bastava contemplare il creato, né godere l’affetto matrimoniale o coltivare quel meraviglioso giardino per trovare piena soddisfazione. Come stanno trascorrendo le tue giornate? Ringrazi Dio all’inizio d’ogni giorno, ti specchi davanti alla Sua luce ogni sera? Non giungere al tramonto della tua esistenza terrena senza aver già incontrato qui il Signore ed instaurato un rapporto quotidiano con Lui. Non t’illudere che sia abbastanza dire qualche preghiera all’occorrenza. Hai bisogno di conoscere Dio per esperienza, di imparare ad ascoltare Cristo, di lasciarti guidare sui Suoi passi in una progressiva intimità, attraverso la Sua Parola. Soltanto così realizzerai la potenza della Sua risurrezione. Come quei due credenti insoddisfatti, con cui Gesù si mise a camminare, spiegando loro le Scritture, diciamoGli: “… Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato …” (Luca 24:29).
La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l'abbandonano (Esdra 8:22)
DIO TI SOSTIENE
Un giovane chiese al padre un parere sulla sua futura vita matrimoniale; la risposta fu: “Dipende”. Il figlio rimase perplesso, perché non aveva ben compreso quella risposta. La notte che precedeva le nozze, il padre preparò una lettera al figlio nella quale scrisse: “Mio caro figlio, mi hai chiesto come sarebbe andata la tua vita matrimoniale e io ti ribadisco: dipende in quali mani tu la metterai, come per tutte le cose. L'Evangelo racconta un episodio in cui, pochi pani e pochi pesci posti nelle mani di Gesù, bastarono a sfamare una grande folla. Tutto dipende dalle mani in cui riponiamo ciò che più amiamo e ciò a cui teniamo. È così: l’esito di ciò che intraprendiamo e delle lotte che affrontiamo, deriva dalla fede e dall’ubbidienza alla volontà di Dio, se perseveriamo nel poggiarci sul sostegno divino. Dio giudicherà, invece, la durezza di chi si ostina a percorrere vie che Egli condanna, ma non abbandona quelli che chiedono di essere condotti da Lui, nonostante le loro fragilità. Metti la tua vita nelle mani di dio ed Egli ti sosterrà.
Tu conti i passi della mia vita errante (Salmo 56:8)
DIO CONTA I TUOI PASSI
Colui che può contare i tuoi capelli sa contare anche i tuoi passi! Dio non t’impedisce di fuggire da pericoli e malvagità altrui, ma segna un confine affinché l’istinto di sopravvivenza non t’induca a commettere errori. Forse sei stato ingiustamente accusato, scacciato come un ladro: dove ti stai rifugiando, a chi ti stai unendo per cercar protezione, come stai reagendo? Siamo chiamati a seguire le orme di Gesù Cristo “che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; … ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente” (I Pietro 2:23). Se, per difenderti, hai imboccato vie umane, non fare altri passi, nella foga di tutelarti, rischiando di rinnegare la potenza divina. Accostati al Signore ed i tuoi nemici indietreggeranno. Rifugiati in Cristo, inoltrandoti nella via della fede, invece di fuoriuscirne. Non sei un vagabondo, ma un’anima custodita da Dio, che sa sostenerti ad ogni passo nel cammino verso la casa celeste. Con questa certezza nel cuore, vivi ogni giorno la tua vita confidando nel fatto che Colui che ti conosce, il Signore Gesù, è sempre con te.
Ei non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante (Matteo 12:20)
DIO E' CON TE ANCHE SEI DEBOLE
A tutti i deboli la Bibbia annuncia che se essi sono dimenticati dagli uomini, non sono, però, rigettati da Dio, il “Padre degli orfani e difensore delle vedove” (Salmo 68:5). Circa duemila anni fa è venuto a noi dalla gloria, come uomo fra gli uomini, Colui che ama gli ultimi, gli emarginati, i falliti. Gesù ha sofferto per ogni derelitto, riscattando tutti gli uomini, mentre erano senza forza né speranza. Forse devi constatare che sono stati il tuo orgoglio o la tua invidia a causare disastrose crepe nella tua vita, che la negligenza ha lasciato spegnere la fiamma della dignità umana. Anche verso di te è teso il braccio dell’Eterno Dio, per rialzarti e riaccoglierti a Sé. Se stai ammettendo che, ancor prima di altri, sei tu ad aver bisogno che Cristo ti aiuti, allora anche per te è valida la promessa: Egli fascerà ogni ferita e risveglierà la tua vita. Chiunque afferra la mano del Signore Gesù scoprirà la profondità delle Sue compassioni e l’altezza della Sua giustizia, realizzando la potenza vitale che ricostruisce le canne rotte e riaccende i lucignoli fumanti.
E vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono (Matteo 28:17)
TU NON DUBITARE
Tra i discepoli vi era ancora chi dubitava; Gesù, però, va loro incontro senza deplorare la loro fragilità, anzi, fortificando la loro fede, provvede loro delle risorse preziose. Prima di tutto Egli dà una rivelazione: “Ogni potestà m'è stata data in cielo e sulla terra”. Il dubbio non si vince con le polemiche, ma con la Parola di Dio. I discepoli avevano visto Gesù non reagire all’arresto e subire la morte, ma ora dovevano capire che Egli può tutto. Poi, Cristo li chiama ad una missione: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli”. Il Signore sa quello che sta per fare per i Suoi, superato ogni dubbio, andranno ovunque a proclamare l’Evangelo. Infine, Gesù dà agli undici una preziosa rassicurazione: “io sono con voi tutti i giorni”, in modo che essi affrontino con costante serenità la missione affidatagli. Caro amico, non smarrirti se qualche dubbio ha attaccato la tua mente, Cristo oggi s’accosta a te, ti rassicura con la Sua potenza, ti dà uno scopo glorioso per cui vivere e ti promette che sarà con te, per sempre e fino alla fine. Soltanto la misericordiosa compassione di Dio fa sì che da un dubbio possa procedere tanta benedizione.
E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano (Atti 26:28)
PIENAMENTE SALVATO
Durante l’ingiusta detenzione a motivo della fede, Paolo compare prima dinanzi al governatore Felice e poi al suo successore Festo. L’apostolo, ancora una volta, racconta della sua vita passata, quando perseguitava i cristiani costringendoli alla bestemmia, e del suo incontro con Cristo che aveva trasformato completamente la Sua esistenza. Ora si trova prigioniero, perché intende portare a compimento la missione ricevuta dal Signore di testimoniare della Sua grazia annunziando liberazione, perdono dei peccati e guarigione a chiunque crede. A conclusione del discorso, Paolo rivolgendosi al re, chiede: “credi tu ai profeti? Io so che ci credi”. La risposta di Agrippa è quella del nostro testo. Egli non può opporsi ad una testimonianza così autentica, anche perché conosce bene le profezie, ma non vuole rinunziare alla sua vita di peccato e sceglie di rimandare la decisione, che ancora oggi, lo eleva ad esempio negativo da non imitare. Caro lettore, oggi lo Spirito Santo t’interroga e ti chiede se credi davvero in Cristo come tuo Salvatore e Signore. Come rispondi? Prendi una decisione chiara e definitiva per essere pèienamente salvato.
Poiché il paese del quale state per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti …” (Deuteronomio 11:10)
DIO CAMBIA I CUORI
Il versetto di oggi evidenzia la possibilità, per tutti gli uomini, di avere un nuovo inizio. Israele era giunto alla fine di un lungo viaggio nel deserto, durato quarant’anni. Lasciato l’Egitto alle spalle, aveva davanti la terra promessa. Tuttavia, la successiva narrazione biblica dimostra come a questo fine non sia sufficiente cambiare ambiente, ma è fondamentale che il cuore umano sia trasformato dalla grazia redentrice di Dio, per impossessarsi delle benedizioni celesti che si ottengono per fede. Forse tu hai tanti rimpianti per come hai vissuto e vorresti voltare pagina, ma non sai come fare. La soluzione è Gesù Cristo; Egli desidera trasformare potentemente la tua vita. Fai di Lui il tuo Salvatore e Dio darà libero accesso “nel regno del suo amato figlio”. Da una parte l’Egitto, figura di una posizione di schiavitù nel peccato e nelle sue conseguenze, infatti: “uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto”. Dall’altra parte, Canaan raffigura la nuova posizione che godono quanti sono redenti da Cristo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove”. Permetti a Dio di cambiarti.
Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà (Isaia 43:2)
VAI AVANTI, DIO E' CON TE
Gesù è morto per redimerci dal peccato, darci nuova vita e guidarci nella via della santificazione e del servizio a Dio in vista della gloria celeste. Lungo tale cammino dovrai attraversare luoghi non sempre ameni e comodi, affrontando situazioni che avresti preferito evitare. Come reagirai? Tornerai indietro, rimpiangendo il giorno in cui t’incamminasti nelle vie di Dio? Ti amareggerai tanto da rinnegare il tuo Signore? O ti ricorderai di questo versetto? Oggi potresti imbatterti in acque agitate; fiumi travolgenti potrebbero volgersi contro la tua quiete e fiammate pungenti lambire le tue vesti; questo perchè la vita è fatta di varie difficoltà. La tua resistenza potrebbe essere messa a dura prova, ma lo Spirito Santo ti sta prevenendo, addestrando. “Quando”, non “Se”, dovrai affrontare tali cimenti, Cristo sarà con te e non ti abbandonerà. Egli non ha promesso che non avresti avuto tribolazioni, ma che nelle più diverse avversità è sempre con te. Dio non intende abbandonarti e, se tu nutri questo stesso proposito, camminerà con te perfino nella valle dell’ombra della morte.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per esser soccorsi al momento opportuno (Ebrei 4:16)
ACCOSTATI AL SIGNORE
Non riceviamo semplicemente misericordia, la otteniamo. Ciò evidenzia che qualcosa è stato conseguito: è stata adempiuta la somma giustizia divina. La grandezza dell’amore di Dio non risiede nel chiudere un occhio sui nostri misfatti, bensì nel pagare Egli stesso per i peccatori dopo aver condannato il loro peccato. Questa è la grazia di Dio! Gesù non ha snaturato il trono di Dio, che rimane di giustizia, ma l’ha reso propizio a chi confida nel Suo sacrificio. Tale trono ora non è giusto soltanto perché condanna il peccatore, ma pure nell’assolvere chi è dichiarato innocente dalla giustificazione in Cristo. Dio non guarda alla nostra posizione davanti al Suo trono, ma alla posizione di Cristo sul trono (Ebrei 1:3)! La Sua autorevole purificazione è sovrana su ogni rimorso di coscienza, critica umana, accusa satanica. Se sei tentato, non indugiare ad invocare il soccorso di Dio, prima che la tua sensibilità si attenui. Se sei scivolato, affrettati a tendere la mano verso Colui che può rialzarti, prima di cadere ancor più in basso. Se hai toccato il fondo, accostati subito al trono di Dio, per ricevere la grazia che Cristo ha ottenuto per te!
Or Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: Io son la luce del mondo; chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Giovanni 8:12)
CAMMINARE NELLA LUCE
E' terribile camminare nelle tenebre. Le parole di Gesù ci aiutano a capire quanto sia importante invece “vederci chiaro”. Camminare nella luce non significa, in senso generico, non camminare nelle tenebre, ma piuttosto seguire “la luce del mondo”, il divino Redentore. Così, percorrere i sentieri bui dell’indipendenza dall’autorità del Signore, secondo il relativismo morale imperante, in realtà ci espone alla nefasta influenza di Satana e ai suoi tenebrosi inganni. La Bibbia dice: “… l'iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio, non risplenda loro”. Nel mondo la luce va sempre più affievolendosi e con essa la moralità e la sensibilità delle coscienze. Viceversa, chi cammina con Gesù, alla Sua luce, sarà progressivamente risvegliato alle realtà divine ed eterne. Rifletti bene, le tenebre in cui vivi non impediscono a Dio di vedere i tuoi peccati, ma impediscono te di vedere il Redentore! Lasciati illuminare da Cristo, cammina unito a Lui e sarai inondato dalla luce dell’inestinguibile fiamma della vita eterna.
Altro...
...Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima (Genesi 15:1)
DIO NOSTRO SCUDO
Lo scudo è un’arma da difesa che serve a proteggere il corpo dalle offensive nemiche. Questa protezione, quindi, presuppone la realtà di presenze ostili pronte a colpirci, ma dona, altresì, un vigoroso senso di sicurezza. Pertanto, la parola che Dio rivolge ad Abramo: “Io sono il tuo scudo”, esprime innanzitutto l’inviolabile consistenza della protezione di Dio nei riguardi di quelli che L’amano e Gli appartengono. È vero che saremo presi di mira, tanto più che riguardiamo alle benedizioni di Dio e procacciamo la Sua gloria. Ancora più certo, però, è che Dio sarà sempre un riparo perfettamente sicuro, dietro al Quale possiamo rifugiarci durante tutti gli attacchi ricevuti. Le avversità della vita, le tentazioni, i dubbi, le nostre stesse debolezze non prevarranno se abbiamo fatto del Signore il nostro “scudo”. Con l’apostolo Paolo possiamo affermare: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati”. E tu, hai fatto del Signore il tuo scudo?
Ed egli, trattolo in disparte fuor dalla folla, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua (Marco 7:33)
LASCIATI TOCCARE DA GESU'
Gesù gli aveva messo le dita negli orecchi e con la saliva gli aveva toccato la lingua, ma il miracolo non si adempì finché non pronunciò quella parola. Come mai? La Sua Parola è autorevole ed insostituibile. Forse hai udito più volte la Parola di Dio, ma non ti sei mai veramente aperto all’opera che il Signore vuole compiere iniziando dalla fede nelle Scritture. Il profeta Isaia dichiara: “Il Signore, l’Eterno, m’ha dato una lingua esercitata perch’io sappia sostenere con la parola lo stanco; egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perch’io ascolti, come fanno i discepoli. Il Signore, l'Eterno, m’ha aperto l'orecchio, ed io non sono stato ribelle e non mi sono tratto indietro” (Isaia 50:4, 5). Questo duplice dono diventa una realtà se permettiamo a Cristo di operare in noi. La sordità del cuore scompare, la lingua può magnificare Dio parlando delle Sue grandi cose. “Apriti!”, esclama anche a te il Signore, spalanca il tuo cuore senza remore: se oggi odi la Sua voce non soffocarla con altri pensieri, non temere per quanto Egli possa dirti di fare, ma ringraziaLo per quello che nella Sua grazia vuole compiere in te e per te!
Non vi lascerò orfani; tornerò a voi (Giovanni 14:18)
NON SEI ORFANO
La parola “orfano” intende la condizione di chi ha perso un genitore e con lui una serie di sicurezze indispensabili per un sereno sviluppo della propria personalità. Orfano è pure chi ha perso i suoi riferimenti più importanti, non ha più un modello cui ispirarsi e confidarsi per basare le proprie scelte. Orfano è colui che si sente solo nelle responsabilità e nelle difficoltà della vita. Quanti e quali orfani produce questo mondo! L’Evangelo, tuttavia, ci reca questa splendida notizia: Gesù non ci lascia orfani, non ci lascia soli. Gesù assicura, però, che ogniqualvolta sperimenterai ciò, Egli sarà con te! Non sei solo. Mentre Cristo non è con noi fisicamente, Egli lo è però spiritualmente, con ognuno di noi, non per mezzo di un padre umano, ma per lo Spirito Santo. Non si tratta di qualcosa di virtuale, bensì di una presenza spirituale! Il meraviglioso Consolatore ci sostiene, guida e protegge teneramente in ogni cosa, con la Sua saggezza e potenza divine. Caro lettore, se non realizzi la paternità e la vicinanza del Signore, invocaLo subito. Egli saprà condurti nel conforto della “Casa del Padre”.
Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno (Matteo 6:34)
LIBERI DALL'ANSIA
Lo scoraggiamento può ingrandire ostacoli veri e proiettarne di immaginari; lo spasimo per i nostri attuali bisogni fa già assommare quelli futuri, così che siamo snervati da ciò che non possiamo gestire. Il problema di fondo è la mancanza di fiducia in Dio, del credere che Egli ha cura di tutta la nostra vita. Avvertiamo le necessità primarie così pressanti perché non ci preoccupiamo nella giusta misura e maniera delle necessità spirituali che sono ben più urgenti. Non affannarti ad avere il controllo su tutto: ammesso che tu vi riesca, resterai comunque nell’ansietà. Studiati di mettere la tua vita sotto il controllo del Signore. È scritto: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v'innalzi a suo tempo, gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch'Egli ha cura di voi”. L’imponderabile non sfugge all’Onnisciente Governatore dell’universo! Gesù c’insegna a chiedere “ogni giorno il nostro pane quotidiano”, spiegando che le nostre esigenze materiali non devono distogliere il nostro sguardo dall’imminente Regno dei cieli. Non affidarGli soltanto qualche peso, ma tutto te stesso.