Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi, in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. (Romani 5:8) Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi,e io vi darò riposo. (Matteo 11:28)
QUANTO PESA IL PECCATO?
Un predicatore aveva appena invitato i suoi uditori a pentirsi quando un giovane sconsiderato lanciò questa espressione: "Lei parla del carico del peccato. Io non lo sento. Quanto pesa? Venti chili, cento chili?". "Mi dica, se lei posasse un carico di cento chili sul petto di un morto, questi lo sentirebbe?". "No, poiché è morto", rispose il giovane. Il predicatore riprese: "Ebbene, l'uomo che non sente il cari.co del proprio peccato è morto moralmente". Com'è vera la descrizione che fa la Sacra Scrittura: morto nei falli e nei peccati (Efesini 2:1). Voi sentite il carico dei vostri peccati? Se non è così dovreste preoccuparvi. Siete spiritualmente morti. Immaginate un uomo gravemente ammalato. Non soffre. Dice al dottore che si sente molto meglio. Il dottore scuote la testa. Sa, meglio del malato, qual è il suo vero stato. Il malato è condannato. Presto sarà la fine. Lettori, questo non è forse il quadro del vostro stato morale se non sentite nulla riguardo alla vostra colpevolezza? Non avete proprio alcuna apprensione pensando al vostro avvenire eterno?. O pericolo.sa situazione? Risvegliatevi, prima che sia troppo tardi.
Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa dopo essere stata annunciata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito. (Ebrei 2:3)
NEGLIGENZA
Di primo acchitto, non sembra che la negligenza sia una colpa molto grave. In realtà, tutto dipende dalle conseguenze che ne derivano. La negligenza dell'infermiera che ha dimenticato di dare al suo ammalato la medicina prescritta sarà considerata leggera se il paziente non ne risente, ma sarà imperdonabile se l'ammalato muore. Il versetto citato oggi riguarda coloro che trascurano"una così grande salvezza". Forse costoro sono schernitori, empi o indifferenti. Ma c'è qualcosa, un nonnulla forse, che li fa rimandare a più tardi il momento di prendere posizione davanti a Dio, di accettare con decisione Gesù come proprio Salvatore. Hanno intenzione di farlo un giorno, ma non subito. Trascurano la grande salvezza che Dio offre: grande perché è un dono di Dio, gran.de perché può salvare il più colpevole di noi, grande perché dà la vita eterna, grande perché non chiede nulla al peccatore se non la fede nell'opera di Gesù Cristo. Se foste uno di questi negligenti, riflettete bene sulle conseguenze che la vostra negligenza può causare: non è un problema di denaro, né di salute, né la separazione da un essere caro, è molto più di tutto questo, è l'allontanamento eterno da Dio. La posta in gioco è troppo grande: non rimandate la vostra decisione a più tardi.
Da tempi lontani il Signore mi è apparso: "Sì; io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà?. (Geremia 31:3) Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita,fascerò la ferita, rafforzerò la malata. (Ezechiele 34:16)
VITE TRASFORMATE
Mikael ha fatto parte d'una banda a New York i cui membri sono tutti morti uno dopo l'altro; lui s'è convertito all'età di sedici anni, alla vigilia dello sterminio della sua banda per opera d'un gruppo rivale. L'ho incontrato nel 1981, un mese dopo la sua nuova nascita in Cristo. Il suo viso esprimeva la gioia, rifletteva l'amore, la serenità. Mikael stesso disse: "Ero violento, pieno di odio, pensavo solo a battermi, a rubare e a drogarmi E' come se, all'improvviso, mi avessero messo su un tavolo operatorio per trapiantarmi un cuore nuovo al posto del vecchio". Oggi, Mikael è missionario in India e annuncia l'Evangelo ai più miserabili. Pedro, ventidue anni, un tempo membro d'una banda di Portoricani, oggi educatore, racconta: "Avevo provato tutto, sofferto tutto. In fondo a me sentivo il bisogno di una vita autentica, abbondante. Avevo il sincero desiderio di cambiare. Quando ho affidato la mia esistenza a Dio, le situazioni che mi sembravano senza uscita si sono risolte una dopo l'altra; tutte le mie ansietà disparvero poco a poco. Il mio passato, che Gesù ha preso completamente a suo carico, non mi pesava più. Dio m'ha liberato dalle mie angosce, dai miei complessi, dalle mie repressioni, dalle mie insonnie, dal mio odio. Oggi sono una creatura nuova, la mia vita con Cristo val la pena di essere vissuta e so che avrò un'eternità di gioia accanto a Lui".
Come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire alDio vivente e vero e per aspettare dai cieli il Figlio suo che Egli ha risuscitato dai morti: cioè, Gesù che ci libera dall'ira a venire. (1 Tessalonicesi 1:9-10)
CHE COSA ACCADRÀ?
La Parola di Dio non lascia l'uomo nell'ignoranza circa gli avvenimenti che presto accadranno. Ma questo è sufficiente a suscitare l'interesse nell'uomo? Attorno a noi sembra che regni la più gran.de indifferenza. Ciascuno bada alla propria occupazione. Quanti pensano alla salvezza della propria anima? "Costoro sono del mondo", esclama l? apostolo Giovanni ( 1 Giovanni 4:5); vivono per sè stessi, non si preoccupano dell'eternità. Che cos'è l'indifferenza, se non l'incredulità che Dio condanna? In realtà, durante questa vita presente, ciascuno di noi decide ciò che sarà la propria eternità. L'ignoranza volontaria non avrà delle scuse davanti a Dio, perché ciascuno nella propria vita dispone d'un tempo sufficiente per mettersi in regola con Lui. Gesù Cristo è la sola via, il solo mezzo di riconciliazione per l'uomo peccatore con l'Iddio Santo. Mettiamo dunque a profitto il tempo presente, il tempo favorevole della grazia di Dio, poiché quando questo tempo sarà terminato, non ci sarà più salvezza possibile (2 Tessalonicesi 2:11,12). Non aspettiamo ancora, perché questi giudizi arriveranno all'improvviso! "L'Eterno si leverà per colpire la terra di spavento". Nessuno sfuggirà: "Poiché l'Eterno eserciterà il suo giudizio... contro ogni carne". Ecco che cosa deve aspettarsi questo mondo incredulo che non vuole nulla da Dio. Per questo motivo, sapendo queste cose in anticipo, "vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio!"
O fate l'albero buono e buono pure il suo frutto; o fate l'albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; per.ché dal frutto si conosce l'albero. (Matteo 12:33)
L'ALBERO E IL SUO FRUTTO
Invano si cerca di riabilitare la natura umana. Senza dubbio, gli uomini che sono stati fatti a somiglianza di Dio, conservano dei tratti di tale origine. Ma il peccato ha profondamente rovinato la creatura umana. L'albero può avere una bella apparenza, se il suo frutto è cattivo è perché l'albero è cattivo. L'uomo non manca di pretese, e, d'altronde, talvolta è capace di manifestare della nobiltà e della generosità, del coraggio e della devozione. Ma queste qualità hanno sovente come conseguenza di dare a colui che le manifesta una buona opinione di se stesso. Apriamo gli occhi sullo stato morale della società. Da ogni parte vediamo l'ingiustizia, il regno del più forte o del più astuto, il denaro che domina, i desideri malsani che animano in segreto esistenze apparentemente rette, altrove vediamo il vizio sfrontato. Si compete in cose vane, e, per soddisfare l'orgoglio, delle famiglie e delle società sono lacerate. Conflitti, guerre, battaglie, tutto questo non viene forse dal cuore umano? Ciascuno concupisce ciò che possie.de l'altro, e l'invidia porta alla violenza. Quanto alla corruzione dei costumi, vi è forse un campo in cui non imperversi? I frutti sono cattivi. Il fatto è che l'albero è cattivo. Non c'è rimedio, se non un innesto che comunicherà una nuova linfa, una nuova natura. E' per questo motivo che Gesù diceva: "Bisogna che nasciate di nuovo"(Giovanni 3:7).
Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube. (Isaia 44:22) Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. (1 Giovanni 1:7)
ALBUM DI FOTOGRAFIE
Vi piace guardare i vostri vecchi album di fotografie? L'altro gior.no ne ho sfogliati parecchi; questo mi ha ricordato molti bei momenti passati in famiglia, i paesaggi della mia infanzia, tanti visi amati. In generale, amiamo conservare un ricordo fotografico dei migliori istanti della vita, ma nessuno avrebbe mai l'idea di farsi fare una fotografia quando ciò non risulta vantaggioso e di conservare traccia dei propri momenti negativi; un accesso d?ira, per esempio. Vi piacerebbe che un album vi rimettesse sotto gli occhi tutti i peccati che avete commesso? Non lo guardereste spesso e ancora meno lo mostrereste agli altri. Ebbene, Dio registra le nostre vite per intero. Conosce tutte le nostre azioni, le nostre parole e persino i nostri pensieri. Si ricorda di ogni dettaglio e giudicherà ogni vita umana. Fortunatamente tutto il nostro passato può essere cancellato. Quelle colpe che abbiamo dimenticato, ma che pesano sulla nostra coscienza, come quella il cui ricordo affligge per tanto tempo dopo, possono essere tolte completamente. Dio non si ricorderà più di nessuna di esse. Com'è possibile questo? Mediante il sangue di Cristo. Eravamo condannati, ma il Figliuolo di Dio è morto sulla croce al posto di coloro che si confidano in Lui. La sua vita offerta ha risposto alla giustizia e alla santità di Dio. "Egli ha fatto la pace mediante il sangue della sua croce". Ora Dio perdona e riceve tutti coloro che vengono a Lui mediante Gesù Cristo.
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessu.no che faccia il bene, neppure uno. (Salmo 53:3) Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. (Romani 3:23)
BENE E MALE
Come sapere ciò che è bene e ciò che è male? Qual è il riferimento? Questo riferimento è lo stesso dappertutto? Oggi come ieri? Qual è l'autorità che possa decidere ciò che è bene e ciò che è male? Nei nostri paesi, non tanto tempo fa, si insegnavano i principi morali; oggi non si fa più. Fino a dieci o vent'anni fa certi comportamenti erano ancora considerati anormali; erano puniti. Oggi sono scusati, spiegandoli con delle cause organiche o biochimiche. I risultati? I fondamenti morali sono distrutti, il sentimento di colpevolezza si diluisce; la coscienza s'indurisce; gli ideali svaniscono. La generazione educata secondo questo sistema non è più felice né più equilibrata delle precedenti; a detta dei medici e dei sociologi, essa è in preda all'incertezza e all'angoscia, cerca disperatamente un fonda.mento e una ragione di vita nelle filosofie orientali, ne le sette o nell'occultismo; si sfoga nei piaceri impuri o nella violenza. Il ragionamento umano non ci ragguaglia, ci fuorvia! E' Dio che ci fa conoscere la nostra strada in mezzo al bene e al male, con tutta la sua autorità, nella Bibbia. Ecco il riferimento, universale e invariabile.
Appena ho trovate le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore. (Geremia 15:16) Dio... ha parlato a noi per mezzo del suo Figlio. (Ebrei 1:1-2)
DIO M'HA PARLATO
Ancora pochi anni fa, in Unione Sovietica, erano rari i credenti che possedevano una Bibbia. I fedeli d?una chiesa avevano pregato a lungo a questo riguardo. Un giorno, un visitatore dell'Ovest, arrivò in quella città e lasciò una Bibbia al pastore. La domenica successiva, quale gioia fra quei credenti e quali ringraziamenti a Dio quando il loro pastore mostrò loro la sua Bibbia. Finalmente potevano udire e leggere la parola di Dio. Ma, all'uscita dalla riunione, nuova sorpresa: il pastore distribuì a tutti una pagina di quella Bibbia tanto attesa. Egli voleva condividere il suo tesoro perché tutti potessero leggere personal-mente. Qualche giorno dopo, il pastore incontra un parrocchiano che lo saluta con un gran sorriso: "Sono tanto contento della pagina del profeta Geremia che mi ha dato", esclama. "L'ha trovata incoraggiante??, risponde il pastore - Eppure il profeta Geremia non ha avuto una vita facile. E' stato arrestato, battuto, gettato in una fossa e, probabilmente, ucciso in esilio". "Ebbene, proprio quella pagina mi ha fatto del bene, perché comincia così: ?La parola dell'Eterno fu rivolta per la seconda volta a Geremia, mentr'egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione (Geremia 33.1). Dio, poiché in tempi così oscuri s'è rivolto al suo profeta provato, può ugualmente par.lare a me e questo mi ha tanto rallegrato".
Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio. (Giovanni 1:12) Lo Spirito stesso attesta che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo. (Romani 8:16,17)
CHI SONO GLI EREDI?
E' una delle prime domande che si sentono porre quando muore una persona facoltosa. Per rispondervi bisognerà consultare il suo testamento. Tutti sanno che la Bibbia si compone di due parti chiamate: Antico Testamento e Nuovo Testamento. Poiché c'è un testamento questo presuppone che da una parte ci sia una persona ricca e dall'altra degli eredi. Il ricco donatore è Dio, colui che possiede tutte le cose perché è Lui stesso che le ha create. Tutto gli appartiene sulla terra e nel cielo. Chi sono allora gli eredi? L'Antico Testamento aveva stabilito come legatario il popolo d'Israele. E a lui che Dio aveva fatto delle promesse e aveva dato un paese, Canaan, in eredità. Ora, Israele ha disprezzato il paese, trasgredito la legge; si è distolto dal-l'insegnamento dei profeti e ha messo a morte il suo Messia. Da allora è caduto sotto il giudizio divino. Ma Dio è amore. Egli si compiace nel donare. Poiché i Giudei hanno disprezzato l'eredita, egli redige un Nuovo Testamento, in favore di altri eredi. Che cosa donerà loro? Non delle benedizioni terrene ma delle benedizioni spirituali: il perdono, la vita eterna (Giovanni 10:28), la gloria (Giovanni 17:22). Chi sono i nuovi eredi? I suoi figli, in altre parole, sono coloro che fanno parte della grande famiglia della fede (Romani 8:16,17).
Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù. (Filippesi 2:21) Gli uomini saranno egoisti... (2 Timoteo 3:2)
L'IO E LE SUE ESIGENZE
"Io" è una piccola parola di due lettere, ma ciò che rappresenta è enorme; piantato solidamente su tre pilastri che si chiamano: egoismo, orgoglio, volontà propria. L'io, negli altri, è facile da identificare e noi lo condanniamo volentieri. Credenti, impariamo a riconoscerlo anche ogni volta che si manifesta in noi e rifiutiamo le sue esigenze affinché lasci il posto al Signore Gesù Cristo, al Suo amore e ai Suoi diritti. Il ritratto morale dell'uomo degli ultimi tempi è tracciato dall'apostolo Paolo con una verità inequivocabile in 2 Timoteo 3:2-7. Il primo tratto menzionato è l'egoismo, sorgente di tutte le tristi tendenze enumerate in seguito, quali l'avarizia, la vanagloria ecc. Quant'è umiliante, per i credenti, mostrare così sovente questo spaventoso egoismo, invece del vero amore divino che non pensa a sé e non aspetta risposta o contropartita dagli altri! Non una sola volta la Sacra Scrittura ci lascia supporre che io debba aspettarmi dal mio prossimo delle manifestazioni d'amore; invece essa mi esorta a testimoniargliene. L'amore si mette al servizio degli altri, mentre l'egoismo vuol essere servito. Invece, in Cristo, non troviamo un atto, una parola dettati dall'egoismo. In Lui l'io non aveva posto. Imitare Gesù, invece di essere occupato di me stesso, è il solo rimedio efficace al mio terribile egoismo.
Altro...
Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. (Giovanni 8:36) Cristo morì per noi, affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. (2 Corinzi 5:15)
MONDO MODERNO
Alexis Carrel (1873-1944), il celebre chirurgo e fisiologo che aprì la strada alle operazioni a cuore aperto, ha scritto: "Si direbbe che la vita moderna si sia avviata verso un vicolo cieco. L'intelligenza, nel suo sviluppo egoistico, isolata dal campo spirituale, è una mostruosità. Sull'albero della Scienza l'uomo moderno ha colto, per la seconda volta, il frutto proibito. La difficoltà deriva dal fatto che conosce le leggi della meccanica, della fisica, della chimica, ma non conosce se stesso. Dunque, ha creato un paradiso che non gli conviene, un mondo duro, geometrico, tecnico". Queste riflessioni sono più che mai attuali; l'uomo, che ha creduto di fare a meno di Dio, s'accorge che in se stesso sussiste un vuoto immenso che non può essere colmato da nulla. Ha voluto liberarsi da qualsiasi controllo, ed è caduto in nuove schiavitù. La tecnica, il benessere, le possibilità, il denaro, i piaceri; ecco ciò che lo incatena. Non si elimina Dio dalla propria strada senza subirne i danni più gran.di. Ma questo Dio, di cui non si vuol saperne, è sempre presente e aspetta il peccatore che si pente. Bisogna che ciascuno riconosca la propria colpevolezza personale e il valore del sacrificio di Gesù. Si viene a Dio solo passando attraverso la croce.
La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'ani.ma la testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono giusti,rallegrano il cuore. (Salmo 19:7-8)
QUADRICROMIA
La stampa di un'immagine a colori si fa generalmente secondo un processo chiamato quadricromia. Apriamo una periodico qualunque. Una lente a forte ingrandimento ci permetterà, forse, di verificare che le illustrazioni, in realtà, sono composte dalla sovrapposizione di una moltitudine di puntini di colori detti primari: giallo, rosso, blu, quali s'aggiunge il nero. Il tipografo si è servito di quattro pelli.cole dello stesso soggetto, ottenute attraverso le selezioni corrispondenti. Ripartiti e mescolati in modo disuguale, questi punti minuscoli ricostituiscono la pellicola originale. Questa tecnica ci aiuta a capire perché lo Spirito Santo ci ha dato quattro evangeli. Anche nelle biografie umane noi notiamo questo. Di due autori diversi che raccontano la vita d'una persona, uno parlerà maggiormente della sua vita familiare, mentre l'altro presenterà soprattutto la sua attività professionale. Ci saranno necessarie entrambe le opere per avere un ritratto preciso della persona descritta. Che Gesù passi davanti a noi nella dignità di Figliuolo di Dio (evangelo di Giovanni) o nella sua umanità (Luca), che ci sia presentato come il Re d'Israele (Matteo), come il Servitore degli svariati bisogni dei peccatori (Marco), tutto è sempre perfetto, ed il lettore alla fine dei racconti evangelici non può fare a meno di esclamare: "Le tue testimonianze sono meravigliose". Questa diversità fa risaltare la ricchezza della Sacra Scrittura e noi ammiriamo la sapienza di Dio.
Dai dunque al tuo servo un cuore intelligente. (1 Re 3:9)
ASCOLTARE IL NOSTRO DIO
Dio chiede solo una cosa, molto semplice: che lo si ascolti. Il tempo che impieghiamo per avvicinarci a Dio e studiare la sua Parola è quello meglio utilizzato e più proficuo. Bisogna leggere la Bibbia di seguito e non a caso, avere un piano, un metodo, dedicarvi un'ora prefissata, leggere con attenzione, con preghiera, con umiltà. Dio parla nel silenzio all'anima umana. Esercitiamo il nostro spirito a stare in silenzio davanti a Lui. Dio vuole benedirvi. Egli cerca di farlo, ma non sa dove trovarvi: voi siete tanto occupati che non avete mai tempo. Non avete tempo per avvicinarvi a Lui! Non avete tempo per ascoltare la Sua voce! Niente tempo per nutrire la vostra anima, niente tempo per ricevere la grazia di Dio! Non pensate che sia necessario capire tutto e spiegare tutto nella Bibbia. La Sacra Scrittura ci supera come Dio stesso. E' in proporzione alla nostra ubbidienza, alla nostra sottomissione e alla nostra fede che lo Spirito Santo ci condurrà in tutta la verità. Basta abbandonarsi nelle mani di Cristo ed Egli farà il resto nella nostra vita. Non abbiamo bisogno di sforzi o di compiere imprese eccezionali. Tutto quello che c'è di eccezionale nella nostra vita lo ha compiuto Cristo Gesù morendo sulla croce per ciascuno di noi. A noi non resta da fare altro che contemplare quella croce e accettare quel meraviglioso sacrificio.
Poi vidi un gran trono bianco? e vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono? e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. (Apocalisse 20:11-12) Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli. (Luca 10:20)
UN FILM SENZA TRUCCO
Il capo locale d?una banda portoricana, Hubert C., era stato giudicato da qualche mese. Durante il processo era stato ben presto confuso da registrazioni compromettenti della sua voce e, mal. grado i suoi dinieghi condannato ad una pena detentiva molto pesante. Si senti.va molto solo, la sua famiglia lo aveva rinnegato da molto tempo e i suoi parenti lo avevano abbandonato per non compromettersi. Così, nonostante il disprezzo che provava per quei credenti che visitavano i prigionieri, per distrarsi un po' aveva accettato la visita regolare di uno di loro . Un giorno, poiché Hubert si lamentava della propria sorte e accusava il giudice di averlo condannato senza una vera prova, il suo visitatore gli rispose: "Ciò che le è capitato non è nulla in confronto al giudizio finale davanti al gran trono di Dio. L'intero film della sua vita scorrerà, senza nascondere nulla dei pensieri più condannabili, né degli atti più segreti?. Hubert non lasciò trasparire nulla ma, fu perseguitato da questo pensiero del Giudice supremo che un giorno avrebbe preso conoscenza della sua vita in tutti i dettagli. Questo fu l'inizio di un ripensamento su se stesso e sulla sua vita colpevole. Finì con l'aprire quella Bibbia. In essa trovò la pace, la salvezza e il perdono, e ben presto, nella sua misera cella, fu più felice di quanto non lo fosse mai stato.