Lunedì
22 Giugno 2015
"L'anima mia si acquieta in Dio solo." (Salmo 62:1) "Egli muta la tempesta in quiete." (Salmo 107:29)
QUIETE
Per nove mesi, il battito del cuore materno, ha caratterizzato la vita del bambino. A questo tonfo ripetuto, egli è diventato ogni giorno più grande, più completo. A questo battere continuo, sì è addormentato e si è risvegliato. Non aveva la luce a confortarlo, tutto quello che lo rendeva sicuro e tranquillo era il rumore del battito. E poi all'improvviso, questa piccola vita, si ritrova catapultata fuori e tra tutti gli stimoli che lo circondano e quello che in realtà ricerca è di poter udire ancora il battito materno. Questo suo bisogno spiega la ragione per cui, il neonato deve essere spesso tenuto in braccio, senza timore di viziarlo, proprio per farlo sentire al sicuro. Anche la Bibbia ci dà un'immagine di questo. Nel salmo 131 è scritto: "Come un bimbo divezzato sul petto della madre tale è l'anima mia Signore". Nel reparto di neonatologia, un giova.ne dottore, registrò il battito del cuore umano, e per fare addormentare i suoi ospiti, faceva ascoltare questa registrazione con un altoparlante, ottenendo dei buoni risultati. Anche un credente, a volte, può sentirsi smarrito. Quando cambiano delle realtà attor.no a lui, quando perde dei punti di riferimento, l'unica cosa che può ridargli la pace, è riascoltare il cuore paterno di Dio che pulsa amore per lui. Caro lettore, hai tu sperimentato la calma che viene nell'acquietarsi e riposare fiduciosi sul "petto di Dio"?
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