La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi.Amen (Apocalisse22:21)
LA GRAZIA DI GESÙ
Un altro anno è passato! Quante cose sono successe in questi giorni, quanti pianti e quanti sorrisi, quante gioie e quanti dolori. Dio ci ha dato un altro anno di vita e tante possibilità di avvicinar.ci a Lui. Siamo stati in grado, durante quest'anno, di fare qualcosa di buono per Lui? Egli certamente ha fatto grandi cose per noi. Ci ha preservato dal male, ci ha mantenuto in vita, ha cercato di farci comprendere quanto è grande il Suo amore e la Sua protezione per ciascuno di noi. Di tutti i buoni proponimenti che abbiamo fatto all'inizio dell'anno, quanti ne abbiamo mantenuti? Quante cose promesse siamo riusciti a portare a compimento? Dio conosce i nostri cuori, conosce le nostre menti, ci conosce meglio di quanto noi stessi ci conosciamo. Cerchiamo di abbandonarci a Lui ed Egli ci darà, senza dubbio, modo di ringraziarlo, perchè il Signore è il nostro Dio, Colui che ci protegge, Colui che va avanti a noi e sta dietro di noi per guardare le nostre spalle. Un altro anno è finito, un altro ne comincerà e tutto andrà avanti fino a quando il Signore lo vorrà. Non sta a noi conoscere i tempi e le stagioni, ma sta a noi fare la volontà di Dio, qualunque essa sia. Dio è stato al nostro fianco durante quest'anno trascorso, lo sarà ancora durante questo nuovo anno che sta per cominciare. Sia benedetto il nome del Signore e la Sua grazia sia sempre con tutti noi.
E' venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto. (Giovanni 1:11)
SE L'AVESSI SAPUTO
Vicino al castello di Balmoral, in Scozia, una signora, vestita semplicemente, sorpresa da un temporale, si rifugiò in una fatto.ria. ?Buon giorno, signora - disse alla fattoressa - sono stata sorpresa dalla pioggia durante la passeggiata. Mi farebbe la cortesia di prestarmi un ombrello per tornare a casa??. La donna, visibilmente seccata, guardò la visitatrice e le disse: ?Ho due ombrelli, uno è di seta, tutto nuovo, ma non glielo presto, perché non sono sicura che me lo restituirà. Ecco, prenda l'altro!?. E offerse un vecchio ombrello malridotto alla signora che le rispose: ?Grazie, signora, meglio questo che niente.? Il giorno seguente la contadina vide arriva.re un valletto che riportava l? ombrello con i ringraziamenti della regina. ?Quella era dunque la regina!? esclamò la contadina costernata. ?Se avessi saputo, le avrei prestato il mio bell'ombrello nuovo!?. Un Re infinitamente più glorioso della regina d'Inghilterra è vissuto sulla terra in un abbassamento tale che il Suo popolo, Israele, non l'ha riconosciuto. Eppure era il Figliuolo di Dio, il Creatore di tutte le cose. Piuttosto che dire un giorno, quando sarà troppo tardi: "Se l'avessi saputo!..." che possiate, cari lettori, affermare fin d'ora: "Io so che Gesù Cristo è il mio Salvatore!".
Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon sol.dato di Cristo Gesù. Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. (2 Timoteo 2:3-4)
UNA PICCOLA INSERZIONE INSOLITA
Una delle inserzioni più originali che sia mai stata pubblicata è proprio quella apparsa su un giornale di Londra al tempo delle prime esplorazioni polari. Eccola: "Si cercano uomini per viaggio pericoloso. Modica retribuzione, freddo intenso, lunghi mesi nella notte polare, pericolo costante. Ritorno non assicurato". L'annuncio fu fatto pubblicare da Sir Ernest Shackleton, il celebre esploratore del Polo Sud. Commentando l'enorme quantità di posta ricevuta in risposta, Shackleton disse: "Si sarebbe detto che tutti gli uomini di Gran Bretagna ci volessero accompagnare". Si trattava evidentemente di giovani coraggiosi, pronti a fare immensi sacrifici per una causa lodevole. L'inserzione di Shackleton ci fa pensare alle parole di Cristo in Matteo 16:24: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua". Anche Lui cercava uomini pronti a partire in sua compagnia per una spedizione pericolosa: la via della croce. Il Signore lanciò questo appello dopo aver indicato ai Suoi discepoli che si recava a Gerusalemme per soffrire e per essere messo a morte. Quanti hanno risposto a tale invito nel corso dei secoli, abbandonando tutto con gioia per seguirLo? Ma, contrariamente alla spedizione di Shackleton, c'è ancora gran bisogno di volontari. Il lavoro prosegue. Il Signore continua a chiamare dei discepoli. Vuole solamente quelli pronti a seguirLo a qualunque costo.
Ma io mi rallegrerò nel Signore, esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore, è la mia forza. (Habacuc 3:18-19)
RIFLESSIONI
Quando l'uomo ha guastato tutto, e di conseguenza ha perso tutto, il Signore trae vantaggio da questo disastro per rivelare le sue proprie risorse. L'egoismo, la ricerca di tutto ciò che può preservare i nostri piccoli piaceri personali, ha un grande posto nella nostra vita. Che contrasto con la vita di Gesù, Lui che non ha mai fatto nulla per se stesso! ?Le colpe sono come i fari delle automobili: solo quelli degli altri ci abbagliano?. I credenti in Cristo dovrebbero essere, in questo mondo, delle persone che dimostrano di aver trovato il segreto della felicità. Per loro Cristo è pienamente sufficiente; non sono dei discorsi, un comportamento. Se i miei pensieri sono occupati dagli affari del mondo, porterò l'impronta del mondo; se rimugino i miei problemi, il mio Spirito porterà il segno dei miei problemi; se penso alle mie insufficienze, sarò segnato da queste; se penso a Gesù, riceverò l'impronta di Gesù, gli rassomiglierò. Le religioni sono le strade attraverso le quali l'uomo cerca Dio. Ma l?unica è la via che conduce a Dio: Cristo Gesù il quale è ?la via, la verità e la vita? (Giovanni 14:6).
Poi venite, e discutiamo assieme, dice il Signore;anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto,diventeranno bianchi come la neve. (Isaia 1:18) Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono diDio è la vita eterna. (Romani 6:23)
GIULIO, IL COLOMBIANO
Giulio aveva appena trovato lavoro in una fabbrica di acquavite. Era, pensava, il colpo di fortuna della sua vita perché i dipendenti ricevevano ogni giorno un po' di quell'alcool di cui si era reso schiavo. Un giorno, sull'autobus, Giulio incontrò un umile credente che gli parlò di Gesù. "Anch'io ero alcolizzato. Il Signore m'ha liberato. Non posso spiegarti come, ma vieni con me e ne saprai di più". Poco a poco, assistendo a delle riunioni di evangelizzazione, Giulio scoprì che il suo stato miserabile meritava l'ira di Dio. Confessò i suoi peccati, credette in Gesù Cristo e ricevette il perdono. Diventò un uomo nuovo e seppe trovare nel suo Salvatore, mediante la fede, la forza per superare prove e tentazioni. Il giorno seguente la sua conversione, annunciò ai suoi compagni che non avrebbe più bevuto una goccia d'alcool perché Gesù Cristo era diventato il suo Maestro. Costoro si allontanarono da lui come da un malato contagioso. Il giorno dopo si disposero in due file fra le quali Giulio dovette passare, e si misero a cantare: "Alleluia! Ecco l'evangelista!". Giulio, in passato, aveva imparato a leggere le carte e a darsi alle pratiche occulte nelle quali aveva provato le vertigini d'un potere sconosciuto. Le potenze sataniche lo tormentavano ancora qualche volta. I suoi amici credenti lessero con lui la Bibbia, pregarono, e Dio lo liberò completamente.
Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi, in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. (Romani 5:8) Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi,e io vi darò riposo. (Matteo 11:28)
QUANTO PESA IL PECCATO?
Un predicatore aveva appena invitato i suoi uditori a pentirsi quando un giovane sconsiderato lanciò questa espressione: "Lei parla del carico del peccato. Io non lo sento. Quanto pesa? Venti chili, cento chili?". "Mi dica, se lei posasse un carico di cento chili sul petto di un morto, questi lo sentirebbe?". "No, poiché è morto", rispose il giovane. Il predicatore riprese: "Ebbene, l'uomo che non sente il cari.co del proprio peccato è morto moralmente". Com'è vera la descrizione che fa la Sacra Scrittura: morto nei falli e nei peccati (Efesini 2:1). Voi sentite il carico dei vostri peccati? Se non è così dovreste preoccuparvi. Siete spiritualmente morti. Immaginate un uomo gravemente ammalato. Non soffre. Dice al dottore che si sente molto meglio. Il dottore scuote la testa. Sa, meglio del malato, qual è il suo vero stato. Il malato è condannato. Presto sarà la fine. Lettori, questo non è forse il quadro del vostro stato morale se non sentite nulla riguardo alla vostra colpevolezza? Non avete proprio alcuna apprensione pensando al vostro avvenire eterno?. O pericolo.sa situazione? Risvegliatevi, prima che sia troppo tardi.
Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa dopo essere stata annunciata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito. (Ebrei 2:3)
NEGLIGENZA
Di primo acchitto, non sembra che la negligenza sia una colpa molto grave. In realtà, tutto dipende dalle conseguenze che ne derivano. La negligenza dell'infermiera che ha dimenticato di dare al suo ammalato la medicina prescritta sarà considerata leggera se il paziente non ne risente, ma sarà imperdonabile se l'ammalato muore. Il versetto citato oggi riguarda coloro che trascurano"una così grande salvezza". Forse costoro sono schernitori, empi o indifferenti. Ma c'è qualcosa, un nonnulla forse, che li fa rimandare a più tardi il momento di prendere posizione davanti a Dio, di accettare con decisione Gesù come proprio Salvatore. Hanno intenzione di farlo un giorno, ma non subito. Trascurano la grande salvezza che Dio offre: grande perché è un dono di Dio, gran.de perché può salvare il più colpevole di noi, grande perché dà la vita eterna, grande perché non chiede nulla al peccatore se non la fede nell'opera di Gesù Cristo. Se foste uno di questi negligenti, riflettete bene sulle conseguenze che la vostra negligenza può causare: non è un problema di denaro, né di salute, né la separazione da un essere caro, è molto più di tutto questo, è l'allontanamento eterno da Dio. La posta in gioco è troppo grande: non rimandate la vostra decisione a più tardi.
Da tempi lontani il Signore mi è apparso: "Sì; io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà?. (Geremia 31:3) Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita,fascerò la ferita, rafforzerò la malata. (Ezechiele 34:16)
VITE TRASFORMATE
Mikael ha fatto parte d'una banda a New York i cui membri sono tutti morti uno dopo l'altro; lui s'è convertito all'età di sedici anni, alla vigilia dello sterminio della sua banda per opera d'un gruppo rivale. L'ho incontrato nel 1981, un mese dopo la sua nuova nascita in Cristo. Il suo viso esprimeva la gioia, rifletteva l'amore, la serenità. Mikael stesso disse: "Ero violento, pieno di odio, pensavo solo a battermi, a rubare e a drogarmi E' come se, all'improvviso, mi avessero messo su un tavolo operatorio per trapiantarmi un cuore nuovo al posto del vecchio". Oggi, Mikael è missionario in India e annuncia l'Evangelo ai più miserabili. Pedro, ventidue anni, un tempo membro d'una banda di Portoricani, oggi educatore, racconta: "Avevo provato tutto, sofferto tutto. In fondo a me sentivo il bisogno di una vita autentica, abbondante. Avevo il sincero desiderio di cambiare. Quando ho affidato la mia esistenza a Dio, le situazioni che mi sembravano senza uscita si sono risolte una dopo l'altra; tutte le mie ansietà disparvero poco a poco. Il mio passato, che Gesù ha preso completamente a suo carico, non mi pesava più. Dio m'ha liberato dalle mie angosce, dai miei complessi, dalle mie repressioni, dalle mie insonnie, dal mio odio. Oggi sono una creatura nuova, la mia vita con Cristo val la pena di essere vissuta e so che avrò un'eternità di gioia accanto a Lui".
Come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire alDio vivente e vero e per aspettare dai cieli il Figlio suo che Egli ha risuscitato dai morti: cioè, Gesù che ci libera dall'ira a venire. (1 Tessalonicesi 1:9-10)
CHE COSA ACCADRÀ?
La Parola di Dio non lascia l'uomo nell'ignoranza circa gli avvenimenti che presto accadranno. Ma questo è sufficiente a suscitare l'interesse nell'uomo? Attorno a noi sembra che regni la più gran.de indifferenza. Ciascuno bada alla propria occupazione. Quanti pensano alla salvezza della propria anima? "Costoro sono del mondo", esclama l? apostolo Giovanni ( 1 Giovanni 4:5); vivono per sè stessi, non si preoccupano dell'eternità. Che cos'è l'indifferenza, se non l'incredulità che Dio condanna? In realtà, durante questa vita presente, ciascuno di noi decide ciò che sarà la propria eternità. L'ignoranza volontaria non avrà delle scuse davanti a Dio, perché ciascuno nella propria vita dispone d'un tempo sufficiente per mettersi in regola con Lui. Gesù Cristo è la sola via, il solo mezzo di riconciliazione per l'uomo peccatore con l'Iddio Santo. Mettiamo dunque a profitto il tempo presente, il tempo favorevole della grazia di Dio, poiché quando questo tempo sarà terminato, non ci sarà più salvezza possibile (2 Tessalonicesi 2:11,12). Non aspettiamo ancora, perché questi giudizi arriveranno all'improvviso! "L'Eterno si leverà per colpire la terra di spavento". Nessuno sfuggirà: "Poiché l'Eterno eserciterà il suo giudizio... contro ogni carne". Ecco che cosa deve aspettarsi questo mondo incredulo che non vuole nulla da Dio. Per questo motivo, sapendo queste cose in anticipo, "vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio!"
O fate l'albero buono e buono pure il suo frutto; o fate l'albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; per.ché dal frutto si conosce l'albero. (Matteo 12:33)
L'ALBERO E IL SUO FRUTTO
Invano si cerca di riabilitare la natura umana. Senza dubbio, gli uomini che sono stati fatti a somiglianza di Dio, conservano dei tratti di tale origine. Ma il peccato ha profondamente rovinato la creatura umana. L'albero può avere una bella apparenza, se il suo frutto è cattivo è perché l'albero è cattivo. L'uomo non manca di pretese, e, d'altronde, talvolta è capace di manifestare della nobiltà e della generosità, del coraggio e della devozione. Ma queste qualità hanno sovente come conseguenza di dare a colui che le manifesta una buona opinione di se stesso. Apriamo gli occhi sullo stato morale della società. Da ogni parte vediamo l'ingiustizia, il regno del più forte o del più astuto, il denaro che domina, i desideri malsani che animano in segreto esistenze apparentemente rette, altrove vediamo il vizio sfrontato. Si compete in cose vane, e, per soddisfare l'orgoglio, delle famiglie e delle società sono lacerate. Conflitti, guerre, battaglie, tutto questo non viene forse dal cuore umano? Ciascuno concupisce ciò che possie.de l'altro, e l'invidia porta alla violenza. Quanto alla corruzione dei costumi, vi è forse un campo in cui non imperversi? I frutti sono cattivi. Il fatto è che l'albero è cattivo. Non c'è rimedio, se non un innesto che comunicherà una nuova linfa, una nuova natura. E' per questo motivo che Gesù diceva: "Bisogna che nasciate di nuovo"(Giovanni 3:7).
Altro...
Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube. (Isaia 44:22) Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. (1 Giovanni 1:7)
ALBUM DI FOTOGRAFIE
Vi piace guardare i vostri vecchi album di fotografie? L'altro gior.no ne ho sfogliati parecchi; questo mi ha ricordato molti bei momenti passati in famiglia, i paesaggi della mia infanzia, tanti visi amati. In generale, amiamo conservare un ricordo fotografico dei migliori istanti della vita, ma nessuno avrebbe mai l'idea di farsi fare una fotografia quando ciò non risulta vantaggioso e di conservare traccia dei propri momenti negativi; un accesso d?ira, per esempio. Vi piacerebbe che un album vi rimettesse sotto gli occhi tutti i peccati che avete commesso? Non lo guardereste spesso e ancora meno lo mostrereste agli altri. Ebbene, Dio registra le nostre vite per intero. Conosce tutte le nostre azioni, le nostre parole e persino i nostri pensieri. Si ricorda di ogni dettaglio e giudicherà ogni vita umana. Fortunatamente tutto il nostro passato può essere cancellato. Quelle colpe che abbiamo dimenticato, ma che pesano sulla nostra coscienza, come quella il cui ricordo affligge per tanto tempo dopo, possono essere tolte completamente. Dio non si ricorderà più di nessuna di esse. Com'è possibile questo? Mediante il sangue di Cristo. Eravamo condannati, ma il Figliuolo di Dio è morto sulla croce al posto di coloro che si confidano in Lui. La sua vita offerta ha risposto alla giustizia e alla santità di Dio. "Egli ha fatto la pace mediante il sangue della sua croce". Ora Dio perdona e riceve tutti coloro che vengono a Lui mediante Gesù Cristo.
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessu.no che faccia il bene, neppure uno. (Salmo 53:3) Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. (Romani 3:23)
BENE E MALE
Come sapere ciò che è bene e ciò che è male? Qual è il riferimento? Questo riferimento è lo stesso dappertutto? Oggi come ieri? Qual è l'autorità che possa decidere ciò che è bene e ciò che è male? Nei nostri paesi, non tanto tempo fa, si insegnavano i principi morali; oggi non si fa più. Fino a dieci o vent'anni fa certi comportamenti erano ancora considerati anormali; erano puniti. Oggi sono scusati, spiegandoli con delle cause organiche o biochimiche. I risultati? I fondamenti morali sono distrutti, il sentimento di colpevolezza si diluisce; la coscienza s'indurisce; gli ideali svaniscono. La generazione educata secondo questo sistema non è più felice né più equilibrata delle precedenti; a detta dei medici e dei sociologi, essa è in preda all'incertezza e all'angoscia, cerca disperatamente un fonda.mento e una ragione di vita nelle filosofie orientali, ne le sette o nell'occultismo; si sfoga nei piaceri impuri o nella violenza. Il ragionamento umano non ci ragguaglia, ci fuorvia! E' Dio che ci fa conoscere la nostra strada in mezzo al bene e al male, con tutta la sua autorità, nella Bibbia. Ecco il riferimento, universale e invariabile.
Appena ho trovate le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore. (Geremia 15:16) Dio... ha parlato a noi per mezzo del suo Figlio. (Ebrei 1:1-2)
DIO M'HA PARLATO
Ancora pochi anni fa, in Unione Sovietica, erano rari i credenti che possedevano una Bibbia. I fedeli d?una chiesa avevano pregato a lungo a questo riguardo. Un giorno, un visitatore dell'Ovest, arrivò in quella città e lasciò una Bibbia al pastore. La domenica successiva, quale gioia fra quei credenti e quali ringraziamenti a Dio quando il loro pastore mostrò loro la sua Bibbia. Finalmente potevano udire e leggere la parola di Dio. Ma, all'uscita dalla riunione, nuova sorpresa: il pastore distribuì a tutti una pagina di quella Bibbia tanto attesa. Egli voleva condividere il suo tesoro perché tutti potessero leggere personal-mente. Qualche giorno dopo, il pastore incontra un parrocchiano che lo saluta con un gran sorriso: "Sono tanto contento della pagina del profeta Geremia che mi ha dato", esclama. "L'ha trovata incoraggiante??, risponde il pastore - Eppure il profeta Geremia non ha avuto una vita facile. E' stato arrestato, battuto, gettato in una fossa e, probabilmente, ucciso in esilio". "Ebbene, proprio quella pagina mi ha fatto del bene, perché comincia così: ?La parola dell'Eterno fu rivolta per la seconda volta a Geremia, mentr'egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione (Geremia 33.1). Dio, poiché in tempi così oscuri s'è rivolto al suo profeta provato, può ugualmente par.lare a me e questo mi ha tanto rallegrato".
Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio. (Giovanni 1:12) Lo Spirito stesso attesta che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo. (Romani 8:16,17)
CHI SONO GLI EREDI?
E' una delle prime domande che si sentono porre quando muore una persona facoltosa. Per rispondervi bisognerà consultare il suo testamento. Tutti sanno che la Bibbia si compone di due parti chiamate: Antico Testamento e Nuovo Testamento. Poiché c'è un testamento questo presuppone che da una parte ci sia una persona ricca e dall'altra degli eredi. Il ricco donatore è Dio, colui che possiede tutte le cose perché è Lui stesso che le ha create. Tutto gli appartiene sulla terra e nel cielo. Chi sono allora gli eredi? L'Antico Testamento aveva stabilito come legatario il popolo d'Israele. E a lui che Dio aveva fatto delle promesse e aveva dato un paese, Canaan, in eredità. Ora, Israele ha disprezzato il paese, trasgredito la legge; si è distolto dal-l'insegnamento dei profeti e ha messo a morte il suo Messia. Da allora è caduto sotto il giudizio divino. Ma Dio è amore. Egli si compiace nel donare. Poiché i Giudei hanno disprezzato l'eredita, egli redige un Nuovo Testamento, in favore di altri eredi. Che cosa donerà loro? Non delle benedizioni terrene ma delle benedizioni spirituali: il perdono, la vita eterna (Giovanni 10:28), la gloria (Giovanni 17:22). Chi sono i nuovi eredi? I suoi figli, in altre parole, sono coloro che fanno parte della grande famiglia della fede (Romani 8:16,17).