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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricevere la gloria e l'onore e la potenza; poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furono create. (Apocalisse 4:11)

LA SORGENTE DELL'UNIVERSO

La Bibbia dichiara che tutte le cose sono state create per volontà di Dio e così anche l'esistenza dell'uomo. Niente può aver vita in cielo e sulla terra se non per il volere di Dio! C'è solo una sorgente di vita nell'universo: "Dio Onnipotente". È per la Sua volontà che siamo in vita. Non pro. veniamo dal caso, ma siamo qui per un preciso piano divino. Noi tutti abbiamo anche un destino glorioso in Cristo Gesù. L'Apostolo Paolo riconosceva che per quanto riguardava la vita..., il creato ed ogni altra cosa dipendeva, era sostenuta e regolata dalla volontà di Dio. "Difatti, in Lui viviamo, ci muoviamo, e siamo" (Atti 17: 28). Escludendo Dio, dalla propria vita, inevitabilmente si va verso la distruzione eterna. Tu, dove pensi di andare se nel tuo cuore non hai creduto nell'esistenza di Dio? E nel donatore della vita?

 

Non v'ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. (Galati 6:7)

LA SEMINAGIONE

Nella Bibbia, la Parola di Dio, è scritto che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un solo giorno. Sapendo che l'Eterno non misura il tempo come facciamo noi, è bene non sciuparlo in attività vane per poi subire il suo giudizio. L'apostolo Paolo nella lettera ai Galati dice: "Così, dunque, secondo l'opportunità che abbiamo facciamo del bene a tutti". "Perché quello che l'uomo avrà seminato quello raccoglierà". Solo nella Bibbia possiamo, quindi, conoscere la volontà di Dio. In essa troviamo tutto ciò che occorre all'uomo per essere felice, per esse.re salvato e per avere la vita eterna. Non vi è altro libro al mondo che rivela il pensiero di Dio e la verità. Essa sola rivela Gesù Cristo che è "la Via, la Verità e la Vita". Pensa bene e non lasciare sfuggire questo tempo, perché il tempo non ritorna più indietro. Perciò, come dice lo Spirito Santo: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori". (Ebrei 3:7,8 )

 

"Se l'Eterno è Dio seguitelo; se poi lo è Baal seguite lui" (1° Re 18:21) "Scegliete oggi a chi volete servire... quanto a me e alla mia casa noi serviremo l'Eterno" (Giosuè 24:15)

LA RISPOSTA È NELLA TUA MANO (II)

Dopo attimi di silenzio, il vecchio saggio rispose: "La risposta è nella tua mano"! Caro lettore, ci sono cose più grandi di noi, che prescindono da ogni nostra decisione; esse andranno così come dall'alto è stato stabilito. Eppure, nella sua infinita intelligenza, Dio ha lasciato che l'uomo fosse autore del suo destino. I vangeli raccontano, che tutti coloro che Gesù ha incontrato, hanno ricevuto un invito a seguirLo. Egli, non ha forzato nessuno, ha solo invitato. Tu potresti dire: "Io non L'ho incontrato faccia a faccia, come posso rifiutarLo o accettarLo"? Ebbene, ecco ciò che (Giovanni 3:16) dice: "Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unico Figliuolo affinché chiunque crede in Lui, non perisca, ma abbia vita eterna". Come vedi l'invito è anche per te.

 

'"Se l'Eterno è Dio seguitelo; se poi lo è Baal seguite lui". (I Re 18:21) "Scegliete oggi a chi volete servire... quanto a me e alla mia casa noi serviremo l'Eterno". (Giosuè 24:15)

LA RISPOSTA È NELLA TUA MANO (I)

Si racconta che in Africa, viveva un uomo straordinariamente saggio, chiunque nel suo villaggio voleva spiegazioni o consigli, si recava da lui. La sua notorietà, aveva superato i confini della sua terra, tanto che, anche noi, lo ricordiamo tra gli uomini più saggi vissuti a suo tempo. Un giorno, si recò da lui un giovane che per anni aveva studiato e meditato le parole che avrebbe detto al vecchio uomo per ingannarlo e deridere la sua saggezza. Quando finalmente si sentì pronto e fu davanti all'uomo, disse che nella sua mano destra si trovava una farfalla. Così pose questa domanda: "Dimmi per la tua saggezza, la far.falla che ho nella mia mano è viva o è morta?". L'uomo capì che c'era presunzione in quella domanda, perché qualunque fosse stata la sua risposta, il giovane poteva cambiarla. Stringendo la mano avrebbe potuta ucciderla, aprendo la mano avrebbe potuto lasciarla volare. Anche Gesù incontrò tali maliziosi, ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: "Perché mi tentate, ipocriti?" (Matteo 22:18). (Segue...)

 

"L'orgoglio abbassa l'uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria...". (Proverbi 29:23)

LA RISPOSTA DEL CIABATTINO (II)

Erano trascorsi molti anni e, sotto la mano di Dio, aveva svolto molti compiti che gli avevano procurato ammirazione ed onori e anche al culmine della sua notorietà il segno che distingueva il suo carattere fu l'umiltà e l'altruismo. A sottolineare quest'aspetto della sua personalità, valga un episodio accaduto in occasione d'un pranzo di gala offerto dalle autorità in suo onore. Con un sorriso ironico un invidioso ufficiale inglese domandò a chi faceva gli onori di casa: "Ma non faceva il calzolaio il tuo grande, Dr. Carey?". Il famoso missionario, che non sedeva lontano, udì quelle parole, e prima che il rappresentante del governo desse una risposta, disse con pacata dignità: "No, mio signore, io non conoscevo così bene il mestiere, ero appena un ciabattino". L'umiltà è una delle più amabili virtù del cristiano. Iddio aiuti noi tutti ad avere questa rara ma preziosa grazia.

 

"L'orgoglio abbassa l'uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria..." . (Proverbi 29:23)

LA RISPOSTA DEL CIABATTINO (I)

La modestia è una rara virtù, e chi pensa d'averla, proprio nello stesso momento, la può perdere. La via migliore per guadagnare terreno nella lotta contro l'orgoglio è il riconoscere la nostra dipendenza dal Signore. È regola fondamentale della grazia che si diventi sempre più cristocentrici e sempre meno egocentrici. Iddio vuole che noi, in tutta realtà, valutiamo le nostre capacità e le usiamo in ogni occasione per dare gloria a Lui. Quando invece ci insuperbiamo, Egli resta contristato (Rom.12:3), mette in guardia ogni credente affinché non abbia di sè un concetto più alto di quel che deve avere. William Carey, chiamato "il padre della missione moderna", conservò sempre un spirito umile, da giovane aveva lavorato come apprendista calzolaio. Erano trascorsi molti anni e, sotto la mano di Dio, aveva svolto molti compiti che gli ave.vano procurato ammirazione ed onori. Ma quest'uomo modesto voleva solo quegli incarichi che gli aprissero nuove strade per poter ancor più lavorare al servizio di Gesù Cristo. (Segue...)

 

Confidati nell'Eterno con tutto il cuore, e non t'appoggiare sul tuo discernimento. (Proverbi 3:5)

LA POTENZA DI DIO

Troppo spesso siamo portati a mettere da parte la Parola di Dio e appoggiarci sul nostro discernimento. Ci sentiamo pronti ad affrontare il mondo, sicuri di noi stessi. Nessuno ci ferma, siamo i migliori, ma è proprio quello il momento in cui abbiamo più bisogno di Dio e di confidare in Lui. A volte vogliamo insegnare a Dio come fare il "suo lavoro" e non ci rendiamo conto che Dio non ha bisogno del nostro aiuto, ma siamo noi che abbiamo bisogno di Lui. Egli è sempre pronto a darci una mano e consigliarci su come condurci in una maniera giusta e meravigliosa. Egli conosce tutte le nostre vie a perfezione, il carattere, le manchevolezze, le cose che non vanno nella nostra vita. I suoi consigli sono preziosi perché ci guidano alla salvezza. Confidiamo nel Signore ed Egli appianerà i nostri sentieri. Se ci allontaniamo da Lui le nostre vie prenderanno una direzione sbagliata ed avremo delle amare conseguenze. Lontano dalla grazia e dalla salvezza non splenderà di certo la luce divina.

 

Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non né toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell'Eterno Iddio vostro che Io vi prescrivo. (Deuteronomio 4:2)

LA PAROLA DI DIO

Dio fa un invito ben preciso al popolo d'Israele, prima che esso entri nella terra promessa. Dio detta le Sue leggi, i suoi comandamenti a questo popolo che gli appartiene. Dio raccomanda di non togliere né aggiungere nulla ai comandamenti che Lui stesso ha stabilito. Tutto ciò ha un duplice significato. Per prima cosa: ciò che stabilisce l'Eterno è perfetto e nessuno può aggiungere o togliere alla Parola di Dio senza averne le conseguenze descritte in essa. In secondo luogo, Dio vuole da loro e da noi ubbidienza pratica in quello che il Signore ha insegnato. Tutto ciò è una figura per noi che siamo il nuovo popolo di Dio. Non possiamo togliere nulla ai comandamenti della legge morale che potrebbe darci fastidio o dispiace, e, non possiamo aggiungere nulla che a noi piacerebbe. La Parola di Dio è stabile ed eterna: il cielo e la terra passeranno, ma non una virgola della Sua Parola trapasserà (Matteo 5:18). Essa va accettata tal quale come Dio l'ha promulgata.

 

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. (Ebrei 11:1)

LA NOSTRA FEDE

Cosa è la fede? La risposta l'abbiamo nell'epistola agli Ebrei la quale ci parla di questa fiducia che l'uomo pone nella divinità. La fede è quella certezza in cose che si sperano. Allora perché non andare a Lui con la certezza che ciò che Gli chiediamo sarà concesso anche a noi? Non, naturalmente, per quello che siamo, ma solo perché ogni cosa è possibile a chi crede! Dio gradisce la fede, "infatti, è impossibile piacergli senza aver fede" (Ebrei 11: 6). Per realizzare il miracolo, nella nostra vita non dobbiamo poggiarci non su noi stessi, né sui nostri pensieri o sentimenti, ma in quello che è realmente in sintonia con il pensiero di Dio, ch'è descritto nella Sua Parola. Ecco perché la fede di quegli uomini del capitolo undici della lettera agli Ebrei è stata gradita dal Signore, perché costoro hanno riconosciuto nel creatore, un Dio fedele alle pro.messe. Convinciamoci che come noi proferiamo la parola di richiesta per un miracolo dobbiamo, credere che non solo avverrà, ma anche qual è precisamente lo scopo per cui lo domandiamo.

 

"Tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera perché sia innalzata a favore della verità". (Salmo 60:4)

LA NOSTRA BANDIERA

Questo salmo fu scritto da Davide in tempi di guerra e di grandi batta.glie. Tempi difficili, pericolosi e poco tranquilli, ma Davide riuscì a ripor.tare la vittoria su tutti i nemici. Ecco il suo segreto: "L'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava" (I Cronache 18:6). Alla vista di questi gloriosi risultati, sorgono nel cuore di Davide le parole del nostro testo: "Tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera perché sia innalzata a favore della verità". Davide riconosceva che questa bandiera gli era stata data da Dio stesso e che il suo compito era quello di innalzarla, di sventolarla davanti a tutti. Per Davide, la bandiera era simbolo della presenza di Dio. La bandiera significava la stabilità del suo regno sopra Israele. Essa teneva il popolo e l'esercito unito. Innalzata incuteva paura e terrore ai nemici. Come Davide, ci troviamo a combattere contro tutto il sistema diabolico di empietà e menzogna, ma noi che temiamo il Signore, Dio ci ha dato Cristo Gesù, la bandiera di verità e sotto quella bandiera abbiamo la garanzia della vittoria.

 

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