Allora Pietro si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me?Fino a sette volte?" E Gesù a lui: "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette." (Matteo 18: 21, 22)
LA VITTORIA DELL'IMPERATORE
Gesù qui richiama la nostra attenzione sulla necessità di perdonare sempre. Il perdono non deve essere solamente cordiale e sincero, ma richiede anche che dopo non pensiamo più al peccato del nostro fratello. Un giorno Ottone il grande, andò nella cattedrale di Francoforte per partecipare ad un servizio religioso. Mentre entrava, un uomo vestito di sacco, con le braccia alzate, supplicando, si avvicinò e cadde ai suoi piedi. L'imperatore riconobbe subito che era suo fratello Enrico, da cui aveva ricevuto molto male. La funzione religiosa era già cominciata; improvvisamente Ottone udì il predicatore che leggeva le parole di Gesù riguardo al perdono. L'imperatore, colpito nell'animo, si voltò ed andò verso il posto dove stava il fratello. Lo sollevò in piedi e gli diede un bacio fraterno sulla fronte in segno di rinnovata amicizia e di perdono. Il generoso perdono dell'imperatore Ottone fu la sua più gran vittoria sull'odio e sull'orgoglio! Chi ubbidisce in ogni cosa alla Parola di Dio non sarà mai deluso.
"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani". (Salmo 19:1)
L'IDDIO DELLA CREAZIONE (II)
L'affermazione fatta, all'amico, da Isaac Newton fu una battuta per col.pire la sua incredulità. "Tutte le sfere, i supporti, le cinghie e gli ingranaggi si sono messi insie.me per caso e, meraviglia, dopo meraviglia, improvvisamente hanno cominciato a girare nelle loro orbite, in tempi perfetti". L'incredulo, com.prese il messaggio! Era stupido ammettere, che il modellino si fosse formato per caso. Ma era ancora più insensato, credere alla teoria che la terra e tutto l'universo siano venuti all'esistenza occasionalmente. Quanto è più logico, credere a ciò che dice la bibbia: "Nel principio Iddio creò i cieli e la terra". E la scrittura dice ancora: "lo stolto ha detto nel suo cuore: non c'è Dio" (Salmo 14:1). La sana intelligenza basterebbe da sola a far riconoscere che è assurdo negare l'Iddio della creazione, che formò i cieli e la terra e tutto l'esercito loro. Il settimo giorno, Iddio terminata l'opera che aveva fatto si riposò e lo benedisse e lo santificò perché in esso si riposò.
"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani". (Salmo 19:1)
L'IDDIO DELLA CREAZIONE (I)
L'astronomo e matematico Isaac Newton aveva allestito un'esatta riproduzione in miniatura, del nostro sistema solare. Al centro, c'era una grande palla dorata, che rappresentava il sole, e tutt'in.torno, sulla punta di bastoni di varie lunghezze, i corpi celesti pi' piccoli. Questi, rappresentavano Mercurio, Venere, la Terra, Marte e gli altri pianeti. Per mezzo di ruote dentate e di cinghie, essi erano collegati ad un meccanismo, che faceva girare il tutto in perfetta armonia intorno al sole. Un giorno, mentre Newton studiava e provava il modellino, venne a fargli visita un amico, che non credeva al racconto bibli.co della creazione. Pieno d'ammirazione, egli osservava l'installazione. Quando lo scienziato mise in moto i corpi celesti, l'uomo esclam': 'Newton, ' straordinario! Ma chi l'ha costruito?' Senza guardare in faccia l'amico, Isaac rispose: 'Nessuno'. 'Nessuno?' chiese l'altro. 'Si nessuno'! Spesso sentiamo dire, dagli increduli, che il tutto ' frutto del caso o dell'evoluzione. (Segue...)
...Gesù si recò in Galilea, predicando l'Evangelo di Dio e dicendo: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;Ravvedetevi e credete all'Evangelo". (Marco 1:14-15)
L'EVANGELO DI DIO
C'è chi predica, chi ascolta e chi legge il Vangelo. In tempi passati, ad esempio, leggere la Bibbia era proibito, il Vangelo era conosciuto in una edizione molto ridotta, i quattro Vangeli. Oggi si conosce un poco di più... Grazie a Dio per questo! Capire, però, lo spirito del Vangelo non è così facile! Non si tratta di sapere o avere una conoscenza cerebrale; tutto questo non ci aiuterà a capire veramente il Vangelo. Mi direte... allora?.. Per leggere e capire il Vangelo abbiamo bisogno della grazia di Dio. Usando un'espressione biblica, abbiamo bisogno di ricevere un "nuovo cuore"! Il cuore nuovo è la condizione necessaria per vivere una vita diversa: capiremo il Vangelo, saremo delle nuove creature, potremo imitare Gesù Cristo, saremo veramente cristiani a fatti e non solo a parole. Dio ci aiuti e ci assista per mostrare a chi ci circonda la nostra testimonianza di cristiani!
Abbiate dunque cura di far ciò che l'Eterno, l'Iddio vostro, vi ha comandato, non ve ne sviate né a destra né a sinistra; affinché viviate e siate felici.
(Deutoronomio 5:32,33)
L'ETERNO HA COMANDATO Ecco quanto il Signore ci dice ancora: "Abbi cura di fare ciò che l'Eterno, l'Iddio tuo, ti ha comandato. Non te né sviare, ma cammina in tutto per la via che Dio ti ha prescritto, affinché tu viva e sii felice e prolunghi i tuoi giorni. Cosa vogliamo di più della prosperità, della longevità e della felicità terrena ed eterna? Tutto questo il Signore ci promette, se osserviamo la Sua legge, la Sua Parola, se viviamo conformemente a quello che è scritto nella Bibbia. Amico, che stai leggendo, possiedi tu la Bibbia, o almeno il Vangelo? Se sì, leggi e medita quotidianamente quanto di meraviglioso è contenuto in quei libri. Anche tu, come Gesù, potrai vincere le tentazioni e spegnere i dardi infocati del nemico nei momenti della prova, se ricorderai l'insegnamento del Vangelo e ripeterai a te stesso quel che sta scritto. In questo modo ti fortificherai e vincerai tutte le difficoltà che incontrerai sul tuo sentiero, perché, illuminato dalla luce della Parola di Dio, sarai reso capace di affrontare con serenità ogni prova.
Prendi il tuo diletto nell'Eterno, ed Egli ti darà quel che il tuo cuore domanda.
(Salmo 37:4)
L'ETERNO È DEGNO DI LODE Notate bene in questa frase, la priorità e l'importanza di prendere prima il proprio diletto nel Signore e, poi, presentare a Dio le nostre richieste. I nostri desideri hanno, molto spesso, lo scopo unico di ottenere risposte di benessere materiale; se ciò rientras.se nella volontà di Dio, si potrebbe avere, anche, quel che abbiamo domandato. Proviamo, però, prima la nostra gioia in Dio solo, quando avremo in Lui tutta la nostra soddisfazione, non tarderemo a scoprire che il resto diviene secondario. Tuttavia, Dio vuole sempre esaudire i nostri desideri perché tale è la Sua volontà e il Suo piano per noi! Oh, se potessimo imparare a far prima e sempre del Signore la nostra gioia! Lodare Dio è ritrovare tutta la nostra allegrezza nel Signore. La vita allora non sarà più un peso a volte insopportabile, com'è per molti, ma un diletto tanto meraviglioso, sapendo che il Signore ci concede le domande del nostro cuore e molto di più.
Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
(Romani 5:8)
L'ETERNO AMORE DI DIO Anni fa un intero paese fu messo in agitazione per il caso di Charlie Ross, un bambino di quattro anni rapito da due uomini. Costoro erano a bordo di una carrozza, e chiesero al piccolo ed a suo fratello maggiore se volessero dei canditi e con tale scusa riuscirono ad afferrare il bimbo lasciando solo il ragazzo maggiore. Molti anni durò la ricerca per ogni dove; si raggiunse la Gran Bretagna, la Francia e la Germania ma ogni ricerca fu vana. La madre ancora vive nella speranza di vedere il suo perduto Charlie. Immaginate che la madre si trovasse per caso in un luogo dove c'è tanta gente, per una certa riunione e scorgesse tra la folla il suo figliolo sporco, povero, coi vestiti a brandelli; cosa pensate che faccia? Attenderà che suo figlio si lavi e si vesta decente.mente prima di abbracciarlo? No! Ella si lancerebbe subito, pur di raggiungere suo figlio e stringerlo nelle sue braccia! Così ha fatto Dio. Egli ci ha amato e ci ha lavato. Qualcuno pensa, "se Dio mi ama, perché non mi fa buono?" Mentre eravamo peccatori Dio ha fatto questo... ora vuole che restiamo con Lui perché Egli ci vuole come figliuoli nel cielo, non macchine o schiavi. Egli desidera che noi andiamo a Lui coi vincoli dell'amore.
Avendo in Dio la speranza che nutrono anche costoro che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. (Atti 24:15)
... l'ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri,udranno la sua voce e ne verranno fuori: quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. (Giovanni 5:28,29)
L'ETERNITA' Molte persone tremano davanti ad una piccola parola: "morte". Io credo invece che si dovrebbe meditare un'altra parola: "eternità"; questa parola deve attirare la nostra attenzione. Dove passeremo l'eternità? Dopo la morte, che è solo un passaggio, ci sarà la risurrezione e da quel momento inizierà l'eternità. Il problema è che a quel punto non potremo fare più nulla, perché come ci afferma il testo, la nostra eternità sarà condizionata da ciò che abbiamo fatto quando eravamo in vita e non ci sarà nessuna possibilità di modificare la nostra condizione. La Bibbia, però, oltre a metterci in guardia riguardo a questo problema, ci rivela anche la soluzione che è in Cristo Gesù, Lui che è stato la primizia della resurrezione ha lasciato anche l'esempio che noi possiamo seguire e soprattutto accettare il Suo sacrificio per la nostra salvezza. Se noi facciamo questa decisione oggi, allora, né la parola morte né l'eternità ci faranno paura, sarà per noi come scrive l'apostolo Paolo: "Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire m'è guadagno" (Filippesi 1:21).
"Vi prego... datemi un segno sicuro, che salverete la vita a mio padre e madre, ai miei fratelli e sorelle e a tutto quel che appartiene a loro". (Giosuè 2:12,13)
L'ESEMPIO DI RAHAB
Rahab, una meretrice, stava per soccombere con il popolo di Gerico, ma fu risparmiata con la sua famiglia grazie all'aiuto dato, a suo tempo, alle due spie d'Israele per averle nascoste e poi, fatte fuggire. Ora, trovandosi in grande pericolo di morte, la preghiera di Rahab non fu tanto per se stessa quanto per i membri della sua famiglia che citò uno ad uno, dal più grande al più piccolo e per tutto ciò che apparteneva loro. L'esempio di Rahab è da tenere in viva considerazione ogni volta che preghiamo, quando o per mancanza di tempo o per pigrizia, troppo spesso si prega solo per sé stessi e non per tutti gli uomini o coloro che sono in autorità (I Timoteo 2:1-4.): "Questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità" ed ancora "affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità" perché dal loro bene dipende anche il nostro.
"Se ti perdi d'animo nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca". (Proverbi 24:10)
L'AVVERSITA'
Perdersi d'animo «significa svenire». Se la realtà della crocifissione di Gesù è veramente il centro d'ogni manifestazione di una vita umana, se la consacrazione al servizio di Dio è totale e disinteressata, tale vita avrà sicuramente a che fare con l'avversità. Dio permette le difficoltà, ma subito assicura che Egli ha già pronto un atto della Sua grazia liberatrice. Egli userà l'avversità per fortificare la fede dei suoi figlioli affinché si accertino appieno del Suo aiuto e della Sua vittoria. Il cristiano sa che esiste il pericolo di «svenire» sotto il peso delle prove, ma resiste avendo fiducia nella grazia del Signore. Se i discepoli di Gesù svengono al momento dell'avversità, chi porterà l'ancora della salvezza a questo mondo perduto? Facciamoci animo perché "se Dio è per noi chi sarà contro di noi?" (Romani 8:31).
Altro...
Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli.
(Filippesi 3:20)
L'ATTESA Viviamo in tempi particolarmente difficili, di realizzazioni delle profezie bibliche e, tutto, con forza, ci parla della prossima venuta del Signore. Nell'attesa del ritorno di Cristo, i credenti sono continua.mente messi alla prova, e noi dobbiamo sottometterci alla supre.ma volontà di Dio, sapendo che in ogni circostanza Egli continuerà a prendersi cura di noi. Il principale scopo della prova è quello, di distaccarci dalle cose di questo mondo ed avvicinarci di più al Signore, nell'attesa del Suo ritorno. Dio potrebbe anche esimerci dal dolore dei tempi che corriamo (ne verranno di peggiori), ma permette la prova (come l'attraversamento di un deserto dove non v'è una dimora fissa), per farci realizzare, più che mai, che siamo cittadini del cielo (Filippesi 3:20). Noi aspettiamo il momento in cui saremo trasformati in corpi incorruttibili per incontrare il Signore nell'aria, per essere nella sua patria celeste, dove il dolore, il pianto, la fame, le sofferenze, le paure cesseranno per sempre... e, realizzeremo le parole del salmista: "Beati quelli che abitano nella Tua casa e ti lodano del continuo" (Salmo 84:4).
"In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà diDio verso di voi".
(1Tessalonicesi 5:18)
L'ATTEGGIAMENTO DELLA GRATITUDINE Considerate questa domanda: "Possiedo l'atteggiamento della gratitudine?" La lode, il ringraziamento e la vera gratitudine glorificano sempre Dio, per tanto è uno dei doveri e delle occupazioni più importanti di ogni cristiano. Gli inventori con le loro scoperte ed invenzioni straordinarie hanno reso la nostra vita più facile e più felice. Gli scrittori hanno com. posto molti volumi di eccellente letteratura. Dei cantanti sono stati dotati per affascinare grandi folle con le loro voci piene di talento. Artisti di rara capacità hanno dipinto quadri magnifici e noi ci meravigliamo delle loro opere. Dei presidenti e dei re hanno pronunciato delle sentenze rivoluzionarie che hanno mutato il corso delle nazioni. Ma nessuno degli uomini e delle donne più grandi del mondo è mai riuscito a fare neanche la metà di quando può fare un figlio di Dio, quando loda, esalta e glorifica Gesù. Nessuno ha mai fatto qualcosa di così nobile come quando si loda e ringrazia Gesù per quello che Lui è e per quello che ha fatto.
Ah, Signore, eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua gran potenza e con il tuo braccio disteso; non v'è nulla di troppo difficile per te. (Geremia 32:17)
L'ARTISTA DIVINO
In una notte chiara d'estate, con un bel vento soave, viene spontaneo volgere lo sguardo in alto, e fissare il cielo splendente per il chiarore della luna e delle stelle. Quei corpi celesti, di milioni di tonnellate sospe.se nel nulla come piccolissimi diamanti, non ti portano a pensare ad una mano onnipotente? A Dio? Al Creatore? Egli è onnipotente, grande, immenso, meraviglioso, creativo ed artista! Per Lui non c'è niente che sia difficile. I discepoli di Cristo, del tempo della primitiva chiesa, davano inizio alle loro preghiere enumerando le opere grandi di Dio (Atti 4:21). Dio è creatore e artista, non soltanto per le cose grandi che vediamo e tocchiamo, ma anche di quelle infinitamente piccole e invisibili... Il fisico e professore, Alfredo Kastler, ha detto: "Un solo atomo è così complicato, strutturato con tanta intelligenza, che l'universo materiale e fisico non ha senso. L'idea che l'universo si sia creato da solo mi sembra assurda. Concepisco il mondo soltanto con un Creatore, quindi un Dio". Permetti a Dio di entrare nella tua vita, e "Lui" sarà con te intera.mente, per sempre.
Non giudicate secondo l'apparenza. (Giovanni 7:24); L'uomo riguarda all'apparenza, ma l'Eterno riguarda il cuore. (1 Samuele 16:7)
L'APPARENZA INGANNA
Non bisogna credere che tutti quelli che ridono e scherzano siano felici. Spesso , sotto un'apparenza gioiosa, si nasconde un dolore profondo e lancinante. Si racconta di un tale che andò da un dottore e gli confidò di sentirsi tanto oppresso, al punto che la vita gli era divenuta insopportabile. Il dottore lo visitò con cura e non avendo trovato nulla di grave, gli disse che il suo organismo era sano e che aveva solo bisogno di un poco di distrazione. Il paziente dichiarò che quel rimedio non lo persuadeva. A questo punto il medico gli suggerì: «È qui in piazza da qualche giorno un baraccone, dove tutte le sere, un pagliaccio fa sbellicare dalle risate quanti vanno ad udirlo. Se un pagliaccio simile non riuscisse a distrarlo non saprei proprio che altro consigliarle». «Ahimè» esclamò allora il disgraziato «quel pagliaccio sono io!» Quanti potrebbero fare la stessa confessione! Ma Gesù solo ha il rimedio infallibile. Egli dichiara: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e aggravati, ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28). Il riposo che Gesù offre è il migliore farmaco, per tutti i tipi di mali.