L'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore.
(I Samuele 16:7)
L'APPARENZA L'uomo guarda all'apparenza perché non può fare diversamente. Nessun uomo è in grado di sapere quello che c'è nel cuore del proprio simile. A volte è anche difficile sapere quello che c'è nel profondo del nostro cuore. Dio solo può comprendere quello che preoccupa il nostro essere e Lui solo può dare la soluzione. L'uomo si affatica invano e non si rende conto che basterebbe rivolgere i suoi pensieri a Dio per avere la risoluzione di tutti i suoi problemi. L'uomo continua a guardare all'apparenza delle cose e giudica in base a quello che vede o che pensa di vedere. Dio solo è la vera luce, Colui che conosce i pensieri del mio e del tuo cuore. Dio vede al di là di quello che noi pensiamo di vedere e sa già la soluzione. Non affidarti a te stesso, guarda a Gesù e Lui ti darà ciò che il tuo cuore desidera, quello che neppure tu stesso riesci forse a comprendere. Dio vuole darti una mano e desidera più d'ogni altra cosa risolvere ogni tuo Problema. Caro amico, non rifiutare il Suo aiuto!
"Siate sobri, vegliate: il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare".
(I Pietro 5:8 )
UN POSTO SICURO (II) Sarebbe una crudele presa in giro se il pastore dicesse semplicemente: "Piccolo agnello, sii sobrio e vigilante perché il vecchio leone gira qui attorno. Non essere ansioso di prendere i ranuncoli e le margherite prima di esserti guardato intorno con attenzione. Se il leone ti assale, resistergli con coraggio, ed esso fuggirà". Poi il pastore se ne va sui monti e torna nella sua casa. L'agnello, indifeso, non si avventura a brucare, preso com'è dalla paura. Ed ecco che dalle tenebre sbuca il leone. Era forse sufficiente vegliare e resistere con coraggio? Con una zampata del leone l'agnello è morto! No! Tu ed io, fratello mio, non possiamo competere con il vecchio leone. Sii sobrio, vigilante: non desiderare qualcosa che potrebbe far allontanare il Buon Pastore da te. Continua a guardare in alto, in modo da poterLo scorgere. La tua sicurezza è soltanto alla Sua presenza. Puoi riposare solamente alla Sua ombra. Getta su di Lui le preoccupazioni per la tua incolumità e indirizza tutti i tuoi pensieri, le tue preghiere e i tuoi sforzi nel farti restare accanto a Lui. L'unico pericolo sta nel seguire Gesù da lontano, come fece Pietro. Giovanni era troppo vicino al Suo Signore per essere tentato di rinnegarLo. Proprio sotto quella mano potente è il luogo più opportuno per fissare la nostra dimora.
"Siate sobri, vegliate: il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare". (I Pietro 5:8 )
UN POSTO SICURO (I)
Come interpretiamo questi versetti? Dobbiamo imporci risolutamente di resistere al diavolo per farlo fuggire da noi? Siamo proprio certi che, se prendiamo la risoluzione di restare fermi davanti a lui, il nemico non solo sarà senza forze, ma indietreggerà perplesso e sconfitto? Era questa la lezione che Pietro aveva appreso dopo l'incontro con quel vecchio leone? Aveva forse dimenticato le parole del Suo Maestro, che vegliava su di Lui: "Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano: ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno"? Torniamo al brano di oggi, e consideriamo cos'altro ci dice: "Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio". Questo è il concetto principale, vale a dire: non fidatevi di voi stessi, ma siate docili e umili al punto di cercare riparo sotto la mano potente di Dio, "gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi". Protetti e riparati da Cristo resisterete al diavolo, stando fermi nella fede. Questa è la mano che si tiene stretta al Signore.
"L'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza e l'esperienza speranza." (Romani 5:3-4)
IMPARARE DALL'ESPERIENZA (II)
L'anziano signore rispose: "Figlio mio, ho due parole per te, solo due parole: giuste decisioni". Il giovane riflettè un istante e poi osservù: "Signore il consiglio è molto utile, ma quale mezzo usare per prendere le giuste decisioni?". "Una sola parola: esperienza!" Questo è ancora un buon consiglio ma come fare per acquistare esperienza?", chiese ancora il giovane. "Due parole - disse l'anziano - decisioni sbagliate!". Con questo non voglio dire che solo quando facciamo brutte esperienze possiamo imparare ciò che è giusto, ma se nella nostra vita non lasciassimo dietro di noi delle zone d'ombra, non potremmo apprezzare nuovamente la grazia e l'amore di Dio verso noi. Le conseguenze dei nostri peccati sono irrevocabili, nessuno potrà risparmiarcele, ma se da esse impariamo a consacrarci di nuovo a Dio, dalle esperienze del passato, avremo nuove speranze per il futuro.
L'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza e l'esperienza speranza. (Romani 5:3-4)
IMPARARE DALL'ESPERIENZA (I)
Tutto ciò che accade nella vita, buono o cattivo, può servire a Dio per manifestarci la Sua volontà e la grandezza della Sua grazia in noi. » un incoraggiamento per noi tutti il credere che molti errori del passato non sono senza significato per la nostra vita. Nel passo di oggi possiamo vedere l'importanza delle esperienze e quale efficacia esse hanno quando i nostri cuori si mantengono uniti a Dio. Si narra di un giovane cassiere di banca, il cui lavoro e comportamento facevano ben sperare per la sua carriera. Essendo note le sue capacità, la direzione decise che sarebbe potuto essere un buon successore del presidente della banca che stava andando in pensione. Un giorno, il giovane si recò dall'impiegato più anziano. Un pò timidamente gli disse: Come lei sa, sto per diventare il presi.dente di questa banca, ed io le sarei grato per ogni consiglio che lei vorrà darmi. Osservate l'umiltà di questo giovane. (Segue...)
La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno. (Salmo 73:26)
IL NOSTRO CUORE
A volte, di fronte alle circostanze avverse della vita, il nostro cuore è turbato e confuso; non riusciamo a trovare una risposta ai nostri interrogativi e spesso perdiamo la pace interiore. Il salmista qui ci racconta la sua esperienza angosciosa, il suo smarrimento e la sua liberazione. Egli non sapeva spiegarsi come mai i malvagi prosperano e non hanno difficoltà e dolori come gli altri mortali. ?Perché gli empi accrescono la loro ricchezza e apparente.mente sono tranquilli, mentre i giusti soffrono??, si chiedeva. Il suo cuore si era quasi smarrito, ma poi entrò nella presenza di Dio, poggiando completamente la sua fede su di Lui, la rocca del suo cuore. Solo allora trovò una risposta ai suoi interrogativi, la pace interiore e poté esclamare: ?ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio?. E tu, hai fatto questa esperienza?
La tua Parola è una lampada al mio pie ed una luce sul mio sentiero. (Salmo 119:105)
IL LIBRO DELLA VITA
L'argomento che trattiamo concerne la Sacra Scrittura. Che cos'è questo libro tanto amato e altrettanto combattuto, avversato e temuto? Quale potenza racchiude in sè? Esso è il libro dei libri perché ha Dio stesso per autore. Esso è il libro per eccellenza, perché manifesta il volere di Dio, lo stato dell'uomo, il piano della salvezza per ogni credente. La Bibbia è la guida sicura dell'errante, è il sostegno dell'uomo in questa terra di sofferenza; è la lampada che illumina e rischiara il sentiero nella notte oscura della vita. Essa è il vanto d'ogni fedele, come il vessillo d'ogni cristiano. "Essa è la potenza di Dio per la salvezza di ogni credente" (Romani 1:16). Il salmista, ispirato da Dio, dice: "La tua Parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero". Infatti, come la luce dirada le tenebre, rischiara ed illumina, affinché il piede non abbia ad inciampare, così la Parola di Dio, con la sua luce, elimina le tenebre dell'ignoranza, e guida ognuno al bene e alla verità. Per mezzo della Bibbia, Dio si rivela direttamente ad ogni uomo, gli parla personalmente. Egli ha una parola per tutti, per i piccoli come per i grandi, per i sapienti come per gli ignoranti, per i buoni come per i cattivi. Tutti possono trovare il rimedio ai propri mali e la via della salvezza per godere eternamente.
L'occhio del Signore è su quelli che lo temono.
(Salmo 33:18)
IL GIUSTO TIMORE La Bibbia insegna che, secondo la volontà di Dio, quanto più alto è il favore accordato all'uomo tanto maggiore è la sua responsabilità. Gesù stesso lo ha ribadito dicendo: "A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; a chi molto è stato affidato, molto più si richiederà". Questa regola etica appare in netto contrasto con i principi che regolano la società umana, nella quale col crescere del potere e dell'importanza sociale, cresce il desiderio di fare ciò che si vuole, spesso in contrasto con le leggi stesse. Il versetto di oggi, quindi, da un lato afferma la straordinaria benedizione attribuita a coloro che credono in Dio, che sono pro.tetti dalla costante cura di Colui al quale si sono affidati, tanto che nulla può loro accadere che sia in contrasto con la Sua volontà. Dall'altro, ricorda che Dio segue particolarmente le loro azioni e si aspetta che la loro vita sia una reale testimonianza, anche nei fatti, di quella fede che essi dichiarano di avere. Credo che non vi sia comportamento più scandaloso di quello di colui che, affermando di credere in Dio, agisce come coloro che dicono di non credere.
Figlioletti, guardatevi dagl'idoli. (I Giovanni 5:21)
GLI IDOLI
Chi sono gli idoli? O meglio, cosa sono gli idoli? La Parola di Dio ci ammonisce di non farci sculture e immagini (dei) con sembianze angeli.che, umane o di animali per adorarle, perch? Dio ? geloso. Chi ama Dio non pu? rivolgersi ad una statua per ricevere le benedizioni e i miracoli che solo l'Eterno pu? compiere. Oltre a quelli descritti sopra ci possono essere altri idoli nella vita di ciascuno di noi, idoli che il Signore vuole che rimuoviamo dal nostro cuore perch?, essi, ci tengono legati in una condizione di schiavit?. Sono idoli pi? subdoli, che sembrano non darci fastidio e, invece, sono degli intoppi per noi e nel cospetto di Dio. Tutto ci? che prende il posto che spetta a Dio nella nostra vita ? un idolo: affetti umani, amore per il denaro, egoismo, egocentrismo ecc. Se Dio ? la cosa pi? importante della nostra vita, non ci saranno allora altri idoli in noi (Esodo 20:4). Tutto quello che ci allontana dalla vera divinit? ? un idolo nella nostra vita.
L'Eterno degli eserciti ha fatto questo piano; chi lo frusterà? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?
(Isaia 14:27)
I PIANI DEL SIGNORE Il Signore ha stabilito dei piani secondo la Sua meravigliosa visione del mondo fisico e spirituale che ci circonda. A volte, noi vorremmo conte.stare Dio per quello che vediamo e udiamo: nella religione, nella politi.ca, nei disastri atmosferici ed ecologici. Il nostro problema maggiore sta nella nostra mancanza di conoscenza della Parola di Dio (la Bibbia), e questo, limita la nostra mente ed abbiamo, così, delle reazioni negative nei confronti di Dio. Se riconoscessimo Dio per quello che è effettivamente... La Sua bontà, la Sua misericordia non hanno limiti verso la sua creatura. Sono le debolezze umane che fanno entrare in conflitto l'uomo con Dio. Egli ci cerca e vuole risolvere in bene, anche le nostre cadute. Notate le parole dell'apostolo Pietro alla folla e ai Rettori del popolo: "Io so che lo faceste per ignoranza" (Atti 3:17). Noi, molto spesso, parliamo, ci muoviamo e agiamo con una mente distorta. Cosa significa questo? Che tutte le nostre azioni sono dettate dalla nostra mente e coscienza incallita. Dio non opera secondo il metro umano, Dio è sovrano... Egli è nel cielo e tu sei sulla terra.
Altro...
Ed egli disse loro: "Perché avete paura, o gente di poca fede?". Allora, levatosi, sgridò i venti ed il mare, e si fece gran bonaccia. (Matteo 8:26)
SI FECE GRAN BONACCIA
Un giorno Gesù era in barca con i suoi discepoli e si levò una grande tempesta. Gesù fu svegliato all'improvviso dai discepoli i quali erano preoccupati di affondare e perire. Gesù rimase sorpreso di fronte alla loro poca fede. Se tu sei impaurito di fronte ai vari pericoli, non hai fede! Se hai fede non hai preoccupazione di nulla. Non importa quanto vicino tu possa essere a Gesù, potresti essere anche nella stessa "barca" ma essere assillato dalla preoccupazione. Ciò che annulla il timore è la fede in Gesù. Se la tempesta nella tua vita è grande, tanto più grande deve essere la tua fede in Dio. Se solo pensassi che Dio è il creatore dell'universo intero, non avresti difficoltà a credere che Lui possa calmare una picco.la tempesta. La scintilla che fa scattare tutto è la fede in Cristo. Oggi stesso abbandona ogni timore, siediti accanto a Gesù e impara a restargli vicino perché solo allora la tempesta si calmerà e non te ne accorgerai neppure.
Avendo pur nondimeno riconosciuto che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù. (Galati 2:16)
GIUSTIFICATI PER FEDE
Solo per la fede nella persona e nell'opera di Cristo possiamo essere considerati giusti davanti a Dio. Questa dottrina fa del cristianesimo qualcosa di unico e costituisce un capovolgimento, rispetto a tutte le altre religioni esistenti. Per la natura umana è impossibile la totale esclusione dei suoi meriti ai fini della salvezza. Ci sono moltissime persone che, pur definendosi cristiane, cercano di raggiungere uno stato di giustizia davanti a Dio attraverso opere e azioni meritorie. Questa è una contraddizione, un inganno terribile. L'apostolo Paolo disse che "se la giustizia si ottenesse per mezzo della legge (opere giuste), Cristo sarebbe dunque morto inutilmente". Grazie a Dio le cose non stanno così! Cristo è morto per espiare i nostri peccati e presentarci davanti al Padre giustificati per grazia, attraverso la fede in Lui.
...E asciugherà ogni lacrima dagli occhi loro e la morte non sarà più né ci sarà più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate. (Apocalisse 21:4)
GIOIA ETERNA
La serenità del cristiano, nella vita e nella morte, trova la sua spiegazione nella speranza. Egli accetta la vita con i suoi impegni e le sue difficoltà, perché sa che è un percorso obbligatorio che lo porta verso la "gloria". Egli guarda serenamente alla morte perché non vede in essa una nemica, ma un'ancella che lo introduce alla presenza del Signore. "Nella casa di mio Padre ci sono molte stanze ed io vado a prepararvi un luogo". Con queste parole Gesù si è accomiatato dai suoi discepoli, precisando: "Io tornerò di nuovo e vi accoglierò presso di me affinché dove sono io siate anche voi". Il piano della salvezza ha la sua conclusione nella "Gloria". Il credente sperimenta, sin da quaggiù, gli effetti benefici dell'opera divina, ma non è stato chiamato solo per godere in questa vita terrena. Cristo ci vuol far vedere la Sua gloria e vuole che ne abbiamo parte con Lui nell'eternità (Apocalisse 22:1-5).
"... Essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa cui aggrappassi tenacemente l'essere uguale a Dio". (Filippesi 2:6)
GESU', UOMO E DIO
Da uomo, è stato perfettamente obbediente a Dio: "Io sono venuto per fare la volontà del Padre mio"; "Non la mia ma la Tua volontà sia fatta". Poi, a colui che è stato inchiodato su una croce come un mal.fattore, Dio gli ha rivolto l'invito: "Siedi alla mia destra...". Il figliolo del-l'uomo, ha provato la fame come essere umano, ma ha nutrito delle moltitudini in quanto Dio. È vissuto provando la stanchezza, eppure ha offerto il riposo dell'anima. È stato angosciato, ma ha calmato le tempeste e il nostro spirito. Fu accusato di avere un demonio, ma Egli scacciava i demoni. Pregava ed ha esaudito le preghiere. Ha pianto, ed ha asciugato le lacrime. È stato venduto per trenta monete d'argento ed ha riscattato il mondo intero. È il principe della vita, ma ha dovuto attraversare la morte. Egli è pane di vita disceso dal cielo, "la Parola fatta carne", ed ha abitato per un tempo tra noi, e, "noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre" (Giovanni 1:14). Colui che è l'Acqua della vita ha terminato la sua esistenza terrena sulla croce dicendo: "Ho sete".