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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Siate contenti delle cose che avete. (Ebrei 13:5)

SAPERSI ACCONTENTARE

Sapersi accontentare è una qualità interiore, indipendente dalle circostanze esterne. Uno dei più grandi esempi di gioia nel poco, l'ho potuto constatare nella casa di una coppia. Costoro possedevano amore, pace, gioia e allegrezza perché erano contenti della loro condizione. Invece la maggior parte dei brontolii di malcontento li ho uditi da gente che aveva tutto ciò che il mondo può offrire. Il nostro modello di vita dipende dunque dal punto di vista, dal gusto e dai desideri che abbiamo. Perché una situazione dà gioia ad una persona mentre fa annoiare un'altra? Senz'altro, nessuno ha attraversato tante prove e tribolazioni come l'apostolo Paolo; pur tuttavia egli era sempre felice. Il segreto stava nel fatto che aveva imparato ad essere contento nello stato in cui si trovava. Tutto dipende dal proprio punto di vista. Se paragoniamo la nostra condizione attuale di credenti con quella in cui ci troveremmo senza la grazia di Dio, in noi verrà presto la gioia. Se potessimo vedere le prove presenti alla luce dell'eternità, asciugheremmo subito le nostre lacrime.

 

Gesù disse: "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna". (Giovanni 5:24)

LA SALVEZZA È PERSONALE

La mamma ci avrà raccontato la storia di Gesù, possiamo appartenere ad una chiesa, ma la salvezza dell'anima non ci può venire né dalla mamma né dalla chiesa, ma da Gesù, che ha detto: "Chi crede in me è salvato". La salvezza ci fa figli di Dio. Nel Vangelo di S. Giovanni è scritto: " A chi lo ha ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio". Questo è reso possibile non perché noi abbiamo dei meriti davanti a Dio, ma per la misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è morto non per darci una nuova religione, ma la redenzione; non per trasmetterci una nuova teologia, ma la salvezza; non per darci il nome di cristiani, ma per farci cristiani. Caro amico, sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù nel tuo cuore. Ma puoi esserlo oggi stesso se accetti Gesù quale tuo personale Salvatore, riconoscendo che Egli è morto al tuo posto.

 

"Io muterò il loro lutto in gioia" (Ger. 31:13)

RISPETTOSO SILENZIO (II)

Grazie al sacrificio di Cristo, io posso chiamare Dio "Padre". Lui adesso mi chiama "figlio/a", io ho la certezza della vita eterna, perché ho creduto nella Sua promessa. Tutte le Sue promesse sono vere, perché Egli è l'immutabile. Anche quando io sono mancante, Lui rimane fedele nel suo amore. Di fronte ad un così grande Dio, come si può restare a bocca chiusa, come si può frenare un cuore pieno d'allegrezza, come si possono calmare le grida festanti di gente perdonata? Come si può dire ad un condannato, che ha ricevuto grazia, di non esagerare con il ringraziamento? I vangeli raccontano l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, leggilo e rifletti sulle parole: "Se essi tacessero le pietre griderebbero". "Chi trattiene la lode deruba Dio". Questa gran verità la mia amica non l'ha ancora compresa.

 

L'Eterno regna; gioisca la terra . (Salmo 97:1) Io muterò il loro lutto in gioia . (Ger. 31:13)

RISPETTOSO SILENZIO (I)

"Non posso venire alla riunione con te", mi disse una sera un'amica. "C'è troppo rumore, siete troppo euforici. Io ho bisogno di silenzio, di concentrarmi in me stessa, altrimenti non riesco a ricordarmi le pre.ghiere che ho imparato a memoria da bambina. Tutta questa vostra festa, non la condivido, per me è importante fare un rispettoso silenzio". Non le risposi nulla perché tante volte avevamo parlato di quest'argomento. Se nulla era cambiato in lei, perché forzarla a ridere se voleva solo piangere? E tu caro lettore come pensi che bisogna andare alla presenza del Signore? "Io mi sono rallegrato quando m'hanno detto andiamo alla casa dell'eterno" (Salmo 122:1); questo fu quello che disse il salmista. Tutta questa gioia, tutta questa allegrezza, tutta questa fiducia che abbiamo e dimostriamo, durante i nostri incontri, viene dal fatto, che Gesù, ha perdonato tutti i nostri peccati e ci ha riconciliati con Dio. (segue)

 

Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato. (Luca 24:6)

RISORTO TRIONFANTE

Gesù risuscitò dimostrando così di essere veramente il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo. Se Gesù è il Figlio di Dio, allora Dio esiste, e se l'esistenza di Dio c'è provata da Cristo, sono veri e reali anche la volontà e il carattere di Dio che troviamo nell'Evangelo. La Sua perfetta giustizia che condanna ai tormenti eterni ogni incredulo, il suo amore infinito che salva ogni peccatore, che umiliato e pentito invoca dal profondo del cuore il Suo perdono. È tempo perciò che si creda in Lui, che si esca dal dubbio e si riponga la fede in Cristo, il quale vuole salvare dall'eterna perdizione! Caro amico che leggi questo foglietto, non gettarlo via indispettito, cercando di distogliere la mente da queste cose. Sappi che la realtà rimane anche se tu non vuoi pensare ad essa. Un giorno dovrai incontrare Dio anche se tu non ti sei mai curato di Lui! Perciò cercaLo, preoccupati di conoscerLo, non aver paura di Lui, perché Egli ti ama e desidera salvarti. Il medesimo Dio che oggi vuole salvarti, se non lo accetti, domani sarà Colui che ti condannerà.

 

L'opera mia è per un re. (Salmo 45:1)

RIPARARE SCARPE PER DIO (II)

Un giorno il ragazzo l'avvicinò e disse: "Ho notato che lei inchioda la suola alla scarpa quand'è ancora bagnata, senza averla prima battuta. Queste suole sono poi ugualmente resistenti?". Con una scrollata di spalle il calzolaio rispose: "No, ma in questo modo le scarpe ritorna.no indietro più presto, ragazzo mio!". Il giovane andò di corsa dal suo maestro, e cercò di fargli capire, quanto tempo avrebbero potuto risparmiare se avessero imitato il loro vicino. Il maestro, che era un cristiano, prese la sua Bibbia e lesse al ragazzo Colossesi 3:23 e poi aggiunse: "Figlio mio io riparo scarpe non solo per il denaro, ma per la gloria di Dio. Se un giorno dovessi mostrare il mio lavoro al Tribunale di Cristo vorrei sentir-mi dire: «Bene hai fatto mio buono e fedele servitore»". Questa fu una lezione pratica che il giovane Ironside non dimenticò mai.

 

Qualunque cosa facciate operate di buon animo come per il Signore e non per gli uomini. (Col. 3:23)

RIPARARE SCARPE PER DIO (I)

Qualunque compito faccia un cristiano, lo dovrebbe svolgere con tutta diligenza e coscienza. Il signor Ironside poté apprendere questa verità quand'era ancora ragazzo; lavorava allora presso un calzolaio. Egli aveva il compito di preparare il cuoio per le suole. Questo prima doveva essere tagliato su misura e poi messo a bagno nell'acqua. Poi doveva essere battuto col martello su di una superficie piana fino a che diventasse asciutto e duro. Non era un lavoro leggero, e il ragazzo, avrebbe volentieri evitato questo procedimento. Non lontano dalla bottega, in cui egli lavorava, c'era un altro calzolaio. Spesso, il ragazzo sbirciava dalla finestra, per osservare il suo lavoro. E si accorse che l'uomo toglieva la suola dall'acqua e subito l'inchiodava alla scarpa. Così facendo, risparmiava tempo, ma ingannava il suo prossimo.

 

Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giunga.no gli anni dei quali dirai: "Io non ci ho più alcun pia.cere"; prima che la polvere torni alla terra com'era prima, e lo spirito torni a Dio che l'ha dato. (Ecclesiaste 12:3,9)

RIMANDARE, TROPPO TARDI!

Nella nostra vita siamo presi da troppi pensieri e problemi e non abbiamo mai tempo di rivolgere il nostro sguardo al nostro creatore. Il giovane è troppo attratto dalla vita e dai divertimenti per pensare all'eternità, ha tutta la vita davanti, forse quando sarà adulto... L'uomo di mezza età è troppo occupato, preso dal lavoro e dai problemi della vita, forse quando sarà vecchio avrà più tempo... Il vecchio, poi, è troppo debole per poter rivolgere il suo sguardo a Dio, così, arriva la morte ed è troppo tardi. Una massi-ma popolare dice: "Non rimandare al domani quello che puoi fare oggi". Se ciò è valido per questioni giornaliere, diventa imperativo riguardo alla nostra decisione di rivolgere i nostri pensieri al nostro Creatore e lasciare che Lui trasformi la nostra vita, prima che sia troppo tardi. Il salmista ci esorta: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore" (Salmo 95:8). Oggi è il giorno propizio per fermarci, riflettere, prendere la giusta decisione ed accettare l'invito, il perdono e la grazia di Dio.

 

Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figliuolo affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

AL SICURO TRA LE BRACCIA DI DIO

Noè aveva circa 480 anni, quando gli fu ordinato di costruire un'arca, e circa 600 anni quando Dio gli ordinò di entrarvi ed essere risparmiato dal diluvio insieme alla sua famiglia (Genesi 7:10-16). Era giunto il tempo che Dio doveva aprire le cataratte del cielo e mandare sulla terra una pioggia di dimensioni spaventose a causa del peccato dell'uomo. Questo fenomeno sconvol.se tutta la morfologia terrestre, gli uomini ed ogni forma di vita morirono ma Noè era al sicuro, "Dio lo aveva chiuso nell'arca". Egli non dipendeva più dalle sue capacità per tenere la porta della grande barca chiusa, l'Eterno stesso gli aveva dato istruzioni per la costruzione del galleggiante ed era Lui stesso a tenerla ermeticamente chiusa, così Noè trovò salvezza nella barca costruitasi in 120 anni. E' altresì vero che questa figura ci rappresenta l'amore di Dio che opererà in favore della Chiesa, un mira.colo ancora più glorioso per mezzo del figliuolo Gesù Cristo, "l'Arca", nel giorno che la sua ira sarà manifestata sulla terra. Allora tutti i credenti che avranno posto la loro fiducia in Lui, si troveranno al sicuro, perché Gesù è l'autore della vita mentre la porta della Grazia si chiuderà per lasciare fuori dalla salvezza coloro che hanno rigettato l'invito di Dio, e non sarà più l'acqua a distruggerli ma il fuoco, che darà sofferenza atroce per l'eternità.

 

"Cercate l'eterno mentre lo si può trovare". (Isaia 55:6)

RICERCHE

Non dire sono ateo, dì piuttosto: non ho ancora trovato Dio, è più giusto e più reale, più logico. Come tu sai, per scoprire i microbi, gli atomi, si adotta il metodo della ricerca. La ricerca, fino al gior.no della scoperta, era fondata sulla supposizione o sul dire di qualcuno. Finalmente venne il giorno del ritrovamento. È logico che gli atomi ed i microbi preesistevano già. Ma solo per arrivare a quel risultato ci volle la ricerca, la costanza e la consultazione di documenti, di testimonianze che man mano erano raccolte in opere scritte. Ci fu un lavorio e la speranza, la costanza, infine, fu coronata dal successo. Tu, hai già adottato il principio della ricerca? Se sì, da quando ti sei messo d'impegno per cercare Dio? Se non l'hai ancora trovato non è giusto adoperare questo ripiego: Dio non c'è! Questo vuol dire schivare l'impegno della ricerca. Prendi per buona regola il seguente motto: "chi cerca, trova!" Dove cercare? Nella Bibbia! Li dove Dio afferma: "Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano" (Isaia 65:1).

 

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