"Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui." (Giovanni 7:5) "Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui." (Atti 1:14)
RICONOSCERE GESÙ
Leggendo questi due versetti notiamo un fatto importante: il ruolo dei fratelli di Gesù prima e dopo la Sua morte. Prima, essi non credevano al Suo ministerio divino e alle Sue parole, prorio loro che avevano vissuto tanti anni a fianco a fianco al Messia. Eppure dovevano aver compreso la Sua natura mansueta, amorevole e compassionevole, ma proprio loro erano i primi scettici. Dopo la Sua morte, la Sua resurrezione e la Sua apparizione essi credettero a tutto quello che Egli aveva loro insegnato, infatti li troviamo insieme a Maria e ai discepoli a pregare proprio nel nome di quel Gesù che avevano evitato, il loro fratello. Maria, madre di Gesù, come qui è ben specificato e non madre di Dio, dato che Dio è il Creatore di ogni essere vivente, e quindi anche di questa onorevolissima donna, sta pregando per ricevere benedizioni e insegnamenti come tutti gli altri cari discepoli di Gesù. L'invito che rivolgo a te, caro lettore è di accettare Gesù per fede. Non aspettare che il tempo passi inutilmente e abbia a pentir.ti come i fratelli di Gesù. Accetta Gesù nel tuo cuore ed Egli diventerà il tuo Liberatore e il tuo sostegno in ogni momento.
?Siamo stati ribelli al Signore e l'abbiamo rinnegato, ci siamo rifiutati di seguire il nostro Dio, abbiamo parlato di oppressione e di rivolta, abbiamo concepito e meditato in cuore parole di menzogna." (Isaia 59:13)
L'APOSTASIA D'ISRAELE
Secondo un famoso vocabolario, la parola apostasia significa: rinnegamento e abbandono, pubblico e solenne, della propria fede per seguirne un'altra. Deriva dal greco "ribellione". Originariamente questo termine era applicato al ribelle politico, poi il significato è passato al senso religioso. L'apostolo Paolo fu accusato di apostasia: "Ora sono stati informati su di te che vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani ad abbandonare Mosè" (Atti 21:21). Il peccato di apostasia non è quello inteso comunemente dagli uomini come abbandono di sistemi politici o religiosi, ma quello di abbandonare l'Eterno e ribellarsi alla Sua volontà. "Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle, si voltano indietro e se ne vanno" (Geremia 5:23). "Essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio" (Geremia 7:24). Poiché io spezzerò il loro cuore adultero che si è allontanato da me e farò piangere i loro occhi che hanno commesso adulterio con i loro idoli; avranno disgusto di loro stessi, per i mali che hanno commessi con tutte le loro abominazioni" (Ezechiele 6:9).
"Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini." (Colossesi 3:23)
LA RUOTA DI SCORTA
La ruota di scorta è quella che ti serve nei momenti più critici e ti evita svariate e non semplici situazioni. Essa può essere usata in qualunque luogo: in campagna, in montagna, durante un lungo viaggio e altro. La sua, però, è una missione a tempo; finito il compito ritorna al suo posto, ma deve essere sempre pronta e in buone condizioni per supplire a qualsiasi evenienza. Forse, anche tu ti senti, a volte, così. Ricorda che ognuno di noi ha un ruolo. Non possiamo essere tutti occhi, mani, o piedi, ma ciascuno ha delle funzioni, complementari a quelle degli altri. Dopo esser stato allontanato da un luogo a me caro per l'idiozia di un uomo, ho pensato che dovevo essere rimesso nel bagagliaio come la ruota di scorta dopo l'uso, il mio compito era finito, la mia vita era finita. Grazie a Dio invece, dovevo essere impegnato in un'opera nuova, un incarico diverso. Dio era pronto ad utilizzarmi ancora, non conta l'opinione degli uomini, talvolta semplicemente persona.le, conta il piano che Dio ha preparato per te?Sei pronto ad esse.re usato dal Signore? ServirLo è un onore indipendentemente dal-l'incarico che abbiamo. La cosa importante è agire di buon animo, con fedeltà, integrità e grande speranza nelle promesse del Signore. Prima, o poi dovremo presentarci davanti a Colui che giudicherà ogni cosa. Quale giudizio Egli riserva per te?
"Poiché egli è per grazia che voi siete stati salvati,mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono diDio. Non è in virtù d'opere affinché niuno si glori." (Efesini 2:8,9)
LA FEDE E LE OPERE
Sappiamo tutti benissimo di essere peccatori e che per quanto ci impegniamo non riusciremo mai a raggiungere la perfezione. L'unico uomo, che qui in terra fu perfetto, è Gesù. Egli ha cercato di trasmetterci dei modelli di comportamento per essere migliori, ma nessuno di noi ha potuto o può fare nulla per guadagnarsi la salvezza. Non saranno le nostre opere, come chiaramente ci spiega il versetto di oggi, non saranno i nostri sentimenti e non saranno neppure i nostri beni a farci guadagnare il Cielo. La salvezza è stata donata gratuitamente a tutta l'umanità, non ci sono distinzioni né riguardi personali. Tutti coloro che credono e invocano il nome di Gesù possono ottenerla (Romani 10:13). Il sacrificio della croce è completo, perfetto, l'uomo non deve aggiungervi niente. La salvezza è una grazia che il Signore ci ha gratuitamente concesso, le opere invece sono una conseguenza della fede. Se ami Dio, amerai anche il tuo prossimo, nei confronti del quale userai benignità e non smetterai di fare del bene. "La tua fede ti ha salvato", è ciò che Gesù ha ripetuto in varie occasioni a coloro che beneficiavano della guarigione o della salvezza dell'anima. Spero che in quel giorno Gesù possa ripetere queste parole ad ognuno di noi.
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna." (Giovanni 3:16)
IL VERSETTO CHIAVE
Questo verso è detto "il cuore della Bibbia", contiene, in embrione, tutta la dottrina della salvezza. Esaminiamolo parola per parola. Dio . . . . . . . . . . . . . . . . .l'Essere più grande ha tanto amato . . . . . . . . . . . il sentimento più grande il mondo . . . . . . . . . . . . . . il più grande numero di persone che ha dato . . . . . . . . . . . . .l'atto più grande il suo unigenito Figlio . . . . . . .il dono più grande affinché chiunque . . . . . . . . . .l?invito più grande crede in Lui . . . . . . . . . . . . la semplicità più grande non perisca . . . . . . . . . . . . .la liberazione più grande ma abbia . . . . . . . . . . . . . . la certezza più grande vita eterna . . . . . . . . . . . . .il bene più grande
"Mai dimenticherò i tuoi precetti, perché per mezzo di essi tu mi dai la vita. Io son tuo, salvami, perché ho cercato i tuoi precetti." (Salmo 119:93,94)
È TUO
Il Signore è il Creatore ed ogni cosa gli appartiene, gli appartieni tu? E' semplice! Basta donare il tuo cuore al Signore del creato, basta considerarLo il tuo amico prezioso, il Salvatore della tua anima, il bene più grande che possiedi. E' necessario amarLo ed onorarLo. Se così è, tutto ciò che vedi ti appartiene: il sole, la luna , le stelle. Tuoi sono i fiumi e le acque, tuo è il suono del vento e lo scroscio della pioggia. Tuoi i colori e i disegni della natura. Tue sono le stagioni e i loro frutti. Tua è la rosa e la spina, il sorriso ed il pianto, la gioia ed il dolore, il riposo e l'affanno, la vita e la morte! Se tu sei di Cristo ed egli è il tuo Re, tua è la resurrezione, tuoi saranno i nuovi cieli e la nuova terra (Apocalisse 21) e il grande premio della corona di vita eterna (Apocalisse 3:11).
"Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi." (Atti 2:4)
LO SPIRITO SANTO (III)
Lo Spirito Santo dà potenza, vigore, coraggio. La forza che Egli dà è visibile in Pietro. Sappiamo tutti la storia di questo apostolo: istintivo e un po' testardo, che, temendo per la sua vita, non ha esitato a rinnegare Gesù. Dopo la Pentecoste, quando i credenti furono riempiti di Spirito Santo, quando parlarono in altre lingue e tutti si meravigliavano come potessero farlo considerando la loro cultura e la diversa provenienza geografica, Pietro diventa un nuovo uomo, rigenerato dallo Spirito stesso e, cosa che non avrebbe mai fatto prima, come gli stessi Evangelici narrano, parlò davanti a 3000 persone circa. Il suo discorso fu centrato interamente su Gesù e la Sua opera. Citò i passi delle Scritture che profetizzavano la Sua venuta e la Sua fine, riportò i fatti che lo condussero alla morte e incitò tutti al ravvedimento. E quelle persone si convertirono! La potenza dello Spirito era evidente in Lui! Anche Gesù ha ricercato e ottenuto la guida dello Spirito Santo e se il Figlio dell'Iddio vivente non ha potuto fare a meno un solo giorno del Suo aiuto, quanto più sarà indispensabile per noi. Ricerchiamo lo Spirito di Dio e saremo investiti di nuova forza!
"...Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto." (Giovanni 14:26)
LO SPIRITO SANTO (II)
Ricercare lo Spirito Santo, dovrebbe essere il desiderio di ogni credente e non l'esperienza di un istante, ma una ricerca che deve essere rinnovata ogni giorno, in presenza di ogni bisogno. Più di un credente, abbandonando lo zelo iniziale e l'amore iniziale verso Dio, ha perduto la pienezza dello Spirito, smettendo anche di ricercarLo costantemente. Per ritrovare tale pienezza è necessario che costui si penta, creda al perdono e beva di nuovo alla fonte inesauribile della Grazia. I doni dello Spirito Santo sono diversi. Paolo ne enumera alcuni: dono delle guarigioni, della sapienza, dei miracoli, delle profezie, del parlare in altre lingue, di interpretare... (1° Corinzi 12). Ed è Dio stesso a donare come Egli vuole, ma è importante che anche noi ricerchiamo tali doni. E' importante credere che Dio voglia donarceli. Ricordiamo che essi sono doni e quindi nessuno di noi può, attraverso la sua propria volontà, fare qualcosa per ottenerli. L'unico mezzo per riceverli è pregare Dio, credere che Egli ce li dia ed ottenerli al fine di santificarci maggiormente alla sua presenza. Nessun dono dello Spirito deve essere usato per sfoggio personale o vanagloria, ma al solo fine di piacere a Dio. (Continua)
"Quando vi condurranno per mettervi nelle loro mani,non preoccupatevi in anticipo di ciò che direte, ma dite quello che vi sarà dato in quell'ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo" (Marco 13:11)
LO SPIRITO SANTO (I)
Lo Spirito Santo, o Spirito di Dio, rappresenta la terza persona della Trinità. Egli non è semplicemente una potenza o un'espressione figurativa dell'energia divina, ma ha una propria e distinta personalità. Lo Spirito è dotato di pensiero, di conoscenza, di parola, di volontà (Romani 8:27). Ci si può comportare con Lui come con una persona: mentirGli, tentarLo, resisterGli, rattristarLo. Lo Spirito Santo, nell'A.T. è all'opera nella creazione (Genesi 1:2). Nel N.T. la Sua prima opera consiste nel convincere l'uomo di peccato. Senza questa convinzione nessuno può sentire il bisogno di un Salvatore. Gli uomini sono in effetti perduti non perché sono peccatori, ma perché essendo peccatori, non accolgono il Salvatore. Lo Spirito abita nel cuore del credente. Il Suo desidero è di comunicargli la vita e la potenza del Signore. Tuttavia, possiamo rattristare lo Spirito, resistendoGli, abbandonandoci al peccato. Egli, comunque non ci abbandona mai, ma cessa di manifestare la Sua potenza.
"Io amo il Signore perché ha udito la mia voce e le mie suppliche. Perché ha teso l'orecchio verso di me, io lo invocherò per tutta la vita." (Salmi 116: 1,2)
INVOCAZIONE E RICONOSCENZA
Chiunque ha conosciuto Dio, è entrato come figlio nella sua fami.glia, ha fatto delle esperienze edificanti che hanno segnato la sua vita. Anche se fisicamente non vediamo il Signore possiamo affermare con tranquillità che Egli è comunque presente perché lo senti amo vivo nella nostra vita. Egli parla sussurrando, al nostro cuore e alla nostra mente, mettendo dentro di noi buoni sentimenti e incoraggiandoci ad amare continuamente. Il Signore ascolta anche tutte le nostre preghiere fatte nel segreto della nostra stanza, ascolta e risponde. Tutto questo accresce la fede nel nostro Creatore, il quale non vuole altro che la nostra completa salvezza. Siamo riconoscenti a Dio quando Egli interviene nella nostra vita. Non dimentichiamo mai i suoi benefici nemmeno quando tutto va bene e i problemi ci appaiono come ricordi lontani. Lodiamo e ringraziamo il Signore in ogni tempo!
Altro...
"Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha manda.to." (Giovanni 4:34)
IL VERO CIBO
Di fronte alle preoccupazioni esclusivamente fisiche dei discepoli, Gesù contrappone l'esigenza di avere, nella vita, una dimensione spirituale. Per Gesù la più grande ambizione che l'uomo possa avere è quella di fare la volontà di Dio. Solo facendo ciò che Dio ci dice, riacquisteremo la dignità che avevamo perduto con la disubbidienza ed il peccato. Inoltre, se seguiremo le orme di Gesù Cristo, non solo conosceremo la gioia di ubbidire, ma avremo la soddisfazione di vedere che la nostra vita ha un significato profondo, e l'onore di veder compiuto il compito che ci è stato affidato. La gente attorno a noi vedrà la differenza: persone attente e sensibili ai bisogni morali, spirituali e materiali degli altri...quasi come fossero Gesù! I tuoi amici, la tua famiglia vedono la differenza? Stai imparando ad ubbidire? Non ti scoraggiare: oggi ricomincia da capo con l'aiuto di Gesù!
"O Eterno, il mio cuore non è gonfio di superbia, e i miei occhi non sono alteri; non attendono a cose troppo grandi e troppo alte per me." (Salmo 131:1)
IL MIO PICCOLO MONDO
Le cose grandi mi fanno paura per la loro immensità, l'erba dei campi mi rende felice, un fiore che nasce ai margini di un viottolo di campagna mi fa comprendere la Tua gloria. Ogni cosa che Tu hai creato, Signore, è bella e vorrei gridarne il grande valore ai quattro venti. Sì, Signore, mantienimi umile e mansueto, affinché possa godere di quelle meraviglie che nella superbia calpesterei, perché possa continuare a dire: "Grazie Signore perché Ti nascondi ai sapienti e Ti riveli ai piccoli fanciulli e ai semplici di cuore" (Matteo 11:25). Signore, il segno della tua grazia è nei colori, nei profumi, nei sapori. Ogni cosa creata testimonia al mio cuore del tuo amore per me. Provo a pensare al luogo in cui mi porterai nel giorno in cui mi dirai:" Vieni, benedetto del Padre mio!" e desidero vederti per dirti semplicemente: "Grazie Dio".
"Ma quanto a me il mio bene è di stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio per raccontare, o Dio, tutte le opere tue." (Salmo 73:28)
DIO È IL MIO RIFUGIO (II)
Il salmista trova pace quando si mette in comunione con Dio. Il suo cuore e la sua mente si rivolgono altrove, i suoi occhi si aprono e vedono al di là delle apparenze, della finta gioia e del finto benessere e sceglie di restare con il suo Signore, l'unico che davvero può donare ricchezze inesauribili. Egli ha fatto del Signore il suo rifugio, il suo luogo sicuro pieno di pace e tranquillità! Prendiamo esempio dal salmista: andiamo al Signore. Raccontiamogli le nostre paure e le nostre perplessità. Il Signore ci è vicino e ci parla. Come? Innanzitutto facendo scendere nel cuore un gran senso di pace e serenità. Le ansietà cedono il posto alla tranquillità e si riacquista la giusta dimensione delle cose vedendo la realtà quale essa è. Tutti i potenti subiranno il castigo per la loro ingiustizia e Dio risolleverà il misero dalla sua condizione. Egli sarà il suo rifugio, la sua parte di eredità, in eterno! Nessuno potrà rubare o danneggiare questo perché il Signore stesso sarà il suo difensore! E allora qual è la conclusione del salmista? L'unico bene su questa terra è di stare vicino a Dio, perché solo Lui non cambia, solo Lui può aiutare e solo con Lui si è al sicuro. Sia questo anche il mio e il tuo bene!
"La mia carne e il mio cuore possono venir meno, maDio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità,in eterno..." (Salmo 73:26)
DIO È IL MIO RIFUGIO (I)
L'autore di questo bellissimo salmo riflette sulle vicende umane. E' un salmo attuale perché descrive perfettamente la società in cui viviamo, non dissimile da quella passata, piena di ingiustizie e crudeltà. Egli parla di uomini che non temono Dio e che si arricchisco.no a motivo delle ingiustizie commesse. Il salmista arriva perfino ad invidiare i prepotenti ed è attratto dalla prosperità dei malvagi che non tribolano come gli altri. Vede la loro superbia e la loro arroganza a cui nessuno si oppone perché potenti, anzi, forse per questo, ammirati e rispettati. Anche Dio sembra indifferente, ed il salmista si chiede: "Perché Dio non interviene? Perché permette che i miseri subiscano ingiustamente?" E allora inizia a pensare che ogni azione giusta, ogni atto d'amore e di onestà diventano inutili e forse sarebbe meglio mettersi dalla parte dei potenti. Tutto ciò non è forse quello che capita di pensare anche a noi quando tutto va male e le ingiustizie imperversano? Il nostro cuore e la nostra mente non ragionano anch'essi come il salmista? Quest'ultimo, però, alla fine del suo sfogo, riacquista la saggezza e compie un atto importantissimo: entra nel santuario! Esso non è un luogo fisico, ma il momento in cui incontri il tuo Dio, Lo ascolti nella Sua parola e Gli parli in preghiera. (continua)