Iddio che ab antico è il tuo rifugio; e sotto a te stanno le braccia eterne. (Deutoronomio 33:27)
DIO TENDE LE BRACCIA
Oggi il Padre Celeste ti tende le braccia e ti chiama al Suo servizio, perché vuole salvare l'anima tua, vuole farti felice. Lo so che il tuo orgoglio si ribella all'idea di abbassarti a Dio, per riconoscere la Sua Maestà infinita, e la tua incapacità ad inseguire la salvezza con le tue proprie forze; ma questo passo ti aprirà davanti una nuova vita di pace e di vittoria che ripagherà ogni lacrima ed ogni pena. Vieni oggi al Signore. Quest'invito non è motivato da scopi umani, ma dal sincero desiderio di vedere la tua anima salvata. Non vogliamo oro o argento da te, non vogliamo nemmeno sapere il tuo nome e non vogliamo essere ringraziati per questo lavoro che svolgiamo alla gloria di Dio, ma ti preghiamo ardentemente di rispondere alla voce di Dio che parla al tuo cuore, che ti chiama, che vuole salvarti, perché Gesù sulla croce ha pagato con la Sua giovane vita, per la salvezza dell'anima tua.
"Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell'alba". (Gen. 32:24)
ARRENDERSI (II)
Quando Giacobbe avverte di essere di fronte a un essere divino gli domanda il nome. Qui vediamo come Giacobbe ottiene la sua benedizione, l'uomo misterioso non dice il suo nome, ma risponde: "Perché chiedi il mio nome?" quasi volesse dire: "Non sono io che devo arrendermi a te, ma sei tu che devi arrenderti a me". Giacobbe ha vinto per.ché si è arreso davanti a Dio. Il vinto diventa vincitore! Giacobbe disse: <
"Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell'alba". (Gen. 32:24)
ARRENDERSI (I)
La Bibbia narra: Giacobbe rimase solo e uno sconosciuto lottò con lui fino allo spuntare dell'alba. Davanti ad Esaù Giacobbe non ha nulla di un avversario. Angosciato e timoroso davanti a ciò che potrebbe significare la fine della sua famiglia, egli si ritira da solo. E' là che Dio lo raggiunge. Quando costui vide che non poteva vincere Giacobbe nella lotta, lo colpì all'articolazione del femore, che si slogò e disse: "Lasciami andare perché già spunta l'alba" Giacobbe rispose: "Non ti lascerò andare se prima non mi avrai benedetto" La lotta notturna di Giacobbe con l'angelo può essere letta come una metafora.La metafora della lotta esprime molto bene la tensione che sta al fondo di ogni rapporto dell'uomo con il divino: una tensione che non va elusa o negata, ma accolta e vissuta, qui possiamo vedere l'insistenza nell'andare a Dio e chiedere.La lotta di Giacobbe si protrae a lungo "fino al sorgere dell'aurora", e l'esito rimane incerto fino alla fine, quando il misterioso personaggio tocca l'anca di Giacobbe che resta slogata.Quello chiese: "Come ti chiami?" "Giacobbe" egli rispose. L'altro disse: "Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, perché tu hai lottato contro Dio e contro gli uomini e hai vinto". Stupefacente è questa lotta con Dio, dove il vinto diventa vincitore! Giacobbe gli domandò: "Dimmi, ti prego, qual è il tuo nome?" L'altro gli rispose: "Perché chiedi il mio nome?" e diede la sua benedizione a Giacobbe.
Dio ha vivificato anche voi, che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati. (Efesini 2:1)
AMORE INCONDIZIONATO (II)
L'amore era basato sulla risposta a una bella azione o a un comporta.mento costante e impeccabile. Infatti, non permetteva a nessuno di vederla nei momenti in cui non era "in forma". Si teneva a distanza dai suoi amici perché pensava che se l'avessero conosciuta a fondo, non l'avrebbero più cercata. "Anabel, il tuo amore per David non è cambiato solo perché osservandolo noti il suo handicap. Anabel, tu non rigetti tuo figlio solo perché tutti i sogni che avevi per lui sono andati distrutti. Anabel, tu non rigetti tuo figlio soltanto perché non riesce a fare le cose alla perfezione. Tu lo ami perché è tuo e questo ti basta. Tuo figlio non rigetta il tuo amore ma tu stai rigettando il mio, solo perché non lo com.prendi appieno. Io non ti amo perché sei limpida o attraente o perché fai le cose bene o alla perfezione, Io ti amo perché mi appartieni. Tu sei mia". Padre celeste, grazie perché mi ami incondizionatamente. Tu mi ami sia quando faccio le cose alla perfezione, sia quando sbaglio.
Dio ha vivificato anche voi, che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati. (Efesini 2:1)
AMORE INCONDIZIONATO (I)
Anabel Gillham era una donna che amava Dio, ma accettava con difficoltà il fatto che Dio amasse lei. Aveva letto in vari passaggi della Bibbia dell'amore incondizionato di Dio, ma aveva ancora dubbi sul fatto che Dio l'amasse così com'era. Dio usò una persona davvero speciale per farle comprendere la verità, il suo secondogenito David che nacque con un marcato ritardo mentale. "Non avevo mai dubitato del fatto che Gesù amasse profondamente quel bambino. Poco importava se non stava seduto in chiesa come gli altri bambini o che non sarebbe mai stato in grado di pregare come gli altri bambini. Era irrilevante il fatto che non potesse citare un solo verso della Bibbia e che non avrebbe frequentato le scuole superiori. Io sapevo che Gesù amava David". Per molto tempo Anabel aveva creduto che per essere accettata da una persona, per essere amata, doveva fare qualcosa.
Il nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù... ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle buone opere. (Tito 2:13-14)
UN CRISTIANESIMO ADEGUATO AI TEMPI
Alcuni pensano che il cristianesimo è destinato a rendere gradevole la vita in questo mondo. E' incontestabile che la religione cristiana ha enormemente contribuito alla moralità ed ai progressi sociali. Ne troviamo un esempio nell'epistola di Tito. In essa vengono evidenziati le foglie che danzano al vento, le onde che brillano al sole. Leggi il salmo 100: "Servite l'Eterno con gioia, venite davanti a Lui con grida di allegrezza". Il salmo 149 è pieno d'esultanza: "Lodate il suo nome con danze, poiché l'Eterno prende piacere nel suo popolo!" E ancora è scritto: "Mandate grida di gioia anche sul vostro letto, quando siete ammalati o a riposo". Una donna, malata di crisi cardiache, prese alla lettera, quest'esortazione. Condannata all'immobilità e a tre mesi di riposo forzato, non smise di cantare con forza al Signore inni di lode. Erano trascorse appena tre settimane che il suo medico le permise di alzarsi: "Tutto è di nuovo in ordine" le aveva detto stupefatto. Non sapeva se accreditare la guarigione al miracolo della medicina o al carattere gioioso e sereno della donna.
Poi aggiunse: "Io sono l'Iddio di tuo padre, l'Iddio d'Abrahamo, l'Iddio d'Isacco e l'Iddio di Giacobbe", e Mosè si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Iddio. (Esodo 3:6)
PAURA DI DIO
Mosè ebbe paura... ecco perché si nascose la faccia nella presenza di Dio. Si, quando abbiamo paura di Dio ci nascondiamo, non riusciamo né a pensare né a sostenere il Suo sguardo, anzi, vorremmo cancellare totalmente il pensiero di Dio dalla nostra mente. Questo avvenne anche per Adamo nel giardino dell'Eden, dopo la sua disubbidienza: "Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto" (Genesi 3:10). I due testi citati, anche se di diversa natura, si accordano sulla parola "Paura". Il primo descrive l'apparizione di Dio a Mosè Che, pur non avendo peccato, ebbe timore della presenza di Dio; per Il secondo la paura è a causa del peccato di disubbidienza. In un modo e nell'altro, la presenza dell'Eterno è sempre tremenda... Noi, però, possiamo farci animo in quanto Gesù ci fa conoscere Dio come un "Padre d'amore", al quale possiamo accedere tra.mite il sacrificio espiatorio e l'intercessione di Cristo. Non dimentichiamo le parole di Cristo sulla croce: "È compiuto!" (Giovanni 19:30), Gesù ha pagato il prezzo di riscatto del peccatore e squarciato la cortina che ci separava da Dio.
Ora avvenne, in uno di quei giorni, ch'egli entrò in una barca coi suoi discepoli, e disse loro: passiamo all'altra riva del lago. (Luca 8:22)
PASSIAMO ALL'ALTRA RIVA
L'ordine di Gesù: passiamo all'altra riva, viene subito messo ad effetto. Gesù stesso è il primo a salire nella barca, i discepoli lo seguono senza far parola. Questa storia del vangelo di Luca, si presenta come una bella figura sotto vari aspetti: un viaggio intrapreso con Gesù a bordo, non aver timore perché con noi c'è Gesù ed infine l'immagine del passaggio da questa vita all'eternità. Si dice spesso: la vita è solo un passaggio! Quanto è meraviglioso sapere che uno dei più grandi amici, tra l'altro potente ed esperto viaggia con noi (Matteo 28:20). Esercitando la nostra fede di cristiani siamo al sicuro in un mare in tempesta quale è questo mondo che ci circonda: Gesù rimproverò i discepoli: "Dov'è la vostra fede?" (verso 25). Anche su un letto d'infermità noi possiamo, intravedendo la Morte, dire come Davide: "Io non temo male alcuno perché Tu sei con me!" (Salmo 23:4). Gesù Cristo, con il suo sacrificio sulla croce, ha espiato i peccati di tutti coloro che credono in Lui. Ha acquistato per loro vita eterna e la Sua resurrezione conferma che la morte è vinta per sempre.
Beati piuttosto quelli che odono la Parola di Dio e l'osservano! (Luca 11:28)
PAROLE FUGALI E GONFIE
Oggi in un mondo di parole fugali, di parole gonfie ma senza sostanza, di promesse mai mantenute, di grida, di ingiustizia, cioè di tante parole... parole che gli uomini proferiscono, ma che dopo migliaia di anni di civiltà non hanno cambiato né il carattere dell'uomo né la società. Ascoltiamo la Parola di Dio, l'unica degna di essere ascoltata che può cambiare il cuore dell'uomo, dare delle certezze, rive.lare la verità e attraverso Cristo, la Parola di Dio, dare la vita eterna. Come puoi ascoltare la Parola di Dio? Inizia a leggere la Bibbia con un cuore aperto, è la lettera personale di Dio indirizzata a te, ti presenta Gesù Cristo il tuo Salvatore. Questo libro Sacro (la Bibbia), attraverso i secoli è stato molto combattuto, contrastato, proibito e a volte hanno cercato di distruggerlo, ma Dio ha vegliato perché fosse custodito attraverso i millenni. Esso parla all'uomo per la sua felicità e per la sua salvezza eterna. (Romani 1:16).
" La Parola di Dio rimane in eterno" (I Pietro 1:25)
UNA PAROLA STABILE
La Bibbia dichiara che Dio creò ogni cosa tramite la Sua Parola. (I Giovanni 1:1-3). Tutto il mondo materiale e visibile è stato creato ed è sostenuto dalla parola di Dio. Dio ha comandato, ha dato degli ordini e tutto procede secondo la Sua volontà, propositi e piani. Se tutto è stato creato tramite la Parola di Dio e tutto quello che è stato creato sembra che rimanga stabile negli anni, nei secoli e nei millenni, e se le cose create restano stabili e durano nel tempo, possiamo immaginare quanto più sia stabile quella parola attraverso la quale tutto è stato creato. La Bibbia dichiara con chiarezza che la Parola di Dio è Gesù Cristo il Suo figliolo. Certo, non sempre è facile seguire le vie di Dio, che non sono sempre semplici e piane, e a volte esigono rinunce anche dolorose; spesso il Signore esige da noi scelte e atteggiamenti che non ci vengono per niente naturali. Ma quando ubbidiamo, dopo ci rendiamo conto che ne è valsa la pena, e quando disubbidiamo, la trasgressione porta con sé amarezza e rimpianto. Impariamo a conservare nel cuore la Parola di Dio, leggendola, meditando su di essa, e ubbidendo.
Altro...
Egli che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa. (Atti 17:25) L'anima mia s'acquieta in Dio solo, da Lui viene lamia salvezza. (Salmo 62:1)
PALOMBARI
Abbiamo certamente visto, anche se in televisione, palombari legati solo ad un cavo per immergersi e scendere sott'acqua 30-40-60 metri per recuperare relitti, effettuare ricerche e scandagliare l'abis. so. La loro vita dipende da quel cavo e da quelli che in superficie gli pompano l'ossigeno necessario. Se il tubo si rompe, se l'aria cessa di arrivare per loro è la fine. Se Gesù potesse... su questo ne trarrebbe una parabola: affermerebbe che tutti gli uomini sono come quei palombari. Il loro benessere e la vita dipendono da Dio che dall'alto gli fornisce il necessario per esistere. Così privati dell'ossigeno i palombari sarebbero cadaveri, allo stesso modo rifiutando di credere, gli uomini sono dei morti viventi. "...E l'Eterno Iddio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l'uomo divenne un'anima Vivente" (Genesi 2:7). La tua anima continua a ricevere l'ossigeno dall'alto?
"...ma si mette il vino nuovo in otri nuovi e l'uno e gli altri si conserveranno..." (Matteo 9:14-17)
OTRI NUOVI
Ho cercato di capire a fondo questa parabola di Gesù ed ora non è più un mistero, ma una verità semplice e fondamentale per la vita cristiana. L'esempio portato da Gesù mirava a far capire agli astanti, religiosi o meno, di non mescolare il vecchio con il nuovo, che Gesù annunziava e trasmetteva ai suoi discepoli. Quel che vedo è che Egli non voleva incoraggiare assolutamente la vecchia religiosità con la nuova dottrina insegnata da Gesù. I discepoli di Gesù non potevano ritornare o mescolare il presente col passato. Erano stati rinnovati? Dovevano essere ripieni di "vino nuovo". Dio non potrà mai mettere il Suo "Santo Spirito" in uomini non aperti alla sua volontà; d'altronde non Lo potrebbero sopportare. Dio non metterà "vino nuovo" in otri vecchi a meno che siano tra.sformati da Lui con la sua grazia, altrimenti tutto sarebbe perduto. Voglio incoraggiare ciascun di voi ad essere "nuovi otri", cuori rinnovati, affinché Egli possa versare una pienezza di "Nuovo Vino" in voi perché la grazia di Dio sia preservata e possa usarsi di Voi affinché anche altri ne possano beneficiare.
Ecco, io sto alla porta e picchio: se qualcuno ascoltala mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. (Apocalisse 3:20)
L'OSPITE GRADITO
Se uno ode la mia voce... La chiesa di Laodicea (Asia) aveva escluso il Signor Gesù Cristo dalla propria congregazione, dalle proprie riunioni di Culto. Senz'altro il nome di Gesù era menzionato e supplicato, ma nondimeno il Signore della chiesa era fuori..., fuori, dalla parte esterna e non dentro..., quindi la porta era chiusa completa. mente ad ogni suggerimento e ammonimento. Il concetto è, che si può essere religiosi nella forma e per tradizione, ma nella realtà chi guida la nostra vita non è lo Spirito Santo (Galati 5:16.18), ma la nostra mente; conducendoci con un sentimento di priorità nelle cose umane, terrene e materiali e non in quelle Spirituali. L'invito di Gesù, però è esteso ad ogni individuo. Egli parla dal di fuori della porta, è una richiesta per avere comunione con ogni individuo il quale si pentirà di averlo lasciato fuori dalla propria vita e con l'accettarLo, potrà godere la vera gioia che dà Cristo Gesù.
Ora a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; mentre a chi non opera ma crede in Colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia (Romani 4:4-5)
DIO GIUSTIFICA IL PECCATORE PER LA SOLA GRAZIA
Il principio comune della maggior parte dei religiosi consiste nel compiere opere, cerimonie e sacrifici, che mirano a placare l'essere supremo e soddisfare la sua giustizia, ma anche i pagani usano tale pratica offrendo doni ai loro idoli per renderseli favorevoli. La Bibbia afferma che siamo salvati per la sola grazia di Dio in Cristo che ha sacrificato la Sua vita per noi. Questo per qualcuno può essere umiliante, ma questo è il piano di Dio; non possiamo fare nulla per essere salvati, perché il nostro meglio non sarà mai abbastanza da cancellare il male che ci separa da Dio. Ma se riusciamo ad accettare questo, allora avremo in cambio pace e certezza. Se dobbiamo fare da noi, non siamo mai certi di avere fatto abbastanza, ma se non dipende dalle nostre opere, ma si tratta di avere fiducia in quello che Dio ha fatto, allora abbiamo pace e sicurezza (Giovanni 14:27).