"Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come quelli che non hanno speranza". (I Tessalonicesi 4:13)
LA MORTE E LA VITA (I)
Il pensiero della morte apre uno spiraglio alla tristezza e al turba.mento, un senso di ansietà e di paura assale il cuore, ma la voce dell'anima è pronta a ricordarci le promesse di Dio. Non c'è posto per la tristezza. Naturalmente, è umano chiedersi come sarà, cosa si proverà, come realmente affronteremo il passaggio da questo mondo all'altro. Ricordiamo che Gesù stesso, prima della morte della croce fu assalito dalla paura. Chiese ai suoi amici di pregare per Lui, ma questi furono vinti dal sonno, dovette quindi rivolgersi al Padre Celeste, Colui che non dorme e non sonnecchia. Gesù pregò molto, chiese, se possibile, di allontanare da Lui quel momento, ma la risposta che ricevette fu chiara: doveva dare la Sua vita per me e per te. Rimettendosi alla volontà del Padre accettò la morte, la morte della croce. Durante i momenti che lo separavano dal Calvario, Dio gli donò calma e pace al cuore preparandoLo alle tragiche ore successive. Gli eventi non mutaro.no, ma mutò la forza con cui Gesù affrontò quello che noi tutti sappiamo. Per fede crediamo che questo soccorso sarà anche per noi e che tutte le nostre paure svaniranno al dolce suono della Sua voce, alla delicatezza del tocco delle Sue braccia che ci stringeran.no. (Continua)
"E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per esser un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti." (Colossesi 3:15)
LA RICONOSCENZA
Il ricordo dell'intervento di Dio e la giusta riconoscenza rischiara la mente dalla nebbia dell'insoddisfazione. Mi capita d'essere scontento per molte ragioni. A volte perché le cose non vanno nella direzione che vorrei, allora comincio a riflettere parlando a me stesso: "Guardati attorno, e considera tutto ciò che fai, ciò che hai vissuto, tutto ciò che ti appartiene in Cristo e ciò che ti aspetta in futuro e ringrazia Dio!". Pian piano, la nebbia dei miei pensieri negativi si dissipa e ritrovo la gioia! Essere riconoscenti, significa discernere la realtà; significa aprire gli occhi su ciò che si possiede. La riconoscenza ci fa scoprire ed apprezzare le cose alle quali ci si è abituati, tanto da non stimarle. E' il vaccino che c'immunizza contro il desiderio di avere sempre di più e di paragonarsi agli altri. Chiediamo a Dio la riconoscenza; che Egli ci liberi dall'abitudine di ricevere; che apra i nostri occhi su tutto ciò che possediamo. Abbiamo tante ragioni per essere riconoscenti a Dio per le Sue bontà e per le Sue grazie! Siamo riconoscenti? La lode e la preghiera di riconoscenza, non dovrebbero essere uno sforzo che si esprime quasi esclusivamente per mezzo d'inni cantati in un culto ufficiale, ma dovrebbero sgorgare spontaneamente dal nostro cuore!
"Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo." (I Tessalonicesi 5:9)
OTTENERE SALVEZZA
La salvezza, la vita eterna, sono concetti di cui spessissimo abbia.mo sentito parlare. Sappiamo fin dai tempi della fanciullezza che Gesù Cristo è morto per noi sulla croce, che ha sacrificato la Sua vita per donarcene una eterna e permetterci di entrare a far parte del Suo Regno. Il versetto di oggi evidenzia che l'ira di Dio è contrapposta alla salvezza eterna. Infatti, chi non è salvato è semplicemente perché non ha voluto accettare il sacrificio divino, non ha desiderato essere chiamato figlio di Dio. Per costui non può che esserci l'ira divi.na. Gesù ha donato a tutti la sua vita, affinché imparassimo ad aver fede e passassimo dalla morte alla vita. Il vestito del credente dovrebbe essere rappresentato dalle tre virtù cristiane: fede, speranza e amore. La fede che permette di credere incondizionatamente in Gesù, la speranza di ereditare i beni celesti, l'amore da mostrare e dispensare senza nulla trattenere. Il Signore, però, continua ancora oggi a chiamare anime al ravvedimento e non è ancora troppo tardi per arrendersi alla maestà di Dio. Se non hai ancora ceduto, oggi potrebbe essere il giorno giusto, Dio ti sta aspettando!
"Così l'Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico?" (Esodo 33:11)
UN VERO AMICO
In alcuni momenti della vita abbiamo bisogno di sfogarci, di parlare e aprirci con qualcuno, ma guardandoci intorno vediamo che non ci si può fidare fino in fondo di nessuno. Il timore di essere derisi, di non essere capiti ed il tutto rimane dentro di noi. Questo può causare dei sentimenti di ansia, di disagio e incomprensione. Aumenta la voglia di rinchiudersi in se stessi. E' proprio in quei momenti che possiamo cercare Gesù, l'Unico che ci ascolta senza giudicarci. Possiamo esporGli in semplicità i nostri problemi. Egli ci ascolta con amore e sostiene il peso delle nostre preoccupazioni, dei nostri problemi, dei nostri affanni, dei nostri malesseri. Andiamo a Colui che con amore ci dice: "?Venite, quindi e discutiamo insieme, anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come neve.." (Isaia 1:18). Anche tu, caro amico, che ti senti provato, vai a Gesù e ti sentirai più leggero, ma soprattutto sicuro del Suo amore e gusterai la vera pace che solo Lui può donarti.
"L'opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre." (Isaia 32:17)
GIUSTIZIA E PACE (III)
Ogni credente, giustificato per fede, ha pace con Dio. La pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, può, da quel momento, custodire, in Gesù Cristo, il suo cuore ed i suoi pensieri (Filippesi 4:7). Egli conoscerà la gioia e la felicità, si coricherà e si addormenterà in pace. Questa pace non è il prodotto artificiale e passeggero di uno sforzo umano, ma è frutto dello Spirito dato da Dio stesso. Il Figlio di Dio deve ora vivere in pace, però, alcuni uomini Lo odieranno e Lo perseguiteranno, non crederanno in Lui ed allora si compirà quanto è scritto di Cristo, poiché Egli non è venuto solo "a mettere pace, ma spada" (Matteo 10:34). E sarà così per tutto il tempo in cui gli uomini e le nazioni si lasceranno sedurre da colui che è omicida e bugiardo fin dal principio. Ma la gloriosa certezza del ritorno del Signore ci assicura che ben presto la pace regnerà su tutta la terra. Essa sarà una caratteristica del Regno del Principe della pace, cioè Gesù. E' scritto "Beati quelli che si adoperano per la pace." (Matteo 5:9). Ricerchiamo la pace che proviene da Dio ed annunciamola agli altri. Adoperiamoci con tutto il nostro cuore a tale ricerca e riposeremo tranquilli e in sicurezza!
"La bontà e la verità si sono incrociate, la giustizia e la pace si sono baciate." (Salmi 85:10)
GIUSTIZIA E PACE (II)
Dio è un Dio di pace, tuttavia nel mondo divampa la guerra: fra Satana e Dio, fra le razze, i popoli, gli individui e perfino nel cuore di ciascuno. L'universo vive una battaglia con tutto ciò che ne con.segue: insicurezza, strazio e insoddisfazione. In realtà gli uomini soffrono per questo loro stato e desiderano ardentemente godere la pace, malgrado la loro disobbedienza. Ciò che rende patetici gli sforzi disperati delle nazioni per allontanare lo spettro della guerra e della distruzione atomica è la mancanza di un vero sentimento di pentimento e di ravvedimento. È fin troppo certo che quaggiù ci sarà un terribile regolamento di conti, e un giorno "la pace sarà tolta dalla terra" (Apocalisse 6:4) e l'ultima guerra sarà la più micidiale di tutte (vv. 8,15-21). Chi ci salverà allora da questo incubo per ristabilire la pace? Solo Gesù perché Egli è la nostra pace. Egli si è gettato nella mischia accettando di essere colpito dalla spada della giustizia divina che ci condannava. Dio era in Cristo, riconciliando il mondo con Lui; Egli ha stabilito la pace e proclamato l'amnistia; cambia il ribelle che si pente, in una nuova creatura di pace. (Continua)
"E' vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa." (Ebrei 12:11)
GIUSTIZIA E PACE (I)
La giustizia e la pace sono due sostantivi che ricorrono spesso in tutta la Bibbia, essi qualificano degli atteggiamenti che il cristiano dovrebbe tenere, sono il frutto della correzione divina, come ci ricorda il versetto di oggi, ma sono anche identificativi di Dio. Egli è un Dio di giustizia e di pace. La Sua giustizia, lo sappiamo, non corrisponde alla nostra. Egli, però, com'è scritto, non lascerà impunito il colpevole. Questo vuol evidenziare che la misericordia divina non influisce sulla Sua giustizia. Essere misericordioso, pietoso verso i peccatori non vuol dire esentarli dalla punizione. La Sua misericordia si è mostrata mandando Gesù a morire al mio e al tuo posto, appagando così le richieste della giustizia; continua concedendo a tutti gratuitamente la salvezza attraverso la fede. Ancora oggi, siamo nel tempo della dispensazione della grazia e non è tardi per accettare questa verità nel cuore. Non rimandare, poiché non conosciamo il futuro, non sappiamo se il domani sarà ancora nostro e soprattutto non sappiamo fino a quando la pazienza di Dio durerà. Egli potrebbe tornare ora, e allora quale sarebbe la tua posizione? La Sua giustizia non avrà riguardi personali. Egli non usa una bilancia falsata o un metro irregolare. Perché temporeggiare? (Continua)
"Presero anche Lot, figliuolo del fratello di Abramo,con la sua roba e se ne andarono. Lot abitava in Sodoma". (Genesi 14:12)
LA SCELTA DI LOT (II)
Abramo si era lasciato guidare dal Signore, ed aveva avuto molto più di quello che apparentemente aveva perso. Lot, che si era lasciato guidare dai suoi occhi, ebbe molto meno di quello che essi gli avevano prospettato. Ci fu guerra tra i popoli vicini e il re di Sodoma fu sconfitto, Lot e tutto ciò che era con lui divenne bottino di guerra. Quando Abramo seppe questo, pur non essendo un condottiero di soldati, armò quelli che erano con lui e tese un'imboscata nella notte ai vincitori. Con la guida del Signore riuscì a vincerli e a liberare Lot e il resto del popolo. E sappiamo bene che non finì qui, perché Lot si ristabilì a Sodoma. Di lì a poco, gli abitanti e le città di quella splendida pianura furono distrutte a causa della loro vita immorale e peccaminosa. Anche questa volta, Lot dovette abbandonare quel luogo per ripararsi altrove. La scelta di Lot, apparentemente la migliore, si era rivelata negativa. Abramo che non si era lasciato guidare dall'apparenza, scelse un territorio scomodo, dove però poté servire il suo Dio. Cosa desiderano i tuoi occhi? Quello che ti sembra migliore o ti lasci guidare da Dio, Colui che vede oltre? La scelta è solo tua, ma prego affinché tu riconosca la benignità del Signore e ti lasci guidare!
"E Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura delGiordano. Prima che l'Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata... come il paese dell'Egitto. E Lot si scelse tutta la pianura delGiordano". (Genesi 13:10,11)
LA SCELTA DI LOT (I)
Lot era il nipote di Abramo, figlio di un suo fratello. Egli era rimasto orfano e perciò Abramo lo prese con sé. Partirono insieme dal loro paese natìo per essere condotti dove il Signore li aveva destinati. Durante il viaggio, però, tra i pastori di Lot e quelli di Abramo nacque una disputa e, considerando che la cosa poteva degenerare, Abramo suggerisce a Lot che era giunto il momento di dividersi. Abramo era un uomo di pace e preferiva allontanarsi da probabili contese anziché lasciare che sfociassero in qualcosa di peggiore. Lascia a Lot per primo la scelta. Egli ha davanti a sé diversi territori, tutti i punti cardinali possono diventare sua dimora. Lot, analizza un po? la situazione e poi sceglie quello che secondo lui è il posto migliore: la pianura del Giordano. Essa si presenta pianeggiante e ben irrigata, ci sono Sodoma e Gomorra, due grandi città in cui probabilmente si vive bene, attraverso tutte le comodità che esse possono offrire. Lot si era lasciato ingannare dai suoi occhi. Dopo che questi fu partito l'Eterno parlò ad Abramo dicendogli: "Alza ora gli occhi tuoi e mira, dal luogo dove sei, a settentrione, a mezzogiorno, a oriente, a occidente. Tutto il paese che vedi lo darò a te e alla tua progenie, in perpetuo". (Continua)
"Hanno affilato la loro lingua come spada e hanno scagliato come frecce parole amare". (Salmo 64:3)
UN PICCOLO MEMBRO: LA LINGUA
In questo salmo si parla della "lingua che ferisce" e delle "parole come frecce". Il salmista è molto efficace nel descrivere i danni che può provoca.re un piccolo membro del nostro corpo: la lingua. Esso insegna che la parola può penetrare e tagliare come una spada aguzza, può ferire anche da lontano come una freccia, può colpire anche se l'arciere è nascosto. La lingua può far molto male, può offende.re ed essere aggressiva più della violenza fisica. Purtroppo, sappiamo bene che la nostra lingua, talvolta, ha agito allo stesso modo, come descritto sopra. Una critica di troppo, un commento superfluo, un momento di rabbia e la lingua si scatena. Non siamo precipitosi nel parlare, ma valutiamo attentamente il nostro dire, poiché: "Con la moltitudine delle parole vengono i ragionamenti insensati" (Ecclesiaste 5:3), ma diciamo insieme al salmista: "O Eterno, poni una guardia dinanzi alla mia bocca, guarda l'uscio delle mie labbra" (Salmo 141:3). Preghiamo il Signore affinché la nostra lingua proferisca benedizioni, consolazioni, incoraggiamenti e allontani da noi l'offesa, la calunnia, la critica, la disputa e i mormorii!
Altro...
"I sacrifici di Dio sono lo spirito rotto; o Dio, tu non sprezzi il cuore rotto e contrito". (Salmi 51:17)
UN CUORE CONTRITO
Il termine sacrificio viene mentalmente associato a sofferenza, privazione. Biblicamente, il sacrificio descriveva l'immolazione di ani.mali: tori, buoi, giovenche, pecore, montoni, capre... Dovevano essere animali senza difetto, di almeno otto giorni. Tutti questi sacrifici servivano per l'espiazione dei peccati, il cui sangue veniva sparso intorno all'altare. L'animale si bruciava interamente. Il sacrificio esprimeva la consacrazione totale della vittima, immagine di Cristo interamente offerto a Dio, e del credente pronto egli stesso a seguirLo in quest'atto di assoluto abbandono. Nel tempo, essi erano diventati semplicemente un rituale, senza più nessuna efficacia, tanto che Dio stesso pone loro fine. L'ultimo sacrificio è stato compiuto da Gesù sulla croce; ed è stato perfetto per la salvezza di chiunque ha fede nel Suo nome! I sacrifici che oggi il Signore ci chiede hanno tutt'altra natura: l'ubbidienza (I Samuele 15:22), la pietà e la conoscenza di Dio, un cuore rotto, umile, contrito. Pensi sia più semplice che immolare animali sull'altare? Sbagli! L'ubbidienza, la pietà e l'amore sono sentimenti difficili da applicare senza un cuore puro ed umile. Questo è il vero "sacrificio"!
"La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero." (Salmo 119:105)
UNA LUCE LUNGO IL CAMMINO
La lampada e la luce hanno in comune una cosa: illuminano, e in questo versetto sono usate in maniera distinta, ma complementare. La lampada illumina il passo e quindi reca sicurezza attimo per attimo, ma la luce va oltre: illumina il sentiero! Non si può camminare senza sapere dove ci conduce il sentiero. Forse i tuoi passi sembrano sicuri, ma hai la lampada che ti mostra gli ostacoli nei quali tu possa inciampare? Forse la tua via sembra sicura, ma dove ti sta conducendo? Non camminare al buio, ma impara a dirigere i tuoi passi verso un sentiero sicuro: Gesù è la luce. Solo con Lui avrai davvero sicurezza e pace sul tuo sentiero. "I giovani si affaticano e si stancano, i più forti vacillano e cadono, ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alza.no al volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano" (Isaia 40:30,31). Ascoltiamo la Parola del Signore, lasciamoci guidare da essa e cammineremo lungo un sentiero sicuro che ci condurrà verso la vita eterna!
"Perché tu sei prezioso agli occhi miei, sei pregiato ed Io t'amo ? I miei testimoni siete voi, dice ilSIGNORE..." (Isaia 43:4,10)
PREZIOSI PER DIO
A volte ti senti inutile, sei inattivo, convinto che tutti possano fare qualcosa e tu no! Sappi che questo non è il pensiero di Dio nei tuoi confronti. Egli ti ama e ti apprezza per quello che sei, pregi e difetti compresi. Dio sa tutto della tua vita, della tua fede, della forza, dei tuoi pensieri. Il Signore prima di ogni altra cosa pesa il tuo cuore e l'amore che hai per Lui. Qualcuno ti scarterà o magari ti dirà che non sei adatto per qualche attività o compito; sarà dura da accettare, ma tu resta fedele e confida in Colui che ti chiama: Gesù. Nella Chiesa di Dio, nel Suo popolo, c'è posto anche per te. L'opera Sua è immensa. Egli si userà di te: parlerai con il sale della sapienza, sarai come un ruscello d'acqua che disseta o come una scintilla d'amore per infiammare i cuori! Ti senti ancora inutile? Rimani fermo in Cristo! Dio ti userà per la Sua gloria e la tua gioia sarà traboccante di pace e di serenità.
"Beato colui la cui trasgressione è rimessa e il cui peccato è coperto." (Salmi 32:1)
L'ESPIAZIONE
Espiare significa in primo luogo coprire, successivamente a tale termine venne associato il significato di togliere, cancellare. Un peccato espiato è un peccato cancellato, sottratto alla vista di Dio, coperto. L'espiazione si opera per mezzo della croce del Calvario, cioè il sacrificio di Gesù Cristo, vittima innocente che riconciliava il Dio Santo e l'uomo peccatore. La morte del Cristo è un'espiazione, perché essa copre il peccato degli uomini ed offre a Dio la possibilità di perdonare, poiché così viene soddisfatta la sua giustizia. Espiare sarebbe per il colpevole sopportare la pena meritata. Ma per l'innocente, Gesù, significa patire la pena meritata da altri. L'opera di Cristo alla croce è compiuta al posto dell'opera impossibile di espiazione degli uomini peccatori, in loro favore. Il Figliuol dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti. Iddio perdona tutti quelli che credono nel valore espia.torio del sangue versato sul Calvario (Romani 3:23-26). Crediamo con fede anche noi. Accostiamoci al gran sacrificio e il Signore non mancherà di benedirci!