"Servite il Signore con timore, e gioite con tremore." (Salmo 2:11)
SERVIRE DIO CON TIMORE
Il timore di Dio non è paura di Dio, ma il profondo sentimento di rispetto nutrito nei Suoi confronti. Chi conosce il Signore ha nel cuore il forte desiderio di piacerGli in ogni cosa e onorarLo in ogni aspetto della vita. La vita dei credenti è caratterizzata dal sevizio che rendono a Dio quale espressione d'amore e di riconoscenza per quello che Egli ha fatto nella loro vita. Il servizio dei credenti non è il frutto delle loro vedute personali o l'imposizione di qualcuno, ma l'ubbidienza alla volontà di Dio espressa nella Sua Parola. Ogni servizio reso dai credenti è accompagnato dal sentimento di amore e rispetto profondi per il Signore. Il timore di Dio nel servizio che Gli viene reso è una via insostituibile che deve essere percorsa da tutti coloro che Lo servono. Non importa se il tuo servizio comporta delle grosse responsabilità o è un servizio semplice svolto dietro le quinte, il fatto che tu stia servendo il Signore ti responsabilizza a farlo con timore.
"Il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre più." (Giobbe 17:9)
PROGRESSO
Le avversità e le difficoltà incontrate nel cammino della vita possono fermare la corsa anche dei più forti. Sono molti coloro che si fermano a causa dei venti contrari che soffiano senza risparmiare nessuno. Lo scoraggiamento causato dai problemi possono fermare il cammino dei più valorosi. È possibile proseguire nel cammino della vita nonostante le difficoltà e le avversità? Sì, purché si proceda secondo la via tracciata da Gesù il Figlio di Dio e rivelata attraverso la Sacra Scrittura. Dio elargisce, a chi confida in Lui e dipende da Lui in ogni cosa, le forze necessarie per progredire spiritualmente. Rimanere saldi nel cammino della fede è determinante per arrivare fino alla fine. Conservarsi integri è indispensabile per ricevere le energie sufficienti per procedere con perseveranza. Forse nella tua vita non c'è stato regresso, ma ti sei fermato, riprendi il tuo cammino insieme al Signore e progredisci nel fare la Sua volontà fino alla fine.
"Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: ?I tuoi figli e le tue figlie ? sono morti'." (Giobbe 1:18, 19)
CONSOLAZIONE NEL LUTTO
Una delle opere più rappresentative del pittore El Greco è la morte del Conte di Orgaz. Il quadro si divide in due parti: una superiore e una inferiore. Il dipinto rappresenta il funerale di un conte. Nella parte inferiore del quadro si nota il corteo funebre composto dai parenti, dal clero e dai nobili che accompagnano il feretro del nobile. La scena è caratterizzata da pianto, dolore e sofferenza. Nella parte superiore è stato raffigurato l'arrivo del nobile alla presenza di Dio. In cielo la scena cambia completamente. È caratterizzata dalla gioia e dai canti. El Greco con la sua opera ha voluto rappresentare la differenza che c'è tra coloro che soffrono per la dipartita di un caro e la gioia nel cielo per l'arrivo nella gloria eterna di un credente. Se tu sei nel lutto per la perdita di una persona a te molto cara, trova la tua consolazione nel Signore. Soltanto Dio colma il vuoto del cuore lasciato da un caro, ti sostiene e incoraggia se sei stato colpito dal lutto.
"Ma Mardocheo non s'inchinava né si prostrava." (Ester 3:2(
UN UOMO INTEGERRIMO
Leggendo la storia di Mardocheo e considerando la sua condotta, la sua morale e la sua reazione alle provocazioni, lo possiamo definire come un uomo integerrimo. Il periodo, il contesto e l'ambiente nel quale viveva Mardocheo era particolarmente difficile. La corruzione, gli opportunisti e gli ambiziosi pullulavano. Naturalmente "non c'è nulla di nuovo sotto il sole". La società nella quale viviamo è caratterizzata dal desiderio di emergere, di prevalere sugli altri. Questo induce tanti a non preoccuparsi se per raggiungere i propri ideali devono ferire o emarginare gli altri. Mardocheo, pur vivendo in un contesto difficile, rimase integro e non rinnegò i principi che aveva. Chi vive la propria vita, si conduce e si relaziona con gli altri secondo i principi della Sacra Scrittura sarà disposto a subire e ad essere maltrattato per amore del Signore pur di rendere una buona testimonianza di Cristo Gesù. L'onore che i credenti rendono a Dio è più importante dell'amor proprio o delle proprie ragioni.
"Siano i tuoi orecchi attenti ? per ascoltare la preghiera ? " (Neemia 1:6)
DIO ASCOLTA
Chi non si rivolge a Dio in preghiera non troverà la risposta alle proprie necessità. I fattori che allontanano l'uomo dal rivolgere a Dio la propria supplica possono essere diversi. La mancanza di fede e la conoscenza di Dio esimono le persone dal pregare il vero Dio. L'idea errata che la supplica possa essere rivolta attraverso degli intermediari impedisce chi prega di arrivare a Dio. L'illusione di poter fare da soli o con l'aiuto degli uomini produce dei grossi fallimenti. Chi invece si accosta a Dio per mezzo dell'unico Mediatore, Gesù Cristo il Figliolo di Dio, si rivolge a Colui che ascolta e risponde alle preghiere. Dio non è sordo o insensibile alla preghiera di chi si trova nella necessità e desidera conoscerLo. Egli aspetta che l'uomo si rivolga a Lui con sincerità di cuore esternandoGli ogni richiesta. La fede in Dio non sarà mai delusa e le suppliche rivolte al Signore saranno esaudite; Dio ascolta chi Lo prega e opera potentemente in loro favore.
"Concedendoci un asilo nel suo santo luogo ? " (Esdra 9:8)
UN ASILO
Il termine asilo usato per indicare ciò che il credente trova alla presenza del Signore è ricco di significati. L'asilo indica prima di tutto un luogo dove trovare rifugio, protezione. La vita è furiera di tanti pericoli, soltanto Dio è il rifugio sicuro. Il secondo significato della parola asilo è assistenza e aiuto. Le necessità che abbiamo sono tante e in più occasioni dobbiamo ammettere di essere impotenti. Soltanto rivolgendoci al Signore possiamo trovare l'aiuto necessario. Asilo significa anche ricovero per la notte. Il buio della prova, le tenebre delle avversità non risparmiano nessuno. Dio è il riparo sicuro; chi si affida a Lui trova un riparo nella notte delle avversità che la vita riserva. L'asilo indica anche cibo e beni. Il nutrimento spirituale per l'anima e i beni che arricchiscono si possono trovare soltanto nel Signore. Infine, l'asilo indica un luogo dove trovare istruzione. Dio attraverso la Sua Parola istruisce e ammaestra i credenti affinché possano fare la Sua volontà e realizzare i Suoi beni.
"E disse al re: ?Quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza era dunque vero'." (II Cronache 9:5)
È TUTTO VERO
È certamente capitato a tutti di sentire parlare di una determinata cosa con tanto entusiasmo e passione da suscitare il desiderio di vedere con i propri occhi ciò che ci è stato presentato e che ci ha portato a fare un immagine mentale precisa. Abbiamo anche ricamato e cucito nella nostra mente altri particolari che hanno reso ancora più interessante la cosa che ci era stata detta. La curiosità di vedere ciò che avevamo sentito con le nostre orecchie e costruito nella nostra mente ci ha spinti a desiderare di vedere con i nostri occhi ciò che avevamo idealizzato. Quale delusione quando le nostre aspettative sono state disattese e ciò che abbiamo visto non corrispondeva a ciò che avevamo immaginato. Per quanto riguarda Dio, l'uomo può farsi dei pensieri, ma Egli è molto più di quanto possa immaginare o idealizzare. Dio è perfetto! Egli si rivela in Cristo Gesù il Suo Figlio e la Scrittura afferma che "tutta la Sua Persona è un incanto". Conosci Dio? Leggi la Bibbia ed Egli si rivelerà alla tua vita e scoprirai che ciò che viene detto di Lui "è tutto vero".
"Le Sue compassioni sono immense ?" (I Cronache 21:13)
COMPASSIONI IMMENSE
L'idea che l'uomo ha di Dio non sempre corrisponde alla realtà. Sono molti coloro che credono che Dio sia pronto a punire chi pecca senza possibilità di riscatto o che aspetti con piacere che l'uomo sbagli per colpirlo con qualche flagello. La Bibbia, invece, ci presenta un Dio compassionevole, pronto a perdonare chiunque si ravvede dei propri peccati, Gli chiede perdono per i meriti e l'opera compiuta da Gesù. Se riconosci di aver peccato e offeso Dio sappi che soltanto rivolgendoti a Lui per invocare la Sua grazia e il Suo perdono potrai essere perdonato da ogni peccato. Non basarti sulla tua giustizia, la Scrittura afferma che "non c'è nessun giusto, neppure uno". Non sperare di essere gradito a Dio per le tue buone opere, la Bibbia dichiara che "non è in virtú di opere affinché nessuno se ne vanti". Ma rivolgiti a Dio per quello che Egli è: compassionevole. Le Sue compassioni sono immense, se ti rivolgi a Lui, Gli chiedi di perdonarti, Egli lo farà perché ti ama e ti manifesta la Sua bontà.
"Torna indietro, e dì a Ezechia, principe del mio popolo: Così parla il Signore, Dio di Davide tuo padre: ?Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco'" (II Re 20:5)
DIO VEDE E PROVVEDE
È bello e interessante sapere che il Signore è il Padre Celeste che si muove a compassione per i Suoi figli. Egli lo ha fatto per Ezechia, come abbiamo letto nel testo della meditazione, lo fa ancora oggi perché fedele alle Sue promesse. L'esperienza fatta dal re Ezechia evidenzia tre cose importanti. Prima di tutto possiamo considerare che il Signore udì la preghiera che il re Gli elevò con tutto il cuore. Dio ascolta le preghiere che Gli rivolgiamo perché fatte sinceramente. Inoltre, possiamo considerare che Dio vide le lacrime che Ezechia versò. Chi soffre e nell'angoscia si presenta a Dio e versa alla Sua presenza lacrime di dolore trova la Sua solidarietà. Infine possiamo considerare che il Signore promise che avrebbe guarito Ezechia. Dio guarisce il corpo e l'anima di chi per fede si affida a Lui. Egli vede in quale condizione ci troviamo e provvede operando potentemente nella nostra vita.
"Eliseo le disse: ?Che devo fare per te? ...'" (II Re 4:2)
CHE DEVO FARE PER TE?
La storia dalla quale abbiamo tratto il versetto per la meditazione di oggi è particolarmente triste. Una donna, madre di due figli, rimase vedova e non sapeva come far fronte ai propri debiti perché il suo creditore le chiese di avere i figli come schiavi. La situazione era particolarmente difficile e la donna, non sapendo come risolvere il problema con le proprie risorse, si rivolse al profeta Eliseo per essere aiutata. Le sue aspettative non furono deluse, Dio operò un miracolo, la donna riuscì a far fronte ai suoi debiti e a non perdere i figli. La domanda che le venne rivolta è particolarmente incoraggiante per te che ti trovi in un grosso problema e non sai come uscirne. Affidati al Signore, confida in Lui con tutto il tuo cuore e alla domanda: "Che devo fare per te?" ChiediGli ciò che desideri che Dio compia nella tua vita ed Egli opererà potentemente. Non avere dubbi, anche se la situazione nella quale ti trovi è particolarmente difficile: Dio può cambiare le cose.
Altro...
"Basta! Prendi la mia vita, o Signore, poiché io non valgo più dei miei padri!" (I Re 19:4)
BASTA?!
Il profeta Elia era particolarmente scoraggiato. Era solo, indifeso, ricercato e in pericolo di morte, questo generò paura nel suo cuore e dubbi nella sua mente. Che cosa poteva fare in una condizione così difficile un uomo indifeso e solo come Elia? Preso dalla disperazione e dal terrore espresse il desiderio di morire. Egli non aveva le forze per andare avanti, per affrontare i nemici e reagire in quella situazione nella quale si trovava soltanto perché aveva onorato Dio. Quante volte anche noi, non perché abbiamo commesso degli errori, ma soltanto perché abbiamo agito secondo il volere di Dio, ci troviamo in situazioni particolarmente difficili e non sappiamo più cosa fare! Se tu come Elia sei sotto la ginestra dello scoraggiamento e come il profeta l'unica parola che riesci a pronunciare è "basta!" Alza lo sguardo verso Dio, Egli sa dove ti trovi, conosce la sofferenza del tuo cuore ed è pronto a soccorrerti. Non dire basta, ma chiedi che Dio operi ancora in tuo favore ed Egli ti soccorrerà come fece con Elia.
"Davide disse: ?C'è ancora qualcuno della casa di Saul, al quale possa fare del bene per amore di Gionatan?'" (II Samuele 9:1)
PER AMORE
Un giorno un uomo ritornò a casa dal lavoro e dopo aver salutato la famiglia chiese a suo figlio di lucidargli le scarpe, promettendogli che se avesse fatto un buon lavoro gli avrebbe dato 1 euro. Il bambino si mise subito con entusiasmo al lavoro e lucidò in modo impeccabile le scarpe del padre. Il papà apprezzò molto il lavoro fatto e dopo aver elogiato il bambino per quello che aveva fatto, come promesso, prese 1 euro e lo diede al figlio. Il giorno dopo l'uomo prima di andare in ufficio aprì la scarpiera e calzò le scarpe che il figlio il giorno prima aveva lucidato, nel calzarle sentì che dentro una scarpa c'era qualcosa, si sfilò la scarpa e trovò l'euro che aveva regalato al figlio con un biglietto sul quale il bambino aveva scritto: "Papà, ho lucidato le scarpe per amore". Davide fece del bene a Mefiboset figlio di Gionatan per amore. Tutto quello che Dio desidera fare nella nostra vita è frutto del Suo grande amore per noi. Egli è pronto ad operare nella nostra vita non per meriti o perché possiamo ripagarlo, ma soltanto per amore.
"Solo temete il Signore e servitelo fedelmente, con tutto il vostro cuore ?" (I Samuele 12:24)
PRINCIPIO CARDINE
Samuele era alla fine del suo compito di giudice di Israele. Prima di lasciare il suo incarico rivolse al popolo un importante messaggio da parte di Dio. Nel suo discorso egli indirizzò agli israeliti un principio biblico cardine che se seguito avrebbe prodotto grande benedizione: temere il Signore. Il timore di Dio non deve essere confuso con la paura di Dio, ma è quel profondo, grande rispetto del Signore e della Sua volontà che induce i credenti a ricercare sempre la Sua guida per agire sempre con lo scopo di onorare il Signore. Chi si accosta a Dio con umiltà, si rende conto di non essere degno di stare alla Sua presenza e di essere mancante in tante cose. Questo però non lo allontanerà da Lui, ma lo spingerà a chiedere il perdono dei propri peccati, a invocare la Sua grazia per mezzo di Gesù Cristo il Mediatore tra Dio e gli uomini. Il credente che ha conosciuto il Signore ha nel suo cuore un profondo rispetto per Lui, il timore di Dio sarà sempre nel suo cuore e questo sarà per lui un principio cardine.
"Benedetto il Signore, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto ?" (Rut 2:20)
IL GOEL
L'espressione diritto di riscatto che troviamo nel testo della meditazione di oggi, è la traduzione del termine ebraico Goel che indica un vindice, un redentore. Il Goel, il redentore per eccellenza, è Cristo Gesù il Signore. Egli quale nostro Redentore ha pagato il nostro debito, prendendo il nostro posto sulla croce. Gesù, l'Agnello di Dio, ha riacquistato l'eredità divina che l'uomo aveva perduto a causa del peccato. Egli ha pagato per i peccati di tutto il mondo, ha sacrificato Sé stesso sostituendosi al peccatore che meritava la morte e l'eterna separazione da Dio. Non c'è peccato che non possa essere perdonato, non c'è peccatore troppo lontano da Dio che non possa essere riconciliato a Lui, non c'è condizione troppo grave che non possa essere cambiata dal Dio Onnipotente se soltanto l'uomo si rivolge a Lui per mezzo di Gesù e sperimenta la Sua grazia e il Suo perdono. Anche tu puoi essere riscattato dalla condizione nella quale ti trovi a causa del peccato attraverso l'opera di Gesù, il Goel che vuole riscattarti e riconciliarti a Dio.