"Risplendete come astri nel mondo." (Filippesi 2:15)
LUMINARI NEL MONDO
È molto bella l'espressione usata dall'apostolo per indicare la vita, l'opera e la testimonianza dei credenti. L'esortazione che il credente risplenda nel mondo come gli astri ci porta a fare diverse considerazioni. Prima di tutto che gli astri sono stati creati da Dio, allo stesso modo i credenti sono stati generati dall'alto, da Dio per opera dello Spirito Santo. In secondo luogo gli astri sono sorretti dalla potenza del Creatore, così i cristiani sono sostenuti, guidati e protetti dalla mano potente mano di Dio. Infine, gli astri luminosi illuminano la Terra, questo c'insegna che chi ha conosciuto il Signore e vive in comunione con Lui, testimonia con la propria vita, con la condotta e con quello che compie le potenza di Dio, la quale agisce attraverso la strumentalità del credente. Anche oggi, quali cristiani, desideriamo esprimiamo tutta la nostra riconoscenza a Dio che ci ha salvati, che ci sostiene e che ci concede il privilegio di testimoniare della Sua opera nella nostra vita.
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
PERSEVERANTI NELLA PREGHIERA
Alcuni vedono la preghiera come una sorta di penitenza, come se per mezzo di essa dovessero ingraziarsi Dio. Altri la considerano come un dovere, una necessità. Altri ancora, invece, fanno della preghiera il mezzo per sperimentare i benefici che Dio accorda alle Sue creature. Tu come consideri la preghiera a Dio? La preghiera, secondo l'insegnamento della Bibbia, è il mezzo che consente al credente di avere comunione con Dio. Attraverso di essa i figli di Dio hanno l'onore di rendergli la lode, l'adorazione e il ringraziamento perché lo conoscono e lo amano. Inoltre la preghiera offre al credente la gioia di presentargli ogni necessità della propria vita con la fiducia di realizzare il Suo intervento. Infine, sempre attraverso la preghiera, i credenti possono intercedere a Dio per le necessità di coloro che si trovano nella necessità, sapendo che il Padre celeste ascolta e risponde alle loro suppliche. È importante che il credente viva una vita di preghiera e che perseveri in essa.
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
PAZIENTI NELLE TRIBOLAZIONI
La Scrittura afferma che quali credenti dobbiamo entrare nel regno dei cieli attraverso molte tribolazioni. Le sofferenze della vita causate dalle malattie, dai problemi famigliari, dalla mancanza di lavoro, da difficoltà economiche, dai torti e dalle ingiustizie subite e da tanti altri fattori che non risparmiano nessuno. Quando siamo tribolati desideriamo uscire subito dal tunnel della difficoltà e ritrovare la serenità, ma questo non sempre è possibile. Stai attraversando un periodo particolarmente difficile della tua vita e non sai più che cosa fare? Non disperare, ma affidati con tutto il tuo cuore al Signore ed Egli per certo si prenderà cura della tua vita. Chi ripone la propria fede nella Persona e nell'opera di Cristo Gesù non sarà mai deluso. Possa il Signore darci la pazienza per affrontare con la giusta attitudine ogni difficoltà e non perdere mai la fiducia, la speranza in Lui perché Egli ci ama e desidera operare per il nostro bene.
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
ALLEGRI NELLA SPERANZA
L'apostolo Paolo esorta i credenti che vivevano nella città di Roma quali destinatari della sua lettera e, di conseguenza, tutti i lettori della Sacra Scrittura ad essere allegri nella speranza. I credenti, vale a dire tutti coloro che hanno accettato Cristo nel cuore quale Salvatore e Signore, hanno una grande speranza: il ritorno di Gesù e stare con Lui per l'eternità. La speranza del cristiano è forza nei momenti di debolezza, sostegno nei momenti difficili e guida nei momenti di smarrimento. Tu che stai leggendo le parole di questa meditazione puoi dire di avere questa meravigliosa speranza, di avere la certezza di camminare insieme a Gesù? A questa domanda puoi dare soltanto due risposte: o sì o no! Se la risposta è negativa, accetta il Signore nel tuo cuore come tuo Salvatore ed Egli sarà la tua Speranza. Se la risposta è positiva, continua a sperare in Lui e ad essere allegro nella speranza perché Gesù è la fonte della vera gioia e di ogni bene.
"Giuseppe ammassò grano come la sabbia del mare." (Genesi 41:49)
GRANO RACCOLTO NEI GRANAI
La Bibbia ci parla di un uomo, Giuseppe, che ricevette da Dio la capacità di discernere il significato dei sogni. Un giorno interpretò il sogno di Faraone, re d'Egitto: sette vacche grasse venivano inghiottite da sette vacche magre a significare sette anni di carestia che sarebbero subentrati a sette anni di abbondanza. A fronte di ciò Giuseppe fu chiamato a pianificare la soluzione. Egli intervenne raccogliendo tutto il grano nei granai. Questo agire di Giuseppe ci richiama alla memoria le parole dette da Giovanni Battista riguardo a Gesù: Egli raccoglierà il Suo grano nel granaio. Il nostro è un tempo di grazia nel quale Gesù sta raccogliendo nei Suoi granai tutto il grano. La Parola di Dio parlando di grano fa riferimento a tutte le anime preziose che Gesù vuole introdurre nel Suo Regno di grazia. Entrare nei granai celesti è semplice: basta credere in Gesù, il granello di frumento morto per dare vita a tante spighe. Credi in Gesù, Egli ha dato la Sua vita per te. Arrenditi a Lui: la Sua mano è pronta ad accoglierti e sarai grano prezioso nei granai della Sua casa.
"Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?" (Luca 14:28)
UNA TORRE DA COSTRUIRE
Questo versetto della Parola di Dio non ci sta dando saggi consigli di amministrazione finanziaria, peraltro utili, bensì preziosi consigli spirituali. La Bibbia narra come, agli albori della storia, gli uomini iniziarono a costruire una torre. Apparentemente agirono con saggezza, formulando un progetto, calcolando i costi, stabilendo un programma di lavoro. Tuttavia dimenticarono la cosa più importante: non misero Dio al primo posto edificando sulla ribellione e sull'orgoglio. Quella torre rimase incompiuta affinché fosse un monito per tutti noi. La nostra vita è simile a una torre, un edificio che si eleva protendendosi verso Dio ma prima di iniziarne la costruzione siamo chiamati a valutarne i costi: siamo disposti a mettere Gesù al primo posto? Siamo disposti a seguirlo ogni giorno della nostra vita con umiltà e fedeltà? Questo è il costo che ci viene richiesto. Se tutto ciò sarà presente in noi la nostra vita sarà benedetta essendo edificata come una torre alta e stabile e nulla potrà farla cadere.
"Al monte del Signore sarà provveduto." (Genesi 22:14)
DIO HA PROVVEDUTO
Nella Parola di Dio si fa spesso riferimento a particolari monti, testimoni di eccezionali eventi. Vi si narra di Isacco che un giorno salì un monte portando sulle spalle la legna di un olocausto. Dio aveva ordinato a suo padre Abramo di offrirlo in sacrificio proprio su quel monte. Abramo, con il cuore straziato dal dolore, si apprestava ad ubbidire a quell'ordine così grande. Ma quando Isacco fu posto sull'altare la mano stesa di Abramo fu fermata: Dio aveva provveduto un sostituto. Tutto ciò prefigura una situazione analoga. Gesù saliva il monte del Calvario. Portava sulle spalle il legno della croce sulla quale sarebbe stato immolato. Questa volta però Dio non fermò la mano stesa su di Lui. Come mai? Dio non era più in grado di provvedere? Al contrario! Fu proprio attraverso quel sacrificio che Dio ha provveduto grazia e perdono per tutta l'umanità. Gesù è stato il sostituto di tutti quanti noi. Ha preso il nostro posto caricandosi dei nostri peccati. Quale grazia! Accostiamoci quindi a Lui con profonda gratitudine considerando l'enorme portata di quel sacrificio che ha provveduto salvezza per tutti noi.
"Azmavet, figlio di Adiel era preposto ai tesori del re; Gionatan, figlio di Uzzia, ai tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri." (I Cronache 27:25)
I TESORI DEL RE
La Parola di Dio presenta una lista di prodi al servizio del re Davide ai quali il re aveva affidato l'amministrazione dei suoi beni e dei suoi tesori. Quale grande privilegio ricevettero quegli uomini! Tuttavia noi, persone comuni e di basso lignaggio, non siamo da meno: siamo amministratori della svariata grazia di Dio, un tesoro raro e prezioso. Un giorno Gesù narrò di un uomo il quale, prima di partire per un lungo viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni, dei talenti e ordinò loro di farli fruttare. Quegli uomini furono fedeli all'incarico ricevuto. Soltanto uno fu negligente. Al suo ritorno l'uomo chiese conto dell'amministrazione dei suoi beni. Il servo pigro fu punito, ma i servi fedeli furono lodati e premiati. Questa parabola ci incoraggia a servire fedelmente il Signore come buoni amministratori della svariata grazia di Dio. Quale gioia, al Suo ritorno sarà l'udire le Sue dolci parole: "Va bene, buono e fedele servitore: entra nella gioia del tuo Signore".
"Non si mette il vino nuovo in otri vecchi ? Ma il vino nuovo va messo in otri nuovi." (Luca 5:37, 38)
VINO NUOVO IN OTRI NUOVI
Gesù fece un giorno questa strana affermazione: Il vino nuovo va messo in otri nuovi. Con questo Gesù non voleva dare consigli sulla conservazione del vino ma intendeva condurre coloro che lo ascoltavano a considerare il Suo nuovo insegnamento in contrapposizione alle forme cerimoniali e alle tradizioni religiose del Suo tempo. Infatti, poi, durante l'ultima cena, Egli annunciò apertamente l'inaugurazione del Nuovo Patto. Gesù stava introducendo l'umanità in una nuova era di grazia alla quale ben si addice la simbologia del vino nuovo. Egli stava aprendo nuovi orizzonti di perdono, di salvezza e di grazia, "un vino nuovo che poteva essere contenuto soltanto da otri nuovi", da persone rinnovate, che avrebbero realizzato una vita nuova. Amico, se ti senti un otre vecchio, legato a formalismi religiosi incapaci di soddisfare il tuo cuore, sappi che Gesù ti offre un vino nuovo: la Sua grazia. Credi in Lui, accettalo nel tuo cuore e anche tu potrai essere un otre nuovo e potrai realizzare la vita nuova, piena di gioia e ricca di benedizioni, che Egli vuole donarti.
"Ricordati di me." (Genesi 40:14)
GESÙ È COLUI CHE NON DIMENTICA
Ricordati di me. Questa accorata richiesta fu indirizzata al coppiere del re d'Egitto da Giuseppe, rinchiuso con lui nella stessa prigione. Il coppiere del re aveva fatto un sogno del quale Giuseppe aveva rivelata l'interpretazione: sarebbe tornato libero al servizio del re. Con quelle toccanti parole Giuseppe gli stava chiedendo di intercedere per lui. Il coppiere, però, dimenticò la promessa fatta. Alcuni secoli dopo la stessa invocazione risuonò sulle labbra di un altro uomo in uno scenario ben diverso. Tre uomini erano appesi ad una croce, uno di loro era Gesù, il Figlio di Dio, il Santo e il Giusto, gli altri due erano dei peccatori. Uno dei due rivolse a Gesù questa intensa e accorata invocazione: "Ricordati di me quando sarai venuto nel Tuo regno". Come risposta quest'uomo ricevette una promessa: "Oggi stesso sarai con me in paradiso". La sua richiesta ricevette pronto esaudimento perché non era stata rivolta a un uomo fallace ma era stata rivolta a Gesù, Colui che non dimentica nessuna invocazione del nostro cuore. Andiamo quindi a Lui con piena fiducia, certi che Egli ci ascolta e che non si dimentica di noi.
Altro...
"Il Signore è un Dio che sa tutto e da Lui sono pesate le azioni dell'uomo." (I Samuele 2:3)
PESATI DA DIO
Qualcuno ha fatto un'affermazione molto importante dicendo: "Dio non conta gli uomini, ma li pesa". La bilancia di Dio è perfetta, Egli non sbaglia mai la Sua valutazione e sa tutto. Anche questa quest'oggi saliamo sulla bilancia di Dio e lasciamo che Lui scruti il nostro cuore, scandagli la nostra vita e giudichi il nostro operato. L'uomo, generalmente, cerca di piacere agli altri, avere il consenso della gente e vivere seguendo le proprie idee. Quante volte, però, ricerca la volontà di Dio, la Sua guida, la Sua approvazione? Ciò che veramente conta è ricercare attraverso la rivelazione della Bibbia, la Parola di Dio, il volere di Dio e sottomettersi a Lui affinché la Sua volontà sia fatta in noi. Esaminando sinceramente e in modo accurato la nostra vita, certamente emergeranno cose che devono essere abbandonate e altre cambiate, lasciamo che il Signore stesso operi in noi secondo la Sua volontà in modo da renderci come Lui ci gradisce ed esserGli accettati in ogni cosa.
"Io conosco dove tu abiti" (Apocalisse 2:13)
DIO SA
Le parole del nostro testo, sono state rivolte dal Signore Gesù glorificato a dei credenti che in quel momento si trovavano in una grossa sofferenza e vivevano in un contesto molto difficile. Sapere che Dio sa chi siamo, quali sono i nostri sentimenti e in quale condizione ci troviamo, infonde nel nostro cuore una grande pace. Il Signore sa dove abitiamo, dove ci troviamo. Egli poggia il Suo sguardo benevolo sulla nostra vita, sa come e quando intervenire in nostro favore. Non dobbiamo avere paura o essere scoraggiati se stiamo attraversando una prova perché Dio sa. Tu che stai leggendo queste parole ti trovi in una grossa difficoltà e non sai cosa fare? Stai pagando le conseguenze dei tuoi errori e sei preso dal rimorso e dai sensi di colpa? Dio ti conosce perfettamente e sa dove ti trovi e desidera sostenerti, prendersi cura di te e operare in tuo favore. Affidati a Lui con tutto il cuore, invoca la Suo opera ed Egli che conosce ogni cosa della tua vita opererà in modo potente per te.
"Il popolo rispose a Giosuè: 'Il Signore, il nostro Dio, è quello che serviremo, e alla sua voce ubbidiremo'!" (Giosuè 24:24)
SERVIRE E UBBIDIRE AL SIGNORE!
L'affermazione del popolo è preziosa per ogni credente che vive per onorare Dio. È un errore pensare soltanto alle proprie necessità e trascurare di onorare il Signore in ogni aspetto della propria vita. Il desiderio, l'impegno del credente sono volti in modo particolare per rendere a Dio ciò che Gli spetta. Molte volte, erroneamente, pensiamo soltanto alle nostre necessità e a ciò che Dio desideriamo faccia per noi, trascurando o dimenticando ciò che noi dobbiamo a Dio. Se abbiamo conosciuto il Signore e abbiamo accettato Gesù nel nostro cuore come Salvatore e Signore della nostra vita, dedichiamoci a servirLo con fedeltà, ubbidienza e zelo, anche se stiamo attraversando una prova, una malattia, una difficoltà. Il Signore stesso si prenderà cura di noi e opererà in nostro favore con potenza. Ubbidiamo alla Sua Parola e facciamo quello che Lui ci chiede. All'inizio di questo giorno chiediamoci: "Come posso servire il Signore e in che cosa posso ubbidirGli oggi affinché Dio sia onorato?"
"Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa" (Proverbi 4:23)
CUSTODIRE IL CUORE
La preghiera elevata a Dio affinché il Signore possa custodire il cuore più di ogni altra cosa è una richiesta che ogni credente dovrebbe fare con sé stesso, sinceramente e con fervore al Padre celeste. Il cuore è la sede dei sentimenti, delle emozioni, dei pensieri. In esso e da esso ci sono le più grandi battaglie; è quindi fondamentale custodirlo, affidarlo al Signore perché Lui lo preservi, lo protegga. La necessità che il cuore sia custodito dal peccato, dal male, dal compromesso, da cattivi sentimenti è possibile se il credente fa proprie le parole del salmista il quale afferma: "Io ho riposto la Tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di Te". La Parola di Dio letta, meditata, ritenuta e messa in pratica costituisce per il credente l'antidoto al peccato e lo protegge da ogni forma di male. Riponiamo la Parola di Dio nel cuore e custodiamolo perché il Signore sia onorato e la nostra vita vissuta per la Sua gloria e secondo la Sua volontà.