"Mio Dio, io sono confuso; e mi vergogno, mio Dio, di alzare a te la mia faccia..." (Esdra 9:6)
CONFUSIONE E VERGOGNA
Sebbene fosse confuso e si vergognasse a motivo del peccato, Esdra cadde in ginocchio e stese le mani verso il Signore pregando. Dio non rifiuta di ascoltare la preghiera di chi è confuso e pieno di vergogna. Egli, come il padre della parabola raccontata da Gesù, è sempre pronto ad accogliere il figlio che si accosta a Lui pieno di vergogna per gli errori commessi. La preghiera di Esdra produsse uno straordinario risultato: "Mentre ? pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si radunò intorno a lui una grandissima folla di Israeliti, uomini, donne e bambini; e il popolo piangeva a dirotto" (Esdra 10:1). Ci fu un genuino ravvedimento: le infedeltà commesse vennero non soltanto confessate davanti a Dio, ma anche abbandonate. La confusione e la vergogna sparirono! Se sei pieno di confusione e vergogna non perdere tempo: rivolgiti a Dio in preghiera, confessa i tuoi peccati, abbandonali con la forza del Signore ed Egli ti libererà da questa condizione.
"Celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, perché il Signore li aveva rallegrati." (Esdra 6:22)
LA GIOIA E LA SANTIFICAZIONE
La festa degli Azzimi prevedeva il divieto assoluto di mangiare pane lievitato, ma anche soltanto di tenere del lievito in casa per sette giorni. Nella Scrittura, il lievito, agente di fermentazione, è sempre considerato come un simbolo della corruzione o del male. Chi ha sperimentato la gioia della salvezza è pronto a gioire sperimentando la gioia della santificazione. Troppo spesso la santificazione viene considerata un aspetto triste del cristianesimo: la separazione dal mondo, le rinunce vengono viste come qualcosa di spiacevole. Se amiamo davvero il Signore non ci sarà tristezza nel nostro cuore nell'allontanarci da ciò che a Lui non piace e non ci sarà rimpianto nel rinunciare a ciò che Dio non desidera per noi. Se il Signore ci chiede di rinunciare a qualcosa è perché desidera darci qualcosa di meglio. Egli non ci impoverisce mai! Santifichiamoci con gioia: è bello separarsi dal peccato per consacrarsi al Signore. È bello santificarsi, perché ci permette di assomigliare sempre di più a Gesù.
"Con loro erano i profeti di Dio, che li assistevano." (Esdra 5:2)
ASSISTITI DALLA PAROLA DI DIO
I profeti di cui si parla in questo testo sono Aggeo e Zaccaria. Essi profetizzarono nel nome del Dio d'Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme (cfr. Esdra 5:1). La Parola di Dio incoraggiò i Giudei a riprendere i lavori di ricostruzione del tempio che erano stati sospesi e gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate dal profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Isso. Così finirono i loro lavori di costruzione (cfr. Esdra 6:14). L'assistenza della Parola di Dio è indispensabile per portare a termine il servizio che abbiamo cominciato per il Signore. Senza questa Parola lo zelo iniziale ben presto si spegnerà. Senza di essa alle prime difficoltà si sarà tentati di gettare la spugna. La Parola di Dio ci incoraggia, ci fortifica, ci sostiene. Non stanchiamoci di leggerla e meditarla. Ciò che Dio disse a Giosuè è valido per noi ancora oggi: "Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai" (Giosuè 1:8).
"Egli [il Signore] è buono, perché la Sua bontà dura in eterno." (Esdra 3:11)
LA BONTÀ DI DIO
Mi è capitato di sentire dei credenti scoraggiati pronunciare la frase: "Dio non mi vuole più bene". Lo scoraggiamento fa brutti scherzi, ci fa vedere una realtà distorta. Dio non cessa mai di amare il Suo popolo. Egli agisce sempre con grande bontà verso tutti i Suoi figli. Certamente ci sono situazioni delicate, circostanze difficili nelle quali ci si può venire a trovare, come un'improvvisa e lunga malattia, come un inaspettato licenziamento, come un'ingiusta bocciatura a scuola ? Non pensare che se queste cose si verifichino nella tua vita è perché Dio abbia smesso di volerti bene: non è vero! Considera piuttosto che "tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio" (Romani 8:28). Proprio perché la bontà del Signore dura in eterno puoi star certo che nel momento della prova Egli ti farà sentire la Sua presenza, ti incoraggerà, ti aiuterà ad affrontare la situazione ed andare avanti con nuove forze. Allontana dalla tua mente il pensiero che Dio non ti voglia più bene: è una grande menzogna, confida in Lui con tutto il cuore e spera nella Sua Parola!
"Celebrarono la festa delle Capanne, secondo quanto è scritto." (Esdra 3:4)
LA GIOIA DEL SIGNORE
La festa delle Capanne era l'ultima delle feste solenni istituite da Dio stesso. Era chiamata anche festa della raccolta, perché quando la si celebrava tutte le raccolte erano terminate: era il tempo del riposo. Era la festa più gioiosa perché evidenziava la fedeltà di Dio nel presente, nel sostenere il Suo popolo concedendo ottime raccolte, come nel passato, durante il pellegrinaggio nel deserto ricordato dalle capanne nelle quali gli Israeliti andavano a vivere durante i giorni della festa. La festa era davvero gioiosa quando era celebrata secondo quanto è scritto, in ubbidienza alla Parola di Dio. Il vero credente, infatti, si rallegra quando vive in ubbidienza alle Sacre Scritture. Fare la volontà di Dio, ubbidire ai Suoi comandamenti non è un peso per chi è nato di nuovo, ma motivo di grande gioia. Proprio Esdra scrisse: "Gioisco seguendo le tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze" (Salmo 119:14). Se vuoi gioire davvero, leggi la Bibbia e metti in pratica quanto vi trovi scritto con l'aiuto del Signore!
"Sua madre, che era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente." (II Cronache 22:3)
BUONI CONSIGLI
La Bibbia insegna chiaramente che bisogna onorare i genitori. L'onore ad essi dovuto implica indubbiamente rispetto, comprensione, disponibilità ed ubbidienza. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, però, non bisogna dimenticare il valido principio espresso nelle parole degli apostoli: "Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini" (Atti 5:29). Quando i genitori chiedono di fare qualcosa che non è nella volontà di Dio non devono essere ubbiditi. Questo non vuol dire che con l'ubbidienza debbano venir meno anche il rispetto e l'affetto, ma bisogna considerare le parole di Gesù, che disse: "Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me" (Matteo 10:37). Caro lettore, mi auguro che i tuoi genitori sappiano darti dei sani consigli, che ti spingano ad agire piamente. Se non dovesse essere così però, continua ad amarli e rispettarli, ma ascolta soltanto il consiglio di Dio. Se sei tu stesso genitore, infine, prega il Signore, affinché tu possa consigliare sempre adeguatamente i tuoi figli.
"Non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!" (II Cronache 20:12)
GUARDARE AL SIGNORE
Parole di un re, il re Giosafat, che fu uno dei migliori re di Giuda. Si trovò in grande difficoltà: molti nemici si coalizzarono e marciarono contro di lui per fargli guerra. Dinanzi a questa gran moltitudine Giosafat e tutto il suo popolo si sentirono privi di forza ed incapaci di trovare una soluzione. Tutti quanti, prima o poi, si vengono a trovare in situazioni della vita nelle quali ci si sente impotenti, privi di forza ed assolutamente incapaci di risolvere i propri problemi. Si è costretti a dire, come il re Giosafat: "Non sappiamo che fare!" Se non sai cosa fare, se sei privo di forza, in questo giorno non commettere l'errore più grande: non distogliere lo sguardo da Colui che può darti serenità, che è in grado di liberarti dalle difficoltà ed illuminarti affinché tu possa prendere le giuste decisioni. Fissa lo sguardo sul Signore! Giosafat lo fece e Dio combatté per lui. Fissa lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta! Non fissare il tuo sguardo sui problemi, fissalo su Colui che li risolve!
"Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo." (II Re 4:1)
RIVOLGERSI ALLA PERSONA GIUSTA
La donna a cui fa riferimento il nostro testo era rimasta vedova. Suo marito, un uomo timorato di Dio, era deceduto ed il suo creditore era giunto a pretendere i suoi due figli come schiavi, dal momento che la donna non aveva di che ripagarlo. Molte persone dinanzi a situazioni di questo tipo si abbandonano alla disperazione e non fanno altro che imprecare contro tutti ed in particolare contro Dio. Questa vedova, degna moglie di un servo di Dio, invece, si rivolse a qualcuno che poteva risolvere il suo problema: il profeta Eliseo. Se ti trovi in difficoltà non chiuderti in te stesso, rivolgiti a Colui che può risolvere i tuoi problemi, anche quelli che umanamente sono davvero irrisolvibili. Rivolgiti a quel Profeta più grande di Eliseo, Colui che è la Parola di Dio: Gesù! Come il profeta Eliseo, Gesù ti indurrà ad esercitare la fede. Fallo, perché se credi vedrai la gloria di Dio! Così come quella donna ebbe non soltanto di che pagare il debito, ma anche di che sostentarsi lei ed i suoi figli, allo stesso modo Gesù è capace di andare al di là di quello che domandi o pensi!
"Come mai ho trovato grazia agli occhi tuoi, così che tu presti attenzione a me?" (Rut 2:10)
LA GRAZIA DI DIO
Chi sarebbe disposto ad accogliere in casa propria una persona che nel corso degli anni non ha fatto altro che insultarlo? Chi si impegnerebbe affinché una persona che ha sempre mostrato grande indifferenza nei propri confronti possa diventare suo figlio adottivo ed entrare quindi a far parte della propria famiglia? Chi darebbe ciò che ha di più prezioso per aiutare qualcuno che si è sempre mostrato ingrato? Siamo abituati a pensare che per avere qualcosa si debba meritarla. Dio però sa bene che non possiamo meritarci nulla e "mostra la grandezza del Suo amore per noi in questo: Che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8). Non eravamo degni di tanta attenzione, ma Dio ha prestato attenzione a noi semplicemente perché ci ama. Dio ti ama, caro lettore. Forse ti sembra che nessuno ti calcoli, che a nessuno importi nulla della tua vita, delle tue difficoltà, dei tuoi sentimenti che forse sono stati calpestati. Non è così! Anche tu puoi trovare grazia agli occhi di Dio! InvocaLo, chiedi il Suo aiuto! Egli non è un Dio lontano e disinteressato: vuole prendersi cura di te!
"Il Signore ti benedica!" (Rut 2:4)
LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE
Poche parole, legate a tanta benedizione. Quando il Signore benedice, Egli lo fa abbondantemente. Egli benedice innanzitutto salvando, liberando dalla schiavitù del peccato, donando una vita nuova. Egli benedice battezzando nello Spirito Santo, abilitando al Suo servizio, chiamando al ministerio. Egli benedice guarendo, in accordo alla Sua perfetta volontà, incoraggiando, sostenendo, fortificando. A volte anche noi pronunciamo questa frase, che i servi di Boaz rivolsero al loro padrone, ma dobbiamo fare attenzione che non diventi un semplice modo di dire. Pronunciamola con fede! Dio desidera benedirci, ma anche renderci strumenti di benedizione! Dobbiamo essere disposti a benedire, e non maledire, anche coloro che ci perseguitano (cfr. Romani 12:14). Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore (Proverbi 10:22). Caro lettore, cercala con tutto il tuo cuore, chiedi al Signore di donartela: Egli che è ricco e generoso ti benedirà! Dio ti ama, desidera benedirti e renderti fonte di benedizione. Il Signore ti benedica!
Altro...
"Gedeone arrivò al Giordano, lo passò con i suoi trecento uomini, i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico." (Giudici 8:4)
CONTINUARE ANCHE SE STANCHI
Possono essere davvero tante le cause della stanchezza: un lavoro pesante, una giornata faticosa, un periodo carico d'impegni, un annoso problema famigliare, una lunga malattia, ecc. Spesso quando si è stanchi si è tentati di lasciar perdere tutto, dicendo: "Non ce la faccio più". Gli uomini del versetto di oggi erano impegnati in battaglia già da qualche tempo. La stanchezza si faceva sentire, eppure, "benché stanchi", continuavano a inseguire il nemico. La stanchezza era grande, ma ancor più grande era la determinazione. Se ti senti stanco quest'oggi, non limitarti a pensare: "Beati loro, vorrei avere anch'io quella determinazione, ma mi sento completamente senza forze?". Invoca Dio con tutto il tuo cuore, "Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato ? Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano" (Isaia 40:29, 31).
"Il Signore non va forse davanti a te?" (Giudici 4:14)
SEGUIRE O FARSI INSEGUIRE?
Il giudice Debora rivolse queste parole a Barac, l'uomo che Dio aveva chiamato a radunare gli uomini di due tribù d'Israele per combattere contro l'oppressore del tempo. Barac era titubante, preoccupato. Dio però era pronto ad andare davanti a lui per sbaragliare il nemico. Effettivamente il Signore mandò delle piogge torrenziali sulla regione; il fiume Chison s'ingrossò e sfociò nella pianura; i cavalli ed i carri del nemico vi si impantanarono ed il capo dell'esercito avversario dovette fuggire a piedi. Quando Dio va davanti a noi e noi siamo disposti a seguirlo, otteniamo delle straordinarie vittorie. Quando, invece, pretendiamo che sia Lui a seguirci, dopo aver già programmato tutto nei minimi dettagli senza chiedere il Suo consiglio, andiamo incontro ad inesorabili sconfitte. Noi rischiamo facilmente di sbagliare strada; Dio conosce la strada giusta: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono, disse Gesù" (Giovanni 10:27). Segui sempre e soltanto Gesù!
"Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò il Signore." (Giosuè 9:14)
DECIDERE SENZA DIO
Il testo biblico fa riferimento a ciò che accadde quando gli abitanti di Gabaon, una delle città cananee, spaventati dal fatto che gli Israeliti avessero conquistato le città di Gerico ed Ai, agirono con astuzia. Si presentarono a Giosuè fingendo di provenire da un paese lontano, indossando vecchi abiti, utilizzando vecchi calzari, portando con loro pane duro e sbriciolato, così come otri vecchi e rotti. Chiesero di poter fare alleanza con Israele. Istintivamente, Giosuè e gli Israeliti vennero loro incontro con delle provviste e stabilirono con loro un patto per il quale avrebbero risparmiato la loro vita. Soltanto tre giorni dopo scoprirono l'inganno: erano loro vicini e facevano parte di quelle popolazioni che dovevano essere scacciate dalla terra che Dio aveva promesso ad Israele. I Gabaoniti non portarono altro che problemi in Israele nel corso dei secoli. Caro lettore, non prendere decisioni affrettate quest'oggi. Non lasciarti guidare dall'istinto: lasciati guidare dal Signore e dalla Sua Parola, la Bibbia!
"Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do." (Giosuè 1:3)
APPROPRIAZIONE SPIRITUALE
Da quando, per la grazia di Dio, si nasce di nuovo, s'intraprende un cammino di fede nella terra delle promesse di Dio. Molto spesso capita ai credenti nati di nuovo di muovere i primi passi in questa terra con grande slancio, grande entusiasmo, perciò inizialmente essi si appropriano delle promesse di Dio. Successivamente però, succede sovente che, piuttosto che andare avanti con fede, ci si fermi. Le promesse di Dio sono ancora attuali e veraci, ma il credente non le afferra più, semplicemente perché la pianta del suo piede spirituale non le calca? Troppo spesso non si avanza perché ci si lascia paralizzare dalla paura, legata alle difficoltà quotidiane; altre volte è la pigrizia a bloccare il cammino; altre volte ancora è la presunzione a farlo: sono già arrivato ad un buon punto, va bene così, rispetto a tanti altri ho già realizzato tanto della fede. Caro lettore, dimentica le cose che stanno dietro e protenditi verso quelle che stanno davanti. Appropriati di tutte le promesse di Dio, calca ogni terreno spirituale che Dio mette a tua disposizione e t'illustra nella Sua Parola.