"Quando le fondamenta sono rovinate, che cosa può fare il giusto?" (Salmo 11:3)
FONDAMENTA ROVINATE
Una buona costruzione nasce da buona fondamenta, se sono solide e ben fatte, allora tutto l'edificio sopra esso costruito sarà resistente e solido; mentre fondamenta fragili non riusciranno a sostenere a lungo un edificio, soprattutto di fronte ad eventi che ne scuotono la resistenza. Se tutto ciò è valido in campo edilizio, quanto più lo è per ciò che riguarda la nostra vita. Si assiste sempre più spesso a veri crolli improvvisi e rovinosi, la stabilità del cuore e dell'anima si rivelano incapaci di reggere davanti ai più deboli soffi di vento, questo quando un intera vita, l'esistenza di una persona si basa su fondamenta costruite male e in fretta. Qual è allora il fondamento che può sostenere la nostra vita e rivelarsi solido anche di fronte al terremoto più duro? Esso è Cristo Gesù: "Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire" (Isaia 28:16). La Sua opera di salvezza, accolta e ricevuta per fede, è un fondamento solido per questa vita e per quella a venire. Esamina oggi la consistenza del fondamento sul quale stai costruendo la tua vita!
"Ma se hai paura di farlo, scendi con Pura, tuo servo." (Giudici 7:10)
VINCERE LA PAURA
Il Signore aveva chiamato Gedeone e lo aveva scelto come strumento per liberare il popolo dagli assedi dei Madianiti. Gli aveva garantito che non lo avrebbe lasciato mai e lo avrebbe aiutato in ogni circostanza. Tutto ciò sarebbe quindi dovuto bastargli e dargli forza per il futuro, ma Dio, che conosce il cuore dell'uomo, si accorse che c'era in lui paura, d'altronde ciò che gli stava davanti era una situazione difficile. Ci sono delle paure insite nel cuore dell'uomo, che Dio vuole togliere e dare la vittoria. Una di esse è la paura del giudizio Divino a causa del peccato; quando infatti Adamo peccò, si nascose dal Signore perché aveva paura. Chi si accosta a Cristo ottiene salvezza e completa libertà da questa paura. Un ulteriore paura è quella di essere soli, senza nessuno a prendersi cura di noi; questo era il pensiero dei discepoli di Gesù, i quali, trovandosi in una tempesta pensarono che a Lui non importava che stavano andando a fondo, ma Egli, sgridò il vento e il mare, tutto tornò tranquillo, e disse loro: perché avete paura?? In Cristo vi è vittoria sulla paura della morte, Egli dona la vita eterna, vi è vittoria sulle paure terrene, Egli ci aiuta in ogni difficoltà.
"Ricòrdati di queste cose, ?io ti ho formato, tu sei il mio servo, Israele, tu non sarai da me dimenticato." (Isaia 44:21)
DIO NON TI HA DIMENTICATO
Si dimentica ciò o chi non ci interessa; e con facilità l'uomo dimentica molte cose. Può accadere che qualcuno si dimentichi di noi, ed è a motivo di questa realtà, che qualcuno pensa che anche Dio si sia dimenticato della Sua creatura. A Lui viene pertanto attribuita la colpa del male che c'è intorno a noi, la verità invece è che tutto questo accade non perché Dio ci abbia dimenticati, ma perché l'uomo si è dimenticato di Lui. Se in cuor tuo stai affermando che Dio ti ha dimenticato, Lui dice a te: "Ricordati di queste cose". Ricordati che il Signore ha pagato il tuo debito, quando per espiare il tuo peccato, denso come una fitta nube che ti impediva di scorgere l'amore di Dio, ha donato Cristo Gesù a morire sulla croce. Ricordati che Egli è pronto a donarti una nuova vita, Egli dimentica il tuo triste passato, e ti offre in dono la salvezza eterna. Ricordati che il Signore può ricostruire la tua vita, non ti ha scordato ed è pronto a raccogliere i cocci del tuo cuore rotto e rimettere ogni cosa a posto. Sappi che Dio non ti ha dimenticato, è pronto ad operare nella tua vita, sta soltanto aspettando che ti rivolgi a Lui con fede.
"Io ti dico disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua." (Marco 2:11)
GESÙ TRASFORMA LE SITUAZIONI
Vi era un uomo paralitico, incapace di camminare il quale venne portato a Gesù perché vi era la certezza che Egli potesse compiere un miracolo. Molti dei presenti invece erano critici, increduli, pieni pregiudizi verso Gesù. Ma, nonostante la vita del paralitico fosse segnata per sempre, Gesù trasformò quella situazione. Ancora oggi Gesù è Colui che può dare una svolta alla tua vita, trasformare quelle situazioni che nessuno ha potuto fino ad ora. La religione lascia l'uomo così com'è, il misticismo non cambia le circostanze, gli amici migliori, benché utili, non possono trasformare la nostra vita. Soltanto Gesù può! Quando con fede e coraggio vai a Lui, come fece quell'uomo; costretto a farsi largo tra la folla che attorniava il luogo dove era il Signore e calarsi dal tetto pur di raggiungerlo. Gesù operò innanzitutto nel suo cuore, lavando i suoi peccati e trasformando così la sua condizione di peccatore a figlio di Dio; dopodiché, la mano potente di Cristo fu stesa verso il suo bisogno fisico e la sua vita fu cambiata. Se prima il lettuccio lo portava, ora è lui a portarlo. Oggi puoi scegliere se dare una svolta alla tua esistenza! Quando vai a Cristo la tua vita cambia, e in meglio.
"Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme." (Salmo 23:2)
LA CALMA DI DIO
Il cuore dell'uomo è spesso sottoposto a stati di agitazione. Agitazioni che giungono da circostanze esterne come prove e difficoltà, paura e incertezza del futuro. Vi sono inoltre ansie e agitazioni che nascono invece interiormente, la causa di esse è innanzitutto la mancanza della pace di Dio prodotta dal peccato. Questo meraviglioso Salmo ci mostra la mano del Signore che desidera tirarci fuori da quello stato di agitazione e condurci verso un luogo di pace, di riposo, di calma interiore, spirituale e profondo. Gli sforzi umani volti al raggiungimento di questo beato stato interiore, sono momentanei, parziali, se non inutili. Il Salmo 23 afferma che è possibile vivere una vita gustando la pace di Dio e la calma che Egli sa dare. Vivendo accanto a Lui ogni giorno, riponendo nel proprio cuore la Sua Parola e afferrando per fede le promesse in Essa contenute, farà trovare ristoro all'anima stanca e la certezza che anche attraversando la valle dell'ombra della morte, la calma di Dio sarà tangibile perché Egli è accanto a noi. Lasciati oggi condurre dal Signore lungo quelle acque calme.
"?Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il Vangelo.(II Timoteo 1:10)
DALLA MORTE ALLA VITA
La più triste realtà della vita è la morte, cioè la cessazione di tutte le funzioni vitali. Essa è l'evidente conseguenza del peccato, racchiude in sé ciò che è nel senso più esteso, come dice la Scrittura: la morte spirituale e la morte eterna, vale a dire la separazione da Dio, oggi è per sempre. C'è chi guarda ad essa con paura e trema al pensiero che un giorno gli toccherà; chi invece cerca di non pensarci e godersi al massimo la vita per non cedere anch'egli a questo pensiero. Ma colui che accetta Gesù nel proprio cuore quale personale Salvatore "è passato dalla morte alla vita" (I Giovanni 3:14.) Per il credente la morte è una condizione passata perché Gesù ne ha distrutto il potere. La morte spirituale, la separazione da Dio, è stata sconfitta da Cristo sulla croce ed è stata sostituita dalla vita. Le cose vecchie sono passate, sono diventate nuove; la gioia, la pace, la presenza di Dio, occupano il cuore di coloro che un giorno erano morti e lontani da Dio. La morte è un nemico sconfitto, con il dono della salvezza. Il Signore dona la certezza che dopo questa vita terrena andremo ad abitare l'eternità con Lui. Soltanto credendo in Cristo si ottiene vittoria e si passa dalla morte alla vita.
"Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto?" (Salmo 121:1)
L'AIUTO DA DIO
Benché scritto secoli fa, questo Salmo è ancora attuale, come tutta la Parola di Dio. Il salmista esprime il suo stato d'animo con franchezza, si trova in un momento di grande bisogno e sconforto, ma egli trova la soluzione alle sue difficoltà. Egli vede delle montagne davanti a lui, lo sguardo che non può non soffermarsi e non guardare alla difficoltà che gli stanno dinanzi. Quante volte i tuoi problemi sono proprio davanti a te, come non vederli? Una montagna che non puoi scalare, è troppo alta; ci vorrebbe un aiuto, ma esso non giunge. Se inizialmente lo sguardo è rivolto alle prove e alle difficoltà, deve poi però emergere la fede di guardare a Dio: "Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra" (v.2). Colui che ha creato ogni cosa si prenderà cura di coloro che si rivolgono a Lui rendendo saldo il piede che vacilla, proteggendolo dal male. Diverse possono essere oggi le tue difficoltà, forse grandi quanto i monti, se non sai dove cercare aiuto, guarda al Signore, prega con fede, otterrai per certo il Suo aiuto. Sappi che dal Signore può giungerti il soccorso di cui hai bisogno.
"Ed Eliseo pregò e disse: Signore, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda! E il Signore aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo." (II Re 6:17)
LA VISTA DELLA FEDE
Si parla nel testo di vista, non quella fisica, ma la vista della fede. Il servo di Eliseo mostra inizialmente di avere una vista spirituale debole, fu pertanto necessario l'intervento del Signore affinché egli potesse vedere ciò che occhio umano non vede. Come la cecità fisica fa vivere nel buio, così è per quella spirituale, essa ti impedisce di vedere le cose dalla prospettiva di Dio. In Ebrei 11:1 è scritto che "la fede è dimostrazione di realtà che non si vedono". Siano allora i nostri occhi aperti per vedere quelle realtà che se trascurate ci portano a vivere lontano da Dio e nella insoddisfazione. Occorre innanzitutto che il Signore apra i nostri occhi per vedere il pericolo in agguato, le catene del peccato che ci tengono lontani dalla grazia di Dio, il baratro della eterna separazione dal Signore. La vista della fede non soltanto ti farà vedere tutto ciò, ma ti mostrerà l'infinto amore di Dio, l'opera che Cristo ha compiuto sulla croce per te; vedrai come il Signore si prende cura della tua vita ogni giorno se ti affidi a Lui. Eleva oggi una preghiera e di: "Signore, fa che io veda quanto è grande l'amore tuo per me, e come senza di esso io sono nel buio più totale".
"Ma egli disse loro: Anche alle altre città bisogna che io annunzi la buona notizia del regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato." (Luca 4:43)
GESÙ VUOLE RAGGIUNGERTI
Il testo racconta che tutti quelli che ne sentivano il bisogno o avevano delle difficoltà, andavano con fede a Gesù, con umiltà, riconoscendo la loro debolezza, ed Egli operava compiendo meraviglie nella loro vita. Si nota però, che ad un certo punto, Gesù si allontana da quella folla, la quale fa di tutto per trattenerlo, per non permettergli di andare via; ma Egli dice loro che vi erano ancora molte persone che non avevano ancora realizzato quanto desiderava fare. Caro lettore, tanti sono coloro che hanno conosciuto Cristo come personale Salvatore e hanno realizzato per la fede l'opera Sua nelle propria vita, ma sappi che ancora oggi Gesù desidera raggiungere anche te, Egli non cessa di operare e vuole portare benedizione ancora al tuo cuore. Vuole raggiungerti per annunciarti la buona notizia, in altre parole Egli stesso è venuto per salvarti dalla schiavitù del peccato. Vuole raggiungerti per avere comunione personale con te e per farti conoscere la Sua volontà per la tua vita. Non restare indifferente, ma lascia che si accosti a te, che Egli operi nella tua casa, permettiGli di compiere anche in te ciò che ha già fatto per tanti altri.
"Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita?" (Geremia 51:6)
SALVATI LA VITA
Di fronte a una qualsiasi imminente calamità o pericolo, si udrebbe un forte grido: "Fuggite, scappate, mettetevi al sicuro". Fuggire significa allontanarsi rapidamente, tenersi lontano, evitare, eludere, schivare. Nella Scrittura vi è lo stesso urgente appello: "Fuggite, salvatevi la vita" (Atti 2:40), non riferito però ad eventi naturali, ma ad un pericolo ben più serio, la perdizione eterna per coloro rifiutano la grazia che Dio vuole donare per la fede nel Suo Figliolo Gesù Cristo. Senza Dio la vita è in pericolo ed è pertanto necessario fuggire per non perire insieme a coloro che vivono nel peccato, allontanarsi rapidamente da tutto ciò che è peccato e nella fuga evitare di toccare ciò che disonora Dio, star lontani da quelle cose che non hanno nessun legame con la fede in Cristo. Chi fugge sa che ogni attimo è prezioso e quindi ogni distrazione potrebbe essere fatale; l'unico suo scopo è quello di raggiungere il luogo sicuro, esso è e rimane ai piedi del Signore. Oggi puoi scegliere se morire o essere salvato, se passare l'eternità con il Signore o se lontano da Lui. Salvati la vita, oggi vai a Cristo.
Altro...
"Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze." (Matteo 22.11)
L'ABITO DELLE NOZZE
Il regno di Dio viene paragonato da Gesù ad un re che organizza delle nozze per suo figlio. L'invito a partecipare a quelle nozze è rivolto a tutti, senza distinzione. Gesù offre la salvezza a tutti, e chiunque, se lo vuole, può ricevere in dono la Sua grazia. Molti lo hanno già fatto, come tanti furono quelli che accettarono quell'invito. Facendo attenzione al testo, un elemento affiora all'attenzione: occorreva l'abito delle nozze. Per essere partecipi dell'opera di Cristo, occorre un abito che Egli stesso offre in dono, l'abito della Sua giustizia che devi soltanto "indossare" per fede; infatti l'invito era chiaro: "Tutto è già pronto". Una volta afferrato quell'abito, gli invitati dovevano indossarlo e quindi spogliarsi del loro vecchio abito per apparire davanti al re, soltanto così sarebbero stati idonei a rimanere in quel luogo e non coi loro vestiti, poveri o nobili che fossero. Infine, dopo aver afferrato e indossato l'abito, esso va conservato puro e non contaminato, continuamente lavato dal sangue dell'Agnello, Cristo Gesù; fino al giorno in cui Egli tornerà e ci accoglierà presso di Lui, non grazie a ciò che siamo, ma per quello che Gesù è e ha fatto per noi.
"Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni." (Giobbe 42:17)
SAZIO DI GIORNI
Il termine sazio relativo alla vita, significa persona appagata, pienamente soddisfatta. La Scrittura, alla morte di molti uomini afferma: morì sazio di giorni; ciò significa giungere al termine della propria esistenza terrena non avendo nulla da rimpiangere. Il credente che ha messo la propria vita nelle mani di Dio, potrà alla fine di essa constatare che non vi è stato vuoto che il Signore non abbia colmato, avrà inoltre la certezza di andare con Lui a vivere l'eternità, non sentendo il bisogno di tornare indietro e ricominciare. Giobbe ebbe molte difficoltà, umanamente la vita lo aveva svuotato di tutto, eppure morì sazio di giorni. Se desideri essere saziato, lo sarai veramente quando ricevi la grazia di Dio, la salvezza in dono che Cristo vuole darti non per i meriti tuoi, ma soltanto per i Suoi. Avrai allora una vita piena perché realizzerai il sostegno dell'Onnipotente Dio, il quale saprà darti il Suo aiuto in ogni difficoltà che incontri nel corso di essa. Realizzerai che ciò che sazia lo spirito e l'anima, è la benedizione del Signore, la piena consapevolezza di essere amati e quindi abbondati di ogni Suo bene. Fai oggi buon tesoro di ciò che veramente sazia la tua vita.
"Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti?" (Luca 20:20)
FINGERSI GIUSTI
Degli uomini si presentarono a Gesù i quali dovevano fingere di essere giusti; a tale scopo sicuramente adottarono tutti quegli accorgimenti tali da riuscire ad ingannarlo. Ancora oggi, vi sono molti che per il semplice fatto di assumere quelle forme dettate dalla religiosità, li fa credere giusti. Quegli uomini non avevano considerato che Dio non ci guarda per ciò che appariamo, ma per ciò che realmente siamo, perché non si può ingannare il Signore. Agli occhi di Dio giusto è colui che è stato da Cristo giustificato; è scritto in Atti 13:39: "Per mezzo di Lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè". Inoltre, giusto è chi riconosce Cristo quale Maestro e Signore della propria vita, chi Gli permette di guidare la propria vita nel cammino della consacrazione e dell'ubbidienza alla Sua Parola. Infine, Egli gradisce coloro che si affidano a Lui, dimostrando in tal senso piena fiducia in Colui che non soltanto ci libera dal peccato, ma che si prende cura ogni giorno di noi. Oggi, non fingere, accostati a Dio per i meriti di Cristo, riconosciLo nella tua vita, sarai veramente giusto agli Suoi occhi.
"Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi costruirete, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo?" (Atti 7:49)
QUALE CASA MI EDIFICHERAI?
Fin dai tempi antichi Dio ha voluto avere comunione con l'uomo; ma il Santo e il peccatore come e dove possono incontrarsi? Occorre un mediatore fra le due parti e un luogo, una casa affinché ciò possa realizzarsi. Quale può essere mai il "luogo" adatto ad ospitare Colui che ha "il cielo come trono e la terra come sgabello dei suoi piedi". Il Mediatore è stato provveduto: Cristo Gesù, morto e risorto, e grazie alla Sua opera vi è la possibilità di stabilire la dimora della presenza di Dio. Egli ha trovato il luogo dove dimorare, ed esso è il tuo cuore. Se fino ad ora è stato volutamente tenuto fuori, oggi aprilo ed accogli l'invito di Gesù: "Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò?.". Il Signore vuole dimorare anche nella tua casa per portare la Sua pace, la concordia, l'amore, tutte quelle benedizioni conseguenza della Sua dimora nella famiglia. Vuole trasformare in bene quelle situazioni che altrimenti non potrebbero cambiare la dove Egli non vi dimora. Il tuo cuore e la tua casa possono essere il luogo della dimora di Dio se fai di Cristo il tuo Salvatore.