"Cosi il padre riconobbe che quella era l'ora in cui Gesù gli aveva detto: Tuo figli vive." (Giovanni 4:53)
SENZA LIMITI
Gesù ritorna in Galilea e va a visitare la città di Cana, dove aveva trasformato l'acqua in vino. Mentre si trova in Cana, l'ufficiale del re lo incontra e gli chiede di recarsi a Capernau per guarire il figlio, che giace in fin di vita. Gesù rispose alla richiesta dell'ufficiale del re, nel seguente modo: "Va, tuo figlio vive". La risposta di Gesù fu accolta dall'ufficiale reale, che credette e ritornò a casa. Mentre giungeva a casa i servi lo incontrarono assicurandogli che il bambino era in vita. L'ufficiale chiese ai servi a che ora il figlio avesse inziato a star bene. I servi risposero: "Dalla settima ora". L'ora in cui Gesù gli aveva detto: "Va, tuo figlio vive". Questo racconto del vangelo di Giovanni fa risaltare come la Parola di Gesù sia potente nel guarire a distanza: il malato era a Capernaum e Gesù Cana. La Parola di Cristo non ha limiti né di tempo e nemmeno di spazio. Il Signore può operare in qualsiasi luogo, a qualunque ora e in qualunque circostanza. Ancora oggi, la Parola di Gesù continua ad essere efficace per tutti coloro che credono. L'ufficiale reale credette nella Parola di Gesù e tornò a casa certo dell'avvenuto miracolo. La Parola di Cristo continua ad essere efficace nel tempo, nello spazio e nelle circostanze. Il Signore opera con la Sua efficace Parola, che è senza limiti!
"Chi crede nel Figlio ha vita eterna..." (Giovanni 3:36)
LA VITA ETERNA
Tutti gli uomini pur vivendo non hanno la vita eterna. Nessuno si allarmi per tale affermazione. Il versetto in epigrafe rivela prima di tutto la posizione dell'uomo: "Ma l'ira di Dio rimane su lui". L'uomo è sotto il giudizio di Dio a causa del peccato e condannato alla morte eterna: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23). In secondo luogo rivela il Salvatore: "Chi crede nel Figlio ha la vita eterna". La liberazione dal giudizio di Dio è offerta all'uomo unicamente in Gesù Cristo, perché su di Lui il Padre ha posto il Suo giudizio facendolo morire sulla croce. In terzo luogo ci presenta il mezzo della salvezza: "Chi crede". La fede è il mezzo per ottenere la vita eterna, non serve nient'altro. La vita eterna si riceve mediante la fede in Cristo Gesù. Dio chiede all'uomo la fede, che deve essere riposta nel Suo Figlio. In quarto luogo è indispensabile che l'uomo faccia una scelta libera: "Chi invece rifiuta". Nessuno è obbligato o forzato a credere. Ogni uomo è lasciato libero da Dio di ricevere o di rifiutare la vita eterna. L'uomo che crede in Cristo riceve la vita eterna, mentre colui che rifiuta decide di rimanere sotto il giudizio di Dio. Infine, il dono: "La vita eterna". La vita eterna è il dono di Dio a tutti i credenti. La vita eterna consiste nel cambiamento di posizione e di condizione dell'uomo attraverso Cristo. Gesù libera l'uomo per tutta l'eternità dal giudizio a causa del peccato: "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1).
"E come Mosè innalzò il serpente nel deserto..." (Giovanni 3:14)
BASTA UNO SGUARDO
Gesù dialogando con Nicodemo affermò che bastava uno sguardo per ricevere la vita eterna. Nicodemo, il dottore d'Israele, si chiedeva come può l'uomo nascere di nuovo per entrare nel regno di Dio (cfr. Giovanni 3:4, 9). Gesù rispose alla domanda di Nicodemo con un episodio narrato nel libro dei Numeri. Il racconto biblico preso dal Signore Gesù riguardava il mormorio del popolo d'Israele punito con i serpenti ardenti, i quali mordevano la gente a morte (cfr. Numeri 21:4-6). La soluzione data da Dio al Suo servo Mose consisteva nell'innalzare sopra un'antenna un serpente fatto di rame e tutti coloro che lo avessero guardato sarebbero stati sanati. Gesù è stato innalzato sul legno della croce quale unica soluzione per la guarigione dal veleno del peccato che ha colpito tutti gli uomini. Gli Israeliti per ottenere la guarigione dovevano guardare al serpente innalzato sull'antenna. Il guardare al serpente era solamente il risultato della fede riposta nella Parola di Dio. Guardare non costa fatica. Per la qualcosa, ottenere la vita eterna è molto semplice di quanto si pensa. Basta guardare all'opera di Cristo compiuta sulla croce e si ottiene la vita eterna! Se guardi a quell'opera otterrai la vita eterna. È un atto di fede che non ti costa alcuna fatica! Caro lettore: basta uno sguardo di fede a Cristo per ricevere la vita eterna!
"Venuto a mancare il vino" (Giovanni 2:3)
LA SALVEZZA DEL MATRIMONIO
Il primo miracolo compiuto da Gesù è stato la trasformazione dell'acqua in vino durante la celebrazione delle nozze di Cana (cfr. Giovanni 2:11). Il Signore Gesù manifestò la Sua gloria davanti ai discepoli in occasione di un matrimonio. Il racconto biblico pone in risalto quanto importante sia la presenza di Gesù in un matrimonio. I due sposi stavano concludendo la celebrazione del matrimonio, quando venne a mancare il vino (cfr. Giovanni 2:3). Oggi, tra i coniugi, probabilmente non manca il vino, ma sicuramente viene a mancare la gioia, il dialogo, l'armonia, la fiducia, la sincerità, la fedeltà, la pace ecc. La mancanza di tutto questo, ed altro, minaccia la stabilità del matrimonio e spesso conduce i coniugi alla separazione. Difatti, in questi ultimi anni la percentuale dei divorzi è aumentata! Diversi sono i maestri che specializzati nel campo hanno cercato di salvare le crisi del matrimonio. Nonostante i diversi tentativi si continua a divorziare perché nel matrimonio manca il vino. In quel matrimonio di duemila anni fa la crisi si affacciò, ma era presente il Maestro per eccellenza che con il Suo intervento allontanò la crisi e garantì la continuazione della festa. Soltanto Gesù può salvare il matrimonio e garantire la gioia tra i coniugi.
"Avendolo udito parlare, seguirono Gesù" (Giovanni 1:37)
SEGUIRE GESÙ
Nessuno segue Gesù senza aver ascoltato prima il messaggio dell'Evangelo. I due discepoli di Giovanni il Battista udirono parlare di Gesù e lo seguirono. Questi discepoli furono toccati dal messaggio proclamato dal Battista, che presso le rive del Giordano esclamò riguardo a Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio". L'affermazione: "Ecco l'Agnello di Dio", richiamò immediatamente l'attenzione dei due discepoli. L'annuncio del Battista risvegliò il ricordo dell'agnello pasquale sacrificato in occasione dell'Esodo. L'agnello veniva sacrificato per sostituire i primogeniti di ogni famiglia israelita. L'ordine di Dio fu di spargere il sangue dell'agnello sopra gli stipiti e l'architrave della porta per garantire la vita al primogenito al momento del passaggio dell'angelo (cfr. Esodo 12:13). Gesù è l'Agnello di Dio mandato per liberare ogni uomo dal peccato e dalla morte. I due discepoli illuminati da tale rivelazione non esitarono a seguire Gesù. Essi dimostrarono, così, di credere in Gesù quale Salvatore: "Ecco l'Agnello di Dio", per poi seguire Gesù quale Maestro e guida della loro vita. Nessuno può seguire Gesù come Maestro, se prima non lo ha riconosciuto come Salvatore. Stai seguendo Gesù?
"E se vi sembra sbagliato servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate..." (Salmo 39:4)
SE VI SEMBRA SBAGLIATO
Giosuè aveva appena descritto come Il Signore era stato buono con il popolo liberandolo dalla schiavitù d'Egitto. Dio si era mostrato verso loro quale Egli è: Colui che è sempre pronto a fare del bene verso chi confida in Lui. Ma poi, quasi a conclusione del suo discorso, un'affermazione apparentemente senza significato: "Se vi sembra sbagliato servire il Signore". Ma come può essere sbagliato servire Dio? Come può essere un errore amare Cristo Gesù che si è dato sulla croce al posto nostro? Come può essere qualcosa di cui pentirsi donare il cuore al Salvatore? Indubbiamente non lo è, ma lo scopo di tale affermazione fu, ed è ancora oggi per te, quello di condurre l'ascoltatore ad una scelta. Una scelta da fare oggi, da non rimandare a domani o quando vi saranno tempi migliori, perché si tratta di scegliere non una religione, ma di dare il cuore a Gesù per essere salvati. Scegliere di essere non più servo del peccato, ma di Colui che per acquistarci ha versato il Suo sangue sulla croce. Infine, è una scelta personale, ognuno deve farla per se stesso. Questo si aspettava il Signore quando per bocca di Giosuè disse: "Scegliete oggi chi volete servire".
"Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa." (Isaia 43:19)
OGNI COSA NUOVA
Quando il Signore opera nella vita di una persona non mette delle toppe, non cerca di aggiustare al meglio, non ripiega, non arrangia: Egli fa ogni cosa nuova. Quando la Sua grazia ti raggiunge, essa ti trasforma profondamente, ti rigenera. Quando la salvezza entra nella tua vita vi è un nuovo modo di pensare, di vedere le cose, di vivere; tutto cambia, tutto è nuovo. La Bibbia dice che "se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura, le cose vecchie son passate; ecco, son diventate nuove". Vuol dire che le delusioni del passato, le amarezze, i vecchi desideri, non fanno più parte di te, ma tutto è nuovo. Se prima non avevi mai gustato l'amore di Dio, ora esso è così presente e tangibile in te al punto che anche la vita sulla terra è vissuta nella gioia. Non soltanto la gioia della salvezza, ma con Cristo sperimenterai come nelle difficoltà di ogni giorno Egli sarà accanto a te e ti aiuterà a superare ogni problema, nel deserto della vita gusterai come soltanto Lui fa scorrere dei fiumi di benedizione, non sarai più in affanno, ma nuove forze ti saranno fornite da Colui che fa ogni cosa nuova. Caro lettore, permetti oggi stesso a Cristo Gesù di fare di te e in te una cosa nuova.
"...poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai" (Salmo 50:15)
INVOCAMI...
L'idea che Dio sia lontano, disinteressato, insensibile al bisogno dell'uomo, non trova riscontro nella Bibbia. È sbagliata anche credere che si possa piacere a Dio a motivo di ciò che siamo o facciamo. L'invito che il Signore rivolge attraverso questo brano, è quello di andare a Lui ed invocarLo con tutto il cuore. Prima di affermare che Egli sia lontano hai mai provato a rivolgerti a Dio? L'hai fatto con tutto il cuore? E se lo hai fatto, hai basato le tue richieste sui meriti di Cristo Gesù e non sui tuoi? Allora accogli oggi l'invito del Signore e invocalo, chiamalo, rivolgiti a Lui. Dal brano scorgiamo innanzitutto che Egli ti esorta ad andare a Lui così come sei e nella tua attuale condizione, non aspettare giorni migliori, ma lì, nella tua sventura, nella tua difficoltà invocaLo, fallo anche se attorno tutto è contrario e ostile. Se ti accosti a Dio con fede e Lo invochi, Egli ti salverà, ti darà in dono la vita eterna e una nuova vita ricca di ogni Suo bene e della Sua preziosa presenza. Scoprirai allora la gioia di glorificarLo e ringraziarLo, senza pressioni esterne o condizionamenti umani, ma soltanto come risultato di ciò che Egli avrà fatto in te. Accogli oggi l'invito di Dio.
"Pietro gli disse: Enea, Gesú Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto. Egli subito si alzò." (Atti 9:34)
ALZATI
Enea era paralizzato da otto anni, non sappiamo come si ammalò e quale fosse il suo reale problema, sappiamo che nessuno poteva far nulla per lui e per la sua paralisi che lo costringeva a letto. Vi sono forme di paralisi spirituali e morali che a volte sono ben più gravi che quelle fisiche, allo stesso modo, esse ci costringono a vivere situazioni e condizioni che non vorremmo; e come in esse non vi è soluzione, così nessuno può aiutarci a risolverle. Ma come Gesù operò nella vita di Enea, così oggi Egli vuole fare nella tua. È scritto Gesù ti guarisce; Egli è Colui che può guarire malattie fisiche, ma è potente a guarire il malessere del tuo cuore e dell'anima tua se soltanto poni la tua fede in Lui. Gesù è l'Iddio dell'impossibile, ti ama e vuole farti del bene. L'invito che troviamo nel verso biblico è quello di alzarsi, di uscire da quello stato di scoraggiamento e di paura e aggrapparsi con tutte le forze a Lui. Enea ebbe fede, si alzò e in un attimo la sua paralisi scomparve. Alzati, non rimanere lì dove sei, in quello stato di frustrazione spirituale, e vai a Gesù, perché Colui che ti rivolge questo invito è anche capace di rialzarti.
"Montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesú non era ancora venuto presso di loro." (Giovanni 6:17)
SENZA GESÙ
I discepoli si apprestarono ad affrontare l'ennesimo viaggio verso Capernaum; erano abituati a percorrere quel tratto di lago, lo avevano fatto tante altre volte, era la loro quotidianità. Tutto questo è simile alla nostra vita di ogni giorno, abituati a fare le stesse cose, a percorrere gli stessi sentieri, a svolgere le medesime azioni. Ma ecco che all'improvviso il buio, il cammino davanti a noi diventa incerto e difficile. A rendere quella situazione drammatica non fu solo il buio, la tempesta improvvisa, il fatto che stavano per affondare, ma l'assenza di Gesù nella loro vita. Caro lettore, se Gesù non è con te, allora la prova farà particolarmente paura, il forte vento ti troverà solo e indifeso, l'incapacità ti abbatterà e ti scoraggerà, il timore di non farcela diventa più forte di ogni altra cosa. Da soli possiamo perdere la fiducia in Dio e pensieri negativi entrano nel nostro cuore, rischiamo addirittura di non riconoscere che il Signore è accanto a noi. Se ci ritroviamo oggi senza Gesù, invochiamoLo come fecero i discepoli in quella circostanza ed invitiamoLo a salire nella nostra barca, Egli ancora placherà ogni tempesta che si è abbattuta nella nostra vita.
Altro...
"I passi dell'onesto son guidati dal Signore ... Egli lo sostiene prendendolo per mano." (Salmo 37:23, 24)
DIO GUIDA I NOSTRI PASSI
Vi è una cura e una guida particolari da parte di Dio per coloro che si rifugiano in Lui. Il Signore ama ogni uomo e desidera essere per ciascuno il proprio Salvatore e conduttore; ma cure speciali troveranno coloro che gli appartengono e che si lasciano guidare dal Suo consiglio. Il nostro cammino in questa vita è fatto di tanti passi, uno dopo l'altro ci fanno proseguire e avanzare quotidianamente; può però accadere che qualche ostacolo, un imprevisto, una particolare difficoltà; possono farci inciampare e cadere. Quando questo avviene, Dio che conosce la nostra fragilità, non ci lascia e continua a guidarci, Egli non permetterà che siamo tentati oltre le nostre forze. Chi confida in Dio può contare sul fatto che Egli lo sostiene prendendolo per mano e grazie a ciò, è possibile continuare il cammino, sempre e comunque. È meraviglioso sapere che Dio guida i nostri passi, avere la certezza che la Sua potente mano afferra la nostra e ci sostiene; e se siamo caduti, Egli è pronto a rialzarci e a darci nuove forze; il Suo aiuto non mancherà mai quando lasciamo che sia Lui a guidare i nostri passi.
"Dammi dunque questo monte del quale il Signore parlò quel giorno..." (Giosuè 14:12)
NON TI STANCARE DI CHIEDERE
L'esperienza di Caleb è un bellissimo esempio di cosa vuol dire non stancarsi, perseverare, continuare a sperare nel Signore. Aveva trascorso quarant'anni nel deserto insieme al popolo di Israele senza realizzare quanto Dio aveva in mente anche per lui; ora, dopo tutto quel tempo, lo ritroviamo a chiedere a Giosuè di entrare in possesso della promessa Divina fattagli quel giorno lontano nel passato. Dio desiderava che Caleb entrasse in possesso della sua parte di Terra Promessa perché aveva avuto fiducia in Lui, questo è il segreto per ottenere il favore di Dio. Ecco perché la storia di Caleb deve spronarci a non stancarci di chiedere salvezza, aiuto, benedizione al Signore. Non stancarti di confidare sulla fedele Parola di Dio e sulle Sue promesse, le quali si adempiono in coloro che vi ripongono la propria fiducia. Caleb non si scoraggiò nonostante il tempo trascorresse e la risposta sembrava lontana; allo stesso modo, caro lettore, persevera in quelle che sono le tue richieste a Dio, Egli onorerà la tua fiducia e la perseveranza con la quale continui a rivolgerti a Lui.
"Cosí noi possiamo dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?" (Ebrei 13:6)
PIENA FIDUCIA
Il credente ha il privilegio di accostarsi a Dio chiamandolo Padre; consapevole che Egli lo ama e certo che, per i meriti di Cristo, è accolto amorevolmente. A tal proposito possiamo andare a Lui con piena fiducia. Ogni timore, ogni dubbio, ogni paura, lo scoraggiamento; dovrebbero svanire sapendo che possiamo riporre completamente, pienamente la nostra fiducia in Lui. In che modo dobbiamo manifestare tale fiducia? Innanzitutto nel fatto che il Signore ci ama ed è Lui il nostro aiuto; quando siamo deboli Lui ci sostiene e ci rialza, ci da la vittoria nelle prove e nelle difficoltà di ogni giorno. In secondo luogo, ponendo fiducia nel Signore, possiamo affermare: "Non temerò; non sarò spaventato dal futuro perché so che esso è nelle Sue mani, non temerò perché mi sono appoggiato alla Sua forte mano". Infine, la fiducia riposta nel Signore ci fa essere al sicuro, il nostro rifugio è Lui; tutto ciò che vuole attaccare la nostra mente e il nostro cuore, troveranno sempre il Signore a difendere la nostra causa. Non vacilliamo, non dubitiamo, ma con piena fiducia diciamo oggi al Signore: "Tu sei il mio aiuto, al tuo fianco non temo nulla, con te sono al sicuro".
"Cosí parla il Signore: Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; ...c'è speranza per il tuo avvenire..." (Geremia 3:16, 17)
GESÙ CI CONSOLA
Quante volte abbiamo cercato di consolare qualcuno, o altri hanno fatto lo stesso con noi? Quante volte le parole di una persona a noi cara ci hanno fatto del bene in un momento di dolore? Qualcuno che ci ha detto: "Non piangere, fatti coraggio". Per quanto utili, preziose e care sono le parole di un amico, sono sempre limitate; mentre Dio ha sempre una parola di conforto, Egli da sempre una speranza perché non soltanto può dire, ma può fare. Il Signore ti dice in questo nuovo giorno di trattenere il tuo pianto e gli occhi tuoi dal versare lacrime; innanzitutto perché Egli vede e conosce il tuo dolore e sa più di ogni altro come consolare il tuo cuore abbattuto. Inoltre, rivolgersi a Cristo come personale Salvatore, confidare a Lui il peso che ci attanaglia e che ci appesantisce, ci fa trovare speranza per oggi e per il nostro domani. Siamo cari al Signore e pertanto, ogni nostra lacrima non gli è nascosta, e quando una sola di essa scenderà dal nostro viso, Lui sarà lì pronto a consolare e a dare al cuore triste speranza e certezza. Se oggi il pianto vuole uscire dalla tua bocca, trattienilo e rivolgiti in preghiera a Gesù e trova in Lui consolazione vera e pace profonda.