"Il riscatto dell'anima dell'uomo è troppo caro." (Salmo 49:8 R.)
UN PREZZO TROPPO ALTO
Tante persone sono convinte che il denaro sia la risposta a tutti i loro problemi. Con uno stipendio adeguato o con una vincita alla lotteria si potrebbe cambiare casa, macchina, comprare tante cose, avere più tempo libero, divertirsi. Ma c'è una questione che tutti dobbiamo affrontare in cui il denaro non serve a niente: il destino eterno dell'anima. Gesù raccontò una parabola di un uomo che era diventato ricco onestamente con il lavoro e che si disse: "Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi. La risposta di Dio fu: Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?" (Luca 12:19, 20). Siamo schiavi del peccato e per essere veramente liberi qualcuno deve pagare il prezzo del nostro riscatto. La Bibbia spiega che nessuno potrà pagare, né per sé stesso, né per un altro il il prezzo del riscatto Siamo quindi senza speranza? No! Cristo Gesù diede Sé stesso qual prezzo di riscatto per tutti (cfr. I Timoteo 2:6). Mettiamo da parte ogni orgoglio ed ogni pretesa di acquistare o meritare la salvezza, e, chiedendo umilmente perdono dei nostri peccati, avvaliamoci del nostro riscatto già pagato da Cristo.
"Fissando lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta..." (Ebrei 12:2)
LO SGUARDO SU GESÙ
Un aneddoto racconta di un gruppo di rane che attraversando un bosco si imbattono improvvisamente in una profonda buca del terreno; alcune rane vi cadono dentro e subito iniziano a saltare per cercare di venirne fuori. Le rane rimaste sul bordo della buca vedendo i loro sforzi si mettono a gridare: Non ce la farete mai, è troppo profonda. Una dopo l'altra le rane si scoraggiano e smettono di saltare, rassegnandosi a morire in fondo alla buca. Tutte tranne una, che salta invece sempre più alta e con sempre maggiore convinzione, fino a che non riesce a saltare oltre il bordo ed a mettersi in salvo. Come mai questa rana continuava a saltare? Perché era sorda! Così anche noi credenti dobbiamo fissare la nostra fede su Cristo, sulla Sua opera perfetta e le Sue fedeli promesse, senza ascoltare le voci del mondo e del nemico che vuole deprimerci, distoglierci dalla Parola del Signore che produce la fede e dalla Sua grazia che la perfeziona in ogni circostanza. Possiamo trovare nel Signore la forza per vivere giorno dopo giorno una vita cristiana vittoriosa e superare le prove, le difficoltà della vita, realizzando che per quanti si aggrappano alle Sue amorevoli mani nessuna buca è troppo profonda. Ascolta Gesù, con Lui ce la puoi fare!
"Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia." (Atti 16:31)
UNA SOLA POSSIBILITÀ
Che cosa significa credere nel Signore Gesù? Immagina di essere ammalato e di chiamare un dottore. Dopo un esame approfondito, il dottore ti informa che hai contratto una malattia letale, ma la scienza medica ha scoperto la cura e quindi devi assumere un determinato farmaco. Se soltanto rimani a letto e rifiuti il rimedio, certamente morirai! Così è con la salvezza offerta da Dio. Puoi affermare di essere certo che la storia di Gesù sia vera, ma se tu non stendi la mano della fede per appropriartene sarai perduto per l'eternità. Devi ricevere personalmente il Signore Gesù Cristo. Lui è l'unico rimedio per i tuoi peccati. Dal momento che ascoltiamo il messaggio dell'Evangelo, la predicazione della Parola di Dio (la Bibbia) e siamo portati al Signore Gesù, dobbiamo chiederGli con tutto il cuore: "Ti accetto come mio personale Salvatore"! Perché non credere in Cristo oggi? Dio ha mandato Suo Figlio a morire per noi, nessun'altra persona lo avrebbe fatto. Egli soltanto ci ha redento dalla morte eterna. Abbi totale fiducia nella Sua potenza e nel Suo amore per te ed Egli ti salverà.
"...Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te." (Marco 5:19)
COMINCIARE DALLA FAMIGLIA
Gesù rivolge queste parole ad un uomo che era stato per lungo tempo in una condizione di estrema sofferenza: egli era fuori di senno, costretto a vivere tra i sepolcri percotendosi ogni giorno con dei sassi, diventando motivo di spavento per tutti gli abitanti della zona e di afflizione per i suoi familiari. A causa di questa triste condizione era stato abbandonato da tutti e sembrava non avesse speranza alcuna di poter essere liberato. Gesù lo raggiunse, gli parlò e lo liberò restituendolo alla vita. Gesù poi indicò a quell'uomo e ai credenti di ogni tempo, la necessità di condividere la grazia che Dio ci ha donato con la famiglia prima che con chiunque altro. I credenti che onorano il Signore in ogni contesto nel quale si trovano, iniziando dalla propria famiglia, con una buona testimonianza cristiana e con l'esempio dovrebbero far nascere nei cuori dei loro familiari la passione per le cose di Dio in modo che altri possano essere attirati dal Signore Gesù, andare a Lui con fede e realizzare la Sua opera di grazia nella propria vita.
"Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?" (Salmo 27:1)
LIBERI DALLA PAURA
Una donna dello spettacolo, ricca e famosa, ha dichiarato: "In tutte le cose della vita ho la fissazione dei numeri dispari, devo per forza assecondarla per sentirmi meglio". Questa paura ha condizionato tutta la sua vita ed è diventata una vera e propria schiavitù, che generava un senso di profondo turbamento. Lo scrittore del salmo dichiara di aver vinto la paura, in tutte le sue forme. Egli è sicuro, si sente al riparo perché è profondamente convinto che Dio ha cura di lui in ogni tempo. Egli ha scelto di vivere per il Signore, rinunciando a tutto quello che è contrario alla Sua volontà. Come è diverso questo credente da quanti, vivendo lontani da Dio, sono stati resi schiavi di tante paure! Il terrore della morte, della malattia, delle disgrazie, in una parola di tutto quello che può accadere nel futuro induce ai comportamenti più insensati. Nella nostra società occultismo, magia, spiritismo e superstizione sono state preferite, da molti, alla fede in Dio. La ricerca del soprannaturale, che dovrebbe portare a Dio, spinge ad andare nella direzione opposta, generando una condizione di schiavitù, di profondo sgomento. Per sfuggire ad un modo di esistere così errato, dobbiamo confidare con tutto il nostro cuore nella Parola di Dio e vedremo ogni paura e laccio sciogliersi come neve al sole.
"Vi raccomando Febe ? perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi." (Romani 16:1, 2)
ASSISTENZA
Prestare assistenza è compiere un intervento diretto ad aiutare chi si trova in uno stato di particolare necessità. C'è l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria, l'assistenza per interventi d'urgenza in favore d'infortunati ed ammalati, e tant'altro ancora. Nella circostanza raccontata dal versetto odierno, l'apostolo Paolo raccomanda Febe ai fratelli di Roma, perché la accolgono nel Signore e le prestino assistenza. Quest'assistenza è differente da tutte le altre, perché è nel Signore. Se hai necessità di assistenza, prega che ti sia data nel Signore. Se hai desiderio di fare assistenza, falla nel Signore. È l'unico modo affinché si produca un risultato eccellente e perfino eterno. Possono essere buone le altre assistenze, ma nulla a paragone di quella data nel Signore. Essa è arricchita dalla presenza gloriosa di Dio nel cuore di chi dà e nel cuore di chi riceve. È arricchita dalla gloriosa consolazione di Dio nel cuore del bisognoso e dalla benedizione abbondante di chi presta assistenza. Non sarà qualcosa di abitudinario e freddo, ma risulterà gloriosa comunione in Dio.
"Io sono la vera vite ..." (Giovanni 15:1)
COMUNIONE CON DIO
Fra le numerose colture presenti nei racconti biblici spicca, fin dai tempi remoti della Genesi, quella della vite, particolarmente apprezzata per il suo frutto e per il vino che da essa si ricava. L'espressione di Cristo in questo brano ci illustra quelli che devono essere i rapporti fra Gesù, qui raffigurato come la vite, ed i fedeli, raffigurati dai tralci. In un mondo pieno di contraffazioni, di simulazioni e di imitazioni, Gesù indica Sé stesso come "vera vite"; in altri termini Egli si presenta come genuino, puro, reale e vero. In Lui non v'è finzione alcuna, la Bibbia Lo presenta come il vero Dio (cfr. II Tessalonicesi 1:9). Possano queste semplici parole incoraggiare una vera riflessione sull'autenticità di Cristo, sulla Sua reale identità. Gesù desidera avere con te un personale incontro, il Suo desiderio è quello di fare di te "un tralcio innestato" a Lui che è vera vite. Soltanto così potrai portare frutto alla gloria di Dio. Caro lettore arrenditi a Gesù, offriti interamente a Lui, rimani attaccato alla Sua fedele Parola, servi Cristo con zelo e riceverai in risposta alle tue azioni di fede abbondanti benedizioni.
"...Io sono la luce del mondo." (Giovanni 9:5)
LA LUCE DEL MONDO
Cristo fece tale dichiarazione ad un uomo cieco. La cecità nella Bibbia è figura della vita vissuta nelle tenebre del peccato, nel buio totale di questo mondo (cfr. Colossesi 1:13). Quando si incontra Cristo per la prima volta si è portati ad esclamare: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza che hai preparata dinanzi a tutti i popoli; luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo" (Luca 2:30-32). Ancora oggi la voce soave di Dio giunge a noi autorevole e sovrana: "Ma voi siete una generazione eletta, un reale sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce" (I Pietro 2:9). Amici che leggete queste pagine, il Signore sta per ritornare, Egli accoglierà tutti i Suoi figli nella gloria del cielo e nella nuova Gerusalemme; lì, infatti "non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli" (Apocalisse 22:5).
"Gesù disse loro: Io sono il pane della vita." (Giovanni 6:35)
IL PANE DELLA VITA
Il pane ha sempre avuto sin dai tempi antichi un valore fondamentale: esso era ed è tuttora considerato l'alimento base, il cibo principale. L'importanza del pane è espressa ripetutamente nella Scrittura e perciò le parole di Gesù assumono un significato fondamentale anche per noi oggi. Indubbiamente nel nostro testo Gesù non si riferiva al pane materiale, bensì a quello celeste che soddisfa la fame spirituale dell'uomo per sempre, questo pane è Gesù il Figlio di Dio. Cara anima, Gesù è il pane che dona vita spirituale. Attraverso la Sua morte vicaria noi abbiamo ottenuto vita eterna e ognuno di noi non deve dimenticare che Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità (cfr. Isaia 53:5). Egli era il frumento schiacciato (cfr. Isaia 28:28), Egli era l'oblazione di cibo cotta al forno (cfr. Levitico 2:4). Parlando della Sua morte, Egli poté dire: "Questo è il mio corpo che è spezzato per voi" (I Corinzi 11:24). Essendo stato schiacciato, cotto e spezzato per noi, il Signore Gesù divenne il pane della vita. RivolgiGli una preghiera e accoglilo nel tuo cuore.
"E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo." (Giovanni 17:3.)
LA CONOSCENZA DI DIO
Nel corso della storia dell'umanità sono stati molteplici i tentativi dell'uomo per conoscere Dio senza alcun risultato. Il versetto biblico del Vangelo di Giovanni rivela quale sia la strada per conoscere Dio. L'uomo non può attraverso i suoi mezzi avere la conoscenza di Dio, ma mediante Gesù può avere la conoscenza di Dio. L'uomo può conoscere Dio solamente attraverso Gesù, il Figlio di Dio, Colui che è stato mandato da Dio e nel quale vi è tutta "la pienezza della Deità" (cfr. Colossesi 2:10) ed è "l'impronta della sua essenza" (Ebrei 1:3). La conoscenza di Dio infonde nel cuore dell'uomo la certezza di essere in comunione con il vero Dio. Perché nessuno può conoscere Dio e rinnegare Gesù Cristo. Tutti i credenti che conoscono il Padre conosco il Figlio. Tutti i credenti che credono in Dio Padre credono in Dio Figlio. Tutti i credenti che adorano il Padre adorano il Figlio. Questa è vera conoscenza del Vero Dio! Infine, la conoscenza di Dio non è l'acquisizione razionale di sterili nozioni di teologia, ma è la realizzazione concreta della vita eterna e questa è la vita eterna: "Che conoscono te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo". Chi conosce Dio vivrà per l'eternità, perché Dio è vita!
Altro...
"Iddio è spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorano in spirito e verità." (Giovanni 4:24)
LA NATURA DI DIO
Già da tempi antichi l'uomo ha dato origine a divinità di vario genere e natura. L'uomo si è fatto delle divinità dal legno o dalla pietra, ha chiamato dio le forze della natura, l'ha rappresentato attraverso immagini d'uomo, di donna e anche di animali, ecc. Nonostante ciò l'interrogativo rimane: Chi è Dio? A questa domanda l'Evangelo risponde con profonda chiarezza: "Dio è spirito". La risposta di Gesù alla donna samaritana annulla tutto ciò che le religioni di allora, e quelle di oggi, possono propinare intorno alla natura di Dio. La risposta di Gesù è tale da essere completa senza l'aggiunta di commenti: Dio è spirito! Dio non può essere rappresentato attraverso la materia, le figure celestiali o quelle terrestre. Dio stesso aveva messo un divieto ad Israele di adorarLo attraverso qualsiasi rappresentazione (Esodo 20:1-5). Il fatto che Dio è spirito, non significa che è inesistente ed irreale. L'uomo non vede il vento, ma avverte la sua esistenza. Caro lettore, non percepisci la presenza di Dio? La risposta è molto semplice. Stai cercando Dio attraverso mezzi e metodi che celano la Sua natura. La presenza di Dio sarà percettibile solamente attraverso un'adorazione che rispetti la Sua propria natura: "Ma l'ora viene, anzi è già venuta che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità".
"...il Padre vostro sa le cose di cui avere bisogno." (Matteo 6:8)
DIO: PADRE
La maggior parte degli uomini possiedono l'idea che Dio si disinteressi delle Sue creature. Gesù, il sommo Maestro, rivela Dio attraverso la figura paterna: "Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno". La figura del padre usata da Gesù parla all'uomo dell'amore immutabile e della cura attenta di Dio. Il padre terreno ha un amore finito verso i suoi figli, mentre l'amore del Padre celeste è infinito: "Qualora mio padre e mia madre m'abbandonino, il Signore mi accoglierà" (Salmo 27:10). Dio non soltanto non abbandona la Sua creatura, ma la cura con particolare attenzione. La cura di Dio è fondata sull'attenzione proiettata verso i Suoi figli: "Il Padre vostro sa le cose". Il Signore conosce non solo le necessità dei figli, ma i figli stessi. Per la qualcosa, agisce per il bene dei figli, donandogli ciò di cui hanno veramente bisogno. Spesso i genitori sono pronti a dare ai loro figli ciò che non è necessario ed utile, pur di renderli felici. Il Signore, invece, usa un altro metro per rendere felici i Suoi figli: dona solamente le cose necessarie, quelle che risultano per il loro bene. Tutto ciò che non risulta per il bene del credente, Dio non glielo accorda. Questo non significa che il Signore ha abbandonato il Suo figlio, bensì è la dimostrazione dell'accurato amore di Dio. Non vivere preoccupato se Dio non ha esaudito una tua richiesta, ringraziarLo, perché il Padre celeste continua ad amarti!
"Io sono l'Eterno e non ve n'è alcun altro." (Isaia 45:18)
L'UNICO DIO
L'enorme varietà di religioni presenti nella società odierna produce nella mente dell'uomo una sempre più confusione. Dinanzi a questa realtà le reazioni sono diverse. Alcuni si aggrappano a quanto la tradizione gli ha tramandato, mentre altri non credono nell'esistenza di Dio. Tutto questo infonde nel cuore dell'uomo quell'incertezza che si perpetua nel tempo: "Esiste Dio?" Qual è il vero Dio? L'uomo trova il vero ed unico Dio soltanto nella Sacra Scrittura. La Parola di Dio rivela l'esistenza di un solo ed unico Dio: "Io sono il Signore e non ve n'è alcun altro" (Isaia 45:18). Nella Scrittura sono rivelate le prove che esiste un solo Dio. Prima di tutto Dio si rivela quale unico Creatore: "Io sono il Signore che ha fatto tutte le cose senza che vi fosse alcuno con me" (Isaia 44:24). In secondo luogo Dio si rivela quale unico Dio: "Io sono il primo e l'ultimo, e fuori di me non v'è Dio" (Isaia 44:6), questa stessa identità è attribuita a Gesù Cristo nel Nuovo Testamento (Apocalisse 1:18; 2:8). Infine, Dio si rivela quale unico Salvatore: "Io sono il Signore e fuori di me non v'è Salvatore" (Isaia 43:11). Per la qualcosa, l'uomo troverà unicamente la salvezza se crede nell'unico vero Dio. Caro lettore, il Signore rivelatosi nella Bibbia sarà il tuo Unico Salvatore, se tu credi e lo invochi. Il credente non vive nelle incertezze o nel dubbio perché da quando ha creduto nell'unico Dio ha trovato certezze.
"Gesù pianse" (Giovanni 11:35)
GESÙ PIANSE
Il pianto narra una commozione, che può essere di gioia, di dolore, di pentimento, ecc. Il pianto di Gesù davanti alla tomba di Lazzaro fu la dimostrazione dei suoi sentimenti scossi e turbati (Giovanni 11:33). Quelle lacrime furono commentate dai presenti come espressione di amore: "Guarda come l'amava!" (Giovanni 11:36). Se fosse solo una dimostrazione d'amore quel pianto sarebbe stato un'esibizione apparente e ipocrita dell'affetto di Gesù verso la famiglia di Betania. Difatti, Gesù sapeva bene che, da lì a qualche istante, avrebbe portato in vita Lazzaro. Il Signore non recita e non agisce per soddisfare il parere della gente, il suo amore per Lazzaro, come per tutti gli uomini, non si dimostra attraverso lacrime, ma mediante il gesto più grande e duraturo: il sacrificio della croce (cfr. I Giovanni 4:9). Il pianto di Cristo erano dovuto all'incredulità degli uomini davanti all'amore, alla Parola e alla potenza di Dio, che è pronto a chiamare i morti in vita: "Lazzaro, vieni fuori!". Non lasciare piangere Gesù per la tua incredulità, abbi fede in Colui che è la resurrezione e la vita.